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TORQUATO TASSO
PERCHÉ TASSO È UN CLASSICO? le di Sant’Anna, dove rimase fino al 1586, componendo
molte rime, gran parte dei Dialoghi e alcuni scritti in di-
1. Perché il suo linguaggio poetico, armonicamente fesa del Goffredo, ripubblicato a Ferrara nel 1581 con il
disarmonico, appare come la fedele rappresentazione nuovo titolo Gerusalemme liberata.
della temperie culturale del Manierismo e dei nuovi pro-
blemi che essa suscitava nell’uomo. Gli ultimi anni
2. Perché ha saputo fare della poesia non solo lo spec- Liberato infine per intercessione del duca Vincenzo Gon-
chio del proprio tempo e della propria vita, ma anche uno zaga di Mantova, si trasferì nella città riprendendo la tra-
strumento per indagare la realtà. Il suo progetto poe- gedia Galealto e portandola a termine con il nuovo tito-
tico si fondava infatti sul tentativo di restituire alla poe- lo di Re Torrismondo. Ma era sempre in preda a una
sia un’alta dignità conoscitiva, alla pari della filosofia, profonda inquietudine, che lo spinse a fuggire a Mace-
della teologia e della scienza. rata, Roma, Napoli (dove compose il poemetto Monte Oli-
3. Perché, specialmente in età romantica, è stato visto veto per i monaci olivetani che lo ospitarono), Firenze e
come il prototipo del poeta sfortunato e perseguitato, ancora Roma. Nel 1591 fece ritorno a Mantova dove
in lotta con le istituzioni del proprio tempo. pubblicò la Prima parte delle Rime (la seconda fu pub-
blicata due anni dopo a Brescia). Negli ultimi anni Tas-
so si divise fra Napoli (dove iniziò il poema Le sette
LA VITA [1544-1595] giornate del mondo creato e dove pubblicò i Discorsi del
I primi anni poema eroico) e Roma: qui diede alle stampe l’ennesi-
Nato a Sorrento l’11 marzo del 1544, Torquato a dieci an- mo rifacimento del suo poema, con il titolo di Gerusalem-
ni abbandonò la città, la madre e la sorella per raggiun- me conquistata (1593). Papa Clemente VIII gli concesse
gere a Roma il padre Bernardo, che aveva voluto segui- una pensione e gli promise l’incoronazione poetica,
re nell’esilio il principe Sanseverino. Padre e figlio tuttavia Tasso non fece in tempo a ottenerla: si amma-
vagarono per anni fra Urbino, Venezia, Padova, Bologna, lò infatti gravemente e morì il 25 aprile del 1595.
Mantova, prima di stabilirsi a Ferrara. Nonostante la gio-
vinezza errabonda, Torquato ebbe modo di studiare (fi- LE COSTANTI LETTERARIE
losofia ed eloquenza a Padova, letteratura a Bologna), di
frequentare letterati e di realizzare i primi esperimen- Il primo poeta “italiano”
ti poetici (il poema epico Gierusalemme e il romanzo ca- Figlio di padre bergamasco e madre pistoiese, vissuto in
valleresco Rinaldo). molte città diverse, da Napoli a Venezia, a Tasso man-
cò il radicamento in una particolare realtà territoriale;
Al servizio degli Estensi ciò segnò il suo temperamento irrequieto e nevrotico,
Stabilitosi a Ferrara nel 1565, Torquato dapprima entrò ma ne fece anche il primo letterato veramente “italiano”,
al servizio del cardinale Luigi d’Este e successivamen- punto di passaggio fra l’età umanistico-rinascimentale
te fu assunto come cortigiano stipendiato dal duca Al- e l’età moderna.
fonso II. Nonostante la morte del padre, nel 1569, Tor-
quato visse anni felici, apprezzato e stimato dalla corte; Il rapporto con la cultura ufficiale
iniziò la stesura della tragedia Galealto, rappresentò a Al mancato radicamento territoriale fa riscontro un
corte la favola pastorale Aminta (1573) e completò il poe- mancato radicamento sociale; Tasso mantenne sempre
ma epico Goffredo (1575). un rapporto di amore-odio nei confronti delle corti, del-
le accademie e della società colta del suo tempo. In par-
La prigionia ticolare nei confronti dell’ambiente delle corti manifestò
Seguì un periodo difficile: preda di scrupoli religiosi ed un atteggiamento di disagio, se non di conflitto. Così pu-
estetici, Tasso sottopose il Goffredo al giudizio di lette- re fu iscritto a numerose accademie ma al tempo stes-
rati e teologi e giunse ad autoaccusarsi di eresia pres- so ne subì gli attacchi – in particolare dall’Accademia del-
so l’Inquisizione di Ferrara (che lo assolse). Sempre la Crusca –, che molto lo addolorarono e assieme
più affetto dall’«umor melanconico» e da manie di per- stimolarono in lui la riflessione sulla poetica.
