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Direzione Centrale Persone fisiche, lavoratori
autonomi ed enti non commerciali
Risposta n. 630/2021
QUESITO
storico, l'istante chiede se può fruire del Superbonus di cui all'articolo 119 del decreto
legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. "decreto Rilancio") sebbene gli interventi
siano limitati alla singola unità strutturale come definita dalle NTC 2018 e
non vengano eseguiti sulla base di un "progetto unitario", che coinvolga tutti gli
edifici contigui all'immobile.
L'istante ritiene di poter fruire del Superbonus ancorché l'intervento sia limitato
all'unità strutturale e non includa anche l'intero aggregato edilizio.
L'articolo 119 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. "decreto Rilancio"),
dapprima convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, e
successivamente modificato dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178 (legge di bilancio
2021), nonché, da ultimo, sia dall'articolo 1, comma 3, del decreto legge 6 maggio
2021, n. 59 convertito con modificazioni dalla legge 1° luglio 2021, n. 101 che
dall'articolo 33, comma 1, del decreto legge 31 maggio 2021, n. 77 convertito con
modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, disciplina la detrazione, nella misura
del 110 per cento, delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 a fronte di specifici
interventi finalizzati all'efficienza energetica (ivi inclusa l'installazione di impianti
fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici) nonché
al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici (c.d.
Superbonus).
Le nuove disposizioni si affiancano a quelle già vigenti che disciplinano le
detrazioni spettanti per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (c.d.
"ecobonus") nonché per quelli di recupero del patrimonio edilizio, inclusi quelli
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Rilancio, anche quelli di cui ai commi da 1-bis a 1-sexies dell'articolo 16 del decreto
legge 4 giugno 2013, n. 63.
Trattasi, nello specifico, degli interventi antisismici per la messa in sicurezza
statica delle parti strutturali di edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente,
di cui all'articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del TUIR, le cui procedure autorizzatorie
siano iniziate dopo il 1° gennaio 2017, relativi ad edifici ubicati nelle zone sismiche 1,
2 e 3 di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20
marzo 2003, inclusi quelli dai quali deriva la riduzione di una o due classi di rischio
sismico, anche eseguiti su parti comuni di edifici in condomino.
Con il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 28 febbraio
2017, n. 58, modificato - da ultimo - dal successivo decreto ministeriale del 6 agosto
2020, n. 329, sono state definite le linee guida per la classificazione del rischio sismico
delle costruzioni e le specifiche modalità di attestazione, da parte di professionisti
abilitati, dell'efficacia degli interventi realizzati, ragion per cui l'osservanza delle
prescrizioni in esso contenute è funzionale alla fruizione della detrazione in
commento.
Considerato il rinvio, contenuto nel citato articolo 16 del decreto legge n. 63 del
2013 all'articolo 16-bis, comma 1, lettera i), del TUIR, tale ultima disposizione deve
intendersi quella di riferimento generale anche ai fini del "sismabonus".
In particolare, la predetta norma prevede l'agevolazione per interventi «relativi
all'adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere
per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali, per la redazione
della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del
patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio
della suddetta documentazione. Gli interventi relativi all'adozione di misure
antisismiche e all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere
realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati
strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono
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essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari».
Al riguardo, considerato che l'Istante evidenzia che l'edificio è sito all'interno di
un centro storico, si rammenta che la Commissione consultiva per il monitoraggio
dell'applicazione del D.M. 28 febbraio 2017, n. 58, e delle linee guida ad esso allegate,
in sede di risposta resa all'Agenzia delle Entrate in data 21 ottobre 2020, prot. 8047
(cfr. quesito 6), ha precisato che "ai fini dell'applicazione del Sismabonus o del Super
Sismabonus più che all'unità funzionalmente indipendente bisogna fare riferimento
all'unità strutturale (US) chiaramente individuabile secondo le NTC 2018 (§ 8.7.l) in
quanto essa dovrà avere continuità da cielo a terra, per quanto riguarda il flusso dei
carichi verticali e, di norma, sarà delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali,
o da edifici contigui strutturalmente ma, almeno tipologicamente, diversi".
Peraltro, come chiarito dalla stessa Commissione, tale concetto è stato più
compiutamente esplicitato nella circolare del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
del 21 gennaio 2019, n. 7, in cui è stato precisato che "l'US è caratterizzata da
comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e verticali per
cui, nell'individuarla, si terrà conto della tipologia costruttiva e del permanere di
elementi caratterizzanti, anche al fine di definire interventi coerenti con la
configurazione strutturale. L'US deve comunque garantire con continuità il
trasferimento dei carichi in fondazione e, generalmente, è delimitata o da spazi aperti,
o da giunti strutturali, o da edifici contigui costruiti, ad esempio, con tipologie
costruttive e strutturali diverse, o con materiali diversi, oppure in epoche diverse".
Tale principio è stato, dapprima, confermato nel parere reso con nota del 2
febbraio 2021, R.U. 0031615 (in cui è stato specificato che l'intervento di riduzione
del rischio sismico deve "analizzare necessariamente l'intera struttura" degli edifici)
e, successivamente, ribadito nel recente parere n. 4/2021 del 13 luglio 2021, R.U.
0007035 (che, a sua volta, richiama il precedente parere n. 3/2021 del 7 aprile 2021,
R.U. 0003600, costituendone un'ulteriore specificazione riferita agli aggregati edilizi
in generale e, in particolare, agli interventi realizzati nei centri storici) ove la
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LA DIRETTRICE CENTRALE
(firmato digitalmente)