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LA PRIMA RIVISTA AL MONDO DI PROGRESSIVE ROCK

INTERVISTE
NON SOLO
ZAPPA'S
WORLD
NK FLOY
ARTI E
MESTIERI
I
P 1975 D RICK WAKEMAN
JON ANDERSON
ALAN WHITE

2015
IL RITORNO
DELLA

CHERRY
FIVE &
GOBLIN
REBIRTH
SUONI IN
is
w

CHIAROSCURO
e

h e r ECHOLYN
yo h NUOVO ALBUM

ARISTOCRATS u were METAMORFOSI


IL PURGATORIO E
SUPERTRIO FUSIONPROG LA DIVINA COMMEDIA
E ANCORA: BIGLIETTO PER L'INFERNO • KEITH EMERSON • TONY BANKS • KINGCROW
&

PRESENTANO
ARTI&MESTIERI Universi Paralleli
il NUOVO GRANDE ALBUM

Scultura di Luigi Farina / Foto di Sergio Cippo

"Universi Paralleli"è il clamoroso ritorno


della storica band ARTI&MESTIERI,
un concept album destinato a essere il "Tilt" del 21° secolo

DOPPIA VERSIONE: CD in uscita il 18 settembre VINILE in uscita il 25 settembre

www.artiemestieri.org - Arti&mestieri official page


Welcome
prima cosa grazie a tutti. Mai avrei mai pensato di dover
preparare di corsa un altro numero di «Prog Italia», per
me era già un sogno essere riuscito a realizzare lo Specia-
le sul rock italiano anni ’70 e il successivo con la doppia
copertina (120 dischi 1969-2015/Marillion e MISPLACED
CHILDHOOD). Lo avevo sperato, ma sperare è lecito an-
che contro la logica, sovvertendo in qualche modo le re-
gole del mercato e della distribuzione in edicola, davvero
una brutta bestia da venirne a capo. Lo speciale dei 120 dischi ha fatto
arrabbiare qualcuno e reso contento parecchi altri, ma non era la Bibbia
di «Prog Italia», solo gli album scelti dalle moltissime persone che da tutto
il mondo hanno votato, senza nessuna manipolazione… e gli assenti han-
no sempre torto… quasi sempre. Settembre, mese di scelte ardue. Prog
Awards a Londra (3) o 2DAYS PROG +1 a Veruno, vicino Novara (4/6)?
È successo che Prog Magazine UK ha invitato il sottoscritto al Shakespe-
are’s Globe Theatre per partecipare. In un altro momento ci sarei andato
di corsa… anche per conoscere quelli che Prog... J Ma al cuor non si
comanda e sono andato a Veruno. Non solo per i Magma, che adoro, ma
proprio per assaporare il gusto di tre giorni unici, dove ci si è potuti incon-
trare in mezzo alla “nostra” musica. Parlare con gli appassionati “normali”
che rendono unica l’esperienza di “vivere” questa rivista: d’altronde, senza la passione della gente sarebbe
inutile, una cosa morta, solo fogli di carta. A Londra per incontrare gli inglesi ci andrò prossimamente.
Nessuna rivista è perfetta e mai lo sarà ma proveremo a dare sempre il massimo. E ci sarà spazio per tanti
artisti, storici e nuovi, anche se, come per il calcio o per altri sport collettivi, ognuno avrà sempre la propria
formazione. Nel prossimo numero, tra i tanti servizi, copertina dedicata ai King Crimson con uno speciale
di almeno 20 pagine, qualcosa da dire la troveremo! Ci sarà anche una retrospettiva sulla Locanda delle
Fate, che sta preparando un paio di pezzi nuovi da mettere in rete gratuitamente… anzi, no. Solo uno,
perché l’altro potremmo metterlo nel futuro Cd di «Prog Italia». Visto l’affetto con cui avete accolto il primo
numero, stiamo studiando la possibilità d’includerlo nel prossimo di novembre. Difficile, ma ci proveremo
fino allo sfinimento. Non vi promettiamo nulla, però ci proviamo sul serio J Dico sempre: “ma chi me
l’ha fatto fare!”. E la mia foto con la mano in faccia simboleggia proprio questo, però ogni volta ho davanti
quello che si realizza insieme la risposta è naturale: la musica è il motore della nostra vita. Se è prog, nelle
molteplici accezioni del termine… è pure meglio… assai!
A proposito della Locanda delle Fate: di dominio pubblico è la notizia che Dr Dre, “campione” del gangsta
rap west coast, ha utilizzato l’arpeggio di pianoforte di Vendesi saggezza, brano di chiusura FORSE LE LUC-
CIOLE NON SI AMANO PIÙ (album “locandiero” del 1977), come sample portante di For The Love Of Money,
inclusa nel suo ultimo Cd, COMPTON. Vabbè, non è certo la prima volta e non sarà l’ultima.
Un pensiero affettuoso, ultimo solo in ordine di scrittura, a Rodolfo Maltese e a Vittorio Nocenzi del Banco
e a John Wetton, ex King Crimson. Vi vogliamo bene, oltre la musica che ci avete donato…
Guido Bellachioma
LUCA FIACCAVENTO
sommario
#2 • PROG MUSIC 2015

8WISH YOU WERE HERE


Floyd compie 40 anni
dei Pink

19INTERVISTA
JACKSON
A ANDY
Edition di WYWH
tecnico della Immersion

20ECHOLYN nuovo disco e intervista al


gruppo statunitense

30GOBLIN REBIRTH
chiaroscuro
rock in

34BIGLIETTO
L’INFERNO
PER
si riaccendono i riflettori

38GOSTICKS musica di confine

40ILARISTOCRATS
RITORNO DEGLI
Bryan Beller e Marco Minnemann
di Guthrie Govan,

43L’ANIMA PROG DEI


DISEGNATORI
Wallnofer
Giampiero

44FRANK ZAPPA E CAPTAIN


BEEFHEART amicizia controversa

56LA FABBRICA
DELL’ASSOLUTO l’esordio

58LA COSCIENZA DI ZENO


grande musica
è

62STORIA DELLA
MANTICORE RECORDS

44
FRANK
ZAPPA 30
ARISTOCRATS
NORMAN SEEFF
66KEITH EMERSON
si racconta

72METAMORFOSI
il Purgatorio

76SYNDONEemozioni sinfoniche

78I KINGCROW
sempre in bilico

80ECHO TEST
per una sola musica
due bassi

82UBI MAIOR orgogliosi di suonare


progressive sinfonico

84ARTI&MESTIERI
Universi paralleli

88CHERRY FIVE
la reunion

91NOBODY’S LAND
il fascino delle fanzines

92BAROCK PROJECT
Skyline

94THEO TRAVIS
per ogni stagione
un sassofono

98RICK WAKEMAN
Around Yes

102JON ANDERSON
racconta…

108ALAN WHITE è un’altra storia…


senza Chris

113MELODIE &
DISSONANZE
il fascino delle fanzines

114TONY BANKS album in un box


tutti i suoi

120DAVID CROSSCrimson agli Stick Men


dai King

102 122BIG BIG TRAIN


rock progressivo

126STEVE HOGART unica fata

JON italiana all’Auditorium di Roma

ANDERSON 128SPECIAL PROVIDENCE


Dall’Ungheria

130RECOVERED Zoo Dossier (1971)


Galactic
12 settembre 1975:
WISH YOU
WERE HERE…
1975: L’anno della “quasi” separazione dei Pink Floyd. Nick Mason: “C’è stato un
momento dopo DARK SIDE in cui siamo stati a un passo dallo scioglierci. Avevamo
raggiunto tutti gli obiettivi, eravamo un po’ nervosi all’idea di dover andare
avanti”.

Testo: The Lunatics (www.thelunatics.it)


Foto: Fabio D’Emilio

Pink Floyd attendevano il successo strettamente al suono, non ha assolutamente il Nel tentativo di reagire al
mondiale sin dagli esordi. L’exploit tempo per distrarsi”. torpore artistico, i musicisti
di THE DARK SIDE OF THE MOON L’essere sconosciuti ai propri fan divenne s’impegnarono a comporre
giunse nel marzo 1973 mentre si una sorta di fuga allo stress. Erano pochi nuove canzoni. Nell’ottobre
trovavano in tour negli USA. Il quelli che riuscivano a riconoscerli per stra- 1973 si erano ritrovati negli
17 aprile conseguì il primo disco da, nonostante la band fosse un marchio di studi Abbey Road per dar se-
d’oro americano, mentre il 28 aprile la vet- fabbrica in cima alle classifiche. Waters vi- guito a un loro progetto del 1971,
ta delle classifiche di «Billboard». Il singolo veva positivamente il privilegio: “Non abbia- HOUSEHOLD Objects , in cui registra-
Money, pubblicato negli USA il 5 maggio, mo bisogno che ci riconoscano per strada. Amia- rono con semplici oggetti di uso do-
entrò nella Top 100, trainando l’album ai mo vivere in pace. Non conosci i Pink Floyd? mestico: bottiglie di vetro, sca-
primi posti. Solo il 12 aprile 1975, due anni Tanto meglio”. Un episodio sintomatico si tole di fiammiferi, elastici
dopo la pubblicazione, il 33 giri usciva dal- consumò a Pittsburgh il 20 giugno 1975, e via sperimentando. Di
la Top 30 del settimanale inglese «Melody quando il pubblico bloccò tutte le porte ri- questa ‘follia’ artisti-
Maker»: in quel momento aveva venduto in servate agli artisti e la band era assediata ca furono portati
tutto il mondo sei milioni di copie, di cui tre all’interno dei camerini, mettendo in crisi
negli USA e 750 mila in Inghilterra. WISH l’impresario. Waters disse: “Ok, seguitemi”…
YOU WERE HERE si preparava a bissare le così i musicisti passarono indisturbati tra
vendite del suo illustre predecessore. gli spettatori in delirio.

Le difficoltà di convivere con il successo


hanno colpito molti artisti. In questo caso il ROCK-STAR
problema più grande fu la gestione del nuo- MILIONARIE
vo pubblico. I fan storici, che ascoltavano la DARK SIDE rappresentò il punto di svolta.
loro musica in religioso silenzio, dal 1973 Il gruppo tirò i remi in barca, dopo cinque
erano stati sostituiti da gente rumorosa, anni di tour de force concertistico. L’improv-
distratta, incline a ballare e bere birra. Al viso status di rock-star milionarie cambiò
cambiamento la band si trovò fortemente radicalmente le vite di Roger, David, Nick e
impreparata. La scelta fu quella di mettere Rick. David Gilmour: “All’epoca di DARK SIDE
al primo posto gli effetti speciali nei propri OF THE MOON, dovemmo cercare di capire
spettacoli, mettendo la loro presenza fisica quale era il nostro posto nel music bu-
in secondo piano. Mason: “Le immagini e le siness, per quale motivo ne face-
luci aiutano a vivere di più la musica. Il pubbli- vamo parte e se fossimo arti-
co, osservando le immagini sullo schermo, legate sti o uomini d’affari”.
8
«Suonai Wish You Were Here nella regia dello
Studio 3 di Abbey Road. L’avevo già strimpellata
a casa. E Roger disse: “Che cos’è?”. Abbiamo
subito elaborato il resto della musica»
Gilmour 3 Febbraio 1977
Hallenstadion,
Zurigo.
E subito si aggiunsero altre sezio- band aveva collaborato in passato. Lunedì
ni”. Le tre canzoni, presentate 6 gennaio 1975 i Pink Floyd si ritrovarono
durante il tour 1974, furono in studio con la concentrazione al limite. La
salutate con il generale scet- promessa di consegnare il nuovo lavoro per
ticismo della critica; gran parte il periodo natalizio non dava speranza di
dei giornalisti furono concordi ritmi rilassati. Steve O’Rourke aveva anche
nell’indicare Shine On… come la chiuso due nuovi contratti: EMI in Europa e
migliore. Questi brani sembra- Columbia Records negli Stati Uniti.
vano destinati a finire nei solchi Lo scarso impegno fu fissato impietosamen-
del nuovo album. te sui nastri incisi da Humphries: “C’erano dei
giorni in cui non combinavamo assolutamente
Le registrazioni nulla. Non credo sapessero realmente cosa fare.
di WISH YOU WERE Avevamo il tirassegno con le freccette, il fucile ad
HERE aria compressa e passavamo il tempo con i giochi
Due le novità nelle registrazioni. La prima di società; sedevamo tutti in cerchio, ci ubriacava-
squisitamente tecnica: la EMI aveva fatto mo, andavamo a casa e tornavamo il giorno suc-
installare nello Studio 3 il sistema Studer cessivo. Due di loro arrivavano in studio puntuali,
A80-TLS2000, registratore e mixer a 24 ca- altri due erano in ritardo, magari, come sanno
nali. La seconda riguardava l’ingegnere del tutti, erano andati a giocare a squash”.
a compimento The Hard Way e Wine Glasses, Biglietti tour suono. Alan Parsons, convinto di aver con- I Pink Floyd erano in quel momento disgre-
pubblicati per la prima volta nel 2011. Nella 1974-1975, prima tribuito decisivamente al successo di DARK gati. Registravano le parti da soli, allonta-
live di Shine On You
primavera 1974 si ritrovarono all’interno Cray Diamond. SIDE, fu messo alla porta perché chiese una nandosi sempre più dal concetto di band,
di una sala di King Cross, quartiere parte dei diritti sul nuovo lavoro. La scelta subendo la pressione psicologica d’incidere
londinese, per comporre nuove can- cadde su Brian Humphries (Traf- un altro campione di vendite.
zoni da presentare a giugno in alcuni fic, Patto, McDonald & Giles, Free, Le difficoltà produssero tensioni e screzi
concerti francesi, seguiti a fine anno Mott The Hoople, Pooh), con cui la vari, con i musicisti che provarono a far
dal primo tour inglese dal 1972. Le
prove furono fruttuose, generan-
do tre composizioni per la durata
complessiva di quasi 60 minuti,
stilisticamente lontane dal disco
precedente.
In prova Gilmour cominciò a gio-
cherellare con la chitarra elettrica, tirando Copertina
fuori dall’amplificatore quattro note in feli- e interno della
ce sequenza, conosciute anche come ‘Syd’s rivista olandese
Theme’, diventate tra le loro più famose. Muziekkrant OOR
del settembre 1975.
Gilmour ricorda quel momento: “Le trovai
per caso, subito attirarono la mia attenzione e
così continuai a suonarle. Evidentemente la cosa
funzionò perché Roger disse subito: ‘Ehi, cosa
stai suonando?’. Le memorie di Roger Wa-
ters: “Iniziammo a suonare insieme come tante
altre volte, come per Echoes”. Il gruppo comin-
ciò a improvvisare su quel tema, creando
in breve la lunga suite Shine On You Crazy
Diamond, la cui durata superava i ventidue
minuti. Waters aggiunse un testo in cui
guardava con nostalgia a Syd Barrett. Wa-
ters: “Quando scrissi il testo, non so per quale
motivo, iniziai a parlare della scomparsa di Syd.

«I Pink Floyd
attendevano il successo
mondiale sin dagli
esordi. L’exploit di
THE DARK SIDE
OF THE MOON
giunse nel marzo 1973
mentre si trovavano
in tour negli USA»
10
pink floyd
quadrato intorno alla musica. Gilmour dividendola in due parti, apertura e chiusu- altri tre. Lui ha il controllo, del resto è lui che
era dell’opinione che il disco fosse bello ra, legate con altre nuove tracce. All’idea si scrive tutte le canzoni”.
e pronto, che dovevano soltanto incidere opponeva Gilmour, la decisione fu messa ai Waters fissò proprio in quel periodo l’inizio
le tre nuove canzoni; Waters, invece, non voti e il chitarrista fu in minoranza. dei problemi con Gilmour, che avrebbero
era convinto che fosse la soluzione giusta. La band realizzò il secondo concept album sgretolato i Floyd: “La realizzazione dell’album
Roger pensò di utilizzare come tema por- consecutivo grazie alla intuizione di Ro- fu assai problematica. David e io avevamo idee
tante il clima vissuto in studio: “Le prime ger, che stava diventando a tutti gli effetti diverse sul futuro. Fu molto difficile completare
sei settimane di studio sono state molto difficili, il leader. Era il più lucido, capace d’indicare Wish You Were Here perché eravamo ormai ai
come se il gruppo fosse presente solo fisicamen- agli altri la strada da seguire durante la la- ferri corti. Lui aveva un’idea su come voleva che
te con le nostre menti in un’altra dimensione. vorazione, prendendo decisioni importanti fosse… io ne avevo una opposta. Sapevo che non
La musica ci permetteva di vivere bene, ormai Inserzione e trovando soluzioni valide ai problemi. La eravamo più amici fraterni e non lo saremmo mai
era un’abitudine fare qualcosa come Pink Floyd. pubblicitaria distanza tra i musicisti aumentava sempre più stati”. Nelle intenzioni di Waters il tema
Quella situazione era molto frustrante. Così io e del concerto più, apparendo insanabile agli occhi dei dell’assenza di Syd Barrett doveva stimolar-
di Pittsburgh
David, principalmente, abbiamo deciso di parlar- del 20 giugno 1975.
collaboratori. Humphries in una intervista li a scrivere nuove canzoni che riflettessero
ne, di capire cosa fare”. Il bassista propose di del 1975: “Penso che i Pink Floyd siano Roger lo stato d’animo del momento. La storia di
conservare solo Shine On You Crazy Diamond Waters, per quanto ammiri e rispetti anche gli

3 Febbraio 1977
Hallenstadion, Zurigo
Barrett, messo all’angolo dall’industria di- A destra: i Pink
scografica, la medesima che permetteva ai Floyd prima di un
Pink Floyd di cavalcare l’onda del successo, concerto del 1975
(in primo piano
serviva come riflessione sull’ambiente in il loro manager
cui vivevano da protagonisti, che li stava Steve O’Rourke).
inesorabilmente distruggendo. L’assenza In alto: David
d’umanità interpersonale si collegava al Gilmour e Nick
Mason.
grido di dolore per aver perduto Syd Barrett,
messo da parte e dimenticato a causa dell’e-
goismo e della fame di successo. Come nel
disco precedente, Waters ottenne di lavora-
re ‘a modo suo’, parlando e confrontandosi
sui problemi che li tormentavano. Da que-
ste discussioni, registrate su nastro, venne
fuori il comune senso di alienazione, pro-
vocato dal pubblico in concerto, oltre alla
generale distrazione sugli aspetti musicali. David, Nick, Rick e
L’idea di utilizzare queste testimonianze nel Roger su WISH YOU
WERE HERE.
«La realizzazione di WISH YOU nuovo disco, così come era stato fatto con
THE DARK SIDE OF THE MOON, fu accan- Gilmour: “Per me è probabilmente l’album più
WERE HERE fu assai problematica. tonata perché gli altri tre non desideravano
rendere pubbliche le personali debolezze.
completo che abbiamo inciso”.
Mason: “Fu difficile realizzarlo rispetto ai pre-
David e io avevamo idee diverse sul Le session si svolgevano dalle 14.30 fino cedenti. Roger stava diventando più arrabbiato.

futuro. Fu molto difficile completarlo a tarda sera, quattro giorni alla settimana.
Dopo le difficoltà iniziali, la band sembrò
Stavamo invecchiando e avevamo dei figli. C’era-
no situazioni spiacevoli tra noi, come ad esempio
perché eravamo ormai ai ferri corti. trovare, finalmente, il mood giusto.
Il 12 settembre 1975 WISH YOU WERE
persone che arrivavano tardi in studio, cosa che
odiavamo. C’era maggiore pressione nei miei
Lui aveva un’idea su come voleva HERE fu pubblicato in Inghilterra, conqui-
stando la vetta della classifica degli album
confronti affinché suonassi più preciso e meno
ondeggiante. È un po’ il discendente di MEDDLE
che fosse… io ne avevo una opposta» (DARK SIDE si era fermato al numero 2). Fu per come certi temi vengono via via ripresi e ripe-
primo negli USA, senza bissare le vendite tuti, per la regolarità delle metriche”.
Waters precedenti, mentre in Italia sostò 13 mesi Wright: “Mi fa piacere ascoltarlo, non mi capita
nelle chart. spesso coi Pink Floyd”.
12
pink floyd
Waters: “Un’opera piena di rabbia, dolore e
anche amore. Bisogna sempre cercare di andare
oltre la rabbia e il dolore per scoprire la forza
dell’amore”.

