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Nel X secolo—> eclissi tra imperi e nascono i regni che cercano di affiancarsi all’impero e al papato—> con
questa lotta i re francesi chiamano il loro regno: stato sovrano.
Per il diritto comunque il re era sottoposto all’imperatore romano, ma con i giuristi francesi—> cambia il
principio di diritto e si afferma che il re è nel principe e imperatore del suo regno
Nel 1308 il re di Germania Enrico di Lussemburgo propone la superiorità universale del dell’imperatore
romano —> Re di Francia gli risponde con il principio per cui il re non riconosce alcuna autorità superiore di
se.
Filippo il Bello si ritiene l’unica autorità competente a determinare quale sia il diritto applicabile, perche
dotata di imperium —> nasce l’idea che il re è la fonte di diritto.
La lotta tra autorità laica e quella ecclesiastica di trasferisce in particolare tra papa e re di Francia (prova che
l’autorità laica è nel regno)—> la lotta inizia dopo che il papa si era dichiarato titolare supremo del potere
temporale
Sempre Filippo il bello affermerà che sul piano temporale il regno e la chiesa di Francia dipendono dal re—>
due principi inviolabili che in Francia regolano il rapporto tra chiesa e regno:
1. Il papato non ha giurisdizione sui regni governati da re Cristiano.
2. Il papato ha un potere limitato dal diritto canonico del regno
I regni in origine erano divisi in piccole unità, in cui un signore esercita il proprio potere—> c.d. Feudi.
In questo tipo di sistema vi è un rapporto di soggezione tra signore feudale e soggetti sottoposti a lui, con
una struttura gerarchica: Ogni vassallo deve obbedire al suo superiore e il superiore a sua volta avrà sopra
di sé un’altra autorità
I rapporti tra queste autorità sono regolati da contratti e consuetudini: i diritti e i doveri di cui le autorità
sono titolari, non dipendono da loro. Il signore feudale puo pretendere obbedienza dal suo vassallo ma
NON PUO determinare il contenuto degli obblighi del vassallo nei suoi confronti—> il superiore è privo di
discrezionalità: il signore feudale si deve tenere alla lettera dell’obbligazione su cui si fonda la sua autorità.
Questo non significa che cio è rimasto uguale: i signori vogliono avere sempre piu poteri e i soggetti
sottoposti vogliono avere sempre di piu—> cio è stato perseguito con operazioni natura giuridica e il limite
a cui questa operazione è sottoposta è un limite che vincola tutta la gerarchia.
Il re non poteva emettere delle ordinanze con valore legislativo perché questo poteva avere solo una base
giuridica e non volontaristica e quindi si ha:
- Una pluralità di autorità con poteri fondati su un titolo giuridico modificabili solo con la modifica
dell’atto stesso
La nascita di stati signorili e di stati urbani, i primi sono piccoli stati territoriali con a capo un signore,
mentre gli altri sono stati basati sulla cittadinanza, ha significato molto per la sovranità.
Tra i signori feudali spicca la figura del re che anche poteri religiosi: nei regni inizia con il processo
con cui si raggiunge una forma di potere che alle stesse caratteristiche della sovranità.
Nello stesso periodo nascono anche le assemblee generali, che hanno il compito di:
• Trasmettere le decisioni del re
• Hanno funzione di poteri esecutivo
• Hanno il compito di rendere esecutive le decisioni del re
• Producono i regolamenti: un regolamento è l’espressione della volontà del re, sono generali astratti e
hanno il carattere di universalità. il regolamento non limita il potere del re, anzi è una forma della sua
espressione
Bodin: sostiene che il re è l’autorità suprema di tutto l’ordinamento e sopra di lui vi è solo l’autorità divina.
Per lui la sovranità si sostanzia nella funzione legislativa, detenuta dal re.
