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Il cinegiornale è una nuova e inconsueta forma di documentarismo sociale, prodotto a partire dal 1906, che

incontra immediatamente il favore del pubblico. Rappresenta “l’irruzione delle masse” nel campo
dell’informazione; in particolare una vera rivoluzione per gli analfabeti. Il cinegiornale inizia a godere di un
discreto successo già durante la prima guerra mondiale, per trovare poi il suo momento di maggior
diffusione tra gli anni trenta e quaranta. La popolarità di questo strumento è una delle ragioni che spiegano
la volontà della classe politica di controllarne la gestione, realizzando differenti strategie di manipolazione
delle informazioni audiovisive.

Gli operatori della Grande Guerra

Nasce la nuova figura dell’operatore di guerra. La produzione di immagini belliche resterà legata a queste
persone che lavorano rischiando la vita per fornire le immagini necessarie ad una rappresentazione visiva
della guerra. Il loro ruolo rimarrà però sempre oscurato dalle case cinematografiche che eludono la realtà
della guerra così palesemente che nessuno crederà nel loro realismo

L'uso del mezzo fotografico assume, infatti, grande importanza a fini strategici, tattici, documentari,
nonché propagandistici. Gli eserciti impegnati nel conflitto dispongono di appositi reparti, che
possono contare su innovazioni tecniche in rapido progresso.

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