LE CANZONI
Shine On You Crazy
Diamond (parts 1-5)
L’inizio fu con Shine On You Crazy Diamond.
La prima take era di 25 minuti con basso,
chitarra acustica, sintetizzatori e batteria,
microfonata in studio da Peter James, l’as-
sistente di Humphries. Risultato insoddi-
sfacente. Nuova registrazione, questa volta
divisa in due parti, effettuata in un solo gior-
no e migliore della prima. Un errore irrepa-
rabile compromise, però, il lavoro, complice
la scarsa conoscenza della nuova consolle. In alto: copertine
Racconta Humphries: “Era un banco a 24 pi- del settimanale
«Ciao 2001»,
ste ma, nonostante sia abbastanza facile abituarsi 1974 e 1975.
a un nuovo set up, questo era proprio complicato. A destra inserto
Qualcuno sbagliò, così l’eco dei monitor andò a pubblicitario
finire sui tom della batteria”. L’eco fu inciso su
nastro, senza possibilità di eliminarlo, ren-
per il tour francese
del giugno 1974 «È un po’ il discendente di MEDDLE per come
dendo inutilizzabile l’intera performance.
L’errore avvenne di venerdì, il tecnico pensò
e programma
di Knebworth
del 5 luglio 1975.
certi temi vengono via via ripresi e ripetuti,
che il lunedì successivo il gruppo lo avrebbe per la regolarità delle metriche»
licenziato; i musicisti lo graziarono, accet-
tando d’incidere ex novo, convinti di miglior Mason
risultato. La registrazione dei sintetizzatori
in Shine On creò non pochi problemi, come
ricordò Gilmour: “È molto difficile riuscire a della nostra esperienza di fronte a quella cosa Floyd decisero di far realizzare una bella
catturare pienamente il suono di un sintetizzatore mostruosa e insopportabile che ci mastica e poi ci animazione a Gerald Scarfe, disegnatore in-
su nastro. Se ascolti il nastro prima e dopo, ti ren- sputa via”. La macchina citata nel testo era lo glese, che realizzò anche una loro vignetta
di conto che si sono perse molte frequenze”. Co- show business, capace di ammaliare i mu- per il poster centrale del programma con-
munque la sua chitarra sembrava adattarsi sicisti con fama, denaro e relativi privilegi, certi 1974 e 1975.
perfettamente all’atmosfera triste e malin- spremendoli fino all’osso come macchine
conica. Shine On (part 1) riciclava totalmente sforna-danaro, mettendoli da parte qualo- Have A Cigar
la già citata Wine Glasses, strumentale di due ra non fossero più capaci di creare profitti. Prima nuova composizione a essere com-
minuti in sol minore, un azzardo in pieno Raccontava l’introduzione al mondo dello pletata in studio, raccontava il malde-
periodo prog che solo i Floyd potevano per- show business del protagonista, definito stro tentativo di un manager discografico
mettersi. Gilmour: “L’intera sequenza iniziale con il rassicurante “my son”. L’ascensore nell’accattivarsi e mettere a proprio agio il
fu realizzata suonando alcuni bicchieri di vino con in chiusura sembrava aprire le porte di un protagonista, qui citato con l’appellativo
le dita. Registrammo il suono di ogni bicchiere su party, le cui voci evidenziavano la vacuità confidenziale di “dear boy”. Waters ritorna
una traccia, distanziandoli di un semitono, così dei contatti tra quegli esseri umani; risate con la memoria sulla sua genesi: “Le strofe,
potevamo comporre gli accordi, come se usassi- di circostanza, strette di mano e pacche sul- sia la melodia che le parole, furono scritte prima
mo una tastiera: modo complicato di dare vita le spalle nascondevano la totale assenza di di farle ascoltare agli altri. Le parti prima e dopo
a un vero e proprio campionatore”. La chitarra sincerità. Realizzato quasi completamente la voce, invece, furono composte in studio”.
fu registrata nello Studio 1, solitamente de- senza l’uso di strumenti convenzionali, a Nasceva, nella sua tipica connotazione
stinato alle orchestre, per rendere il suono voler rimarcare l’assenza di umanità; gli funky, come risposta ironica a tutti i ma-
più corposo. unici elementi umani erano riservati alla nager incontrati in America nel tour del
chitarra acustica, i cimbali con i piatti “e 1973… chiedevano di poter parlare con
Welcome la voce di Gilmour, che si affidò a uno stra- il signor Pink, convinti che quello fosse il
To The Machine tagemma in studio per favorire la perfetta nome e Floyd il cognome. Evidente la de-
Sia in The Machine Song, come era conosciu- resa vocale. Ricorda Gilmour: “The Machi- nuncia delle case discografiche per le pe-
ta durante la lavorazione, che in Have A Ci- Pass per il tour 1975 ne Song è l’unica volta che abbiamo sfruttato santi pressioni sui propri artisti, tra le cause
gar, Waters s’interrogava sul rapporto con e biglietto di Cardiff, la possibilità di variare la velocità del nastro per del tracollo di Syd Barrett nel 1967.
il pubblico: “Welcome To The Machine parla 22 novembre 1974. poter cantare meglio. Non riuscivo proprio ad Durante l’incisione furono utilizzati alcuni
arrivarci, quindi abbassammo il nastro di un accorgimenti, come ricorda Gilmour: “Have
semitono per registrarla meglio”. A Cigar è uno dei brani in cui suonai la chitarra
Il testo di Waters era stato composto qual- e le tastiere contemporaneamente. Ci sono anche
che tempo prima, mentre la musica nacque altre tracce di chitarra, che sovraincisi in un se-
nello studio di registrazione con lui intento condo momento, ma la chitarra principale fu re-
a tirar fuori suoni e idee dal sintetizzatore gistrata tutta di seguito”. La parte vocale non
VCS3. Il ritmo era pulsante, teso a richia- riusciva a essere cantata correttamente da
mare le cadenze delle macchine di produ- Waters, tanto che a marzo fu coinvolto nel-
zione, atmosfera musicale glaciale, sinistra, le registrazioni Roy Harper, spesso presen-
poco rassicurante. Nel 1977, per accom- te in studio con loro perché impegnato in
pagnarne la prima esecuzione live, i Pink quel periodo agli Abbey Road Studios con
13
Shine On You
Crazy Diamond
(parts 6-9)
Altra citazione del passato è evidente all’i-
nizio di Shine On (pt. 6), dove è riproposto
l’effetto introduttivo di One Of These Days,
cioè il basso suonato su un forte rumore
di vento; permette la lunga cavalcata stru-
mentale interrotta dalla Part VII, cantata da
Waters. Epica la sezione finale, la Part IX,
che risplende di solenne intensità con Rick
Wright protagonista assoluto, che si divide
tra pianoforte e tastiere, coadiuvato dalla
slide di Gilmour. I ricordi di Brian Humphri-
es: “Era un grande pianista, e in quel punto ven-
gono fuori i suoi studi classici. Se avesse avuto
a disposizione altri 20 minuti, probabilmente
avremmo registrato un vero e proprio concerto
di Rick Wright. Quando, proprio alla fine, c’è
quell’omaggio a Syd Barrett, non ricordo se fu
proprio Rick a improvvisare la cosa. Però fu bello,
molto toccante”. Il tributo a Barrett nelle ver-
sioni dal vivo di quel periodo, si riferisce alla
parte finale di Shine On You Crazy Diamond
pt. 9, in cui il basso e la tastiera riprendeva-
no i temi di alcuni classici di Syd, come See
Emily Play, Arnold Layne, Bike, Scarecrow e The
HQ, suo ottavo 33 giri. La performance di Caricatura dei Pink dello Studio 3. L’avevo già strimpellata a casa. E Gnome. Il finale in sol maggiore, in contrap-
Harper non piacque mai a Waters, convin- Floyd (1974), opera Roger disse: ‘Che cos’è?’. Abbiamo subito elabo- posizione con il sol minore in apertura della
di Gerald Scarfe.
to che con qualche sforzo in più l’avrebbe Utilizzata come rato il resto della musica”. Fu scritta in forma Part I, conferiva un’atmosfera positiva, una
potuta cantare da solo. Alla fine un effetto poster interno ai di ballata acustica, basata su un giro di ac- chicca che Wright volle inserire al termine
che avrebbe fatto sobbalzare dalla poltrona programmi dei cordi molto semplice; l’atmosfera era genu- della suite nella speranza di un lieto fine,
tutti quelli che l’ascoltavano per la prima concerti del 1974-75. ina e nostalgica. Fu composta e suonata in che nella storia di Barrett non arriverà mai.
volta, verificando che il proprio impianto studio sulla Martin G35 a 12 corde, chitarra
sonoro funzionasse a dovere. La musica acustica acquistata nel 1972 per strada a Il fantasma
sembra allontanarsi di colpo lasciando po- New York, appena fuori da Manny’s Music, di Syd Barrett
sto al rumore della ricerca frequenze di una negozio di strumenti musicali. si materializza
stazione radiofonica, introducendo il brano Alla canzone fu abbinato il testo che Waters in studio
successivo con una parte della Quarta Sin- stava finendo di limare: “In realtà, una parte Va letta sotto una luce inquietante l’inatte-
fonia di Tchaikovsky. Gilmour: “Registrammo è stata scritta prima della musica… solo alcune sa presenza di Syd Barrett ad Abbey Road
l’interferenza direttamente con la radio a cassette frasi su un pezzo di carta, parecchie coppie di quel giovedì 5 giugno, mentre i Pink Floyd
della mia macchina, poi sovrapposta alla parte in versi e qualche parola sfusa”. erano intenti a missare proprio il brano a
studio. Come se il disco venisse risucchiato nella Le sonorità country con cui si sviluppava lui dedicato, Shine On You Crazy Diamond. La
radio, mentre una persona è seduta davanti e si il brano suggerirono a Gilmour l’idea per band stava approfittando dell’ultimo gior-
mette a suonare la chitarra insieme alla radio”. l’intervento di violino, strumento che fu uti- no di permanenza a Londra, a poche ore
Have A Cigar fu pubblicata su 45 giri il 15 lizzato per la prima volta. In quei giorni la dalla partenza per gli States, per continuare
novembre in diversi Paesi ma non raccolse band aveva scoperto che il francese Stépha- i lavori; era stato inoltre allestito un fuga-
il successo di Money, precedente singolo. ne Grappelli, uno dei migliori interpreti jazz ce rinfresco nella cantina per festeggiare il
dello strumento, stava incidendo ad Abbey matrimonio di Gilmour con la compagna
Wish You Road quello che sarebbe diventato FASCI- americana. Fu nel bel mezzo della festa che
Were Here NATIN’ RHYTHM. Il disco, insieme al violi- qualcuno notò la presenza di uno strano
Sembrò ripetersi quanto avvenuto per il nista Yehudi Menuhin, fu pubblicato dalla personaggio. Dopo la curiosità iniziale, fu
Syd’s Theme. Gilmour: “La suonai nella regia EMI sempre nel 1975, contenente brani di Gilmour a capire che si trattava di Barrett,
George Gerswhwin, Jerome Kern e Cole Por- trasformato a tal punto da non essere rico-
ter. La band convinse Grappelli a incidere. nosciuto dai vecchi amici, che lo avevano
Waters: “Fu una cosa fantastica riuscire a farlo visto per l’ultima volta proprio ad Abbey
«Il 12 settembre 1975 WISH YOU entrare in studio e suonare un pochino. Si può
capire quello che ha fatto ascoltando molto, mol-
Road nel 1970, durante le sedute di regi-
strazione di ATOM HEART MOTHER.
WERE HERE fu pubblicato in to, molto attentamente proprio alla fine… si sen- Era molto diverso: sovrappeso, pelato e con

Inghilterra, conquistando la vetta della te il violino proprio quando comincia il vento”. La


versione in cui suona il violinista parigino,
le sopracciglia rasate, particolare che ispi-
rò Waters per una scena del film Pink Floyd
classifica degli album (DARK SIDE che si pensava fosse andata perduta, fu re-
cuperata e pubblicata nel 2011, nel disco di
The Wall. Una scioccante Polaroid di Barrett,
scattata in quella occasione, fu pubblicata
si era fermato al numero 2). Fu primo bonus della versione Immersion. L’interven- trent’anni dopo nel libro Inside Out di Nick

negli USA, come in Italia, dove sostò to di Grappelli non era totalmente improv-
visato; egli riprese infatti il tema di apertura
Mason.
Jerry Shirley, batterista degli Humble Pie
nelle chart per tredici mesi» dell’opera The Bartered Bride (La sposa ven-
duta) del 1866 scritta dal compositore ceco
con cui Barrett aveva suonato cinque anni
prima a Londra, ricorda quel pomeriggio:
Bedřich Smetana. “Doveva pesare cento chili. Mentre mangiava,
14
pink floyd
mi guardava in modo piuttosto strano e sorri-
deva. Pensavo fosse un Hare Krishna. David vide
che ero sulle spine e disse: ‘Sai chi è?’. Proprio «C’è stato un momento dopo DARK SIDE
mentre me lo diceva, guardai e qualcosa del suo
profilo mi fece capire che avevo davanti Syd. Gli in cui siamo stati a un passo dallo scioglierci.
andai vicino e chiesi come stava. Ridacchiò quan-
do venne a sapere che non lo avevo riconosciuto”.
Avevamo raggiunto tutti gli obiettivi, eravamo
Wright: “Saltava da tutte le parti spazzolandosi i
denti. Era terribile”. Roger: “Ero in lacrime, era-
un po’ nervosi all’idea di dover andare avanti»
vamo entrambi in lacrime, davvero sconvolgen- Mason
te”. Gilmour ricorda con commozione quel
giorno: “Camminava guardando gli impianti,
all’inizio non ci feci molto caso, pensai si trattas- nesi, le cui registrazioni furono pubblicate clusione quando telefonò a casa dagli Stati
se di uno della EMI. Poi, più tardi, venne nella ufficialmente nel 2011, nelle edizioni Im- Uniti ma al telefono rispose l’amante del-
saletta del mixer e si sedette per un po’. Noi con- mersion di DARK SIDE e WISH YOU WERE la moglie. L’episodio fu immortalato nel
tinuammo a chiederci: ‘Chi cazzo è questo tizio HERE. Nella seconda parte del tour suona- disco e nel film Pink Floyd The Wall. L’idea
Biglietto
stravagante?’”. Thorgerson: “Due o tre persone del concerto rono ben quindici concerti in tre settima- del muro da utilizzare sul palco a simboleg-
si misero a piangere. Si sedette e parlò per un a Francoforte ne, tredici in USA e due in Canada. Diversi giare la divisione tra la band e il pubblico,
po’, anche se in verità non ci stava proprio con la del 1977. show furono ospitati all’interno dei più ca- che divenne il tema principale di The Wall,
testa. A chi si prese la briga di domandargli un pienti stadi americani. Fu realizzato un pal- venne in mente a Waters proprio durante
parere su Shine On, ascoltata quel giorno di- co adeguato alla situazione e, nel tentativo questi concerti, nel corso dei quali egli pen-
verse volte, rispose che la trovava un po’ datata”. di coinvolgere il pubblico presente, dedica- sò di costruire finanche una parete nera po-
Paradossalmente, mentre i Pink Floyd ta molta attenzione ai grandi effetti visuali: sizionata tra il palco e la platea. Il Festival
rendevano omaggio a Barrett, cantando l’aereo argenteo che attraversava lo stadio di Knebworth del 5 luglio doveva suggellare
il desiderio che lui fosse lì con loro… Syd per cadere al lato del palco, l’enorme palla l’annata di successi, invece fornì una impie-
si materializzò in studio e nessuno lo rico- a specchi alle spalle della batteria di Mason, tosa istantanea della band, evidenziata dai
nobbe. Richard Wright: “Entrò proprio men- oltre all’immancabile schermo circolare sul cronisti dell’epoca. Perfino il fido John Peel
tre stavamo incidendo le parti vocali di Shine quale venivano proiettati diversi filmati espresse i propri dubbi, dichiarandosi poco
On You Crazy Diamond. Per una incredibile sincronizzati con la musica. I concerti del convinto dalle nuove composizioni
coincidenza scelse proprio il giorno in cui stava- 1975 avevano contribuito ad alienare lo dal vivo. Gli organizzatori ave-
mo ultimando quella canzone su di lui”. Dalle spirito dei Pink Floyd in contrapposizione vano stimato il pubblico tra
testimonianze raccolte sembra che Barrett Copertina netta con l’eccitazione e la partecipazione le 100 e le 150.000 unità,
si fosse presentato in studio con chitarra, del libro di Storm entusiastica del pubblico. Il tour americano
Thorgerson “Walk
disponibile a suonare la sua parte. L’epi- Away Renè – The segnò inoltre un momento doloroso nella
sodio sconvolse letteralmente l’enturage Art Of Hipgnosis” vita privata del bassista. Il matrimonio
floydiano. Per molti fu l’ultimo incontro (1978). con Judy Trim arrivò alla tragica con-
con Syd Barrett.
Qualche tempo dopo Syd Barrett si ritirò
nel silenzio della sua Cambridge. Intorno
alla sua figura crebbe soltanto il mito
che lo trasformò in una icona del rock
mondiale, fino alla sua scomparsa
avvenuta il 7 luglio 2006 a 60 anni.

I concerti
Nel 1975 la band fu impegnata in due
mini-tour americani, il primo ad aprile
e il secondo a giugno, dove eseguì metà
dei brani presenti nel nuovo disco. Quei
concerti furono salutati da un ecceziona-
le riscontro ai botteghini, con presenze di
pubblico record e con diversi sold out rapi-
dissimi. A seguire i Pink Floyd alla consolle
del mixer, così come per le ultime date del
1974, c’era Brian Humphries, che aveva
abbandonato il suo impegno alla Island Re-
cords per lavorare con loro a tempo pieno.
Il tecnico ricorda: “Mi chiesero di andare al se-
condo concerto alla Empire Pool per verificare che
tipo di equipaggiamento sarebbe servito per regi-
strare lo spettacolo. Poi dissero di sedermi vicino
al loro tecnico del suono e dirgli cosa pensavo
del suo operato. Dopo aver ascoltato il suono che
usciva dall’impianto gli dissi che faceva schifo,
soprattutto pensando all’equipaggiamento a di-
sposizione. Così mi proposero di occuparmi del
Roger Waters -
suono per i restanti concerti”. Humphries la-
3 Febbraio 1977
vorò con lo studio mobile Basic Street della Hallenstadion,
Island Records, incise i due concerti londi- Zurigo.
soprattutto per la Floyd. Con queste grafiche furono realizzate so. Il muro tra Waters, i fan dei Pink Floyd
presenza dei Pink alcune magliette, utilizzate dal gruppo e e il resto della band, era ormai stato eretto.
Floyd. La Hipgno- dal loro entourage durante gli spettacoli.
sis realizzò la Il concerto fu salutato con entusiasmo dal La Copertina
grafica per il pro- pubblico, nonostante l’esibizione fosse sta- sulla Assenza
gramma del con- ta costellata da molti problemi tecnici. Il Il tema dell’assenza, caratterizzante il disco,
certo, contenente set, che aveva sfiorato le tre ore, comprese campeggiava anche sulla copertina. Thor-
diverse foto inedite, le nuove canzoni, l’intero DARK SIDE, infine gerson: “Il motivo era il senso di assenza, di non
e il poster con un uomo l’apoteosi con l’atteso bis Echoes. Quello che essere presente in un rapporto di conversazione,
in bicicletta, immagine ripresa il pubblico non aveva colto era che sul futuro assenza che si riferiva anche a Syd Barrett, oppure
da Aubrey Powell lungo il lago Lemano di dei Pink Floyd aleggiavano o-scuri presagi di all’essere membro del gruppo. L’uomo che bru-
Ginevra. Alla foto erano stati aggiunti alcu- una fine annunciata. Due anni dopo, in oc- cia è assente metaforicamente: troppo impaurito
ni disegni, realizzati da George Hardie, che Pink Floyd casione del loro famoso concerto a Montreal per essere presente, per timore di essere bruciato.
3 Febbraio 1977
riprendevano i particolari della bici men- Hallenstadion, del 6 luglio 1977, Waters sputò a un fan che L’uomo che si tuffa è assente fisicamente, perché
tre volava nello spazio; uno era stato per- Zurigo. Partcolare lo infastidiva dalle prime file. Fu l’ultimo atto manca la sua forma o, piuttosto, lo schizzo dell’ac-
sonalizzato con l’incisione del nome Pink di Rick Wright. della disumanizzazione causata dal succes- qua. La stretta di mano sull’adesivo è tanto un

filippine PERù

CILE
argentina

Malesia MESSICO
Hong Kong

taiwan singapore
russia
«Syd entrò proprio mentre
gesto vuoto quanto un genuino saluto. Il titolo,
WISH YOU WERE HERE, quindi, diventa rile-
10 “COSE” SU
WISH YOU
vante e da questo proviene l’idea della cartolina
stavamo incidendo le parti postale inclusa nella confezione. La copertina

WERE HERE
venne avvolta in un involucro di plastica nera,
vocali di Shine On You così che non si potesse vedere il design. Dal mo-
mento che il filo conduttore era l’assenza, allora
Crazy Diamond. Per una il design stesso era assente, cioè non visibile”.

incredibile coincidenza Thorgerson ricorda il giorno della presenta-


zione delle proposte della Hipgnosis ai Pink no i Pink Floyd nella loro mu-
Nel 2000 due artisti italiani richiamaro
scelse proprio il giorno in Floyd: “Stavano registrando ad Abbey Road e
ricordo che andai a fargli vedere l’artwork, ero 1 sica. Angelo Branduardi utiliz zò le
Diamond in La morte di Francesco (1:21)
quatt
, da
ro note di Shine On You Crazy
L’INF INITAMENTE PICCOLO.
cui stavamo ultimando molto nervoso. Alla fine ci fu un piccolo applau- I Matia Baza r parte cipar ono con Brivid o caldo al Festival di Sanremo, nel
testo le parole ‘diamante pazzo’.
quella canzone su di lui» so. Fui molto contento, lo ammetto”. La visione
di Gilmour: “Abbiamo sempre pensato che den-
tro di lui Storm avesse voglia di scegliere la loca- utilizzarono un titolo già usato,
Wright tion più costosa e lontana esistente al mondo, in
modo tale da poter partire e divertirsi per qualche
2 I Pink Floyd anche per il nuovo album
come per DARK SIDE
novembre 1974 i Badfinger
(Med
aveva
icine
no
Head
pubb
, 1972
licato
su Dandelion Records). Nel
Wish You Were Here su War-
Thom as, che aveva collaborato, guarda
giorno a nostre spese”. In un gioco di simboli ner Bros Records (produttore Chris Peter Ham abbandonò nel-
leade r
caso, coi Pink Floyd su DARK SIDE). Il loro
e numeri molto caro a Thorgerson, il
o perio do e morì suicida il 24 aprile 1975. La band pubblicò l’antologia
lo stess
quattro si ripeteva nel lavoro. Quat- però brano originale.
SHINE ON nel 1989, riferimento floydiano
tro le parole che componevano il
titolo, le foto all’interno della co- quadrifonica di Wish You Were
Brian Humphries presentò la versione
pertina, i segni zodiacali sull’a-
desivo di copertina e le tracce
3 Here all’Interna tiona
20 al 26 ottobre 1975: prese
l Audio
nti
Festi
trece
val
nto
And
spett
Fair, Olympia di Londra dal
atori, compreso Roger Wa-
rifoni co del gruppo, dopo ATOM HE-
contenute nel disco. La foto ters. Fu il terzo e ultimo lavoro quad
principale fu scattata nell’aprile ART MOTHER e DARK SIDE.
1975 ai Burbank Studios in Cali-
onenti della band a fumare in
Lo stress aveva portato alcuni comp
4
fornia, immagine con due uomini
d’affari che si stringevano la mano, sivo. La legge nda narra che Gilmour smise quando un suo
modo osses
rato dai regis trato ri di Abbey Road all’inizio di Wish
mentre uno dei due prendeva fuoco, colpo di tosse fu cattu ascoltarlo al minuto 0:26).
tecni ci (è possi bile
‘bruciato’ come quando qualcu- You Were Here e lasciato dai dubbi sul perché rimase
ndo nume rosi
L’episodio non è confermato, lascia
no viene truffato in affari. Quel di missa ggio.
in fase
giorno furono utilizzate due
esperte controfigure del cine- la cerimonia conclusiva dei gio-
Wish You Were Here fu suonata durante
5 chi olimpici inglesi, il
La band comprendeva Ed Shee
2 agos to
ran
2012
(voce
nell’O
e
lympic Stadium di Londra.
chita rra elettrica), Nick Mason
sis (chita rra) e Richard Jones dei Fe-
(batteria), Mike Rutherford dei Gene
eling (bass o).

e, si cominciò a parlare di
Durante le fasi finali della lavorazion
6 un progetto che non
“Dune” del regista cileno
vide mai
Aleja
la
ndro
luce:
Jodor
la colonna sonora del film
owsk y, basato sul libro di
L’inco ntro tra Jodorowsky e i Floyd
Frank Herbert dal ciclo omonimo.
ne negli Abbe y Road Studi os, durante i missaggi di Wish You
avven
Were Here.

dio The Old Man And The


Nel cartone animato I Simpson, episo
7 Lisa, trasmesso il 18 marz o 1998,
saluta con la frase “Shine On You Crazy
Mr Burn
Diam
s incontra un hippy e lo
ond”.