La sovranità per lui è assoluta, ossia originaria e indipendente:
- Originaria: Solo un ordinamento giuridico che nasce da circostanze storico fattuali può essere
sovrano, perché non dipende da nessuno fattore esterno
- Indipendente: un ordinamento è sovrano se non dipende da nessun altro ordinamento esterno, se
no il suo esercizi0o sarebbe condizionato
Per quanto riguarda l’abrogazione, il suo compito è quello di assicurare la storicità del diritto e nasce per la
necessita di adeguamento. Il sovrano deve poter abrogare le leggi anche sei suoi predecessori. Se non lo
potesse fare, non puo essere definito tale.
Per l’interpretazione invece sorge il problema del suo rapporto con la sovranità.
Bodin afferma che il magistrato non puo e non deve sostituirsi al sovrano: per evitare cio è necessario
porre dei limiti all’interpretazione
Ho se afferma che i delegati del sovrano possono interpretare oggettivamente le norme purché non ci
sia contrasto—> interpretazione letterale
Spinoza afferma che la funzione interpretative deve essere attribuita dal sovrano ad un organo
formato da soggetti indipendenti—> anticipazione del garantismo
Grozio: secondo lui l’imposizione di una legge unica comporta la fine dello stato.
Il diritto positivo in Grozio è la traduzione giuridica del diritto naturale e per questo motivo deve essere
caratterizzato da generalità e astrattezza
Hobbes: la funzione della sovranità è quella di prescrivere regole che permettono ad ogni uomo di fare ciò
che non è vietato dalle regole
L’autorità viene esercitata con la produzione di norme con lo scopi di garantire la pace sociale.
Pone sulla sovranità tre principi:
- La sovranità si esprime con la legge
- La legge deve essere generale e astratta
- La legge positiva deve tradurre il diritto naturale
Locke trova ≠ funzioni della sovranità—> tutte hanno fondamento nel potere legislativo—> la legge limita
la sovranità.
Rousseau identifica la legge = genesi popolare: la legge è tale non perche ha i caratteri di generalità e
astrattezza ma perche nasce dalla sovranità popolare (il popolo decide)
Originari: lo stato è sovrano se è originario: se non nasce da un atto di diritto, ma si genera di fatto
Nell’ordinamento internazionale vengono adottati atti che hanno collegamenti con la genesi dello stato
sovrano: tali atti hanno efficacia certificati a, e NON costitutiva.
Anche l’ordinamento internazionale è originario perche la sua esistenza giuridica non deriva da nessun altro
ordinamento.
Nel 900 la maggiora parte dei filosofi patteggiava per questa teoria
2. Teoria monistica
Kelsen critica la teoria dualistica e usa la sua critica per dimostrare la correttezza della teoria monistica.
Afferma che la teoria dualistica pone problemi sul modo di conciliazione dei due ordinamenti: la
soluzione di Kelsen è quella di unire i due ordinamenti in un unico ordinamento che assuma come norma
fondamentale o quella internazionale o quella statale. Cio implica che:
- Dato che si ha un unico ordinamento, questo ordinamento è formato da piu parti
- Le norme valgono per tutto l’ordinamento, senza bisogno dell’atto di richiamo
- Dato che è unico non si puo contrastare da solo.
Oltre a kelsen vi sono altre dottrine che conferiscono il primato all’ordinamento internazionale:
Argomentazione sociologica: si basa sul fatto che i due ordinamenti governano comunità ≠:
o Ordinamento internazionale governo una unica comunità data dall’unione di comunità
diverse
o Ordinamento statale: governa un'unica comunità data dall’unione di soggetti diversi.
Dato che la comunità governata dall’ordinamento internazionale è di maggior rilievo, viene dato il
proemiato a lei.
Argomentazione logica: pone il primato all’ordinamento internazionale poiché il particolare non puo >
sull’universale.
Vi sono altre dottrine (2) che mirano alla realizzazione istituzionale del diritto internazionale
1. Dottrina che afferma la presenza necessaria di principi fondamentali oggettivi in entrambi gli
ordinamenti. Questi sono norme non scritte che vanno riconosciute.
Per far si che questi principi diventano vincolanti: è necessaria una politicizzazione —> sono ammesse
norme di adeguamento degli ordinamenti interni per dare rilevanza all’ordinamento internazionale.