secuzione, arrivò ad aggredire un servo credendosi
spiato; il duca lo fece imprigionare nel convento di San La composizione poetica e la riflessione
Francesco, da dove Tasso fuggì nel 1577. Altra costante è la capacità di Tasso di sviluppare in pa-
Dopo avere peregrinato fra Sorrento, Mantova, Urbino e rallelo la creazione poetica e la riflessione teorica. In
Torino, tornò improvvisamente a Ferrara nel 1579 in oc- questo egli fu un caso unico nel suo tempo: Tasso giun-
casione delle nozze del duca Alfonso con Margherita se ad assegnare alla poesia un ruolo conoscitivo fonda-
Gonzaga; per avere dato in escandescenze e inveito mentale e ad attribuirle la dignità di una disciplina fina-
contro il duca fu internato come «furioso» nell’ospeda- lizzata alla verità.
to vittima delle seduzioni di Armida. Con l’aiuto di un se del lettore, e garantendosi al tempo stesso la mas-
“mago naturale” (cioè uno scienziato) due cavalieri cri- sima libertà nella narrazione dei particolari. Oggetto del-
stiani lo raggiungono e spezzano l’incantesimo; Rinal- la poesia del resto non è il vero ma il verosimile, e ciò che
do parte con loro, mentre Armida giura di vendicarsi conta è che quanto i personaggi dicono o fanno risulti
[canti XI-XV]. sempre appropriato e plausibile. Nei miracoli e nelle
Giunto al campo cristiano con nuove armi, su cui è isto- magie, che rendono interessante l’opera, per Tasso il ve-
riata la storia della casata degli Este, di cui è il caposti- rosimile sposa il meraviglioso “cristiano”, in quanto si
pite, Rinaldo ottiene il perdono e spezza l’incantesimo tratta di azioni operate da Dio o dal demonio. Unire in-
della selva. Costruite nuove macchine d’assedio, i cro- segnamento e divertimento, utile e piacevole, è l’obiet-
ciati rinnovano l’assalto ed espugnano Gerusalemme. tivo fondamentale di Tasso, convinto che il compito del-
Tancredi e Argante riprendono il duello interrotto; il la letteratura sia la ricerca della verità.
campione cristiano ha la meglio, ma sviene per le feri-
I temi
te ed è curato da Erminia. Nel frattempo sopraggiunge
Opera-mondo, la Gerusalemme liberata sviluppa mol-
l’esercito egiziano, battuto grazie alle gesta eroiche di
tissime tematiche, tra cui prevalgono quelle della reli-
Tancredi e Rinaldo, il quale persuade Armida a conver-
giosità, della natura e dell’amore.
tirsi alla fede cristiana. Il duello finale tra il comandan-
Il tema religioso è inquadrato nel cosmico conflitto fra
te egiziano Emireno e Goffredo di Buglione si conclude
bene e male, che coinvolge la sfera umana e quella so-
con la vittoria di quest’ultimo, che può infine sciogliere
prannaturale; connessi a questo tema sono quelli del-
il suo voto al Santo Sepolcro offrendo a Dio le sue armi
la guerra e della magia, distinta in bianca e nera; l’esi-
[canti XVI-XX].
to finale non deve ingannare, perché il fatto che ai tempi
Dalla Liberata alla Conquistata di Tasso Gerusalemme fosse nuovamente in mano ai
Negli ultimi anni Tasso lavorò alla definitiva revisione musulmani dimostra quanto la vittoria del bene su que-
del poema, allo scopo di renderlo più coerente con le sta terra sia fragile e mai definitiva.
regole di Aristotele e con la morale cristiana. Rispet- Quanto al tema della natura, nel poema il paesaggio di-
to alla Liberata, la Conquistata evidenzia: un aumen- viene per la prima volta elemento strutturale: non so-
to delle dimensioni dell’opera, da venti a ventiquattro lo infatti visualizza gli stati d’animo dei protagonisti,
canti; un maggiore rispetto del vero storico e un’ispi- ma si carica di valori simbolici funzionali al racconto (è
razione più “realistica”; diversi mutamenti di nome dei il caso per esempio del contrasto luce-ombra).