H diventò disco d’argento


Grazie alle prenotazioni inglesi WYW
8 (60.000 copie) e disco d’oro (100.0
ne prima della pubblicazione. Negli USA
00) già
conq
il 1° agosto 1975, sei settima-
uistò la vetta nella seconda
mbre , risultando il più veloce “num ero uno” della storia.
settimana di sette

Have A Cigar. La prima


I Foo Fighters incisero due versioni di
9 come b-side del Cd single Learn To Fly
alla chita rra Brian May dei Quee n, fu inser
(1999), la seconda, con
ita nella colonna sonora
del film Mission: Impossible II (2000).

to the
Nella serie radiofonica Hitchhiker ’s Guide
10 Galaxy (Guida galattica per gli autos
creata da Douglas Adams, amico di Gilmo
toppisti),
ur, fu utiliz-
Diam ond (part s 1-5). Quando fu
zata Shine On You Crazy
per motivi legali.
pubblicato il Cd, la canzone fu esclusa
nel 1994 sug-
Adams, scomparso nel 2001 a soli 49 anni,
Floyd il titolo THE DIVI SION BELL , contenu-
gerì ai Pink
Hope s, inclu so nell’a lbum .
to nel testo di High

17
ma statunitense, Danny Rogers e Ronnie nuotatore nella sabbia, ribattezzata The Me- il velo s’intravede il profilo di una donna
Rondell. aning of Life. nuda. Il titolo del disco fu fornito alla band
Il retro-copertina conteneva lo scatto di La copertina interna ritraeva un tuffatore, da Thorgerson. Il vero colpo di teatro fu la
un uomo, vestito e bombetta tipicamente con metà corpo già nell’acqua, privo di proposta finale del reparto creativo della
inglesi, che mostra la copia del vinile tra- schizzi e cerchi d’acqua intorno, simbolo Hipgnosis, approvata a pieni voti dalla
sparente di WISH YOU WERE HERE (nota di chi scompare senza lasciare traccia. La band. La copertina sarebbe stata avvolta
collezionistica: non esiste l’edizione ufficia- location, individuata da Aubrey Powell, non dalla solita plastica trasparente ben-
le trasparente del disco). Anche il venditore socio di Storm, era il Mono Lake nel sud sì da una pellicola color nero-petrolio.
è trasparente, non ha mani né gambe ed è della California. Thorgerson: “L’uomo che si L’Hipgnosis s’ispirò a COUNTRY LIFE, il
ripreso sulla duna del deserto, richiamo alla tuffava nel lago era esperto di yoga, trattenne il 33 giri dei Roxy Music del 1974, sovra co-
pubblicità che la band aveva fatto per la be- respiro a lungo in modo che le piccole onde, cau- pertina in plastica verde opaca per celare
vanda Gini in occasione del tour francese sate dal tuffo, si riducessero. Lo dovette ripetere l’immagine di due modelle seminude. In
1974. L’uomo non ha volto, richiamando le circa 60 volte”. L’ultima immagine fu quella America la casa discografica disapprovò
classiche figure del pittore belga René Ma- del velo, che, sospinto dal vento, avvolge- la scelta, in quanto non capiva la neces-
gritte, così come quel manichino usato dai L’edizione va il corpo di una persona non visibile. L’i- sità di coprire immagini così belle con il
portoghese
Pink Floyd di Syd Barrett nel video promo- e olandese del
dea fu di John Blake, amico di Storm, e la cellophane scuro, comunque di peso e co-
zionale di Arnold Layne nel 1967. Ha guanti 45 giri Have A Cigar, foto fu ripresa a Norfolk, Inghilterra, in di- sto superiore alla pellicola trasparente. La
bianchi e la valigia simboleggia i tour della pubblicato nel 1975. verse versioni con differenti colori di velo, band accettò solo il piccolo compromesso
band: su di essa sono infatti incollati alcu- alcune delle quali sono contenute nel libro di aggiungere alla plastica nera un adesivo
ni adesivi dei Pink Floyd, compresi quelli degli spartiti: guardando attentamente tra con il nome del gruppo e il titolo del disco.
contenuti nell’edizione originale in vinile La grafica comunque seguiva il concept
di DARK SIDE. Per gli scatti nel deserto, Po- dell’intero album, riproducendo il disegno
well e Christopherson si recarono con una stilizzato di due mani meccaniche che si
jeep nel deserto di Yuma in Arizona, perse- «L’assenza d’umanità interpersonale stringono, sullo sfondo coi segni zodiaca-
ro la loro macchina fotografica in mezzo al
mare di sabbia e dovettero affannosamen- si collegava al grido di dolore li dei componenti dei Pink Floyd, il fuoco,
l’aria, la terra e l’acqua. La soddisfazione
te cercarla. Nella stesso posto fu
scattata un’altra foto, quella del
per aver perduto Syd Barrett, per il lavoro della Hipgnosis fu suggellata
dalla nomination per i Grammy Awards
messo da parte e dimenticato per il Best Recording Package relativo a
WISH YOU WERE HERE.
a causa dell’egoismo
e della fame di successo»

Nick Mason -
3 Febbraio 1977
Hallenstadion,
Zurigo.
Andy Jackson
ai comandi del
mixer dello
studio Astoria
di Gilmour.

Andy Jackson &


l’ di
edizion sion
e Immer
WYWH
ai curato le Unreleased Tracks dei grossi problemi. Una sera il basso non era pre-
della versione Immersion di sente in metà delle canzoni, quindi abbiamo utiliz-
WISH YOU WERE HERE. zato solo una parte. Inoltre, il microfono della cassa
Sono stato contattato solo poco si era evidentemente spostato durante il concerto, e
prima di iniziare a lavorarci sopra, quindi abbiamo dovuto sistemare la cosa copiando
ma il progetto era già partito. Testo: The Lunatics e incollando alcune parti. In generale, c’erano molti
suoni che si sovrapponevano uno all’altro, soprat-
Puoi spiegare brevemente la procedura utiliz- tutto il basso e le tastiere. In fase di mix, comunque,
zata per la digitalizzazione e la pulizia dei na- ho deciso di alzare il volume delle tastiere e il basso
stri analogici del 1974-75? automaticamente si è spostato un po’ verso destra.
I vecchi nastri erano in buone condizioni. Sapeva- solito Roger a decidere dove andavano utilizzate, la
mo che era necessario trasferirli in Pro Tools per loro collocazione poteva anche cambiare nel tem- La sorpresa è Wine Glasses.
poter poi risolvere gli eventuali problemi di regi- po. Quindi… non c’era una risposta definitiva su Si tratta proprio di bicchieri per il vino, suonati stro-
strazione, ma Damon Iddins non ha avuto problemi come dovessero essere utilizzate, così abbiamo cer- finando il bordo con le dita. Esiste un intero nastro
con il passaggio dai registratori analogici Studer al cato di fare del nostro meglio. La stessa cosa si è ve- multitraccia con tutte le note, che fu realizzato per
digitale. Il tutto è avvenuto allo studio Astoria di rificata con la sincronizzazione: abbiamo fatto una il progetto HOUSEHOLD OBJECTS nel 1973. Essen-
David Gilmour. serie di prove fino a quando non ci sembrava che le zialmente si tratta di utilizzare il mixer come se fos-
cose potessero funzionare. In alcuni casi abbiamo se uno strumento, alzando le varie tracce per com-
Hai lavorato anche al suono presente sui Con- effettuato delle correzioni, come in Welcome To The porre dei veri e propri accordi. La parte che è stata
cert Screen Film del 1975. Ci sono stati dei sug- Machine, dove abbiamo sincronizzato le immagini inclusa nell’album è quella che si sente all’inizio di
gerimenti da parte di Gilmour, Mason e Waters con il suono dell’ascensore finale. Shine On You Crazy Diamond.
sulla sincronizzazione tra audio e video?
Ci sono state un sacco di discussioni. Per esempio Nell’Immersion di Wish You Were Here è stato Have a Cigar (alternate version) è cantata da
io pensavo che Sandman nel video dovesse essere pubblicato il concerto dei Pink Floyd a Wem- Waters e Gilmour ma sembra ci sia anche la
sincronizzato con la seconda parte di Shine On You bley 1974. Chi aveva registrato lo show? voce di Roy Harper. Cosa puoi raccontarmi di
Crazy Diamond, dato che si sente il vento. Invece poi La band. Era lo studio mobile Island, di cui in ori- questa versione?
abbiamo capito che Gerald Scarfe realizzava le ani- gine si occupava Brian Humphries. Mi hanno detto La versione presente nella Immersion è precedente.
mazioni senza pensare a un brano in particolare. che poi, dalla seconda data, Brian venne spostato Sia David che Roger non erano contenti del modo
Successivamente le portava con sé a un concerto alla consolle per occuparsi del mix del concerto, ma in cui la cantavano, così lo chiesero a Roy, un vec-
e le faceva vedere alla band. A quel punto era di non ne sono sicuro. Comunque, sui nastri c’erano chio amico, ma non c’è la voce di Roy.
19
C’era una volta
in America…

RAY WESTON BRETT KULL


Un tempo alfieri della nuova scena prog americana, gli Echolyn continuano il loro
percorso incuranti del passato, delle mode e delle etichette, ma guidati esclusivamente
dal loro desiderio di produrre (buona) musica, come dimostra il loro nuovo album, I
HEARD YOU LISTENING…

C’
era una volta un fieni- fin dall’inizio: è buona musica. Since-
le blu. Cinque ragazzi Testo: Paolo Carnelli ra, onesta, genuina. Come questa lun-
americani lo tappezza- Immagini: Luca Fiaccavento e di archivio ga intervista, in cui Chris Buzby (CB),
rono con vecchi con- Brett Kull (BK), Ray Weston (RW),
tenitori per le uova. Tom Hyatt (TH) e Paul Ramsey (PR),
Avevano strumenti a contratto dalla Sony e realizzarono il oltre a parlare del nuovo I HEARD
corda e a percussione, loro capolavoro, AS THE WORLD, sal- YOU LISTENING, raccontano molto di
avevano voci con cui si divertivano vo essere poi mollati dalla casa disco- se stessi e della loro storia...
ad armonizzare melodie, adagiandole grafica pochi mesi dopo l’uscita del di-
su una musica originale e comples- sco. Depressi e pieni di debiti (l’album Facciamo subito un passo indietro.
sa. Dopo un po’ di tempo, decisero di era stato realizzato in regime di copro- Per ultimare il nuovo album ci sono
lasciare aperta la porta, per far uscire duzione in un fantascientifico studio voluti ben cinque anni, mentre tra
I HEARD YOU
tutte quelle note. E far entrare il sole LISTENING (2015) di Nashville), i cinque si separarono il precedente ECHOLYN e THE END
della campagna tutta intorno. Sono è il decimo album per tornare insieme cinque anni dopo, IS BEAUTIFUL ne erano passati ad-
passati ventisei anni, e quei cinque degli Echolyn. all’inizio del nuovo millennio. Qualcu- dirittura sette. Un lasso di tempo
ragazzi ancora suonano insieme. Con no dice che da allora gli Echolyn sono decisamente considerevole. Molti
il nome Echolyn, hanno realizzato die- cambiati, che non sono più un gruppo hanno pensato che il gruppo si fos-
ci album, l’ultimo dei quali si intitola prog. Forse è vero. Forse sono diven- se fermato per sempre. Quali sono
I HEARD YOU LISTENING ed è stato tati un gruppo prog-rock. Sicuramen- stati i motivi di quella lunga pausa?
pubblicato da poche settimane. Come te sono cresciuti e maturati. Magari CB: Innanzitutto devi considerare una
al solito, in regime di autoproduzione, nel frattempo anche la loro musica è cosa: per tutti noi suonare rappresen-
anche se non è stato sempre così. Nel cambiata, ma ha mantenuto una ca- ta un hobby; gli Echolyn vengono ne-
1994, gli Echolyn furono messi sotto ratteristica fondamentale, che aveva cessariamente dopo il nostro lavoro
20
echolyn

TOM HYATT

CHRIS BUZBY PAUL RAMSEY


«GLI ECHOLYN
VENGONO
NECESSARIAMENTE
DOPO IL LAVORO E LA
FAMIGLIA. SE I NOSTRI
IMPEGNI NON
COINCIDONO, LA BAND
DEVE ASPETTARE»
CHRIS BUZBY

e dopo le nostre famiglie. Se i nostri tutti noi iniziare un nuovo progetto. nostante tutto, volevamo comunque
impegni non coincidono, la band deve Avevamo incominciato a lavorare se- realizzare un progetto degno della no-
aspettare. Io recentemente mi sono riamente al nuovo materiale nel 2007, stra storia e del nostro pubblico. Non
trasferito con mia moglie a tre ore di ma poi siamo stati rallentati da alcune volevamo semplicemente pubblicare
macchina da Philadelphia, dove inve- date dal vivo, tra cui il NearFest e il un disco e appiccicarci sopra il mar-
ce risiedono tutti gli altri componenti California Prog. Personalmente, oltre chio “Echolyn”. È una questione di ri-
della band, per insegnare musica in a portare avanti il mio studio di regi- spetto, sia per noi stessi che per il no-
una nuova scuola. Questo, inevitabil- strazione, ho iniziato a insegnare in stro pubblico. Per fare questo ci vuole
mente, rallenta le cose, perché devo due università e a studiare psicologia. del tempo.
pianificare in anticipo tutti i miei spo- TH: Non ho mai avuto paura che fosse
stamenti. tutto finito. Sapevamo bene che ognu- Parliamo del nuovo album. Inizia-
BK: Io penso piuttosto che all’epoca no di noi aveva da fare con le proprie mo dal titolo: I HEARD YOU LISTE-
avevamo semplicemente bisogno di cose e doveva portare avanti il lavoro, NING (“Ti ho sentito ascoltare”) è
trovare nuove fonti d’ispirazione. Se le amicizie, la famiglia e tutto il resto. un’espressione molto suggestiva e
non c’è la scintilla giusta è difficile per Ma la cosa più importante è che, no- anche un po’ inquietante. La pri-
21
echolyn
ma cosa che mi è venuta in mente la freschezza e la spontaneità del ri-
quando l’ho letta è stata la canzone
dei Soft Machine, Dedicated To You «IL TITOLO DEL NUOVO sultato.
RW: In pratica componiamo tutti
But You Weren’t Listening…
BK: Credo che la paternità del titolo
ALBUM È USCITO FUORI quanti e portiamo i nostri “scheletri di
canzoni” alle prove. Alcune volte insie-
sia di Paul. È paradossale che si trat-
ti di una cosa detta scherzando. Però
PER SCHERZO, NON me allo scheletro c’è anche un po’ di
carne, ma il bello sta proprio lì: pren-
hai ragione, fa un effetto strano. Rac-
chiude un significato molto profondo.
VOLEVA ESSERE NIENTE dere qualche accordo o una semplice
melodia e trasformarli in un pezzo che
Come al solito eravamo indecisi tra
una serie di titoli differenti, non riu-
DI DRAMMATICO» funziona. Per fare questo c’è bisogno
dell’apporto di tutti e cinque.
scivamo a trovarne uno che si legasse PAUL RAMSEY
bene con i testi dell’album. Poi ci è ve- A proposito di scheletri: ci sono
nuta di nuovo in mente la frase di Paul degli outtake dalle sessioni di I HE-
e improvvisamente tutto ha avuto un ARD YOU LISTENING che, magari,
senso. in gruppo per trasformarla in un bra- vedranno la luce in futuro?
PR: È andata così. Una notte, mentre no finito. Altre volte c’è già un pezzo CB: Ci sono altri cinque pezzi. Uno di
lavoravamo in studio, Chris era nella praticamente completo e il nostro questi, Love Why Weren’t You Missed, è
sala mixer e stava giochicchiando con compito è aggiungere quel pizzico di stato già ultimato e inviato in forma-
il suo iPad. Era ovvio che stesse fa- magia, quel sesto elemento che rende to digitale a tutte le persone che han-
cendo due cose contemporaneamen- gli Echolyn quello che sono. no acquistato l’album in preordine.
te, stando comunque molto attento CB: Ognuno di noi è libero di sotto- Anche gli altri quattro brani, in ogni
anche a quello che stava accadendo porre alla band idee di vario tipo, sia caso, saranno via via pubblicati in
nella sala prove. Così gli ho detto “Hey Nel 2004 gli Echolyn testi che musiche. Io e Brett di solito formato digitale su Bandcamp, come
hanno pubblicato abbiamo già fatto per gli outtake
Dude, I Heard You Listening”. Ti assi- siamo quelli che riescono a portare in
il doppio dvd
curo che non era niente di particolar- live STARS AND studio delle cose già strutturate o per- dell’album precedente. Prima però
mente drammatico (ride)… GARDENS. lomeno divise in sezioni, ma in ogni dobbiamo ancora rimpolparli e siste-
caso è il gruppo a rimpolparle per dar- marli. E registrarli.
I nuovi brani sono accreditati a tut- gli la giusta atmosfera e scorrevolezza, BK: Contiamo di ultimare il tutto en-
to il gruppo, perlomeno per quan- creando la struttura definitiva: strofa, tro la fine dell’anno.
to riguarda la parte musicale. Ma ponte, coro, assoli, parti strumentali.
come viene avviene realmente la È in questo momento che le idee di- In ogni album degli Echolyn c’è
composizione del materiale? C’è un ventano la musica degli Echolyn. Per sempre qualcosa di nuovo. In que-
momento individuale prima che su- questo album, io, Ray e Brett abbiamo sto è la voce femminile…
bentri l’intera band? portato delle idee e le abbiamo sot- TH: Si tratta di Jacque Varsalona. Era
TH: Normalmente c’è un momento toposte agli altri. A volte si trattava presente anche sul disco precedente.
individuale che produce la struttura di brani quasi completi, nel mio caso Ogni volta cerchiamo di rendere più
musicale o testuale. Poi ci pensa il Empyrean Views e Different Days, mentre ampio e sostanzioso lo spettro delle
gruppo a completare il tutto. A volte Warjazz, Vanishing Sun, Once I Get Mine armonie vocali. È una componente
si tratta solo di una piccola sezione, The Echolyn family. e All This Time We’re Given sono pezzi di importante per la nostra musica.
come una strofa di una canzone o una Da sinistra in senso Brett su cui ho dato il mio contributo. BK: Jacque aveva doppiato alcune mie
parte introduttiva, su cui lavoriamo orario: Tom Hyatt, Ma, come dicevo, poi ogni composi- linee vocali su Speaking In Lampblack,
Chris Buzby, Brett
Kull, Paul Ramsey, zione viene completata con l’aiuto di The Cardinal And I, Island e Locust To
Ray Weston. tutti. E ogni canzone è composta in Bethlehem. Però effettivamente è la pri-
maniera differente, il che garantisce ma volta che canta come solista in un

ECHOLYN BY ECHOLYN
LA DISCOGRAFIA ECHOLYN (1991)
DEL GRUPPO CB: Comporre tutti insieme un

COMMENTATA pezzo come Shades ci ha dato


una grande consapevolezza
DA CHRIS delle nostre possibilità.
TH: Mi ritrovai catapultato
BUZBY (CB), nel gruppo nel bel mezzo del-
le registrazioni, decisamente
TOM HYATT (TH), non fu una cosa semplice

BRETT KULL
mettersi al passo con gli altri
ragazzi.

