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Nell’estate del ’44 si formò il Corpo dei volontari della libertà (CVL) - con a capo il generale
Raffaele Cadorna (che aveva partecipato alla difesa di Roma dall’occupazione nazista dopo l’8
settembre), Ferruccio Parri del Partito d’azione e il comunista Luigi Longo – che agì da comando
strategico e da stato maggiore della Resistenza armata.
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Nell’Italia settentrionale fu il Clnai (Comitato di liberazione nazionale alta Italia) a guidare le azioni
di guerriglia contro i fascisti e i tedeschi. Le bande partigiane passarono in pochi mesi da 20-30.000
unità a 70.000 e si organizzarono più sistematicamente in brigate.
Nel Mezzogiorno intanto i rappresentanti di tutti i partiti partecipavano al governo Badoglio insieme
alle vecchie élite legate alla corona.
I nazifascisti risposero ai partigiani con azioni spietate di rappresaglia contro la popolazione civile. A
Roma il 24 marzo 1944 i tedeschi trucidarono alle Fosse ardeatine 355 persone scelte tra ebrei e
antifascisti, 10 uccisi per ogni soldato tedesco morto in un attentato.
Roma fu liberata nel giugno 1944.
Tra la Toscana e l’Emilia ci fu una catena di stragi, si inserivano nella “guerra ai civili” pianificata
dal comandante tedesco Albert Kesselring per impedire che la popolazione appoggiasse i partigiani.
Morirono anche bambini, donne e anziani. Le stragi più efferate furono quelle di:
Civitella Val di Chiana (Arezzo), dove morirono 250 persone
Sant’Anna di Stazzema (Lucca) dove morirono 560 persone
in alcuni comuni nei pressi di Marzabotto (Bologna) tra il 29 settembre e il 5 ottobre 44
morirono 780 persone.
Il 25 aprile 1945 il Clnai assunse a Milano i pieni poteri civili e militari nel nord Italia. Mussolini
che tentava di fuggire in Svizzera fu catturato e fucilato il 28 aprile a Giulino di Mezzegra, sul Lago
di Como. Il giorno seguente il suo cadavere venne portato a Milano e appeso a testa in giù in
piazzale Loreto. Quello stesso giorno le truppe tedesche capitolarono
Nel 1943 Roosevelt, Stalin e Churchill si riunirono a Teheran e pianificarono l’apertura di un nuovo
fronte con lo sbarco in Normandia.
Fu attuato il 6 giugno 44. Gli anglo-americani erano guidati dal generale Dwight Eisenhower. Nel
giro di poche settimane, con l’appoggio delle forze di liberazione francesi, costrinsero i tedeschi a
lasciare la maggior parte dei territori occupati in Belgio e Francia. Qui ad agosto si insediò un
governo guidato da De Gaulle.
In Jugoslavia tra il 44 e il 45 l’esercito di Tito (maresciallo comunista) sconfisse i nazisti e prese il
controllo del territorio.
Il 7 marzo 45 gli alleati varcarono il Reno e dilagarono sul suolo tedesco, poche settimane dopo i
sovietici entrarono a Vienna.
L’alleanza antifascista sancita a Teheran prevedeva anche accordi sugli assetti futuri del mondo.
Cominciava già ad emergere l’antagonismo tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Roosevelt, Stalin e Churchill si incontrarono di nuovo a Yalta (Crimea) nel febbraio del 45, qui la
spartizione dell’Europa in sfere d’influenza si realizzò in un disegno compiuto: