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LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)

Considerazioni sull’attività editoriale di Claudio Merulo (1566-1570)

LUIGI COLLARILE

Tra il 1566 e il 1570 Claudio Merulo è attivo sulla scena ve- spetto a un editore operante in ambito letterario – non
neziana in qualità di editore musicale indipendente. Si tratta avrebbe alcuna possibilità di sopravvivenza: le leggi di mer-
di un’esperienza tutt’altro che secondaria nella biografia del cato che regolano la produzione libraria cinquecentesca
musicista, in grado di fare luce non soltanto sulla poliedricità sono infatti quelle che soggiacciono alla creazione e alla
dei suoi interessi e delle sue capacità, ma anche su alcuni at- commercializzazione di un bene di lusso.4
teggiamenti di fondo che riguardano in maniera più generale Giunto a Venezia dalla provincia parmigiana intorno al
la considerazione del proprio ruolo di artista nel contesto 1555, Merulo si fa conoscere e apprezzare in breve tempo
culturale del suo tempo.1 all’interno dei più importanti circoli culturali veneziani.5 Egli
Il quadro nel quale matura l’esperienza editoriale di Me- si segnala in particolare come assiduo frequentatore del sa-
rulo è stato oggetto di un’importante monografia di Rebecca lotto di Antonio Zantani, dove probabilmente incontra Bolo-
Edwards.2 A lei va riconosciuto il merito di aver portato alla gnino Zaltieri, uno dei futuri soci del proprio marchio
luce l’esistenza di un patto societario, sottoscritto con ogni tipografico.6 Le frequentazioni di queste ‘accademie’ sono
probabilità il 27 marzo 1566, che oltre a Merulo e a Fausto per lui un’occasione fondamentale per entrare in contatto
Betanio (la cui collaborazione era già nota)3 comprende altri con quella commitenza di cui è chiamato a rappresentare gli
due personaggi: Bolognino Zaltieri e don Pellegrino Stellini. ideali estetici. È qui che nascono infatti i principali progetti
Questa scoperta – frutto di una minuziosa ricerca archivi- editoriali.7
stica – ha permesso di ricostruire più in dettaglio l’ambiente
nel quale Merulo si muove per procurarsi quella necessaria
4
copertura ‘sociale’ in grado di garantirgli un positivo avvio Sulla delicata questione, si rinvia in particolare a JANE A. BERNSTEIN,
di attività. Senza una ben costruita rete di committenze, un Music printing in Renaissance Venice. The Scotto Press (1539-1572), New York-
Oxford, Oxford University Press, 1998, in particolare il cap. VI (Composers,
editore musicale – in misura più marcata, ma non dissimile ri- patrons, and the Venetian music press), pp. 139-153; a MARTHA FELDMAN, City
culture and the madrigal at Venice, Berkeley, University of California Press,
* Desidero dedicare queste pagine a Rodolfo Baroncini, profondo co- 1995, pp. 3-118 (Patrons and Academies in the city); e a STANLEY BOORMAN,
noscitore di ‘cose venetiane’, ringraziandolo per avermi segnalato i due What bibliography can do: music printing and early madrigal, «Music & Let-
documenti inediti analizzati nel par. 1. Sono riconoscente poi alla Biblio- ters», 72, 1991, pp. 236-258: 255-256.
5
theka Jagellońska di Cracovia e alla Biblioteca del Museo Internazionale Si rinvia a EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 213-217.
della Musica di Bologna, per avermi messo a disposizione le immagini che Che possa essere stato Girolamo Parabosco – altra poliedrica figura del
accompagnano questo saggio. panorama veneziano di metà Cinquecento – ad aver guidato il giovane
1
I principali risultati di questo lavoro sono stati sintetizzati nella voce Merulo attraverso i principali salotti aristocratici veneziani, è una sugge-
Claudio Merulo, da me realizzata per il Dizionario degli editori musicali (1500- stiva ipotesi avanzata dalla Edwards, alle pp. 269-270.
6
1750), a cura di Bianca Maria Antolini, Pisa, ETS, in preparazione. Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 213 e 269-270.
2 Riguardo all’accademia di Antonio Zantani, cfr. FELDMAN, City culture, pp. 60-81.
REBECCA EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state and musical en-
7
trepreneur in later sixteenth century Venice, Ph.D. diss., Princeton University, Emblematico a questo proposito il caso rappresentato dall’Accade-
1990, in particolare pp. 159-210. mia Veneziana, fondata nel 1557 da Federico Badoer allo scopo di dare
3
Il nome di Betanio figura accanto a quello di Merulo sui frontespizi vita a un ambizioso progetto editoriale, affidato a Paolo Manuzio: si rinvia
dei volumi pubblicati tra aprile e novembre del 1566 (Appendice 1, n. 1-7). al par. 3 di questo studio.
8 FONTI MUSICALI ITALIANE

Principale scopo di questo studio è quello di fornire al- fortuiti.9 Lo spoglio dei volumi oggi conservati permette di
cune considerazioni sulla portata dell’esperienza editoriale individuare una casistica assai significativa di quali possano
di Merulo, liquidata per la verità un po’ frettolosamente essere i rischi con cui occorre misurarsi per cercare di com-
anche dalla stessa Edwards, con appena un sommario elenco prendere la politica di un editore rinascimentale. Nel caso di
dei titoli attualmente conservati.8 Dapprima sono offerti due Merulo, affiorano così le linee di un progetto editoriale am-
documenti inediti, in grado di chiarire alcuni particolari della bizioso, che riflette la tensione squisitamente umanistica del
fase che prelude all’avvio dell’officina editoriale del musicista. suo ideatore.
L’analisi della produzione è affrontata poi a partire dai dati Lo studio è corredato da due appendici: nella prima è
relativi alla trasmissione dei titoli attualmente conosciuti, va- fornita una lista dei titoli attualmente noti, stampati da Me-
lutati nel quadro del complesso problema rappresentato rulo tra il 1566 e il 1570; nella seconda, è fornito un elenco
delle edizioni musicali prodotte con i materiali tipografici del
dalla dispersione della produzione libraria tardorinascimen-
musicista, dopo la chiusura della sua officina editoriale.
tale. Le tracce di quello che potrebbe essere andato per-
duto costringono infatti a riconsiderare il valore di quanto
conservato, la cui storia è spesso dovuta a casi fin troppo 1. Appunti di storia

La ‘preistoria’ dell’officina editoriale di Merulo viene fatta ri-


salire solitamente al 13 ottobre 1565, quando la Procuratoria
8
EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 191-198. Prima di di San Marco – nella stessa seduta in cui nomina il musicista
questa monografia, il principale riferimento bibliografico era la voce Claudio «primo organista» della Cappella Ducale – delibera a suo fa-
Merulo in CLAUDIO SARTORI, Dizionario degli editori musicali italiani, Firenze,
Olschki, 1958, pp. 101-102. Negli ultimi anni, l’attività editoriale di Merulo vore un prestito di cento ducati, che costituisce con ogni
ha suscitato però diversi interessi: cfr. THOMAS W. BRIDGES, voce Claudio probabilità il capitale iniziale della nuova attività imprendito-
Merulo, in Music printing and publishing, ed. by Donald W. Krummel and riale.10 Si tratta di una somma ingente, equivalente per Me-
Stanley Sadie, New York – London, Norton, 1990, pp. 337-338; REBECCA
EDWARDS, Claudio Merulo, l’altro gioiello nella corona di Correggio, in A Messer
Claudio, Musico. Le arti molteplici di Claudio Merulo da Correggio (1533-1604) 9
A questo proposito, è emblematico il caso rappresentato dai Ricercari
tra Venezia e Parma, a cura di Marco Capra,Venezia, Marsilio - Parma, Istitu- d’intavolatura d’organo. Libro primo di Claudio Merulo, stampati dal musicista
zione Casa della Musica, 2006 (Musica in atto, 1), pp. 15-29, volume che nel 1567 (App. 1, n. 13). Del volume esiste un unico esemplare, conservato
raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Parma l’11 e il 12 novembre attualmente presso la Bibliotheka Jagellońska di Cracovia (P-Kj, Musica an-
2004 in occasione delle celebrazioni per il quarto centenario della morte tica pratica, M 685: cfr. Catalogue of early music prints from the collections of
del compositore; DAVID BRYANT, Il mercato della musica sacra da chiesa: Me- the former Preussische Staatsbibliothek in Berlin, ed. by Aleksandra Patalas,
rulo come compositore e stampatore, ivi, pp. 135-144; GIUSEPPE MARTINI, Clau- Krakow, Musica Iagellonica, 1999, n. 1368). Si tratta, in realtà, dell’esem-
dio Merulo, Parma, Ordine Costantiniano di San Giorgio, 2005 (Quaderni plare custodito fino alla scoppio della II Guerra Mondiale presso la Preussische
Costantiniani, 1), in particolare pp. 75-88. Segnalo infine due miei saggi: Staatsbibliothek di Berlino, considerato in seguito disperso, fino al recente
Claudio Merulo nell’Intavolatura Tedesca di Torino: il problema delle fonti, in In or- ritrovamento annunciato in occasione dell’edizione moderna dei Ricercari:
gano pleno. Festschrift für Jean-Claude Zehnder zum 65. Geburtstag, hrsg. von CLAUDIO MERULO, Ricercari d’intavolatura d’organo, Libro primo, a cura di An-
Luigi Collarile und Alexandra Nigito, Bern, Peter Lang, 2007 (Publikationen drea Marcon e di Armin Gauss, con introduzione di Luigi Ferdinando Ta-
der Schweizerischen Musikforschenden Gesellschaft, Serie II, Bd. 48), pp. gliavini, Zimmern ob Rottweil, Gaus, 1995.
89-112; e ID., Nuova luce sul contesto editoriale delle Canzoni d’intavolatura 10
Il primo ad aver avanzato questa ipotesi è GIACOMO BENVENUTI, An-
d’organo. Libro primo (1592) di Claudio Merulo, in preparazione. A stesura drea e Giovanni Gabrieli e la musica strumentale in San Marco, 2 voll., Milano,
avanzata, ho appreso dell’intervento di Michael Eisenberg (Editorial policies Ricordi, 1931-1932: vol. 1 (1931), p. XLIX: «Forse questa somma servì al
in the Venetian publications of Claudio Merulo and the politics of engraving), Merulo per ragranellare un capitale che gli servisse a fondare la sua casa
nell’ambito del convegno internazionale The books of Venice – Il libro vene- editrice, dapprima col Betanio, ciò che precisamente accadde l’anno dopo
ziano (Venezia, 9-10 marzo 2007), di cui però non conosco i contenuti. [1566]». Dagli atti della Procuratoria, non si evince però a quale scopo
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9

rulo allo stipendio di un intero anno di servizio: sintomatico è stato messo in evidenza con dovizia di particolari da Re-
della fiducia accordata a un progetto ritenuto evidentemente becca Edwards.12 L’atto di battesimo del 4 agosto 1565 per-
realizzabile, nonostante egli non possa vantare apparente- mette di stabilire però come essi si conoscano già prima
mente alcuna precedente esperienza specifica in questo della fine del 1566, quando Callegari beneficia di due elargi-
campo.11 zioni di denaro da parte di Merulo.13 Nella prospettiva del-
Due documenti inediti – recentemente segnalatimi da l’avvio dell’attività editoriale, questo fatto è di grande
Rodolfo Baroncini – aprono un nuovo spiraglio per fare luce interesse. Nel documento, Callegari è qualificato infatti come
sulla fase che prelude all’avvio della sua attività come edi- «stampador». Nel 1565 egli è quindi già attivo nell’ambiente
tore musicale indipendente. editoriale veneziano. Se la frequentazione di uno stampatore
‘di mestiere’ spiegherebbe come Merulo abbia potuto acqui-
Doc. 1: «Adì 4 agosto 1565 Regina et Anna figlia de Hierolemo sire quelle competenze necessarie per gestire una propria
stampador la madre Isabeta compari messer Claudio organista et
officina tipografica, lo stretto rapporto personale tra i due fa
messer Antonio librer. Io pre’ Augustin sacrestan».
[Venezia, Archivio Storico del Patriarcato, Parrocchia di San Gemi- di Callegari una figura di primo piano tra quelle che si muo-
niano, Registri di Battesimo, reg. 1 (1563-1574), c. 93] vono dietro le quinte della nuova impresa.
Non meno importante è la seconda persona che com-
Doc. 2: «1568 adì 17 Xmb.o [dicembre] Rugier et Gasparo fio de pare citata nello stesso atto di battesimo del 1565. L’«Anto-
Hieronimo stampador, la madre Isabetta; compare messer Claudio nio librer», che insieme a Claudio Merulo avrebbe tenuto a
Organista a San Marco. Pre Vicenzo primo prete». battesimo una figlia di Callegari, è da identificare con ogni
[Venezia, Archivio Storico del Patriarcato, Parrocchia di San Samuele, probabilità in Antonio Merulo, nipote del musicista.14 An-
Registri di Battesimo, reg. 1 (1565-1594), c. 100]

Il «Hieronimo stampador» di cui Claudio Merulo tiene a 12


Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 271-284. Il nome
battesimo una figlia nell’agosto del 1565 e un figlio nel di- di Girolamo Callegari figura tra i collaboratori dell’officina editoriale di
cembre del 1568, è da identificare con ogni probabilità in Gi- Merulo al momento della registrazione della marca tipografica, depositata
l’8 maggio 1567: cfr. EAD., Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 273 e 297-
rolamo Callegari. Che tra i due esista un ottimo rapporto 298, dove è fornita una trascrizione del documento. In MARTINI, Claudio
personale, oltre che di collaborazione nell’officina editoriale, Merulo, lo stampatore è erroneamente indicato con il nome di ‘Giacomo
Callegari’.
13
Entrambi i versamenti sono sanciti attraverso un atto notarile. Il 23
Merulo si sia fatto anticipare l’ingente somma, erogata immediatamente settembre 1566 Merulo versa a Callegari 72 ducati. Il successivo 3 no-
come anticipo sullo stipendio dell’anno successivo. Nonostante sia quindi vembre, paga invece 173 lire a Giovanni de Lonorio, come saldo di un de-
molto probabile che il motivo sia quello di finanziare l’avvio della propria bito contratto dallo stampatore. Nei documenti non si fa menzione del
casa editoriale, avvenuto formalmente soltanto qualche mese più tardi, va motivo che giustificherebbe i due versamenti da parte di Merulo. Secondo
tenuto presente che la correlazione tra i due episodi è assunta per via de- Rebecca Edwards, essi rappresenterebbero «a generous loan to a shop
duttiva: essa non può perciò essere presentata come un dato di fatto, employee»: cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 271-272 e
come in MARTINI, Claudio Merulo, p. 76. 298-299 (dove il secondo atto notarile è trascritto integralmente). È pos-
11
I cinque madrigali apparsi in raccolte miscellanee prima del 1566 sibile però che si tratti del pagamento di un lavoro (o di una transazione)
(L’alma mia fiamma, pubblicato nel 1560 all’interno dei Madrigali a sei voci di che Callegari avrebbe effettuato per conto di Merulo, in vista dell’allesti-
Alessandro Striggio; Madonna, poi ch’uccidermi, stampato nel 1561 tra i Ma- mento di un nuovo set di caratteri per la stampa di musica in intavolatura
drigali a quattro voci di Cipriano e Annibale; S’al vostro mal consente, Il dolce per strumento da tasto: si rinvia al par. 3 di questo studio.
14
aspetto del celeste viso e Lieti fior’e felic’e ben nate herbe, apparsi nel 1562 ne Antonio Merulo è l’unico figlio di Bartolomeo, fratello maggiore di
I dolci et harmoniosi concenti) possono tutt’al più costituire una testimo- Claudio: cfr. la tavola genealogica fornita in MARTINI, Claudio Merulo, p. 15. Si
nianza del rapporto tra Merulo e l’ambiente editoriale veneziano. ignora la sua data di nascita esatta, che va collocata con ogni probabilità tra
10 FONTI MUSICALI ITALIANE

