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1
Francesco Basile
Stomaco
Cistifellea Duodeno Milza
Fegato Pancreas Pancreas
Esami ematochimici: leucociti, eritrociti, Hb, PCR,
LDH, CPK, transaminasi, bilirubina, amilasi, lipasi
Figura 1.1 Localizzazione topografica degli organi Figura 1.2 Management dei pazienti con addome acuto.
addominali.
Sintomi subiettivi
Esami di laboratorio
Esame obiettivo
Nell’addome acuto si possono riscontrare valori
All’ispezione, la facies del paziente con addome
ematici alterati di leucociti e PCR (infezione intrad-
acuto è sofferente, il decubito supino e l’addome
dominale), eritrociti ed emoglobina (lesione sponta-
ipomobile con gli atti del respiro. Alla palpazione
nea vascolare o di organo), amilasi e lipasi (pancrea-
si nota solitamente una contrattura muscolare di
tite), LDH, CPK, transaminasi, bilirubina (patologie
difesa, inizialmente circoscritta e, con il passare delle
epatobiliari o necrosi intestinale).
ore, diffusa a tutto l’addome (Figura 1.3). Possono
apprezzarsi delle tumefazioni, di origine neoplastica, Esami strumentali
infiammatoria o vascolare. La percussione può evi-
denziare la scomparsa dell’aia di ottusità epatica e/o Sono rappresentati da radiografia diretta, ecografia
splenica, segno di perforazione gastrointestinale. e tomografia computerizzata (TC). Solo nei casi di
L’esplorazione rettale, infine, può mettere in luce dubbi diagnostici residui, con dolore addominale
la presenza di cause occlusive (fecaloma, carcinoma persistente, sono indicate la laparoscopia e la lapa-
rettale) o sangue (provocato da ischemia intestinale, rotomia esplorativa (Figura 1.4).
invaginazione o neoplasia).
Addome acuto
La radiografia dell’addome senza mezzo di con- La laparoscopia, essendo una metodica invasiva
trasto (Rx diretta) è l’esame di più comune esecu- che necessita di anestesia generale, è indicata solo
zione. Può evidenziare la presenza di livelli idroaerei nei casi di residui dubbi diagnostici dopo l’esecu-
(segno di occlusione intestinale) o di aria libera in zione di altre indagini non invasive oppure quando
addome (segno di perforazione gastrointestinale). si presuppone che al momento diagnostico dell’e-
L’ecografia è una metodica non invasiva, rapida same venga associato il trattamento della condizione
ed economica. Si è dimostrata utile nell’accertare la acuta (per esempio, appendicectomia, ulcorrafia,
presenza di un’appendicite, di calcoli biliari, disten- resezione intestinale). La laparotomia esplorativa
sione e ispessimento delle pareti della colecisti, di ha praticamente le stesse finalità della laparoscopia,
un aumento di volume del pancreas, di un ingros- con la differenza che la ripresa del paziente sarà più
samento dell’ovaio o di una gravidanza extraute- lenta e il dolore postoperatorio maggiore.
rina. L’ecografia è anche utile nel verificare la pre-
senza di raccolte ascessuali addominali. I limiti di
questa metodica sono rappresentati dall’esperienza TRATTAMENTO
dell’operatore, dalla presenza di aria in addome o da
meteorismo intestinale e dalla presenza di un panni- Il trattamento dell’addome acuto è in genere di tipo
colo adiposo particolarmente rappresentato. chirurgico. Solo in una minoranza di casi il tratta-
La TC è la tecnica di diagnostica per immagini più mento può essere, almeno inizialmente, conserva-
sensibile. Nei casi dubbi di addome acuto, quando tivo (occlusione intestinale da sindrome aderen-
il quadro clinico è severo, la TC è di fondamentale ziale, ischemia intestinale non occlusiva o trombosi
importanza nella risoluzione del quesito diagnostico. venosa mesenterica senza segni di necrosi intesti-
Questa metodica ricopre un ruolo tanto importante nale), tenendo conto che in caso di peggioramento
poiché consente di identificare gli organi, il mesen- del quadro clinico è necessario portare il paziente
tere, l’omento, il peritoneo e il retroperitoneo, non in sala operatoria.
