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In caso di notifica dell’accertamento fiscale nelle mani di un soggetto diverso dal destinatario, rileva, affinché la notifica sia valida, che tra
consegnatario e destinatario vi siano rapporti sostanziali, anche di natura provvisoria o precaria che facciano ragionevolmente presumere che il
secondo venga reso edotto dal primo dell’avvenuta notificazione.
Così la Sezione Quinta del Supremo Collegio, con l’ordinanza del 28 marzo 2018, n. 7638.
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Il fatto
La controversia trae origine dalla notificazione di un avviso di liquidazione nelle mani di una collaboratrice, non avente alcun tipo di relazione o
collegamento con l’intimato, bensì un regolare rapporto di lavoro con uno studio commerciale ubicato nel medesimo stabile del destinatario.
Impugnata la sola cartella di pagamento dell’imposta di registro - per difetto di notifica del prodromico avviso di liquidazione - e riformata la
sentenza di primo grado, la Commissione Tributaria Regionale della Puglia accolse il gravame, “in quanto l’atto non risulta univocamente
consegnato nel domicilio fiscale” del contribuente.
Da qui, il ricorso per Cassazione dell’Agenzia delle Entrate, affidato ad un unico motivo.
Per approfondimenti:
L'Ingiunzione fiscale Cucchi Bruno, Simonelli Federica, ALTALEX EDITORE, Anno 2018
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(Altalex, 15 maggio 2018. Nota di Alessandro Severgnini)
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