(BK) E RAY BK: Ricordo ancora che


registrai il violino all’inizio di Velveteen Rabbit
WESTON (RW) all’aperto, in una bellissima giornata primaverile.

1
RW: Quasi inascoltabile.
22
Fuori dal
fienile.
Gli Echolyn
all’epoca del
loro primo
album,
nel 1991.

2
SUFFOCATING …AND EVERY 3
THE BLOOM BLOSSOM
(1992) (1993)
CB: Un’esplosione di creatività primaver-
CB: L’album che ci ha permesso di sbocciare ile e anche un modo per capire come sono state composte
e diventare una vera band, ovvero la somma la maggior parte delle nostre canzoni.
di cinque diverse componenti. TH: Dopo l’impresa di realizzare un disco complesso come
TH: Uno dei nostri momenti più belli in- il precedente, abbiamo deciso di rilassarci un po’.
sieme, guardavamo al futuro con un otti- BK: Uno dei miei album preferiti tra quelli che abbiamo
mismo incrollabile. pubblicato. Originale e ben realizzato. Qualche anno fa,
BK: Diventammo una grande live band e iniziammo a suonare anche al quando l’ho remixato, sono rimasto colpito dalla qualità
di fuori della nostra area, facendo sempre il tutto esaurito. Ci rendem- della registrazione. Probabilmente era il momento in cui
mo conto per la prima volta che c’era un pubblico anche per noi, là fuori. la band aveva dentro di sé più energia e positività.
RW: Già va un po’ meglio. RW: La quiete dopo la tempesta.
echolyn

album degli Echolyn. Per Carried Home da insegnante che portavo avanti da
stavo cercando qualcosa che potes- ben 18 anni per iniziare una nuova
se creare un’atmosfera particolare e vita in un nuovo Stato, confrontando-
spezzare in due il brano. Jacque è arri- mi con una nuova realtà. Ero nervoso,
vata e ha improvvisato quei vocalizzi. insicuro su quello che mi attendeva,
È stata una cosa magica, mi è venuta ed ero preoccupato di non stare facen-
la pelle d’oca. Mi piacciono molto an- do la scelta giusta. Invece fortunata-
che i suoi interventi durante Empyrean mente si è rivelata una scelta azzec-
Views, nel ritornello. Le nostre voci si cata: la nuova scuola è fantastica, gli
fondono molto bene insieme; è vera- In alto: gli Echolyn L’inizio dell’album è da brividi. Mi studenti e i colleghi meravigliosi, e vi-
in studio durante ha colpito molto la frase “The ava- vere in un altro Stato è molto più rilas-
mente molto brava, sono contento
le registrazioni
che hai apprezzato il suo contributo. di I HEARD YOU lanche took me by surprise” (la va- sante e divertente, dato che mi sono
CB: È esattamente così, ogni lavoro ci LISTENING. langa mi ha colto di sorpresa) con avvicinato sensibilmente al mare.
dà la possibilità di provare qualcosa Sopra: il batterista cui parte Messenger Of All’s Right. Inoltre, il programma di studi è stato
di nuovo. A volte abbiamo aggiunto Paul Ramsey. È una frase che parla di ognuno di completamente deciso da me, quindi
i fiati o gli archi, altre volte delle per- noi… quali eventi imprevisti, quali sarò io a prendermi la responsabilità
cussioni (timpani, vibrafoni e via di- valanghe avete dovuto fronteggia- della sua realizzazione: è molto stimo-
cendo). Pensiamo sempre in grande, re nella vostra vita e come le avete lante. Questo per dire che ci possono
cercando di andare oltre alla line up superate? essere anche valanghe positive (ride).
del gruppo per concretizzare le nostre PR: Adoro quella frase… quando la TH: Per me ogni giorno ha la sua va-
idee. Questa volta siamo essenzial- sento mi viene voglia di correre (ride). langa da fronteggiare: il lavoro, i pro-
mente noi cinque, ma la voce femmi- CB: Ognuno ha la sua valanga perso- blemi personali, il rapporto con un
nile ci ha aiutato a rendere più intensi nale. Per me, la valanga più recente è amico in difficoltà, la propria salute.
alcuni passaggi. arrivata quando ho lasciato il lavoro BK: Le mie valanghe? Due matrimo-

AS THE
WORLD (1995)
WHEN THE SWEET
TURNS SOUR (1996)
5
CB: Con questo ci siamo spinti dove CB: La fine di un’epoca, purtroppo; stavamo semplicemente svuo-
non avevamo mai osato prima. tando gli archivi.
C’è poco da dire, è stato il nostro TH: Ricordo ancora mentre registravo quello che sapevo sarebbe
grande momento. stato il mio ultimo pezzo con gli Echolyn e avevo in testa un turbine di
TH: Ho imparato molto dalle ses- emozioni. Ero molto arrabbiato per come erano andate le cose con la
sioni di registrazione: ora cerco di scrivere delle linee di basso Sony e mi sentivo colpevole di non aver dato
che poi sarò effettivamente in grado di suonare senza prob- tutto quello che avrei potuto.
lemi. BK: Non si tratta di un vero album, oggi non
BK: Per noi è stato un periodo caratterizzato da grandi alti e pubblicheremmo mai della roba del genere.
grandi bassi. La cosa più avvilente è stata vedere come la casa L’unico obiettivo era di racimolare un po’ di
discografica fosse riuscita a dissipare tutto ciò che avevamo soldi per saldare tutti i debiti che avevamo
costruito tra il 1989 e il 1993 in termini di comunicazione e rap- accumulato durante la realizzazione di AS
porto con il nostro pubblico. THE WORLD.

4
RW: Troppo asettico, è l’inizio della fine. RW: Decisamente un album poco attraente.

24
Chris Buzby
alle prese con le resto l’oscurità non è una cosa di cui
parti di tastiera. sento la mancanza.

Ho letto da qualche parte che Mes-


senger Of All’s Right è in qualche
modo legata alla tua passione per
i Thin Lizzy…
RW: È vero. I Thin Lizzy sono stati la
prima band che ho scoperto da solo.
Ho passato mesi ad ascoltare i loro di-
schi. Amo tutto l’insieme… la voce di
ni andati male, non riuscire ad alzarsi Il chitarrista RW: Anche io sono stato travolto dal- Phil Lynott, gli intrecci delle due Gib-
dal letto per giorni, odiare gli altri, la e cantante Brett la valanga quando è successa la cosa son Les Paul e il drumming di Brian
voglia di spararsi in faccia, venire ri- Kull. È lui che da con la Sony. Tom se n’è andato. Poi è Downey… sono il mio gruppo preferi-
sempre si occupa
pudiato dalla Sony perché qualcuno di registrare
andato via anche Chris. Allora io, Paul to.
aveva speso tutto il nostro budget per e mixare gli album e Brett abbiamo pubblicato due album TH: Messenger Of All’s Right propo-
il tour andando a puttane, l’indottri- degli Echolyn. con il nome Still e Always Almost, ma ne la musica come via di fuga, ma ci
namento religioso, il senso di colpa, a un certo punto Paul e Brett hanno ri- sono dei momenti della giornata in
l’incapacità di mantenere il controllo, cevuto una proposta da un’altra band. cui bisogna semplicemente fermarsi e
le persone che ti piantano un coltello Mi sono sentito abbandonato. Sono prendersi cinque minuti di pausa per
dietro la schiena, ti sputano sulla fe- sprofondato per anni in un pozzo di respirare e resettare il tutto. Altre volte
rita e si professano tuoi amici… e qui oscurità, dove tutto quello che tocca- ho bisogno di correre per due chilome-
mi fermo. La musica mi ha sicuramen- vo diventava cenere. Mi sono messo tri e sbollire la rabbia. Ovviamente un
te dato sollievo e ha alleviato la mia a scrivere a rotta di collo. Scrivevo, bel drink (ma anche tre o quattro) fa
insoddisfazione. La musica permette scrivevo, scrivevo. Finché Brett non sempre bene. Lo dice anche il dottore
al mio cervello di funzionare corretta- mi ha convinto a pubblicare un album (ride).
mente e rappresenta la colonna sono- solista. Da quando ho registrato THIS
ra di tutti i momenti in cui mi sento in IS MY HALO, pubblicato nel dicembre Sul vostro sito c’è una sezione de-
pace con me stesso. 2003, non mi guardo più indietro. Del dicata agli articoli che nel corso

COWBOY 6 MEI (2002) 7


POEMS FREE CB: Un viaggio, una storia da raccontare con un tema princi-
pale e diverse variazioni, un poema sinfonico. Mi sono cimen-
(2000) tato con l’orchestrazione della musica e con le partiture dei
vari strumenti acustici.
CB: Eccoci tornati con maggiore freschez- TH: Suonare dal vivo MEI è stato come suonare THE DARK
za. Di nuovo amici. La musica e le canzoni SIDE OF THE MOON con i Pink Floyd
al primo posto, tante tastiere vintage. BK: Veramente un album splen-
TH: Ho la fortuna di poter ascoltare ques- dido. Il contenuto si è manifes-
to album in maniera più distaccata, non avendo preso parte tato in maniera molto sponta-
alla sua realizzazione. All’epoca sono rimasto impressionato da come nea, quasi come se provenisse
il gruppo fosse maturato e si fosse evoluto negli ultimi anni. dal nostro inconscio. In mezzo
BK: Dopo una pausa lunga quattro anni e tante nuove esperienze ci all’oscurità che è presente nei
siamo ritrovati insieme. Un album molto piacevole da realizzare. Era- testi risplende anche una luce di
vamo maturati e si sente. Consiglio di ascoltarlo nella versione remix- speranza.
ata del 2009. RW: Il mio brano preferito degli
RW: Abbiamo deciso di concederci un’altra possibilità. Echolyn.

25
LUCA FIACCAVENTO
Ray Weston, Roma 9 settembre 2005.

«CON AS THE WORLD CI mo fatto all’inizio della nostra carrie-


ra. Abbiamo lavorato duramente per
diventati nostri amici e poi parte della
nostra famiglia. Le nostre radici sono
SIAMO COMPLICATI UN sei anni, dal settembre del 1989 al
settembre del 1995. Quei sei anni di
forti e profonde.

PO’ TROPPO LA VITA: lavoro ci hanno ricompensato enor-


memente, permettendoci di raggiun-
Immagino che vi abbiano chiesto
migliaia di volte quali sono state le
TROPPE NOTE, TROPPE gere un sacco di obiettivi. La secon- vostre influenze in ambito prog, ci-

SOVRAINCISIONI, TROPPI da risposta è che qui a Philadelphia


nessuno si ricorda o sa chi siamo. Del
tando soprattutto gli Yes o i Gentle
Giant. Ma nel momento in cui gli

CAMBI DI TEMPO» resto ci siamo sempre sentiti qualcosa


in più che una semplice band di Philly.
Echolyn hanno iniziato a muover-
si, le classifiche erano dominate
Abbiamo sempre guardato più lonta- da gruppi come Pearl Jam, Sound-
BRETT KULL no. Ma in ogni caso sono felice di esse- garden, Alice in Chains, Nirvana…
re cresciuto in Pennsylvania. quale rapporto avevate con la mu-
RW: All’inizio eravamo una macchi- sica di questi gruppi? Siete stati in-
degli anni sono stati pubblicati Gli Echolyn durante na da guerra. Noi cinque, il fratello di fluenzati in qualche modo dal mo-
sulla band. È bello leggere le prime il loro unico Brett, Greg, il nostro tecnico del suono vimento grunge?
cronache dei concerti sui giornali concerto in Italia, Maurice e una manciata di amici, ab- BK: Potrà sembrarti strano, ma quan-
il 9 settembre
locali, quando il gruppo stava an- del 2005 al biamo spinto tutti insieme. Eravamo do suonavamo dal vivo, tra il 1990 e il
cora muovendo i primi passi. Esiste Progressivamente dei martelli, abbiamo spinto senza 1993, ci sentivamo pienamente parte
tuttora un legame tra gli Echolyn e Festival di Roma. sosta. Abbiamo guadagnato il rispetto di quel tipo di movimento musicale
il territorio in cui siete cresciuti? della gente perché ci comportavamo (ovviamente con le nostre peculiarità).
BK: Ottima domanda. Penso che ci da professionisti, riempivamo sempre Alice in Chains, Nirvana, Soundgar-
siano due risposte. La prima: che se ai concerti ed eravamo quadrati a li- den, Pearl Jam, Jeff Buckley erano no-
siamo qui è grazie a quello che abbia- vello organizzativo. I nostri fan sono stri coetanei. Tutti noi siamo cresciuti

THE END IS 8 ECHOLYN 9


BEAUTIFUL (2012)
(2005)
CB: Un album spigoloso e frasta-
CB: L’album della maturità, dell’età adul-
ta. Un disco onesto, messo bene a fuoco.
gliato, un po’ come la vita. Ma an- TH: Il disco degli Echolyn con la migliore
che onesto e fragile. tracklist. L’ordine dei brani è perfetto,
TH: Una nuova svolta per la band, non avevamo mai lavorato come se si trattasse di un concept. Da as-
con una sezione fiati in precedenza. coltare in tutto di seguito, dall’inizio alla fine.
BK: Un disco che si è concretizzato in un momento difficile BK: Abbiamo messo in pratica quanto avevamo imparato con THE
per me… ora queste canzoni mi sembrano distanti e strane. END IS BEAUTIFUL ma veicolando le idee con più eleganza e ma-
Fortunatamente all’epoca abbiamo portato in tour il disco in turità. Mi piace il fatto che l’album non abbia un titolo, in questo
Europa, e suonandoli dal vivo i pezzi hanno preso vita. modo l’ascoltatore è libero di cercare dei significati.
RW: Bellissimo, come dice il titolo. RW: Finalmente ci siamo, quasi.

26
echolyn
ascoltando la musica degli anni ’70 e
personalmente ero stufo dei parrucco-
ni, della Yamaha DX7 e di tutte quel-
«OGNI VOLTA
le cose che avevano caratterizzato la
musica pop degli anni ’80. Per carità,
CERCHIAMO DI
c’erano anche tante altre cose interes-
santi in quel periodo, ma quando hai
RENDERE PIÙ
vent’anni, come noi all’epoca, vorresti
solo riuscire a creare qualcosa di nuo-
AMPIO E
vo e di originale. E quello che accad-
de all’inizio degli anni ’90 fu proprio
SOSTANZIOSO
questo. Ricordo che ascoltavo Nirva- LO SPETTRO
na, Alice in Chains, Jeff Buckley e pen-
savo: “finalmente posso identificarmi DELLE ARMONIE
con questa musica”. Non sono mai
entrato in sintonia con i pantaloni in VOCALI. È UNA
spandex o i capelli cotonati. Posso dire
con orgoglio che la mia generazione è COMPONENTE
stata quella che da sola ha riportato in
auge nella musica pop i bei suoni di IMPORTANTE
chitarra, l’organo Hammond, il Mello-
tron, il Chamberlin, i vibrafoni, i vio-
PER LA NOSTRA
lini veri e non campionati, la batteria
acustica… ancora oggi quando sento
MUSICA»
quei suoni di rullante campionati con TOM HYATT
un sacco di riverbero sopra mi vengo-
no i brividi…
RW: Negli anni ’70 ascoltavo Black
Sabbath, Kiss, Chicago, Crack The Sky, voce di tutti coloro che avevano co-
Bread, Glen Cambell e naturalmente i struito la cultura americana del ven-
Thin Lizzy. I miei genitori ascoltavano tesimo secolo. A nessuno sembrava
Nat King Cole, The Mills Brothers & importare di queste persone, a parte
Hee Haw. Non avevo idea di chi fos- le loro famiglie. Le canzoni contenute
sero gli Yes o i Gentle Giant. In ogni in COWBOY POEMS FREE rappresen-
caso, quando ascoltammo gli Alice in tano la voce dei dimenticati, di tutte
Chains per la prima volta, credo che ci Il bassista vostra musica ha iniziato ad acco- quelle persone che invece era giusto
siamo tutti bagnati i pantaloni. Che Tom Hyatt è entrato gliere elementi folk, blues e anche ricordare.
a far parte degli
band spettacolare. Mi ricordo quan- Echolyn durante
country rock; in pratica quello che RW: Quello che ha detto Brett è corret-
do ascoltammo per la prima volta le registrazioni oggi viene racchiuso nel genere to. A un certo punto è come se avessi-
Spoonman dei Soundgarden: stavamo del primo omonimo che si chiama “americana”. Que- mo avuto la possibilità di depurarci,
andando in studio a registrare As The album del 1991. ste componenti erano presenti fin di schiarirci le idee. Il materiale rea-
World. Brett disse una cosa tipo: “sia- dall’inizio in voi o vi siete avvicinati lizzato con Still e Always Almost, ma
mo fottuti” (ride). a questo genere musicale solo dopo anche il lavoro che Brett e Paul hanno
aver pubblicato AS THE WORLD? fatto con i Grey Eye Glances ci ha si-
Però non si può negare che a par- PR: Direi che si è trattata di una evolu- curamente aiutato a rendere il nostro
tire da COWBOY POEMS FREE la zione abbastanza naturale… modo di comporre più naturale. Ora
BK: Siamo semplicemente cresciuti anche la scelta dei suoni è diversa: se
come compositori. Dopo lo sciogli- in un pezzo ci sta bene un banjo, allo-

10
mento degli Echolyn, io e Paul siamo ra utilizziamo un banjo.

I HEARD YOU entrati a far parte di un ottimo gruppo, CB: Credo che le caratteristiche del
Grey Eye Glances. Con loro abbiamo genere “americana” abbiano influen-

LISTENING (2015)
CB: Il punto di arrivo di un viaggio lungo e breve al tem-
imparato che si potevano scrivere del-
le canzoni più semplici ma che aveva-
zato più che altro i nostri testi. Io
personalmente ho modificato com-
pletamente il mio set up di tastiere:
no più impatto. Abbiamo capito che a
po stesso. Un album delicato e potente, spigoloso, pro- volte, musicalmente parlando, meno ho comprato un Wurlitzer, ho iniziato
fondo, onesto. Non avevamo mai creato niente di simile fai e meglio è. A mio avviso sia AS a suonare il mio Hammond XK-2 con
in precedenza. THE WORLD che molti dei brani su cui un vero Leslie… e ho dato molto più
TH: L’ascolto richiede tempo, ma ne vale la pena. I con- stavamo lavorando prima di scioglier- spazio al pianoforte acustico, che poi
tenuti dei testi sono molto personali, Ray e Brett si sono ci erano un po’ al limite. Ci stavamo è lo strumento con cui compongo il
messi letteralmente a nudo; è impossibile non provare complicando troppo la vita da soli e, 99% delle mie canzoni. In quel mo-
una forma di empatia. dal mio punto di vista, stavamo per- mento mi è sembrato giusto cambiare
BK: Prendi THE END IS BEAU- dendo di vista la musica. Troppe note, la mia tavolozza sonora.
TIFUL e fondilo con il successivo troppe sovraincisioni, troppi cambi
ECHOLYN: il risultato è un misto di tempo: mi sembrava d’impazzire. Siete uno dei pochi gruppi a esservi
di forza e raffinatezza che trae COWBOY POEMS FREE, un po’ come affidati fin da subito all’autoprodu-
ispirazione dalla vita reale. il nostro primo album, ha rappresen- zione. Quali sono i pro e i contro di
RW: Siamo arrivati dove voleva- tato il primo passo verso una dimen- questa scelta?
mo arrivare. sione nuova. Invece che parlare solo TH: È una domanda difficile. Malgra-
di noi stessi, volevamo diventare la do cerchiamo sempre di dividerci i
27
echolyn

«OGNUNO PORTA I SUOI RW: Abbiamo libertà totale, anche se riere. E soprattutto, a patto di avere il
“SCHELETRI DI CANZONI”. effettivamente molto del lavoro poi
pesa sulle spalle di Brett…
tempo di provare insieme e poter pro-
porre degli spettacoli degni del nostro
È PROPRIO LÌ CHE STA IL BK: …ma in questo modo abbiamo
il controllo della nostra arte. Quando
nome.

BELLO: PRENDERE qualcun altro è coinvolto, si finisce Per realizzare I HEARD YOU LISTE-
NING avete provato tutte le setti-
QUALCHE ACCORDO O sempre per creare un po’ di confusio-
ne. Comunque a me in linea di mas- mane, una volta a settimana, per

UNA SEMPLICE MELODIA sima non dispiace lavorare con altre


persone. Lo abbiamo fatto due vol-
tre anni di fila. Cosa vi spinge ad
andare avanti?