ch’egli – come Callegari – sarebbe attivo quindi in ambito Longa presso S. Maria Formosa, dove Bolognino Zaltieri ha la
editoriale già prima dell’avvio dell’officina tipografica dello sua libreria.18 Più probabilmente, essa è collocata invece in
zio, nella quale in seguito lavora.15 La qualifica di «librer» ne contrada S. Samuele, dove Merulo risiede certamente a par-
chiarisce anche la mansione specifica: oltre che una «stampe- tire dal 1582, ma forse anche in precedenza.19 Ciò spieghe-
ria», l’impresa editoriale di Merulo prevede infatti una «bot- rebbe il motivo del trasferimento di Girolamo Callegari dalla
tega de libreria».16 parrocchia di S. Geminiano, dove risiede nell’agosto del 1565,
Nel dare avvio alla propria attività di editore musicale a quella di S. Samuele, dove è registrato nell’inverno del 1568.
indipendente, Merulo ha quindi al suo fianco due persone di Officina e «bottega de libreria» sarebbero ubicate quindi in
fiducia, Girolamo Callegari e il nipote Antonio. Sono loro che una posizione strategica, perché confinanti con la contrada di
in prima istanza gli forniscono quelle necessarie competenze S. Angelo, dove è concentrata la maggior parte degli stampa-
specifiche riguardo alle tecniche di stampa e alla commer- tori musicali veneziani.20
cializzazione del prodotto editoriale, garantendogli al tempo
stesso il controllo diretto dei due ambiti nevralgici della
nuova attività imprenditoriale: l’officina tipografica e la libre- 2. La produzione editoriale di Merulo: il problema della trasmis-
ria.17 Strategica appare la scelta del musicista di non coinvol- sione
gerli nei rischi legati al finanziamento dell’impresa, che egli
preferisce condividere invece con tre finanziatori esterni, con Complessivamente, sono 36 i titoli oggi conservati che do-
i quali non pare aver avuto particolari rapporti personali. cumentano l’attività di Merulo come editore musicale indi-
I due documenti sopracitati forniscono però anche un pendente, prodotti tra l’aprile del 1566 e la fine del 1570 (v.
indizio relativo alla probabile ubicazione dell’officina di Me- Appendice 1).21 È assai probabile però che questi volumi rap-
rulo. Finora si è ipotizzato che la sede si trovi sulla Calle presentino soltanto una parte di quelli realmente stampati
dall’officina tipografica del musicista. La trasmissione della
il 1540 e il 1545. Dopo un’intera esistenza trascorsa al fianco dello zio, An-
18
tonio è il principale beneficiario dell’atto testamentario del musicista. Nel Cfr. MARTINI, Claudio Merulo, p. 76, probabilmente sulla base di quanto
1604, subito dopo la morte del musicista, egli dà avvio a un ampio pro- riferito da EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, p. 181, a proposito
getto editoriale, dedicato in particolare alla produzione musicale ancora dell’ubicazione della libreria di Zaltieri.
19
inedita dello zio. L’apporto del figlio Giacinto a questo progetto è da con- Non è possibile stabilire in quale zona di Venezia il musicista abbia
siderare soltanto virtuale: nel 1604 egli è infatti appena undicenne. La abitato prima del 1582. Nell’esposto presentato da Merulo alla Procura-
scelta di rivolgersi ad Angelo Gardano come editore potrebbe essere stata toria di San Marco nel 1571, nel quale egli lamenta una disparità di tratta-
mento rispetto ad Andrea Gabrieli in merito all’assegnazione di un alloggio,
indotta da una collaborazione di Antonio con l’importante stampatore ve-
non si fa purtroppo cenno all’esatta ubicazione della dimora di Merulo. Cfr.
neziano, avviata subito dopo la chiusura dell’officina tipografica dello zio.
a questo proposito MARTINI, Claudio Merulo, pp. 110-111.
A partire dal 1573, lo stesso Claudio si era servito di Gardano per la pub- 20
Ringrazio Rodolfo Baroncini anche per questa puntualizzazione.
blicazione delle proprie raccolte musicali. Sulla natura del rapporto piut- 21
Il primo a fornire un elenco delle stampe prodotte dall’officina tipo-
tosto controverso tra il musicista e lo stampatore, si rinvia a COLLARILE, grafica di Merulo, attualmente conservate, è LOUIS HELMUT DEBES, Die musi-
Nuova luce. kalischen Werke von Claudio Merulo (1533-1604): Quellennachweis und
15
Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 202-203. thematischer Katalog, phil. Diss., Würzburg, 1965, pp. IX-X. Egli individua 30 ti-
16
Il rinvio è ancora all’atto di registrazione della marca tipografica, de- toli (omette i n. 7, 10, 18, 19, 25 e 33 dell’App. 1); le fonti di cui si serve
positata l’8 maggio 1567: cfr. nota 13. sono: ALFRED EINSTEIN, Claudio Merulo’s Ausgabe der Madrigale des Verdelot,
17
Per una panoramica sulle gestioni familiari che caratterizzano la vita «Sammelbände der Internationalen Musik-Gesellschaft», 8, 1906-1907, pp.
delle officine tipografiche del tempo, si rinvia a MARY S. LEWIS, Twins, cousins, 220-254 e 516; ANGELO CATELANI, Memorie della vita e delle opere di Claudio
and heirs: relationships among editions of music printed in sixteenth-century Ve- Merulo, a cura di Giacomo Benvenuti, Milano, Bollettino Bibliografico Mu-
nice, in Critica Musica: Essays in honor of Paul Brainard, ed. by John Knowles, sicale, 1931; NESTORE PELICELLI, Musicisti in Parma nel secolo XV-XVI, «Note
Amsterdam, Gordon and Breach, 1996, pp. 193-224. d’archivio», 8, 1931, pp. 132-142, 196-215 e 278-290; 9, 1932, pp. 41-51 e
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
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sua produzione editoriale appare infatti sintomatica della di- cui produzione editoriale non ha certo potuto conoscere
spersione a cui l’editoria cinquecentesca – in particolare una diffusione paragonabile a quella dei maggiori stampatori
quella musicale – è andata incontro: un fenomeno ancora veneziani dell’epoca.23
troppo spesso sottovalutato,22 particolarmente grave se si Dei 36 titoli attualmente noti, 12 sono irrimediabilmente
considerano le vicende di piccole case editrici come quella di mutili,24 mentre soltanto per nove è noto più di un esem-
Merulo, prive di una struttura imprenditoriale rodata e plare completo conservato integro.25 Un numero esiguo, se
spesso operanti soltanto per un breve periodo di tempo, la si considera che la tiratura di un libro di musica al tempo di
Merulo poteva arrivare anche a 1000 copie per titolo,26 e
112-129; 10, 1933, pp. 32-43, 116-126 e 233-248; CLAUDIO SARTORI, Biblio- che ogni volume doveva essere poi venduto in almeno un
grafia della musica strumentale italiana stampata in Italia fino al 1700, 2 voll., centinaio di esemplari, perché l’operazione non fosse consi-
Firenze, Olschki, 1952. In seguito, Rebecca Edwards (Claudio Merulo. Servant
of the state, pp. 193-195) completa la lista con altri quattro titoli (si tratta
dei n. 7, 18, 25 e 33) sulla base di: JAMES BASTIAN, Sacred music of Claudio Me- dal fiore”, «Early Music», 29, 2001, pp. 500-533; ID., Nuove fonti dall’officina di
rulo, 2 vols., Ph.D. Diss., University of Michigan, 1967, pp. 37-40; di THOMAS Ottaviano Petrucci, «Fonti Musicali Italiane», 9, 2004, pp. 17-25; ID., Beyond Pe-
BRIDGES, The Publishing of Arcadelt’s First Book of Madrigals, Ph.D. Diss., Har- trucci: an unknown madrigal collection by Giuliano Tiburtino (Fossombrone
vard University, 1982, pp. 201-211; e del RISM. Pur non dichiarandolo, del- 1539), «Acta Musicologica», 79, 2007, pp. 33-84) ha permesso di ridise-
l’elenco fornito dalla Edwards si è servito Giuseppe Martini (Claudio gnare completamente il quadro dell’attività dell’editore, che in precedenza
Merulo, pp. 411-415), che ne ripropone pedissequamente anche alcuni er- si riteneva si fosse interrotta intorno al 1521: cfr. STANLEY BOORMAN, Pe-
rori nei riferimenti al RISM. 33 sono i titoli indicati nella sinossi fornita da trucci in the light of recent research, in Venezia 1501: Petrucci e la stampa mu-
BERNSTEIN, Music printing, pp. 918-919 (sono omessi i n. 10, 19 e 28 dell’App. sicale. Atti del convegno internazionale di studi, Venezia, 10-13 ottobre
1). Per contro, il recente indice degli editori fornito dal RISM (RISM A/I, vol. 2001, a cura di Giulio Cattin e Patrizia Dalla Vecchia, Venezia, Fondazione
15: Register der Verleger, Drucker und Stecher, Kassel [etc.], Bärenreiter, 2003, Levi, 2005, pp. 125-147. Si tratta di un caso fortunato, che deve far riflet-
p. 402), elenca complessivamente 23 titoli, suddivisi sotto tre voci: ‘Me- tere però sulle carenze congenite del dato bibliografico attuale, a cui si
rulo Claudio’, che comprende i titoli App. 1, n. 9 e App. 2, n. 10; ‘Merulo, può in parte sopperire – oltre che confidando in ulteriori scoperte –
Claudio; Venezia’, che comprende i titoli App. 1, n. 8, 21, 22, 24-26, 29-33 e anche attraverso un’attenta valutazione delle tracce lasciate da quanto è
35 e App. 2, n. 3 e 4; ‘Merulo, Claudio & Fausto Betanio;Venezia’, che com- andato irrimediabilmente disperso.
prende i titoli App. 1, n. 1-7. In questo studio è fornito quindi per la prima 23
Su quale sia l’entità della dispersione a cui l’editoria cinquecentesca
volta un riferimento a due titoli prodotti da Merulo (App. 1, n. 10 e 19), (specie quella musicale) sia andata incontro, è possibile soltanto specu-
oltre a un quadro organico delle edizioni allestite con i suoi caratteri ti- lare. Un dato piuttosto significativo è fornito dallo stato di conservazione
pografici dopo la chiusura della sua officina (App. 2). dei titoli attualmente conosciuti, di cui in moltissimi casi è noto soltanto
22
La delicata questione non è affrontata in maniera esaustiva da nes- un unico esemplare, spesso mutilo o frammentario, pur a fronte di una ti-
suno dei recenti, importanti studi sull’editoria musicale rinascimentale, ratura iniziale non indifferente: per alcune consideriazioni su questa deli-
come quelli di Mary S. Lewis, di Jane A. Bernstein e di Richard J. Agee per cata questione si rinvia a COLLARILE, Claudio Merulo nell’intavolatura, in
quanto riguarda il contesto veneziano. Si nota infatti una difficoltà ad am- particolare pp. 97-99 e pp. 106-110. È assai probabile che sull’attuale stato
mettere che quanto oggi conservato possa rappresentare soltanto una di conservazione della produzione editoriale di una casa editrice abbia in-
parte dei titoli originariamente prodotti: così, ad esempio, RICHARD J. AGEE, fluito la capillarità della distribuzione del prodotto: cfr. BERNSTEIN, Music
The Gardano music printing firms, 1569-1661, Rochester, University of Ro- printing, pp. 121-137, che ha indagato in maniera dettagliata il caso rappre-
chester Press, 1998, pp. 74-76, anche di fronte a una serie di titoli privi di sentato dall’officina degli Scotto.
riferimenti a volumi oggi conservati, contenuti nell’Indice delli libri di musica 24
Si tratta dei n. 15, 17, 19, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 30, 35 e 36 dell’ App. 1.
che si trovano nelle stampe di Angelo Gardano, redatto nel 1591 (p. 405). Ep- 25
Si tratta dei n. 3, 4, 5, 8, 9, 14, 22, 31 e 34 dell’App. 1.
pure diversi sono i modi con cui è possibile documentare la dispersione a 26
Cfr. RICHARD J. AGEE, A Venetian music printing contract and edition size in
cui l’editoria musicale è andata incontro: un fenomeno che non può in the sixteenth century, «Studi Musicali», 15, 1986, pp. 59-65: 62-65; e STANLEY
alcun modo essere sottovalutato, senza compromettere irrimediabilmente BOORMAN, Thoughts on the popularity of printed music in 16th-Century Italy,
la comprensione del campo di indagine preso in esame. Il recente ritrova- «Fontes Artis Musicae», 48, 2001, pp. 129-144. Tra il 1516 e il 1600, la tira-
mento di alcuni frammenti di edizioni prodotte nell’officina di Ottaviano tura media pare si aggirasse intorno ai 500 esemplari a volume. Paradig-
Petrucci tra il 1538 e il 1539 (TERESA M. GIALDRONI – AGOSTINO ZIINO, New matica per documentare la massiccia dispersione a cui la produzione
light on Ottaviano Petrucci’s activity, 1520-38: an unknown print of the “Motteti editoriale cinquecentesca è andata incontro, è la vicenda del contratto tra
12 FONTI MUSICALI ITALIANE

derata un fallimento.27 Per quanto riguarda la produzione quasi unanimemente dalla critica moderna, è assai probabile
editoriale di Merulo, sarebbero oltre una decina i volumi di che essi non siano gli unici a essere stati realmente prodotti
cui si potrebbe però ipotizzare l’esistenza sulla base di una dal musicista.29 Recentemente, ho avanzato l’ipotesi che al-
serie di riscontri bibliografici: significative testimonianze di cune toccate tràdite nella cosiddetta «Intavolatura d’organo
un quadro che rimane in ogni caso gravemente lacunoso. tedesca» di Torino (tra cui la prima redazione di due compo-
Nel luglio del 1567, il musicista annuncia un ambizioso sizioni pubblicate in seguito nei due Libri di toccate stampati
progetto editoriale, che prevede la pubblicazione di una serie da Simone Verovio rispettivamente nel 1598 e nel 1604) pos-
di dodici volumi in intavolatura per strumento da tasto.28 Di- sano essere state copiate nell’importante fonte manoscritta
versi indizi inducono a ritenere possibile che questa collana a partire dal Settimo libro del programma editoriale di Merulo,
possa essere andata incontro a una vera e propria ecatombe. oggi irreperibile.30 Ancora più probabile è però che la que-
Un’eventualità che troverebbe una sua giustificazione anche a stione riguardi il Libro secondo e il Libro terzo della serie. Poi-
livello statistico: in quanto prodotto in un unico fascicolo, le ché è difficile credere che Merulo non abbia selezionato
probabilità che un libro in intavolatura per tastiera possa an- accuratamente il materiale musicale (se non completamente,
dare disperso senza lasciare la minima traccia sono decisa- almeno quello che avrebbe dovuto trovare posto nei primi
mente più alte rispetto a una raccolta di musica vocale, volumi della serie) prima di rendere pubblico il proprio pro-
stampata invece in diversi fascicoli-parte. getto editoriale,31 il fatto che delle composizioni ospitate nei
Del progetto annunciato nel 1567 si conservano oggi volumi – in particolare, della seconda raccolta di ricercari
due volumi: il Libro primo, contenente una prima raccolta di del Libro secondo – si sia persa ogni traccia, è un problema
che riguarda esclusivamente la loro trasmissione. Ciò non
Ricercari d’intavolatura d’organo di Merulo (App. 1, n. 13); e il
implica però in alcun modo che esse non possano essere
Libro quarto, nel quale sono pubblicate tre sue Messe d’intavo-
state stampate;32 a meno di escludere che anche composi-
latura (App. 1, n. 20). Contrariamente a quanto sostenuto
zioni veicolate attraverso fonti a stampa possano andare per-
dute: possibilità, al contrario, tutt’altro che remota qualora
il monastero di S. Giorgio Maggiore di Venezia e l’editore Girolamo Scotto,
per la stampa di 500 esemplari di un volume di musica sacra di Paolo Fer-
l’ambito preso in esame sia costituito dall’editoria musicale
rarese: di questo libro esiste attualmente un unico esemplare (RISM: P tardorinascimentale.33
868). Sull’atto con il quale il 4 marzo 1568 il Senato veneziano concede a
Claudio Merulo un privilegio di stampa decennale per la pubblicazione di 29
Cfr. OSCAR MISCHIATI, L’intavolatura d’organo tedesca della Biblioteca
musica per strumento da tasto, è annotata la cifra «150», senza alcuna ul- Nazionale di Torino. Catalogo ragionato, «L’Organo», 4, 1963, pp. 1-150: 197;
teriore specificazione: cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, p. 197; ROBERT F. JUDD, The use
303-304, che fornisce una trascrizione del documento. È possibile che essa of notational formats at the keyboard: a study of printed sources of keyboard
indichi il numero degli esemplari richiesti per la concessione del privilegio. music in Spain and Italy c. 1500-1700, selected manuscript sources including
27
Lo si ricava da una preziosa testimonianza: la lettera spedita il 12 lu- music of Claudio Merulo, and contemporary writings concerning notations, 2
glio 1586 da Angelo Gardano a Giaches de Wert (per l’occasione, agente voll., Ph.D. Diss., University of Oxford, 1989, pp. 234-235; CANDIDA FELICI,
di Guglielmo Gonzaga), nella quale l’editore si lamenta di aver venduto Musica italiana nella Germania del Seicento. I ricercari dell’intavolatura d’or-
appena 60 copie dei Madrigali a cinque voci del duca, pubblicati tre anni gano tedesca di Torino, Firenze, Olschki, 2005, p. 49. Per una discussione più
prima (RISM: G 2997; = 158813). Il documento è trascritto in RICHARD dettagliata si rinvia a COLLARILE, Claudio Merulo nell’Intavolatura, pp. 90-96.
SHERR, The Publications of Guglielmo Gonzaga, «Journal of the American Mu- 30
COLLARILE, Claudio Merulo nell’Intavolatura, in particolare 98-112.
sicological Society», 31, 1978, pp. 118-125: 122-124. 31
Anche secondo Oscar Mischiati «è da ritenere certo che Merulo
28
Si tratta dell’Ordine de’ libri d’intavolature d’organo, stampato sul retro avesse effettivamente disponibili in manoscritto le musiche per tale im-
del frontespizio dei Ricercari d’intavolatura d’organo. Libro primo: si rinvia a presa» nel momento in cui annuncia il proprio programma editoriale: cfr.
COLLARILE, Claudio Merulo nell’Intavolatura, pp. 93-96, in cui è fornita anche MISCHIATI, L’intavolatura d’organo, p. 38n.
32
una riproduzione fotografica del documento. La dedica del volume porta la Cfr. COLLARILE, Claudio Merulo nell’Intavolatura, pp. 106-110.
33
data del I° luglio 1567. Cfr. ivi, pp. 97-98.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
13

