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La tutela del materiale fotografico, in un periodo, qual è il contemporaneo, caratterizzato da un forte impiego di sistemi informatici idonei al
trasferimento delle immagini in formato digitale, costituisce un elemento fondante, posto alla base di una nuova interpretazione del diritto d’autore.
È pertanto necessaria un’analisi delle modalità di applicazione della Legge n. 633 del 1941 nell’odierno contesto di trasmissibilità delle opere
dell’ingegno e del materiale fotografico in genere, con particolare attenzione allea tutela delle opere fotografiche.
La fotografie e l’opera fotografica: differenze
Per l’autore della fotografia vi è una differenziazione di tutela a seconda che si tratti di una semplice fotografia, ovvero di un’opera fotografica in
senso tecnico, avente connotati di originalità e creatività della rappresentazione (anche secondo una soggettiva interpretazione dell’autore).
La legge sul diritto d’autore sancisce, infatti, una diversa garanzia che prevede una variazione di durata dell’applicazione dei principi previsti dalla
stessa.
In caso si semplice fotografia, la tutela ha durata ventennale dal momento della produzione, con garanzia per l’autore di esclusiva sulla riproduzione
e diffusione del materiale fotografato.
In caso di opera fotografica in senso tecnico, invece, l’autore dell’opera godrà dei diritti morali e patrimoniali già accennati per una durata pari alla
vita intera dell’autore, e per settant’anni solari dopo il suo decesso.
La lesione dei diritti morali
La Legge n. 633/1941 tutela gli autori delle opere d’ingegno, sancendo il diritto a vedersi riconosciuta l’opera frutto del proprio intelletto ed a
rivendicarne la paternità (art. 2577 c.c.).
In primo luogo si evidenzia che la qualità di autore originale di una determinata opera non può in alcun caso essere persa da quest’ultimo, a
differenza della sua proprietà che ben può essere alienata dall’ideatore ai terzi affinché la sfruttino economicamente (art. 22, L. 633/1941).
Tali diritti morali sull’opera sono acquisiti ex lege dall’autore per il solo fatto che l’opera sia stata creata. L’utilizzazione della stessa da parte di
terzi, pertanto, non può avvenire senza l’autorizzazione espressa dell’autore.
Per di più, l’utilizzo dell’altrui opera dell’ingegno non può avvenire senza l’indicazione del suo creatore originale, della data di produzione e
dell’eventuale titolo o nome dell’opera stessa, in virtù dell’espresso principio volto alla tutela del diritto morale dell’autore (art. 91, L. 633/1941).
È pertanto evidente che, in applicazione della normativa a tutela del diritto morale d’autore (artt. 20 e ss. Legge 633/1941), le opere
fotografiche, come le semplici fotografie, e così come tutte le opere dell’ingegno in genere, in caso di mancata autorizzazione dell’autore alla
pubblicazione delle fotografie o di mancata menzione dello stesso nonché della data e del titolo della fotografia, non possono essere utilizzate da
terzi.