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Mozart fu un artista incredibilmente prolifico, di lui ci restano oltre 600 composizioni. Una mole così enorme, a
fronte di una vita tutto sommato breve, da contribuire alla nascita di numerose teorie e miti, secondo i quali
parti delle sue opere sarebbero in realtà da attribuirsi alla sorella Nannerl, o ad altri musicisti, tra questi figurano
il prima linea l’italiano Andrea Luchesi 1.
24 opere Liriche (le più importanti sono: Il flauto magico, Don Giovanni, Le nozze di Figaro);
58 Sinfonie;
41 concerti per piano e orchestra;
11 concerti per violino e orchestra;
46 sonate per Pianoforte e violino;
Una messa Requiem;
Maria Anna Mozart, la sorella maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, aveva quanto meno lo stesso talento del
fratello. Nannerl, come veniva soprannominata Maria Anna fu una bambina di straordinario talento: suo padre
Leopold si accorse immediatamente di questo suo dono, tanto da fargli affermare «la mia piccola ragazza a 12 anni
è la pianista migliore d’Europa!». Quella “piccola ragazza” e suo fratello minore, entrambi bambini prodigio, furono
portati dal padre in tournée attraverso le corti d’Europa perché ́ facessero sfoggio delle proprie, straordinarie, doti di
piccoli musicisti e spesso fu proprio "Nannerl" a conquistare di più l'attenzione dei critici dell’epoca, il cui responso è
chiaro: "Nannerl suonava anche meglio di Wolfgang”.
Lei stessa componeva musica, tanto che Wolfgang in una lettera le scrisse: «Dovresti comporre più̀ spesso, il tuo Lied
era così bello!».
A causa della precarietà̀ economica della famiglia, però, il padre dovette scegliere quale dei due figli privilegiare per
continuare una carriera nell’ambito della musica. La scelta ricadde su Wolfgang, perché ́ riteneva che favorire il
talento di una donna non fosse importante per lei quanto sposarsi, avere figli, essere una buona moglie e una brava
madre. La brillante musicista sposò dunque un ricco barone, vedovo e molto anziano, già ̀ padre di cinque figli.
Reclusa nella casa coniugale, costretta a piegare il suo scintillante talento alla volontà̀ paterna, Nannerl divenne ciò̀
che ci si aspettava da lei: una moglie e una madre devota.
Purtroppo del suo talento non resta nulla se non il ricordo, e il Lied per cui il fratello si complimenta con lei è del
tutto ignoto. La sua grandezza resta limitata al dorato periodo dell’infanzia, quando visse la vita che avrebbe voluto,
suonando nelle corti d’Europa, prima di essere richiamata ai suoi doveri di donna del XVIII secolo.
1
Secondo alcuni studiosi, la trascrizione completa delle sue opere richiederebbe 36 anni di lavoro, secondo altri almeno il
doppio.