essendo influenzata negativamente dalla presenza di Il trattamento chirurgico dell’addome acuto pre-
meteorismo intestinale o dalla quantità di tessuto vede tre fasi: preoperatoria, operatoria e postope-
adiposo. L’esame TC in urgenza, senza e con mezzo ratoria. La fase preoperatoria, di rapida attuazione
di contrasto ev, è la tecnica più idonea nella diagnosi per evitare sprechi di tempo pericolosi, consiste in
di alterazioni infiammatorie (appendicite, morbo di una terapia reidratante con correzione di eventuali
Crohn, pancreatite, diverticolite), neoplasie, aneuri- squilibri elettrolitici, somministrazione di antibio-
sma, infarto splenico. tici, inibitori di pompa protonica, eparina a basso
Inoltre, in pazienti con sospetta ischemia mesen- peso molecolare e ulteriori farmaci che possano
terica, la TC bifasica, acquisendo immagini sia nella combattere deficit del sistema cardiocircolatorio,
fase arteriosa sia in quella venosa (angio-TC), può respiratorio, renale o epatico. Contemporaneamente
essere determinante per documentare un’insuffi- vengono posizionati un sondino nasogastrico, per
cienza vascolare. evitare la distensione addominale e il vomito, un
L’angiografia è utile nella diagnosi di ostruzione catetere vescicale, un saturimetro e un manicotto
arteriosa, ischemia funzionale e trombosi venosa. della pressione arteriosa (se possibile anche gli elet-
Consente anche di tentare la rivascolarizzazione trodi cardiaci), per monitorare rispettivamente la
con trattamento endovascolare. L’accuratezza della funzionalità renale, respiratoria e cardiocircolatoria
tomografia computerizzata (angio-TC) e dell’angio- e intervenire con i farmaci del caso.
grafia nella diagnosi di ischemia intestinale sono oggi La seconda fase, operatoria, attraverso un approc-
ritenute sovrapponibili (93% vs 96%). cio laparoscopico o laparotomico ha lo scopo di
curare, con intento radicale o palliativo, la patologia posizionati uno o più drenaggi per allontanare secre-
responsabile del quadro di addome acuto. Nella mag- zioni residue e per evidenziare eventuali complicanze
gior parte dei casi, l’intervento chirurgico consiste in (fuoriuscita di feci, bile o materiale purulento).
una resezione intestinale con anastomosi immediata La terza fase riguarda il trattamento postoperato-
o con confezione di una ileo- o colostomia tempora- rio, da eseguire in rianimazione, terapia semintensiva
nea che comporta un secondo tempo chirurgico, a o in reparto, a seconda delle condizioni del paziente
distanza di 4-8 settimane, per ripristinare la continuità alla fine dell’intervento chirurgico. Cardini di que-
intestinale (ricanalizzazione). Altri interventi eseguiti sta fase sono il monitoraggio clinico-strumentale, la
nei pazienti con addome acuto sono: sutura di una terapia farmacologica, eventuali emotrasfusioni, la
perforazione, enterotomia e asportazione di materiale somministrazione di nutrienti ad alto indice calo-
ostruente (calcolo biliare, bezoario), sezione di briglie rico per via parenterale e, soprattutto, un approccio
aderenziali o di cingoli erniari strozzanti, interventi di multidisciplinare che prevede la consultazione con
rivascolarizzazione del circolo mesenterico (embolec- altri specialisti quando si verificano complicanze o
tomia, tromboendoarteriectomia ecc.) che verranno quando vengono interessati organi extraintestinali
descritti meglio più avanti in questo capitolo. Spesso, (intensivista, radiologo, gastroenterologo endosco-
prima di chiudere la parete addominale, vengono pista, cardiologo, infettivologo ecc.).
Letture consigliate
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OCCLUSIONE INTESTINALE
Francesco Basile, Antonino Buffone, Roberto Ciuni, Guido Basile
Figura 1.6 Ispessimento parietale flogistico del sigma. Figura 1.8 a) TC addome: volvolo del cieco. b) Immagine
intraoperatoria.
A B
PROGNOSI
TRATTAMENTO
Terapia medica
Nelle occlusioni paralitiche spesso non è indicato intervento di emergenza; negli altri casi, l’atto ope-
l’intervento chirurgico, mentre in quelle meccaniche ratorio sarà effettuato in urgenza non appena le con-
esso è quasi sempre necessario per risolvere l’ostru- dizioni generali lo consentano (riequilibrio metabo-
zione creata da cause organiche. lico ed elettrolitico).
