ELETTROMAGNETISMO
APPLICATO ALL’INGEGNERIA
ELETTRICA ED ENENGETICA
(EAIEE)
Giuliana Sias e Augusto Montisci
riferimenti
Ricevimento:
❖ Prof. Augusto Montisci, su Teams per appuntamento, indirizzo e-
mail amontisci@unica.it, tel. 070 6755848
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CAMPO VETTORIALE
Se la grandezza fisica che definisce il campo è vettoriale, il campo è detto vettoriale.
Esempio: Campo di Velocità
Dato un campo vettoriale, e considerato un
certo istante t, una linea che sia in ogni
punto tangente a f(p) è detta linea
vettoriale o di campo (o detta anche di
p1 →f(p1 ,t) flusso). Due linee di campo nn si
intersecano mai.
X2 →f(p2 ,t)
X4 →f(p4 ,t)
p3 →f(p3 ,t)
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CAMPO DI FORZE
Se la grandezza fisica che definisce il campo è una forza, il campo è detto Campo di Forze.
Esempio: Campo Elettrico
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GRADIENTE
In uno spazio tridimensionale definito da un sistema di coordinate cartesiane con versori
indicati u x , u y e u z il nabla è definito come:
𝜕 𝜕 𝜕
∇= 𝑢𝑥 + 𝑢𝑦 + 𝑢𝑧
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑧
V V V
gradV = V = u x +uy + uz
x y z
Pertanto l’operatore gradiente si applica ad una funzione scalare e restituisce una funzione
vettoriale. Il vettore gradiente:
• indica la direzione e il valore della massima variazione in ciascun punto dello spazio e il
suo modulo fornisce l’indicazione di tale variazione
• è ortogonale alle superfici di livello del campo scalare 8
DIVERGENZA
Si definisce divergenza di campo un vettoriale 𝐴ҧ in un punto p, il flusso netto attraverso
la superficie S per unità di volume, quando il volume tende a zero:
ׯS A ⋅ ds ds
div A = ∇ ⋅ A = lim In uno spazio tridimensionale definito
Δv→0 Δv da un sistema di coordinate cartesiane:
ds
𝜕𝐴𝑥 𝜕𝐴𝑦 𝜕𝐴𝑧
𝑑𝑖𝑣𝐴 = ∇ ⋅ 𝐴 = + +
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑧
Teorema della divergenza
ഥ uscente da una superficie chiusa qualunque S è
Il flusso totale di un campo vettoriale A
uguale all’integrale della divergenza del vettore, esteso al volume V racchiuso dalla
superficie stessa
ර 𝐴 ⋅ 𝑑𝑠 = න div𝐴 d𝑣
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𝑆 V
ROTORE
Si definisce rotore di un di campo vettoriale 𝐴ҧ in un punto p, la circuitazione lungo il
bordo l per unità di superficie, quando l’area della superfice tende a zero:
𝜕 2 𝜕 2 𝜕 2
∇2 = 𝑢𝑥 2 + 𝑢𝑦 2 + 𝑢𝑧 2
𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑧
(∗) ∇⋅ ∇𝑉 = ∇2 𝑉
(∗∗)∇ × (∇ × 𝐴) = ∇(∇ ⋅ 𝐴) − ∇2 𝐴
𝜕𝐴ҧ 𝜕
𝑟𝑜𝑡 = 𝜕𝑡 𝑟𝑜𝑡 𝐴ҧ
𝜕𝑡
2 𝜕𝑉 𝜕 2
∇ 𝜕𝑡 = 𝜕𝑡
∇ V
E: è l’unico vettore necessario per lo studio del campo elettrico stazionario nel vuoto
dovuto a cariche puntuali e localizzate
D: è necessario per lo studio del campo elettrico dovuto a cariche distribuite nel vuoto e
nella materia in presenza di sorgenti distribuite
B: è l’unico vettore necessario per lo studio del campo magnetico stazionario nel vuoto
H: è necessario per lo studio del campo magnetico dovuto a sorgenti distribuite nel
vuoto e nei materiali 15
Quantità basilari dell’elettromagnetismo
Carica elettrica Q [C]:
•E’ una proprietà fondamentale della materia
•Esiste solo sotto forma di multiplo delle cariche elementari (protone ed elettrone)
e=1,60x10-19
In elettromagnetismo si finisce la densità di carica ρ ( lineare / superficiale/ volumica) la
grandezza di campo che integrata (su una linea/ superficie/ volume ) da Q
dQ C
Corrente elettrica I [A]: I = = = [A]
dt s
Allo scopo di rappresentare in ogni punto dello spazio la sorgente senza doverla esplicitare
(come avviene invece in E ഥ ), e prescindendo dal mezzo viene introdotto il vettore
ഥ . La definizione di D
spostamento elettrico D ഥ è fornita dalla legge di Gauss:
D
dA ഥ ∙ 𝑑𝐴ҧ
Q= 𝐷 ׯ D = Densità di Flusso Elettrico
+ Q
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i2 Campo Magnetico
i1 (
F = I 2 × B1 ) forza indotta su I 2
pollice (peso→forza)
B1
indice (i corrente)
Allo scopo di rappresentare in ogni punto dello spazio la sorgente senza doverla esplicitare
(come avviene invece in B ഥ), e prescindendo dal mezzo, viene introdotto il campo magnetico
ഥ . La definizione di 𝐻
H ഥ è fornita dalla legge di circuitazione di Ampere:
I
ഥ ∙ 𝑑𝑙 ҧ
I= 𝐻 ׯ Legge di Ampére
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ELETTROMAGNETISMO
In un mezzo conduttore, possono coesistere un campo elettrico e un campo magnetico,
che insieme costituiscono un campo elettromagnetico.
