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Nel VI sec, sia frottola che madrigale spesso eseguiti monodicamente cantando solo la parte
superiore e affidando quelle inferiori ad uno o più strumenti.
Giovani intellettuali si riunivano a firenze a casa di Giovanni de’ Bardi, definiti facenti parte di una
“camerata”, poiché si discuteva liberamente. Ne fece parte anche Giulio Caccini (cantante e
compositore), Ottavio Rinuccini (poeta), Giovan Battista Guarini.
Altra camerata che si riuniva a casa di Jacopo Corsi, esponente di questo gruppo era Jacopo Peri
(rivale di Caccini): realizzarono subito eventi musicali, sulla base del fatto che le tragedia dell’antica
Grecia fossero interamente cantate e che per riprodurre lo stesso effetto si dovesse coniare un
tipo di emissione vocale come via di mezzo tra canto e recitazione, che prese il nome di recitar
cantando. Il canto era monodico, accompagnato da semplici armonie realizzate dagli strumenti, no
salti melodici o grandi estensioni; ritmo libero e flessibile.
Finanziata da Corsi: prima opera in musica, cioè la Dafne, pastorale drammatica su testo di Ottavio
Rinuccini e musica di Jacopo Peri e Jacopo Corsi, composta nell’inverno 1594-95, rappresentata
per la prima volta nel palazzo di Corsi durante il carnevale 1598. Musica della Dafne andata
perduta.
Considerata la vera primizia dell’opera in musica: l’Euridice (omaggio di Corsi agli sposi Maria de’
Medi e Enrico IV). Testo di Rinuccini per lo più musicato da Jacopo Peri, che aveva impersonato
Orfeo; Caccini realizza musica per ruoli affidati ai suoi allievi. Preso dalla gelosia Caccini compone
un’altra versione musicale tutta sua dello stesso testo. Non venne mai rappresentata. Nella
prefazione, Caccini si vanta di essere il primo a dare la musica a questo testo.