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Medioevo

Inizio: 476 -> Fine:1492

Pre-anno mille: alto medioevo. Post-anno mille: basso medioevo.

Al società medievale nasce dall’incontro tra popolo romano e popolo barbarico. I barbari erano
nomadi e divisi in tribù. Un tempo c’era già stato un contatto tra i due popoli, quando Roma li
ospitò per la difesa dei confini.

Clodoveo era un re franco con una moglie cristiana. Lui non voleva convertirsi, ma in guerra stava
per perdere, invoca Gesù e vince. Così si fa battezzare. I franchi sono una popolazione Barbara
che venne spinta verso la Gallia. La aristocrazia romana si fonde quindi con loro. Unificano quindi
tutto il territorio sotto un unico re (Clodoveo), che poi si convertì al Cristianesimo e con lui il regno.
Inizia la dinastia dei Merovingi. La conversione porta al regno il supporto del Papato. Alla morte di
Clodoveo nel 511 il regno venne diviso tra i figli, anche se i maestri di palazzo a causa di degli
scontri tra gli eredi acquisirono sempre più potere.

Nel frattempo nel nord Italia si stanziarono i Longobardi, una popolazione Scandinava che quando
arrivò si stanziò in Pannonia. Era un popolo di ariani o Pagani. Era un popolo bellico diviso in clan
i cui capi eleggevano un re. Nel 568 con il re Alboino arrivarono in Italia. In poco tempo riuscirono
a conquistare tutto il nord, Toscana e alcune parti centro-sud. La loro capitale era Pavia. Il regno
era diviso il 36 ducati, ma tra la popolazione non erano la maggioranza, nonostante mantenessero
un predominio militare. Era quindi un dominio imposto. Non conoscevano l’agricoltura, quindi ne
subì un devasto. Anche il commercio scomparì, visto che non sapevano cosa fosse. L’Italia era
condivisa con i bizantini, che riuscirono a mantenere il controllo su alcune coste. La loro capitale
era Ravenna. Iniziarono quindi una riconquista a causa di dei contrasti con i duchi. Si allearono
con i franchi. I Longobardi capirono che non gli conveniva di rimanere divisi tra di loro.
Consegnarono quindi il potere e i territori ad un singolo. Elessero Autari. Nel 643 venne emanato
l’Editto di Rotari, che fissa per iscritto le leggi del popolo Longobardo(si passa dalla faida al
quadregildo, ovvero che si ripaga chi si ha tortato). Il re Liutprando riconquistò poi fino al ducato
di Benevento. Intanto l’imperatore Leone III cerca di riformarsi e il Papa si allea con i franchi. I
Longobardi marciano verso Il papato. Il Papa li ferma cercando di far restituire loro i territori.
Liutprando però li dona al papato, e non ai bizantini indietro (donazione di Sutri). Da qui il papato
inizia ad avere dei territori.

Nel frattempo i Franchi un maestro di palazzo, ovvero Pipino di Heristal, riunisce il regno, dando il
via alla dinastia dei Pipinidi. Nel 732 Carlo Martello sconfigge gli Arabi a Poitiers. Questo aumento
di molto l’autorità della dinastia. Il papato legittima quindi questa nuova dinastia.

Il successore Pipino il breve si fece consacrare da Stefano II nel 754, e nello stesso anno
sconfisse il re longobardo Astolfo. Alla morte di Pipino nel 768, e il regno venne diviso tra i figli
Carlo e Carlomanno. Il primo venne riconosciuto dai nobili francesi. Il fratello muore di malattia,
quindi Carlo alla fine si ritrova con tutto il potere. In questo periodo i franchi iniziarono a
raccontare che discendevano da un personaggio (Francione) che fece il viaggio con Enea, quindi
Carlo aveva questa idea. Sposò la figlia del re longobardo Desiderio. Poi la ripudiò. Nel 774
terminò il regno dei Longobardi. Prima l’Impero Romano, quando era crollato, aveva lasciato
quello orientale. Tuttavia esso stava variando, ad esempio si identificavano molto di più con il
greco che con il latino (da imperatore a basileus). Il Papa di allora però aveva molti nemici, quindi
chiamò Carlo, e gli chiese di riconoscerlo come legittimo. Lui lo fa giurare sul Vangelo. Quindi il
Papa lo incorona durante la messa. E d’ora in poi Carlo diventa imperatore. L’occidente si
svincola quindi dal basileus, smettendo di pagare le tasse al basileus ecc... e Carlo estese
l’amministrazione Franca anche a questi territori. Aggiunse dei capitolari, ovvero leggi dell’impero.
Fece una moneta unica fatta di argento, che era presente in abbondanza. La differenza era che la
dimensione si questo impero non era attorno al mare, ma era l’Europa stessa. Divise il regno in
contee, con le parti più esterne e periferiche chiamate marche. Carlo si accorse che c’era una
carenza di istruzione, con problemi di scrittura il latino, e cercò di riparare a questo. Fece poi
scrivere una singola versione della Bibbia, e da questi nacque uno stile, la carolina. I figli di Carlo
Magno, alla sua morte, lasciò il regno ai figli. Nell’843 quindi si divise il regno in tre, tra Carlo il
Calvo, Lotario e Ludovico Germanico.

