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5/2/2021 Emanuele Fenzi - Wikipedia

Emanuele Fenzi
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Emanuele Fenzi (Firenze, 8 aprile 1784 – Firenze, 10 gennaio


1875) è stato un banchiere, imprenditore e politico italiano.

Indice
Biografia
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia
Figlio del magistrato e giurista Cav. Jacopo Orazio Fenzi, dopo la
morte del padre (1803) si trovò a soli diciannove anni a dover Emanuele Fenzi
provvedere alla famiglia. Già formato come imprenditore seppe
comunque dimostrare le sue capacità ottenendo già dal 1805 la
gestione della ditta Bosi, Mazzarelli & C., che seppe mantenere con profitti
crescenti. Da allora iniziò un successo economico inarrestabile: nel 1810
acquistò un palazzo in Corso dei Tintori e sposò la figlia di una facoltoso
commerciante milanese Ernesta Lamberti, dalla quale ebbe quattro figli; lo
stesso anno si staccò dalla società che lo aveva avviato all'industria e fondò con
alcuni soci la Bandi, Orsi, Fenzi & C., specializzata nella produzione e
commercio di tabacco e monopolista di questo prodotto nel Granducato di
Toscana tra il 1814 e il 1820.

Nel 1821 ebbe a disposizione abbastanza liquidità da aprire la Banca Fenzi,


che si affermò presto in Italia e in Europa. Aprì una filiale in piazza della
Signoria e dal 1829 acquistò quello che divenne Palazzo Fenzi in via San Gallo, Busto di Emanuele
messo in vendita dopo l'estinzione della famiglia Marucelli. Fenzi a Palazzo Fenzi

Nel 1835 colse al volo l'opportunità del progetto di costruzione di una linea
ferroviaria tra Firenze e il porto di Livorno, e accordandosi con la ditta livornese di Pietro Senn vinse il
concorso aggiudicandosene l'appalto, stipulando un contratto con il governo granducale nel 1838. La
ferrovia era una delle prime in Italia e prese il nome di Leopolda in onore del Granduca Leopoldo II di
Lorena. Fenzi volle ricordare l'impresa ponendo una locomotiva a vapore sulla stemma di famiglia posto
su Palazzo Fenzi. In campo trasportistico il nome del Fenzi è legato anche alla costruzione della tranvia
del Chianti, della quale rappresentò assieme a Sidney Sonnino uno dei principali promotori.

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5/2/2021 Emanuele Fenzi - Wikipedia

Fenzi fu protagonista anche nell'industria siderurgica toscana e per


un certo periodo possedette la miniera di Gavorrano, la ferriera di
Mammiano sull'Appennino pistoiese e fu azionista della "Società per
l'Industria del Ferro"[1] Nel 1835 comprò dalla Magona tutti gli
stabilimenti e gli edifici dei distretti di Pistoia e Pietrasanta.

Ebbe anche una carriera come politico, partecipando alle sedute del
Senato Toscano tra il 1848 e il 1849 e fu tra i maggiori sostenitori del
rientro del Granduca in Toscana. Dopo la caduta del Granducato
divenne senatore del nuovo regno nel 1860, a patto di giurare fedeltà
Emblema su palazzo Fenzi con la
al nuovo governo.
locomotiva
Dopo la sua morte suoi eredi dispersero rapidamente la sua fortuna.

Note
1. ^ G. Mori, L'industria del ferro in Toscana dalla restaurazione alla fine del Granducato, Torino, 1966.

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Collegamenti esterni

Emanuele Fenzi, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Emanuele Fenzi, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
VIAF (EN) 20610635 (https://viaf.org/viaf/20610635) · ISNI (EN) 0000 0000 3769 3139 (htt
p://isni.org/isni/0000000037693139) · LCCN (EN) n2002110535 (http://id.loc.gov/authoritie
s/names/n2002110535) · GND (DE) 124279708 (https://d-nb.info/gnd/124279708) · BNF
Controllo di autorità (FR) cb14524396n (https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb14524396n) (data) (https://data.bn
f.fr/ark:/12148/cb14524396n) · CERL cnp00579979 (https://thesaurus.cerl.org/record/cnp0
0579979) · WorldCat Identities (EN) lccn-n2002110535 (https://www.worldcat.org/identities/l
ccn-n2002110535)

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