2. Dottrina che afferma la necessaria coincidenza tra i due ordinamenti. Questa dottrina conferma il
primato al diritto internazionale MA attribuisce anche efficacia provvisoria alle norme del diritto
interno, che pero non devono essere in contrasto con il diritto internazionale.
Criterio di indifferenza
Kelsen afferma che dal punto di vista scientifico è indifferente sostenere il monismo internazionale o
statale, basta che poi vi sia una coerenza in campo giuridico.
Afferma che il giurista ha il compito di creare il diritto e quindi di decidere se affidare il valore di norma
fondamentale a quella interna o a quella internazionale —> cio è impossibile perche questi assetti non sono
frutto di immaginazione, ma sono determinati dai fatti. Se il giurista fosse abilitato a cio: è nella posizione di
determinale la gerarchia delle fonti—> cio non puo essere perche è determinato solo dai fatti e i fatti
determinano che entrambi gli ordinamenti sono indipendenti e originari.
Per quanto riguarda la cittadinanza —> il requisito sostanziale per dare la cittadinanza a un
soggetto dello stato è la sussistenza di un rapporto tra stato e soggetto
Cio ha scatenato un dibattito in dottrina circa l’incidenza sulla sovranità dello stato MA la
cittadinanza non limita la sovranità, anzi è un requisito per esercitare a in modo valido.
L’ordinamento dello stato deve essere idoneo a perseguire la politicità: per questo motivo lo stato
nazionale è:
- Sovraordinato —> lo stato si è fatto portatore della funzione di garante del l’uguaglianza
sostanziale per i suoi consociati e per fare cio è stato necessario che lo stato si sia spostato
dalla sua posizione di accentramento per valorizzare le autonomie territoriali, che sono
diventate titolari di funzioni attive
- Sottodimensionamento—> le istituzioni che formano l’ordinamento internazionali sono
indispensabili per l’ordinamento interno, ma bisogna stabilire se queste istituzioni
influenzano la sovranità nazionale—> SI: il sottodimensionamento comporta limitazioni
oggettive di sovranità, ma non limitazioni soggettive.
o Lo stato non perde la sua sovranità, perche, le istituzioni internazionale, che sono
sovrane, perche possono esercitare il loro governo per legge, traggono il loro
fondamento dai trattati internazionali
La chiesa in realtà si presenta come ordinamento universale: ritiene che i suoi precetti sono validi
ovunque, ma lo stato laico riesce a bilanciare gli interessi
B) Posizione dello stato in relazione all’azione della chiesa nel territorio sovrano.
Lo stato sovrano esercita il proprio potere incondizionato su un determinato territorio.
Il fatto che la chiesa agisce sullo stesso territorio oggetto di sovranità nazionale, questo potrebbe
comportare ad una limitazione della sovranità.
Per evitare confusione lo stato impone alla chiesa cattolica di assoggettarsi alle norme e di diritto
comune quando la chiesa opera come ente giuridico, e quindi non si mette in dubbio la sovranità
dello stati, ma la sovranità della chiesa.
Dal punto di vista politico pero ci sono delle differente: se cambia il titolare della sovranità (re-
parlamento, gruppo di sovrani)—> allora se sovranità =legge, questa rimane solo oggettivamente
immutata.
BODIN: afferma che la sovranità appartiene o ad un singolo, o a un gruppo di notabili o a tutti o
alla maggioranza dei cittadini, e questi devono avere o una monarchia o una democrazia o una
aristocrazia.
Se la sovranità è unica e indivisibile: NON possono esistere regimi misti: esistono solo tre
tipi di stato: democrazia, monarchia e aristocrazia.