Continuano ad esserci diverse lotte di poter. Emerse Ottone primo che venne incoronato ad
Aquisgrana. Lui voleva riformare un impero come quello di Carlo, esser o i regni ormai divisi.
Espanse il proprio territorio, diventando nel 951 Re d’Italia. Venne nel 962 incoronato imperatore.
Nasce il regno tedesco. In quella epoca la società era divisa in 3: c’erano i guerrieri, ovvero dei
nobili (solo loro potevano permettersi le armi), c’erano poi i contadini, ovvero la maggioranza della
popolazione, e infine il clero, diviso in secolare e regolare (il primo i preti, il secondo i monaci).

C’era la necessità di creare un ordine di società, nacque così il feudalesimo. Ci furono infatti degli
aspetti critici, come ad esempio la povertà: c’era una scarsa produzione agricola, i commerci
avvenivano solo su scale ridotte (alcuni casi di baratto), si registrò poi una diminuzione
demografica.

In particolare, si era creato un sistema amministrativo basato sul feudalesimo, vista la difficoltà
nella gestione dei territori vasti, e inoltre alcune regioni iniziavano a rendere complicato per
l’imperatore da tenere a bada. Carlo Magno già divise l’impero in marche e contee.
Successivamente il sovrano suddivise ulteriormente il potere, facendo diventare il feudalesimo
(che prima era possesso del bestiame), la possibilità di esercitare il potere su un territorio. I
benefici era di “sfruttare terra e persone”. Le persone pagavano le bannalità, ovvero una tassa su
molte cose quotidiane. Un altro beneficio era l’immunità, ovvero il diritto di non avere obblighi
(colui che governava non era più “sottomesso” al potere, avendo un potere militare e uno
giudiziario). In quella società c’erano i servi (gli schiavi), i servi della gleba (semi-schiavi che
lavoravano la terra), i massari (che affittavano le terre e lo ripagavano con le corves, ovvero delle
giornate in cui non lavoravano per se, ma affianco ai servi. Infine c’erano i contadini liberi, che
possedevano piccoli pezzi di terra propri. I vassalli facevano un giuramento di fedeltà al signore,
fissando il diritto di albergaria (ogni volta che il sovrano passa per il territorio viene ospitato).
D’altra parte il sovrano protegge.

Il vassallo poteva dividere il suo territorio in più parti, affidandone ognuna al valvassore, e lui a sua
volta poteva fare la stessa cosa con i valvassini. Si crea quindi una piramide per la spartizione dei
territori. Ufficialmente però i territori erano tutti di proprietà del sovrano. Lui è, sempre
ufficialmente, l’unica autorità. Nell’877 Carlo il Calvo pubblica il Capitolare di Quierzy. Questo
stabiliva che i feudatari maggiori potevano ottenere l’ereditarietà del proprio feudo. Quindi con
questo si consegna ad una dinastia il possesso di questi territori. Quindi, iniziarono delle lotte tra i
vassalli, che c9erano anche prima, ma ora erano ancora più amplificate dal fatto che il figlio li
avrebbe ricevuti. Questo comportò anche che i feudatari maggiori diventarono sempre di meno e
sempre più potenti. Nacque un periodo di anarchia feudale. Questa situazione andò sempre più
peggiorando. Nel 1037 anche i feudatari minori vennero autorizzati ad avere ereditarietà
(Constitutio de Feudis), grazie a Corrado II. Anche militarmente si registrarono molte scorribande
(anche definite da alcuni secondi invasioni), da parte dei vichinghi, popolazione scandinava. Si
stanziarono poi nel Regno Unito e nord della Francia (dove assunsero il nome di Normanni). Si
spostavano in nave principalmente. Poi arrivarono anche gli ungari, dalla Pannonia, che andavano
a cavallo. Vennero sconfitti da Ottone primo nel 955 a Lechfeld. Si convertirono al Cristianesimo.
Infine anche i Saraceni, provenienti dal sud, arrivarono dal mediterraneo interessati alla zona.
Conquistarono la Spagna. Queste popolazioni riuscirono a prendere parti del territorio proprio a
causa di questa nuova amministrazione. Questa di rivelò buona per attaccare, ma non per
difendere. Di conseguenza nacque il fenomeno dell’incastellamento, visto che il popolo non si
sentiva difeso. Questo è l’inizio della signoria di banno, ovvero che il popolo chiedeva protezione
al signore e in cambio pagavano tasse. Nacque poi la figura del cavaliere, da coloro che hanno
soldi per un cavallo e delle armi. C’era per loro la cerimonia dell’addobbamento, dove ricevevano
le armi, e quando non combattevano si allenavano.

C’era una voce al tempo che nel 1000 il mondo finirà, che però non era più di tanto accreditata,
nemmeno dalla Chiesa. Dopo l’anno mille però il mondo iniziò a risorgere, infatti prima si registra
un periodo “buio”. I campi, a causa di un innalzamento della temperatura, iniziarono a dare molto.
Iniziarono ad arrivare delle nuove innovazioni tecnologiche, come il mulino ad acqua, che era già
esistente, ma ai tempi di Roma c’erano molti schiavi, quindi questo tipo di innovazioni erano usate
poco, mentre nel Medioevo venne utilizzata molto. Un’altra novità era l’aratro a versoio, con dei
miglioramenti rispetto a quello precedente. Anche il carro del cavallo era meglio posizionato per
evitare che il cavallone soffocasse. Ci fu poi un aumento demografico. Poi diminuirono le
epidemie e le malattie. In questo periodo poi ci fu un’operazione di erosione della foresta per la
coltivazione. Ci fu anche una bonifica delle zone paludose.

La città si può vedere come il simbolo di questa rinascita, visto che dopo le invasioni perse
importanza, perché i ceti dirigenti si erano spostati in campagna. In questo periodo ci fu poi un
processo di rinascita, visto che le persone si spostano dalle campagne fino a lì. In città si
prestarono a nuovi lavori, come mestieri di manifattura. E siccome le campagne producono molto,
ciò che avanza viene venduto in città. Quindi sorsero dei circuiti di commercio. Anche le chiese
iniziarono a prendere un stile proprio, inizialmente romanico, e ad essere non solo di legno. Solo
un secolo più tardi sorse poi lo stile gotico. Sorsero quindi dei borghi, abitati dai borghesi,
persone che avevano i dindini ma non a causa della famiglia, ma per i loro lavori e le loro
competenze. Questi si arricchirono sempre di più, e si diffusero stoffe, libri grazie ai mercanti. I
mercanti, visto che vagavano in giro, non erano visti di buon occhio (e anche perché si
arricchirono non con il lavoro manuale). Questi, per “redimersi” nei confronti della chiesa,
donavano appunto al clero in punto di morte. Si iniziarono poi a diffondere tanti tipi di monete,
che non erano più di argento ma diventarono d’oro. Questo oro venne arraffato da Bisanzio, che
vuol dire che iniziò a commerciare con loro. Nasce la professione del banchiere. Nascono anche
le corporazioni fra città, per favorire il commercio. Ad esempio nel Nord Europa nasce la lega
Anseatica. In Italia nacquero città commerciose, come Pisa, Venezia, Amalfi e Genova. Queste
città non si unirono tra di loro, anziz spesso combattevano tra di loro. Venezia si legò invece a
Bisanzio, e per molto tempo rimase il punto di riferimento per l’Oriente.

Nel frattempo, Ottone inizia ad espandersi ai danni di Bisanzio. Per concludere questi problemi il
basileus da in sposa sua figlia ad Ottone II. Questo salì al potere nel 973, anche se morì poco
dopo. Il figlio era troppo piccolo per regnare, allora Teofano, la madre e figlia di basileus, era
reggente in attesa del figlio. 5 anni dopo sale al potere. Ottone terzo venne incoronato dal suo
cugino Papa Gregorio V. Anche lui voleva ricostruire l’impero come il nonno. Si trasferisce a
Roma. Così i feudatari tedeschi si ribellano. Anche le famiglie romane lo vedevano male, tanto che
una volta morto lo finsero vivo per evitare che profanassero il suo corpo. In questo periodo
l’elezione del Papa era affidato agli Ottoni (Privilegium Otonis 962). Il problema di tutto ciò erano
due: uno la Simonia, ovvero la corruzione, che l’incarico del Papa o altri ruoli erano shoppati, o
anche comperare cose come il purgatorio. L’altro problema era il Nicolaismo, cioè il fatto che i
papi avessero dei figli e compagne. C’era indi per cui una volontà di cambiare da parte dei
monaci, che erano rimasti più normali. Iniziarono consequenzialmente al suddetto accadimento a
protestare. Anche nei monasteri ci furono problemi a causa degli abati che erano eletti
dall’imperatore, perciò alcuni monasteri dipendenti da quello di Cluny si ribellano, dicendo che
loro obbedivano solo al vescovo di Roma. Un altro monastero rilevante era era quello di Citeaux.
Questa esigenza di riforma cresce sempre di più, e tra la Chiesa occidentale e quella orientale
avviene uno scisma (1054), perché quelli orientali conferiscono più autorità al vescovo di
Costantinopoli.

