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La Valutazione del Fondamento Antropologico della Perizia

(Sasi,Viktor Doddy Sau-722095)


Diverse volte nella sua “allocutiones”, 5 febbraio 1987, Il Papa ha parlato della
relazione tra giudici e psichiatria, in particolare nei casi di nullità del matrimonio, che se si
usa la perizia una cosa da ricordare è non lasciare o ignorare il concetto antropologico. Su
questa base, vorrei approfondire la valutazione del fondamento antropologico della perizia. Il
Papa ribadiva l’esigenza di far tesoro dei progressi delle scienze umane nell’accertare la
verità e, quindi, di ricorrere all’aiuto degli esperti in scienze psichiche in materia d’incapacità
matrimoniale; sottolineava la necessità di assicurarsi che i risultati della perizia psichica
fossero compatibili con l’antropologia cristiana, evitando tutti quei presupposti deterministici
che misconoscono il ruolo delle risorse morali e trascendenti nel superamento personale dei
problemi della vita. D’altro canto, tutto il Magistero di Papa Giovanni Paolo II, in continuità
con gli insegnamenti conciliari, ribadisce l’urgenza di salvaguardare la dignità della persona
umana e dei suoi valori fondamentali. Tale necessità viene affermata anche nei confronti
delle scienze moderne, riprovando le concezioni particolaristiche dell’uomo incapace di
offrire una visione integrale della realtà umana.

Prima di tutto voglio dire che il giudice, che è peritus peritorum, ha il dovere di
esprimere le ragioni per cui accetta o respinge le conclusioni del perito (c.1579 §2). E’
notevolmente ridimensionato il principio secondo cui perito in arte credendum est. Il
controllo del giudice sulla perizia riguarda: (1) Fondamento fattuale (c.1579 §1): valutazione
dei risultati della perizia alla luce degli altri elementi di prova, i fatti utilizzati dal perito a
sostegno delle sue conclusioni devono risultare sufficientemente provati; (2) Fondamento
metodologico (c.1578 §2): valutazione della perizia alla luce dei metodi utilizzati e degli
argomenti da cui scaturiscono le conclusioni, ovvero la proporzione tra quanto emerso
dall’esame e la conclusione tratta dal perito, (3) Fondamento antropologico: valutazione della
perizia alla luce della sua compatibilità con alcuni presupposti della rivelazione cristiana. Nel
libro di Diritto Processuale Canonico (M.J. Arroba Conde, 488-489), per il fondamento
antropologico, particolarmente esposto ad oblio, nel ragionamento compiuto dal perito, è il
presupposto della radicale vocazione alla libertà e alla donazione di sé, che caratterizza la
visione evangelica dell’uomo, capace con il proprio sforzo e con l’aiuto della grazia, di
superare con successo circostanze difficili della propria esperienza, senza che il loro
verificarsi provochi, irrimediabilmente e automaticamente, condizionamenti gravemente
lesivi della capacità di vivere la propria vocazione.

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