E TRASFORMARLI IN UN te, sia con AS THE WORLD che con


THE END IS BEAUTIFUL. Registrare
CB: Adoro la musica e adoro compor-
re! Creare qualcosa dal nulla è una
PEZZO CHE FUNZIONA» AS THE WORLD in particolare è sta-
ta un’esperienza che ci ha insegnato
sensazione magica, anche se richie-
de tanto impegno e lavoro. Accettare
molto: Jeff Balding, la persona che si è ogni volta la sfida di realizzare qual-
RAY WESTON occupata del mix, riuscì a far schizzare cosa di nuovo insieme ai tuoi quattro
la nostra musica fuori dalle casse. amici più cari è semplicemente straor-
CB: Essere solo noi cinque ci permette dinario! E pensare che la nostra arte è
compiti, è Brett che si occupa di mixa- Il cantante Ray di operare in maniera molto democra- apprezzata dalle generazioni attuali e,
re, editare e registrare tutti i nostri al- Weston in alcuni tica: ognuno di noi può dire la sua sul forse, anche da quelle future… è un’e-
brani degli Echolyn
bum. L’aspetto positivo è che in que- si occupa anche prodotto finale, ma ogni opinione ha sperienza fantastica.
sto modo siamo riusciti a sviluppare delle parti di basso. lo stesso peso. Per avere la maggio- BK: Ci piace ritrovarci insieme, soddi-
autonomamente il nostro stile. Quello ranza e decidere servono semplice- sfa un’esigenza che non si è mai sopi-
negativo è che per arrivare a produr- mente tre voti su cinque. ta. Abbiamo sempre bisogno di trova-
re la musica che poi pubblichiamo ci re un modo nuovo di esprimerci.
vuole molto tempo: dobbiamo mon- Ci sarà la possibilità di vedere gli PR: Esattamente… non sai mai quello
tare e smontare i pezzi mille volte e Echolyn dal vivo in futuro, magari che uscirà fuori!
non abbiamo un produttore che fac- anche in Europa? RW: Siamo semplicemente molto
cia tutto questo insieme a noi. Dob- CB: Al momento non abbiamo in amici, così riusciamo a tirare fuori in-
biamo ascoltare i demo e cercare di programma dei concerti. Siamo mol- sieme cose che ci rappresentano pie-
essere obiettivi, di metterci nei panni to impegnati con le nostre famiglie e namente…
dell’ascoltatore. Solo se noi per primi con il nostro lavoro. Sicuramente se ci TH: …e quindi, finché ci riusciamo,
riusciamo ad amare i nostri brani e gli sarà la possibilità di suonare dal vivo perché fermarci?
album, allora possiamo aspettarci che la prenderemo in considerazione, ma
anche il nostro pubblico possa amarli: a patto che non sia d’intralcio alla I HEARD YOU LISTENING è disponibile
è una bella sfida. nostra vita familiare e alle nostre car- su www.echolyn.com
28
AS THE WORLD 1995/2015
Venti anni fa usciva il disco più rappresentativo
della nuova scena Prog americana
C
osa è rimasto ancora da scri- AS THE WORLD era solita ascoltare spesso BRAVE dei
vere su AS THE WORLD che è stato ristampato Marillion (pubblicato proprio in quel
dalla band
non sia stato già detto? Ma- nel 2005 con periodo), e che i Lynyrd Skynyrd si affac-
gari vale la pena di ricordare un bonus dvd ciarono in studio mostrando di gradire il
il modo in cui la Epic/Sony, e un artwork sound del gruppo. Alla fine, nonostante
nella persona di Michael Ca- completamente le nevicate, le tempeste elettrostatiche,
differente.
plan, mise sotto contratto il gruppo nel le trombe d’aria, i problemi di budget e la
1994, ovvero ascoltando una copia pro- stanchezza accumulata dopo tanti gior-
mozionale del precedente album degli ni di lavoro, il risultato fu eccellente. Una
Echolyn, SUFFOCATING THE BLOOM, volta ultimato l’album, tutto quello che
subito dopo aver discusso al telefono desiderava la band era di andare on the
con John Wetton e Eddie Jobson di una road. Purtroppo la mancanza di una re-
possibile reunion degli UK. Incredibile ale strategia di marketing da parte della
ma vero, gli Echolyn entusiasmarono a Sony e un tour continuamente rimanda-
tal punto Caplan da fargli pensare che to (a parte cinque date insieme ai Dream
forse era meglio investire tempo e soldi Theater nel 1995), furono il prologo alla
su cinque ventenni che suonavano alla rescissione del contratto, che in teoria
grande, piuttosto che su due quaran- avrebbe dovuto legare il gruppo alla ma-
tenni che non suonavano insieme da jor addirittura per sette album (!), e allo
vent’anni. Il resto della storia è, più o scioglimento della band. Ricorda Brett
meno, di pubblico dominio: l’album ven- Kull: “Tutti noi avevamo bisogno di una
ne inciso nell’arco di tre mesi, tra marzo pausa. Lavorare con la Sony non è stato
e giugno, in un fantastico studio di regi- come ci aspettavamo. Non avevamo più
strazione a Nashville, sotto la guida del soldi. C’era stata così tanta pressione
produttore Glenn Rosenstein, uno che in per riuscire ad avere successo, ma poi
precedenza aveva lavorato con Talking non ce l’abbiamo fatta”. Oggi sappiamo
Heads, U2 e Madonna, tanto per citare di spostarsi a Nashville, il gruppo aveva che la pausa ha permesso agli Echolyn
qualche nome. Inizialmente era stato messo a punto il materiale per un inte- di tornare più forti di prima, anche se
deciso che il tecnico del suono, Rob Ge- ro mese insieme a Rosenstein nel solito all’epoca la fine del gruppo gettò i fan e
nadek, si sarebbe occupato anche del home studio di West Point, Philadelphia, gli appassionati nella disperazione più
mix, ma a un certo punto la complessi- definendo ogni dettaglio, dagli arrangia- nera. Resta il fatto che AS THE WORLD
tà della musica obbligò la produzione a menti alla scelta dei suoni di tastiera. è realmente uno dei migliori dischi new
sostituirlo con il più esperto Jeff Balding: Proprio il tastierista Chris Buzby riuscì prog di sempre, un lavoro che attinge
conosciuto soprattutto in ambito count- a convincere gli altri a inserire anche dal vecchio prog degli anni Settanta riu-
ry rock era reduce dal buon successo alcune parti orchestrali, nonostante scendo però a miscelare in modo fluido
ottenuto con TIME TO BURN, secondo questa decisione incidesse sul budget a e originale questi influssi con una buona
album dei Giant, gruppo AOR america- disposizione. Furono così coinvolti ben dose di energia e melodia tipicamente
Roma 9 settembre
no. Il regime di coproduzione permise 2005. Primo e unico
otto violini a cui si aggiunsero tre viole, americane. Anche per questo motivo,
agli Echolyn di procedere senza grandi concerto italiano un violoncello e un flauto. Dai diari del Uncle sarebbe uno dei brani da caricare
interferenze artistiche: del resto, prima degli Echolyn. cantante Ray Weston, sappiamo che a sulla navicella che vaga costantemente
Nashville nei momenti di pausa la band nello spazio in cerca di nuove forme di
vita. Per chi non lo avesse acquistato
all’epoca, AS THE WORLD è da tempo
disponibile in una nuova edizione conte-
nente anche un bonus Dvd live. “E chis-
sà… magari un giorno lo ristamperemo
anche in vinile”, rivela Kull. (P.C.)

Il mio brano preferito di AS THE


WORLD è…
CB: The Cheese Stands Alone
LUCA FIACCAVENTO

TH: One For The Show


BK: Uncle
PR: Audio Verite
RW: Letters.
29
Album in studio, GOBLIN REBIRTH, e dal vivo, ALIVE,
per la band di Agostino Marangolo (batteria) e Fabio
Pignatelli (basso), capace di riallacciarsi a un glorioso
passato senza dimenticare che siamo nel 2015 avanzato.
Ne parliamo con loro e Danilo Cerni (tastiere), Aidan
Zammit (tastiere) e Giacomo Anselmi (chitarra).

Testo: Guido Bellachioma


Immagini: Emanuela Fiaoni (foto di apertura),
Claudio Lodi
gni storia che si ri- tandolo abbiamo deciso di farne un disco.
spetti ha un inizio… A.Z.: Senz’altro è ancora valido oggi e forni-
A.M.: I Goblin Rebirth sce una precisa idea del nostro mondo. Pro-
nascono dalla voglia, venendo dal periodo che precede la creazio-
mia e di Fabio, di suo- ne dei nostri brani nuovi, ovviamente, non è
nare i brani delle nostre pienamente rappresentativo della situazione
colonne sonore meno odierna. Diciamo che è un documento sto-
note, quelle che aveva- rico di un bellissimo concerto per proporre
mo registrato in passa- la nostra visione di molti classici dei Goblin.
to da soli: BUIO OMEGA, G.A.: Abbiamo suonato brani mai eseguiti
CONTAMINATION, LA CHIESA, PATRIK. live, ora al concerto abbiamo aggiunto pez-
F.P.: Dopo l’ennesima rottura dei zi del nuovo album.
Goblin, credo nel 2011, io e Ago,
ancora caldi di cinque concerti, Come è stato registrato il nuovo
dove avevamo potuto “toccare” disco?
con mano il calore dei fan dopo più A.M.: Come succede oggi nella
di 30 anni, non volevamo finirla maggior parte dei casi, ognuno di
lì! Scelti alcuni musicisti, che co- noi ha registrato nel proprio studio
noscevamo da tempo, abbiamo ri- di casa. Io, vivendo più lontano de-
messo in piedi la band. E abbiamo gli altri musicisti, ho avuto le pre-
anche realizzato il sogno di suona- produzioni quasi finite dei brani e
re quelle colonne sonore “minori” ho lavorato molto prima di decide-
che gli altri Goblin rifiutavano in re le versioni ottimali delle batte-
quanto realizzate in un periodo in rie. Dopo quarant’anni di carriera
cui eravamo solo io e Ago. e dopo aver registrato più di due-
cento Lp, potrei osare nel dire che
Come si collegano i Goblin Re- quello dei Rebirth è certamente
birth alla grande storia... uno dei migliori dischi della mia
F.P.: I Goblin sono stati sempre un carriera come artista… se non il
gruppo “aperto”, dove ha suonato
un sacco di gente. Un po’ come
«STIAMO GIÀ migliore.
A.Z.: Le tracce volavano da una
Miles Davis, ma della… paura!
Credo sia un bel mix di musicisti
PENSANDO A parte all’altra. Tutto finiva nello
studio di Fabio, che ha curato la
e, come tutte le famiglie, anche i UN SECONDO maggior parte della produzione e
Rebirth hanno un neonato che
porta avanti la “stirpe”. CAPITOLO, che ha missato il disco. Quindi,
per la registrazione, il gruppo non
D.C.: Con i Rebirth abbiamo cer-
cato di mantenere in parte quel
ANCHE LA ha mai suonato tutto insieme. Al-
cune idee sono comunque spun-
suono e quel modo “soundtrack” e STORIA DEL tate fuori da jam session prece-
dark dei Goblin, pur miscelandolo
con esperienze e gusti di ognuno, FOLLETTO X denti, e spesso abbiamo lavorato
contemporaneamente in 3 o 4.
senza però razionalizzare, lascian-
do all’istinto di musicisti la libertà
POTREBBE F.P.: L’ho registrato e mixato con
ProTools 10 HD. Le chitarre, il bas-
di scegliere.
G.A.: Guardando al futuro parten-
CONTINUARE!» so, il cello e una parte di tastiere
(quelle suonate da me) nel mio
do dal suono classico dei Goblin. studio, le percusssioni da Danilo.
Musicalmente ci conosciamo così
Non pensate che più sigle ri- bene che è come se avessimo suo-
conducibili ai Goblin possano nato insieme!
confondere gli ascoltatori?
A.M.: È chiaro che un altro gruppo col
nome Goblin crei un po’ di confusione, ma,
forti del prodotto e vivendo una stupenda Goblin Rebirth
armonia fra noi, andiamo avanti convinti di dalla A alla Z...
fare musica di gran livello.
F.P.: Possibile, ma, in tutta onestà, non me ALIVE (2015) A) Requiem For X
ne frega nulla! Non credo sia difficile capire è stato registrato A.Z.: Inizio molto efficace, che tuffa l’ascol-
in occasione
che è un’altro progetto. In questo periodo del primo concerto tatore nel mondo di X, il personaggio della
ho fatto anche un disco con i Goblin, chia- dei Goblin Rebirth nostra storia (un folletto che non deve mai
miamoli originali, e, dopo un piccolo perio- a Roma, il 22 aprile essere visto dagli umani). Nella tradizione
do di confusione, mi sembra che tutti ab- del 2011. gobliniana non poteva che iniziare con la
biano capito le differenze. sua morte apparente e relativo funerale.
La canzone nella sua essenza è stata scritta
ALIVE è stato registrato dal vivo nel 2011. da Giacomo, realizzata in demo da Danilo e
D.C.: Quando ancora non era pronto RE- poi elaborata considerevolmente da Fabio.
BIRTH, abbiamo effettuato dei concerti, Gli arpeggi con i campanelli, gli organi da
conferma del nostro stare bene insieme chiesa, i sussurri e i fischi creati dai synth
e della funzionalità del repertorio scelto. producono un’atmosfera quasi ipnotica,
Quindi ne abbiamo registrato uno, riascol- che improvvisamente esplode con la nostra
31
goblin rebirth

B) Back in 74 piacevolmente inquietante. La chitarra ta-


D.C.: Bellissimo brano di Aidan, divertente gliente di Giacomo suona una melodia che
da suonare live, con chitarre strepitose di stilisticamente strizza l’occhio ai primi bra-
Giacomo. ni solistici di Steve Hackett. Il solo caotico
A.Z.: Il titolo ha molteplici significati. Nel di synth è un primo take suonato sul mio
racconto riguarda un ritorno al passa- vecchio Minimoog, con un loop di feedback
to del nostro personaggio, quasi come la che rimanda il suono dentro il synth e crea
storia dello spirito del natale passato in A armonici e distorsioni molto affascinan-
Christmas Carol di Dickens. Ma la scelta del ti. La parte centrale del brano è quasi una
ritmica e un climax con assoli di chitarra New blood. numero non è casuale. Nella composizione composizione a sé, con un tema molto ro-
elettrica e synth. In alto: Danilo del brano ho cercato una metrica “inganne- mantico e un po’ pomposo, in stile prog!
Cherni. Sopra: Aidan
F.P.: Giacomo ha scritto l’arpeggio e la me- Zammit. A destra: vole” che confondesse un po’ l’ascoltatore Molte idee di arrangiamento vennero fuori
lodia e io ho costruito tutta l’introduzione. Giacomo Anselmi. (devo dire che talvolta ha confuso anche da una serie di jam session in una sala pro-
Mi sono divertito molto, per fare l’ottava del noi come esecutori!) – infatti viene fuori un ve. Il titolo del brano viene da un racconto
basso sugli stacchi ho usato un campiona- 7/4 che ciclicamente torna anche come 4/4. favoloso di Robert Silverberg (scrittore di
mento del basso di Profondo rosso che avevo Il 74 è al centro di un periodo molto impor- fantascienza americano).
creato su Akai S900. La maggior parte delle tante per la musica rock elaborata. Se non F.P.: Bellissimo! Mi piace tanto suonarlo live,
tastiere le ho suonate usando vari Mello- sbaglio è anche l’anno in cui un gruppo di è l’unico brano che, in parte, avevamo pro-
tron, Minimoog, Prophet e campionamenti musicisti si trova in studio a registrare una vato. Ho suonato un Rickenbacker 4001V63.
di organo da chiesa. Prima di arrivare alla colonna sonora e decide di chiamarsi Go-
versione definitiva ne ho fatte 3! Non ero blin. La parte centrale del brano è una spe- D) Mysterium
mai soddisfatto. Poi l’ultima l’ho data ad cie di waltzer grottesco con echi da vecchia D.C.: Ho composto il brano in tour durante
Aidan, che ha aggiunto una melodia di or- fiera carnevalesca. Abbiamo usato suoni di un noioso soundcheck. Il riff è balzato fuo-
gano e ha sostituito il solo di moog provvi- pianoforte stonato, carillon, gran cassa… ri mettendo le mani sulla tastiera ma l’ho
sorio. Ho usato un Fender Jazz del 1966 con tutte cose che, probabilmente, vengono completato in studio. Fabio poi ha avuto
corde Rotosound molto vecchie. fuori dalle mie esperienze di tante colonne l’intuizione di aggiungere uno special fan-
G.A.: Sono onorato che la band abbia la- sonore realizzate con Nicola Piovani. tastico per chiudere i giochi.
vorato su un mio input di partenza. Sono F.P.: Anche qui Fender Jazz del 1966. Su A.Z.: Una bella composizione di Danilo e
orgoglioso di questo pezzo. questo pezzo mi sono doppiato tutto il bas- sicuramente una di quelle che preferisco
so scritto da Aidan e ho curato la stesura suonare dal vivo. Una bella sfida! Una vera
per creare gli spazi per i soli di chitarra e scatola di Pandora. Sul disco ho usato il Mi-
quello finale di Moog (che ho suonato io). nimoog e i suoi filtri per creare una base ag-
gressiva e dinamica. Ci sono anche sottofon-
«PROFONDO ROSSO È C) Book of Skulls
D.C.: Brano misterioso dove ho cercato di
di che sembrano voci tibetane mormoranti
– in realtà sono tante piste della mia voce,
PER LA SUA GRANDIOSITÀ colorare tenendo presente il mood.
A.Z.: Le armonie di questo brano vengono
opportunamente stravolte con degli effetti.

E PER TUTTO QUELLO CHE da sovrapposizioni di accordi minori per E) Evil in The Machine