Un piano editoriale dettagliato come quello annunciato dicennale) assegnatogli l’anno prima da papa Pio V per i me-
nel 1567 rappresenta un caso eccezionale che merita di es- desimi volumi.37 Nove mesi esatti dividono la pubblicazione
sere considerato attentamente. Ipotizzare che Libro primo e del Libro primo da quella del Libro quarto: dal 1° luglio 1567 al
quarto siano gli unici volumi ad essere stati realmente stam- 1° aprile 1568, sulla base della datazione delle dediche. Se
pati da Merulo significa ammettere che il musicista, nel dare Merulo ha stampato i volumi con cadenza trimestrale, la
alla luce i diversi volumi, non abbia seguito l’ordine prefis- serie potrebbe essere stata completata entro l’estate del
sosi, mantenendone però la numerazione inizialmente previ- 1570.
sta.34 Stampare una sequenza di volumi contenenti materiale Il problema di come interpretare la numerazione pre-
inedito, numerandoli in maniera non progressiva, non è però sente sui frontespizi dei volumi in funzione di una possibile
affatto usuale, considerando le abitudini editoriali del tempo. sequenza editoriale è però una questione complessa. Gene-
Assai più probabile è che le indicazioni Libro primo e Libro ralmente, un volume – specie se di successo – mantiene il
quarto siano la prova dell’esistenza di una sequenza di titoli ‘numero’ che lo identifica nell’editio princeps anche se ristam-
realmente dati alla luce, di cui mancherebbero oggi all’ap- pato singolarmente, pur a fronte di variazioni talvolta sensibili
pello i due intermedi. di contenuto.38 Se ci sono pochi dubbi sul fatto che il Tertius
Se è quindi ragionevole ritenere che Merulo abbia stam- liber missarum … ad quattuor voces di Pierre Colin, pubbli-
pato un numero superiore di volumi rispetto ai due oggi cato da Merulo nel 1567 (App. 1, n. 10), sia la sola raccolta di
conservati, non è affatto da escludere che egli possa aver messe del compositore francese da lui data alle stampe,39
dato alla luce anche l’intera programmazione. Per sostenere
che il Libro quarto rappresenti l’ultimo titolo prodotto da Me-
rulo della serie annunciata nel 1567, occorre spiegare infatti 1568/9. L’annotazione «A mense Martio M. D. LXVIII» non lascia alcun
perché il musicista avrebbe dovuto interrompere volontaria- dubbio sul fatto che si tratti del 4 marzo 1568. Alla base della falsa indica-
zione c’è probabilmente un errato riferimento al calendario veneziano,
mente un progetto della cui portata è ben consapevole, nel che – come è noto – fa iniziare il nuovo anno dal I° marzo.
momento di massima espansione della propria attività edito- 37
Il privilegio è stampato alla c. Aiiv dei Ricercari d’intavolatura d’organo.
riale. Nella dedica del volume a mons. Antonio Altoviti,Arci- Libro primo (App. 1, n. 13).
38
vescovo di Firenze, Merulo si augura «di publicare ancho, a Segnalo un’apparente eccezione. Nel ristampare una selezione del-
Dio piacendo, l’altre mie fatiche d’Intavolatura d’Organo, c’ho l’Intabolatura d’organo, cioè misse, himni, Magnificat … libro secondo di Giro-
lamo Cavazzoni, pubblicato probabilmente da Girolamo Scotto tra il 1543
promesso al mondo nel libro de’ Ricercari già dato in luce».35
e il 1549 (RISM: C 1572; per la questione della datazione si rinvia a OSCAR
Nulla lascia presagire che egli intenda accantonare il pro- MISCHIATI, Prefazione, in GIROLAMO CAVAZZONI, Libro Secondo – Orgelwerke II,
getto, per il quale anzi appena un mese prima ha ottenuto un Mainz, Schott, 1961, p. 5), Antonio Gardano ne corregge il titolo in: Il Primo
secondo privilegio di stampa (ventennale), concessogli dal Libro de Intabolatura d’organo dove si contiene tre Messe Novamente da Anto-
Senato veneziano a tutela dei «dodici libri d’intabolatura nio Gardano ristampato & da molti errori emendato (RISM: C 1573: stam-
d’organo per lui composti»,36 che si aggiunge a quello (quin- pato senza data, il volume è stato prodotto probabilmente tra la fine del
1554 e l’inizio del 1555: cfr. MARY S. LEWIS, Antonio Gardano, Venetian music
printer 1538-1569. A descriptive bibliography and historical study, vol. 2 (1550-
34
È quanto afferma MARTINI, Claudio Merulo, p. 86, che parla addirittura 1559), New York, Garland, 1997, pp. 121-122 e 298; in precedenza, Mi-
di «fuorviante intestazione del libro quarto riferita non a una sequenza di schiati aveva suggerito una datazione compresa tra il 1556 e il 1570: cfr.
genere interna all’autore ma al numero di volume della progettata e in- MISCHIATI, Prefazione, pp. 5-6).
compiuta collana». 39
Per l’allestimento del volume, Merulo si è servito con ogni probabi-
35
Il testo completo della dedica si può leggere in MARTINI, Claudio Me- lità dell’edizione stampata da Antonio Gardano nel 1544 (RISM: C 3308).
rulo, p. 122. La collazione delle due raccolte evidenzia infatti come, a fronte di minimi
36
In MARTINI, Claudio Merulo, p. 447 il documento è erroneamente da- interventi correttivi, l’edizione di Merulo riproduca spesso la stessa impa-
tato al 1569, con ogni probabilità sulla base della già scorretta proposta di ginazione di quella di Gardano. Entrambe le edizioni sono prive di dedica:
EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the State, pp. 303-304, che indica segno del fatto che entrambe sono delle ristampe. Per l’allestimento della
14 FONTI MUSICALI ITALIANE

più delicata è invece la questione che riguarda Il secondo Libro Nel 1568 Merulo pubblica il Quintus liber concentuum sa-
de’ madrigali a quattro voci di Cipriano de Rore, che Merulo crorum, quos motetos vulgo nominant, quinis, senis, octonis vocibus
pubblica nel 1569 (App. 1, n. 34). In questo caso, infatti, non è decantandis di Orlando di Lasso (App. 1, n. 22). Per l’allesti-
possibile escludere che egli possa aver allestito una nuova mento del volume, egli si serve di un’edizione curata da Giu-
edizione anche de Il primo libro di madrigali a quattro voci del lio Bonagiunta, come dichiara esplicitamente sul frontespizio:
fiammingo,40 già prima del 1573 quando lo ristampa per «Iulio Bonagiunta nunc primum in lucem edente».43 Il riferi-
conto di Giorgio Angelieri (App. 2, n. 4).41 mento è a un volume attualmente disperso, stampato con
Sulla scelta di ristampare o meno un titolo, determinanti ogni probabilità da Girolamo Scotto tra il 1566 e il 1568. In
sono almeno due fattori: la fortuna incontrata da una rac- collaborazione con Giulio Bonagiunta, l’importante editore
colta; la fama dell’autore. Nel giro di poco più di due anni, veneziano pubblica infatti nel 1565 il secondo libro di Sacrae
Merulo ristampa due volte Il primo libro di Villanelle alla napoli- cantiones di Lasso,44 oltre ad altri volumi apparsi tra il 1562 e
tana di Giovanni Del Giovane da Nola: una prima volta, nel il 1568.45 Se si ritiene fondata l’informazione fornita da Me-
1567 (App. 1, n. 15); quindi nel 1569 (App. 1 n. 33). Si tratta di rulo, Scotto e Bonagiunta avrebbero stampato almeno due
una raccolta di successo, dovuto all’attenzione che l’ambiente raccolte di mottetti del fiammingo, tra cui l’editio princeps del
madrigalistico veneziano riserva a Giovanni Del Giovane fin Liber quintus, apparso poco dopo l’uscita del Liber quartus,
dalle sue Canzoni villanesche, apparse a stampa nel 1541, in un stampato per la prima volta nel 1566 da Antonio Gardano.46
clima di generale interesse per il genere musicale della villa- Il clamoroso successo editoriale registrato tra il 1565 e il
nesca e della canzon napoletana a tre voci.42 1569 dalle raccolte di mottetti di Lasso47 spinge a chiedersi
se Merulo non possa aver prodotto anch’egli una propria
edizione dei primi quattro libri, prima di dare alla luce il Liber
propria edizione, Gardano potrebbe essersi servito di un volume oggi di-
sperso, stampato da Jacques Moderne tra il 1541 e il 1544. A differenza
dell’editore lionese, però, che di Pierre Colin pubblica nel 1541 un Liber 43
Assunto nel 1561 come contralto tra le fila della Cappella Ducale di
octo missarum (RISM: C 3307) e nel 1546 il Liturgicon musicarum duodecim San Marco, Giulio Bonagiunta rappresenta una delle figure principali del-
missarum (RISM: C 3310), né Gardano né Merulo pare abbiano stampato l’ultima stagione editoriale di Girolamo Scotto, con il quale collabora fino
altre raccolte di messe di questo autore. al 1568, prima di trasferirsi alla corte di Parma: cfr. HORST LEUCHTMANN,
40
Si tratta infatti di una raccolta fortunatissima, che a partire dal 1550, Giulio Bonagionta, in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, 2. neubearbei-
quando viene data per la prima volta alle stampe a Ferrara per i tipi di Bu- tete Ausgabe, Personenteil, vol. 3, Kassel, Bärenreiter, 2000, col. 314.
glhat e Hucher (RISM: R 2500), conosce numerose ristampe. Tra il 1551 e il 44
RISM: L 786.
1569, Antonio Gardano – l’editore in assoluto che più la ristampa – la ri- 45
Cfr. BERNSTEIN, Music printing, pp. 146-148.
pubblica almeno sei volte. 46
RISM: L 796: la raccolta contiene una dedica a Melchior Rinck, a
41
Sebbene il nome di Merulo non compaia sul frontespizio dell’edi- firma dello stesso Orlando di Lasso. Questa ipotesi è stata avanzata anche
zione stampata nel 1573, come nel caso di altri volumi pubblicati per da WOLFGANG BÖTTICHER, Orlando di Lasso und seine Zeit: 1532-1594. Reper-
conto di Angelieri, è da ritenere assai probabile che egli ne sia stato il cu- toire-Untersuchungen zur Musik der Spätrenaissance, Bd. 1, Kassel, Bärenreiter,
ratore: si rinvia alle conclusioni di questo studio. Il caso rappresentato da Il 1958, pp. 348-349. È probabile però che – oltre a un Liber secundus e un
primo libro di madrigali a quattro voci potrebbe essere simile a quello che ri- Liber quintus – Scotto e Bonagiunta abbiano stampato tra il 1565 e il 1566
guarda Il primo libro di madrigali a quattro voci di Giovanni Pierluigi da Pale- anche un Liber primus e un Liber tertius di mottetti di Lasso, che potrebbero
strina, dato alle stampe da Merulo una prima volta nel 1568 (App. 1, n. 26) anche essere l’editio princeps delle due raccolte. L’edizione del Liber pri-
e poi nel 1574, per conto di Angelieri (App. 2, n. 8). mus apparsa nel 1566 per i tipi dello stesso Scotto (RISM: L 792) è infatti
42
RISM: N 774. Sulla fortuna incontrata dalle villanesche di Del Giovane sicuramente una ristampa, come lo sono le edizioni del Liber secundus
nei principali circoli madrigalistici veneziani, si rinvia a ALFRED EINSTEIN, The (RISM: L 794) e del Liber tertius (RISM: L 795), prodotte da Gardano nel
Italian Madrigal, 3 voll., Princeton, Princeton University Press, 1949, vol. 1, 1566: tutte prive di dedica.
47
pp. 366-373; e a LIONELLO CAMMAROTA, I documenti biografici e l’attività presso Antonio Gardano ristampa tutti e cinque i primi libri di mottetti nel
la SS. Annunziata, Roma, De Santis, 1973. 1569 (RISM: L 822-826).
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
15

quintus nel 1568. In ogni caso, nel 1569 egli stampa il Liber riferimento è a un volume antologico, che oltre alla messa In
sextus motectorum cum quinque vocibus del fiammingo (App. 1, te Domine speravi di Lasso, contiene due composizioni dello
n. 31), che rappresenta un chiaro segnale del fatto che egli sia stesso genere di Annibale Padovano e una di Cipriano de
in grado di contendere ai due principali editori veneziani Rore.52 Più probabile è però che Liber primus fosse un’edi-
opere inedite di Lasso.48 Il volume rappresenta infatti la zione monografica, ora irrimediabilmente dispersa.53 Se nulla
prima edizione italiana di una raccolta stampata soltanto si può dire a proposito di quali composizioni contenesse, su
qualche mese prima da Adam Berg a Monaco.49 È soltanto un chi e quando l’abbia stampata, è possibile avanzare l’ipotesi
primo passo. Nel 1570, con la pubblicazione delle Quinque che possa essere stato lo stesso Merulo tra il 1569 e il 1570.
missae suavissimis modulationibus refertae … liber secundus In un periodo nel quale la produzione di Lasso conosce una
(App. 1, n. 35), Merulo dà alla luce l’editio princeps di cinque fortuna editoriale senza precedenti, è piuttosto singolare che
messe del fiammingo.50 nessuno dei due libri di messe sia stato ristampato, come
In realtà, è possibile che questa raccolta non sia l’unico nel caso delle raccolte di mottetti. Se di un Liber primus non
volume di inediti di Lasso che Merulo abbia prodotto. Se- c’è apparentemente alcuna traccia, per trovare una nuova
condo Jane A. Bernstein «Merulo might have considered edizione del Liber secundus occorre aspettare fino al 1588.54 Il
Gardano’s 1566 collection of Masses, which contains Lasso’s fatto che nessuno dei principali editori veneziani (Gardano, in
Missa In te domine for six voices, as the “liber primus”».51 Il testa)55 abbia dato vita a ristampe delle raccolte di messe di
Lasso potrebbe nascondere una ragione: l’impossibilità di ri-
stampare i volumi perché tutelati attraverso un privilegio.56
48
Merulo comincia a stampare opere di Lasso in un momento nel
Di fronte a due raccolte di opere inedite di Lasso, Merulo si
quale la produzione musicale del fiammingo conosce un notevole successo sarebbe comportato quindi come nel 1567, quando protegge
editoriale. È possibile che alla base del progetto vi possa essere un rap- con un doppio privilegio l’ambiziosa (e inedita) programma-
porto personale tra i due, stretto forse nel maggio del 1567, quando Lasso zione per strumento da tasto. Ciò potrebbe essere alla base
è a Venezia per curare la stampa del suo Quarto libro di madrigali a cinque dell’infausto destino che pare aver segnato la trasmissione
voci, pubblicato da Antonio Gardano, con ogni probabilità per via degli ot- di entrambi i volumi, dovuta con ogni probabilità alla scarsa
timi rapporti che lo legano al dedicatario della raccolta: Alfonso II d’Este
(RISM: L 813); cfr. BERNSTEIN, Music printing, pp. 202-203. Per conto del duca
di Ferrara, Gardano aveva stampato infatti nel 1559 una silloge di madrigali
di Adrian Willaert, raccolti in una sontuosa edizione apparsa con il titolo di
52
Musica nova (RISM: W 1126): cfr. JESSIE ANN OWENS – RICHARD J. AGEE, La RISM: 15661.
53
stampa della Musica nova di Willaert, «Rivista Italiana di Musicologia», 24, Questa ipotesi è stata formulata anche da BÖTTICHER, Orlando, p. 313.
54
1989, pp. 219-305. Per quanto riguarda invece il contesto nel quale si inse- RISM: L 984; si tratta di un’edizione apparsa a Milano per i tipi di
risce la pubblicazione del Quarto libro di madrigali a cinque voci di Lasso, si Francesco Tini.
55
rinvia a JAMES HAAR, Le Muse in Germania. Lasso’s fourth book of madrigals, in Tra il 1569 e il 1579, Orlando di Lasso è in assoluto l’autore più
Orlandus Lassus and his time (Colloquium Proceedings: Antwerpen, 24.- pubblicato da Gardano: cfr.AGEE, The Gardano music printing firms, p. 61. La
26.08.1994), ed. by Ignace Bossuyt, Eugeen Schreurs and Annelies Wouters, prima raccolta monografica di messe del fiammingo da lui prodotta risale
Peer, Alamire, 1995 (Yearbook of the Alamire Foundation, 1), pp. 49-72. soltanto al 1591 (RISM: L 997). Tra le 9 composizioni contenute nel vo-
49
RISM: L 820. La raccolta stampata da Berg contiene una dedica di lume, vi è anche una delle messe stampate da Merulo nel 1570: la Missa Le
Lasso a Johann Eglof von Knöringen. Berger.
50 56
Si tratta delle messe Je ne menge point de porc, La la maistre piere, Pil- A differenza della licenza di stampa, obbligatoria per poter pubbli-
lons longe, Frère Thibaut e Le bergyere. Sul frontespizio la data di pubblica- care un libro, il privilegio è facoltativo e viene concesso su richiesta del-
zione è stampata in maniera errata: «MDXLX». BÖTTICHER, Orlando, p. 313, l’editore, oppure – più raramente – dell’autore della musica o del curatore
suggerisce che si tratti del 1570. La dedica del volume a Jean Jacob Khuen della raccolta: cfr. RICHARD J. AGEE, The Venetian privilege and music-printing in
von Belasy, arcivescovo di Salisburgo, è a firma di Merulo. the sixteenth century, «Early Music History», 3, 1983, pp. 1-42: 2-3, a propo-
51
BERNSTEIN, Music printing, p. 206. sito del contesto veneziano.
16 FONTI MUSICALI ITALIANE