In un mezzo conduttore un campo elettrico statico Eഥ causa un flusso costante di correnti di
densità 𝐽 ҧ , e questo genera a sua volta un campo magnetico statico 𝐻 ഥ che non varia nel
tempo e non può generare f.e.m indotte. Per cui, il campo elettrico statico E ഥ è
indipendente dal campo magnetico statico generato 𝐻 ഥ , che non interferisce con esso.
Gli effetti cambiano se il campo elettrico non è statico. Per comprendere questi effetti si
deve studiare come una variazione di campo elettrico generi una variazione di campo
magnetico e viceversa.
Per comprendere i fenomeni elettromagnetici in regime tempo-variante, è necessario
introdurre un modello elettromagnetico nel quale le grandezze relative al modello
ഥeD
elettrostatico E ഥ e quelle relative al modello magnetostatico 𝐵ത e 𝐻
ഥ e quelle del campo
ഥ e 𝐽 ҧ siano propriamente correlate.
elettrico E
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ELETTROMAGNETISMO
modello matematico generalizzato
Leggi di Maxwell Equazioni costitutive
Per i mezzi lineari e isotropi (non necessariamente
B omogenei):
E = −
t D =E
D E = J
H = J +
t B = H
D = Equazione di continuità
B = 0 J = −
t
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ELETTROMAGNETISMO
In condizioni stazionarie è possibile
studiare il campo di corrente
prescindendo dalla presenza di un
campo magnetico all’esterno del
conduttore
t
d max
l1 t<<T dove t = è il ritardo di propagazione
c
d max c
T d max cT = = l
c f
dmax
Non ci sono fenomeni di propagazione
Per f=50Hz l’ipotesi non è ammissibile per:
•Microprocessori
•Antenne Parametri concentrati 22
Limiti di validità dell’approssimazione
quasi stazionaria
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QUASI-STAZIONARIETÀ
𝜕𝐵 𝜕𝐵
• Equazione I: ≅0 ⇒ ∇×𝐸 = − 𝜕𝑡 ≅0 Il campo 𝐸ത è irrotazionale
𝜕𝑡
𝜕𝐷 𝜕𝐷
• Equazione II: ≅0 ⇒ ∇×𝐻 =𝐽+ ≅𝐽
𝜕𝑡 𝜕𝑡
𝜕𝜌
• Equazione di continuità: ≅ 0 ⇒ ∇ ⋅ 𝐽 =0 Il campo Jҧ è solenoidale
𝜕𝑡 24
Elettromagnetismo Stazionario
Modello elettrostatico
è definito tramite il vettore intensità del campo elettrico E, e il vettore densità di flusso
elettrico (spostamento dielettrico) D.
Le equazioni fondamentali sono:
E = 0
D =
E = 0 → il campo è irrotazionale
D = → D non è solenoidale
H = J
B = 0
H = J → 𝐻ഥ non è un campo irrotazionale
B = 0 → 𝐵ത è solenoidale
Per i mezzi lineari e isotropi (non necessariamente omogenei), vale la relazione costitutiva:
1
H= B → B = H
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Elettromagnetismo Stazionario
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