Il timing chirurgico è importante: nei casi in cui I diversi tipi di intervento chirurgico necessari,
sia in atto una peritonite o vi sia il sospetto di un’e- a seconda della causa di occlusione, sono indicati
voluzione in tale senso, è necessario eseguire un nella Tabella 1.5.
Letture consigliate
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PERFORAZIONE INTESTINALE
Francesco Basile, Guido Basile, Antonino Buffone, Giuseppe Evola
SINTOMATOLOGIA
Tumore
stenosante Il quadro clinico dipende, oltre che dalla causa della
perforazione, anche dall’entità della contaminazione
batterica e dalle capacità di difesa immunitaria del
Perforazione
paziente.
Il sintomo principale è il dolore addominale,
intenso e improvviso, all’inizio localizzato in un’a-
rea addominale, ma successivamente diffuso a tutto
Figura 1.11 Perforazione diastasica del cieco da neoplasia l’addome nel caso di contaminazione di tutta la
stenosante del sigma. cavità peritoneale. Il dolore, inoltre, si accentua con
il movimento e con la tosse. L’alvo è chiuso a feci
e gas. Altri sintomi spesso ricorrenti sono nausea,
tengono per la maggior parte al tipo non Hodgkin e vomito, secchezza delle fauci, astenia, prostrazione
possono essere distinti in B-cellulari e T-cellulari. In e febbre (Tabella 1.7).
ogni caso, punto di partenza del processo neoplastico Vi è da dire che alcune volte nella raccolta anam-
è il tessuto linfoide presente a livello della mucosa. nestica possono essere individuati dei sintomi pro-
Altre neoplasie intestinali che possono raramente dromici della malattia che ha dato esito alla perfo-
evolvere verso la perforazione sono il carcinoide, il razione. Per esempio, una pirosi gastrica associata
leiomiosarcoma, il sarcoma di Kaposi e le metastasi o meno a dispepsia può suggerire la presenza di
da carcinomi insorti primariamente in altri organi un’ulcera peptica; dolori occasionali in fossa iliaca
(polmone, stomaco, rene, surrene). destra o sinistra lasciano presupporre una flogosi
L’ischemia intestinale (vedi oltre, nel presente appendicolare, un’ileite terminale (morbo di Crohn)
capitolo, Infarto intestinale), secondaria a occlusione o una diverticolite del colon sinistro; le irregolarità
vascolare da embolia o trombosi, oppure seconda- dell’alvo e la rettorragia potrebbero indicare la pre-
ria a ipoperfusione ematica da shock ipovolemico o senza di una neoplasia o di una diverticolosi e, infine,
cardiogeno, determina inizialmente un aumento di episodi di angina abdominis pregressi fanno pensare
permeabilità intestinale. Successivamente, quando a un’ischemia acuta intestinale. Per quanto riguarda
all’ischemia subentra la gangrena intestinale, si veri- le perforazioni intestinali da trauma o da procedure
fica un assottigliamento della parete fino alla per-
forazione in uno o più punti del tratto intestinale
compromesso. La stessa condizione ischemica, Tabella 1.7 Sintomi di perforazione intestinale
con rischio di perforazione, si può verificare anche • Dolore addominale
• Alvo chiuso
a seguito di strozzamenti di un tratto intestinale
• Nausea
dovuti a ernia incarcerata, volvolo o invaginazione. • Vomito
Infine, alcune manovre endoscopiche eseguite in • Astenia
• Febbre
condizioni difficili (polipi con larga base d’impianto,
mediche, la correlazione anamnestica è sempre evi- secondario alla perdita di liquidi nella cavità perito-
dente a meno di casi particolari (ingestione acciden- neale e al vomito.
tale di corpi estranei appuntiti o scarsa esperienza La radiografia diretta dell’addome può mostrare
del sanitario nell’esecuzione di procedure sull’in- la presenza di aria libera in cavità peritoneale (pneu-
testino quali la colangiopancreatografia retrograda moperitoneo o falce d’aria sottodiaframmatica),
endoscopica o la colonscopia). effetto della perforazione di un tratto intestinale.
Passando all’esame obiettivo, la facies è soffe- L’ecografia evidenzia raccolte liquide intraperi-
rente, la frequenza cardiaca aumentata, l’addome si toneali, secondarie alla perforazione, e alcune delle
presenta ipomobile con gli atti del respiro e a volte patologie potenzialmente responsabili della perfora-
disteso per l’ileo paralitico associato. Può essere zione, quali appendicite, diverticolite, neoplasia, seb-
presente iperestesia cutanea. Alla palpazione si nota bene in questi ultimi casi l’esperienza dell’operatore
una contrattura muscolare di difesa, localizzata o nell’ecografia in urgenza sia fondamentale.
diffusa (in quest’ultimo caso si parla di addome La tomografia computerizzata con mezzo di con-
ligneo). Il segno di Blumberg, detto anche segno trasto espone a radiazioni, ma in alcuni casi permette
“del rimbalzo”, è solitamente positivo: il paziente di chiarire dubbi residui dopo l’esecuzione degli
avverte maggiore dolore nel momento in cui l’esa- esami suddetti. La TC assume particolare valore
minatore lascia improvvisamente la mano piuttosto nella diagnosi di perforazione intestinale (Figura
che nel momento in cui esegue una pressione in un 1.12) da malattia diverticolare, neoplasie, traumi,
punto dell’addome. Alla percussione si nota una ischemia intestinale (angio-TC), complicanze di
scomparsa dell’area di ottusità epatica e/o splenica manovre endoscopiche.
per la presenza di aria libera fra parete addomi-
nale e viscere sottostante (fegato o milza), mentre
nelle altre aree addominali si può rendere evidente Tabella 1.8 Diagnosi di perforazione
intestinale
un’accentuazione del timpanismo, secondario all’i-
• Anamnesi
leo paralitico. Per lo stesso motivo, all’ascoltazione
• Esame obiettivo
non sono avvertiti i tipici rumori della peristalsi • Esami ematochimici
intestinale. L’esplorazione rettale può evidenziare • Rx diretta addome
• Ecografia
una raccolta nel cavo di Douglas associato a intensa • TC
dolorabilità. • Laparoscopia
Il quadro clinico, se non subentra un tempestivo
atto chirurgico, evolve verso lo shock settico, con
endotossinemia, insufficienza cardiaca, vasoparalisi
e crollo della pressione arteriosa.
DIAGNOSI
TRATTAMENTO
Letture consigliate
Borgaonkar V. Jejunal diverticula – a rare cause of intestinal Kothari K, Friedman B, Grimaldi GM, Hines JJ. Nontraumatic
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INFARTO INTESTINALE
Francesco Basile, Giuseppe Evola, Antonio Biondi, Guido Basile
arterie mesenteriche superiore e inferiore) riceve nata rispetto all’esame obiettivo poco significativo.
il 35% del flusso ematico postprandiale con una Il dolore è di tipo viscerale, di notevole intensità,
distribuzione del 70% di esso alle tonache mucosa improvviso, localizzato in mesogastrio con irradia-
e sottomucosa. Sebbene l’intestino possa sopravvi- zione a tutto l’addome e in regione lombare. Altri
vere al 75% di riduzione del flusso ematico fino a sintomi e segni clinici sono la nausea, il vomito,
12 ore senza significative lesioni, un’occlusione arte- la chiusura dell’alvo preceduta o meno da diar-
riosa completa dopo 6 ore causa una necrosi parie- rea o enterorragia. L’ischemia intestinale da trom-
tale intestinale a tutto spessore. L’ischemia intesti- bosi venosa mesenterica si manifesta con anores-
nale acuta determina delle alterazioni locali (perdita sia, malessere generale, vago dolore addominale.
Alla visita il paziente è sofferente, pallido, sudato,
dell’integrità dei capillari, edema parietale, necrosi
tachipnoico, tachicardico, apiretico; in seguito,
degli enterociti, perdita di funzione della barriera
può comparire febbre. Alla palpazione, l’addome
mucosa, traslocazione batterica) e sistemiche (peri-
è inizialmente meteorico, l’aggravarsi delle lesioni
tonite, shock settico, acidosi metabolica, instabilità
ischemiche instaura un quadro di peritonismo con
emodinamica) che devono essere corrette. L’ische-
contrattura muscolare di difesa e segno di Blum-
mia intestinale acuta è un’emergenza chirurgica e si
berg. Alla percussione è presente iperfonesi ples-
associa a una mortalità globale elevata (50-69% dei
sica, all’auscultazione la peristalsi è vivace nelle fasi
casi), determinata da un ritardo diagnostico.
iniziali e assente nelle fasi tardive. Nei pazienti con
trombosi venosa mesenterica può riscontrarsi ver-
SINTOMATOLOGIA samento ascitico (Tabella 1.10). L’esito finale delle
diverse cause di ischemia è l’infarto intestinale con
Il sintomo più comune dell’ischemia mesenterica segni di peritonite, instabilità emodinamica, sepsi,
acuta è il dolore addominale, di entità sproporzio- insufficienza multiorgano. Tale patologia va diffe-
Tabella 1.10 Sintomi e segni clinici rispetto all’esame clinico dell’addome; l’esame dei
dell’ischemia mesenterica acuta polsi arteriosi periferici può rivelare segni di vascu-
Sintomi Segni lopatia ostruttiva con riduzione o assenza dei polsi
• Dolore addominale • Diarrea (Tabella 1.11).