distribuzione che ha contraddistinto l’ultimo periodo dell’at- volumi previsti contengano sue composizioni o brani da lui
tività editoriale di Merulo.57 intavolati.59 Il progetto appare però una scelta strategica,
frutto di una lungimirante intuizione di Merulo, che mira alla
conquista dello spazio editoriale apertosi con il declino della
3. Questioni di politica editoriale
fortuna del genere strumentale che fino ad allora ha cono-
sciuto con più regolarità la via dei torchi tipografici: il reper-
Da solo, il dato bibliografico fornisce poco più che un elenco
torio per liuto.
di superstiti. Partire da qui per individuare le linee-guida della
Il progetto intrapreso nel 1567 – certamente il più ambi-
cosiddetta ‘politica’ di un editore, non è cosa agevole. Forte è
zioso tra quelli a cui il musicista ha dato vita durante il suo
il rischio di rimanere inchiodati a una ricognizione positivi-
breve ma intenso periodo di attività come stampatore musi-
stica, incapace di tener conto non solo di quanto potrebbe
cale – rappresenta in maniera emblematica la filosofia che
essere stato realizzato e oggi irrimediabilmente perduto, ma
soggiace alle sue scelte editoriali. I dodici volumi previsti con-
anche di quanto soltanto concepito e mai pubblicato. In ogni
tengono esclusivamente materiale inedito.60 Questa tendenza
caso fuorviante, se lo scopo è quello di comprendere la di-
è confermata scorrendo il suo catalogo: dei 36 titoli conser-
mensione estetica che soggiace a una programmazione for-
vati, 21 sono prime edizioni delle opere che contengono.61
temente idealizzata, come quella a cui Merulo pare aver dato
Accanto ad autori ‘minori’ – come Guglielmo Testori, Vin-
vita.
cenzo Bastini, Francesco Orso o Giovanni Maria Rosso –
Indipendentemente dal fatto se sia stato portato a ter-
che ben figurano nel catalogo di una piccola e appena avviata
mine o meno, l’ambizioso programma annunciato nel 1567
casa editrice,62 la presenza di editiones principes di composi-
nel campo della musica per strumento da tasto costituisce in
ogni caso qualcosa di eccezionale. Il progetto – anche solo a
livello ideativo – rappresenta una novità assoluta nel pano-
rama editoriale musicale del tempo: oltre che per il conte- 59
L’unica eccezione è il Libro dodicesimo, che dovrebbe ospitare i Ricer-
nuto espresso, per la dimensione che si prefigge. Esso cari d’intavolatura di Andrea Gabrieli: una descrizione dettagliata del pro-
anticipa di oltre vent’anni la definitiva affermazione editoriale gramma è fornita in COLLARILE, Claudio Merulo nell’Intavolatura, pp. 93-96.
60
del repertorio per tastiera, che si realizza nell’ultimo decen- Considerando la possibilità che il progetto editoriale possa essere
nio del Cinquecento con le programmazioni avviate da An- stato realizzato nella sua interezza, in esso avrebbero trovato posto com-
posizioni inedite – oltre che di Merulo – anche di Andrea Gabrieli.
gelo Gardano e da Giacomo Vincenti.58 Sulla scelta del 61
Si tratta dei n. 1, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 20, 21, 24,
materiale, è evidente che le specifiche competenze (e i per- 29, 32 e 35 dell’App. 1.
sonali interessi) del musicista abbiano avuto un peso impor- 62
Le editiones principes costituiscono certamente una voce importante
tante, come dimostra anche il fatto che undici dei dodici nelle entrate di un editore, in quanto in molti casi sostenute finanziaria-
mente dal destinatario della dedica che accompagna i volumi: per la que-
stione – in realtà piuttosto controversa – si rinvia a JANE A. BERNSTEIN,
Printing and patronage in sixteenth-century Italy, «Revista de Musicología»,
57
A differenza delle edizioni stampate tra il 1566 e il 1568, quelle pub- 16, 1993 (Culturas musicales del Mediterraneo y sus ramificaciones. Actas del XV
blicate tra il 1569 e il 1570 sono conservate in pochi e spesso mutili Congreso de la Sociedad Internacional de Musicologia: Madrid, 3-10 aprile
esemplari (cfr. App. 1): sulle possibili cause si rinvia alla nota 101. Del Liber 1992), vol. 5, pp. 2603-2613: 2605-2611, che distingue tre categorie di de-
secundus di messe di Lasso sono attualmente noti soltanto due esemplari, dicatari: 1) il mecenate al servizio del quale il compositore lavora; 2) il
entrambi mutili; il Liber primus sarebbe invece andato completamente di- mecenate presso il quale il musicista vorrebbe prendere servizio; 3) il fi-
sperso. nanziatore della pubblicazione; e a EAD., Financial arrangements and the role
58
È interessante notare, però, che anche dietro questa nuova stagione of printer and composer in sixteenth-century Italian music printing, «Acta Mu-
editoriale ci sia lo zampino di Claudio Merulo: si rinvia alle conclusioni di sicologica», 63, 1991, pp. 39-56. Per Testori, Orso e Rosso, Merulo è l’unico
questo studio e soprattutto a COLLARILE, Nuova luce. editore ad aver pubblicato loro composizioni.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
17

tori di primo piano – come Giaches de Wert,63 Philippe de ch’essendo prima stati stampati in forme di legno piccole, et poi in
Monte64 e soprattutto Orlando di Lasso65 – documenta la più volte in altro senso maggiore, hanno patito cosi manifesti falli;
capacità di Merulo di contendere ai maggiori stampatori ve- che ad ogni mediocre Musico facevano stomaco. Potrei dir d’ha-
neziani una produzione musicale di ottima qualità. verci trovato in diversi luoghi due quinte; due, tre et più ottave in
Accanto a questa produzione, Merulo dà alla luce una molti altri, ch’io ho levate via; con altri simili, che non possono
stare: ma io non miro ad altro che a soddisfarvi, et lasciarvi il giudi-
serie di ristampe. Se per volumi come i madrigali di Cipriano
cio libero, et la facultà di farne paragone.Vi basti saper questo, ch’io
de Rore o di Giovanni Pierluigi da Palestrina, o come i Ma- ho havuto quel rispetto in honorar le compositioni di Verdelot, co’l
gnificat di Cristóbal de Morales,66 è possibile ipotizzare che notarvi tutti quei segni ch’io v’ho notati; che parimente ho havuto
egli abbia voluto affidarsi a titoli di sicuro successo commer- in giovare a chi è principiante nel cantare; il quale, per non sapere,
ciale, riproporre opere di autori già da diversi anni scom- sostenta, et finge, ove non bisogna: et mi sono sforzato di restituire
parsi dalla scena editoriale (come ad esempio le messe di il primo candore a questi Madrigali, nella maniera, che l’Auttor gli
Pierre Colin o i mottetti di vari autori fiamminghi della rac- compose; o volse, come huomo di molta esperientia nella Musica,
colta Motectarum divinitatis liber primus) appare una scelta in che fossero cantati; come per ventura potrebbe veder, chi havesse i
netto contrasto non soltanto con tutte le tendenze del- registri. Ho trasposto delle note da un luogo a un altro per arri-
l’epoca, ma con l’ottica stessa di una prudente politica edi- chire il contrapunto; et ho preso carico di segnar minutamente
toriale.67 Questo atteggiamento retrospettivo va conside- ogni cosa, per facilitar questa scientia a’ principianti. Accettate la
rato alla luce di quanto Merulo stesso dichiara nella prefa- mia fatica, e industria cortesemente; et da me aspettate ogni giorno
alcuna opera bella, et nuova d’intavolature d’organi et d’altro: e
zione posta in apertura della nuova edizione del Primo e se-
state sani.
condo libro de madrigali a quattro voci di Philippe Verdelot,
stampata da Merulo nel dicembre del 1566 o al più tardi nei
Si tratta di una dichiarazione programmatica, il cui valore
primi mesi del 1567(App. 1, n. 8).68
va sottolineato perché accompagna quella che è con ogni
Ognuno di voi sà, Benigni lettori, che nello stampare, et ristampar probabilità la prima raccolta ad essere stata ristampata da
più volte un’opera corrono diversi gravissimi errori: ma se questo Merulo, oltre che il primo titolo da lui pubblicato senza il
in alcuna è mai avvenuto, puo dirsi con verità, che i Madrigali di concorso di Fausto Betanio. In essa, il musicista esplicita una
Verdelot habbiano miseramente corso tale infortunio; come quelli precisa filosofia editoriale. Suo principale scopo è quello di
dare vita a un prodotto curato soprattutto dal punto di vista
63
della correttezza del dettato stampato, attraverso un’attenta
Di Giaches de Wert, Merulo pubblica nel 1566 l’editio princeps del
Liber primus di mottetti a cinque voci (App. 1, n. 7).
operazione di filologia testuale che permetta di rimediare
64
Di Philippe de Monte, Merulo stampa nel 1569 la prima edizione de agli errori generati da una precedente difettosa trasmissione.
Il primo libro de madrigali a sei voci (App. 1, n. 32). Nel ristampare i madrigali di Verdelot – come anche quelli di
65
Come si è visto, Merulo pubblica l’editio princeps del Liber secundus di Cipriano de Rore, di Costanzo Festa e di altri autori – Me-
messe di Lasso (App. 1, n. 35). rulo non si limita però a correggerne eventuali errori tipo-
66
Rispettivamente, App. 1 n. 34, 26 e 25.
67
In questo senso, vanno relativizzate alcune affermazioni di EDWARDS, grafici presenti nelle edizioni di cui si serve. Egli interviene
Claudio Merulo, l’altro gioiello, p. 17 e di BRYANT, Il mercato della musica sacra, talvolta anche in maniera sostanziale sul dettato musicale
pp. 139-140, in merito a un presunto movente commerciale che avrebbe delle composizioni: con modifiche nella distribuzione del
animato l’attività editoriale di Merulo. testo, nell’andamento melodico delle voci, nella condotta po-
68
Merulo dedica questa edizione a don Pellegrino Stellini, in segno di
riconoscenza per la cessione a suo favore dei proventi delle vendite dei
lifonica delle parti, nell’impiego delle alterazioni.69 La ricosti-
volumi prodotti dalla neonata casa editrice, che Stellini gli devolve dopo
essersi ritirato dalla società: cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the 69
Si rinvia a questo proposito all’importante e ancora attuale saggio di
state, p. 177n. EINSTEIN, Claudio Merulo’s Ausgabe, pp. 220-254.
18 FONTI MUSICALI ITALIANE

tuzione dell’ipotetica ‘purezza’ delle composizioni passa at- Grazie a questa tecnica, è possibile infatti raggiungere una
traverso un processo di adeguamento del dettato musicale correttezza del dettato stampato assai superiore rispetto a
delle composizioni, compiuto da Merulo in funzione di un volumi «stampati in forme di legno piccole».73 Eventuali er-
proprio ideale estetico di correttezza compositiva. Con ogni rori sullo specchio di stampa possono essere corretti in ma-
probabilità, questo atteggiamento rappresenta il suo modo di niera relativamente semplice, con la sostituzione di alcuni
rapportarsi di fronte a tutto il repertorio da lui selezionato punzoni. Nel 1566, però, quando Merulo ristampa i madrigali
per la stampa. È quanto sembra indicare l’annotazione «cor- di Verdelot, l’impressione singola a caratteri mobili è già da al-
rette da Claudio da Correggio», che campeggia sul frontespi- meno due decenni la principale tecnica tipografica adope-
zio – oltre che di tutte le ristampe – anche di diverse prime rata in ambito musicale. Decantarne i meriti sarebbe
edizioni.70 superfluo, se non celasse la consapevolezza di quali siano i
I suoi volumi si distinguono per un’eleganza dello spec- margini di miglioramento che essa potrebbe ancora offrire.
chio di pagina sostanzialmente superiore rispetto agli stan- Introdotta a Venezia nel 1537 da Antonio Gardano, la
dard del tempo. Oltre che a un attento lavoro di impagi- stampa a caratteri mobili a impressione singola si afferma ra-
nazione, ciò è dovuto anche ai raffinati materiali tipografici pidamente.74 È una conquista importante per la tipografia
di cui egli si serve. Per le edizioni di musica vocale, Merulo musicale, che si appropria in questo modo di una tecnica del
riutilizza i caratteri di stampa di Plinio Pietrasanta, editore tutto simile a quella adoperata per stampare libri non musi-
musicale attivo a Venezia tra il 1553 e il 1557 (Fig. 1).71 La cali. Lo specchio di pagina non è più trattato come un’imma-
loro acquisizione è avvenuta certamente prima del marzo gine (ottenuta ad esempio incidendo una tavoletta di legno),
1566. Per le edizioni in intavolatura per strumento da tasto, ma è il risultato della composizione di una sequenza di ca-
Merulo fa coniare invece una serie di nuovi caratteri, alle- ratteri mobili. Diversi i vantaggi. Con questa tecnica è possi-
stiti con ogni probabilità verso la fine del 1566 (Fig. 2).72 bile stampare testo e musica insieme, con un unico passaggio
Nelle sue mani, questi materiali diventano strumento per del foglio sotto il torchio. In quanto ‘mobili’, i caratteri pos-
un’acribica ricerca di perfezione formale. Correttezza sono essere agevolmente rimossi e sostituiti, per correggere
compositiva del testo musicale e giustezza del dettato tipo-
grafico stampato sono infatti per lui due facce di una stessa
medaglia. 73
Il riferimento di Merulo è alle edizioni di madrigali di Verdelot stam-
Nella prefazione ai madrigali di Verdelot, Merulo esalta i pate da Andrea Antico nel 1533 (RISM: V 1218) e da Ottaviano Scotto nel
pregi della stampa a caratteri mobili a impressione unica. 1537 (RISM: V 1219), prodotte con tecnica xilografica. Per un’efficace pa-
noramica sul contesto editoriale nel quale esse sono concepite, si rinvia a
IAIN FENLON, Musica e stampa nell’Italia del Rinascimento, a cura di Mario Ar-
70 mellini, Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2001 (trad. ital. di: Music, print
Cfr. App. 1, n. 11, 14, 15, 16, 18.
71 and culture in early sixteenth-century Italy, London, The British Library, 1995),
Cfr. BRIDGES, Claudio Merulo, p. 337, il quale non specifica però che si
tratti dei soli caratteri per la stampa di musica vocale. Né EDWARDS, Claudio specie pp. 78-84.
74
Merulo. Servant of the state, né MARTINI, Claudio Merulo, fanno invece riferi- I primi esempi di stampa a impressione singola provengono dall’In-
mento alla provenienza dei caratteri tipografici adoperati da Merulo. Seb- ghilterra, dove John Rastell adopera questa tecnica almeno a partire dal
bene non documentabile, è possibile che Merulo abbia conosciuto Plinio 1523. È però Pierre Attaingnant che la perfeziona a Parigi, impiegandola in
Pietrasanta prima del 1557. Se così fosse, lo stampatore rappresenterebbe maniera sistematica per le sue edizioni. Per la questione (e per un più
un’altra importante figura – accanto a Girolamo Callegari – per spiegare puntuale rinvio all’ampia bibliografia specifica) v. STANLEY BOORMAN, I primi
come il musicista possa aver acquisito quelle competenze tecniche neces- stampatori musicali, in Il libro di musica, a cura di Carlo Fiore, Palermo,
sarie per dare avvio a un’officina editoriale indipendente. L’Epos, 2004 (De charta, 7), pp. 115-136: 127-128. Di origine francese, An-
72
L’intagliatore di questi caratteri è sconosciuto. È possibile che l’alle- tonio Gardane (che dalla fine del 1555 italianizza il proprio nome in ‘Gar-
stimento di questi materiali sia legato alle somme di denaro versate da dano’) importa questa tecnica tipografica probabilmente da Lione, dove è
Claudio Merulo a favore di Girolamo Callegari verso la fine del 1566. in contatto con l’editore Jacques Moderne.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
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eventuali errori. L’allestimento delle forme di stampa com- Alla fine del suo prima anno di attività, Merulo dà alla
porta un minore dispendio di tempo, che – unito a un costo luce poi due raccolte di musica sacra di Costanzo Porta
non eccessivo per l’acquisto dei caratteri di stampa – deter- (App. 1, n. 4 e 5). Gli ottimi rapporti personali tra autore ed
mina un sensibile abbassamento dei costi di produzione di un editore sono senz’altro alla base del progetto: nella dedica
libro di musica. Non c’è quindi da stupirsi se questa tecnica del primo volume degli Introitus missarum, il maestro di cap-
già intorno alla metà del Cinquecento soppianti quasi del pella della Basilica del Santo a Padova – che in precedenza
tutto i precedenti sistemi di stampa. Il suo successo segna aveva pubblicato almeno quattro raccolte presso Gardano –
78
però anche un rallentamento nello sviluppo di nuove tecno- si rivolge a Merulo chiamandolo «carissimo amico mio».79
logie tipografiche e soprattutto una stereotipizzazione del Non si tratta dell’unico autore che Merulo si assicura ai
prodotto editoriale. La produzione di Antonio Gardano è in danni dell’officina all’insegna dell’orso e del leone. Ciò av-
questo senso esemplare. La standardizzazione dei formati e viene anche per Stefano Rossetti, di cui pubblica Il primo libro
di tutta una serie di abitudini grafiche rappresenta una delle de’ madrigali a sei voci nel 1566 (App. 1, n. 2).80 Ma anche per
ragioni del suo successo.75 In questo contesto, la discesa in Domenico Micheli, di cui dà alle stampe nel 1567 i Madrigali
campo di Merulo come editore segna un momento di di- a sei voci, libro terzo (App. 1, n. 14),81 e soprattutto – come si è
scontinuità. La sua produzione editoriale si pone infatti in visto – per Orlando di Lasso, di cui nel 1570 pubblica l’editio
aperta concorrenza con quella dei due maggiori stampatori princeps di una raccolta di messe (App. 1, n. 35).
musicali veneziani: Antonio Gardano e Girolamo Scotto. È possibile osservare poi come la maggior parte delle ri-
Con la pubblicazione de Il secondo libro de canzon napoli- stampe prodotte da Merulo sia stata allestita sulla base di
tane a tre voci di Giovanni Leonardo Primavera (App. 1, n. 6), volumi usciti dall’officina dei Gardano, come dimostrano di-
Merulo si assicura la prima edizione di una raccolta di sicuro versi dettagli bibliografici e tipografici, e in taluni casi anche la
richiamo, opera di un giovane e promettente compositore, collazione del dettato musicale delle fonti. L’edizione dei ma-
sottratto di fatto a Girolamo Scotto, che di Primavera aveva drigali di Verdelot stampata nel 1566 (App. 1, n. 8) è allestita
dato alle stampe ben due edizioni de Il primo libro de canzon sulla base di quella stampata da Gardano nel 1565;82 quella
napolitane a tre voci soltanto pochi mesi prima.76 Qualcosa
di simile avviene con la pubblicazione del Motectorum quinque 860), e una da Antonio Gardano, nel 1564 (RISM: W 871): tutte più volte
vocibus, liber primus di Giaches de Wert (App. 1, n. 7), prima ristampate da entrambi gli editori.
raccolta a stampa di musica sacra dell’importante composi- 78
Si tratta di due raccolte di mottetti (RISM: P 5171 e 5172), stampate
tore, fresco della nomina a maestro della cappella ducale di rispettivamente nel 1555 e nel 1559, e di due raccolte di madrigali (RISM:
Mantova, che fino a quel momento aveva pubblicato soprattutto P 5186 e 5187), apparse anch’esse rispettivamente nel 1555 e nel 1559.
79
per Scotto.77 Di Porta, Merulo cura nel 1575 anche l’editio princeps delle Litaniae
Deiparae Virginis Mariae ex Sacra Scriptura depromptae … cum musica octo
vocibus, stampata per conto di Giorgio Angelieri (App. 2, n. 9). Riguardo al
75
Cfr. LEWIS, Antonio Gardano, vol. 1, pp. 30-31. documentato rapporto di amicizia tra i due musicisti, cfr. MARY S. LEWIS, An-
76
Il Primo libro de canzon napolitane a tre voci di Primavera è stampato tonio Gardano, Venetian music printer 1538-1569. A descriptive bibliography
per la prima volta nel 1565 (RISM: P 5444), quindi ristampato dallo stesso and historical study, vol. 3 (1560-1569), New York and London, Routledge,
Scotto anche l’anno successivo (RISM: P 5445) e poi nel 1570 (RISM: P 2005, p. 10. Il primo libro di de’ motetti di Merulo, stampato da Angelo Gar-
5446), insieme a una ristampa anche del Secondo libro (RISM: P 5449), dano nel 1583, contiene un Pater noster a sei voci di Porta (RISM: M 2360).
80
quando ormai la stamperia di Merulo è già avviata alla chiusura. Prima del Presso Gardano, Rossetti stampa il Primo libro di madrigali a quattro
1566, Scotto aveva pubblicato anche due libri di madrigali di Primavera. voci e il Primo libro di madrigali a cinque voci, pubblicati entrambi nel 1560
Sui contatti tra Scotto e l’ambiente musicale napoletano, cfr. BERNSTEIN, (RISM: R 2725 e 2726).
81
Music printing, pp. 201-202. Di Micheli, Gardano aveva stampato nel 1564 i primi due libri di ma-
77
In precedenza, due raccolte di suoi madrigali erano stati stampati drigali (RISM: M 2676 e 2677).
82
da Girolamo Scotto, rispettivamente nel 1558 e nel 1561 (RISM: W 855 e RISM: V 1237 (= 156520).
20 FONTI MUSICALI ITALIANE

