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Andrea Baucon – Corso di Paleontologia (v. 1.

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Lezione 9 parte 2
Paleoecologia 6:
forma e funzione

Come ricostruire la funzione delle strutture fossili?

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A cosa serviva il tridente di Walliserops?
Quanto veloce andava?
Perché alcuni brachiopodi e bivalvi assomigliavano a coralli?
Quanto bene volavano gli pterosauri?
Perché le tigri dai denti a sciabola avevano quelle zanne massicce?
Perché si può capire la funzione dalla forma? Adattamenti
L’evoluzione favorisce i tratti funzionali: la forma è dunque legata alla funzione
Un adattamento è un tratto (es. denti acuminati) che aumenta le probabilità di un
organismo di sopravvivere e riprodursi

Gli adattamenti non sono sempre ottimali, e non Gli organismi possiedono adattamenti che
tutte le caratteristiche di un animale sono servono nel contesto di selezione naturale e
adattamenti selezione sessuale
Forma e funzione

La forma di qualsiasi organismo deriva dall’evoluzione:

Le ali sono adattate per il volo


Selezione naturale

Il becco del colibrì è adattato per nutrirsi del nettare in un fiore

La coda del pavone è adattata ad attrarre una compagna

Selezione sessuale

Le corna del cervo servono ad impressionare le femmine


Habitat e nicchia

Habitat: ‘egli abita’, è il luogo dove abita un organismo; il luogo


fisico dove un organismo vive
E’ paragonabile all’indirizzo di un organismo
Nicchia

Nicchia: il ruolo degli organismi nell’ecosistema


E’ paragonabile alla professione di un organismo; esprime tutte le
possibili interazioni di un organismo con l’ambiente
Habitat e nicchia
Nicchia hutchinsoniana

Il termine ‘nicchia’ può essere usato anche in funzione dei parametri ambientali
E’ il caso della nicchia Hutchinsoniana (l’ipervolume delimitato dai parametri
ambientali in cui un organismo vive)
Come capire la funzione?

Ci sono tre approcci per capire la funzione dei fossili:

1. Analoghi moderni (modern analogs)


2. Modellazione biomeccanica (biomechanical modeling)
3. Contesto (circumstantial evidence)

Il primo passo dell’analisi funzionale è considerare la morfologia del fossile


1. ANALOGHI MODERNI
Analoghi: fossili di ‘gruppi moderni’

Dopo aver capito la forma di un


fossile, il passo successivo è trovare
un analogo moderno

Questo è facile se il fossile


appartiene ad un gruppo moderno
Cosa fare per un dinosauro?

Scegliere il coccodrillo come analogo


moderno?

Oppure un uccello?
Analoghi filogenetici: Cosa fare per un dinosauro?

In termini filogenetici è sbagliato


comparare i dinosauri esclusivamente
con i coccodrilli o gli uccelli

Entrambi hanno le loro storie


evolutive e non si garantisce che i
loro caratteri, presi singolarmente,
fossero presenti anche nei
dinosauri

Tuttavia, se sia i coccodrilli che gli uccelli condividono un tratto, allora quasi sicuramente
anche i dinosauri lo avevano (extant phylogenetic bracket)
Hesperornis aveva le piume?

Allo stesso modo, se i


dinosauri e gli uccelli
condividono alcuni
muscoli,
probabilmente ce li
avevano anche i
dinosauri
Analoghi funzionali

I dinosauri erano diversi in dimensioni


e forma rispetto a coccodrilli e uccelli

Gli elefanti, anche se non


strettamente imparentati con i
dinosauri, hanno una forma simile
Analoghi con strumenti umani

Anche l’analogia con strumenti umani può aiutare a capire la funzione (le strutture degli
organismi sono modellate dall’evoluzione)
Qual è il punto di usare analoghi moderni?

