Sei sulla pagina 1di 3

Dal concetto di causa di Aristotele, matematica come

Galileo Galilei (1564-1642). Nasce a Pisa. A Firenze compie iniziali studi di


letteratura e di logica. Poi a Pisa si iscrive alla facoltà di medicina che però non
termina per dedicarsi invece allo studio della matematica. Per diciotto anni insegna
matematica all'Università di Padova. Dopo Padova, Galilei è chiamato a Firenze e a
Pisa per ricoprire la carica di primo matematico. Grazie all'uso del cannocchiale-
telescopio, la cui scoperta è attribuita ad un olandese ma che Galilei per primo
utilizza come strumento scientifico, egli realizza prime ed importanti verifiche
sperimentali della teoria eliocentrica copernicana. Condannato per eresia dalla
Chiesa, è mandato in esilio nella sua villa privata di Arcetri dove trascorre in
solitudine gli ultimi anni di vita.
La definizione del metodo scientifico.
Come abbiamo visto, la scienza moderna (si rinnova il termine della natura La
natura non era più vista con uno sguardo soggettivo, relativo, ma veniva osservata è
studiata in modo oggettivo, scientifico cercandone i suoi principi, le sue leggi ed il
suo funzionamento, come tale non si intende la scienza contemporanea ma quella
che va dal 1600 al 1800), è il risultato della rivoluzione astronomica e della
rivoluzione scientifica. La prima definizione del metodo della nuova scienza (ed in
particolare del metodo della fisica) è merito di Galilei, anche se egli non lo espone in
modo sistematico; le parti ed elementi del metodo si trovano tuttavia distribuiti
nelle varie opere di Galilei.
Galilei suddivide il metodo della scienza da un lato in un momento risolutivo, o
analitico, e in un momento complessivo, o compositivo o sintetico, nonché,
dall’altro lato, in "sensate esperienze" e in "necessarie dimostrazioni".
Metodo scientifico galileiano:
1) momento risolutivo o analitico;
2) momento complessivo o sintetico;
3) sensate esperienze: per induzione;
4) necessarie dimostrazioni: per deduzione.
Il momento risolutivo o analitico (=scomporre) consiste nel risolvere, cioè nello
scomporre un fenomeno complesso nelle sue parti od elementi semplici, che siano
misurabili formulando quindi un'ipotesi matematica (una formula) in base a cui
calcolare e spiegare quali relazioni vi sono tra le varie parti del fenomeno
complessivo considerato ed individuando la legge scientifica da cui queste relazioni
dipendono.
Il momento compositivo o sintetico (=rimettere insieme) consiste nella
sperimentazione scientifica e nella verifica, cioè nel tentativo di riprodurre
artificialmente il fenomeno in modo tale che, se l'ipotesi formulata è confermata
dalla sperimentazione, essa è verificata (= fatta vera) e perciò viene accettata e
formulata in veste di legge scientifica, mentre se l'ipotesi non è confermata dalla
sperimentazione viene falsificata (= fatta falsa) ed abbandonata.
Come si può notare, per la scienza moderna la semplice esperienza sensibile, la
semplice osservazione del fenomeno, da sola non basta; essa deve essere tradotta
ed organizzata come sperimentazione scientifica.
Per sensate esperienze (=le esperienze sensibili) Galilei intende il momento
dell'osservazione induttiva della scienza (induzione=passare dai casi particolari a
quelli più generali), che è quello prevalente in alcune scoperte. Infatti, in
predeterminati casi la scienza, mediante un'attenta osservazione dei fenomeni
particolari, giunge per induzione alla formulazione di una legge generale (ad esempio,
osservando col telescopio che la superficie della Luna è rugosa e non liscia e perfetta, come pure
che nel Sole vi sono delle macchie, si giunge a formulare la legge generale per cui sia i corpi celesti
sia la Terra sono composti della medesima materia, smentendo così la teoria di Aristotele che
distingueva tra materia perfetta dei corpi celesti e materia imperfetta della Terra ).

Galilei si serve di entrambi i metodi indittivi e induzioni senza che nessuno prevalga
sull’altro
Per necessarie (=certe) dimostrazioni Galilei intende il momento ipotetico-
deduttivo della scienza (deduzione=passare dai casi generali a quelli particolari), il
quale è prevalente in un altro tipo di scoperte (ad esempio il principio di inerzia o quello
della caduta dei gravi). Le necessarie dimostrazioni, chiamate anche "matematiche
dimostrazioni", sono ragionamenti logici, condotti su base matematica (pertanto non
partono dall'esperienza sensibile, dall'osservazione dei singoli fenomeni ), mediante i quali si
giunge a supporre, ad ipotizzare, una teoria generale, per poi verificarla nella
pratica.
*Rifiuto del finalismo. Finalismo: pregiudizio (comodità), che porta gli uomini a
pensare che Dio abbia creato il mondo per il bene dell’uomo (falegname costruisce
la sedia per sedersi), poiché nel mondo l’uomo agisce con un fine, gli uomini si
sentono al sicuro pensando che il mondo sia stato creato per i loro fini e inizia una
visione antropocentrica e finalistica dell’universo (bisogno umano di avere
protezione)
IL SAGGIATORE: Qualità oggettive e qualità soggettive
La filosofia non si fonda sull’autorità di questo o quell’autore, ma sulla lettura del
grande libro della natura Per leggere il libro della natura occorre conoscere il
linguaggio in cui è scritto, cioè quello della matematica
Il calore non è una proprietà del corpo che si riscalda Le uniche qualità che
appartengono oggettivamente a un corpo sono quelle misurabili. I colori, i sapori, gli
odori risiedono, invece, soltanto nel corpo che percepisce. Per esempio, il solletico
non è una proprietà della mano che lo provoca, ma una reazione di chi lo subisce.
Le sensazioni: come il tatto. Un’ipotesi sulle sensazioni di odore e sapore: esalazione
di particelle e recettori negli organi. Un’ipotesi sui suoni: il tremor dell’aria e
l’orecchio. Sapori, odori, suoni, come il solletico, fuori dell’animale vivente, non
sono altro che nomi.

Potrebbero piacerti anche