del Liber tertius delle messe di Pierre Colin apparsa nel 1567 Quello attuato da Merulo è a tutti gli effetti un sistema-
(App. 1, n. 10) su quella stampata da Gardano nel 1544;83 tico saccheggio del catalogo di Gardano, compiuto più che in
quella delle Messe a cinque voci di Vincenzo Ruffo pubblicata funzione meramente concorrenziale, soprattutto in vista del-
nello stesso 1567 (App. 1, n. 19), su quella che Gardano dà l’obiettivo estetico che egli si prefigge: fornire una nuova e
alle stampe nel 1565.84 Nel 1568, Merulo ristampa poi Il più corretta edizione, secondo i canoni di quella filologia te-
primo libro de Madrigali a tre voci di Costanzo Festa (App. 1, stuale esplicitati nella prefazione alla nuova edizione dei ma-
n. 21) sulla base dell’edizione pubblicata da Gardano del drigali di Verdelot.
1564;85 la raccolta di madrigali a due voci di Bernardo Lu- Nella definizione di questo ideale, Merulo potrebbe aver
pacchino e Giovanni Maria Tasso (App. 1, n. 23) su quella di trovato ispirazione in alcune esperienze editoriali di ambito
Gardano del 1559;86 i Magnificat cum quatuor vocibus di letterario, che egli certamente conosce bene. La sapiente se-
Cristóbal de Morales (App. 1, n. 25), su quella allestita da lezione dei materiali, il lavoro filologico di correzione dei
Gardano nel 1562.87 Nel 1569, Merulo dà alla luce la ri- testi, l’acribica attenzione per la giustezza del dettato stam-
stampa dell’antologia Madrigali a tre voci de diversi eccellentis- pato, l’accurata impaginazione tipografica: sono tutti elementi
simi autori (App. 1, n. 28) sulla base di quella di Gardano del nei quali riecheggia un ideale umanistico che guarda a un
1561;88 il Primo libro di madrigali a quattro voci di Orlando di preciso modello, la produzione editoriale di Aldo Manuzio.
Lasso (App. I, n. 30) è allestito sulla base di quella di Gar- Le assonanze con il modello manuziano (tra cui anche la
dano del 1565;89 il Secondo libro di madrigali a quattro voci di netta preferenza accordata al taglio monografico delle rac-
Cipriano de Rore (App. 1, n. 34), su quella stampata da Gar- colte o all’uso del carattere corsivo per i paratesti)92 non
dano nel 1557.90 C’è da chiedersi se anche I salmi a quattro paiono casuali, soprattutto perché riconducibili a un feno-
voci di Cipriano de Rore, di Jachet e altri autori anonimi, pub- meno culturale di più ampie proporzioni. A distanza di cin-
blicati da Merulo nel 1570 (App. 1, n. 36), non siano la ri- quant’anni dalla morte di Aldo Manuzio, la sua esperienza
stampa di una precedente edizione di Gardano, attualmente umanistica di tipografo e di raffinato uomo di lettere esercita
dispersa.91 ancora un richiamo fortissimo. Ad essa si richiama esplicita-
mente Federico Badoer quando nel 1557 dà vita all’Accade-
83
mia Veneziana (o “della Fama”). Sorta sulle ceneri
RISM: C 3308; si rinvia anche alla nota 39. dell’Accademia Aldina, di cui vuole rinverdire i fasti, l’acca-
84
RISM: R 3050; ristampa dell’editio princeps della raccolta, pubblicata
dallo stesso Gardano nel 1557 (RISM: R 3049). demia dà avvio a un progetto editoriale di vaste proporzioni,
85
RISM: 156417. Pubblicata per la prima volta da Gardano nel 1541 affidato a Paolo Manuzio, figlio di Aldo.93 A riprova delle am-
(RISM: 154113), questa raccolta conosce in seguito diverse ristampe.
86
RISM: 155924. 92
87 All’interno del catalogo di Merulo, le raccolte miscellanee sono sol-
RISM: M 3597 (= 15621).
88 tanto tre: Il primo libro a due voci di Bernardo Lupacchino e Giovanni Maria
RISM: 156111. La raccolta è stata pubblicata per la prima volta dallo
Tasso (App. 1, n. 23), pubblicato da Merulo nel 1568 sulla base di un’edi-
stesso Gardano nel 1551 (RISM: 155110), quindi ristampata nel 1555 (RISM:
155528). zione di Gardano del 1559 (RISM: 155924); il volume Motectarum divinitatis
89
RISM: L 790 (= 156514). La raccolta è stata pubblicata per la prima liber primus que quinque absolute vocibus (App. 1, n. 27), prodotta nel 1569,
volta dallo stesso Gardano nel 1560 (RISM: 156017), quindi ristampata due che costituisce la ristampa di una raccolta pubblicata a Milano nel 1543 da
volte nel 1562 (RISM: 156217 e 156218). Giovanni Antonio Castiglione (RISM: 15433); e i Madrigali a tre voci de di-
90
RISM: 155724, che contiene la «canzon di Giannetto [Giovanni Pier- versi eccellentissimi autori (App. 1, n. 28), ristampa di una fortunata raccolta
luigi da Palestrina] sopra di Pace non trovo con quatordeci stanze», pre- di Gardano (RISM: 156111), prodotta da Merulo nello stesso 1569. Tra il
sente anche nella ristampa allestita da Merulo nel 1569. 1566 e il 1569, sono invece 12 le antologie che vedono la luce presso l’of-
91
Il volume pubblicato da Merulo è privo di dedica: segno che con ficina di Gardano: cfr. LEWIS, Antonio Gardano, vol. 3, p. 9.
93
ogni probabilità si tratta di una ristampa. Di questa raccolta non sono I principali studi sull’Accademia Veneziana sono: MICHELE MAYLENDER,
note però precedenti edizioni. Storia delle accademie d’Italia, 5 voll., Bologna, Cappelli, 1926-1930, vol. 5, pp.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
21

bizioni di Badoer, si legga quanto Girolamo Molino – altra nanza con quanto enunciato nella prefazione alla ristampa
importante figura di mecenate veneziano – scrive il 22 gennaio dei madrigali di Verdelot nel 1567, è infatti stupefacente.
1558 a Bernardo Tasso, futuro segretario dell’Accademia:94 L’orizzonte culturale è il medesimo. Diverso soltanto l’am-
bito prescelto: letterario, in un caso; musicale, nell’altro. A
A’ giorni passati s’è congregata insieme una nobile compagnia, ben osservare, le possibili convergenze non si limitano sol-
sotto titolo di Accademia Veneziana, di alcuni dotti, e fioriti ingegni, tanto al rigoroso lavoro editoriale a cui i testi dovranno es-
avendo intenzione di giovare a’ letterati, e al mondo, col metter le sere sottoposti. Nelle intenzioni dell’Accademia Veneziana,
mani così nei libri di Filosofia, come di altre facultà: e non solo
l’obiettivo è quello di dare vita a una summa del sapere
purgar quelli degli infiniti errori, e incorrezioni che nel vero por-
tano seco attorno, con molto danno degli studiosi, ma farli insieme umano, offerto in una nuova e più curata veste editoriale.
con molte utili annotazioni, e discorsi, e scolj, e tradotti appresso in C’è da chiedersi se questa non sia anche la prospettiva se-
diverse lingue, uscire in luce nella più bella stampa, e carta che sia guita da Merulo nella stesura del suo piano editoriale. La pre-
ancor veduta. Oltra di ciò intendono dar fuori Opere nuove, e non senza di ristampe di opere del passato accanto a una
più stampate, sì per loro, come per altre composte; e già (per quel produzione inedita – più che rispondere a ragioni di carat-
ch’io ho inteso) essi ne hanno gran numero apparecchiato. La qua- tere commerciale – trova una sua ragion d’essere nel tenta-
l’impresa, ancor che paja grande, e difficile molto; tuttavia il cono- tivo di dare vita a una collezione di ‘classici della musica’,
scere il valore di quei che l’hanno sopra di se tolta, e il buon polso pubblicati con tutti i crismi propri della migliore produzione
loro, mi fa credere che ella anderà innanzi con felice corso senza
editoriale letteraria.
dubbio.

Lo scopo che l’Accademia Veneziana si propone è quello 4. Intorno alla chiusura dell’officina: alcune ipotesi
di dare vita a una collezione di monumenta, particolarmente
curata dal punto di vista formale, in cui accanto a un’ampia Nel 1561, dopo soli quattro anni di attività, l’Accademia Ve-
selezione di classici possa trovare posto anche una nuova neziana cessa di esistere. Fallisce così l’ambizioso progetto
produzione di qualità. Non ci sono prove di un coinvolgi- editoriale affidato a Paolo Manuzio, oltre perché duramente
mento diretto di Merulo nel circolo di Badoer.95 Non c’è colpito dalla censura, soprattutto perché concepito senza al-
alcun dubbio però che egli sia venuto a conoscenza dell’am- cuna attenzione alle reali possibilità commerciali del pro-
bizioso progetto editoriale, affidato a Paolo Manuzio. La vici- dotto editoriale.96 Anche in questo, Paolo segue le orme del
padre Aldo;97 con però delle aggravanti. Il miraggio di una
436-443; PAUL LORENCE ROSE, The Accademia Venetiana: Science and culture
programmazione di proporzioni enciclopediche mette in luce
in Renaissance Venice’, «Studi Veneziani» 11, 1969, pp. 191-242; PIETRO PAGAN, una grave miopia di fondo: non aver compreso la rapida evo-
Sull’Accademia ‘Venetiana’ o ‘della Fama’, «Atti dell’Istituto Veneto di Scienze,
Lettere e Arti», 132, 1973-1974, pp. 359-392; e soprattutto LINA BOLZONI,
96
L’Accademia Veneziana: splendore e decadenza di una utopia enciclopedica, in TIZIANA PESENTI, Stampatori e letterati nell’industria editoriale a Venezia e
Università, accademie e società scientifiche in Italia e in Germania dal Cinque- in terraferma, in Storia della cultura veneta, a cura di Girolamo Arnaldi e
cento al Settecento, a cura di Laetita Boehm e Ezio Raimondi, Bologna, Il Manlio Pastore Stocchi, vol. 4/I («Il Seicento»), Vicenza, Neri Pozza, 1983,
Mulino, 1981 (Annali dell’Istituto Storico Italo-Germanico, 9), pp. 117-167. pp. 93-129: 102.
97
Per una collocazione dell’Accademia nel contesto musicale veneziano del Sui problemi incontrati da Aldo Manuzio nella commercializzazione
tempo si veda anche FELDMAN, City culture, pp. 116-119. dei propri prodotti editoriali, si rinvia a MARTIN LOWRY, The world of Aldus
94
Delle lettere di M. Bernardo Tasso, 3 voll., Padova, Comino, 1733-1751: Manutius. Business and scholarship in Renaissance Venice, Oxford, Blackwell,
vol. 2, pp. 358-361. 1979, in particolare pp. 137-167. Sul fallito programma editoriale dell’Ac-
95
L’unico musicista a comparire tra i membri dell’Accademia è Gio- cademia Veneziana (originariamente previsto in oltre 400 titoli), si rinvia a
seffo Zarlino: cfr. MAYLENDER, Storia delle accademie, vol. 5, pp. 442. BOLZONI, L’Accademia Veneziana, pp. 117-169.
22 FONTI MUSICALI ITALIANE

