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Versione Italiana
28 giugno 2019
Autori
Michele Bogliardi
Francesco Saverio Canepa
Giovanni Frisina
INDICE
1 Abstract............................................................................................................................................................................................ 2
2 Pair Trading..................................................................................................................................................................................... 2
4 Track Records.............................................................................................................................................................................. 18
4.2 MST con un Future USA e 4 Cross Valutari (EUR, JPY, CAD, GBP) .............................................................. 19
5.2 Estratto conto MST con un Future USA e 4 Cross Valutari (EUR, JPY, CAD, GBP) .............................. 28
Avvertenza
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Qualsiasi decisione di investimento relativa all'utilizzo di informazioni in questo documento è di esclusiva responsabilità del lettore, che
deve considerare il contenuto solo come strumento di analisi e di ricerca.
1
1 Abstract
Il “Multiple Spread Trading” (MST) è l'evoluzione multidimensionale del classico “Pair Trading” noto
anche come “Spread Trading”.
Il MST è una metodologia di investimento indifferente agli andamenti del mercato basata su
algoritmi quantitativi che calcolano il disallineamento temporaneo tra tre o più assets correlati e
cointegrati rispetto al loro andamento relativo statistico sfruttando la loro intrinseca proprietà di
ritorno a valori “normali”.
Il MST può essere applicato indipendentemente dalle condizioni di mercato - rialzista, ribassista o
laterale - e su varie asset class come i futures, Forex, azioni o ETF.
Per le sue peculiarità il MST è un approccio estremamente protetto da rischi del mercato e
profittevole, come dimostrato da diversi casi empirici riportati.
2 Pair Trading
Per iniziare ad operare in Borsa, è essenziale decidere se acquistare o vendere un determinato titolo,
che sia esso di tipo azionario, obbligazionario, future o un cross valutario.
Pertanto, nel trading tradizionale, i guadagni o le perdite a cui si va potenzialmente incontro derivano
dalla possibilità o meno di prevedere il futuro andamento del titolo.
A questo punto, sorge spontanea una domanda: esiste una metodologia di trading che, basandosi
unicamente su considerazioni di tipo statistico, permetta di trarre profitto, indipendentemente
dall’andamento rialzista, ribassista o laterale del mercato e che, al contempo, sia intrinsecamente
meno rischiosa?
La risposta è affermativa: una di queste metodologie è lo Spread o Pair Trading. Esso consiste nel
considerare due strumenti finanziari che siano correlati tra loro e assumere contemporaneamente
una posizione long (di acquisto) su uno strumento e una posizione short (di vendita) sull’altro. La
correlazione tra i due titoli garantisce che l’andamento del mercato non influenzi la strategia, in
quanto le posizioni long e short danno luogo a profitti e perdite che si compensano a vicenda,
minimizzando dunque il rischio.
Esiste un’ampia letteratura in merito a questo tipo di operazioni effettuate su diversi Assets, in
particolare azioni, Futures su indici azionari o commodities. Qui di seguito si elencano le principali:
Calendar Spread: strategia adottata tra due contratti Futures con uguale sottostante ma differente
scadenza temporale, ad esempio Crude Oil Futures a diversi mesi di scadenza.
Inter-Market Spread: strategia adottata tra due contratti Futures con uguale scadenza temporale ma
differenti sottostanti, purché correlati, ad esempio Brent e Light Crude Oil
Futures.
Inter-Exchange Spread: strategia adottata tra due contratti Futures con uguale scadenza temporale e
uguale sottostante, tuttavia quotati in Borse differenti.
Intra-Market Spread: strategia adottata tra due titoli azionari correlati, quotati nella stessa Borsa.
Nella sua forma più semplice, il Pair Trading viene talvolta spiegato con la metafora di un cane
tenuto al guinzaglio dal proprio padrone: ovunque essi vadano (ovvero, in qualsiasi condizione di
mercato ci si trovi), il cane e il padrone possono allontanarsi l’uno dall’altro ma, successivamente, la
direzione dell’uno si imporrà su quella dell’altro o viceversa, a seconda di chi è il più forte tra i due,
affinché la coppia si riavvicini.