Sale come Papa Gregorio VII (1073), ex benedettino. Da avvio a due sinodi (riunioni con i
cardinali), dove decidono di scomunicare i simoniaci e i nicolaiti, perché voleva eliminare la
discendenza dei preti. Viene inoltre data molta più importanza al matrimonio, spesso considerato
prima soltanto un patto per convenienza; diventa quindi un sacramento. Viene poi riconosciuta in
modo incontrastato l’autorità papale. Dopo questi due sinodi il Papa stesso ordina i vescovi
(prima lo faceva l’imperatore). Si arriva quindi nel 1075 al Dictatus Papae, che dichiara il pontefice
è superiore all’imperatore. L’imperatore non poteva quindi intromettersi nelle questioni della
Chiesa. Queste tesi non vennero accolte molto bene dall’imperatore Enrico IV, tanto che nacque
un conflitto tra i due. Nasce quindi una lotta per le investiture. L’imperatore quindi dichiara
deposto il Papa. Questo scomunica Henry. La scomunica comporta però che l’autorità
dell’imperatore non era più riconosciuta, infatti il popolo (sopratutto i feudatari) non obbediscono
più. I feudatari decidono quindi di ritrovarsi in Baviera per eleggere un nuovo sovrano. Il Papa
ebbe molto interesse in ciò, tanto che andò da Roma fino all’assemblea. Perù per evitare
imboscate dall’imperatore si recò da Matilde di Canossa. Enrico IV, che voleva effettivamente
imboscarlo, vedendo che non può far nulla va fuori dal castello e chiede perdono. Qui la
situazione si ribalta, visto che il Papa non poteva non perdonarlo, così viene perdonato. Enrico
però dopo un po’ si ripresenta in Italia (1084) con l’esercito, volendo imporre un antipapa. Perciò il
Papa scappa a castello Sant’Angelo, e viene difeso dai Normanni. Viene poi portato a Salerno
dove rimarrà fino alla morte. Nel 1092 si arriva a un concordato che dice che l’imperatore non
nomina i vescovi, ma vengono scelti da una commissione e il sovrano da loro un feudo.

Si stavano formando delle realtà dove in una zona c’è un sovrano, infatti non tutti i feudatari
iniziarono a riconoscere l’imperatore. Si parla di monarchie feudali, ovvero regioni molto ampie
sotto un unico sovrano. La monarchia francese era capeggiata dalla dinastia Capetingia (da Ugo
Capeto 987). In particolare, Filippo Augusto, dal 1180 re, è ricordato nella storia del regno
francese per la battaglia di Bouvines del 1214, sconfigge l’imperatore. Nasce anche la monarchia
inglese, nata da un feudo della Normandia concesso a Rollone (Roberto) dal re baguette Carlo
terzo. Ad un certo punto il re di Inghilterra crepa (Eddy terzo) e il duca di Normandia Guglielmo si
impone come erede del primo essendo imparentato, che però non venne accettato dalla corona.
Quindi invase l’Inghilterra nel 1066, vincendo nella battaglia di Hastings. I Normanni erano anche
presenti nel sud Italia con delle piccole comunità dopo che erano arruolati dai baroni bizantini per
difendere come mercenari. Alcuni tra questi iniziarono a prendere possesso nei territori, e Roberto
d’Altavilla (Guiscardo) nel 1059 diventa vassallo del Papa. Questo gli permise di avere un forza
tale da conquistare tutto il sud. Riuscì anche ad arraffare la Sicilia agli arabi. Suo discendente
Ruggero proclamò un regno a sé. Questo territorio rimase distinto fino all’unità.