protagonisti (per esempio Rinaldo diventa Riccardo, Ar- Il tema amoroso appare infine declinato in forme pro-
mida diventa Nicea ecc.); l’eliminazione di diversi epi- blematiche: gli amori nel poema appaiono sempre sfa-
sodi secondari in omaggio all’unità d’azione; una ridu- sati e sembrano potersi realizzare solo attraverso il
zione dell’importanza del tema amoroso a vantaggio di sacrificio di sé. Il fatto poi che quasi tutte le vicende amo-
quello guerresco; un approfondimento del lato umano rose coinvolgano personaggi appartenenenti ai due op-
di alcuni protagonisti, come Argante. Paradossalmen- posti schieramenti, dimostra che l’amore è l’unica for-
te, critica e pubblico decretarono il successo della Ge- za capace di conciliare i contrasti.
rusalemme liberata, contro le aspettative e la volontà I personaggi
dello stesso autore. I personaggi del poema sono assai diversi rispetto a
Dal romanzo cavalleresco al poema eroico quelli della tradizione cavalleresca; Tasso ne fa delle au-
I modelli con cui Tasso dovette confrontarsi furono l’Or- tentiche persone, con una profondità psicologica e un
lando furioso di Ariosto, che ignorava le regole aristote- mondo interiore individuale, fatto di problematicità e con-
liche ma riscuoteva un enorme successo, e l’Italia libe- traddizioni. Esemplare è in questo senso il personaggio
rata dai goti di Trissino, che seguiva rigorosamente le di Tancredi, che anticipa aspetti della sensibilità ro-
norme di Aristotele ma che nessuno leggeva e pochis- mantica.
simi apprezzavano. Tasso si pose pertanto il problema Lo stile
di aderire ai precetti della Poetica, in particolare alle tre Tasso cercò di elevare il poema eroico alla dignità del-
unità di tempo, luogo e azione, che soli potevano garan- la tragedia, perseguendo l’obiettivo di una classicità
tire all’opera lo status di poema eroico conferendogli la moderna attraverso uno stile “magnifico” e “sublime”.
stessa dignità della tragedia, evitando al tempo stesso L’obiettivo fu conseguito ricorrendo a frequenti citazio-
la monotonia e assicurandosi il successo del pubblico. ni classiche, a una musicalità prima sconosciuta, all’uso
La soluzione di Tasso fu la varietà nell’unità: un’unica intenso delle figure retoriche e a una particolare atten-
vicenda principale arricchita da azioni accessorie che al- zione alla dispositio; rispetto all’armonioso canone pe-
l’avvenimento principale continuamente rimandano. Il trarchesco, Tasso scelse una disarmonia armonica.
poema epico si fa così specchio del mondo, che è assie-
me uno e molteplice.
La produzione lirica
Il vero storico, il verosimile e il meraviglioso
Tasso racconta un evento storico, la prima crociata, Tasso compose circa duemila poesie, più di qualunque
lontano nel tempo, convinto che la verità attiri l’interes- altro poeta italiano. Ciò si deve sia al fatto che egli era un
poeta cortigiano, quindi un professionista delle lettere, tolo di Re Torrismondo. Ambientata in un tempo impre-
sia al fatto che fu il primo a estendere l’ambito del poe- cisato e in un paesaggio nordico tempestoso e barba-
tabile ben al di là del petrarchismo. Tasso curò solo tre rico, mette in scena la vicenda di Torrismondo che, in-
stampe delle sue poesie, in particolare l’edizione in namoratosi della bella Alvida, promessa sposa
due parti delle Rime (nel 1591 le rime amorose e nel dell’amico Germondo, e da lei ricambiato, cade in pre-
1593 le lodi e gli encomi), sviluppando una grande varie- da ai sensi di colpa e a un profondo turbamento psi-
tà di argomenti, molti dei quali anticipano la lirica ba- cologico, che si conclude con il suicidio della coppia al-
rocca, e introducendo richiami continui alla propria tor- lorché i due scoprono di essere fratello e sorella. Tasso
mentata autobiografia. recupera il tema dell’incesto inconsapevole dall’Edipo
Lo stile è sempre nobile, più vicino al sublime tragico che re di Sofocle, e insieme le indicazioni di Aristotele per
al medio lirico, innovativo soprattutto nel linguaggio; su il quale solo un personaggio in parte colpevole e in par-
un fondo petrarchesco Tasso introduce latinismi, dan- te innocente può innescare nel pubblico la catarsi
tismi e lombardismi, perseguendo l’obiettivo di una lin- tragica.