Pertanto, per operare in Pair Trading, è necessario attendere una condizione favorevole
nell’andamento di una coppia di strumenti finanziari in cui si sia verificata la correlazione.
Ovviamente, le operazioni possono riguardare anche più di una coppia di strumenti correlati.
Ricorrendo nuovamente ad un gioco di metafore, se si immagina una slitta trainata da cani, è più
frequente riscontrare un disallineamento momentaneo relativo tra uno o più componenti.
Per realizzare questa operazione, è necessario affidarsi ad algoritmi matematici non lineari dedicati,
in grado di calcolare il momentaneo disallineamento di una o più variabili dal loro andamento
relativo statistico medio in un tempo prefissato.
Nasce, quindi, l’idea di MST, in cui le possibilità di entrare in posizione si moltiplicano in maniera
fattoriale all’aumentare del numero di strumenti finanziari selezionati.
Il MST è una metodologia che può essere applicata a diversi Assets quali azioni, Futures e Forex.
Data l’eterogeneità e la molteplicità dei dati che concorrono nel MST, bisogna introdurre un nuovo
parametro che giochi il ruolo della differenza o del rapporto nel Pair Trading tradizionale: esso
assume il nome di “Indice di Disallineamento Temporaneo” (TDI)1.
Nei paragrafi seguenti, si illustreranno alcune applicazioni di questa nuova metodologia ai diversi
Assets.
Si noti come varia, in funzione del tempo, l’indice rappresentativo del disallineamento multiplo
temporaneo (TDI) relativo alla terna composta dai tre Futures per un tempo di circa 8 anni:
1.50
1.00
0.50
0.00
-0.50
-1.00
-1.50
-2.00
01-06-11 31-05-12 31-05-13 31-05-14 31-05-15 30-05-16 30-05-17 30-05-18 30-05-19
Figura 1
Il grafico mostra che il TDI ha un andamento di tipo oscillatorio attorno ad un valore medio prossimo
allo zero; esso è compreso tra le due linee rosse che rappresentano il valore corrispondente al 98°
percentile di tutti i valori del TDI assunti nell’arco dei tre mesi precedenti.
Tale valore percentile non è calcolato utilizzando la più famosa deviazione standard, in quanto la
deviazione standard per un segnale con caratteristiche non gaussiane è inadatta (basti pensare che
la percentuale di dati di una distribuzione puramente sinusoidale compresi entro ± 1.4 è pari al
100%).
Adottando una strategia di tipo Convergence, è possibile acquistare e vendere una combinazione dei
tre futures al raggiungimento della soglia del 98° percentile (linea rossa), chiudendo la posizione
quando il valore del TDI abbia raggiunto nuovamente il valore nullo (o un determinato target
monetario).
Data la natura frazionaria del sizing delle operazioni di MST applicato ai futures, è praticamente
obbligatorio l’utilizzo dei CFD2 che permettono di effettuare operazioni con capitali ridotti sia per la
bassa marginazione che per la possibilità di utilizzare contratti mini.
Il profitto totale al netto di tutte le spese - compresa l’ampiezza bid-ask che per un CFD non è
trascurabile- tenendo conto della massima leva permessa dall’Autorità Europea degli Strumenti
Finanziari e dei Mercati (ESMA – Agosto 2018), risulta essere in relazione al margine richiesto pari al
450% nell’intervallo di 8 anni.
Net Profit
500%
450%
400%
350%
300%
250%
200%
150%
100%
50%
0%
01-06-11 31-05-12 31-05-13 31-05-14 31-05-15 30-05-16 30-05-17 30-05-18 30-05-19
Figura 2
Risulta evidente che i maggiori incrementi nell’Equity Line avvengano in concomitanza dell’aumento
dell’ampiezza di oscillazione del parametro TDI, corrispondenti ai periodi di aumentata volatilità del
mercato. Tale aumento di ampiezza implica una maggiore escursione del parametro TDI tra la
posizione in ingresso e quella in uscita, producendo, conseguentemente, maggiori profitti.