Per quanto riguarda la Chiesa, iniziò un periodo di pellegrinaggi, principalmente verso due luoghi:
la terra santa e Santiago De Compostela. Molte persone lo facevano però anche per ragioni
economiche, visto che le zone erano molto ricche. Nascono le crociate per le ragioni religiose,
economiche (saccheggio), i cavalieri che erano i secondi genito e perché i Selgiuchidi erano
subentrati al governo di Gerusalemme e questi erano più ostili ai pellegrini. Si diffuse quindi la
notizia che non volessero più far entrare gente a Gerusalemme. Questo era un pò inspessito,
infatti era semplicemente un aumento delle tasse per l’entrata. Bisanzio chiese anche aiuto per la
situazione. Si diffuse l’idea di “riprendiamoci quello che è nostro”. Nel 1095 Urbano II durante un
concilio a Clermont esorta i fedeli ad andare ad aiutare l’imperatore Bizantino. Disse quindi che
c’erano dindini, c’era l’indulgenza plenaria perchè andavano a liberare i posti sacri e i cavalieri
erano felici. Pietro l’eremita fu uno tra i primi che incitò persone normali ad andare in crociata,
anche semplicemente con forconi. Nacque quindi la crociata dei pezzenti. Tuttavia i turchi li
sconfissero molto facilmente, avendo un esercito addestrato (1096). Nel frattempo coloro che
avevano più soldi si armarono dopo la chiamata del Papa, e partirono sempre nel 1096. I più
importanti Tancredi d’Altavilla, Goffredo di Buglione. Questi arrivano a Gerusalemme, ma non
avevano i mezzi per fare l’assedio. Arrivano nel 1099 delle navi Genovesi e Gerusalemme viene
conquistata. A Goffredo viene offerta la possibilità di diventare re di Gerusalemme, ma lui si rifiuta
visto che non osa diventarlo li. Diventa advocatus, ovvero difensore. Si formarono dei regni latini a
Gerusalemme. Alla morte di Goffry diventa re il fratello Baldovino, che appunto diventando re
consente i regni. Molte persone si mettono a vivere lì, ed alcuni dedicano la loro vita alla difesa,
facendo nascere così gli ordini monastico-cavallereschi. Nel 1119 nasce l’ordine dei templari.
C’era una convivenza tra cristiani e musulmani nella zona. C’erano comunque dei conflitti, infatti
nel 1187 Gerusalemme venne ripresa dai turchi nella battaglia di Hattin. E nel 1291 nella battaglia
di San Giovanni d’Acri ogni territorio della Terra santa venne perso. Molti tornarono indietro in
Germania e continuarono a combattere gli infedeli, e nel corso del tempo formeranno la Prussia.
Nel 1144 gli emiri ripresero Edessa, una roccaforte importante, e quindi in Europa risposero nella
seconda crociata nel 1147, guidate da Luigi VII e Corrado II. Che però vennero sconfitti. Il
saladino quindi (sempre nel 1187) sale al potere a Gerusalemme. Nel 1189 ripartono ancora. Le
figure importanti erano Federico Barbarossa, Filippo II Augusto e Riccardo Cuor di Leone. Ci fu
poi una quarta crociata, nel 1202, che partì da Venezia. Essendo meno del previsto non riuscirono
a pagare i Veneziani per lo spostamento. Ottennero quindi una sorta di compromesso, in cambio
dell’aiuto nel conquistare Zara, una città molto ricca. Arrivarono anche a Costantinopoli l’anno
dopo (non arrivò indi a Gerusalemme). Il Basileus se la svigna quindi a Nicea. Nel 1212 partirono
poi due crociate, dette dei fanciulli, ma nessuno offrì loro ne cibo ne navi. Perciò vennero tutti
catturati e schiavizzati. La quinta crociata invece, detta anche ungherese, si diresse in Egitto. La
sesta (1228), capitanata da Federico Imperatore, riprese Gerusalemme. Questo possesso durò
soltanto 15 anni. Venne ripresa tramite vie diplomatiche.

Una fase analoga alle crociate era la reconquista, ambientata nella penisola iberica. Nella parte
nord c’era una zona dove gli emiri non volevano recarsi, ed i cattolici li formano (718) un regno di
Asturie. Nel 844 andarono per la prima volta contro ai musulmani vincendo (battaglia di Clavijo). In
questa battaglia si dice che San Giacomo (San Tiago in spagnolo) fosse apparso in battaglia ed
avesse aiutato a sconfiggere essi. Da qui in poi iniziarono a nascere i primi regni Cristiani in zona.
Nel 1063 il Papa Alessandro II concede anche a questi cristiani l’indulgenza plenaria per la
reconquista. Questa fase di chiude nel 1085 quando conquistano Toledo. Negli anni seguenti i
regni si espansero e rafforzarono. Nascono quindi il regno di Portogallo, quello di Aragona e
quello di Castiglia e León. Nel 1212 ci fu la battaglia di Las Navas de Tolosa, che permise la quasi
totale conquista da parte dei cattolici della penisola Iberica, ad eccezione del regno di Granada.