luzione compiuta dall’editoria, che da fenomeno privato – il concorso del socio – inaugura una retrospettiva con la
legato all’esercizio umanistico di qualche ristretto circolo quale si intende offrire una serie di importanti raccolte – se-
culturale – si è trasformata nel giro di pochi anni in un orga- lezionate in base a un giudizio di merito sul loro valore mu-
nismo complesso, soggetto a ferree logiche di mercato.98 sicale, più che sulle loro reali potenzialità commerciali – in
Su quali siano le cause che abbiano indotto Merulo ad una nuova e più accurata veste tipografica. Nello stesso pe-
abbandonare la propria attività di editore indipendente alla riodo, è possibile poi che siano stati ordinati anche i nuovi
fine del 1570, si può soltanto speculare. Diverse sono però le caratteri tipografici per la stampa di edizioni in intavolatura
ipotesi che si possono fare. Prima fra tutte: che anche nel per tastiera: segnale inequivocabile degli interessi di Merulo
suo caso la chiusura possa essere la diretta conseguenza di dare vita a una programmazione in questo senso, incu-
delle scelte editoriali da lui attuate. rante del fatto che essa rappresenti un genere editoriale as-
Le incomprensioni che contraddistinguono fin da subito solutamente di nicchia. Dopo pochi mesi di collaborazione,
la società a cui Merulo dà vita nel 1566 insieme a Betanio, Betanio si accorge quindi che ogni sforzo di convincere Me-
Zaltieri e Stellini, rappresentano un importante indizio dei rulo a perseguire una politica più moderata, è vano. Non
problemi che fin dall’inizio avrebbero riguardato l’indirizzo condividendone più il progetto editoriale, per evitare di as-
da dare alla produzione editoriale. Particolarmente significa- sumersene suo malgrado i rischi, non gli rimane che abban-
tiva in questo senso appare l’uscita di scena di Fausto Beta- donare la società.101
nio. Il fatto che il formale scioglimento del rapporto con L’ambiziosa programmazione a cui Merulo dà vita, pre-
Merulo sia stato decretato il 5 maggio 1567,99 poche setti- suppone una condizione essenziale: il mantenimento di un
mane prima dell’uscita del primo volume dell’ambizioso pro- regime di stabilità economica dell’ambiente nel quale egli
getto editoriale dedicato alla musica per strumento da ta- opera. Soltanto in un simile contesto, un’attività nella quale
sto – i Ricercari d’intavolatura d’organo. Libro primo (App. 1, n. tutte le risorse finanziarie sono investite sulla qualità del pro-
13) –,100 rende assai probabile che alla base della fallita colla- dotto, può sperare in un risultato di segno positivo. Di fronte
borazione possa esserci proprio la determinazione di Me- a un rapido deterioramento delle condizioni socio-politiche,
rulo di dare avvio a un programma editoriale assai rischioso essa evidenzia al contrario tutta la sua fragilità.
per una piccola e ancora poco affermata casa editrice. I con- Che Merulo tratti per una prima cessione della propria
trasti che rendono inconciliabili le posizioni di Merulo e Be- officina nell’estate del 1569,102 non è un caso. In quell’anno,
tanio rinviano al novembre del 1566. In quel periodo, si Venezia – come il resto d’Italia – è colpita da una grave care-
decide l’allestimento della nuova edizione dei madrigali di stia, legata a una crisi agricola di ampie proporzioni. La diffi-
Verdelot. La dichiarazione programmatica contenuta nella cile situazione economica si ripercuote in maniera sensibile
prefazione della raccolta toglie ogni dubbio su quali siano gli
obiettivi che il musicista si prefigge con la sua attività edito- 101
È difficile stabilire se l’uscita di scena di Betanio abbia avuto riper-
riale. Il volume – il primo che sarà stampato da Merulo senza cussioni sulla produzione editoriale dell’officina. Si può notare però come il
numero di esemplari conservati delle edizioni stampate da Merulo e Beta-
nio nel 1566 superi di gran lunga quello dei titoli stampati in seguito dal
98
Si consideri a questo proposito l’evoluzione della legislazione che re- solo Merulo.Ammesso che ciò possa essere interpretato come il segno di
gola la produzione editoriale: cfr. AGEE, The Venetian privilege, pp. 2-3, che una diversa distribuzione del prodotto editoriale, il fatto che il ritiro di Be-
rinvia al contesto veneziano, dove la prima legge in materia – con l’intro- tanio possa aver influito negativamente sulla diffusione dei volumi dell’offi-
duzione di un «permesso» o «licenza» di stampa – è approvata tra il cina indicherebbe che nella società egli abbia avuto un ruolo legato
1526/7, quindi perfezionata nel 1542/3. soprattutto alla commercializzazione del prodotto. Per le scarse cono-
99
Cfr. SARTORI, Dizionario degli editori, pp. 101-102 e 173-174, in cui è scenze biografiche che riguardano Betanio, si rinvia a EDWARDS, Claudio Me-
fornita anche una trascrizione del relativo documento notarile. rulo. Servant of the state, pp. 182-184.
100 102
Come già ricordato, la dedica del volume porta la data del I luglio 1567. Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 199-200.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
23

sull’economia della Serenissima. Settori delicati, legati alla successo diventa un’operazione rischiosa, proibitivi appaiono
produzione di beni di lusso come l’editoria musicale, subi- i costi per l’allestimento di una nuova edizione. Manca la pos-
scono un brusco contraccolpo. Il 3 settembre 1569 Merulo sibilità di reperire finanziamenti, dirottati – quando non su
impugna però la cessione dell’officina a favore di Domenico spese di guerra – su investimenti più stabili e sicuri. La situa-
Bazori de Offlaga, riottenendone così il controllo.103 Ritiene zione tende oltretutto ad aggravarsi. È in questo contesto
evidentemente di poter ridare slancio al proprio progetto che avviene la definitiva chiusura dell’officina tipografica di
editoriale, forse perché già in possesso dei preziosi materiali Merulo, che decide probabilmente di gettare la spugna nel
musicali inediti – in particolare, di Orlando di Lasso – che ca- momento in cui l’esposizione finanziaria per far fronte ai
ratterizzano l’ultima fase della sua produzione editoriale. costi di produzione di un volume diventa per lui un rischio
La crisi agricola del 1569 innesca però una rapida modifi- troppo alto da correre.107
cazione degli equilibri politici su scala internazionale.104 Fo- Sulla decisione di chiudere la propria officina è probabile
sche nubi di guerra si addensano su Venezia. La notte tra il 13 però che abbiano avuto un peso anche altri fattori, da indivi-
e il 14 novembre 1569 un gigantesco incendio doloso deva- duare all’interno del contesto editoriale veneziano. Nel 1569,
sta l’Arsenale della città: è un primo inquietante segnale.105 Antonio Gardano dà alle stampe in pochi mesi i primi sei
Quando nel febbraio 1570 un ambasciatore ottomano con- libri di mottetti di Orlando di Lasso.108 Più che al programma
segna al Senato veneziano una richiesta nella quale si intima realizzato da Girolamo Scotto in collaborazione con Giulio
di abbandonare una serie di postazioni strategiche nel Medi- Bonagiunta tra il 1565 e il 1566,109 essi appaiono una risposta
terraneo, tra cui Cipro, la scontro non è più procrastinabile. a quello avviato da Merulo con la pubblicazione del Liber
In una congiuntura per nulla favorevole, la Serenissima è co- quintus nel 1568 (App. 1, n. 22) e proseguito con l’allesti-
stretta a far fronte a spese ingentissime per l’allestimento di mento del Liber sextus nel 1569 (App. 1, n. 31), apparso con-
un apparato militare con cui affrontare i Turchi. Quando, alla temporaneamente all’edizione prodotta da Gardano.
fine dell’estate del 1570, la flotta veneziana toglie l’ancora, L’operazione è sintomatica del sensibile cambio di atteggia-
l’esito del confronto è tutt’altro che scontato. mento compiuto da Gardano nei confronti di Merulo, la cui
L’instabilità politica ed economica ha pesanti ripercus- politica editoriale è interpretata evidentemente come ostile:
sioni sulla vita culturale della città, e di conseguenza anche oltre che per l’incursione perpetrata ai danni del proprio ca-
sulla produzione editoriale.106 Se ristampare un volume di talogo, soprattutto per la capacità di Merulo di assicurarsi
materiali musicali inediti di autori di primo piano.
L’occasione propizia per una forte azione di contrasto si
103
Ivi, pp. 199-200 e 304-305, dove è fornita una trascrizione del presenta nel 1569. La crisi economica rende infatti Merulo
documento. assai vulnerabile. La sua politica editoriale, attuata con spre-
104
Cfr. DANIELE BELTRAMI, Saggio di storia dell’agricoltura nella Repubblica di giudicata noncuranza degli equilibri che regolano l’ambiente
Venezia dalla fine del secolo XVI alla caduta della Repubblica, Padova, Cedam-
Milani, 1954 (Collana Ca’ Foscari, Istituto di Storia Economica, 1), p. 33; e editoriale veneziano, gli ha fatto terra bruciata tutt’attorno.
ALDO STELLA, La crisi economica veneziana della seconda metà del secolo XVI, L’azione di Gardano è portata a diversi livelli. Innanzitutto,
«Archivio Veneto», 58/59, 1956, pp. 17-69: 20-27. Per un efficace sguardo egli sottrae a Merulo un serie di opere inedite, riproponendo
sul difficile quadro politico e sociale che prelude all’avvio (o, più precisa-
mente, alla ripresa) delle ostilità tra Venezia e i Turchi, si rinvia a GAETANO
107
COZZI, Venezia dal Rinascimento all’Età barocca, in Storia di Venezia, vol. 6 Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 201-202. Tra le
(Dal Rinascimento al Barocco), a cura di Gaetano Cozzi e Paolo Prodi, Roma, cause dell’innalzamento dei costi di produzione, l’impennata dei costi della
Istituto della Enciclopedia Italiana, pp. 3-125: 46-48. carta, che rappresenta la principale voce di spesa per l’allestimento di un
105
Cfr. PAOLO PRETO, Le «paure» della società veneziana: le calamità, le volume: cfr. BOORMAN, I primi stampatori musicali, p. 118.
105
sconfitte, i nemici esterni e interni, in Storia di Venezia, pp. 215-238: 218-220. RISM: L 822-826 e 156928.
106 109
Cfr. AGEE, The Gardano Music printing firms, pp. 16-19. Vedi nota 46.
24 FONTI MUSICALI ITALIANE

a parti mutate quanto egli stesso aveva subito. È il caso ad Al serrato confronto che pare contrapporre Gardano a
esempio de I dilettevoli madrigali a quattro voci, libro secondo di Merulo, è possibile aggiungere un’ulteriore circostanza. In un
Antonio Molino, che Gardano pubblica nel 1569 appena un momento di crisi come quello che colpisce Venezia nel 1569,
anno dopo l’uscita del libro primo stampato da Merulo (App. la possibilità di reperire finanziamenti fuori città rappresenta
1, n. 24).110 Riconquista poi autori che avevano preferito ri- una questione di vitale importanza per un’attività – come
volgersi a Merulo, piuttosto che continuare a collaborare con l’editoria – dove il sostegno da parte di munifici mecenati
lui: come Giulio Fiesco, di cui egli dà alla luce nel 1569 la Mu- ha spesso un ruolo fondamentale per la copertura delle
sica nova a cinque voci … libro primo,111 dopo che i suoi Ma- spese di produzione. Merulo ne è ben consapevole. Il Liber
drigali a cinque voci, libro secondo erano apparsi per i tipi di secundus di messe di Orlando di Lasso (App. 1, n. 35), l’unica
Merulo nel 1567 (App. 1, n. 12); o come Domenico Micheli, di sua novità editoriale stampata nel 1570, è dedicato non
cui Gardano – sempre nel 1569 – stampa il quarto libro di a caso a Jean Jacob Khuen von Belasy, arcivescovo di Sa-
madrigali,112 riconquistando un autore del quale egli aveva lisburgo, probabile finanziatore del volume. Non c’è quin-
pubblicato nel 1564 i primi due libri di madrigali, ma che nel di da stupirsi se nel momento di maggiore difficoltà per la
1567 aveva preferito andare a stampare da Merulo il proprio propria attività, egli cerchi l’appoggio di potenti mecenati
libro terzo (App. 1, n. 14). fuori Venezia.
Nessuna concessione nemmeno per quanto riguarda le Il 14 ottobre 1570, due mesi prima della definitiva chiu-
ristampe. Nel 1569, Gardano ridà alla luce i Madrigali a tre sura dell’officina, Merulo scrive a Guglielmo Gonzaga.115 Lo
voci de diversi eccellentissimi autori (da lui pubblicati per la scopo è quello di raccomandare il nipote Antonio alla bene-
prima volta nel 1551):113 essi appaiono a brevissima distanza volenza del duca, sollecitando al tempo stesso una risposta al
dalla ristampa della raccolta allestita da Merulo (App. 1, n. «negotio» per il quale egli lo aveva inviato a Mantova. Che
28). Così per il Primo libro di madrigali a quattro voci di Or- possa trattarsi della richiesta di un sostegno per un progetto
lando di Lasso, ristampato – sempre nel 1569 – contempo- editoriale, parrebbe abbastanza probabile: come si è visto,
raneamente sia da Merulo (App. 1, n. 30) che da Gardano.114 Antonio lavora come «librer» nell’officina dello zio.116 Il «ne-
gotio» non va però in porto, come dimostra la successiva
chiusura dell’officina. Sulle ragioni, occorre fare un passo in-
110
RISM: M 2948. Sebbene non sia un musicista di professione,Antonio dietro di qualche anno.
Molino (conosciuto anche con lo pseudonimo di Manoli Blessi o di Bur- Nel 1566, il duca di Mantova incarica Merulo di stam-
chiella) rappresenta un personaggio di primo piano nell’ambiente culturale pare il Liber primus di mottetti a cinque voci di Giaches de
veneziano di metà Cinquecento. Ben noti sono i suoi legami con diversi Wert (App. 1, n. 7).117 Si tratta di una commissione ambita,
compositori contemporanei (come Andrea Gabrieli, Costanzo Porta, Ci-
priano de Rore, oltre allo stesso Merulo) o della stagione appena tra-
scorsa (primo fra tutti,Adrian Willaert). Per un quadro della sua poliedrica ottobre 1569: cfr.AGEE, The Gardano music printing firms, p. 61. Sulla base dei
attività e dei suoi rapporti con l’ambiente musicale veneziano, cfr.ALFRED dati bibliografici attualmente a disposizione, nel 1569 il numero delle ri-
EINSTEIN, The Greghesca and the Giustiniana of the sixteenth century, «Journal stampe prodotte da Gardano avrebbe superato quello delle nuove edi-
of Renaissance and Baroque Music», 1, 1946/7, pp. 19-32; e PAOLO FABBRI, zioni: cfr. LEWIS, Antonio Gardano, vol. 3, p. 9
Fatti e prodezze di Manoli Blessi, «Rivista Italiana di Musicologia», 11, 1976, 115
Il documento è trascritto in EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the
pp. 182-196. state, pp. 305-306.
111
RISM: F 717. In precedenza, Gardano aveva pubblicato nel 1554 il 116
È perciò più che plausibile l’ipotesi formulata da Rebecca Edwards
Primo libro di madrigali a quattro voci di Fiesco (RISM: F 714). (Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 202-203), secondo cui la lettera
112
RISM: M 2679. proverebbe come il musicista già presagisca l’imminente conclusione della
113
Rispettivamente, RISM: 156922 e 155110. propria attività di editore musicale indipendente.
114
RISM: L 828 (= 156928): si tratta del primo volume stampato da An- 117
Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 188-189. Il vo-
gelo e Alessandro Gardano dopo la morte del padre Angelo, avvenuta il 28 lume, dedicato al duca Guglielmo, è prodotto tra aprile e novembre del
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
25

