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Ogni giorno, quando apriamo la Bibbia, Dio cerca, attraverso la sua Parola, di iniziare con noi un dialogo. Dio non tace,
ma il Dio della Parola. Una Parola viva ed efficace (Eb 4,12), che crea storia e la preserva. Dio ricomincia sempre di
nuovo a prendere la Parola, promettendo, volta per volta, di fare una cosa nuova (cf. Is 43,19). A noi appartiene
ascoltare la sua voce per rispondervi; accettare di entrare nel dialogo offerto, per impegnarci a nostra volta nel progetto
che ci posto dinnanzi.
Questa precisamente la situazione che disegna il testo dellEvangelo odierno: in queste prime pagine del racconto
lucano assistiamo allinizio di un dialogo tra Dio e lumanit, tra lEterno e la nostra storia (il riferimento iniziale al re
Erode non casuale). Non che Dio non abbia gi parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi (Eb 1,1) ai padri
di Israele, e sancito con loro una prima alleanza; ma ora Dio prende nuovamente liniziativa di un ulteriore dialogo, per
invitare chi lo ascolta a riprendere ancora il cammino con lui.
S, in questi giorni in cui ci prepariamo al Natale del Signore, la liturgia ci ricorda gli episodi che hanno preceduto
linstaurarsi del dialogo definitivo di Dio con lumanit, attraverso lincarnazione di suo Figlio. Ecco allora la prima
conversazione che lo prepara: lannuncio al sacerdote Zaccharia. Mentre questultimo compie il suo servizio nel tempio
i riti che dovevano permettere il dialogo con lAltissimo ecco apparire un angelo: Sono stato mandato a parlarti!. Un
nuovo dialogo sinstaura, inaudito (o meglio, una risposta alquanto inattesa alla preghiera del sacerdote): langelo
annuncia allanziano Zaccaria che sua moglie, Elisabetta, la quale era sterile, metter al mondo un figlio, Giovanni.
La Parola di Dio offre vita: attraverso il suo messaggero promette la nascita di colui che aprir nuove vie di dialogo sia tra
i figli della terra e il Signore loro Dio, sia tra i figli stessi e i loro padri terrestri. Il nascituro compir la giuntura, far
proseguire il dialogo, tra lantica alleanza e la nuova. Preparer il compimento definitivo di questo scambio che Dio vuole
offrire allumanit attraverso la nascita di suo Figlio in carne umana.
Questa nascita, che ricorderemo nel giorno del Natale, avvenuta nella storia (sotto Cesare Augusto: cf. Lc 2,1) in una
stalla di Giudea. La sua memoria rilancia nuovamente la promessa, fa proseguire a sua volta la conversazione:
costituisce il pegno di un dialogo nel quale siamo tuttora immersi e che le settimane di Avvento ci hanno fatto ricordare
con pi intensit. il dialogo mirabilmente sintetizzato dalle ultime parole dellultimo libro della Bibbia: S, vengo presto!
Amen. Vieni, Signore Ges! (Ap 22,21).
Sapremo a nostra volta entrare in questo dialogo piuttosto che chiuderci nel mutismo dellincredulit nellattesa e
nellinvocazione della vita piena alla quale il Dio che non mente (Tt 1,2) continua giorno dopo giorno, con la sua Parola,
Monastero di Bose - Pagina 1 di 2
a invitarci?
Fratel Matthias