CI HA DATO, IL BRANO creare dissonanze particolari. La melodia


principale, suonata su un synth virtuale
D.C.: Secondo me è il brano che mette in luce
di più la strada intrapresa dai Rebirth, miscela
MANIFESTO DEI GOBLIN» Omnisphere, aiuta a rendere il brano più
orecchiabile, ma allo stesso tempo rimane
tra passato e futuro, sospeso tra prog, suoni
hard e le nuove direzioni del rock.
32
A.Z.: Il brano tratta uno dei miei temi pre-
feriti – il male che può nascere nella tec-
nologia, che prende il sopravvento sulla
natura e sull’uomo. Fabio ha dato origine
alla composizione creando un affascinate
connubio tra incredibili riff di basso e ritmi
quasi da ballo con la cassa “four on four”.
Successivamente, esplode in un mondo
quasi crimsoniano: tempi dispari, giochi
di melodia e armonie quasi matematiche.
Ho usato un vocoder per il tema principale
e il fidato Minimoog per alcune linee me-
lodiche. Le voci filtrate sono prese da re-
gistrazioni di pubblico dominio della Nasa
dall’atterraggio più recente su Marte.
F.P.: Nasce dal riff del Rickenbacker; ricor-
do che sin dal primo ascolto del provino ha
avuto il consenso di tutti. Aidan ha detto:
“Dammello che ho già delle idee!”. E in poco
tempo ha messo il vocoder e altri colori. Io
ho usato prevalentemente tastiere anni ’70
tipo Mellotron e Minimoog, poi l’ho conta-
minato con un arpeggiatore “moderno”, con
una drum machine, e con vari campiona- plicato”. Parte contorto e introverso per poi
menti nascosti. C’è un basso distorto che crescere, fino ad arrivare quasi a un apice di
doppia tutti i movimenti delle chitarre rit- gioia, ma, quando tutto sembrava finito, ecco
miche distorte, rendendole molto “grasse”. il suono della paura di Danilo che ci riporta all’i-
Gli arpeggi di Giacomo sono strani e bel- nizio! E il ruggito finale non lascia molte spe-
lissimi. Un esperimento/mix tra vari gene- ranze! Anzi, come in certi film, lascia lo spazio
ri, tra moderno e vintage, ma con una sua per un GOBLIN REBIRTH 2 LA VENDETTA.
precisa identità! Su questo brano ho usato il Rickenbacker e
ho fatto una buona parte di tastiere, program-
F) Forest mato le percussioni, poi sostituite con quelle
D.C.: Il brano che preferisco. Mi piace l’at- vere di Arnaldo Vacca.
mosfera, la voce di Roberta Lombardini, G.A.: Il brano più importante dell’album, la
l’arrangiamento “ambient”, il solo di Giaco- rinascita. Sono stato sempre convinto del ti-
mo; mi sono divertito a cercare i suoni che tolo!
potessero colorare nel modo giusto la com-
posizione di Fabio. Il brano che preferite dei Goblin, antico
A.Z.: Uso un Rhodes mk1 con autopan per o nuovo?
contribuire con atmosfere delicate compa- A.M.: Mysterium.
tibili con il soundscape di Fabio. La melo- D.C.: Goblin da ROLLER del 1976, perché mi
dia della seconda parte, derivante da un trasmette emozioni diverse ed è molto diver-
mio campione di chitarra classica, ha una tente suonarlo dal vivo, e Forest del nuovo.
risposta armonizzata suonata su un antico A.Z.: Dr Frankenstein, ancora da ROLLER,
synth Yamaha CS15. Indubbiamente devo Una sezione ritmica un cello vero, ho chiamato mio nipote Gior- originalità ed esecuzione meravigliosa. Del
tutta l’ispirazione al Tony Banks di WIND “da paura”. In dano (ottimo musicista, terminerà tra poco disco nuovo, tutto. Lo vedo quasi come un
alto: Agostino
AND WUTHERING e AND THEN THERE Marangolo. Sopra:
il conservatorio) che mi ha consigliato di essere unico.
WERE THREE. Fabio Pignatelli. provare Francesco Marini; sono venuti da F.P.: Difficile rispondere perché i brani che
F.P.: Una composizione a cui tengo molto, me, Giordano gli ha scritto la parte, e una mi piacciono a pari merito sono molti. For-
fa parte del mio lato “romantico”, ne ho volta registrato il violoncello il brano ha su- se quello a cui sono più affezionato è L’alba
scritte diverse nella mia carriera, ma, forse, bito preso un altro “aspetto”! Poi, su idea di dei morti viventi da ZOMBI del 1978. Quando
questa è quella a cui tengo di più! Danilo, abbiamo sostituito i timpani con le ho pensato quel ritmo di basso per com-
G.A.: È uscita la mia parte gilmouriana con percussioni di Arnaldo Vacca. Alla fine ho mentare l’andatura degli Zombi ho avuto
una Gibson Les Paul! capito che ero riuscito a realizzare quello che un’illuminazione! Credo che in nessuna
avevo in mente dall’inizio… un vero Dark Bo- colonna sonora di film sugli zombi ci sia
G) Dark Bolero lero! Basso Rickenbacker. un pezzo migliore per “accompagnare” la
F.P.: A parte i colori di tastiere di Aidan e le loro “marcia”. Subito dopo metto Suspiria
chitarre, l’ho composto e suonato tutto io. È H) Rebirth del 1977 per genialità (un po’ tutta la co-
nato mentre provavo il suono dei celli, la pri- D.C.: Vera fusione prog, grandi chitarre di lonna sonora) e Profondo Rosso del 1975 per
ma cosa che ho scritto, poi i cori e i timpani. Giacomo, sul finale sono intervenuto con la grandiosità e per tutto quello che ci ha
L’atmosfera mi ha portato a dargli il nome l’atmosfera che avevo denominato Il suono dato. Dei pezzi nuovi non ho, per ora, un
provvisorio di Dark Bolero, che è rimasto! Con della paura. preferito. Mi piacciono un po’ tutti.
questi strumenti sono arrivato a comporre A.Z.: Un magnifico opus di Fabio, un gran- G.A.: Profondo rosso: uno dei brani più belli
fino all’ingresso del basso, poi sono andato de finale per la nostra storia. Ho usato vari della storia del prog.
avanti, step by step, fino alla fine. Una volta campioni orchestrali di archi e corni fran-
conclusa la stesura mi sono preoccupato cesi per sostenere quelli di Fabio e Danilo. GOBLIN REBIRTH è disponibile su
dei suoni, e, dopo l’aggiunta delle chitarre e Con spruzzatine di synth qua e là. Relapse Records; ALIVE su Black Widow.
bouzouki, mi è venuta la voglia di provarci F.P.: È forse il brano più “emotivamente com- Info: www.facebook.com/Goblin.Rebirth.
33
p er l’In ferno è un
etto
or n i. Q uello del Bigli VIVI LOTTA PENSA,
rn i e r it album, menti
Ci sono rito ia ve folk. Dal nuovo bucoliche: gli otto ele una
h re
Testo: Paolo
Carnelli
ritorno in c v i però solo atmosfe ruppo, praticamente ome
De Sarno te g c
e Antonio non aspetta gono attualmente il ssario sanno bene
n ce
Immagini:
ndi che compo estra, quando è ne
Enrico Rola h
piccola orc ibugio e la faretra…
h
usare l’arc
embra ieri, e invece era il 2004 doppie tastiere di Giuseppe “Baffo” Banfi e a cui il gruppo diede subito un seguito con
quando, con uno splendido cofa- Giuseppe “Pilly” Cossa, e soprattutto dalla IL TEMPO DELLA SEMINA, album destina-
netto da collezione, si riaccende- figura, irriverente ed esplosiva, del cantante to a rimanere inedito per moltissimo tempo
vano i riflettori sul Biglietto per e flautista Claudio Canali. La band, compo- a causa del fallimento della casa discogra-
l’Inferno. La formazione di Lecco sta anche da Mauro Gnecchi (batteria), Mar- Biglietto fica, la Trident di Maurizio Salvadori, e del
per l’Inferno
è stata tra i principali protagonisti della co Mainetti (chitarra) e Fausto Branchini conseguente scioglimento della band. A
live. Olginate
stagione d’oro del “pop” italiano degli anni (basso), pubblicò nel 1974 il suo omonimo (Lc), Teatro Jolly, oltre dieci anni dall’uscita del cofanetto UN
’70, con il suo hard prog caratterizzato dalle album di debutto. Un lavoro straordinario, 30/4/2015. VIAGGIO LUNGO TRENT’ANNI, la storia
34
del Biglietto per l’Inferno si è però arricchita tre a sei anni di distanza arriva VIVI LOTTA
di nuovi capitoli, evolvendosi in una dire- PENSA, che chiude di fatto i conti con il
zione che probabilmente nessuno avrebbe passato…
osato di immaginare: quasi subito Gnecchi
e Cossa, infatti, hanno deciso di ripartire, Voi che siete stati membri storici
creando una nuova line up extra large di del gruppo; avreste mai immaginato
ben otto elementi. Purtroppo della rinasci- di ritrovarvi a suonare assieme nel
ta del Biglietto non poteva evidentemente 2015?
far parte Canali, che nel 1990 è entrato in Mauro Gnecchi: In realtà no, anzi, nessu-
convento: per i più curiosi, Fra Claudio at- no se lo sarebbe potuto immaginare. Io, ad
tualmente si trova nell’Eremo della Beata esempio, per trent’anni ho riposto Il Bigliet-
Vergine del Soccorso di Minucciano, un pa- to in un cassetto!
esino arroccato tra la Garfagnana e la Luc- Giuseppe Cossa: Ognuno di noi, dopo lo
chesia, sotto le pendici del monte Uccello, scioglimento del 1976, ha proseguito su
in provincia di Lucca. Nel frattempo, anche strade diverse. Ci siamo ritrovati all’inizio
il sound del gruppo è cambiato: le tastiere e del 2000 in un gruppo di musica popolare
i synth hanno lasciato il posto a fisarmoni- e lì è cominciata a maturare qualche idea.
ca, organetto, cornamusa, flauto e violino, Poi con l’uscita del cofanetto del Biglietto,
mentre la parti vocali di Canali sono state nel 2004, mi sono detto: “Forse potrei ar-
affidate alla bravissima Mariolina Sala. rangiare un paio di pezzi in modo acustico,
Un’evoluzione sostanziale, evidenziata an- strumentale e senza voci”, ed è nata così
che dalla nuova denominazione “Bigliet- una prima idea. I primi due brani che ho ri-
to per l’Inferno.Folk”. È del 2009 la prima arrangiato sono stati L’arte sublime di un giu-
VIVI LOTTA PENSA
uscita del nuovo corso, TRA L’ASSURDO sto regnare e Il nevare: una a ritmo di mazurca
(2015) comprende
E LA RAGIONE, contenente rivisitazioni di cinque brani e l’altra di musica bretone. L’idea è piaciuta
vecchi brani oltre a un pezzo inedito, men- di cui uno inedito. e, diciamo, il resto è storia.
35
biglietto per l’inferno
ANTONIO DE SARNO

Mariolina Sala

Secondo voi, chi ha una certa volte perché io l’avevo scritta in un altro
familiarità con la vostra produzione modo”… però ha capito che sono passati
degli anni Settanta, ascoltandovi quarant’anni ed è diventata un’altra cosa.
adesso sarebbe in grado di Più avanti, comunque, gli porteremo il Cd
riconoscervi? completo.
G.C.: In realtà, quando abbiamo fatto il
primo disco, questo è stato il nostro più C’è un’idea unitaria dietro questo
grande punto interrogativo. A me preme- disco? In copertina ci sono tre
va, ma anche ai miei compagni di avven- immagini.
tura, di mantenere alte le aspettative per M.G.: Le immagini sono ispirate da Vivi Giuseppe Cossa
i fan del vecchio Biglietto. Eravamo un po’ Lotta Pensa, il pezzo che dà il titolo al disco.
preoccupati, dato che questa operazione Abbiamo chiesto a un nostro amico di Lec- Vecchio e nuovo Questa scelta si ripercuote anche
Biglietto. Sopra:
proponeva uno spostamento molto deciso co di rappresentare graficamente queste Mariolina Sala.
sul tipo di strumentazione utilizzata?
verso la parte “tradizionale” della musica. tre situazioni ed è venuto fuori un lavoro Sotto: Mauro G.C.: No, il cambiamento riguarda solo la
In realtà abbiamo constatato che la stra- incredibile, che ci è piaciuto tantissimo. Tra Gnecchi. A destra: dicitura. Il Folk era stato inserito per sot-
grande maggioranza delle persone che l’altro, è un trittico che è stato studiato ap- Giuseppe Cossa. tolineare la scelta che avevamo fatto di
hanno ascoltato il nostro primo disco sono positamente per il vinile, in uscita in questi sostituire tutta la musica elettronica con
rimaste impressionate da questa operazio- giorni. gli strumenti della musica popolare o della
ne: non volevamo fare la solita raccolta di tradizione. Però, una volta che questo nuo-
cover che molti vecchi gruppi hanno deci- Un gradito ritorno al lato artistico vo approccio si è assestato ed è diventato
so di produrre, riproponendosi dopo tanti delle copertine, quindi… parte integrante del progetto, abbiamo de-
anni. Del resto noi non siamo più quelli di M.G.: Sì, del resto era una caratteristica ti- ciso che non fosse più il caso di evidenziarlo
prima: dopo il Biglietto abbiamo fatto un pica dei dischi Prog degli anni ’70. Queste nel nome del gruppo.
sacco di altre esperienze e abbiamo scelto cose colorate, disegnate tipo fumetto, che M.G.: Siamo molto contenti di questo nuo-
nella nuova formazione di avere musicisti si aprono… Il primo omonimo
provenienti da realtà totalmente diverse, album del Biglietto
per l’Inferno viene
che ci servivano per dare vita a un progetto Come mai per questo nuovo
pubblicato nel 1974
che fosse innovativo. Abbiamo coinvolto, album avete ripreso la vecchia sigla su etichetta Trident.
ad esempio, una cantante che viene dal Biglietto per l’Inferno, abbandonando
musical, dal jazz e dal teatro, un bassista l’appendice Folk?
che fa free jazz, un chitarrista rock… il tut- M.G.: Innanzitutto va detto che
to unito alle nostre esperienze. Abbiamo sono passati più di cinque anni dal
shakerato un po’ tutto e questo è il risul- lavoro precedente: in questo lasso di
tato [ride]. tempo il gruppo è cresciuto anche
a livello musicale, e gli arran-
Fra Claudio, ovvero Claudio Canali, giamenti dei brani si sono
ha partecipato al nuovo album? spostati più sul versante
G.C.: No, aveva partecipato al primo, TRA rock. Per questo motivo ab-
L’ASSURDO E LA RAGIONE, dove aveva biamo deciso di eliminare
ricoperto il ruolo di frate Isaia in Confessione. l’etichetta “folk”. Del re-
M.G.: Per questo secondo album ci ha dato sto il “nuovo” Biglietto
la benedizione e basta [ride]. Non vogliamo ormai è abbastanza
disturbarlo più di tanto, anche il priore ci conosciuto, le per-
ha fatto capire che è meglio che lo lasciamo sone sanno che
tranquillo… il progetto è
questo qui,
Ma lui ha apprezzato il disco? con la parte
M.G.: Sì, gli abbiamo fatto sentire l’inedito, acustica e la
Narciso e bocca d’oro, che era una sua crea- parte elettrica,
zione. Lui ci ha pensato un attimo, come e una cantan-
dire, “la devo riascoltare ancora due o tre te femminile.
36
biglietto per l’inferno
Quando vi è venuta l’idea di Come vanno i concerti con la nuova
inserire in organico una cantante e formazione?
non un cantante? M.G.: Una grandissima soddisfazione. La
M.G.: Abbiamo montato quattro o cinque tensione c’è, come per qualsiasi altra cosa,
pezzi e cominciato a inserire la chitarra e l’emozione pure. Devi tremare un po’ all’i-
elettrica ma poi siamo arrivati a dire: “Qua nizio e poi devi darci dentro completamen-
senza i testi non andiamo avanti”. La musi- te, con tutto quello che hai.
ca del Biglietto ha bisogno anche della forza M.S.: Onestamente, il novanta percento
dei testi scritti da Claudio Canali negli anni delle volte il nostro pubblico è così, con
Settanta. Fortunatamente conoscevo Ma- l’orecchio teso. Spesso capita la vecchia
riolina Sala, l’avevo vista suonare e così le guardia che viene a dire: “Dai, vediamo un
ho inviato il testo de Il nevare chiedendole di po’ cosa fanno questi qui”, e arrivano con
interpretarla a proprio piacimento. La sua la puzza sotto il naso andandosene poi via
è stata un’interpretazione da brividi e così col Cd, per cui è una grande soddisfazione.
le abbiamo detto: “Questo è quello che ci
Mauro Gnecchi
serve, fai parte del Biglietto!”. L’ultima volta durante i concerti
aprivi una valigia e recitavi parecchio

po’
vo lavoro perché è stato realizzato con lo durante le parti strumentali; come la
spirito giusto. Rifare le cose come agli esor-
iz io er o u n porti avanti questa cosa?
di non ha assolutamente senso. Noi non
«All’in i a ve vano
M.S.: Il termine “portare avanti” mi piace,
siamo più quelle persone lì, siamo andati
a ta , m significa che è in atto una trasformazione.
avanti. Quarant’anni di musica ti cambia-
spavent r o gre ssivo
L’idea è un po’ come se Il Biglietto fosse

c k P
detto Ro
no, cambiano la tua prospettiva. La gente uscito da quella valigia. Il viaggio è parti-

nsato
deve capire che adesso il Biglietto è questo to, la valigia è arrivata a destinazione, e

e avevo pe M. Sala
qua, non quello degli anni Settanta. Se ci noi siamo usciti dalla valigia. Non a caso
sono dei nostalgici, mi dispiace per loro, uno dei tre quadri presenti nella copertina
io”»
“oh santo D
che ascoltino i dischi vecchi. La vera sfida dell’album rappresenta una donna che cer-
sarà il prossimo Cd, perché sarà tutto d’i- ca di uscire dal disco. Ora la donna è usci-
nediti. ta. Credo, ripeto, che questa musica possa
essere affrontata anche da una donna, da
Anche su VIVI LOTTA PENSA, però, c’è una voce femminile, da una sensibilità fem-
un brano inedito… Mariolina, cosa si prova a minile che può, in certe sfumature, anche
G.C.: Vero, si tratta di Narciso e bocca d’oro, L’attuale Biglietto interpretare una parte già scritta, essere diversa da quella di un uomo.
che Claudio Canali aveva composto dopo per l’Inferno. già conosciuta dal pubblico, ma al M.G.: Non potevamo rinunciare alla parte
lo scioglimento del gruppo, nel 1977. Da sinistra: femminile? teatrale. I concerti dell’epoca erano qualco-
Mariolina Sala,
Era stato pensato per due chitarre e due Giuseppe “Pilly” M.S.: Onestamente io nasco come inter- sa di molto eterogeneo e variegato: Claudio
voci; noi invece l’abbiamo arrangiato in Cossa, Raniero prete e quindi il fatto di dover interpretare si vestiva col principe di Galles, però indos-
maniera molto acustica, come “Ragno”Fumagalli, materiali scritti da altri per me rappresenta sando le scarpe da tennis, e cominciava a
se fosse una ballata, ag- Mauro Gnecchi, la normalità. In questo caso la novità sta fare il matto; Baffo si metteva una calzama-
Enrico Fragnoni,
giungendo anche un po’ Renata Tomasella, nel fatto di aver potuto conoscere non solo glia nera, mantello rosso, capelli cotonati;
di fisarmonica e qual- Carlo Redi l’autore dei testi, ma anche gli autori delle Fausto Branchini invece aveva il saio da
che flauto. e Pier Panzieri. musiche, chi aveva concepito l’idea iniziale. frate. Non era certo poca roba! Peccato che
Tutto questo indubbiamente rappresenta non ci siano filmati di quel periodo, l’unico
un aiuto in più per chi, come me, deve che c’era era stato registrato dalla tv sviz-
poi interpretare. Abbiamo scelto zera, ma gli archivi svizzeri ogni vent’anni
di non girare al femminile alcu- ripuliscono tutto e quindi è scomparso an-
ni testi, molte parti sono rimaste che quello.
al maschile, ma credo che il lin-
guaggio della musica, come il Prima parlavate del prossimo disco.
linguaggio dell’arte, non ab- Cosa avete in mente?
bia sesso. M.G.: Non lo sappiamo. Per adesso ci go-
diamo questo lavoro, lo promuoviamo e poi
Sul precedente si vedrà.
c’era Il tempo della G.C.: Io ho un’idea che ho già comunica-
semina, in cui la to agli altri: ho dei testi di un’autrice che si
linea melodica occupa di disagio mentale e volevo prova-
era tua. re a sperimentare in questa direzione, mi
M.S.: Sì. Quella è sembrava una cosa interessante. Noi però
stata la prima vol- abbiamo dei tempi molto lunghi, perché
ta che ho scritto l’idea del gruppo è quella di lavorare insie-
qualcosa di nuovo me. Siamo convinti che una produzione che
per il gruppo. Pri- è il risultato del contributo di ogni singolo
ma e non ultima, componente possa essere decisamente più
perché sul nuovo originale.
album c’è Narciso e
bocca d’oro sulla qua-
le mi hanno dato il VIVI LOTTA PENSA è disponibile su BTF/
permesso di inter- Vinyl Magic. Info: www.bigliettoperlinferno.
venire. com
37
Gli uomini di Dio,
da sinistra:
Steve Roberts,
Darran Charles,
Dan Nelson.
Nel suo nuovo album Poi ho visto che Steve aveva un loro album e li ho riscoperti da capo. L’album
era MESMERIZE, che è diventato uno dei miei dischi preferiti degli ultimi die-
EMERGENCE, il grup- ci anni. C’è stato un momento, circa sei mesi fa, in cui non ascoltavo altro,
po prog del Galles del mi hanno influenzato moltissimo. Il tipo di parti di chitarra che scrive Daron
sud, Godsticks, ha Malakian sono beatlesiane per il mondo metal, fischiettabili, memorabili”. Ma,
come ci fa notare Charles, i Godsticks hanno anche la reputazione di essere
distillato il suo suono, una band tecnica. Non è certamente un obiettivo cosciente, né desiderabile:
forte e inebriante, da un “È facile inventarsi delle cose in tempi complessi perché nella maggior parte
dei casi basta strimpellare dietro a un metronomo, e spesso ci casco anche
crogiolo di influenze io! Se qualcuno fa caso alla metrica che ho usato in un pezzo ho fallito come
che comprendono jazz- compositore. Non credo che a un ascoltatore interessi tecnicamente come si
sviluppa un brano, o almeno non dovrebbe. È molto più difficile trovare delle
fusion, nu metal e… Rufus Wainwright. linee melodiche memorabili che comporre utilizzando dei tempi dispari”. C’è
Prog Italia è media partner del concerto voluto molto tempo prima che il gruppo arrivasse a questo livello, quindi non
romano del 6 novembre (Planet Live Club), c’è da meravigliarsi che da parte loro sia visto come un grosso risultato. Han-
no perso uno dei membri fondatori in circostanze tragiche ancora prima di
che vede il trio di supporto a Tony MacAl- debuttare. “Il nostro batterista era un mio compagno di scuola che conoscevo
pine. Darran Charles (chitarrista, cantan- da molto, molto tempo. Era ridotto proprio male per motivi personali ed è
morto qualche anno dopo”… aggiungendo con un tocco di umorismo nero…
te, frontman) ci svela qualcosa del trio… “forse abbiamo cambiato qualcosa come 12 batteristi, ma non tutti sono mor-
ti in modo melodrammatico”. A un certo punto è arrivato Steve Roberts alla

C
Testo: Alex Lynham batteria e ci è rimasto fino a oggi. Invece, il bassista Jason Marsh ha lasciato il
gruppo prima di SPIRAL VENDETTA. “Ammiro molto che mi abbia semplice-
mente detto che non aveva più voglia di proseguire, così siamo rimasti amici.
redo che qualsiasi etichetta ti venga affibbiata possa giova- Non ci ha fatto perdere tempo rimanendo a malincuore e facendo le cose a
re, almeno per quanto riguarda il marketing, ma in un certo metà”. Vedere su YouTube il giovane Dan Nelson che suonava un pezzo dei
senso la cosa ci si è rivolta contro, dato che abbiamo tante Godsticks ha colpito moltissimo i due componenti rimasti, al punto da spin-
etichette diverse. Ci hanno definito come una rock band, un gerli a chiedergli se volesse unirsi a loro. “Siamo rimasti colpiti da ‘come’
gruppo prog, un gruppo molto tecnico. Sembra che non ap- aveva suonato il pezzo, non tanto per il fatto che era riuscito a suonarlo.
parteniamo a nessun genere preciso”. Esaminando le influen- Aveva 17 anni all’epoca, la differenza di età tra noi era enorme, ma siamo ri-
ze di Charles, non è difficile capire come questo non potesse non essere un usciti ugualmente a corromperlo!”. Anche quando tutto procede bene, il loro
problema per i Godsticks. A cominciare dagli ascolti a base di Deep Purple, stile compositivo è estenuante visto dall’esterno, dato che tutto viene fatto
Rainbow e Black Sabbath nella macchina del padre, fino al giorno d’oggi, con i “nel modo più complicato possibile” e gli album sono il frutto di un lungo e
suoi gusti musicali che arrivano a toccare anche Rufus il quale ha avuto un’in- doloroso processo collaborativo. “Io tiro fuori qualche idea, solitamente un
fluenza enorme su di lui, tanto che è diventato suo fan in modo “ossessivo”. I riff di chitarra, e poi cerco di fare qualcosa con una drum machine. La cosa
Godsticks però provengono da esperienze differenti. Formatisi attorno al 2008 non funziona mai come dovrebbe e così mi tocca andare da Steve e dirgli: ‘io
per eseguire cover di Frank Zappa e Steve Vai, si sono poi spostati verso la ho questa cosa qui, tu cosa proponi?’. Steve è un genio nel riuscire a con-
produzione di materiale originale, SPIRAL VENDETTA, il loro primo album, è testualizzare anche le cose più bizzarre. Rende le cose bizzarre più semplici.
il manifesto del loro stile tecnico e quasi jazz-fusion. “Credo che Jason (Marsh, Mi dà la parte di batteria, la inserisco nel computer, metto tutto insieme e a
ex bassista del gruppo) e Steve (Roberts, batterista) abbiano forti influenze quel punto spesso parto per la tangente e finisco per modificare le sue parti,
jazz nel loro modo di suonare, in particolare Steve. Mi hanno fatto conoscere tagliuzzando qua e là finché non mi blocco di nuovo. A quel punto lo chiamo
un sacco di roba jazz. Ho ascoltato e studiato jazz giù a Londra per un po’ di di nuovo e gli dico: ‘Mi serve un’altra parte di batteria!’”. Il gruppo descri-
tempo. Mi piace molto ascoltarlo dal vivo ma in macchina no, diventa un po’ ve la musica di EMERGENCE come assemblata meticolosamente, in modo
noioso ad essere onesti”. Charles descrive il nuovo album EMERGENCE come da essere perfettamente coerente sia musicalmente che a livello tematico,

