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23/02/15- LEZIONE 1
Primo testo tratto da Valerio Massimo (I sec.) tratto da Memorabilia
Valerio Massimo, Facta et dicta memorabilia 3.1: de indole
Aemilius Lepidus puer etiam tum progressus in aciem hostem interemit, ciuem
seruauit. Cuius tam
Relativo tra i connettivi pi stretti, Cuius si lega con memorabilis e operis;
memorabilis operis index est in Capitolio statua bullata et incincta praetexta senatus
consulto posita:
memorabilis operis (gen. Di opus,operis; c anche opera della I decl. in lat. Ma opera in senso pi astratto) index
nesso unico, index viene da indico un termine tecnico del linguaggio giudiziario e vuol dire che sto accusando
qualcuno, poi usato nei notabilia per indicare le cose importanti e infine nel nostro uso comune (rimane persino
nellindicare come dire qualcosa su qualcuno), index tutto ci che denuncia qui la verit di ci che stato detto
(indizio in italiano). Capitolio il Campidoglio (ora sede del sindaco di Roma), il colle per eccellenza, il pi scosceso;
consulto viene da consulo e non vuol dire consigliare maprendere provvedimenti, consio lassemblea dei soldati dove
vengono emessi le decisioni del consilium (deriva la parola italiana concionare, cio parlare demagogicamente a un
pubblico dove ci sono quelli che sanno e quelli che non sanno). La pueritia era contrassegnata dallinviolabilit
simboleggiata dalla bulla, collana da portare al collo come amuleto di protezione, era un nodo di cuoio originariamente
poi evoluto in oro ecc. per i pi ricchi, e dalla toga orlata di rosso (come i magistrati in carica) a indicare linviolabilit,
praetexta perch prae (a capo di qualcosa) + textum (supino del v. texo, texere cio tessere). Statua = fino allet
cesariana non era abituale vedere statue umane quindi particolare che ci sia addirittura la statua di uno neanche
considerato ancora uomo.
iniquum enim putauit eum honori nondum tempestiuum uideri, qui iam uirtuti maturus
fuisset. Praecucurrit
costruzione della frase particolare, il soggetto prima era statua ma cambia perch il soggetto non pu reggere putavit,
allora il soggetto immediatamente ricavato: senatum; in+iquum = in negazione, vuol dire ingiusto. Maturus ha
connotazione botanica, quasi come se fosse un frutto. Prae+ cucurrit particolare perch deriva da praecurro (altri
verbi di raddoppiamento: sto-stiti, do-dedi, disco- didici, pendo-pependi, tendo-tetendi, curro-cucurri, spondeospopondi, mordo-momordi; altre forme per fare il perfetto sono aggiunta di v, aggiunta di s e cambiamento della
quantit vocale del verbo es. venio-veni).
eum uix spectatorem anni esse patiebantur: arma enim infesta et destricti gladii et
discursus telorum et
da arma infesta ripete le ragioni per cui il puer non avrebbe dovuto essere in combattimento, elenco di nominativi.
Infesta ha radice del verbo fendo; destricti viene da destrendo, la spada tirata via da dove era stretta, cio sguainata.
incutit, inter quae gentis Aemiliae pueritia coronam mereri, spolia rapere ualuit.
connettivi
Valerio racconta la prodezza di Emilio Lepido, personaggio det repubblicana a noi
sconosciuto, che, ancora minorenne, partecip a un combattimento e vi si distinse
per due atti di coraggio. Il tema quello del puer sua aetate maior, il bambino che
riesce in unimpresa che la giovane et sembrerebbe vietargli. Emilio diventa cos
cui non avrebbe dovuto combattere, marci comunque in avanti per andare al
combattimento. La salvezza della vita di un concittadino a Roma veniva premiata con
una corona civica, quando si uccide un nemico inoltre si ha diritto alla sua armatura, le
spolia.
Andamento circolare del discorso, noi pensiamo che il racconto debba avere
progressione lineare, invece gli antichi non hanno questa visione. Variazioni: passaggio
da concreto a astratto (azioni fatte-conseguenze delle sue azioni), dislocazione delle
azioni a chiasmo (prima mette luccisione del nemico che invece sta nellazione finale,
viceversa dopo il salvataggio che va prima). La frase iniziale il thema (si legge fema)
nelle esercitazioni retoriche il titolo dellargomento poi sviluppato e il riassunto.
Importanza del lessico e della struttura delle frasi, non particolarmente complicate.
09/03/15 LEZIONE 2
Secondo testo: Galileo Galilei, De siderebus nuntiis.
