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«Esercizi di felicità»
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di ballo su e giù dal marciapiede, di giocare al cerchio,
di buttare qualche cosa per aria e riprenderlo a volo, di
starsene lì a ridere di nulla, semplicemente di nulla.
Che farci se avete trent’anni e, svoltando l’angolo
della vostra strada, vi sentite sopraffatta d’improvviso da
un senso di felicità – una felicità assoluta – come aveste
inghiottito un frammento luminoso di questo tardo sole
pomeridiano, che vi arda giù nel fondo, mitragliandovi
di una piccola gragnuola di raggi in ogni particella, in
ogni dito della mano e del piede?»
Questo inspiegabile appagamento di Bertha invade
anche chi si sente felice, in un rapporto armonico tra sé
e i suoi ideali di vita.
Si sente spesso dire che gli uomini sono infelici, che
certi popoli, in alcuni Stati, sono più felici di altri, ma
così dicendo non si chiarisce mai se la felicità di cui si
parla è una felicità del corpo o della mente; soprattut-
to in Occidente, al corpo sono legati i piaceri, mentre
allo spirito compete la felicità, e rimaniamo sbalorditi
nel sapere che in popolazioni molto povere è più alta la
felicità mentre in popoli molto ricchi economicamente
e pieni di benessere vige la più cupa tristezza. La vera
conquista personale avverrà quando capiremo nel fondo
delle nostre anime che la felicità dipende da un equili-
brio armonico tra mente e corpo, tra individuo e società
e il dualismo così parziale e sbagliato tra mente e corpo
si cancellerà in un attimo.
Esercizi di felicità si usa quindi semplicemente facen-
dosi contagiare dall’entusiasmo che lo ha mosso. Non è
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un manuale, ma un eserciziario da seguire e leggere, una
guida pratica per scrivere, pensare e meditare.
Leggere, seguire alla lettera ciò che si dice, e poi me-
ditare facendosi una propria idea di felicità, cercando di
costruirsi su misura una propria “filosofia” riguardo al
tema trattato.
L’esperienza della felicità non la si può mai del tutto
scindere dalle strategie per ottenerla per cui questo libro
offre la possibilità di individuare un proprio metodo, le
proprie tattiche, un proprio sistema.
L’entusiasmo di cui si parlava all’inizio non è fonda-
to sul fatalismo, ma è nato nella consapevolezza che la
felicità nasce dal controllo degli individui che piegano ai
loro scopi nobili e virtuosi il mondo circostante.
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Felice di vivere e padrone di sé
è chi al cadere di ogni giorno potrà dire:
«Ho vissuto. Domani il Padre avvolga
pure il cielo di nubi oscure o sereno
l’accenda il sole, non renderà mai sterile
il mio passato e non potrà mai cancellare
come se per me non fosse accaduto
ciò che l’attimo fuggente mi ha portato.»
Orazio
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Esercizio di gratitudine
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Abbiamo soltanto la felicità
che siamo in grado di capire.
Maurice Maeterlinck
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Esercizio di Gratitudine
nei confronti degli eventi giornalieri
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