che il musicista si vede assegnata nonostante la sua officina Nell’ottobre del 1570, le possibilità per Merulo di farsi
sia stata avviata soltanto da qualche mese. Egli si vede prefe- assegnare un nuovo incarico editoriale sono quindi presso-
rito sia a Girolamo Scotto, con cui la corte di Mantova aveva ché nulle: dietro a ciò, l’ombra sinistra dell’insegna del leone
avuto in precedenza diversi rapporti,118 sia soprattutto ad e dell’orso.
Antonio Gardano, che nel 1563 aveva dato alle stampe Il
terzo libro de madrigali a cinque voci di Wert.119 Cosa l’appog-
Conclusioni
gio del duca rappresenti, soprattutto in termini di sostegno
per futuri progetti, è ben evidente. Le cose non vanno però
L’obiettivo che Merulo si prefigge come editore, è apparen-
come il musicista si augura. Il 4 gennaio 1567, appena qualche
temente molto ambizioso: elevare la produzione editoriale
settimana dopo l’uscita del volume, egli è costretto a scu-
musicale al rango di espressione artistica ‘alta’. Ciò significa
sarsi con il duca per il mancato recapito di «diece Cartelle
ripensare completamente le coordinate del ‘libro di musica’,
che mi ordinò ch’io facessi rigare», che ribadisce però di aver
più che dal punto di vista del contenuto, soprattutto da
regolarmente inviate a Mantova già diverse settimane
quello della sua materialità di oggetto inteso come stru-
prima.120 L’increscioso incidente ha una triste conseguenza:
mento di trasmissione, in funzione di un nuovo potenziale
l’immediata revoca della fiducia del duca. Per i successivi pro-
pubblico. Aspirare a sostituire il ‘libro di poesia’ quale fedele
getti editoriali (a partire dalla pubblicazione del Quarto libro di
compagno di ogni raffinato «cortegiano», è un miraggio a cui
madrigali a cinque voci di Giaches de Wert, che vede la luce
probabilmente lo stesso Merulo non crede. Dall’ambito let-
nel corso dello stesso 1567), Guglielmo si affida infatti all’of-
terario egli trae però ispirazione per un profondo ripensa-
ficina dei Gardano.121
mento sul ruolo dell’editore, chiamato a garantire anche in
ambito musicale sul rispetto dei parametri che contraddi-
1566: sul frontespizio compare infatti il nome di Fausto Betanio: «Apud stinguono la migliore produzione editoriale letteraria, so-
Claudium Coregiatem, & Faustum Bethanium Socios». Dei contatti tra Me- prattutto per quanto riguarda la cura del testo stampato. Il
rulo e la corte dei Gonzaga beneficia con ogni probabilità Guglielmo Te- rinnovamento invocato da Merulo non poteva però che
stori, il cui Primo libro de’ madrigali a cinque voci rappresenta quasi
certamente il primo volume a essere passato sotto i torchi tipografici del scontrarsi con la realtà di un sistema aggiogato alle leggi di
musicista (App. 1, n. 1): la dedica porta infatti la data del I aprile 1566, ap- un mercato dominato da alcune posizioni dominanti, che ne
pena cinque giorni dopo la fondazione della nuova società editoriale. In decreta il rapido fallimento.122
quell’anno Testori viene nominato musico della cappella dei Gonzaga. Il
fatto che la carica non sia menzionata sul frontespizio della raccolta lasce-
rebbe intendere che il suo arrivo a Mantova sia successivo alla pubblica- di madrigali a cinque voci di Wert, la collaborazione tra Guglielmo Gon-
zione del volume: cfr. IAIN FENLON, Music and patronage in sixteenth-century zaga e Antonio Gardano diventa stabile, proseguendo con Angelo Gar-
Mantua, 2 voll., Cambridge, Cambridge University Press, 1980: vol. 1, p. dano, che in seguito pubblicherà addirittura quattro raccolte di
109. composizioni del duca: le Sacrae cantiones quinque vocibus in festis duplicibus
118
Cfr. BERNSTEIN, Music printing, pp. 196-201. maioribus Ecclesiae Sanctae Barbarae, apparse nel 1583 (RISM: G 2996 =
119
RISM: W 871. 15831); i Madrigali a cinque voci, pubblicati lo stesso anno (RISM: G 2997 =
120
Cfr. EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, p. 189. 158313), e due raccolte di Magnificat, edite nel 1586 (RISM: AN 432 e 433);
121
RISM: W 875. Il volume è dedicato al duca Guglielmo, che è anche cfr. AGEE, The Gardano music printing firms, p. 40, a cui vanno affiancati alcuni
l’autore del madrigale Padre del ciel la terra, che apre la raccolta: cfr. LEWIS, rilievi documentari inediti proposti da PAOLA BESUTTI, La galleria musicale dei
Antonio Gardano, vol. 3, pp. 333-334, che fornisce una descrizione bibliogra- Gonzaga: intermediari, luoghi, musiche e strumenti in corte a Mantova, in Gon-
fica del volume e ne trascrive la dedica, senza però minimamente affron- zaga. La Celeste Galeria, a cura di Raffaella Morselli, Milano, Skira, 2002, pp.
tare la questione del rapporto tra Antonio Gardano e la corte 407-478: 410-412, che però dà per disperse le due raccolte di Magnificat.
gonzaghesca. In precedenza, Rebecca Edwards (Claudio Merulo. Servant of 122
Non ci sentiamo di condividere il giudizio espresso da Giuseppe
the state, pp. 189-190) aveva documentato i contatti tra il duca e l’editore Martini, secondo il quale «l’impatto della casa editrice di Merulo fu piutto-
soltanto a partire dal 1569. A partire dalla pubblicazione del Quarto libro sto contenuto nella vita editoriale veneziana» (Claudio Merulo, p. 86).
26 FONTI MUSICALI ITALIANE

La chiusura dell’officina tipografica del musicista è sancita l’editio princeps dei Madrigali a cinque voci di Lambert Cour-
con ogni probabilità dalla ratificatio sottoscritta il 12 dicem- tois (App. 2, n. 11).126 È Angelieri ad aver fornito loro i mate-
bre 1570, di cui rimane solo la registrazione nell’indice degli riali, deciso a non proseguire nella produzione di libri di
atti redatti dal notaio Marcantonio Cavagnis.123 Rebecca Ed- musica?
wards ipotizza che il documento abbia decretato la cessione Quando nel 1571 Giorgio Angelieri dà alle stampe Il
da parte di Merulo dei propri materiali tipografici a favore di primo libro de’ madrigali a quatro voci di Aurelio Roccia da Ve-
Giorgio Angelieri, per il quale tra il 1571 e il 1575 egli cura nafro (App. 2, n. 1), egli è un editore esordiente.127 Il volume
l’allestimento di almeno tre raccolte di musica.124 Questa è il primo di una serie di almeno sette libri di musica, che ve-
collaborazione avrebbe segnato la fine dell’impegno attivo di dono la luce tra il 1571 e il 1575.128 Il fatto che tre di essi
Merulo in ambito editoriale. siano stati curati da Claudio Merulo,129 deve far riflettere
In realtà, il rapporto con Angelieri va considerato più at- sulla possibilità che il musicista non solo possa aver avuto
tentamente. Il fatto che i libri di musica prodotti dal giovane un ruolo nell’allestimento anche degli altri volumi musicali
editore siano stampati con i caratteri di Merulo non implica prodotti dal giovane editore, ma addirittura che possa es-
infatti che questi materiali siano stati per forza venduti.125 La sere stato lui ad aver indotto Angelieri a occuparsi di editoria
questione non è di poco conto. Nel 1573 appare una nuova musicale – un genere che nel suo catalogo rimane assoluta-
edizione dei primi due libri di madrigali a cinque voci di Or- mente marginale, a fronte di una copiosa produzione lettera-
lando di Lasso: entrambi i volumi, che non recano alcuna ria. La ratificatio del 12 dicembre 1570 potrebbe quindi non
esplicita indicazione del nome dell’editore, sono stampati con aver riguardato la cessione dei materiali tipografici, quanto
i caratteri tipografici di Merulo (App. 2, n. 3 e 4). Lo stesso piuttosto i termini di un contratto di collaborazione grazie al
accade per la ristampa del fortunatissimo Primo libro di ma- quale Angelieri avrebbe potuto ampliare la propria offerta
drigali a quattro voci di Jacques Archadelt, pubblicata nel 1579 editoriale, dando a Merulo la possibilità di continuare nella
(App. 2, n. 10). Sono edizioni allestite da Merulo per conto sua attività di editore, sollevato però dagli obblighi legati alla
di Angelieri, il cui nome è stato omesso dal frontespizio? gestione di una officina indipendente e dalle questioni legate
Oppure si tratta di volumi prodotti abusivamente con i ma- alla commercializzazione del prodotto.
teriali tipografici del musicista? E in questo caso da chi? Nel L’interesse di Angelieri per le edizioni musicali pare toc-
1580, caratteri e marca tipografica di Merulo sono utilizzati care il suo apice tra il 1573 e il 1574, quando dalla sua offi-
dagli eredi di Francesco Rampazzetto per l’allestimento del- cina escono almeno quattro raccolte di musica. Il momento

126
L’azione di contrasto attuata da Gardano nei confronti del musicista è in- In seguito, la marca tipografica di Merulo è adoperata anche da Do-
fatti un segnale piuttosto evidente dell’attenzione che la sua programma- menico Farri: cfr. GIUSEPPINA ZAPPELLA, Le marche dei tipografi e degli editori
zione ha suscitato nel contesto editoriale veneziano. A proposito della italiani del Cinquecento, 2 voll., Milano, Editrice bibliografica, 1986, fig. 16.
127
posizione dominante assunta da Angelo Gardano, si veda AGEE, The Gardano L’inizio dell’attività editoriale di Giorgio Angelieri deve essere collo-
music printing firms, in particolare p. 62. cato nel 1570. In quell’anno, egli dà alle stampe almeno cinque titoli, tutti
123
L’esistenza del documento è stata segnalata per la prima volta da non musicali: cfr. ‘Angelieri Giorgio’ in <www.internetculturale.it/moduli/
EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 201-202. opac/opac.jsp> (aggiornamento 2005; consultato il 5.11.2007). La data del
124
Ivi, pp. 204-206. 1571, proposta da Claudio Sartori (Dizionario degli editori, p. 8), va riferita
125
Ciò è confermato anche dall’assenza di un relativo contratto di ces- quindi solo all’avvio del suo impegno in ambito musicale. Prima del 1570
sione dei materiali tipografici, che avrebbe dovuto essere depositato non ci sono testimonianze di una sua attività editoriale indipendente. Nes-
presso i Magistrati della Giustizia Vecchia, come ha rilevato la stessa ED- suna entrata per Angelieri in Music printing and publishing.
128
WARDS, Claudio Merulo. Servant of the state, pp. 206-207, che però – per av- App. 2, n. 1, 2, 5, 6, 7, 8 e 9.
129
valorare la propria ricostruzione – ipotizza una possibile lacuna App. 2, n. 1, 2 e 8: il nome di Claudio Merulo come curatore del vo-
documentaria. lume è esplicitato sul frontespizio.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
27

è propizio. La morte di Girolamo Scotto, avvenuta il 3 set- intavolatura.133 Utilizzati nell’ambito dell’ambiziosa program-
tembre 1572, determina una modificazione degli equilibri nel mazione avviata nel 1567, questi materiali tipografici non
contesto editoriale veneziano. Il figlio Melchiorre non pare hanno conosciuto alcuna circolazione dopo la chiusura del-
interessato a proseguire sul doppio binario della produzione l’officina tipografica del musicista: e ciò a differenza di quelli
letteraria e musicale, che aveva contraddistinto l’attività edi- per la stampa di musica vocale, adoperati invece da Angelieri
toriale paterna.130 La collaborazione tra Angelieri e Merulo e dagli eredi Rampazzetto. Il fatto che Merulo li abbia con-
potrebbe dare vita a un nuovo polo editoriale in grado di servati per oltre vent’anni, evidentemente in attesa di un’oc-
contrastare la posizione dominante occupata dall’officina dei casione propizia per un suo ritorno sulla scena editoriale,
Gardano. Il progetto non va però in porto. Angelieri non costringe a riflettere non soltanto sul suo mai sopito inte-
sembra infatti particolarmente interessato al settore musi- resse per l’editoria musicale, ma soprattutto sul suo possibile
cale. Le Litaniae Deiparae Virginis Mariae di Costanzo Porta coinvolgimento – almeno indiretto – nell’allestimento di tutti
(App. 2, n. 9), apparse nel 1575, rappresentano con ogni pro- i volumi stampati con i suoi materiali tipografici, prodotti
babilità l’ultimo volume da lui prodotto. dopo la chiusura della sua officina.
Le sconfitte non scalfiscono però l’interesse di Merulo Il carattere sperimentale che contraddistingue l’espe-
per l’editoria musicale, che al contrario rimane immutato e rienza editoriale di Merulo non potrebbe trovare migliore
in continua attesa di nuove occasione per potersi esprimere. rappresentazione nella marca tipografica da lui scelta (Fig. 3).
Nel 1591 Giacomo Vincenti dà alle stampe le Canzoni fran- Al centro dell’impresa campeggia un ramo che fuoriesce da
cese di Bertoldo Sperindio.131 Si tratta della prima raccolta in un tronco, avvolto da un cartiglio sul quale si legge il verso
intavolatura per strumento da tasto, prodotta dal giovane e virgiliano Simili frondescet virga metallo (Eneide VI, 144): il riferi-
intraprendente editore. Secondo le sue intenzioni, il volume mento è al ramo d’oro di Proserpina.134 Ai due lati, sono col-
sarebbe il primo di una serie dedicata a questo repertorio, locate due figure allegoriche, nelle quali è possibile rico-
che dovrebbe comprendere anche «Ricercari, Toccate, et noscere due attributi di Minerva: Saggezza, a sinistra, e Vigi-
Canzoni, et altre cose dell’Eccellente Signor Claudio Merulo, lanza, a destra, rappresentate con ai piedi due animali sacri
del Gabrielli, et del Guami».132 Di questo progetto (che in
realtà non vedrà la luce), Merulo è – se non l’ideatore – al-
meno l’ispiratore. Per la sua realizzazione, egli fornisce in-
fatti a Vincenti i propri caratteri per la stampa di musica in 133
Il progetto di Vincenti non va in porto perché osteggiato da Angelo
Gardano: si rinvia a COLLARILE, Nuova luce. Di Merulo, Vincenti adopera
però soltanto i caratteri per la stampa di musica in intavolatura per ta-
130
stiera, che utilizza anche dopo il 1591, nonostante il fallimento della pro-
Cfr. THOMAS W. BRIDGES, voce Melchiorre Scotto, in Music printing and grammazione nella quale sarebbero dovute comparire composizioni di
publishing, p. 422; e ANGELO POMPILIO, Strategie editoriali delle stamperie vene- Merulo. Per la stampa di musica vocale, egli si serve invece dei materiali ti-
ziane tra il 1570 e il 1630, in Trasmissione e recezione delle forme della cultura pografici allestiti insieme a Ricciardo Amadino, con il quale aveva stam-
musicale. Atti del XIV Congresso della Società Internazionale di Musicologia, pato musica tra il 1583 e il 1586. È interessante osservare il parallelo tra
Bologna-Ferrara-Parma, 1987, a cura di Angelo Pompilio, Donatella Re- questa collaborazione e quella tra Merulo e Angelieri, avvenuta vent’anni
stani, Lorenzo Bianconi e Franco Alberto Gallo, Torino, EDT, 1990, vol. I, pp. prima: in entrambi i casi, il partner è un giovane editore al quale il musici-
254-271: 257-259 e 267. sta fornisce i propri materiali tipografici, indirizzandolo per quanto ri-
131
App. 2, n. 12. guarda la selezione del repertorio da mandare in stampa.
132
La citazione è tratta dalla lettera prefatoria A’ virtuosi Professori d’Or- 134
A «un ramo da arboro d’oro, et sì d’oro como d’arzento et altro
gano, posta in apertura delle Canzoni francese di Bertoldo (c. [A1r]). Per color» si fa esplicito riferimento nell’atto con cui la marca tipografica è de-
una riproduzione fotografica della fonte, si rinvia a SPERINDIO BERTOLDO, positata presso la magistratura veneziana, l’8 maggio 1566. Per una tra-
Opere per tastiera, a cura di Luigi Collarile, Colledara (Teramo), Andro- scrizione del documento, si rinvia a EDWARDS, Claudio Merulo. Servant of
meda Editrice, 2005 (Tastature, 16), p. 31. the state, pp. 297-298.
28 FONTI MUSICALI ITALIANE

alla dea, rispettivamente una civetta e un gallo.135 Conside- trari ripetute ad abundantiam, il ramo di metallo tutto sem-
rando l’acribica ricerca di perfezione formale a cui Merulo bra alludere platealmente a una simbologia alchemica». Il
aspira, è eloquente notare come sia Vigilanza a innalzare una fatto che Merulo possa aver nutrito un interesse per l’alchi-
corona d’alloro verso la maschera teatrale che campeggia mia già prima dei suoi documentati rapporti con un perso-
nella parte alta della marca tipografica, probabile allegoria naggio assai discusso come Marcantonio Bragadino, non
della rappresentazione artistica. Il raffinato richiamo mitolo- stupisce affatto.136 L’incrollabile fiducia nella techne, come
gico nasconderebbe però dell’altro. In maniera assai perti- espressione della capacità dell’uomo di governare la natura
nente, Giuseppe Martini ha suggerito una possibile lettura attraverso la ragione, rappresenta il tratto forse più emble-
della scena in chiave alchimistica: «Il verso virgiliano che ri- matico della sua poliedrica personalità artistica.
chiama un momento iniziatico, le immagini di elementi con-

135
In precedenza, la Edwards (Claudio Merulo. Servant of the state, p. 187)
ha interpretato le due figure allegoriche come «a symmetry of opposites:
on the left is the human figure of the poet; on the right, the goddes Min-
136
erva, offering him the victor’s crown». Secondo Martini (Claudio Merulo, pp. Merulo e Bragadino sono in contatto epistolare almeno tra il set-
79-80), esse sarebbero invece «una apparentemente ma non certamente tembre 1589 e l’aprile 1591: cfr. MARTINI, Claudio Merulo, p. 246. È possibile
maschile (Mercurio?) con ai piedi una civetta (la saggezza) e una femminile però che i due si siano conosciuti già diversi anni prima. Merulo potrebbe
(Minerva) che gli porge un serto di alloro, con ai piedi un gallo (la vigi- averlo incontrato infatti per il tramite di Marcantonio Martinengo, a cui
lanza)», e rappresenterebbero «un Mercurio “femminile” inteso come […] egli dedica i Ricercari d’intavolatura d’organo. Libro primo, apparsi nel 1567
simbolo alchemico della “fantasia”» e Minerva. La capigliatura, la veste, l’at- (App. 1, n. 13). Che Merulo si interessi di alchimia già nel periodo in cui dà
teggiamento pensante del corpo della figura di sinistra – oltre natural- avvio alla propria officina editoriale, parrebbero confermarlo anche i pro-
mente alla presenza della civetta, simbolo per antonomasia di Minerva – blemi con l’Inquisizione avuti da Beltramino Zaltieri, uno dei soci del
sono tratti iconografici tipici della raffigurazione della dea. È perciò assai nuovo marchio tipografico, che nel 1569 viene addirittura processato: si
più probabile che le due figure rappresentino l’allegoria di due epiteti della rinvia a PAUL F. GRENDLER, The Roman Inquisition and Venetian press, 1540-
divinità: Saggezza, a sinistra, e Vigilanza, a destra. 1605, Princeton, Princeton University Press, 1977, pp. 167n e 227.
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
29

Fig. 1 - Motectarum divinitatis liber primus (Venezia 1569): c. 5 (Quintus)


30 FONTI MUSICALI ITALIANE

Fig. 2 - Ricercari d’Intavolatura d’Organo. Libro primo (Venezia 1567): c. 1r


LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
31

Fig. 3 - Ricercari d’Intavolatura d’Organo. Libro primo (Venezia 1567): marca tipografica
32 FONTI MUSICALI ITALIANE

APPENDICE I D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5); F-Pn (S); GB-Lbl; I-Bc (T);


I-MOe (A, T, 5); I-Nn (S, T, B, 5)

La produzione editoriale di Claudio Merulo (1566-1570) 2.