Considerando una sola terna di futures, rispetto al Pair Trading tradizionale, è presente un aumento
del numero delle operazioni segnalate ma, ovviamente, c’è la possibilità di incrementare il numero di
terne considerate oppure la molteplicità del gruppo di futures da prendere in esame (quaterne, ecc.).
2 Un contratto per differenza (detto brevemente CFD, dall'inglese “contract for difference”) è uno strumento finanziario il cui prezzo deriva dal valore di altre tipologie di
strumenti d'investimento. Anziché negoziare o scambiare fisicamente l'attività finanziaria, il CFD rappresenta un'operazione in cui due parti convengono per scambiare
denaro sulla base della variazione di valore dell'attività sottostante che intercorre tra il punto in cui l'operazione viene aperta e il momento in cui la stessa viene chiusa.
Una parte viene definita acquirente e l'altra viene definita venditrice. La parte acquirente realizza un guadagno nel caso in cui il valore dell'attività aumenti, e una perdita
nel caso in cui tale valore diminuisca. Viceversa, la parte venditrice realizza una perdita a fronte dell'aumento del prezzo dell'attività e un guadagno se tale prezzo
diminuisce. I CFD sono strumenti derivati che permettono agli investitori di trarre vantaggio dal rialzo (posizione long) o dal ribasso (posizione short) del prezzo di attività
finanziarie sottostanti e sono spesso usati per speculare in questo tipo di mercati.
Ad esempio, se aggiungiamo alla nostra analisi di spread multiplo il future relativo all’indice Nasdaq,
le curve TDI su cui sarà possibile cercare il superamento della soglia prefissata diventano 5: infatti,
oltre alla terna (S&P500 – Dow Jones – Russell 2000), si aggiungono le terne (Nasdaq – Dow Jones –
Russell 2000), (S&P500 – Nasdaq – Russell 2000) e (S&P500 – Dow Jones – Nasdaq) e la quaterna
(S&P500 – Dow Jones – Russell 2000 – Nasdaq).
Anche futures con correlazione inversa rispetto a quelli considerati - un tipico esempio sono i
Treasury Bond - possono essere parimenti aggiunti nell’analisi non lineare del MST, dando luogo a
numerose combinazioni e implicando un notevolissimo aumento delle opportunità di guadagno.
Altri gruppi di Futures altamente correlati positivamente in cui operare in modalità MST possono
essere quelli legati a specifici settori di commodities, oppure ai titoli di stato USA / Europei a diverse
scadenze temporali.
Consideriamo ora il gruppo di futures composto dalle seguenti soft commodities3: Soybean, Soybean
Oil e Soybean Meal (soia, olio di soia e farina di soia). Come si può immaginare è presente una forte
correlazione e cointegrazione tra questi tre Futures.
Nel seguente grafico, si riporta l’andamento in funzione del tempo (timeframe 30 minuti) del
parametro TDI, relativo all’intero gruppo di tre Future, normalizzato rispetto al valore corrispondente
al 98° percentile:
Figura 3
Si nota che alle ore 3.30 del 29 maggio 2019, il TDI supera la soglia superiore ed entra in una zona di
eccesso statistico che prevede l’ingresso short (prima freccia rossa).
L’Algoritmo Quantitativo fornisce la seguente composizione dei contratti di Futures con cui andare a
mercato:
3 Questo termine si riferisce generalmente alle materie prime che vengono coltivate piuttosto che estratte (petrolio, caffè, cacao, zucchero, mais, frumento, soia e
frutta). Le merci morbide giocano una parte importante nel mercato dei futures. Sono utilizzati dagli agricoltori che desiderano bloccare i futuri prezzi delle loro colture,
dagli acquirenti commerciali dei prodotti e dagli investitori speculativi che cercano un profitto.
Il margine totale richiesto operando con i CFD è pari a 10’000$, il profitto al netto di tutte le
commissioni è pari al 6.0% del capitale impiegato.
Alle ore 17:00 dello stesso giorno è stato segnalato il superamento della soglia inferiore, facendo
entrare il TDI in una zona di eccesso statistico che prevede l’ingresso long (seconda freccia verde).
Il profitto al netto di tutte le commissioni in questo caso è pari al 4.7% del capitale impiegato.