Praeclarum sane atque humanitatis plenum eorum fuit institutum, qui excellentium
virtute virorum res
Praeclarum va collegato a institutum (da statuo, che a sua volta deriva da sto quindi una cosa fissata e destinata a
rimanere in piedi), poi c eorum collegato a qui. Tutte le righe dopo sono un elenco di cose immediatamente derivte
dal tentativo dellistituto di persone che voglione salvare le gesta dallinvidia (si passa da imago a statue a colonne e
piramidi e poi infine alle citt quindi con grandezza sempre maggiore). Plenum il nostro aggettivo che vuol dire
riempito, anzich mettere il terzo agg. Mette il complemento di spec. eorum qui . virtus ha radice di vir quindi spono
le cvaratteristiche delluomo maschio
aere fictae; hinc positae statuae, tam pedestres quam equestres; hinc columnarum
atque pyramidum, ut
qui specifica la questione dellimmagine (i romani non amano costruire statue per persone, un eccesso di omaggio
che d troppa gloria); colonne e piramidi sono monum enti gradi per dimesioni e di origine orientale
inquit poeta (Propertius), sumptus ad sidera ducti; hinc denique urbes aedificatae,
eorumque insignitae nominibus,
sumptus, nominativo della 4*, vuol dire rendere in forma legale, cio le spese di costruzione. Qui sidera
esagerazione per dire che le spese arrivano fino alle stelle
inventati perch la mente umana tende a dimenticare (frase tendenziosa, un thema che pur rientrndo nellargomento
principale sposta il campo della riflessione: conditio della mente delluomo
commemoro? Quasi vero humana solertia, his contenta regionibus, ulterius progredi
non sit ausa; attamen
domanda retorica che introduce prima lidea dellhumana solertia (luomo non sta mai fermo, concetto ribadito dal
migrans della frase successiva); quasi vero = come se
longius illa prospiciens, cum optime intelligeret, omnia humana monumenta vi,
tempestate ac vetustate
prospiciens = guardare lontan, avanti; tempestate non la tempesta ma ha radice di tempus e vuol dire passare il
tempo.
tandem interire, incorruptiora signa excogitavit, in quae tempus edax atque invidiosa
vetustas nullum sibi
incorruptiora =pi duraturi; edax = da edo, in questo caso il tempo che tutto mangia, che tutto corrode
ius vindicaret. In caelum itaque migrans, clarissimorum siderum notis sempiternis illis
orbibus eorum nomina consignavit qui ob egregia ac prope divina facinora digni habiti
sunt, qui una cum astris aevo
habiti sunt =uso speciale di habeo come coloro che sono stati ritenuti; facinora = deriva da facio, un qualunque
tipo di azione senza avere un giudizio morale (a diferenza di scelo)
sempiterno fruerentur.
Dedicato a Cosimo de Medici, parla anche del Perspicillum (il cannocchiale ->
Perspicillum = per cio azione protata fino in fondo, un intensificazione + spicio cio
verbo del vedere + illum cio diminutivo, piccolo strumento che serve a vedere). il
momento della dedica, visto che dedicher questi satelliti a Cosimo de Medici.
16/03/15- LEZIONE 4
Il proemio di Galileo, scritto per ultimo, rientra nella tradizione retorica: la struttura
infatti la stessa di un testo classico, con riferimenti impliciti alla cultura classica.
Costrutto la climax (dal greco scala), che in latino viene chiamato gradatio o
amplificatio, largomento sempre lo stesso ma riproposto in un livello sempre pi
ampio: lidea fissa chele imprese degli uomini eccellenti devono essere tramandate.
La differrenza tra questo brano e valerio massimo che qui il tema nelle prime sei
righe, mentre Valerio massimo lha concentrato in una. Preclarus si accompagna a un
aggettivo a sx, mentre a destra c institutum (tradotto come uso tradizionale). (vedi
analisi sotto il brano). Finito il proemio deve sviluppare il tema: 4 hinc in successione
immediata, sono tutti casi di conservazione di uomini eccellenti e del ricordo delle loro
gesta, 4 possibilit sempre pi grandi.
Traduzione: Insigne istituzione certo e assai civile fu quella di coloro che tentarono di
proteggere dall'invidia le opere famose di uomini eccellenti per virt e salvare
dall'oblio e dalla morte inomi loro degni d'immortalit. Perci si tramandarono alla
memoria dei posteri immagini scolpite nel marmo o fuse in bronzo, perci si posero
statue pedestri ed equestri, perci le spese per colonne e piramidi giunsero, come
disse il poeta, alle stelle, per questo infine si costruirono le citt e fu loro imposto il
nome di quelli che i grati posteri vollero imperituri. Tale infatti la condizione
dell'umana mente che, se non stimolata da immagini che di continuo le si presentino
dall'esterno, ogni ricordo facilmente svanisce. Alcuni per che guardano a cose pi
salde e durature consacrarono la fama eterna di uomini sommi non a marmi o metalli,
ma alla custodia delle Muse e agli incorrotti monumenti delle lettere. Ma perch
ricordo queste cose? quasi che l'ingegno umano, contento di queste regioni, non abbia
osato andar oltre: invece, guardando pi lontano, avendo ben compreso che tutti i
monumenti umani per violenza di tempeste o per vecchiezza alfine muoiono, pens
pi incorruttibili monumenti, sui quali il tempo vorace e l'invidiosa vecchiezza non
potessero reclamare diritti. E scrutando il cielo affid a quei noti eterni Globi di
chiarissime Stelle i nomi di coloro che per opere egrege e quasi divine furono stimati
degni di godere insieme agli Astri l'eternit.
