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Prosette satiriche
E’ Leopardi che le ha definite così in una lettera a Giordani. Non
sono operette morali, datate tra il 1821 e il 1822→ datazione
incerta.
Le prosette satiriche sono dei semplici bozzetti, delle
approssimazioni. Quindi sono dei lavori schizzati e delineati, ma
non hanno raggiunto la loro forma colorita e terminata.
↓Tra queste prosette ricordiamo:
Dialogo tra due bestie: esempio del desiderio di Leopardi di
inserire anche gli animali.
Differenza tra il comico degli antichi (Plauto, Luciano) e quello
dei moderni→ tratto dallo Zibaldone
1. Il comico degli antichi si basava sulle cose: cioè ridicolo delle
scene comiche. Anche se Goldoni tiene con se qualche
traccia del comico delle cose (Arlecchino servo di tre
padroni).
2. Il comico antico fa ridere a crepapelle.
DIVERSAMENTE
1. Il comico dei moderni si basa sulle parole, cioè la comicità di
Molier (autore moderno francese), trascura l’aspetto
materiale della messa in scena e della gestualità comica,
concentrandosi sul testo.
2. Il comico dei moderni fa appena sorridere.