In un altro esempio analizziamo un gruppo di tre Futures correlati positivamente: UB – US – TY, cioè i
futures relativi ai Treasury Bond con scadenza di oltre 30 anni, 30 anni e 10 anni.
Figura 4
Dal grafico, si evince un’operazione di tipo long apparsa alle 3:00 del 29 maggio 2019 (freccia verde),
chiusa alle 20:30 del 31 maggio al raggiungimento del valore medio del TDI (freccia rossa).
L’operazione ha generato un profitto, al netto di tutte le spese, pari al 7.0% del capitale impiegato ed
è descritta dai seguenti ordini:
Viene segnalata un’operazione long, composta dai seguenti ordini, alle ore 20:30 del 1° maggio 2019
Figura 5
Un’altra operazione, di tipo short, viene segnalata alle 13:30 del 2 maggio (seconda freccia rossa) così
composta:
In un determinato intervallo di tempo, la composizione degli ordini per entrare long cioè allo
sconfinamento del TDI in una zona di eccesso statistico inferiore, è determinato da:
Figura 6
Le 4 operazioni vengono così riassunte in tabella:
Consideriamo 5 cross valutari tra i più liquidi riferiti al dollaro americano con timeframe a 30 minuti:
EUR/USD – GBP/USD - AUD/USD – USD/JPY – USD/CAD.
Si nota che i primi tre cross sono correlati negativamente rispetto al dollaro, cioè quando il dollaro si
apprezza il valore del cross scende e viceversa, mentre gli ultimi due cross sono correlati
positivamente.
Per gli algoritmi quantitativi del MST è possibile considerare gruppi di assets al cui interno ci sono
indifferentemente titoli con correlazioni sia positive che negative.
Questa risulta essere un’altra caratteristica estremamente positiva rispetto al tradizionale Pair
Trading, permettendo di estendere la ricerca di operazioni profittevoli coinvolgendo un numero
molto più ampio di assets.
In un determinato intervallo di tempo, la composizione degli ordini per entrare long cioè allo
sconfinamento del TDI in una zona di eccesso statistico inferiore, è determinato dai seguenti ordini,
sempre assumendo di utilizzare come margine un capitale di 10’000$ con una leva compatibile con
le normative dell’Autorità Europea (ESMA – Agosto 2018):
Per avere un’idea della quantità di operazioni che possono scaturire dall’operatività di Multiple
Spread Trading su questi 9 cross valutari, notiamo che con essi possiamo costruire:
1 gruppo da 9 assets
9 gruppi da 8 assets
36 gruppi da 7 assets
84 gruppi da 6 assets
84 gruppi da 3 assets
Per un totale di ben 466 gruppi da analizzare mediante gli Algoritmi Quantitativi ad ogni timeframe
(30 minuti) per individuare possibili nuove operazioni.
Consideriamo ora 5 cross valutari tra i più liquidi riferiti all’Euro sempre con timeframe a 30 minuti:
In una settimana anche in questo caso vengono segnalate quattro operazioni, tre di tipo long ed una
di tipo short.
Figura 8
I rendimenti delle operazioni vengono riassunti nella seguente tabella:
Inoltre, vengono ricalcolate tutte le size dei contratti escluso il cross EUR/GBP.
La scelta di questa nuova composizione del MST, assolutamente equivalente a quella originale
generata dall’algoritmo, è finalizzata a minimizzare i costi dell’operazione.
Il motivo deriva dal fatto che nello Spread Trading, sia in quello tradizionale che Multiple, è
fondamentale che si entri in posizione contemporaneamente con tutti i sottostanti mediante ordini
di tipo Market, cioè ordini che vengano sicuramente eseguiti e non possano essere rifiutati dalla
piattaforma. Infatti, in caso di rifiuto dell’eseguito su uno solo o più sottostanti che compongono lo
spread, verrebbe a mancare la neutralità rispetto al mercato e si potrebbe incorrere in perdite
causate dall’involontaria direzionalità della propria posizione.