In quei tempi poi, con lo sviluppo dei comuni, iniziarono a svilupparsi movimenti religiosi
indipendenti (come i pauperisti, che ponevano la povertà al centro). Inizialmente vennero ben
accettati da parte della Chiesa, visto che mettevano al centro messaggi della Chiesa. Però
presero poi una strada diversa dalla dottrina cristiana, e vennero quindi dichiarati eretici dal Papa.
Alcuni movimenti, come i Valdesi, esistono ancora. I Catari poi si diffusero in Francia
(particolarmente perseguitati da Innocenzo III), ed erano credenti in una sorta di “Dio del bene” e
“Dio del male”. Ci furono anche delle crociate, come quella albigese, contro queste eresie. Per
controllare questi territori la Chiesa nomina dei giudici ecclesiastici. Per controllare codeste eresie
utilizzavano anche la tortura. Domenico Guzman Fonda i domenicani come un ordine puro e
incriticabile, vedendo come la Chiesa stava andando. Nacquero anche i Francescani (1223).

Bisanzio, quando venne creata, riprendeva l’antico codice di leggi romane (Corpus Juris Civilis). In
tutto l’impero bizantino si aveva una lingua e cultura derivanti da quelle greche. Era poi basato
sulla religione cristiana, ovviamente scissa da quella cattolica, quindi capeggiata da un patriarca,
subordinato all’imperatore. Nell’867, con Basileo I il regno infatti si risaldò. Riniziò a prendere dei
territori (tra cui anche parti dell’Italia). Cirillo e Metodio vennero incaricati di diffondere il
Cristianesimo nelle regioni slave. Cirillo creò una nuova lingua apposta per queste popolazioni,
ovvero il cirillico, ancora in uso. Nel 1054 avvenne indi lo scisma di Oriente. Questa chiesa faceva
notare molto di più la divinità di Gesù, rispetto al suo essere umano. Si formarono nello stesso
tempo molti piccoli regni, come la Polonia, l’Ungheria, la Bulgaria e la Russia. Tuttavia poi i turchi
selgiuchidi, ovvero un popolo nomade che era mercenario del califfi arabi. Però ad un certo punto
iniziarono a conquistare popoli a se. Presero Baghdad (1055) e alcuni territori dell’area medio-
orientale. Arrivarono fino a Gerusalemme. È qui che nacquero le crociate. Nel 1071 ci fu la
battaglia di Mantzikert, dove vinsero contro i bizantini.

Venezia nasce invece intorno al 500 da dei barcaioli e pescatori in delle paludi. Cresce come
centro urbano e diventa poi un ducato bizantino. Cresce poi enormemente nei commerci andando
verso l’anno 1000. Nel 829 avevano trafugato le reliquie di San Marco da Alessandria d’Egitto e
portate nella basilica di San Marco. Questa era in stile orientale, diverso da quelle occidentali. Al
governo c’era il Doge (non il doggo), eletto dalle famiglie più ricche. Ottenne poi nel 1082 un
documento dai bizantini con il permesso di andare per tutto il mediterraneo senza pagare tasse.
Conquistarono quindi molte zone costiere piccole. Anche altre città marittime (in particolare
Amalfi, Genova e Pisa) nacquero come città marittime. Amalfi era anch’essa bizantina, e poi tenne
rapporti con alcune città come l’Egitto. Genova e Pisa spesso li allearono contro i saraceni. Nel
1016 sconfissero i saraceni. Nel 1135 invece sconfissero e depredarono Amalfi.

In questo periodo l’autorità dell’imperatore o dei re si era indebolita. Nel frammentre si sviluppano
città, dove vivevano persone di estrazione diversa (nobili e borghesi). Queste iniziano a vivere
come organismi autonomi. Il borgo era la parte alta della città, e le case erano vicine alle mura di
esso. E anche questi avevano intorno delle mura. Tutte queste città rinascenti ai tempi dei romani
erano centri di potere, quindi il fenomeno si concentra molto in Italia, visto che nell’Europa
Centrale c’erano molti meno centri urbani antichi. Queste persone erano molto più compatte tra di
loro, quindi a differenza dei contadini che stavano sotto ad una autorità lontana, loro avevano il
vescovo governante vicino, e perciò potevano interfacciarmi di più con questo. Sorge all’interno
delle città un’assemblea tra i capi delle famiglie rappresentative della borghesia che affiancavano
il vescovo. I vescovi spesso erano circondati dalla clientela, ovvero alcuni uomini (milites) che
facevano da vassallo a costui. Anche questi presero poi parte all’assemblea. Si inizia a
sperimentare indi nuove forme di governo.

