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E’ necessario guardare all’evoluzione di alcuni fenomeni sociali in determinati modi che hanno
portato al POPOLAMENTO nel mondo (ogni parola in -ento fa riferimento ad un’evoluzione.
Distinguiamo allora:
Studiando un vero e proprio percorso evolutivo che riguarda la popolazione è necessario ricostruire
lo STUDIO dell’INSEDIAMENTO attraverso un periodo prolungato. L’effetto dell'insediamento di
popolazione in un dato spazio e in un periodo prolungato geografico costituisce il fenomeno
evolutivo -in progress- del popolamento.
200.000 anni fa, da una piccola valle dell’odierna Etiopia, l'Homo sapiens ha iniziato il suo primo
viaggio di popolamento della Terra, spostandosi in varie direzioni del mondo verso Nord. Attraverso
lo Stretto di Bering, allora una terra emersa dal mare a seguito delle glaciazioni, permise ad alcuni di
questi gruppi di oltrepassare l’Asia e dirigersi nelle attuali Americhe.
Densità aritmetica: il rapporto tra il n di abitanti per regione e i km2 della regione in cui si trovano.
La densità aritmetica di popolazione è un indice demografico generico, in quanto non rispecchia gli
addensamenti di popolazione all'interno dei Paesi meglio è considerare la densità fisiologica di
ciascuna area
Densità fisiologica: rapporto tra abitanti e risorse; in questo caso, non guardo alla superficie, bensì a
Carrying capacity (capacità di carico): la capacità di un ambiente di sostenere con le sue risorse un
certo numero di individui.
Nel tempo, noi manteniamo lo stesso CARICO delle risorse della regione in esame. Ma con
l’aumentare della popolazione, esso diviene SOVRACCARICO, consumandosi di più e producendo di
meno. A seguito di questo sovraccarico osserveremo un improvviso declino. Abbiamo un campanello
d’allarmae con il prolungamento del sovraccarico rispetto alle risorse terrestri consumate.
Con il superamento della capacità di sostentamento, abbiamo le condizioni di sovraccarico. Tale
squilibrio, compreso quello nel caso del sottopoplamento, è negativo, in quanto per avere un
rapporto equilibrato tra aumento di popolazione e risorse è necessario ottenere una linea costante.
Sarebbe necessario dunque cercare le risorse altrove, mentre nel caso del decremento la produzione
diminuirà, soprattutto in mancanza di una ripopolazione generazionale.
L’equilibrio costante della popolazione è sempre soppressso da problemi relativi a guerre, epidemie
carestie…
Impronta ecologica: l'area produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate
e assorbirne i rifiuti prodotti (stima quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità,
qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita). Essa costituisce l’idea di mantenere un
rapporto tra le risorse e il territorio.
Nel Settecento Thomas Malthus attribuì principalmente la diffusione della povertà e della fame alla
pressione demografica, in virtù dello stretto rapporto tra popolazione e risorse disponibili. Il modello
fu criticato dai mercantilisti, che vedevano nella crescita demografica una delle cause della ricchezza
dello Stato e dai marxisti, che gli imputavano di attribuire a cause naturali ciò che dipendeva in realtà
dall’assetto economico- sociale del capitalismo.
Teoria di Malthus: abbiamo una linea rossa, che è la crescita della popolazione. Man mano che essa
cresce, si porta dietro la fascia viola, che indica l’aumento di fame, crisi sociali, malattie, guerre. La
striscia blu indica la produzione di alimenti, molto bassa, che conduce alla crisi di
sovrappopolazione. la possibilità di aumentare le risorse è indicata dalla fascia verde e NON è
direttamente proporzionale all’aumento di popolazione.
La popolazione mondiale è in rapido aumento, e di conseguenza molte persone siano spaventate.
Nei paesi capitalisti ci sono ragioni sufficienti per tale timore. In questi paesi l’aumento della
popolazione significa un corrispondente aumento della povertà della gente. L’andamento
demografico mondiale viene monitorato dalla Population Division, un organismo del Dipartimento
per gli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite.
Il saldo tra nascite e morti costituisce le variazioni demografiche, che sono causate da: fattori
naturali, culturali, socio-economici, politici e misurate in:
accrescimento/diminuzione in un anno).
Abbiamo bisogno di combinare altre specifiche discipline con la geografia, tra cui la STATISTICA, che
confronta i dati per dare più informazioni ricavati dagli studi geografici mediante gli iindici
matematici. Da questi dati ricaviamo indicatori utili alla scienza sociale per poter mettere in
relazione demografia, società ed economia.
Gli indicatori si combinano perché insieme determinano il Grado di Benessere della popolazione a
seconda degli sviluppi che avvengono all’interno della società.
Per poter indagare e studiare i movimenti e la distribuzione della popolazione, la Geografia utilizza i
dati statistici di misurazione elaborati attraverso aerogrammi, diagrammi, istogrammi, cartogrammi,
carte. Si può così pervenire all’esame completo della composizione della popolazione in tutta la sua
svariata gamma di aspetti.
Come raccogliamo i dati? I dati europei sono forniti dall’Eurostat, quelli italiani dal 1861 dai
censimenti ISTAT, che raccolgono i dati riguardanti la popolazione, la composizione delle famiglie, il
tipo di abitazione in cui abitano, le occupazioni svolte dagli abitanti, le caratteristiche delle imprese
ecc. Fino al 2011 la cadenza dei censimenti era decennale, dal 2016. A partire dal 2016 l’ISTAT ha
avviato il «censimento permanente», facendo riferimento a tecnologie sviluppate, della popolazione
e delle abitazioni. Nei paesi sottosviluppati le statistiche sono carenti e costituiscono un ulteriore
elemento di distanza con il Nord del mondo.
Le piramidi delle età sono forme grafiche rappresentanti la popolazione divisa per età e genere;
mostrano la composizione di una popolazione in base all’età e al genere. Furono così chiamate
perché, quando ideate, la popolazione aveva ancora un forte numero di crescita bassa fino a
diminuire con il crescere dell’età, creando una figura piramidale.
2. a crescita lenta:
3. in declino
Il tasso di crescita naturale è l’indice del ritmo annuo di crescita o di diminuzione della popolazione
In base al ritmo di crescita si può calcolare in quanto tempo la popolazione si raddoppierà. I paesi
con meno risorse hanno tasso di crescita maggiore, facendo aumentare i problemi di tipo
economico. Le nascite frequenti sono causate da fattori economici, culturali. Esempio dell’agricoltura
e dei contadini che fanno molti figli, necessitando di molte più braccia da lavoro; la povertà, inoltre,
determina mancanza di metodi contraccettivi.
Lo studio dei tassi di natalità, mortalità e crescita naturale è indispensabile per l’elaborazione dei
modelli di transizione demografica e, successivamente, di quelli della transizione epidemiologica,
importanti per valutare l’incidenza delle malattie infettive e croniche sulla durata e la qualità della
vita.
Altrettanto importante -e troppo spesso sottovalutata- è l’analisi delle differenze di sesso e genere. I
ruoli di genere variano da luogo a luogo, creano disparità e condizionano l’uso del territorio, tanto
da aver dato vita giù nelle epoche passate e con forza crescente ora, a movimenti e associazioni in
difesa del “sesso debole”. 1791: Olympe de Gauges diffonde la “dichiarazione dei diritti delle donne
e delle cittadine”. Dichiarò: “Se la donna può essere può salire al patibolo come un uomo, deve poter
salire anche sulle tribune”.