• Nausea • Enterorragia Non esistono sintomi o segni specifici di colite
• Vomito • Tachicardia
ischemica. La maggior parte dei pazienti è apire-
• Anoressia • Tachipnea
• Malessere generale • Sudorazione tica, con emodinamica stabile e presenta improvviso
• Ipotensione dolore addominale crampiforme, diarrea e urgenza
• Iperpiressia
alla defecazione. Il dolore spesso è di lieve-mode-
• Disidrazione
• Stato confusionale rata entità, situato al fianco sinistro o in fossa iliaca
• Distensione addominale sinistra qualora l’ischemia interessi il colon sinistro,
• Ascite
• Contrattura di difesa o nella parte centrale dell’addome se sono ischemici
addominale il colon destro o il trasverso. Il dolore addominale
è seguito entro 24 ore da un lieve sanguinamento
rettale, generalmente frammisto alle feci. In caso di
concomitante occlusione intestinale sono presenti nale, dilatazione di anse intestinali, liquido libero
nausea, vomito, distensione addominale. L’esame intraperitoneale, pneumatosi intestinale, gas nel
dell’addome evidenzia alla palpazione una lieve-mo- sistema venoso porto-mesenterico, assente capta-
derata resistenza al di sopra del segmento colico zione di mdc da parte della parete intestinale. L’an-
ischemico. In caso di severa ischemia con infarto gio-TC (Figura 1.16) ha sostituito l’angiografia come
transmurale e necrosi, si riscontrano i segni della test diagnostico di scelta per capacità di ricostru-
peritonite e dello shock settico (Tabella 1.12). La zione dell’anatomia vascolare e valutazione dei segni
colite ischemica deve essere differenziata da coliti secondari dell’ischemia. L’RMA consente di valu-
infettive, malattie infiammatorie intestinali, colite tare l’anatomia, la pervietà dei vasi e la presenza di
pseudomembranosa, diverticolite, colon irritabile, flusso ematico, evitando i rischi connessi al mezzo
carcinoma del colon, occlusione intestinale, pan- di contrasto.
creatite e ischemia mesenterica acuta. L’angiografia con mezzo di contrasto iodato
(Figura 1.17) è una procedura invasiva potenzial-
mente nefrotossica utilizzata più a fini terapeutici
DIAGNOSI che diagnostici; permette di distinguere tra cause
occlusive e non occlusive di ischemia, di attuare
Data l’assenza di sintomi e segni clinici caratteristici e
procedure endovascolari (infusione di vasodilata-
di alterazioni specifiche degli esami di laboratorio, la
tori o trombolitici) e di dilatare un vaso stenotico.
diagnosi di ischemia intestinale dipende dalla capa-
Non è indicata in condizioni di shock o peritonite.
cità del medico di sospettarla e di riconoscerla. Gli
Il lavaggio peritoneale è poco usato nella diagnosi di
esami di laboratorio evidenziano leucocitosi neutro-
ischemia intestinale acuta. Le caratteristiche organo-
fila, emoconcentrazione, acidosi metabolica, ipera-
lettiche del liquido peritoneale, l’aspetto torbido o
milasemia, elevati livelli di LDH, creatininfosfochi-
sieroematico e la presenza di elevati livelli di globuli
nasi (CPK), fosfatasi alcalina, γ-GT, lattati e fosforo.
