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1) 。。。どうおもいますか。
Quindi sulla formula:
Con risposta:
Con risposta:
Fin qua dovreste aver già fatto tutto il giorno del test, se non vado errato.
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- Affermativa presente
- Affermativa passata
- Negativa presente
- Negativa passata
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Koto è una sorta di "il fatto che", ed è usato, parole di Sugiyama, per
sostantivare una frase. Richiede naturalmente la forma piana, e può essere
usato, per esempio, per dire una cosa come "Mi piace leggere libri":
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COMPITI!
- Diario di una giornata (in forma piana), da scrivere anche su foglio
normale (non sakubun) purché abbia i quadratoni (così può controllare
la nostra scrittura), si possono prendere a esempio le pagine 48 o 51
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MARINO
Qui le cose si fanno più interessanti (o devastanti, a seconda dei punti
di vista).
1) Unità 14: ので
Pagina 118, abbiamo letto e tradotto il diario, io vi do di seguito la
traduzione in italiano:
Scomponiamo "node":
で: ovviamente です.
2) な
In realtà, c'è un'ulteriore considerazione da fare.
"na" non è altro che una variazione fonetica di "da", ossia la forma
piana del verbo "desu".
kireina heya --> kirei da heya --> letteralmente: "una stanza che è
bella".
Poi in realtà, a livello d'uso non cambia nulla, questo è solo per far
capire che nella grammatica Giapponese non c'è nulla di lasciato al
caso, ma è tutto perfettamente al proprio posto, particelle e tutto il
resto.
ieri non c'era un tempo molto bello, ma oggi, fin dalla mattina è stato
bello per tutto il tempo ["zutto"= onomatopea poco traducibile, dà un
senso di continuità: "dalla mattina fino ad adesso"].
Dato che il ritorno fino a Tokyo è stato "un'unica tirata in bus" ["zutto"
= continuità, in questo caso intende che non hanno fatto soste], non è
stato molto piacevole/comodo. Siamo arrivati a Tokyo la sera alle 7. Ci
eravamo stancati un po', ma è stato un viaggio davvero
divertente/piacevole."
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Prendiamo ad esempio la frase del diario: "ho fatto degli schizzi ai fiori
e ho fatto varie domande all'addetto del giardino botanico." Con
questa forma alternativa, il senso che trapela dalla frase è una sorta di
"girando per il giardino botanico, ogni tanto facevo schizzi ai fiori, poi
chiedevo qualcosa all'addetto, poi facevo ancora schizzi, eccetera
eccetera", e così per la seconda frase riguardo al mangime e alle foto:
un po' dava da mangiare, un po' fotografava, eccetera.
Abbiamo detto che può significare "e... e..." (come in questi casi)
oppure "o... o..." con un'opzione che esclude l'altra. Trucchetto di
Marino sensei: se la frase è al passato (come nel diario = shita), è
praticamente sempre un "e... e...".
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3) Kanji
Abbiamo infine fatto i kanji di pagina 27 e pagina 28, io vi do i
significati e gli esempi che abbiamo fatto.
8) "dimenticare"
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COMPITI!
- Nuova fotocopia dei Kanji più o meno uguale a quella che ci aveva
dato per oggi 11 marzo (ricordatemi di darvela martedì).