Stefano ROSSETTI (ROSSETTO), Il primo libro de’ madrigali a sei voci
I 36 titoli attualmente identificabili sono ordinati cronologicamente [dedica: 22 maggio 1566]
e numerati progressivamente. I n. 1-7 sono il frutto della collabo- RISM: R 2727
razione con Fausto Betanio, il cui nome è annotato sul frontespizio GB-Lbl (compl.: S, A, T, B, 5, 6); I-Bc (S)
accanto a quello di Merulo. In grigio sono indicate le edizioni pro-
babilmente andate disperse; un punto interrogativo individua i casi 3.
più dubbi (si rinvia al par. 2). In mancanza di indicazioni temporali Claudio MERULO, Il primo libro de madrigali a cinque voci
più dettagliate, le stampe sono catalogate all’interno delle singole [dedica: 20 luglio 1566]
annate in ordine alfabetico per autore. Per l’identificazione degli RISM: M 2368 e MM 2368
esemplari conservati si è utilizzato in prima istanza il RISM, com- D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5); F-CC (S); F-Pn (compl.; 2 es-
pletato e corretto sulla base di altri repertori. empl. del B); GB-Lbm; I-Fn; I-MOe (A), I-Vc-torrefranca
(A); NL-At (S); US-Wc
Sigle:
4.
Gaspari = Gaspari online (Bologna, Museo Internazionale e Biblio- Costanzo PORTA, Quinque vocum musica in introitus missarum, quae in
teca della Musica): diebus dominicis toto anno celebrantur, iuxta morem Sanctae Romanae
<http://badigit.comune.bologna.it/cmbm/scripts/gaspari/ Ecclesiae
src_aut.asp> (aggiornato al 13.11.2006) (consultato il [dedica: 25 novembre 1566]
20.10.2007) RISM: P 5174 e PP 5174
Patalas = Catalogue of early music prints from the collections of the D-Rp (5); GB-Lbl (B); H-Bn (T, 5); I-Ac (2 esempl. compl.:
former Preussiche Staatsbibliothek in Berlin, kept at the Jagiel- S, A, T, B, 5); I-Bc (manca S); I-Bsp (B); I-Bu (S); I-CARc (S,
lonian Library in Cracow, ed. by Aleksandra Patalas, Krakow, T, B, 5), I-FZac (A, T, B, 5); I-Ls (2 esempl. compl.); I- PCd;
Musica Iagellonica, 1999. I-TVd
RISM = Répertoire International des Sources Musicales: A/I (Einzel-
drucke vor 1800), Kassel, Bärenreiter, 1981; B/I (Receuils im- 5.
primés XVIe – XVIIe siècle), München, Henle, 1960. Costanzo PORTA, Quinque vocum musica in introitus missarum, quae in
ICCU = Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche solemnitatibus sanctorum omnium toto anno celebrantur, iuxta morem
Italiane <http://www.iccu.sbn.it/genera.jsp> (aggiornato al Sanctae Romanae Ecclesiae
30.1.2007) (consultato il 20.10.2007) [dedica: 25 novembre 1566]
RISM: P 5176 e PP 5176
D-Rp (5); H-Bn (T, 5); I-Ac (compl.: S, A, T, B, 5 [2 esempl.]);
1566 I-Bc (manca S); I-Bsp (B); I-Bu (S); I-CARc (S, T, B, 5); I-FZac
(A,T, B, 5); I-Ls (2 esempl. compl.); I- PCd; I-TVd
1.
Guglielmo TESTORI, Il primo libro de’ madrigali … a cinque voci [?]
[dedica: 1 aprile 1566] Giovanni Leonardo PRIMAVERA, Il primo libro de canzon napolitane a
RISM: T 600 tre voci
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
33

6. [?]
Giovanni Leonardo PRIMAVERA, Il secondo libro de canzon napolitane Giulio FIESCO, Madrigali … a cinque voci, libro primo
a tre voci
RISM: P 5448 e PP 5448 (= 156615) 12.
A-Wn (S, T); F-Pn (compl.: S, T, B); NL-DHgm (T) Giulio FIESCO, Madrigali … a cinque voci, libro secondo
RISM: F 716 e FF 716; Gaspari
7. D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5); I-Bc (manca S); I-Vc (B)
Giaches de WERT, Motectorum quinque vocum, liber primus
RISM: W 849 e WW 849 13.
B-Bc (incompl.); D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5); D-Nst (B); Claudio MERULO, Ricercari d’intavolatura d’organo, Libro primo
F-Pn (A); I-Bc (manca B); I-Rvat-casimiri (S) [dedica: I luglio 1567]
Patalas n. 1368
8. PL-Kj
Philippe VERDELOT, I madrigali del primo et secondo libro … a quattro voci
«nuovamente ristampati, et da molti e importanti errori con ogni [perduto]
diligentia corretti da Claudio da Correggio» Claudio MERULO, Ricercari d’intavolatura d’organo, Libro secondo
RISM:V 1238 (= 156622)
D-Mbs (compl.: S, A, T, B); E-V 14.
Domenico MICHELI, Madrigali … a sei voci, libro terzo
1567 «nuovamente dati in luce et con ogni diligentia revisti da Claudio
da Correggio»
9. RISM: M 2678 e MM 2678
Vincenzo BASTINI, Il primo libro de madrigali a cinque et a sei voci D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5, 6); F-Pn; S-Uu
RISM: B 1238
D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5 e 6); NL-At (S); S-Uu 15.
Giovanni Domenico [DEL GIOVANE] da NOLA, Il primo libro delle Vil-
10. lanelle alla napolitana … a tre et a quattro voci
Pierre COLIN, Tertius liber missarum … ad quattuor voces «corrette da Claudio da Correggio»
«diligentissime recognitae per Claudium corrigiatem ac per eondem RISM: N 778 (= 156722)
noviter impressae» A-Wn (S, T; manca B)
RISM: C 3309; Gaspari
I-Bc (compl.: S, A, T, B) 16.
Francesco ORSO, Il primo Libro de’ Madrigali … con due madrigali
11. cromatici nel fine, … a cinque voci
Giovanni Battista CONFORTI, Madrigali … a cinque voci, libro primo «nuovamente posti in luce da Claudio da Correggio»
«corretti da Claudio da Correggio» RISM: O 134
RISM: C 3497 GB-Lbl (T, B, 5); I-Tn (compl.: S, A, T, B, 5); I-VCd (manca A)
D-Mbs (compl.: S, A, T, B, ); D-Rp (A, B, 5); F-Pn (S); I-Bc
(T); I-MOe (B) 17.
Giovanni Maria ROSSO, Madrigali a quatro voci … con un dialogo a
otto voci nel fine … libro primo
34 FONTI MUSICALI ITALIANE

«nuovamente posti in luce da Claudio da Correggio» [?]


RISM: R 2770 Orlando di LASSO, [Primus liber concentuum sacrorum]
I-Vnm (S, T, B; manca A)
[?]
18. Orlando di LASSO, [Secundus liber concentuum sacrorum]
Giovanni Maria ROSSO, Mottetti … a cinque voci, libro primo
«corretti da Claudio da Correggio» [?]
RISM: R 2769 Orlando di LASSO, [Tertius liber concentuum sacrorum]
D-Mbs (compl.: S, A, T, B, 5); I-Rvat-casimiri (S)
[?]
19. Orlando di LASSO, [Quartus liber concentuum sacrorum]
Vincenzo RUFFO, Messe … a cinque voci
«nuovamente ristampate per Claudio Merulo da Correggio» 22.
RISM: R 3051 Orlando di LASSO, Quintus liber concentuum sacrorum, quos motetos
GB-Lbl (B); I-Bu (S incompl.); I-PS (A) vulgo nominant, quinis, senis, octonis vocibus decantandis
«Iulio Bonagiunta nunc primum in lucem edente»
RISM: L 818
1568
D-As (compl.: S, A, T, B, 5, 6); S-Uu
[perduto]
23.
[Autori vari], Ricercari, Magnificat, Hinni et altre compositioni [d’inta-
Bernardo LUPACCHINO e Giovanni Maria TASSO, Il primo libro a due
volatura d’organo], Libro terzo
voci
RISM: 156818
20. S-Uu (T)
Claudio MERULO, Messe d’intavolatura d’organo, Libro quarto
[dedica: I aprile 1568] 24.
RISM: M 2373 e MM 2373 Antonio MOLINO, I dilettevoli madrigali a quattro voci … libro primo
I-Rsc RISM: M 2947
I-Vnm (S, T, B; manca A)
[perduto]
Claudio MERULO, Hinni [d’intavolatura d’organo], Libro quinto 25.
Cristóbal de MORALES, Magnificat … cum quatuor vocibus
[perduto] RISM: M 3599
Claudio MERULO, Magnificat [d’intavolatura d’organo], Libro sesto GB-Lbl, olim Lbm (B)

21. 26.
Costanzo FESTA, Il primo libro de madrigali a tre voci Giovanni Pierluigi da PALESTRINA, Il primo libro de madrigali a quattro
RISM: FF 642b; ICCU voci
I-Bressanone, Biblioteca del Seminario Vescovile (compl.: «nuovamente ristampato»
S, A, B) RISM: P 753
B-Br (S)
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
35

1569 «intavolati da Claudio Merulo»

27. [perduto]
[Autori vari], Motectarum divinitatis liber primus que quinque abslute JACQUES da Ferrara [Brumel?], Ricercari [d’intavolatura d’organo],
vocibus … Libro decimo
RISM: 15692 «intavolati da Claudio Merulo»
E-TZ (S, A, 5); I-Bc (5)
32.
28. Philippe de MONTE, Il primo libro de madrigali a sei voci
[Autori vari], Madrigali a tre voci de diversi eccellentissimi autori RISM: M 3339 e MM 3339
«nuovamente con ogni diligentia ristampati» A-Wn (A, T, B, 5); I-Vnm (compl.: S, A, T, B, 5, 6); I-VEaf
RISM: 156923 (S, T, B)
F-Pn (T); I-Bc (B); I-Pu (B)
33.
29. Giovanni Domenico [DEL GIOVANE] da NOLA, Il primo libro delle vil-
Paolo ARETINO, Magnificat … cum quinque vocibus, liber primus lanelle alla napolitana
RISM: P 865 e PP 865 RISM: N 779 (= 156930)
D-Nst (B); GB-Lbl (compl.: S, A, T, B, 5); I-Bc (A) D-Kl (S incompl., T, B); D-ROu (compl.: S, T, B)
Ristampa di App.1, nr. 15
30.
[perduto]
Orlando di LASSO, Il primo libro de madrigali a quattro voci
Cipriano de RORE, Il primo libro de’ madrigali a quattro voci
«nuovamente et con ogni diligentia ristampato»
RISM: L 829 (= 156927)
34.
D-Tu, olim D-B (A, T)
Cipriano de RORE, Il secondo libro de’ madrigali a quattro voci con
una canzon di Giannetto … sopra Pace non trovo
31.
«nuovamente con ogni diligentia ristampato»
Orlando di LASSO, Liber sextus motectorum cum quinque vocibus RISM: 156933
RISM: L 827 F-Pc (compl.: S, A, T, B); I-Bc
D-As (compl.: S, A, T, B, 5); F-VE (S); I-Bc; I-CARc
1570
[perduto]
Claudio MERULO, Toccate [d’intavolatura d’organo], Libro settimo [perduto]
[Autori diversi], Messe [d’intavolatura d’organo], Libro undecimo
[perduto] «intavolate da Claudio Merulo»
[Autori vari], Canzoni [d’intavolatura d’organo], Libro ottavo
«intavolate dal medesimo [Claudio Merulo]» [perduto]
Andrea GABRIELI, Ricercari [d’intavolatura d’organo], Libro duodecimo
[perduto]
[Autori vari], Canzoni, Madrigali e Mottetti [d’intavolatura d’organo], [perduto]
Libro nono Orlando di LASSO, Missae … liber primus
36 FONTI MUSICALI ITALIANE

35. APPENDICE II
Orlando di LASSO, Quinque missae suavissimis modulationibus refer-
tae … liber secundus Edizioni musicali prodotte con i materiali tipografici di Merulo
RISM: L 831 dopo la chiusura della sua officina (dicembre 1570)
B-Br (B); I-FZd (S, T, B)
1.
36. Aurelio ROCCIA da VENAFRO, Il primo libro de’ madrigali a quatro voci
Cipriano de RORE, JACHET e anon., I salmi a quattro voci a uno choro Venezia, Giorgio Angelieri, 1571
«nuovamente ristampati» «per Claudio Merulo da Correggio con ogni diligentia corretti»
RISM: 15702 RISM: R 1806
F-Pa (T) I-Bc (A)

2.
Jacques ARCHADELT, Il primo libro de madrigali a quattro voci
Venezia, Giorgio Angelieri, 1572
«nuovamente ristampato et per Claudio Merulo da Correggio …
ricorretto»
RISM: A 1334
NL-At (S)

3.
Orlando di LASSO, Il primo libro de madrigali a cinque voci
Venezia, s.n., 1573
«nuovamente con ogni diligenza ristampati»
RISM: L 867 e LL 867
D-B (S); F-Pn (5)

4.
Orlando di LASSO, Il secondo libro de madrigali a cinque voci
Venezia, s.n., 1573
«nuovamente con ogni diligenza ristampati»
RISM: L 869 (= 157320)
D-B (S); F-Pn (T); I-MOe (5); I-VEcap (compl.: S, A, T, B, 5);
US-Wc

5.
Cristóbal de MORALES, Missarum quatuor cum quatuor vocibus
Venezia, Giorgio Angelieri, 1573
RISM: MM 3591a
I-AOc (compl.: S, A, T, B)
LUIGI COLLARILE - CONSIDERAZIONI SULL’ATTIVITÀ EDITORIALE DI CLAUDIO MERULO (1566-1570)
37

6. Venezia, Giorgio Angelieri, 1575


Cipriano de RORE, Primo libro de’ madrigali a quattro voci RISM: P 5179
Venezia, Giorgio Angelieri, 1573 I-Bc (compl.: S1/A1, T1/B1, S2/A2, T2/B2); I-Rc (manca
«nuovamente ristampati, et con ogni diligenza corretti» T2/B2)
RISM: R 2509
I-Bc (T [2 esempl.], B) 10.
Jacques ARCHADELT, Il primo libro di madrigali a quattro voci
7. Venezia, s.n., 1579
Alard du GAUCQUIER, Magnificat octo tonorum, quatuor, quinque, et RISM: A 1335
sex vocum US-Cn (A)
Venezia, Giorgio Angelieri, 1574 Ristampa di App. 2, nr. 2
RISM: G 576
D-Kl (compl.: S, A, T incompl., B); D-Rp; PL-Wru 11.
Lambert COURTOYS, Madrigali a cinque novamente posti in luce
8. Venezia, Eredi di Francesco Rampazzetto, 1580
Giovanni Pierluigi da PALESTRINA, Il primo libro di madrigali a quattro RISM: C 4347 (= 158010)
voci I-MOe (T, B, 5; mancano S e A)
Venezia, Giorgio Angelieri, 1574
«di nuova ristampato, et da M. Claudio Merulo da Correggio con 12.
ogni diligentia corretto» Tutte le edizioni in intavolatura per strumento da tasto prodotte
RISM: P 754 da Giacomo Vincenti dopo il 1591, a partire da:
GB-Lbl (S)
Ristampa di App.1, nr. 26 Sperindio BERTOLDO, Canzoni francese intavolate per sonar d’organo
Venezia, Giacomo Vincenti, 1591
9. RISM: B 2131
Costanzo PORTA, Litaniae Deiparae Virginis Mariae ex Sacra Scriptura CH-Bu
depromptae … cum musica octo vocibus

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