Questo pensiero lo troviamo anche in LOYSEAU
HOBBES E SPINOZA: affermano anche loro che i tre stati possibili sono democrazia, monarchia e
aristocrazia, ma hanno delle preferenze:
Hobbes predilige la monarchia
Spinoza predilige la democrazia perche secondo lui è la forma di stato che piu di tutte è in grado di
mantenere la pace generale e a mantenere un equilibrio in grado di mantenere la libertà dei singoli
ROUSSEAU anche lui predilige la democrazia perche esprime l’opportunità politica di un ordinamento
Non predilige ne l’aristocrazia ne la monarchia perche secondo lui la sovranità deve essere espressione
della volontà generale
La teoria di rousseau è alla base dei principi fondamentali della rivoluzione francese:
- Trasferimento della sovranità dal re alla nation
- La sovranità resta assoluta (senza garanzie)
JELLINEK
Lui pensa che lo stato è tale solo se i limiti a lui posti sono determinati dalla sua volontà: questi limiti quindi
sono delle auto limitazioni (c.d. Auto-limiti)
La sovranità non chiede di essere senza limiti, ma chiede che i limiti derivano dalla sua volontà.
Inoltre jellinek afferma che lo stato deve dotarsi di una organizzazione propria per esercitare le proprie
funzioni e questa è una necessità—> è proprio questa necessità l’auto-limite della sovranità per jellinek:
uno stato deve poter cambiare la sua organizzazione ma non può staterelli senza: privarsi della sua
organizzazione comporta la fine dello stato
Ordinamenti contemporanei: la maggior parte degli ordinamenti contemporanei sono formati secondo un
sistema costituzionale.
Il sistema costituzionale prevede un atto legislativo al vertice della gerarchia delle fonti e questo
atto è volto ad essere il piu possibile espressione della volontà unanime del territorio interessato.
In questo contesto la costituzione assume un ruolo guida nello stato ma assume indirizzi politici ≠ a
seconda dell’epoca storica della nazione
JHERING
Secondo jhering lo stato puo legittimamente imporre il proprio diritto ai consociati solo se allo stesso
tempo il diritto lo impone a se stesso: la norma è vincolante per il gruppo sociale solo se il vincolo vale
anche per lo stato.
Il limite per jhering è la norma giuridica: anche questo è un auto limite perche per definizione la norma
giuridica è l’esternalizzazione della volontà dello stato.
DUGUIT
Secondo la sua dottrina la legge obbliga i governanti e i sudditi, poiché i governanti sono vincolati da uno
stato di diritto basato sulla solidarietà sociale.
La legge in Duguit:
• è vincolante sia per i governanti che per i governati
• è lo strumento necessario per mantenere in vita le formazioni sociali
• è portatrice di norme generali e astratte
• è espressione diretta della sovranità.
Duguit afferma che la norma giuridica non puo essere violata—> la sua violazione comporta un attentato
alla solidarietà sociale—> questo determinerebbe una reazione del corpo sociale e non è possibile
immaginare una vita senza queste regole.
MONTESQUIEU
Elabora un vero e proprio dogma-> elabora un principio politico- costituzionale che assicura la libertà dei
cittadini.
Montesquieu si pone il problema della libertà, intesa come libertà dei cittadini che deve essere considerata
in relazione alla sovranità, e quindi affronta il problema autorità- libertà.
Trova una soluzione ideale, ossia una costituzione che regola questo rapporto trovando un equilibrio tra
sicurezza di tutti e libertà di ognuno: la libertà per Montesquieu è quello di fare tutto cio che le leggi non
vietano.
Caratteristica fondamentale di questi principio consiste nella necessita che si proceda sulla base di un
atto generale e astratto
Lo scopo della riflessione di Montesquieu è quella di sciarrare la salvaguardia della libertà dle popolo e cio è
riflesso anche nella divisione dei poteri:
1. Potere legislativo è legato al popolo con il meccanismo della rappresentanza
2. Potere esecutivo esegue cio che è prodotto dal potere legislativo
3. Potere giudiziario è la bocca della legge
Per garantite la salvaguardia della libertà dei cittadini è necessario evitare che il sovrano degeneri in un
autoritarismo e per evitare cio è necessario imporre autolimiti istituzionali.