TESTO NUMERO 3: Francesco Bacone,
Videntur nobis homines nec opes nec vires suas bene nosse; verum de illis maiora
quam par est, de his
Verbo fondamentale nosse, perfetto sincopato di nosco, co conosciuto (nobilis = famoso); verum avversativa,
indica contrapposiuzione scandita da parallelismo in cui i temini del parallelismo sono scanditi dal de illis e de his, le
due cose citate sono quindi le forze e le opere. Da verum a nosse il thema, che si sviluppa retoricamente nella frase
succcessiva che riprende ampliando e contrapponendo i concetti (verum); illis= si riferisce a opes, his= a vires.
Comparatio compendiaria dove co il parallelismo si mettono in relazione tutti i temrini
minora credere. Ita fit, ut aut artes receptas insanis pretiis aestimantes nil amplius
quaerant, aut seipsos
con ita fit inizia la frase vera e propria (avviene perci che), introdotta poi da ut e dai due aut, insomma quello che
segue la conseguenza di quello che stato detto in precedenza. Ita fit mette in evidenzia la consequenzialit di
quello che sta dicendo Bacone, evidenziando il rapporto causa-oggetto.primo aut correlato al secondo, come in galileo
la costruzione della frase fatta da rimandi (aut-artes receptas-aestimantes- nil ampius- quaerant/ aut- seipsoscontemnentes- vires in levioribus-consumant)
plus aequo contemnentes vires suas in levioribus consumant, in iis quae ad summum
rei faciant non
variatio agli au taut fatta dal non experiantur.
experiantur. Quare sunt et suae scientiis columnae tamquam fatales, cum ad ulterius
penetrandum homines
quare sunt =inzizia il vero ragionamento, idea delle colonne dErcole coem i confini della scienza copnosciuta, in realt
sono confini che luomo si posto da solo che nel novum horganum saranno messi in discussione. Rapporto di forte
consequenzialit creato dal quare. Cum+ congiuntivo correlato allaltro cumque nella frase successiva. Bacone nel
momento in cui prende le distanze dalla cultura classica si dicverte a far riferimento ai miti pi conosciuti. Se si
rapporta limmagine delle colonne alla scienza, la scienza antica si comportata come mettendo dei piastri che
impediscono la progressione del sapere, ma la scienza deve sempre progredire.
nec desiderio nec spe excitentur; cumque opinio copiae inter maximas causas inopiae
sit, atque ex fiducia
hausimus pueritiam quandam scientiae videri, atque habere quod proprium est
puerorum, ut ad garriendum
prompta, ad generandum invalida et immatura sit. Controversiarum enim ferax,
operum effeta est. Adeo ut
adeo ut introduce consequenzialita un po retorica e iperbolica
fabula illa de Scylla in litterarum statum, qualis habetur, ad vivum quadrare videatur;
quae virginis os et
ad vivum quadrare = si adatta perfettamente. Bordata della cultura antica, riferimento alla fabula di Scilla (compare
per la prima volta nellodissea, compare in virgilio in bucoliche e eneide, una fanciulla bellissima di cui si innamora
Glauco, che chiede aiuto per conquistarla a una fattucchiera, ma la maga circe si innamora di lui e gli d un filtro per
danneggiare la rivale, lui versa il filtro nelle acque dove lei si fa il bagno e lei so trasforma con la parte sopra della
superficie marina sempre fanciulla bellissima, il sotto fatto da cani latranti e orrendi).
Traduzione: Gli uomini sembrano non conoscere bene n le loro forze combattive n le
loro forze costruttive. Ma mi sembra che credano che le opere siano maggiori di
quanto non debbano, le forze credono invece minori. Ne consegue che o stimando gli
insegnamenti ricevuti a prezzi di follia non ricercano nulla di pi oppure disprezzando
s stessi pi del giusto consumano le loro forze in cose di poco conto: non fanno
esperienza in quelle cose che sono le pi importanti (lett. Fanno alla cosa pi
importante). Perci ci sono anche alle scienze delle colonne dercole imposte dal fato
dal momento che non sono pi spinti n dal desiderio n dalla speranza ad andare
oltre dal momento che lopinione dellabbondanza tra le massime ragioni della
povert e dalla fiducia delle cose che sono a disposizione si trascurano i veri aiuti.
