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Innanzi tutto leggi bene la traccia e comprendila, è fondamentale per svolgere il tema in modo

efficace. Fatto ciò scandisci il tempo che hai a disposizione (3 ore? Ok, 20 minuti per leggere e
mettere in ordine le idee, 1h e 30 minuti per scrivere, il resto per correggere e ricopiare in bella). La
scaletta si imposta così:

 INTRODUZIONE: contiene ciò di cui andrai a parlare, le premesse che verranno poi


ampliate e analizzate nello svolgimento. Nel nostro caso l’introduzione servirà ad
approcciare in modo molto generale al problema dell’immigrazione analizzandone la
situazione attuale da un punto di vista non solo soggettivo.
 SVOLGIMENTO: cioè il corpo centrale del tuo tema, quello in cui devi stare attentissimo
a non andare fuori tema e che ti porterà alla conclusione. Nel nostro caso questo è lo spazio
dedicato a capire meglio il fenomeno dell’immigrazione combattendo alcune
argomentazioni populiste e false.
 CONCLUSIONE: fondamentale per tirare le fila del tuo discorso e soprattutto lasciare una
tua opinione o tocco personale. Cosa che (ovviamente!) abbiamo fatto anche noi nel nostro
svolgimento!
Che cos’è l’immigrazione: tema svolto
Come avrete capito il testo argomentativo che abbiamo svolto per voi è molto generico (quindi è
perfetto perché con pochi tocchi potrete personalizzarlo e adattarlo a qualunque traccia vi troviate
di fronte!) e più o meno potrebbe corrispondere al titolo: che cos’è l’immigrazione?
Ecco lo svolgimento.

Tema svolto sull’immigrazione: introduzione


“L’insediamento e la permanenza con carattere temporaneo o definitivo in un luogo, di persone
provenienti dall’estero o da altre zone del territorio nazionale in cerca di lavoro o di miglioramento
economico”. Questo è il significato reperibile su un qualunque dizionario alla voce Immigrazione.
Un modo semplice di definire un problema complesso che per essere davvero capito necessita di
uno sforzo che vada oltre all’apertura di un semplice vocabolario. Perché queste persone
provenienti dall’estero stanno cercano lavoro o miglioramento economico? Cosa si aspetanno?
Come arrivano? Da dove vengono?
Il fenomeno dell’immigrazione in Italia è ampio e complesso, pieno di conseguenze perché capace
di cambiare molti aspetti del Paese che investe.
Si tratta di un fenomeno che non si può in alcun modo trattare con un approccio completamente
oggettivo perché si verifica necessariamente con la presenza di persone. Persone in carne ed ossa,
donne, bambini e uomini.

Bonus track per il voto alto: l’idea di utilizzare una citazione, un fatto di cronaca recente fa
sempre effetto, arricchisci questa introduzione o sostituisci la dicitura del dizionario con una
citazione di maggior spessore!

Tema svolto sull’immigrazione: svolgimento


Nella maggior parte dei casi gli immigrati arrivano in Italia tramite vie poco consone alla
sopravvivenza e che ledono i diritti umani. Basti pensare ogni settimana all’enorme quantità di
migranti deceduti, donne e bambini compresi, mentre cercano una via di fuga attraverso il mare.
Fuga che si conclude molto spesso con l’affondamento dei gommoni, tutt’altro che sicuri, su cui si
imbarcano.
Per i sopravvissuti, però, questo incubo è solo l’inizio: una volta che arrivano in Europa si trovano
ad affrontare il problema dell’accoglienza nel nuovo Paese.
Riguardo a ciò ogni Nazione europea ha leggi diverse: Austria e Ungheria in questo ultimo anno
stanno rifiutando l’accoglienza, Francia e Germania premono per un impegno più deciso e per una
risposta comune alla crisi dei rifugiati in Europa.
L’ingresso in Italia oggi può dirsi difficoltoso, come più difficoltosa rispetto al passato è stata resa
la permanenza regolare. Sono state accelerate e semplificate le procedure per l’espulsione dei
“clandestini” con modalità di esecuzione sempre più dure.
Quello che prevede la legge però non è che una parte dello scoglio che gli immigrati che arrivano
in Italia devono superare. La cronaca degli ultimi mesi insegna che nella nostra Nazione razzismo
fa rima con populismo. Un populiso che getta ombre sugli immigrati basandosi su dicerie, falsità,
cattiva fede e notizie inventate.
Sembra che in molti dimentichino che si sta parlando di persone che cercano una via d’uscita verso
un nuovo mondo che possa accoglierli e permettere a loro e alle loro famiglie di vivere, almeno,
dignitosamente.
Spesso e volentieri si sente dire che “non c’è la guerra nei paesi da cui i migranti provengono”,
quindi potrebbero “starsene a casa loro”.
Ebbene, non vi è una divisione in compartimenti stagni tra i motivi che spingono un uomo e una
donna a fuggire dal proprio Paese: nel mondo ci sono Nazioni devastate e basterebbe fermarsi un
attimo per capire che scappare a volte può davvero sembrare l’unica soluzione.
I motivi alla base dell’immigrazione di massa che si sta verificando in questi anni sono diversi e
spesso correlati tra loro. Non si può fare una classifica.
La guerra in Siria, dove il giorno 4 aprile l’ennesimo raid aereo ha ucciso 58 persone di cui ben 11
bambini, da cui ogni giorno famiglie intere tentano di scappare per sopravvivere agli attacchi
terroristici che minacciano la loro esistenza, non è certo meno vera o meno grave della crisi in
Venezuela, dove un recente colpo di stato ha reso sempre più potente il capo di stato Nicolas
Maduro e il paese sempre più povero e scarno di qualsiasi cosa, dalle medicine agli alimenti.
Questo per fare solo due esempi.

Bonus track per il voto alto: anche qui far riferimento a fatti recenti fa sempre fare bella figura.
Per creare un effetto più personale si può utilizzare la ripetizione di alcune forme, che creano una
tensione accattivante. Sconsiglio l’uso di domande retoriche, non è un articolo di giornale.

Tema svolto sull’immigrazione: conclusione


È inevitabile riconoscere lo stato di emergenza e crisi in cui versano questi Paesi. L’Unione
Europea si sta mobilitando per trovare una soluzione ma è un processo lungo e che deve lottare
contro interessi economici che coinvolgono potenze mondiali. Per parlare con la voce di un
populista si potrebbe dire “aiutiamoli a casa loro”, condivisibile in un mondo utopico in cui
nessuna famiglia sarebbe costretta ad abbandonare la sua terra per paura della precarietà della
propria esistenza.
Nel frattempo, secondo me, il modo di pensare deve cambiare partendo dal basso: un’apertura
mentale verso l’accoglienza dello straniero è possibile. In attesa che le autorità trovino una
soluzione ai macro problemi legati all’immigrazione, ognuno di noi può fare del suo meglio per
fermare i danni del populismo razzista che non fa altro che peggiorare la situazione.
Solo agendo contemporaneamente su due fronti l’immigrazione si trasformerà in un’opportunità e
non in un disastro.

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