Primo tra questi autolimiti è quello che i re poteri siano posti a tre autorità diverse
Se cosi non fosse verrebbe meno la divisione vera e propria e si creerebbe uno squilibrio tra autorità-
libertà, a favore della prima.
Se l’esecutivo legifera vi sarebbe meno la garanzia della libertà della legge (che deve essere uguale
per tutti). Infatti l’esecutivo potrebbe emettere provvedimenti particolari
Se il giudiziario legifera—> orienta arbitrariamente i propri giudizi
Nel principato monocratico (monocratico= formato da un solo giudice) vi era un principe assoluto in cui vi
era identificato lo stesso stato. Il principe non ha un potere illimitato—> si deve sottoporre all’ordinamento
dell’amministrazione dei servizi e deve rispettare determinato procedure, tecniche…
Nella borghesia dominante i ceti borghesi dominanti manifestano la necessita di avere un sistema di regole
di diritto privato codificate.
La configurazione di una entità astratta è l’unico modo per garantire l’imparzialità dell’esercizio della
sovranità.
Oggi: vi è stato il raggiungimento della spersonalizzazione: vi è una persona giuridica o non piu fisica ed è
costretta ad esercitare il potere politico con una organizzazione complessa.
La legge non è piu il comando del sovrano ma il frutto di una attività complessa.
Il fatto che ad esercitare il potere sovrano è un entità astratta—> questo p un elemento di garanzia per i
cittadini, che sono sicuri che la sovranità (e quindi la legge) non è frutto della volontà di un singolo, ma è il
frutto di un procedimento complesso di piu soggetti persone fisiche.
KELSEN: teorizza la dottrina pura del diritto con cui risponde alla domanda che cos’è e com’è il diritto ma
non a quella “come deve essere costituito”.
Kelsen non teorizza lo stato persona giuridica, ma per lui l’ordinamento è un ordinamento che garantisce
l’imparzialità e la salvaguardia della norma rispetto alla volontà delle persone fisiche, per mezzo delle quali
deriva la creazione di un comando astratto
BETTI sostiene che per comprendere la norma nel suo significato oggettivo, non è necessario considerare la
volontà del legislatore quando emana la norma, perche nel momento in cui la norma viene emanata,
questa si distacca dalla volontà di colui che l’ha concepita diventando un’entità a se stante.
11 . SOVRANITÀ NAZIONALE E SOVRANITÀ POPOLARE
GENESI
Sovranità popolare La sua genesi risale alla dottrina di Rousseau, il quale ritiene che alla base dello stato
vi sia un contratto tra tutti i consociati.
Questo contratto è necessario per uscire dallo stato di natura in cui vivono.
Il contenuto del contratto è il conferimento da parte di tutti gli uomini di tutti i loro
diritti in cambio della pace.
Ogni uomo si priva in minima parte della propria libertà e in forza di questa
privazione ogni uomo diventa sovrano
Sovranità nazionale Art 3 dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino: il principio di ogni sovranità
risiede nella nazione.
Non è concepibile un imputazione frazionata della sovranità a ciascun individuo
membro di una determinata societa.
La nazione è personificata e solo lei è titolare della sovranità.
La sovranità appartiene alla collettività nell’insieme, ma mai ad un singolo o a un
gruppo di persone.
La sovranità deve essere esercitata da organi legittimati dalla costituzione
VOTO
Sovranità popolare È previsto il suffragio universale.
Dato che ogni individuo è sovrano il voto è un diritto inalienabile
MANDATO rapporto tra chi è titolare della sovranità e colui che è l’esecutore cambia a seconda
IMPERATIVO: della sovranità popolare o nazionale
Sovranità popolare Dato che ogni consociato è sovrano—> la loro volontà è sovrana.
È il popolo che decide il contenuto della legge e quindi ci saranno altri soggetti che
ne daranno esecuzione.
Il popolo sovrano vincola i governanti con un mandato imperativo (li obbliga ad
eseguire alla lettera la legge
Sovranità nazionale La sovranità non è frazionata e quindi è inconcepibile un mandato imperativo.