Dimostra qwusto il fatto che se qualcuno guardasse attentamente nella grande variet
di libri, in virt della quale il sapere tramandato salta fuori con maggior diligenza,
trover da tutte le parti ripetizioni delle stesse cose che verranno trovate poche pur
essendo a primo sguardo numerose. Riguardo lutilit di questo sapere trasmesso
degli antichi bisogna dire che queste dottrine di organizzare le cose del modno che dai
greci abbiamo trangugiato sembrano invece una semplice puerizia della scienza e
infatti sembrano avere ci che proprio dei fanciulli, cio che sono pronte a fare
frastuono ma incapaci di dare vita ad alcunch e immature alla produzione perch
tutta questa scienza fertile di constroversie e (lett.fuori dalla generazione) sterile di
ptodotti reali al punto che il mito di scilla (lettnella forma delle lettere che si hanno)
come ci hanno tramandoato sembra adattarsi alla realt delle cose dato che scilla
porta fuori il volto e laspetto di fanciulla bella e invece sul ventre si cingevano ed
erano fissati latranti mostri (latranti mostri fissati cit. dalla VI egloga delle bucoliche).
Cos hanno anche le scienze nelle quali siamo abituati a vedere certi aspetti generali
che sembrano belli alla vista e accattivanti ma quando si giunti alle cose particolari
come alla parte bassa e generativa del corpo di scilla perch producano frutti e
prodotti allora sorgono contese e dispute di scienziati che si abbaiano lun laltro,
dispute nelle quali le scienze terminano e occupano il luogo di una vera produzione.
Fabula= in latino indica il testo teatrale (es. fabula acta est detto da augusto quando
muore) e il contenuto mitologico
Os e vultus valgono in latino come sinonimi e fa parte della retorica latina usarli
insieme e al plurale.
TESTO N*4
Treviri 1835, testo di maturit scritto da Karl Marx, esercizio della composizione (c
titolo il principato di augusto pu essere meritatamente considerato tra le et pi
felici dellimpero romano?): d tre risposte, nel testo c solo la prima, dove fa
comparatio rispetto alle altre et, nella seconda dice che let di augusto
considerata felice nellet dei suoi contemporanei (ma riporta tacito, che non
contemporaneo n scrive proprio il bene di augusto, anzi motlo duro quindi Marx
sbaglia non capendo il meccanismo di doppio discorso dove quello forte quello
contro), nella terza la quantit di autori importanti che corrispondono allet
augustea. Vorrebbe distaccarsi dallAncient regime e quindi dal latino come lingua
elitaria ma alla fine la cultura borghese non ne ha mai dato equivalente, se la lingua
latina per un Bacone o un Galileo era cosa normale ora non lo pi; nel caso di Marx
luso del latino totalmente occasionale, quello che interessante luso attivo del
latino che viene usato non solo traducendo dei testi ma con una scrittura che
composizione ex nihilo quasi. Per questa ragione la composizione era rimasta nel
sistema scolastico fino al novecento (es. caso di Hegel che avendo avuto dubbi sul
latino si mise a scrivere con lottativo in latino), quando stata tolta questa
applicazione della lingua venuta ritraduzione del latino. La domanda del titolo ha gi
risposta nel titolo stesso (viene definito felix, cio protetto dagli dei).
AN PRINCIPATUS AUGUSTI MERITO INTER FELICIORES REIPUBLICAE ROMANAE AETATES
NUMERETUR?
Quaerenti, qualis Augusti aetas fuerit, plura occurunt, ex quibus de ea judicari potest;
primum comparatio
A chi si chiedacome let di augusto sia stata, gli vengono in mente pi risposte in base alle quali possibile giudicare
cum aliis Romanae historiae aetatibus, nam, si ostenderis, aetatibus prioribus, quas
felices appellant,
con altre et della storia romana, infatti s se avrai dimosrtrato che let di augusto stata simile alle precedenti che
chiamano felici
similem fuisse Augusti aetatem, illis vero, quas aequalium et recentium judicium,
versis et mutatis moribus
ed stata invece dissimile da quelle et per cui dal giudizio dei contemporanei stata trerribile
in pejorem partem, republica in factiones divisa, in bello etiam rebus male gestis,
dissimilem, de ea ex aliis
potrai trarre unopinione riguardo queste cose dalle altre cattive in cui stato mutato in peggio, stato diviso in parti
lo stato, sono state condotte
conjecturam facere potes; tum quaerendum est, quae veteres de ea ipsa dixerint,
quid externae gentes de
imprese di guerra nefaste;in secondo luogo bisogna cercare cosa abbiano detto di essa gli antichi, che cosa abbiano
sentito di roma le genti
imperio habuerint, an id veriti sint aut contemserint, denique vero quales artes
litteraeque fuerint. Ne vero
straniere, se lo abbiano temuto o disprezzato e come furono le arti e le lettere.
longius sim, quam necesse, pulcherrimam aetem ante Augustum, quam morum
simplicitas, virtutis studia,
Per non tiralra lunga confronter let prima di augusto, wquella che la semplicit dei costumi, lapplicazione della virt
e e lintegrit dei magistrati hanno reso la pi felice di tutte, in cui
orationis elegantiam, sed sententiarum vim peterent, historia vero eloquentiae non
egente, cum res gestas
ma cercavano di conquistare la forza delle parole, non avendo bisogno la storia di eloquenza vera, dal momento che
riferiv<a solamente imprese
impleta; nam ab expulsis regibus usque ad primum bellum punicum de utriusque jure
certatur et magna
dellespulsone dei re fino alla pirma repubblica si combatte sul diritto di uno o dellaltro e la maggiora prte delle opere
storiche riporta solo le leggi che
historiae pars leges tantum refert, quas tribuni aut consules, magna utrimque cum
contentione, fecere.