bianchi, fosfato inorganico, amilasi, LDH e fosfa-
Gli esami strumentali utilizzati comprendono la
radiografia diretta dell’addome, l’ecocolordoppler
dei vasi splancnici, la TC addome con mezzo di con-
trasto (mdc), l’RMA con gadolinio, l’angiografia dei
vasi mesenterici, la paracentesi con il lavaggio peri-
toneale, la laparoscopia, la colonscopia e il clisma
opaco. La radiografia dell’addome non è di ausilio
nella diagnosi, ma consente di escludere altre cause
di addome acuto, può evidenziare nelle fasi precoci
un ileo paralitico e nelle fasi tardive la presenza di
anse ischemiche o aria libera endoperitoneale. L’eco-
colordoppler può individuare la presenza di emboli
o trombi nel tratto prossimale dei vasi splancnici
(senza poterne escludere una localizzazione distale),
l’ispessimento parietale delle anse intestinali, l’as-
senza di peristalsi e la presenza di liquido libero
intraperitoneale. L’esame TC addome permette di
evidenziare stenosi od occlusioni vascolari di natura
tromboembolica e segni non specifici di ischemia Figura 1.16 Angio-TC con mdc: presenza di stenosi
mesenterica come ispessimento della parete intesti- dell’arteria mesenterica superiore.
TRATTAMENTO
La terapia dell’ischemia mesenterica acuta è chirur-
gica nelle forme occlusive e conservativa, in assenza di
peritonite o necrosi intestinale, nelle forme non occlu-
sive e nella trombosi venosa mesenterica. È necessario
stabilizzare il paziente dai punti di vista emodinamico
e metabolico, posizionare un catetere venoso centrale
e vescicale, infondere liquidi e antibiotici ad ampio
spettro, sospendere farmaci vasocostrittori, correg-
gere l’acidosi metabolica e gli squilibri idroelettrolitici.
L’intervento chirurgico deve confermare la diagnosi,
valutare l’estensione dell’ischemia/necrosi intestinale
Figura 1.17 Angiografia dell’arteria mesenterica supe-
riore: angioplastica dell’arteria mesenterica superiore con (Figura 1.18), effettuare la disostruzione arteriosa e,
posizionamento di stent. se possibile, la rivascolarizzazione, resecare l’inte-
stino necrotico. In caso di ischemia acuta embolica,
è indicata l’embolectomia con catetere di Fogarty.
tasi alcalina confermano la diagnosi e la necessità Se l’ischemia intestinale acuta è dovuta a trombosi
di una laparotomia esplorativa. La laparoscopia arteriosa, è possibile attuare il by-pass venoso (o pro-
consente di valutare la vitalità dell’intestino anche tesico), il reimpianto dell’arteria mesenterica supe-
se un’ischemia intestinale segmentaria può risul- riore o la trombo-endoarterectomia. La valutazione
tare misconosciuta per la difficoltà di esplorazione della vitalità intestinale è difficile: il colorito della sie-
di tutto l’intestino. La colonscopia è l’esame più rosa intestinale, la presenza di peristalsi intestinale, il
sensibile e specifico nella diagnosi di colite ische- test alla fluorescina e l’uso intraoperatorio della sonda
mica sostituendosi al clisma opaco, ma ha il limite doppler consentono di ottenere i migliori risultati,
di visualizzare e sottoporre a biopsia solo lo strato ma nessuno di essi è decisivo nel valutare la vitalità
mucoso, rendendo difficile una diagnosi differen- finale dell’intestino ischemico: una relaparotomia o
ziale tra ischemia mucosa e ischemia transmurale; laparoscopia di controllo (second look) entro 24-48
è indicata entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. ore rappresenta il gold standard in tale valutazione.
Nelle fasi iniziali, essa evidenzia aree di mucosa pal-
lida ed edematosa alternate ad aree di mucosa con
petecchie emorragiche o ulcerazioni. Con il progre-
dire dell’ischemia si riscontrano noduli emorragici
aggettanti nel lume, che rappresentano l’edema e
l’emorragia all’interno della tonaca sottomucosa.
Tali noduli corrispondono ai thumbprints o agli
pseudotumori evidenziati al clisma opaco. Nei casi
di infarto transmurale, la mucosa si presenta di
colorito grigio-verde-nero con presenza di pseudo-
polipi o pseudomembrane. Non bisogna sottoporre Figura 1.18 Infarto intestinale massivo dell’intestino tenue
il paziente a esame endoscopico qualora fossero con risparmio dell’ultima ansa.
Valutazione dei sintomi e dei segni clinici, dei fattori di rischio e degli esami di laboratorio
Rx addome, ecocolordoppler, eventuale paracentesi
Elevato rischio
operatorio
Miglioramento
Laparotomia clinico-angiografico
esplorativa
Ossservazione clinica
Figura 1.19 Percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con sospetta ischemia mesenterica acuta.