Il divieto di mandato imperativo è un istituto nato per la prima volta nella
costituzione del 1791 e poi è stato un principio fatto proprio delle costituzioni
moderne
MODALITÀ DI
ESERCIZIO
Sovranità popolare Dato che tutti sono sovrani, lo sono tutti allo stesso modo.
L’esercizio concreto di questa sovranità si ha:
- Sia con l’utilizzo di un metodo rappresentativo
- Sia con l’uso della democrazia diretta (=dato che tutti sono titolari di una
sovranità, allora sono in grado di esercitarla in modo diretto)
Sovranità nazionale L’unico modo per l’esercizio della sovranità è tramite l’uso di sistemi
rappresentativi
Negli ordinamenti a costituzione rigida le fonti sono poste in un sistema gerarchico, al cui vertice si ha la
costituzione rigida, seguita da leggi ordinarie, regolamenti, ecc…—> quindi il titolare della sovranità è colui
che distribuire il potere legislativo.
Nella prassi pero è tutto l’ordinamento che regola la collettività, e quindi si ha che:
- Oggettivamente sovrano: è l’ordinamento nel suo complesso normativo
- Soggettivamente sovrani: è chi ha il potere di attribuire le competenze normative.
Il potere sovrano è inscritto nella costituzione perche contiene i criteri di distribuzione delle competenze
legislative.
Nel nostro caso si ha una costituzione già costituita da un processo costituente già concluso: la nostra
costituzione rimane sovrano perche è l’unica in grado di modificare questo assetto anche se ha già esaurito
il suo ruolo di distributrice delle competenze.
Abbiamo detto che la sovranità è un potere giuridico che per sua natura ha degli auto-limiti—> quindi è
legittimo dire che un potere costitutivo è sovrano anche se limitato dalla costituzione.
Limiti storico fattuali imposti al potere costituente originario nel contesto storico attuale.
Questi limiti essendo storico fattuali non possono essere oggetti di considerazioni giuridiche.
Bisogna rammentare che le procedure di revisione sono dotate di forti garanzie, che devono essere
applicate.
Per capire se il potere sovrano dia un potere costituente costituito o un potere costituito di revisione,
bisogna chiedersi se in entrambe le procedure possono essere applicabili le garanzie della procedura di
revisione
Infatti ≠ è la situazione in cui l’elettore deve esprimere la sua volontà per un singolo fatto—> non vi è il
turbamento della volontà.
Calhoun parte dal presupposto che la sovranità è unica e indivisibile, presupposto che vale anche per la
sovranità dello strato federale in cui il titolare della sovranità deve essere unico.
Partendo da questo Calhoun teorizza che ci sono due tipi di stato federale:
Confederazioni di stati: gli stati membri sono uniti in una confederazione in cui tutti sono sovrani.
Non vi è la creazione di un entità astratta e i rapporti tra gli stati sono regolati dal diritto
internazionale tramite un trattato
Stato unitario: lo stato centrale è l’unico titolare della sovranità ed è dotato di costituzione propria.
Gli stati membri non sono titolari e i loro rapporti sono regolati dalla costituzione.
Nello stato federale il compito di revisione è affidato al parlamento, composto da due camere:
- Una camera rappresenta gli stati membri
- L’altra rappresenta lo stato federale
Nell’assetto federale gli stati mantengono la loro sovranità perche gli è stata data la possibilità di
determinare parzialmente la volontà generale in merito a decisioni di revisione: ogni stato ha una potestà
astratta di incidere sulla decisione.
Influenza del partito nella nascita della rappresentanza: pensando al processo che porta alla nascita delle
liste elettorali —> requisito per essere eletti, queste sono le liste formate dai partiti.
I partiti influenzano le votazioni con un azione che riguarda le candidature: solo chi è candidato puo
essere eletto.
Influenza del partito nella formazione dell’indirizzo politico di governo: una volta arrivati in parlamento, i
rappresentanti eletti formano i gruppi parlamentari, che a loro volta formano le commissioni permanenti.