Negli ordini Market, in caso di acquisto, il prezzo di ingresso denominato “Ask” è il prezzo richiesto
dai venditori, mentre in caso di vendita il prezzo di ingresso denominato “Bid” è il prezzo richiesto dai
compratori. Quindi un costo intrinseco in ogni operazione è la differenza tra il prezzo dei compratori
e il prezzo dei venditori (Bid – Ask). Tanto minore è questa distanza tanto minori saranno le spese
associate alla nostra operatività.
I cross valutari EUR/AUD, EUR/JPY e EUR/CAD sono penalizzati rispetto ai cross delle stesse valute
riferite al dollaro anziché all’euro: AUD/USD, USD/JPY e USD/CAD sia in termini di distanza Bid - Ask
che, per alcuni broker, di margine richiesto.
Analizziamo come sia possibile, dal punto di vista matematico, cambiare da un paniere di cross
valutari ad un altro mantenendo totalmente inalterata l’esposizione al mercato.
Si considerino tre differenti valute, ad esempio EUR, GBP e USD. Consideriamo i tre cross valutari
che possono essere formati con essi: EUR/GBP, EUR/USD e GBP/USD.
Il mercato farà in modo che, istante per istante, si ottenga sempre l’equivalenza:
In generale tra tre qualsiasi valute x, y e z, si possono scrivere tre cross: x/y, x/z e y/z.
Entrando a mercato nell’istante t = 0 con i tre strumenti (x/y), (x/z) e (y/z) con i rispettivi pesi , e ,
l’operazione in esame sarà soggetta ad un PL4 dato dalla seguente formula:
𝑥 𝑥0 𝑦 𝑥 𝑥0 𝑦 𝑦0
𝑃𝐿 = 𝛼 ( − ) + 𝛽 ( − ) + 𝛾 ( − ) = 0
𝑦 𝑦0 𝑧 𝑧 𝑧0 𝑧 𝑧0
I tre addendi dell’espressione PL, per poter essere sommati, sono espressi nella stessa valuta
omogenea, ossia la valuta z. Si può quindi scrivere:
𝑥 𝑦 𝑥0 𝛽𝑥0 + 𝛾𝑦0
(𝛼 + 𝛽) + (𝛾 − 𝛼 ) − =0
𝑧 𝑧 𝑦0 𝑧0
Essendo un parametro arbitrario, l’equivalenza fondamentale che sussiste tra i tre cross generici
(x/y), (x/z) e (y/z) è la seguente:
𝑥 𝑥 𝑥0 𝑦
− + =0
𝑦 𝑧 𝑦0 𝑧
Nel caso specifico delle tre valute considerate, si può affermare che da un certo istante t = 0 in poi:
Questa è la relazione che permette di passare da una combinazione di cross valutari meno liquidi,
quindi con maggiori distanze Bid-Ask, ad un’altra combinazione di cross valutari con migliori
condizioni, in modo assolutamente equivalente in termine di profitti risultanti, ma con un risparmio
dovuto a minori costi di apertura/chiusura delle singole posizioni.
Ciò deriva dal fatto che esistono numerosi gruppi di titoli azionari correlati tra loro e dal fatto che le
curve TDI che si possono costruire all’interno di ciascun gruppo crescono in maniera fattoriale
rispetto al numero di azioni considerate. Appare evidente che giornalmente si disponga di numerose
possibilità di MST. A questo punto, sarebbe utile avere la capacità di stabilire i trades potenzialmente
migliori dal punto di vista del rendimento atteso.
Un utile criterio di discernimento è una metodologia molto utilizzata in ogni ambito della fisica: il
metodo di Monte-Carlo.
In pratica, si simulano, per i titoli interessati nello Spread, dei valori futuri distribuiti casualmente in
funzione del tempo e si calcola come varierà di conseguenza il valore del corrispondente TDI.
Si rappresenta nel cosiddetto “spazio delle fasi” la relazione che intercorre tra la variazione del
parametro TDI, il tempo ed il PL dell’operazione che si ottiene in seguito alla variazione casuale dei
titoli posseduti in portafoglio.