Nei pazienti con tromboembolia mesenterica acuta a tici una precoce terapia è necessaria dato il decorso
elevato rischio chirurgico e con ischemia intestinale in debilitante e le possibili complicanze.
fase iniziale può attuarsi la trombolisi con infusione di La rivascolarizzazione chirurgica ha rappresen-
agenti trombolitici o un’angioplastica con stent. Nella tato per decenni la terapia tradizionale con tre tipi
forma non occlusiva, la terapia consiste nell’infusione di intervento: l’endoarterectomia mesenterica, il
in arteria mesenterica superiore di vasodilatatori. In by-pass chirurgico e il reimpianto vascolare dell’ar-
caso di trombosi venosa mesenterica, la terapia si basa teria mesenterica superiore. Il by-pass chirurgico
o sull’uso di eparina per alcuni giorni seguita dall’as- prevede l’attuazione di pontaggi aortomesenterici
sunzione cronica di anticoagulanti orali o sulla trom- mediante l’uso di materiali protesici o vasi venosi
bolisi con infusione di agenti litici (Figura 1.19). autologhi.
Il danno tissutale da alterazioni del flusso ematico La terapia endovascolare (angioplastica con
è spesso il risultato di lesioni cellulari associate alla stent) è un efficace trattamento minimamente inva-
riperfusione ematica e determinate da interazione sivo per le lesioni vascolari stenotiche od occlu-
tra radicali liberi dell’ossigeno, citochine e leucociti. sive in alternativa al by-pass chirurgico e permette,
Spesso il trattamento dell’ischemia mesenterica cro- in caso di trombosi venosa mesenterica cronica,
nica non è urgente, tuttavia nei pazienti asintoma- l’infusione di agenti trombolitici o la trombolisi
meccanica (Figura 1.20). Il trattamento della colite Tabella 1.13 Indicazioni al trattamento
ischemica dipende dalla severità della presentazione chirurgico nella colite ischemica
clinica. La maggior parte dei casi (>50%) è di lieve Indicazioni acute
• Segni di peritonismo all’esame obiettivo (perforazione,
entità, ha decorso transitorio e risoluzione spontanea.
colite fulminante, gangrena)
Le forme lievi necessitano di osservazione e di • Presenza di massiva rettorragia
terapia di supporto (idratazione endovenosa, ossige- • Instabilità emodinamica
• Deterioramento progressivo delle condizioni cliniche
noterapia, digiuno, nutrizione parenterale, sospen-
generali
sione di farmaci a rischio, profilassi eparinica); quelle • Colite fulminante con o senza megacolon tossico
moderate richiedono terapia di supporto, antibiotici • Presenza di gangrena alla colonscopia
ad ampio spettro e visita chirurgica. • Presenza di aria nel sistema venoso porto-mesenterico,
di pneumatosi intestinale o di aria libera addominale
Per le forme severe servono terapia di supporto, all’imaging radiologico
antibiotici ad ampio spettro, consulenza chirurgica Indicazioni subacute
e ricovero in terapia intensiva. Il sospetto di infarto • Colite ischemica acuta segmentaria non responsiva a
terapia medica entro 2-3 settimane con persistenza dei
colico, un sanguinamento massivo o la colite ful- sintomi e dei segni clinici
minante con o senza megacolon tossico richiedono • Febbre o sepsi ricorrente
una laparotomia d’emergenza (Tabella 1.13): confer- Indicazioni croniche
• Stenosi ischemica del colon sintomatica
mata la necrosi è indispensabile resecare il segmento
• Colite ischemica segmentaria cronica sintomatica
colico necrotico con anastomosi primaria o stomia (durata dei sintomi >3 mesi)
derivativa (Figura 1.21). • Colopatia cronica con perdita di proteine
Valutazione dei sintomi e dei segni clinici, dei fattori di rischio e degli esami di laboratorio
Mancato Mancato
miglioramento miglioramento
Figura 1.20 Percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con sospetta ischemia mesenterica cronica.
Valutazione dei sintomi e dei segni clinici dei fattori di rischio e degli esami di laboratorio
Sospetta colite ischemica lieve Sospetta colite ischemica moderata Sospetta colite ischemica severa
TC addome completo con mdc TC addome completo con mdc Angio-TC o RMA
o Angiografia mesenterica
Disostruzione
arteriosa
Figura 1.21 Percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con sospetta colite ischemica.
Letture consigliate
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