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LETTERATURA CONTEMPORANEA

4 23/03/12 Venuto al mondo: ma quale ragione? Quale progresso? Romanzo del 2008. L'epigrafe gi significativa: O tenerezza umana, dove sei? Forse solo nei libri?, verso di un poeta slavo. E' significativa perch sembra l'istanza dell'autore, ossia quello che vuole esprimere in ultima analisi, il suo sguardo narrativo sulla storia. Anzitutto, ci si pone quindi una domanda di senso dell'esistenza e di autenticit; non un inizio affermativo, ma interrogativo. E' una domanda che pone una dicotomia, ossia un'ambivalenza che sembrerebbe insanabile: l'uomo realmente capace di tenerezza e sentimento, o ce lo siamo solo immaginato? E' reale o idealizzato, come nelle fiabe? Questo presuppone che i libri possano mentire e narrare storie illusorie. E' una bella responsabilit presa dalla scrittrice. Quindi, qual l'intenzione dell'autrice? Narrare una storia che non sia illusoria e che sveli l'uomo e che sia, in qualche modo, la risposta a quella domanda iniziale.

Il libro contemporaneo; Gemma una giornalista, donna moderna e affermata; riceve una telefonata da Gojko, un amico di lunga data, da quando lei si era recata a Sarajevo per completare la tesi di laurea sulla poesia slava. Aveva conosciuto Gojko che sarebbe dovuto essere la sua guida. La telefonata crea un'analessi (flashback) su quell'incontro facente parte di un viaggio sconvolgente: fidanzatissima, con una vita ''gi decisa'', si trova davanti all'inaspettato: Gojko lui stesso un poeta, mezzo ubriaco, con cui Gemma spesso litiga, diverso dal suo essere. Gemma se ne innamora (anche se il suo amore non sar ricambiato); Gojko le presenta Diego, un fotografo con la passione per le pozzanghere e per i piedi della gente ferma (per esempio alla metropolitana); nasce un grande amore che porta Gemma a rivedere completamente la sua vita e a opporsi al progetto iniziale della sua vita. Gemma si lega quindi a Sarajevo e alla Jugoslavia (all'epoca del flashback non era ancora Bosnia). Attorno al nucleo familiare originario della storia, ruota un mistero che affonda le radici nell'esplodere della guerra in Iugoslavia. La guerra porta un totale capovolgimento della situazione.

Dal punto di vista strutturale, notiamo una cosa. Subito si capisce il tema, il viaggio della speranza. Ancora una volta il prologo inquadra e anticipa tutta la vicenda, in questo caso un po' un road movie se fosse un film. Il viaggio un'apertura, una linea che ha un punto di partenza e un punto d'arrivo. La speranza letta sulla scatola della farmacia viene interpretata come la speranza di Gemma. La trama complessa, non si parla di un solo viaggio. Il viaggio la dominante, e ce ne sono ben 3: lo spostamento del 2008, il flashback del 1984 (in tempo di pace, e Olimpiadi Invernali), e quello del 1990-1992, durante la guerra. Questi spostamenti diventano anche viaggi della conoscenza e della coscienza. Non esiste viaggio che sia tale, del resto, se non un viaggio della conoscenza; conoscenza non solo del luogo di arrivo e della sua cultura, ma anche di se stessi. In questo viaggio, Gemma coinvolger tutti quelli che le stanno attorno, a partire dal figlio Pietro. La

presa di conoscenza e coscienza quindi includer tutto il nucleo familiare, non solo lei. Il romanzo diventa anche un romanzo di formazione per il ragazzo. La sequenza finale speculare e opposta a quella iniziale. Giuliano (il marito) viene nuovamente paragonato a un animale. C' l'aspetto animale della fedelt ( con lei all'inizio, con lei alla fine), nonch quello del linguaggio istintivo del corpo, dell'affettivit. Un'istintivit animale buona, giusta e semplice, opposta a Gemma, che una donna complessa e complicata. L'approdo del viaggio quindi la circolarit familiare e accordata, mentre all'inizio si parlava di avventura. Alla fine, ci si chiude, si ricerca un'armonia sicura. Persino il sonno di Pietro (il figlio) diverso: all'inizio, dormiva un sonno irrequieto, ribelle, strafottente; alla fine, dorme il sonno del riposo, di chi cresciuto e ha visto talmente tanto in poco tempo che ha bisogno di incamerare e introiettare ci che ha visto attraverso il sonno; un sonno ristoratore e terapeutico, da cui Pietro si sveglier uomo. Il tempo della storia un tempo frantumato; spesso, nel romanzo contemporaneo (del '900), le due categorie organizzative di una storia (spazio e tempo) vengono dilatate, frantumate e, quindi, disorganizzate. La struttura necessariamente pi complessa. Nel romanzo classico dell'800, il tempo un elemento organizzativo chiaro: la vicenda si sviluppa in un tempo definito, per esempio in alcuni anni, ma si va avanti in linea retta; le vicende accadono e il tempo le organizza. Manzoni, poi, d dei chiari riferimenti temporali (giorno, mese, anno, ). Anche gli spazi sono ben definiti. Nel '900, non ci sono pi riferimenti precisi, ma un fluire libero della narrazione (anche grazie all'uso del flashback), e un continuo andirivieni fra presente e passato. Pu capitare che una vicenda di pochissimo tempo venga narrata per 1000 pagine (come l'Ulysses di Joyce, 24 ore di pensiero in pi di 1000 pagine), e viceversa. E' l'autore a gestire il tempo e lo spazio in modo libero, senza accompagnare il lettore, il quale deve capire autonomamente. Anche i luoghi si disorganizzano, perch a volte sono luoghi interiori, luoghi di riflessione, a volte ci sono spostamenti molto rapidi, quindi non c' pi una chiarezza strutturale, bens un intreccio originale. In Venuto al Mondo, come abbiamo detto, abbiamo tre livelli temporali, e fondamentalmente due luoghi i quali per vanno continuamente avanti e indietro (da Roma a Sarajevo, e viceversa). Essi si intrecciano liberamente in questi piani. Qual quindi la maestria dell'autrice? La chiarezza: nonostante la complessit strutturale, il romanzo chiaro. L'autrice ha tutto sotto controllo, nessun passaggio del testo ingenera confusione.