A seguire, si illustrerà il procedimento utilizzato tramite qualche esempio reale. Per semplicità, dato
che lo spazio delle fasi nell’esempio specifico è tridimensionale e quindi di difficile visualizzazione,
lo si rappresenterà in un tempo specifico, ad esempio dopo 3 giorni. Il risultato per altri valori della
variabile tempo fino a circa 10 giorni non è qualitativamente diverso, in virtù delle costanti temporali
utilizzate negli algoritmi.
Alla chiusura di una determinata sessione borsistica americana, vengono individuati 14 segnali di
eccesso statistico oltre il 98° percentile su diverse combinazioni a 4 titoli con timeframe daily scelti
dall’algoritmo nel solo paniere dei titoli legati alla produzione e commercializzazione dei derivati del
petrolio.
Uno tra questi 14 eccessi statistici porterebbe ad avere la seguente combinazione di ordini in caso di
ingresso long (CVX = Chevron, FCX = Freeport-McMoRan, EMN = Eastman, NBL = Noble Energy):
Il cerchietto rosso nel grafico ha soltanto lo scopo di rappresentare il centro geometrico della
distribuzione dei punti, utile a capire il grado di asimmetria della distribuzione futura dei possibili
eventi.
Figura 9
Si consideri l’analisi di un’altra combinazione in eccesso statistico segnalata nel medesimo giorno
(SLB = Schlumberger):
In questo caso, si richiede una variazione numerica del TDI di almeno +0,04 per essere sicuri di
ottenere un trade profittevole, indipendentemente dalla direzione generale del mercato.
Figura 10
A seguire, una terza combinazione segnalata in eccesso statistico (HES = Hess Corporation):
Figura 11
Un’altra analisi interessante deriva dalla seguente combinazione (OXY = Occidental Petroleum, APD
= Air Products and Chemicals):
Figura 12
Si evidenzia una buona linearità e un profitto assicurato da variazioni di TDI superiori a +0,02.
Il primo, e precisamente quello composto nel modo seguente, si è comportato come illustrato in
figura:
Figura 13
In un giorno, il TDI è passato da -0,07 a -0,04, subendo una variazione di +0,03. Il P/L si è attestato a
circa +12%, in linea con la simulazione basata sul metodo di Monte-Carlo.
Nel secondo, caratterizzato dalla seguente combinazione, si evidenzia che il TDI è passato da circa -
0,05 a circa -0,03 con un incremento quindi di +0,02.
Figura 14
Il PL si è portato a circa +11.5%, sempre in linea con le previsioni della simulazione.
Figura 15
Si visualizza un incremento del TDI di circa +0,01 a cui è corrisposto un PL di circa +7.5%.
Il risultato del PL si trova nella parte alta della distribuzione di probabilità (si veda il grafico dello
spazio delle fasi corrispondente), in seguito ad una variazione del TDI di +0,01, portando comunque a
un PL minore di quanto si è ottenuto dai trade scelti mediante l’analisi di Monte-Carlo.
Questa metodologia di selezione del miglior trade, mediante simulazione di Monte-Carlo, può essere
inoltre estesa al MST su Futures e su Forex.
4 Track Records
L’Equity Line corrispondente all’operatività compresa tra Giugno e Novembre 2018 (6 mesi):
Figura 16
Equity Line corrispondente all’operatività compresa tra Novembre 2013 e Ottobre 2018 (5 anni):
Figura 17
Essendo ETF oltre alla neutralità rispetto ai movimenti globali del mercato che deriva dagli algoritmi
quantitativi del MST, viene accompagnata anche una neutralità rispetto ai market movers che
possano riguardare la singola società piuttosto che l’intero settore di appartenenza.
Equity Line corrispondente all’operatività compresa tra metà Novembre 2018 e metà Aprile 2019 (5
mesi):
Figura 18
Media mensile operazioni: 8.5 acquisti e vendite per ognuna delle 4 leg
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
0 4 8 12 16 20 24 28 32 36
Trades
Figura 19
Media mensile operazioni: 8.1 acquisti e vendite per ognuna delle 10 leg
20%
15%
10%
5%
0%
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20
Trades
Figura 20
Media mensile operazioni: 3.7 acquisti e vendite per ognuna delle leg