È molto
la prova che i Godsticks si stiano mentre i testi nascono a parte. “C’è un approccio differente, sono piuttosto
trovando sempre più a loro agio in terza persona che personali. A essere sinceri non ho più
come “fautori di un heavy prog”, delle opinioni certe su molte cose, a questo punto. Sono più
realizzando un disco di cui van- un osservatore. Preferisco scrivere dal punto di vista di altre

più difficile trovare


no fieri, sicuramente il punto persone dato che la cosa mi riesce più faci-
più alto della loro carriera. “So le”. “Zen” non sarebbe la parola corretta ma
che lo dicono tutti, ma questo è il c’è un certo candore nella risposta che dà

delle linee melodiche


primo album che ha soddisfatto quando gli viene chiesto

memorabili
pienamente le nostre aspettative. Abbiamo otte- perché fa musica. “Se lo
nuto quello che volevamo al 100%”. Con un sapessi probabilmente
sound decisamente più duro, EMERGENCE è smetterei di farla”. De-
molto diretto e muscolare, va decisamente in scrive la musica come “la cosa più vici-

che comporre
una direzione diversa dai precedenti. È na che ho alla religione, probabilmente.
riconoscibile ma al contempo rappre- Se c’è qualche barlume di positività di

utilizzando dei

tempi
senta un nuovo punto di arrivo per il tanto in tanto, si crea una specie di dipendenza e così devi
gruppo. “Suonando il materiale dell’ul- continuare sempre a cercarla. A volte
timo lavoro dal vivo ci siamo accorti mentre registriamo qualche cosa ti ar-
che i pezzi che ci piacevano di più era- riva una vibrazione e pensi ‘Dio, que-
no quelli più duri”. Cita artisti “genuini” sto pezzo è fantastico!’”.
come Devin Townsend o i più metallari
System of A Down come catalizzatori I Godsticks saranno in tour da ottobre con Tony
per il rinnovato interesse in un genere, MacAlpine. Emergence è un’autoproduzione. Info:
il metal, che si credeva fosse diventato www.godsticks.co.uk – subito dopo questa intervista

dispari
ormai di maniera. “Mi ero convinto che c’è stata la separazione dal batterista Steve
i System of A Down fossero solo dei cloni dei Korn. Roberts. La band è alla ricerca del sostituto.
39
Prendi un trio di “progghettari”, aggiungi tanta voglia di divertimento e condisci
il tutto con una strana canzone sulle previsioni meteorologiche legate alla “carne”.
Il risultato è TRES CABALLEROS, l’originale e meraviglioso terzo album degli
Aristocrats. Preparatevi ad assorbire un po’ di contagiosa sregolatezza. Guthrie
Govan, Bryan Beller e Marco Minnemann saranno dal vivo in Italia a febbraio (per
ora annunciata la data di Roma del 18).
Testo: Dom Lawson

l Kentucky Meat Shower è un avvenimento sto- “pioggia carnosa” del XIX secolo. E non c’era mai nea. Beller racconta: “È strano quello che dici, per-
rico, un evento che si verificò realmente in stato un gruppo – in particolare uno formato da tre ché fin dall’inizio eravamo fermamente contrari a
un piccolo paese del Kentucky nel 1876. Pra- acclarati virtuosi dei rispettivi strumenti – così di- diventare uno di quei gruppi. Di sicuro non voleva-
ticamente si mise a piovere carne e nessuno chiaratamente gioioso ed esilarante come gli Ari- mo chiamarci Govan-Beller-Minnemann e creare
è riuscito mai a spiegare il perché. La scienza stocrats. Il nome deriva da una barzelletta di una dei pezzi strutturati in modo da permettere a cia-
moderna ha elaborato una teoria secondo cui uno volgarità pazzesca raccontata tra comici (e se non scuno di noi di suonare degli assoli interminabili.
stormo di avvoltoi fece a pezzi un cavallo che, con avete mai visto l’omonimo film/documentario di Abbiamo deciso tutti e tre insieme che era necessa-
ogni probabilità, era un tantino, diciamo, andato a Paul Provenza con Robin Williams, Whoopi rio formare un vero gruppo, scrivere canzoni che
male. Così dopo aver banchettato un po’ col cavallo Goldberg, Chris Rock, Jon Stewart, Eric Idle dei avessero motivo di esistere e cercare di creare un
morto ripresero il volo e, una volta accortisi di non Monty Phython, Larry Storch, v’invitiamo a farlo al sound che fosse immediatamente identificabile
aver mangiato una prelibatezza, cominciarono a più presto); il gruppo, invece, è una collaborazione come Aristocrats e non come una collaborazione
disfarsene sopra l’ignara cittadella. È un titolo an- tra il chitarrista inglese Guthrie Govan (al quale va tra virtuosi. Non che ci sia niente di male nel fare
che troppo descrittivo. Sentivo che questa storia attribuita la spiegazione del titolo The Kentucky Meat una cosa simile, e alcuni progetti di quel genere
meritava una canzone tutta sua”. La musica stru- Shower, uno dei nuovi pezzi del gruppo), il bassista non mi dispiacciono affatto, ma non è quello che
mentale è curiosa. Per ogni pregevole composizio- statunitense Bryan Beller e il batterista tedesco volevamo fare noi”. In forte antitesi con progetti si-
ne che non prevede la voce, ci sono mille esempi di Marco Minnemann. Sulla carta, almeno, sembre- mili, gli Aristocrats si qualificano come un vero
vanità virtuosistiche fini a se stesse e prive di melo- rebbe essere un altro di quegli interminabili dischi gruppo, concentrato a creare vere e proprie canzo-
dia. In ogni caso, fino a oggi nessuno aveva voluto tanto in voga nel mondo del prog, uno di quelli rea- ni. Il loro nuovo album, TRES CABALLEROS, riba-
dedicare un brano, strumentale o meno, a una lizzati da tre tizi talentuosi in maniera estempora- disce tutto ciò con il solito sorriso irriverente stam-
40
Da sinistra
Guthrie Govan,
Marco Minnemann
e Bryan Beller.

pato sulla faccia. Questi tre musicisti tentacolari mann: “Siamo molto amichevoli con il pubblico in
mostrano un grande affiatamento e altrettanta bra- sala e durante un nostro concerto può succedere «Non so se si possa
vura, dieci composizioni che vanno dal bluegrass qualsiasi cosa. L’intesa che c’è tra noi ci spinge a categorizzare
metal al cardiopalma alla jazz fusion più sballata, prenderci in giro per i titoli delle canzoni o a raccon-
spesso all’interno dello stesso pezzo, concedendosi tare barzellette sul palco, non c’è niente di pianifi-
quello che
raramente il tempo di tirare il fiato. Il terzo album cato a tavolino, è solo divertimento. Siamo così a facciamo.
che il trio realizza dopo aver suonato insieme per nostro agio che non riusciamo a prenderci troppo È troppo sciocco
scherzo al NAMM di Los Angeles, nel gennaio del sul serio. Desideriamo che tra noi ci sia quel livello
2011, è innegabilmente progressive ma al tempo di comunicatività e quel tipo di scambio di energia”. per essere prog.
stesso così distante dalla mera messa in mostra del- Ribadisce Govan: “Ai nostri concerti mi sembra che Non è jazz perché
le singole capacità strumentali da sembrare quasi ci sia sempre un pubblico molto vario, per fortuna.
punk. Il risultato è che mentre le loro collaborazioni Ovviamente c’è gente che si concentra solo su uno è troppo rumoroso
con personaggi del calibro di Steven Wilson e Mike strumento, portando taccuini e binocoli per esami- e nemmeno rock
Keneally li ha resi simpatici ai prog fan, la pura esu- nare tutto, ma c’è anche tanta gente che viene solo
beranza e determinazione delle loro composizioni per divertirsi. È come dire: ‘Ehi, questi tizi sembrano
perché troppo
gli permettono di raggiungere un pubblico ben più divertirsi a suonare insieme, andiamo ad assorbire strano.
vasto. Certo, ad aumentare la loro notorietà aiuta un po’ di questa contagiosa sregolatezza’. Non so se
anche il fatto che i loro concerti si trasformino spes- si possa catalogare quello che facciamo. È troppo
È quello che è…»
so in delle vere e proprie feste. Fa notare Minne- sciocco per essere prog. Non è jazz perché è troppo Guthrie Govan
Tres caballeros:
con il cappello in
caso di improvvisa
pioggia di carne.

rumoroso e nemmeno rock… perché troppo strano. (ride)! A Marco invece sembrava divertente. Alla musicale per bilanciare la goliardia e la voglia di
È quello che è”. fine la parte con le voci è stata inserita sul disco, mettersi in mostra, e mettere in discussione tutte
Impossibile non notare quanto ciascun compo- ma per un problema logistico sono stato costretto a le convenzioni del progressive rock. “La cosa che ci
nente sia abile col proprio strumento, ma anche chiamare Brenon Small, leader del gruppo virtuale ha aiutato molto è l’aver fatto un sacco di concerti
la composizione più ardita presente in TRES CA- Dethklok (quando decidono di esibirsi live ci suono in questi anni. Serve molto a rafforzare il legame
BALLEROS è stemperata dal tono dissacratorio con Mike Keneally), e Ben Thomas, voce di Zappa tra noi e ti permette di sentirti più libero in quel-
che percorre tutto il disco. Ancor più che sul de- Plays Zappa, per cantare quella melodia. È una cosa lo che fai”, spiega Govan. “Non stiamo cercando di
butto omonimo del 2011 o sul successivo CULTURE stupida, una presa per il culo in parole povere!”. forzare le cose ma c’è una certa logica nel suonare
CLASH del 2013, l’effervescenza del gruppo fa sì che “Alla fine è venuto fuori un disco pieno di sovrain- sempre più spesso insieme in modo da migliorare la
l’ascolto sia un’esperienza positiva e musicalmente cisioni, una cosa che non avevamo assolutamente coesione tra di noi. Siamo sempre stati attenti all’a-
molto ricca, sebbene insaporita da una spruzzata di previsto, anche stranamente americano”, continua spetto compositivo, in modo che ci sia sempre un
giocosità quasi sconcertante e, ancora più strana- Govan. “L’intero disco è infarcito di diverse sfuma- qualcosa di riconducibile alla forma canzone, e le
mente, dal primo tentativo di inserire la voce su un ture che fanno riferimento ai cowboy, ma non è una note vengono volutamente suonate in quell’ordine.
album degli Aristocrats. Per l’esattezza, nel brano cosa fatta volontariamente. Solo quando abbiamo C’è equilibrio tra la composizione e lo sfogo, credo
ascoltato i demo tutti che quello che senti nei dischi è proprio il bilancia-
insieme abbiamo sco- mento tra i due estremi, dettato dalle esigenze di
«Ovviamente ai nostri concerti perto che questa vena gruppo”. Gli Aristocrats sono la cosa più divertente
c’è gente che si concentra solo su americana era molto che tre uomini adulti possano fare insieme senza
uno strumento, portando taccuini presente nella musica, togliersi i vestiti. È vero che hanno preso il loro
con nostra grande sor- nome da qualche battuta volgare uscita fuori nei
e binocoli per esaminare tutto» presa, direi. Dato che camerini, ma le loro motivazioni rimangono puris-
Guthrie Govan ormai abbiamo suonato sime: al centro di tutto c’è solo la musica, l’amicizia
insieme per diversi anni, e l’idea di divertirsi il più possibile. È prog, è fusion,
penso che possiamo an- è rock’n’roll. Tutto questo, signori e signore, si chia-
Smuggler’s Corridor, che fa pensare un po’ ai western che fare delle cose sceme e prendere dei rischi sen- ma intrattenimento. “Sì, stiamo suonando musica
di Sergio Leone. “È uno di quei casi in cui ho scritto za compromettere il sound del gruppo, e questa è ma il mondo della musica fa parte di quello che
l’intero pezzo pensando a un genere molto specifi- solo una cosa positiva. Ci divertiamo molto a fare solitamente viene definito universo dell’intratteni-
co, tutta la cosa degli “Spaghetti-western”. Ho sen- queste cose un po’ stupide!”. Tutto è iniziato come mento”, conclude Beller. “Se non siamo capaci d’in-
tito la melodia quando mi sono svegliato una mat- una jam occasionale, ma poi c’è stata la necessaria trattenere le persone, allora cosa suoniamo a fare?
tina”, spiega Beller, l’autore del pezzo. “Ho annusato evoluzione, ora i tre musicisti si divertono così tan- Se vogliamo proporre qualcosa che pensiamo pos-
il groove, ho visto tutto nella mia testa e sapevo to con gli Aristocrats che non lo considerano più sa essere divertente e che provochi una reazione nel
esattamente come doveva suonare. Quando ho co- solo un side project. Ora sentono il vento in poppa pubblico, facendolo stare bene, ci devono essere dei
minciato a buttare giù i demo avevamo la sezione e capiscono che ci sono delle grandi opportunità momenti di spettacolo. Per fortuna questo aspetto
solista con l’assolo di chitarra e di basso e i break di per il futuro. Per quanto ciascun componente sia è entrato da solo a far parte del nostro progetto…
batteria. Sapevo che doveva esserci uno stacco con modesto e autoironico, non si può non notare che senza che neanche ce ne accorgessimo”.
delle voci che mormoravano una melodia, ma non sono gli stessi musicisti a essere sorpresi ed eccitati
sapevo cosa ne avrebbero pensato Guthrie e Mar- dal modo in cui l’intesa tra loro continua a funzio- TRES CABALLEROS è disponibile su Boing!. Info:
co. A dire il vero a Guthrie non piacque per niente nare. TRES CABALLEROS ha abbastanza sostanza www.the-aristocrats-band.com
42
l’anima
dei disegnatori

Giampiero Giant Plays


Wallnofer The Moonlight

C
tra
Dean che lo rese eternamente indeciso
lasse 1959. Galeotto fu Views di Roger cose dal 1987 , anno in cui inizia
ti amb edue le
illustrazione e fumetto, così porta avan
do tavole e copertine per «ESP» e «LILLA».
a collaborare con «l’Intrepido» realizzan -
ni, come Mondadori, Rizzoli, D’Anna. Colla
Illustra libri per i maggiori editori italia obol li e le 200
rie: suo è il disegno sui franc
bora per le più grandi agenzie pubblicita ,
di nuov e esperienz e lavorative, sogna d’illustrare copertine
lire per Genova ’92. Sempre assetato Giorgio Bind a, Cd tra elettronica e mus ica
o e della notte di
cosa già fatta nel 2005 per Le ore del giorn o.
oran ea. Attualme nte sta lavorando al fumetto Dago e a un progetto american
contemp

43
Fu il classico rapporto di amore/
odio. Frank Zappa e Captain
Beefheart (alias Don Van Vliet)
condividevano un feroce
antagonismo, una contorta ma
eterna amicizia e un
impareggiabile genio musicale.
Nel loro periodo migliore insieme
diedero vita a momenti di pura
magia… ma quei tempi non sono
mai durati troppo a lungo.

Testo: Mike Barnes


Foto: Chuck Pulin

44

annuncio che Frank Zappa e i erano sempre condite con invettive ai danni mentalmente disturbato… Alice Cooper,
Mothers of Invention sarebbero di Zappa, chiunque lo stesse ascoltando. astro del nascente “shock-rock, e le GTO’s,
andati in tour nell’aprile e mag- La peculiarità del rock blues della Magic band composta da groupies le cui limitate
gio del 1975 – quello che poi Band, psichedelico e strutturato, gli fece capacità vocali fanno sembrare cantanti
sarebbe diventato il BONGO guadagnare popolarità soprattutto in In- liriche le Bananarama, gruppo pop-dance
FURY Tour – addirittura con ghilterra, dove veniva sostenuto senza tre- femminile degli anni ’80. Frequentavano
Captain Beefheart come ospi- gua dal leggendario John Peel, allora tren- questo universo anche Tim Buckley, Lenny
te (voce, sax, armonica), cau- tenne dj della BBC. Alla fine del 1968, Zappa Bruce e Tom Waits. A Zappa piaceva lavora-
sò un bel po’ di fermento. propose al suo amico un contratto con la re con questo tipo di musicisti in modo di-
Per molti, avere sul palco propria etichetta, la Straight, dandogli com- staccato, quasi in stile Andy Warhol. TROUT
questi due giganti freak, pleta libertà di espressione, con il risultato MASK REPLICA fu inizialmente pubblicato
pionieri della scena di Los che TROUT MASK REPLICA fu tra i più per la Bizarre, prima di essere passato alla
Angeles sin dalla metà degli grandi eventi sismici nella storia del rock. È Straight, e per Van Vliet questo fu insoppor-
anni ’60, era un po’ il sogno che difficile immaginare un’altra etichetta che tabile. “Bizarre… ma che cazz…?”, disse al
diventava realtà… anche se Zappa potesse appoggiare un doppio album così giornalista Steve Peacock della rivista ingle-
non era nato in California bensì a Baltimo- anticonvenzionale, in totale 28 brani per se «Sounds» nell’aprile del 1972.
ra, nel Maryland. Don (15 gennaio 1941 78 minuti. Ma il catalogo della Straight – e I primi show dei Mothers of Invention ven-
– 17 dicembre 2010), e Frank (21 dicembre della Bizarre, sua sorella gemella – poteva nero descritti come fuori di testa, infatti il
1940 – 4 dicembre 1993) erano amici fin dai vantare anche l’outsider californiano Larry loro album di debutto del 1966 fu intitolato
tempi della scuola, e nel 1969 Zappa aveva “Wild Man” Fischer (6 novembre 1944 – 16 FREAK OUT!. All’epoca essere “freak” era
prodotto TROUT MASK REPLICA, terza ope- giugno 2011; il suo album AN EVENING un complimento perché significava che eri
ra di Captain Beefheart & His Magic Band WITH WILD MAN FISCHER, registrato nel diverso dalla società così convenzionale
La strana coppia:
dopo SAFE AS MILK (1967) e STRICTLY Frank Zappa
1968, vedeva la presenza dello stesso Zap- e “retta” (da qui “Straight”, nome ironico
PERSONAL (1968), considerato il loro ca- e Captain pa, di alcuni Mothers, di Kim Fowley e del dj dell’etichetta di Zappa… ovvero retta). Ma
polavoro. Nel passato più recente c’era sta- Beefheart. Rodney Bingenheimer), che si diceva fosse la suscettibilità paranoica di Van Vliet andò
to un massiccio travaso di ex Mothers nella
Magic Band – inclusi il batterista/percussio-
nista Art Tripp, il bassista Roy Estrada e il
chitarrista solista Elliot Ingber – quindi il le-
game era molto stretto. Ma se c’erano tanti
motivi per cui sulla carta la cosa avrebbe do-
vuto funzionare… ce n’erano altrettanti per
cui avrebbe potuto naufragare: non a caso
rimase l’unica serie di concerti in comune.
La loro amicizia fu sempre contrassegna-
ta da una lunga storia di affetto e rispetto
reciproco, interrotta da qualche animosità
particolarmente violenta, principalmente
da parte di Van Vliet. Le interviste che aveva
rilasciato nella prima parte degli anni ’70
rei che ha imparato presto a sfruttare queste
caratteristiche per ottenere ciò che voleva”.
I giovani Van Vliet e Zappa s’incontrarono
alla Antilope Valley High School di Lanca-
ster, a nord di Los Angeles, ai margini del
deserto del Mojave, negli anni ’50, e legaro-
no per la comune passione dei dischi blues,
doo-wop e r&b. La loro prima registrazio-
ne, Lost In A Whirlpool (pubblicata nel 1996
sull’album THE LOST EPISODES), imper-
niata sulla storia di un uomo finito nello
sciacquone del WC, è datata 1958, avevano
entrambi 17 anni (25 giorni di differenza
anagrafica tra loro). Quando Zappa nel
1964 aprì lo Studio Z a Cucamonga, i due
erano in una specie di band chiamata The
Soots e registrarono alcuni brani nel tempo
libero, anche se inizialmente Frank dovette
persuadere il suo timido amico a cantare.
Molti osservatori riconoscono in quello l’ini-
ziò della loro rivalità, destinata a continuare
negli anni. Niente di nuovo, ma da parte del
figlio unico Van Vliet si trattava quasi di un
surrogato della mancante rivalità fraterna.
Alcuni dicono che Zappa fosse geloso della
ED CARAEFF/GETTY IMAGES