1945: nasce artificiosamente la Repubblica Federale Popolare Jugoslava. Artificiosamente perch risolverebbe sulla carta geografica l'annosa questione balcanica, ossia tutti quei problemi di convivenza fra etnie diverse nella Penisola Balcanica, una regione di confine tra Occidente e Oriente. Nei secoli, si stratificano persone diverse (per religione: cattolici, ortodossi, musulmani; per radici: asiatiche, austriache, ). Fatto sta che in questi territori si cristallizzano popolazioni che faticano a convivere. Sotto gli Asburgo, convivono (ma pur sempre come polveriera, perch ogni tanto qualcuno di questi popoli tenta l'indipendenza). Dal 1945, con la RFPJ, si instaura un regime comunista, guidato dal maresciallo croato Tito. Gli stati sono la Serbia (il pi grande, gi diviso in due province, tra cui il Kosovo), la Slovenia, la Croazia, la Bosnia, il Montenegro e la Macedonia. Sei territori che dovevano convivere, con due territori cattolici e filo-occidentali (Slovenia e Croazia), uno ortodosso di origine ottomana (Serbia), e uno con

prevalenza musulmana (Bosnia). Stiamo tuttavia parlando di maggioranze, non di totalit. Il problema, infatti, la convivenza alla caduta del regime comunista. Tutti sperano in un'autonomia, qual quindi lo stato che innesca la guerra e vuole essere protagonista? La Serbia (con il famoso Milosevic). A partire dal 1990, si contrappongono Slovenia e Croazia contro la Serbia. Il problema che questa mescolanza di etnie crea nemici da un giorno all'altro, nello stesso condominio. Fondamentalmente, si tratta quindi di una guerra civile interna. La guerra ha varie fasi, il culmine si raggiunge nell'Aprile del 1992, quando il conflitto raggiunge la parte pi violenta come conflitto civile all'interno della Bosnia. La fazione serba, guidata da Karadzic, in Bosnia si scontra con quella croata. Ci sono bombardamenti sulle citt. La NATO spingeva per un intervento, ma l'UE tergiversava.

Gemma a Sarajevo per un motivo strettamente personale, quindi anche Venuto al Mondo trae spunto narrativo dalla Grande Storia (all'autrice interessava raccontare della Guerra in Jugoslavia). La guerra diventa motore narrativo con un aspetto intimissimo, ossia l'aspetto pi intimo di un nucleo familiare. Come abbiamo gi detto, la narrazione storica il respiro di un'epoca, la testimonianza dei sentimenti, microstoria, cio storia di individui. Ci che interessa al narratore dare un frammento di sentimento di quella gente. Il risultato chiaro: attraverso il romanzo storico, noi capiamo un po' di pi di quella storia, perch ne siamo informati, siamo spinti a ricercare, ma abbiamo soprattutto la percezione della verit della gente comune, pur nella finzione. Finzione e verit allo stesso tempo. Informazione e sentimento. (L'autrice estremamente retorica, cosa che pu essere considerata un limite, perch talmente compiaciuta dall'uso della retorica che a volte ne abusa, svelando la scrittura, rendendo il romanzo quasi un manuale di figure retoriche) P. 316: Guardo il cielo fuori da un obl... P. 354-355: Di notte la citt sembra una bocca guasta di costruzioni rose all'interno..., Ti pare incredibile che all'alba ricompaia tutta quella gente, ti chiede dove si erano nascosti... P. 378: Spegni tutto, cosa cazzo aspetti, Dio? Togli il sole, ... P. 401: la pagina del cecchino P. 485: E' bella, vero? E' troppo bella, fessa*... *vuota Quindi, se l'uomo stato capace di questo, cos' l'uomo?

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