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irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. timore. 13Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria,
7Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie
tutti e due erano avanti negli anni. Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni.
8Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni 14Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della
sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua sua nascita, 15perché egli sarà grande davanti al
classe, 9gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà
sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16e
l'offerta dell'incenso. ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.
Spunti di riflessione
L’evangelista Luca inserisce la storia di Giovanni e di Gesù nella storia di Salvezza che accompagna Israele.
L’annunciazione a Zaccaria avviene nel tempio. Il Vangelo di Luca inizia e finisce nel Tempio, a Gerusalemme. Nel
Tempio, il luogo di massima fede, si produce una delle massime incredulità: Zaccaria non crede all’annuncio
dell’angelo. Noi dove cerchiamo la nostra fede?
Zaccaria ed Elisabetta sono discendenti di Aronne, di una famiglia sacerdotale, rappresentano il vero Israele,
osservano la Legge, sono giusti e non hanno figli.
L’annunciazione a Zaccaria, come quella a Maria, è tripartita: l’annuncio dell’angelo, il timore e poi «non temere»,
un’espressione che ricorre più volte nella Bibbia.
Giovanni viene descritto come grande agli occhi di Dio, perché scelto da Dio; sarà colmato di Spirito Santo, il dono
dei Profeti; ricondurrà i figli di Israele, cioè è chiamato a preparare la via al Signore.
Vi è una incredulità e resistenza di Zaccaria dovuta alla vecchiaia sua e di sua moglie. Non può contare sulle sue
forze, ma il Signore dona la capacità di superare l’infertilità.
Zaccaria rimane muto, sperimenta la fragilità della parola. Se non crediamo alla Parola di Dio, anche le nostre
parole perdono forza.
L’incredulità di Zaccaria e il suo conseguente mutismo però non fermano il progetto di Dio.
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