Il comune era caratterizzato dalle torri. Questo era un simbolo di autorità del comune. Le
costruivano le famiglie in particolare per dimostrare potenza di ognuno. Molti contadini si
trasferirono in città diventando commercianti o artigiani. Anche tra gli artigiani nascono quelle
chiamate corporazioni (delle arti o dei mestieri). Consistono in più artigiani, che svolgono lo stesso
mestiere, che si uniscono tra di loro. In queste corporazioni non tutti erano ammessi, infatti
soltanto i maestri lo erano. Alcune di queste acquistarono sempre un maggiore prestigio. Anche
certe corporazioni erano più spesse di altre. Ad esempio, quelle di giudici e notai erano dette
maggiori, mentre quelle dei calzolai erano chiamate minori. In Italia, la lingua “internazionale” tra i
comuni diventa il volgare. Nascono anche i mercanti stazionari nelle città. Si inventarono anche le
lettere di cambio, ovvero il deposito in un banco di soldi. Ricevevano quindi delle ricevute che
valevano un tot. A poco a poco le persone potenti e i milites iniziano a sostituire il vescovo. La
lotta per le investiture aveva anche lasciato il potere vescovile un po’ più debole. Inoltre
l’imperatore, nel periodo della nascita dei comuni era impegnato da delle ribellioni di aristocratici
tedeschi. Successivamente, le città iniziarono ad espandersi nella campagna del feudatario. I
nobili iniziano a trovarsi nell’arengo, ovvero l’assemblea che decideva il da farsi. Quindi, a causa
di degli scontri nel arengo vengono eletti dei consoli nelle città. Al di fuori dell’Italia invece le città
sorgevano tendenzialmente intorno a un borgo o luoghi dove amministrava il vescovo (come
monasteri o fortezze). Qui mancava la componente militare, quindi anche se erano molto ricchi
non potevano espandersi in alcun modo. Stessa cosa nella terronia.