hanno fatto solo i tribuni o i ocnsoli, da una e dallaltra parte con grande contesa. Ma che cosa ci sia da lodare in
questo tempo gi lho detto.
potestas il potere personale di dire s o no. Distinzione tra historia e annales: historia
il racconto di cose che chi sta scrivendo ha visto, non necessariamente di persona,
ma il racconto di fatti contemporanei, mentre gli annales sono il racconto affidato a
fonti perch troppo anteriori allautore.
Testo di Cristoforo Colombo (testo n*5):
lui descrive lesito della sua prima spedizione (1492) e chiede al re, dopo aver fornito
la descrizione di quello che ha fatto, il finanziamento per la seconda spedizione. una
lettera ben costruita retoricamente, problema su chi labbia scritta perch se
pensiamo che colombo fosse un letterato di salamanca allora lha scritta lui, se invece
stato un marinaio sin da bambino allora meno credibile. Parla dellisola di Hispana
(oggi santo domingo, in particolare haiti). Ci sono due temi sviluppati, apparentemente
separati tra loro, anche se tra i due c uan logica: tipico nella descrizione di luoghi
geografici, tratta delle coordinate dellisola (com fatta, quali prodotti pu fornire), e
lessere imbelli degli abitanti dellisola (sono gente cje non combatter mai, che
offrono sempre doni e che fanno tutto ci che uno chiede). Quando colombo lascia
Ispaniola, lascia una piccola guarnigione di uomini ma quanod torna sono morti tutti,
uccisi dagli indigeni.
In ea autem insula, quam Hispanam supra diximus nuncupari, maximi sunt montes ac
pulchri, vasta rura,
in questa isola invece, che come prericordato chiamiamo Hispana, ci sono altissimi monti e belli, vasti campi, boschi,
campi ricchissimi epr essere
argomento certamente grave: infatti per la ragione che se risultasse che le scuole
giovano allo studio ma sono di danno ai costumi, mi sembra meglio che uno abbia un
buon carattere piuttosto che diventi un buon oratore. E anche se fosse possibile che
una persona disonesta lo diventi non lo voglio. Coloro che sostengono queste
argomentazioni ritengono che i costumi siano corrotti nelle scuole. Infatti talvolta si
corrompono ma anche a casa. E ci sono molte prove di questo fatto; tanto quanto di
un modo di pensare mantenuto in modo assolutamente esemplare nelluna e nellaltra
situazione assieme.
Testo numero 7
Gellio scrive le notti attiche, dove raccoglie argomenti di vario interesse (XX libri)
dedicati al figlio. Ogni capitolo di gellio un racconto a s, viene meno rispettoa
aValerio Massimo lo scopo moraleggiante dellexeplum, qui solo diletto (qualcosa
con cui ha discusso con gli amici, in particolare Favorinus Filosofus, durante la
giornata). Piacere per quello che narrativamente iteressante (fantasmi, storia del
leone, digressioni grammaticali e linguistiche, messe in discussioni di leggi).
In legibus Solonis illis antiquissimis, quae Athenis axibus ligneis incisae sunt quasque
latas ab eo
In quelle leggi antichissime di Solone che as atene sono incise su assi di legno e che piu tardi da quello sono portate
partes fiet et ob eam causam irritatis animis utrimque arma capientur pugnabiturque,
tum qui in eo
si divide in due parti e per questa ragione, alterati gli animi, le armi siano prese da entrambe le parti e si combatta,
tempore in eoque casu civilis discordiae non alterutrae parti sese adiunxerit, sed
solitarius separatusque a
allora chi in quel temp, in quel caso di discordia civile non prende le parti di uno o dellaltro ma solitario e separato
communi malo civitatis secesserit, is domo, patria fortunisque omnibus careto, exul
extorrisque esto." Cum
dai mali comuni abbandona la citt, egli alla casa, alla patria e alla sorte di tutti manchevole, esule e ripudiato sia .
hanc legem Solonis singulari sapientia praediti legissemus, tenuit nos gravis quaedam
in principio
Dopo aver letto questa legge di Solone, che fu uomo di eccezionale saggezza, fummo
colti sulle prime da una profonda meraviglia: perch mai egli riteneva degno di essere
punito chi si fosse estraniato dalla sedizione e dalla guerra civile? 3 Ma chi aveva
compreso fino in fondo lo scopo e lo spirito della legge osservava che essa era fatta
non per aggravare, ma per far cessare la sedizione. In effetti le cose stanno cos.
admiratio requirentes, quam ob causam dignos esse poena existimaverit, qui se
procul a seditione et civili
pugna removissent. Tum, qui penitus atque alte usum ac sententiam legis
introspexerat, non ad augendam,
sed ad desinendam seditionem legem hanc esse dicebat. Et res prorsum se sic habent.