La comparazione con analoghi moderni (filogenetici o funzionali) serve a comprendere


regole generali ed è lo strumento più importante a disposizione del morfologo funzionale
Un’idea collegata: Uniformismo tassonomico

L’uniformismo tassonomico è un principio che viene utilizzato per ricostruire i


paleoambienti

L’idea è che lo stesso taxon nel corso della sua esistenza ha popolato gli stessi habitat
mantenendo lo stesso ruolo
Uniformismo tassonomico e morfologia funzionale

Affermazione: «Il bivalve Donax


dell’Eocene ha popolato gli stessi
habitat dei Donax attuali»

Questo equivale ad affermare che


il genere Donax dell’Eocene,
avendo le stesse caratteristiche
morfofunzionali registrate sulla
conchiglia, deve aver popolato gli
stessi habitat

L’applicazione del concetto di


uniformismo tassonomico richiede
cautela: più si scende nel tempo
geologico, più le relazioni di
parentela con le faune attuali
possono diventare lontane, e
l’applicazione dell’uniformismo
tassonomico diviene poco
significativo
2. MODELLAZIONE
BIOMECCANICA
Analisi biomeccanica

I principi della biomeccanica servono ad interpretare le strutture biologiche fossili


La mascella dei dinosauri

La mascella dei vertebrati può essere considerata come una leva: il morso è più forte
vicino al fulcro
Modello degli elementi finiti (finite element analysis)

Il cranio del tirannosauro (a) viene convertito in una griglia di elementi più piccoli (b) e
poi vengono applicate le forze (c: colore chiaro = stress maggiori).

Questo permette di capire la massima forza del morso possibile prima che la struttura
del cranio ceda
Analisi dei morfospazi

Nell’analisi dei
morfospazi
(morphospace
analysis), si
comparano le forme
teoricamente
possibili e quelle
effettivamente
presenti in natura.
Analisi dei morfospazi
Analisi dei morfospazi
3. CONTESTO
Contesto

Indizi sullo stile di vita di un antico animale o pianta possono venire da:
• Le rocce (contesto sedimentologico) ci dicono l’ambiente
• I resti fossili associati (contesto paleontologico) ci danno informazione sulla catena
alimentare, o sulle interazioni ecologiche
• Gli icnofossili (contesto paleontologico: icnologico) ci informano sul comportamento
Interazioni ecologiche: parassitismo

Per ciascun organismo coinvolto in un’interazione ecologica, questa può portare un


vantaggio (interazione positiva: +), uno svantaggio (negativa: -) o nessuno dei due
(neutrale: 0). Le principali interazioni ecologiche sono:
• Relazioni di simbiosi: commensalismo (+,0), mutualismo (+,+)
• Relazioni antagonistiche: antibiosi (-,0), sfruttamento (0, +), competizione (0,0). Lo
sfruttamento è suddiviso in predazione (l’interazione dura il tempo dell’uccisione) e
parassitismo (l’interazione dura il maggior tempo possibile)
Interazioni ecologiche: predazione

Protoceratops e Velociraptor (Cretaceo, 74 milioni di anni)


Interazioni ecologiche: parassitismo

Zecca e piume di dinosauro (Cretaceo, 99 milioni di anni)


Zecca su dinosauro (scansione CT; lunghezza circa 3.9 mm)
Interazioni ecologiche: commensalismo

Il brachiopode Nisusia ‘prende un passaggio’ da Wiwaxia


(Cambriano medio, 508 milioni di anni fa)
Interazioni ecologiche: commensalismo

Vantaggi per il
brachiopode:
Maggior accesso al cibo
(correnti generate dal
movimento di
Wiwaxia), evitamento
di acque torbide,
possibile protezione da
predatori (Wiwaxia era
abbastanza grande da
essere un deterrente
per I predatori)
Vantaggi per Wiwaxia:
nessuno

Il brachiopode Nisusia ‘prende un passaggio’ da Wiwaxia


(Cambriano medio, 508 milioni di anni fa)
Analisi paleoecologica: l’esempio del tirannosauro

Le rocce in cui viveva ci diceva che viveva in un ambiente caldo e vegetato

I fossili associati includono ossa di erbivori con tracce di morsi: posizione del
tirannosauro nella catena alimentare

Le impronte ci dicono che si muoveva, ma non così velocemente; un coprolite,


contenente ossa di dinosauro ornitischio, ci dice che il morso era così forte da spezzare
le ossa e che il transito del cibo nello stomaco era veloce (al contrario, i coccodrilli
moderni dissolvono le ossa durante la digestione)
I denti sono acuminati: carnivoro
Fonti
Contatti

Andrea Baucon
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