Per quanto riguarda l’imperatore, c’erano due casate che volevano imporre il proprio sovrano,
ovvero quelli di Baviera (Guelfi) e quelli di Svevia (Ghibellini). Si impone uno imparentato con tutti e
due, ovvero Federico I detto Barbarossa. I sostenitori delle due fazioni mantennero poi i nomi di
guelfi e ghibelli, visto che la lotta andò avanti per molto tempo. Barbarossa pose l’attenzione su
alcuni comuni italiani che si stavano espandendo. Le città più piccole chiesero lui aiuto e inoltre si
triggera per questi che si allargano. Nel 1154 va a Roma dal Papa per essere incoronato
imperatore. Venne accolto molto bene in alcune città, talmente tanto che a Pavia venne
incoronato re d’Italia. Dal Papa c’era un certo pota detto Arnaldo che predicava contro il Papa
(con un discreto successo). Questi vennero impiccati dall’Emperor. Quindi venne incoronato con
successo (task failed successfully). Nel 1158 a Roncaglia convoca un’assemblea (dieta), in cui
espone un programma di riordinamento dell’impero. Quindi dice che le città non potevano
combattere liberamente e non potevano fare cose fighe tipo le monete. Viene imposto quindi un
podestà, ovvero un gionni che era esterno alle città e manteneva l’ordine. Non a tutti codesta roba
va bene, infatti alcuni come Milano si ribellano. Quest’ultima viene scoperchiata (1162). Molti di
questi comuni capirono che sottomettersi era una brutta storia. Perciò diversi comuni nordici si
uniscono nella Lega Lombarda. Fanno un giuramento a Pontida. Nel 1176 a Legnano l’esercito
imperiale e la Lega Lombarda si scontrano. L’impero viene spezzato, e l’imperatore si da. Nel
1183 si arriva alla pace di Costanza, dove i comuni riconoscono l‘autorità imperiale, però lui
concede ad essi i regalia, ovvero dei benefici concessi ai comuni, come ad esempio il diritto di
amministrare la giustizia. Il Fede fa sposare il figlio Enrico con Costanza di Altavilla (per
convenienza), che era la figlia di Ruggero II di Altavilla, in modo da ottenere la corona del Sud
Italia. Per aumentare il prestigio imperiale partecipa poi alla terza crociata. Ne 1194 Enrico VI
diventa imperatore. Loro figliano Federico II. I genitori muoiono in fretta, e il figlio viene affidato a
Papa Innocenzo III. Intanto nei comuni il vescovo viene levato dai cocomeri, infatti vengono scritti
degli statuti e imposto un podestà al posto dei consoli. Era una persona esterna, di solito esperto
di diritto ed un miles, con un mandato annuale. Internamente però nel comune iniziano a sorgere
dei conflitti tra le famiglie, soprattutto in Italia tra Guelfi e Ghibellini. All’interno delle diverse città si
diffonde una cultura politica. Il Papa Innocenzo Terzo dice che la chiesa e l’impero sono come
sole luna, quando splende l’uno non splende l’altro. Nel 1215 da poi il Concilio Lateranense, dove
elimina delle eresie. Promuove poi la quarta crociata. Innocenzo, essendo quello che sta con
Federico II, favorisce la salita al trono nel 1209 di Ottone di Brunswick. Però, non dimostrandosi
fedele, viene poi scomunicato. Viene reso imperatore nel 1215 Federico di Svezia Hohenstaufen.
Nel 1220 Federico II viene fatto imperatore. Nel 1228 il Papa del tempo Gregorio IX, preoccupato
dalla potenza del Fede, fa una crociata. In questo modo l’imperatore sarebbe dovuto andare a
Gerusalemme. Nel 1224 caccia i Saraceni dalla Sicilia. Tuttavia questo non ci voleva troppo
partecipare. Venne quindi scomunicato. Nel 1226 Federico II, preoccupato della situazione coi
comuni, tiene la dieta di Cremona, revocando ciò che aveva concesso nella Pace di Costanza.
Molti comuni, in risposta a ciò, creano la Lega Guelfa, che tuttavia venne sconfitta da Federico e i
Ghibellini nel 1237 alla battaglia di Cortenuova. Dopo Gregorio IX, che scomunicò nel 1239 per la
seconda volta l’imperatore. Pure il suo successore Innocenzo IV lo scomunicò nel 1247. Ci fu pure
una crociata ai suoi danni. Nello stesso anno ci fu un’altro scontro tra le due figure con rispettive
fazioni dove venne sconfitto il Fede. Suo figlio Enzo venne catturato dai bolognesi e ci rimase per
oltre 20 anni. Nel 1250 morì (probabilmente per una congiura). Il nipote di Federico II Corrado IV
prende il titolo di re di Germania , tuttavia crepa dopo un po’. Un figlio illegittimo di nome Manfredi
reclama il trono, diventando re di Sicilia. Nel 1260 si rinnova lo scontro tra re e comuni, con la
battaglia di Montaperti. Si scontrano i comuni di Siena e di Firenze. Il Papa Urbano IV, visto che il
regno di Sicilia era stato nominato un feudo della Chiesa, glielo toglie e lo affida a Carlo d’Angiò,
fratello del re Francese Luigi IX. Ci fu quindi la battaglia di Benevento, che segnò la sua sconfitta.
Anche Corrado V prova a scendere in Italia, però fece una brutta fine. Con questo fail anche il
partito dei ghibellini scompare. A causa di delle tasse molto elevate nel Lunedì dell’Angelo del
1282 un soldato francese fa il porcellino con una signora, e di fronte a tutto ciò scoppia una rivolta
(pretesto). A causa di questo aneddoto viene nominata guerra del Vespro. I locali si appellano a
Pietro III di Aragona in Spagna (che non era ancora un regno unito). Lo scontro finisce nel 1302
con la pace di Caltabellotta. Questo stabilisce che la Sicilia va a Peter, e alla sua morte sarebbe
tornata indietro, anche se poi essa rimarrà in mano alla Spagna. Nel Nord Italia, a proposito di
Firenze i Guelfi neri (divisione Guelfi capeggiata dai Donati mentre quello bianca dai Cerchi)
vincono nella città (dopo che nel 1260 i ghibelli avevano il possesso). Le città marinare invece, in
particolare Venezia e Genova, fecero cose. Nel 1284 Genova sconfisse Pisa nella battaglia di
Meloria, e nel 1298 sconfisse Venezia nella battaglia di Curzola. Con questa battaglia le due città
si spartirono il mediterraneo.

Le corporazioni nei comuni volevano più potere. Esse facevano parte del popolo minuto, mentre il
popolo grasso erano quelli coi dindini. Talvolta il popolo minuto riusciva a sopraffare quello
ciccione. C’era quindi una divisione nel comune, tra popolo e ricchi. Indi per cui ci fu una svolta
con la signoria, ovvero una sorta di nuova forma di governo. Questo soggetto poteva essere un
rappresentante oppure il podestà. Si riassunse nelle mani di costui tutto il potere della city. Dopo
qualche generaZione questa investitura divento più formale, infatti questo signore andava poi dal
sovrano per chiedere un riconoscimento ufficiale. Attraverso il passaggio all signoria si passa da
uno stato di città ad uno di regione. Ed e proprio per questo che serve l’ufficialità del sovrano. 


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