Nam si boni omnes,
infatti se gli uomini buoni Se tutti gli onesti che non furono in grado di soffocare la
sedizione sul nascere non abbandoneranno il popolo eccitato e irragionevole e si
aggregheranno separatamente all'una o all'altra delle due fazioni,
qui in principio coercendae seditioni impares fuerint, populum percitum et amentem
non deseruerint, ad
che allinizio erano stati non schierati per
alterutram partem dividi sese adiunxerint, tum eveniet, ut cum socii partis seorsum
utriusque fuerint
potissimum restitui conciliarique possit, dum et suos, apud quos sunt, regunt atque
mitificant et
adversarios sanatos magis cupiunt quam perditos. Hoc idem Favorinus philosophus
inter fratres quoque aut
Questo medesimo atteggiamento il filosofo Favorino riteneva opportuno anche nel
caso di un dissidio tra fratelli o tra amici. Quelli - diceva - che sono neutrali tra due
parti opposte e vogliono bene ad emtrambe, se nello sforzo di metter pace risultano
poco autorevoli perch fanno figura di amici ambigui, conviene che si schierino chi per
una parte e chi per l'altra e, facendo valere questa benemerenza, si assicurino la
strada verso la concordia delle due parti.
amicos dissidentis oportere fieri censebat, ut qui in medio sunt utriusque partis
benivoli, si in concordia
censebat regge oportere (essere necessario) che a sua volta regge fieri
adnitenda parum auctoritatis quasi ambigui amici habuerint, tum alteri in alteram
partem discedant ac per
Recupero 27/04
04/05/15 LEZIONE
Testo n*8: De divinatione, I-57, Cicerone
Quid? illa duo somnia, quae creberrume commemorantur a Stoicis, quis tandem potest
contemnere? Unum de Simonide: qui, cum ignotum quendam proiectum mortuum
vidisset eumque humavisset haberetque in animo nave conscendere, moneri visus est,
ne id faceret, ab eo quem sepultura adfecerat; si navigavisset, eum naufragio esse
periturum; itaque Simonidem redisse, perisse ceteros, qui tum navigassent. 57
Alterum ita traditum clarum admodum somnium: cum duo quidam Arcades familiares
iter una facerent et Megaram venissent, alterum ad cauponem devertisse, ad
hospitem alterum. Qui ut cenati quiescerent, concubia nocte visum esse in somnis ei
qui erat in hospitio illum alterum orare ut subveniret, quod sibi a caupone interitus
pararetur; eum primo, perterritum somnio, surrexisse; dein, cum se conlegisset idque
visum pro nihilo habendum esse duxisset, recubuisse; tum ei dormienti eundem illum
visum esse rogare, ut, quoniam sibi vivo non subvenisset, mortem suam ne inultam
esse pateretur; se interfectum in plaustrum a caupone esse coniectum et supra
stercus iniectum; petere, ut mane ad portam adesset, prius quam plaustrum ex oppido
exiret. Hoc vero eum somnio commotum mane bubulco praesto ad portam fuisse,
quaesisse ex eo, quid esset in plaustro; illum perterritum fugisse, mortuum erutum
esse, cauponem re patefacta, poenas dedisse. Quid hoc somnio dici potest divinius?
Chi poi pu negar fede a quei due sogni che sono tante volte citati dagli Stoici? Il
primo riguarda Simonide: egli vide il cadavere di uno sconosciuto abbandonato a terra
lo seppell e si proponeva poi d'imbarcarsi; quel tale a cui egli aveva dato sepoltura gli
apparve in sogno e lo dissuase dal suo proposito: se si fosse imbarcato sarebbe perito
in un naufragio. Simonide allora torn indietro gli altri che si erano imbarcati perirono.
57. L'altro sogno famosissimo il seguente: due Arcadi amici intimi viaggiavano
insieme e arrivarono a Mgara. Uno dei due prese alloggio in casa d'un taverniere
l'altro presso un suo ospite. Cenarono e andarono a dormire. A notte gi inoltrata
quello dei due che dormiva presso l'ospite vide in sogno l'altro che lo pregava di
recargli soccorso perch il taverniere si apprestava a ucciderlo. In un primo momento
egli balz su atterrito dal sogno; poi riavutosi dallo spavento pens che a
quell'apparizione non si dovesse dar peso e torn a letto. Di nuovo allora gli apparve in
sogno l'amico e lo preg che non avendogli recato aiuto quando era ancora vivo
almeno non lasciasse invendicata la sua morte; il suo cadavere era stato buttato dal
taverniere su un carro e vi era stato sparso sopra del letame; gli chiedeva di trovarsi
alla porta della citt all'alba prima che il carro uscisse verso la campagna. Emozionato
da questo sogno egli si rec di buon mattino alla porta ferm il carrettiere gli domand
che cosa c'era nel carro. Quello atterrito scapp via; il morto fu tratto fuori; il
taverniere venuto in luce il suo delitto fu condannato a morte. Quale sogno si pu
considerare pi profetico di questo?