straordinaria immaginazione musicale di


Van Vliet… e Van Vliet della capacità orga-
nizzativa e affaristica di Zappa.
Denny “Feelers Rebo” Walley era amico di
Charles Robert “Bobby” Zappa, fratello più
giovane di Frank (suona la chitarra ritmica
in Lost In A Whirlpool), e li conosceva tutti
in tilt. In quanto a essere “freak”, la Tim Buckley. Schenkel giura che esi- dai tempi della scuola. Chitarrista esperto,
Magic Band era probabilmente il stono scatti della sessione fotografi- suonò con i Mothers of Invention proprio in
gruppo più stravagante dell’epoca, ca in cui Captain Beefheart suona il quel tour con entrambi; ricorda un aneddo-
come si poteva notare dalla coper- sax attraverso la bocca del pesce… to del 1970, quando Van Vliet portò la sua
tina di TROUT MASK REPLICA, che ma nessuno le ha mai viste! fidanzata, Janet Huck, a casa di Zappa per
vedeva il “Capitano” indossare la te- Eppure in quel momento Van Vliet dirgli che si sarebbero sposati (l’avrebbe fat-
sta di una carpa… vera! L’idea venne pensò che Zappa stesse ridendo to in quello stesso anno, i due rimasero in-
a Carl Schenkel (27 gennaio 1947), di lui, esibendolo come un pezzo sieme per 40 anni, fino alla propria morte).
grafico, pittore e fotografo della Penn- della sua collezione di pazzi, men- “La risposta fu: ‘ma che carino’. Don rimase
sylvania, che non dovette faticare mol- In alto: Beefheart tre in teoria sarebbe dovuto essergli ricono- immobile, gli diede un’occhiata tagliente,
to per convincerlo a lanciarsi in tale stranez- (a destra) e la sua scente per l’aiuto. Ma lì stava il problema. prese la sua mano e l’agitò davanti agli oc-
za; Carl lavorò anche a molte copertine dello Magic Band posano “Frank Zappa è la persona più disgustosa chi come per cancellarlo dalla propria vita,
il 26 febbraio 1969
stesso Zappa (tra cui LUMPY GRAVY del a Topanga,
che io abbia mai incontrato. Voleva ven- si girò, se ne andò, e non gli parlò più per
1967; WE’RE ONLY IN IT FOR THE MONEY California. Qui dermi come un fottutissimo fuori di testa anni. Frank fu onesto come sempre, però il
e CRUISING WITH RUBEN AND THE JETS sopra: Trout Mask – quel presuntuoso”, raccontò a Nick Kent suo senso dell’humour era sarcastico e sec-
del 1968; UNCLE MEAT e HOT RATS del Replica, l’album della rivista londinese «Frendz», numero 26 co. Ma in tutto ciò non c’era niente di stra-
di Beefheart
1969; CHUNGA’S REVENGE e BURNT WE- prodotto da Zappa.
dell’aprile 1972. Per cercare di dare un sen- no, non aveva intenzioni maliziose. Comun-
ENIE SANDWICH del 1970; 200 MOTELS e so a tutto questo, dobbiamo risalire alla loro que Don l’aveva presa davvero male”.
FILLMORE EAST, JUNE 1971 del 1971; JUST infanzia, in stile psicoanalitico. Racconta Nel 1974, dopo un tentativo commerciale
ANOTHER BAND FROM L.A., WAKA/JAWA- Art Tripp: “Don era figlio unico e viziatissi- disastroso con gli album UNCONDITIO-
KA e THE GRAND WAZOO del 1972; OVER- mo – un vero 10 su una scala di 10. Anche io NALLY GUARANTEED (aprile) e BLUEJE-
NITE SENSATION del 1973; APOSTROPHE ero figlio unico, terribile e viziato, ma, forse, ANS & MOONBEAMS (novembre), tor-
(’) del 1974, ONE SIZE FITS ALL e BONGO potevo essere un 7 o un 8. La madre stra- mentato da problemi contrattuali, Captain
FURY del 1975; ZOOT ALLURES del 1976; vedeva per lui e pure sua nonna. Era anche Beefheart si trovò senza Magic Band e la sua
TINSELTOWN REBELLION del 1981) e di al- dotato di una personalità magnetica, eleva- carriera sembrava allo sbando. Era nel nord
tri artisti “diversi” come Fugs, Tom Waits e ta intelligenza e fervida immaginazione. Di- della California a dipingere, facendo mente
locale sulla sua situazione e, a detta di ami-
«Frank Zappa è la persona più disgustosa ci, meditando di mandare all’aria la propria
carriera musicale.
che io abbia mai incontrato. Voleva Stanco di tutte le critiche che riceveva, Zap-
pa lo descrisse come ‘uno stronzo che, sem-
vendermi come un fottutissimo fuori di plicemente, aveva perso la vena creativa’.
Molti che conoscevano Zappa lo hanno de-
testa – quell’arrogante” Captain Beefheart» scritto come un tipo freddo e distaccato, dif-
ficilmente prodigo di gentilezze. In ogni caso
Captain Beefheart gettò nuovamente una cima all’amico, che
continuava a parlar male di lui pur se lo ave-
46
Frank Zappa (centro) e The Mothers
Of Invention, 1968. In senso orario
da sinistra: Ian Underwood, Bunk Gardner,
Jim ‘Motorhead’ Sherwood, Roy Estrada,
Jimmy Carl Black, Art Tripp, Don Preston.
GUNTER ZINT/K & K ULF KRUGER OHG/REDFERNS/GETTY IMAGES
frank zappa
va chiamato in un momento di sofferenza. Il Austin, Texas, il 20 e 21 maggio, e compren-

CHUCK PULIN/SPLASH NEWS/CORBIS


chitarrista raccontò alla BBC nel 1993: “Don deva anche un po’ di materiale di studio,
aveva la capacità e la tendenza a firmare registrato a gennaio, più o meno all’epoca
qualsiasi contratto gli sventolassero sotto il di ONE SIZE FITS ALL.
naso, senza comprendere a fondo cosa quei Alcune canzoni furono scritte e persona-
pezzi di carta dicevano e cosa implicavano. lizzate appositamente per Captain. Una di
Così la sua carriera cadde in disgrazia. Era queste, il pezzo forte dell’album, Debra Ka-
in una posizione in cui non poteva andare dabra, inizia come un boogie in stile Magic
in tour e registrare, fu in quella occasione Band, prima di sterzare attraverso una serie
che lo inserii nella mia band per il BONGO di episodi piuttosto differenti. Contiene ri-
FURY tour”. ferimenti al loro passato comune, inclusi i
L’artista di Baltimora ebbe la sua rivincita film che amavano guardare insieme, come
quando disse a Barry Miles (scrittore e ope- il trash-fantastico THE BRAINIAC (titolo
ratore culturale inglese, autore nel 2004 di inglese del B-movie messicano EL BARÓN
una biografia zappiana, dopo libri sui Be- DEL TERROR, diretto nel 1962 dal regista
atles, Pink Floyd, John Lennon, William S. Chano Urueta). “Fammi crescere delle dita da
Burroughs, Jack Kerouac, Charles Bukowski, maniaco cerebrale”, urla Van Vliet. E dopo:
Allen Ginsberg): “Si è scusato per la merda “Portami a casa di qualche parente ad est di Los
che mi aveva tirato addosso e ha chiesto di Angeles fino a che la mia pelle non torni nor-
lavorare con me. Ha fallito l’audizione, sai, male”. Questa frase si riferisce a un incidente
lui ha un problema col ritmo e noi eravamo avvenuto proprio a lui da ragazzo: sua ma-
molto orientati in quella direzione. Ora è dre, rappresentante della casa di cosmetici
migliorato, anche se ha ancora problemi a Avon, gli mise colonia e crema sui capelli e
ricordare le parole e andare a tempo. Appe- sulla faccia. Don ebbe una reazione allergica
na prima del tour ha fatto un’altra prova e a Felici e, come da parole di Zappa, “sembrava un
stento ce l’ha fatta”. Van Vliet fu improvvisa- insieme? alligatore”.
mente affettuoso nell’elogiare il suo vecchio Zappa e Durante il tour, i Mothers eseguivano dei
amico, dicendo quanto fosse bello passare Captain set lunghi con brani provenienti da tutta
Beefheart.
del tempo insieme. Minimizzò sulla presun- la loro carriera. Beefheart recitava i suoi
straordinari poemi in prosa, come L’uomo
«A Don importava molto quello con la testa di donna e Sam e lo scalpo piatto.
Cantava su diverse canzoni composte da
che la gente pensava su quello che stava Zappa, come il saluto militare del bicente-
nario Poofter’s Froth Wyoming Plans Ahead.
succedendo, e per questo diceva quelle Intonava la terribile The Torture Never Stops
e soffiava in modo ingarbugliato nel suo
cose di Frank. Penso che lui sapesse sax su strumentali come Echidna’s Arf (Of
You). Ma fondamentalmente era solo un
in fondo che Frank lo stesse aiutando ospite e per la maggior parte del tempo
stava sul palco a disegnare. Walley ricorda:
e lo apprezzava» “Era incatenato lì – farlo scendere dal palco
per poi riapparire dopo 15 minuti non era
Denny Walley una buona idea. Quando Don è in tour per
conto suo è lui il capo, se vuole fermarsi e
ta audizione fallita, dicendo che se ne ave- e il sax; sul disco fu accreditato anche alle parlare con qualcuno per due ore prima di
va fatta una non se n’era accorto. Apparve buste della spesa – le sue buste piene di ap- salire sul tour bus nessuno può dirgli nul-
straordinariamente sincero mentre parlava punti, blocchi per disegno, e testi che por- la. Ma con un entourage di 25 persone da
con Steve Weitzman di «Rolling Stone»: “Ho tava dietro ovunque, salvo lasciarle in giro gestire Frank aveva destinato Dick Barber
detto delle cose sciocche perché sono un per poi cercarle in preda al panico. Le prove come assistente personale di Don: doveva
ragazzino viziato e non sono pratico negli con lui non erano normali. La sua soglia di farlo svegliare e alzare, arrivare alla hall
affari tanto quanto lui. Forse mi sono sen- attenzione durava un secondo. Dovevi spre- con i propri bagagli, salire sul pullman.
tito un po’ trascurato, lo ammetto. Gli dissi: care un bel po’ di tempo per tenerlo fermo Una specie di tata. Don non era abituato
‘Mi dispiace Frank, e con questo non voglio e fargli focalizzare il tutto. Ma quasi sempre a fare le cose di corsa o in tempo… non
trovare scuse’. Una stretta di mano e la cosa capiva al volo. Era divertente da morire. aveva proprio il concetto di tempo”. Ma se
Insieme e separati:
finì lì”. Zappa e Van Vliet
Quando dimenticava le parole, o perdeva la tenerlo sul palco era meglio che lasciarlo
Denny Walley, non sa dire se la presunta sulla copertina concentrazione, se la prendeva subito con vagabondare, questo tirò fuori il ragazzino
audizione ci sia stata oppure fosse solo una di BONGO FURY. qualcuno. Ti puntava il dito contro e dispettoso sepolto in lui. Aveva una serie
malignità: “La prima volta che sentii diceva: ‘Ehi, quelle scarpe… ma come di blocchi da disegno e un pennarello, così
parlare dell’audizione fu quando credi che possa riuscire a concentrar- mentre Zappa suonava lo disegnava, raffi-
lo lessi. Ho visto Don in sala che mi con quelle scarpe davanti?’. Quella gurandolo come il diavolo e mostrava i suoi
era già nella band”. si chiamava distrazione, e gli sarebbe disegni al pubblico e al gruppo. Come era
Ricorda come le prove per il tour costata il posto”. prevedibile, questo comportamento dete-
fossero pragmatiche. La band L’album BONGO FURY (accredita- riorò i rapporti fra i due, che divennero ben
comprendeva Zappa e Walley alle to a Zappa/Beefheart con Mothers presto tesi. Walley fa notare che, anche se
chitarre, Terry Bozzio alla batteria, scritti più in piccolo, edito a ottobre Van Vliet aveva chiesto aiuto a Zappa, ciò
Bruce Flower al trombone, Napoleon 1975) prese il titolo dalla battuta non collimava con il personaggio Captain
Murphy Brock al sax, George Duke di una recita di Van Vliet. Fu in Beefheart. “A lui importava molto ciò che
alle tastiere e Tom Fowler al basso. gran parte registrato dal vivo agli la gente pensava stesse succedendo, per
Van Vliet cantava, suonava l’armonica Armadillo World Headquarters di questo diceva tante cose su Frank, anche
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se in fondo penso sapesse che lo stavo aiu-
tando e lo apprezzava. Ma Don era l’uomo LA MADRE DI TUTTE LE SEPARAZIONI.
invisibile che poteva camminare attraverso Dopo ONE SIZE FITS ALL del 1975, i Mothers of Invention non apparvero più col loro nome in
i muri e levitare agli occhi dei fan, quindi
non voleva che qualcuno pensasse fosse
un disco di Zappa. Mike Barnes rivela il perché…
debole o avesse bisogno di aiuto”.
Quando il tour si concluse a El Paso il 23
maggio, Zappa non parlava più con Don, e
I Mothers of Invention avevano effettivamente smesso di essere un gruppo come tale quando la line up originale si separò
nel 1969. Secondo il biografo di Zappa, Barry Miles, il chitarrista di Baltimora aveva continuato a suonare con loro per po-
ter provare nuova musica, ma nel momento in cui arrivò ad accumulare molto materiale dei Mothers, sufficiente per almeno
si comportava come se non ci fosse. Ribolli- 8 album, la sua parte pragmatica e distaccata si rese conto che era il momento di scaricare il gruppo, tra le recriminazioni
va di rabbia interiormente, ma, parlan- di ambedue le parti.
do alla BBC, nel 1993, disse solamente: Da lì in poi, i Mothers rimasero un concentrato di musicisti brillanti che ogni tanto veniva-
“Non è stato facile, fortunatamente si è no chiamati dal “capo”. L’ultimo 33 giri a nome Frank Zappa and The Mothers of Invention
trattato solo di qualche settimana”. fu ONE SIZE FITS ALL. Quell’anno, in preparazione del tour che precedeva l’album BONGO
FURY, Zappa e Captain Beefheart erano già stati in studio e avevano registrato qualcosa. Van
Se si fosse pentito di averlo portato in Vliet suona l’armonica su ONE SIZE FITS ALL sotto lo pseudoni- mo di Bloodshot Rollin’
tour non è dato sapere. Semplicemen- Red, e quelle stesse sessioni produssero una canzone sul bicente-
te pensava già al progetto seguente. nario americano, 200 Years Old, pubblicata in BONGO FURY, ma
Walley rivela: “Frank non aveva tempo Zappa aveva già deciso di cambiare musicisti per il disco succes-
per arrabbiarsi. Non ho mai sentito una sivo. ZOOT ALLURES, infatti, venne attribuito al solo Zappa. Ma
sua parola denigratoria nei confronti di non c’era nessun piano strategico nell’affossare un nome ormai
decennale. Infatti avrebbe voluto mantenerlo. Il problema fu
nessuno. Diceva quello che pensava, ma che aveva licenziato Herb Cohen, suo manager e socio in affari,
senza rabbia – fatta eccezione quando quando sospettò che stesse sottraendo con suo fratello Mutt soldi alla DiscReet,
parlava del suo vecchio manager, Herbie etichetta che i due avevano fondato nel 1973 dopo la chiusura della Straight e della Bizarre. Così
Cohen. Non aveva proprio quella caratte- fu impossibilitato a usare il nome durante la causa che ne conseguì.
ristica. Non ne avrebbe parlato con nessu- “La mia opinione è che Frank non voleva avere nulla a che fare con le stronzate di Herb”, dice
no, e io non avevo il coraggio di chiedergli Walley. “E Herbie era determinato a tenersi quello che aveva, indipendentemente se fosse suo
o no – nove cause su dieci sono per il possesso di qualcosa – e così si susseguirono le battaglie
niente”. legali. Dopo tanto tempo Frank la ebbe vinta… non era tipo a cui pestare i piedi, così fu come se una forza inarrestabile si
Dopo quella volta, la loro amicizia ebbe un scontrasse con un oggetto irremovibile. Per questo la cosa andò avanti all’infinito”.
altro capovolgimento quando Zappa nel Una delle conseguenze negative fu che BONGO FURY in Inghilterra fu disponibile solo di importazione per diversi anni
1976 tentò di aiutare Van Vliet a produrre, dopo la pubblicazione negli USA. Walley suonò
in alcuni album successivi di Zappa ma i suoi
praticamente finanziandolo, l’album BAT
CHAIN PULLER, ma ci furono delle beghe «Frank non era tipo a servigi non furono richiesti subito dopo
questo lavoro. Come
legali e Zappa si tenne il master. Non fu
pubblicato fino al 2012 su Zappa Records. cui pestare i piedi, così sappiamo, invece, la
storia di Zappa che
Questo causò ulteriore animosità tra loro e
anche nel 1982 Van Vliet parlò male dell’a- fu come se una forza voleva riabilitare il
vecchio amico Don
mico alla stampa.
I brani di questo disco uscirono, tranne inarrestabile si prese un’altra pie-
ga. Ricorda Walley:
“Alla fine Frank mi
Seam Crooked Sam, Odd Jobs e Hobo-Ism, in
tre album diversi, ovviamente riregistrati:
scontrasse con un disse che avrei dovu-
to suonare con Don.
SHINY BEAST (BAT CHAIN PULLER) nel
1978, DOC AT THE RADAR STATION nel
oggetto irremovibile» Fu allora che propose
l’idea di rimettere in
1980 e ICE CREAM FOR CROW nel 1982, Denny Walley piedi la Magic Band.
Era l’occasione per solleticare il pubblico, son-
insieme ad altre composizioni.
dare un po’ le acque… e poi Frank gli diede il
Dopo un infruttuoso tentativo di coinvolge- benservito”.
re la percussionista Ruth Komanoff – allora Zappa permise al gruppo di usare il suo studio seminterrato per fare le prove. Non andò tutto secondo i piani stabiliti
moglie del tastierista Ian Underwood, che perché, per via della causa in corso, BAT CHAIN PULLER, il nuovo disco di Captain Beefheart and The Magic Band, su cui
aveva suonato con Frank sin dal 1967 e pro- suonava Walley, rimase in naftalina per 36 anni.
seguì fino al 1977 – nella Magic Band, iniziò
a farneticare sull’intento di Zappa nell’usa-
re il suo talento solo per motivi decorativi, la musica per dedicarsi alla pittura e nel La sua voce era sprofondata dall’origina-
come “uno di quegli ornamenti sui cofani 1987 pubblicò il libro Skeleton Breath, Scor- ria ricchezza sonora a un tono flebile, sec-
delle auto”. Arrivò all’insulto più diverten- pion Blush, contenente 16 poemi e altrettanti co, biascicante. Sedeva, fumando il sigaro,
te, descrivendolo come “il tizio che sembra Beefheart in Some
dipinti, tra cui Pig Erases Statue in Passino, Rol- mentre le parole scorrevano sullo schermo
la zampa di una mosca e non è nemmeno YoYo Stuff, film led Roots Gnarled like Rakers e Candle Powered alle spalle. Una di queste era “Zappa”. Con
l’anca di un pazzo”. Poco dopo abbandonò di Anton Corbijn. Rodeo Ghosts. voce incerta, e giusto un accenno di mali-
Nel 1993, ormai debilitato dalla sclerosi zia, le sue ultime parole sul vecchio amico
multipla che lo portò alla morte nel 2010, furono: “È stato l’unico Frank Zappa che io
seppe che Zappa aveva il cancro alla pro- abbia mai conosciuto”.
stata e quindi si riavvicinarono per l’ultima Un tipico esempio dell’umorismo beefhe-
volta. Ogni settimana telefonava all’amico e artiano più acuto; tirò una riga alla fine di
dalla cornetta gli faceva sentire qualche di- questa amicizia tra le più anomale, fatta di
ANTON CORBIJN/SOME YOYO STUFF

sco di quelli che amavano ascoltare ai tempi affetto e fraintendimenti. In un certo senso
della scuola. era divertente, ma fu come riconoscere che
Nel 1994 Anton Corbijn realizzò un corto a quel punto nessuno dei due avrebbe avuto
cinematografico in bianco e nero su Van l’ultima parola.
Vliet, Some Yoyo Stuff. Gli amici e i collabora-
tori hanno sempre negato il peggioramento Captain Beefheart – La biografia di Mike
delle sue condizioni di salute, ma questo Barnes è ora disponibile su Music Sales
film ne fu la prova, ufficiale e scioccante. Ltd – Info bit.ly/beefheart-bio
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Con 100 album pieni zeppi della musica più innovativa mai registrata, scegliere
le migliori canzoni di Frank Zappa è una missione praticamente impossibile.
Ma con un po’ di aiuto da parte di alcuni musicisti prog in circolazione, abbiamo
messo insieme le migliori 20 canzoni di Zappa che ogni prog fan deve ascoltare!
Ovviamente ne possono esistere infinite versioni, come per qualsiasi scelta
antologica in un repertorio così vasto.
Foto: Norman Seeff

The Return Of The Son «Watermelon… è il più sublime e il più


Of Monster Magnet
Pezzo di apertura dell’album FREAK OUT!, bell’assolo di chitarra mai registrato,
questa canzone in realtà non fu mai termi-
nata. La ragione è che la casa discografica
l’espressione di un uomo completamente perso
era preoccupata delle spese per lo studio di
registrazione, tra cui spiccava la cifra paz-
nell’attimo in cui suona con struggente poesia»
zesca di 12.000 $ per l’affitto di strumenti Steven Wilson
a percussione. Ecco perché ha il sottotitolo:
“Un balletto incompiuto in due scene”. Stra-
namente, quando Zappa ebbe tutto il tempo Peaches En Regalia suoi concerti. Ci sono state varie interpre-
e il denaro disponibili, decise comunque di Da HOT RATS, ecco un pezzo strumenta- tazioni del titolo. Le più comuni suggeri-
non completarla e di lasciarla in questa ver- le che mostra il lato jazz del repertorio di scono un riferimento alle tette. Fu usata
sione grezza. Zappa. Veniva suonata regolarmente nei come sigla per il programma della BBC

FROGS WITH DIRTY LITTLE LIPS DEVIN TOWNSEND