I gruppi parlamentari sono la proiezioni in scala della situazione del partiti
Le commissioni permanenti sono fondamentali nel processo di formazione delle leggi
L’art 39 cost afferma che l’organizzazione sindacale è libera. La condizione per la registrazione è che gli
statuti dei sindacati devono avere un organizzazione interna a base democratica.
Se il sindacato non ha rilevanza pubblica allora non è richiesto nessun requisito per il suo
ordinamento interno.
Confutazione al primo orientamento: gli organi costituzionali non sostengono il primo indirizzo perche
il diritto positivo ha veri e propri atti che vanno a rendere esecutivi i trattati internazionali
nell’ordinamento interno.
o Questi atti non possono essere ignorati dai sostenitori della prima dottrina, e li hanno
considerati atti di promulgazione, infatti secondo loro non rendono esecutivi i trattati
internazionali ma attestano la loro esistenza.
Anche questo è confutabile perche di volta in colpa possono assumere diversa
efficacia formale e questo prova che tali norme servono a rendere esecutive le
norme dei trattati. Se fossero atti di promulgazione dovrebbero essere sempre
prodotti nella stessa formula
Inoltre l’art 117 cost prevede che le regioni devono dare esecuzione agli atti dei trattati
internazionali —> se lo devono fare le regioni lo deve fare anche lo stato.
Confutazione al secondo orientamento: in base a quanto detto finora è impossibile sostenere la
seconda tesi.
L’unica via possibile è il terzo indirizzo: nell’art 10 cost è presente un obbligo di adeguamento.
Agli obblighi internazionali si deve dare esecuzione e questa non è automatica.
L’unico modo per leggere l’art 10 cost è vedere un obbligo costituzionale di adeguamento.
Questo obbligo implica che si devono emanare atti specifici di adeguamento: questi atti sono
costituzionalmente necessitati e quindi vanno emanati per forza.
Dato che l’emanazione di questi è imposta dalla costituzione, l’emanazione dovra prevalere su altre norme
ordinarie che tenteranno di derogarla o rimuoverla.
La legge di attuazione per questo motivo deve essere una legge atipica.
Le norme del concordato sono in grado di limitare la sovranità dello stato e questa limitazione è un auto-
limite perche è voluta dallo stato.
Il principio concordatario è un principio costituzionale: infatti per modificare il contenuto degli accordi tra
stato e chiesa è necessario un patto tra questi due.
La legge di attuazione del concordato è una legge atipica: i patti lateranensi sono stati resi esecutivi in italia
con una legge, considerata atipica in quanto dotata di particolare forza passiva (> leggi ordinarie).
Ex art 5 cost definisce la repubblica una e indivisibile e riconosce e promuove le autonomie territoriali.
Una: necessita che l’ordinamento statale sia uno solo è rispettato sia dallo stato unitario che da
quello federale.
o In entrambi è la costituzione che:
regola i rapporti tra stato e altre entità territoriali
Distribuisce le competenze legislative
Indivisibile: anche questo requisito sarebbe salvo nel passaggio unitario-> federale se questa viene
considerata come circostanza che indivisibile è l’esercizio della sovranità.
o Nello stato federale la sovranità è esercitata in maniera unica e indivisibile tramite il
parlamento.
Invece non sarebbe legittimo il passaggio da stato unitario a una configurazione confederale, perche lo
stato confederale è dato dall’insieme di diversi stati, tutti sovrani, che non creano un entità unica e astratta
ma si limitano a unirsi in un organo e i loro rapporti sono regolati dal diritto internazionale, e non dalla
costituzione.
Quindi ci troviamo in una circostanza in qui il potere legislativo è azionato sia dallo stato che dalle regione e
questa situazione è una situazione particolare in cui lo stato unitario prende il tratti di uno stato federale.
Nel procedimento di revisione costituzionale le regioni non hanno voce in capitolo perche il nostro stato
non è federale e quindi la titolarità soggettiva della sovranità è dello stato