Analisi: parte dedicata al sogno; de div in due libri (primo racconta sogni del passato
di roma che si sono dsiostrati- mexzzo delle divinit per colloquiare con gli umani, nel
secondo libro cicerone scettico prende in mano gli stessi auspici e sogni del primo libro
e li confuta dimostrandone la fallacia). I sogni per gli anticvhi sono di due tipologie:
simbolici (sono gli dei che atraverso i simboli guidano il cammino degli uomini,
anticipa ci che accadr dopo con premonizione, es. sogno di andare a letto con la
madre che un simbolo di successo e di acquisto di potere perch il sognante assume
il ruolo del padre, oltretutto madre= terra quindi violentare la madre conquistare
roma, songno che fece cesare e che anticipa la potenza ); altro sogni sono espliciti
cio fanno vedere in songo direttamente il futuro (etichetta sotrica perch il sogno che
in chiaro la messa in chiaro di un ragionamento implicito del soggetto sognante,
Cicerone mnostra che sono effetto di una logica interna alla mente di simonide che sa
che mettersi epr mare pericoloso e quindi esplicita questa idea non completamente
chiara sognando che il naufrago, simbolo della pericolosit del navigare, gli appaia e
glielo dice; nel caso dellarcade si sa che gli osti son pericolosi e perci sogna che
lamico nellosteria stia subendo una situazione pericolosa). Quid uno dei segnali di
passaggio da un argomento a quello successivo, dove il secondpo non si contrappone
al primo ma lo rafforza. Possibilit infinita di portare avanti la discussione, forma
totalemtne retorica che cicerone ama impiegare perch+ tipica del parlato, dando
realismo alla situazione. Due sogni, il primo e secondo sono identici e sostituibili tra di
loro (usa altrum e non aliud), intordotto dalla scansioen uno e due nella sostanza
Quinto, fratello di cicerone, fornsce largomento di uno e dellaltro, nel primo caso in
modo evidentissimo riportando il nome perch simonide famosissimo, anche il prim
sogno ha cum+congiuntivo. Costrutto cum+congiuntivo (circostanziale) tipico in
questi contesti, tipico anche labl.assoluto. simonide ricordato come colui che ha
trovato u cadavere sulla spiaggia e in un atto di generosit lo ha seppellito, poi quando
deve partire in un altro tempo gli appare in sogno (visus est il tempo storico
dellaneddotica, cicerone mette in evidenza limmediatezza del sogno che arriva prima
dellirrimediabile), verbo principale moneri (ricordare pi che ammonire), adfeciat
dato di fatto storico irreale che viene espresso con un piuccheperfetto. Redisse-perisse
asono tutti infiniti retti da un dicunt sottinteso. Nel secondo racconto introdotto da un
traditum (verbo di memoria, tramandare alla memoria, lett. Trasportare dallaltra
parte), concubia nocte = avv. Con cotruzione particolare che indica nel cuore della
notte, illum alterum il soggetto (sembr a quello che era ospitato che laltro lo
pregasse di venire in aiuto), due amici in viaggio verso latttica, uno viene ucciso
dalloste durante la notte, laltro che sta dormendo tranquillo vede in sogno
lapparizione dellamico che lo prega di venirgli in aiuto che sta per essere ucciso,
laltro crede sia solo un incubo e si riaddormenta ma gli riappare lamico che gli chiede
di essere vendicato. Utilizzo di exem,pla anzich usare una spiegazione teoretica,
tipico del gusto degli antichi. La letteratura progressivamente diventa pettegolezzo,
vale anche per la retorica che raccolta di exempla da utilizzare (ricordando anche
che non ci sono raccolte di leggi da usare e gli exempla servono). La struttura
sempre identica per laneddoto, considerazioni geneali racocntate in sfroma diretta o
indiretta. Lui che era statao ucciso era stato gettato dalloste su un carro con sopra lo
sterco, retto da tradunt, come anche sembrasse chiedere (peteret ut) che lamico al
mattino fosse presente alla poreta della citt (Megara, evidentemente la pi vicina
allosteria) prima che il carro uscisse dalla citt (ripetizione di ex-exiret per
ridondanza). Laltro commosso da questo sogno al mattino (bubulco= bifoco, quello
che porta il carro dei buoi, dativo etico quindi sa quello che successo) si fosse recat
alla porta vicino al bifolco e gli avesse chiesto che cosa ci fosse nel carro [raccontano
che] quello (il bifolco) fuggisse spaventatissimo e che il cadavere fosse tirato fuori
(eruo, da cui rovina) e che loste fu condannato, reso evidente il delitto (ablativo
assoluto). Che cosa potrebbe essere detto pi divino (nel senso proiveniente dagli dei)
di questo sogno?