gua chiara e musicale. Frequente è anche il ricorso al-
l’arguzia, cioè all’accostamento inedito e ardito di I Dialoghi [1575-1595]
concetti, altra anticipazione della sensibilità barocca. Tra il 1575 e il 1595 Tasso compose ventotto dialoghi de-
Dal punto di vista metrico Tasso privilegiò tre metri: la dicati ad argomenti vari: l’amore, la nobilità, la virtù, la
canzone, il sonetto e il madrigale, rinnovandoli dall’in- corte ecc. La forma dialogica, risalente a Platone ma che
terno. Nel sonetto, in particolare, fece entrare in conflit- aveva conosciuto una nuova fortuna nei secoli XV e XVI,
to lo schema metrico e la sintassi per mezzo di enjam- permette di mettere in scena una «civil conversazione»
bements e forti cesure interne. Tasso rinnovò inoltre cui partecipano amici o ospiti del poeta, confrontando
profondamente il madrigale, rendendolo uno schema idee e posizioni anche molto differenti, espresse in un
metrico molto più libero rispetto alla tradizione pe- linguaggio sempre estremamente curato.
trarchesca. I madrigali tassiani sono organismi comples-
si dal punto di vista fonico e rigorosi sotto il profilo logi-
co: sovente sviluppano un’argomentazione tripartita in Le ultime opere
dichiarazione, sviluppo e riflessione conclusiva. Negli ultimi anni Tasso compose diverse opere di ispi-
razione cortigiana o religiosa, come i poemetti in otta-
ve La genealogia di Casa Gonzaga (1591), Monte Olive-
Gli scritti teorici to (1588, incompiuto, dedicato alla descrizione del
Dai Discorsi dell’arte poetica ai Discorsi del poema monastero napoletano dove Tasso fu ospitato dai frati oli-
eroico [1562-1594] vetani), Le lagrime di Maria Vergine e Le lagrime di Ge-
Iniziati intorno al 1562, quando Tasso frequentava a Pa- sù Cristo (1593). La più importante è però il poema in en-
dova le lezioni sulla Poetica di Aristotele, e pubblicati nel decasillabi sciolti Le sette giornate del mondo creato,
1587, i Discorsi dell’arte poetica sono suddivisi in tre li- composto fra il 1592 e il 1594 e pubblicato postumo nel
bri, dedicati rispettivamente alla materia, alla forma e 1607. Contrapponendosi alla filosofia materialista e ra-
allo stile più adatti al poema eroico. Parallelamente al zionalista di Epicuro (predicata dal poeta latino Lucre-
rifacimento della Liberata in Conquistata Tasso rivide zio nel poema De rerum natura), Tasso qui si fa decisa-
completamente il trattato, ripubblicandolo in sei libri nel mente poeta-teologo nel tentativo di costruire un
1594 con il nuovo titolo di Discorsi del poema eroico, av- sistema filosofico e poetico cristiano.
vicinandosi maggiormente alle indicazioni aristoteli-
che in particolare per quanto riguarda la storicità dei fat-
ti narrati e il carattere educativo e morale del poema.
Le lettere
Tasso indirizzò durante la sua vita numerosissime let-
Il Giudizio sovra la sua «Gerusalemme» da lui tere a svariati personaggi, destinate sovente già nelle
medesimo riformata [1593-1595] intenzioni dell’autore a essere lette in pubblico. Ne
Composto fra il 1593 e il 1595, rimase inedito e fu pubblicò egli stesso alcune, in particolare le Lettere fa-
pubblicato postumo solo nel 1666. Tasso mette a con- miliari (1588), in cui Tasso contribuisce alla creazione
fronto la Liberata e la Conquistata a tutto vantaggio del- del proprio mito di intellettuale malinconico e solita-
la seconda; in particolare nel primo libro il poeta pa- rio, dolorosamente consapevole della propria geniali-
rifica poesia e filosofia, nel secondo accosta il poeta al tà, in conflitto con la sua epoca, con il mondo delle cor-
teologo. ti e, in generale, con le istituzioni religiose e civili. Non
Il Re Torrismondo [1573-1587] sempre attendibili sotto il profilo autobiografico, que-
Iniziata nel 1573 con il titolo provvisorio di Galealto, la ste lettere vanno considerate a tutti gli effetti come
tragedia fu rielaborata e pubblicata nel 1587 con il ti- un’opera letteraria.