Testo numero 9- Cicerone, De officiis
Cicerone, De Officiis I 36
Argomento: quale deve essere il coportamento virtuoso davanti alla vita, scrittotestamento di un padre al figlio nel momento in cui Roma dopo la morte di Cesare
allo sfacelo. Poi diventa manuale di morale per tutto il mondo antico anche tardo
(Seneca, Ambrogio) e nel mondo moderno (adda scrive racconto dove zio ella ricca
borghesia milanese scrive un de officiis al nipote 19enne, cosa divertente e irridente
che lo zio affida il manoscritto alla serva di casa che avvenente, quando lei lo porta
al giovinetto inizia il momento erotico). Per cicerone lidea di guerra giusta la guerra
che ha rispettato tutte le sanzioni giuridiche per la dichiarazione per la guerra
Facillime intellegi potest nullum bellum esse iustum, nisi quod sanctissime perficiatur.
Popilius imperator
(Frase ampia, non dialogo) Si pu capire facilissimamente che nessuna guerra pu essere considerata giusta se non
quella che sia compiuta in tutte le sue parti giuridicamente (non indica santit morale, ma da sancio, cio mantenendo
tutte le clausole del patto).
tenebat provinciam, in cuius exercitu Catonis filius tiro militabat. Cum autem Popilio
videretur unam
il comandante Popilio (imperator comandante che ha gi vinto una campagna, pi di dux, se poi vince campagna
definitivamente ha diritto a riconoscimento dal senato coem lovatio o il trionfo-celebrazione del comandante come
immagine terrrena degli dei, visto che la processione del trionfo terminava sul tempio di giove/ princeps, per noi
limperatore vero propprio, letteramente colui che prende per primo parola in senato) governava un esercito
provinciale, sotto le cui armi combatteva il figlio di Catone come recluta.
dimittere legionem, Catonis quoque filium, qui in eadem militabat, dimisit. Sed cum
amore pugnandi in
sembrando bene a Popilio congedare una delle suelegioni gli sembr bene cnfedare anche Catone che mlitava in
quella. ma
exercitu remansisset, Cato ad Popilium scripsit, ut, si eum patitur in exercitu remanere,
secundo eum
essenndo rimasto indietro nellesercito epr combattere, Catone (il padre) mand una lettera al comandante affinch lo
legasse con un secondo
obliget militiae sacramento, quia, priore amisso iure, cum hostibus pugnare non
poterat. Adeo summa erat
giuramento alla milizia, se accettava che quello rimanesse nellesercito al suo fianco, poich andato via il precedente
giuramento, non poteva combattere contro i nemici.
observatio in bello movendo. M. quidem Catonis senis est epistula ad Marcum filium, in
qua scripsit se
quelllo era stato nella quale disse che era stato congedato dal console trovandos a combattere in Macedonia contro
Perseo.
audisse eum missum factum esse a consule cum in Macedonia bello Persico miles
esset. Monet igitur ut
caveat ne proelium ineat; negat enim ius esse, qui miles non sit cum hoste pugnare. In
quo etiam illud
lo ammonisce che stia bene attento a nnon entrare in combattimento; nega infatti che sia giusto che combatta il
nemico chi non soldato.
animadvertendum est: multa verba aliud nunc ostendunt, aliud antea significabant, ut
hostis. Nam tum eo
in tutto ci bisogna prtestare attenzione ancxhe a questo fatto:
verbo maiores nostri dicebant peregrinum qui suis legibus uteretur, nunc dicimus eum
quem tum dicebant
infatti poich in passato i nostri avi ciamavano hostis il forestiero che non soggetto alle leggi romane, ora chiamiamo
hostis quello che allora chiamavano perduellem.
perduellem. At qui proprio nomine perduellis erat, is hostis vocatur, lenitate verbi rei
tristitia mitigata. Quid
e daltra parte quello che veniva chiamato perduellem (uno che combatto fino a farlo scomparire dalla favccia della
terra) era chiamato nemico, avendo mitigato la bruttezza della situazione con la dolcezza della parola(ablativo
strumentale).
ad hanc mansuetudinem addi potest, eum cum quo bellum geras tam molli nomine
appellare? Quamquam
che cosa si pu aggiungere di pi di fronte a questa dolcezza di comportamento, chiamare con un nome cos delicato
quello co cui combatti?
id nomen durius effecit nostra aetas; a peregrino enim recessit et proprie in eo, qui
arma contra ferret,
sebbene la contemporaneit rese questo nome pi duro (sottinteso: che in passato); si ritirato dal senso del forestiero
ed rimasto ad indicare propriamente quello contro cui si portano le armi.
remansit.
Dotati di un animo fondamentale giuridico e pragmatico, i Romani consideravano
giusta non la guerra combattuta per una giusta causa, reale o ipotetica che sia
(sanno che gli eserciti si presentano sempre alla lotta convinti di essere dalla parte
della ragione), ma quella combattuta nel rispetto delle formule giuste, si richiamino
esse a una legge sacrale (rite) o positiva (sancte). Discutendo nel De officiis del
contrasto possibile fra utile e giusto, Cicerone dibatte il problema della guerra