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MEDITARE PER SCACCIARE LA PAURA

Il Tennis un grande strumento di evoluzione perch ci mette di fronte alle nostre debolezze, limiti, paure, in poche parole ci fa da specchio. Quello che riusciamo a vedere di noi durante una prestazione sportiva cos violento e diretto da sconvolgerci e indurci a rimettere in discussione lidea, o meglio lillusione, che abbiamo di noi stessi. Spesso la conclusione : questo sport non fa per me. In realt quello che ci succede durante la competizione esattamente quello che accade durante le nostre normalissime giornate, solo che in questultimo caso pi difficile notare ci che ci muove nel profondo. Qui di seguito riporto le pi frequenti paure e ansie che si verificano durante una competizione: paura di vincere, paura di perdere, paura del giudizio, ansia da prestazione, aggressivit eccessiva, non presenza, disorientamento, confusione, scarsa fiducia, pessimismo, rassegnazione, intolleranza, impazienza, superficialit, indecisione, autolesionismo, bisogno di riconoscimento, insicurezza, controllo, paura di perdere il controllo. Le paure elencate non si riferiscono allatleta-tennista, ma allatletapersona. Le ansie in cui pi facilmente ci riconosciamo sono spesso quelle che abbiamo in qualche modo gi elaborato; le paure pi profonde non sono consce ma inconsce, quelle che ci agiscono e ci fanno soffrire. La sofferenza nasce proprio dalla incomprensione (spesso polare alla saggezza). Per poter elaborare paure cos profonde bisogna avvalersi di strumenti che non seguono la via della mente (ego), ma la via della psiche (inconscio).

La Meditazione permette di elaborare blocchi profondi senza necessariamente esserne coscienti da un punto di vista razionale.

In molti casi ci molto utile ed efficace soprattutto in presenza di traumi non elaborati che se portati troppo velocemente alla coscienza possono creare ulteriori traumi (effetto domino). A differenza delle tecniche di rilassamento o di concentrazione pi comuni (Training Autogeno, Rilassamento Progressivo di Jacobson, ecc.), la Meditazione un vero e proprio percorso introspettivo ed evolutivo che agisce sulle nostri parti pi inconsce, conducendoci alla risoluzione di conflitti psichici. BREVE ANALISI DELLE PAURE La paura di vincere pu sembrare assurda in quanto se latleta si allena, investe soldi ed energie per ottenere il risultato, incredibile che se lo possa far sfuggire quando questo alla portata. In realt a livello inconscio questa paura molto profonda e si sviluppa in modo sottile. Innanzitutto bisogna comprendere cosa succede se si vince, cosa pu accadere da averne cos timore. Ad esempio, vincere pu cambiare gli equilibri familiari (immaginate i ruoli stereotipati di mamma, pap, fratelli ecc.), vincere pu significare prendersi la responsabilit della vita, diventare grande, uscire dal nido, varcare la soglia, cambiare, andare verso il nuovo e lignoto. Vincere vuol dire diventare consapevoli del proprio potere interiore. Vincere, in altre parole, pu condurre una serie di cambiamenti vicendevoli che possono sconvolgere la vita. Sulla paura di vincere si posano i sistemi educativi, gli schemi mentali rigidi, a volte dei loop non risolti che vengono proiettati su situazioni nuove. Vincere arche-tipicamente la strada delleroe; leroe per poter diventare tale deve permettersi di lasciare il modello familiare condizionante, liberarsi da tutti i fardelli, smettere di vivere la vita di mamma e pap, per iniziare il suo unico ed irripetibile viaggio. A tutto questo si aggiungono i falsi modelli di oggi.

Le illusioni e i miti stereotipati, a tratti deprivanti (ci dicono come dovremmo essere, quanto dovremmo pesare, come sarebbe utile apparire, ecc.) sono altri esempi di zavorre che pian piano il nostro Eroe dovr lasciar andare per scoprire dentro di s i modelli da seguire. La paura di perdere solo apparentemente una tra le paure pi frequenti. In realt a volte si ha da perdere di pi vincendo! Genitori, parenti e amici spesso ci preferiscono perdente, diciamo alla loro portata, inconsciamente ci chiedono di perdere. Perdere pu voler dire essere riconosciuto, accettato, amato. Quello che ci terrorizza di pi non perdere una partita, ma ci che viene proiettato! La paura del giudizio, ci fa sentire giudicati perch proiettiamo sugli altri il nostro giudice interiore, quello che Freud denomin Super-Io. Il nostro giudice tanto pi severo quanto lo sono stati i sistemi educativi ricevuti, oppure diametralmente allopposto il Super-Io si rinforzato, per compensazione, in un ambiente privo di regole e riferimenti. Il giudizio incombe su ogni azione compiuta e traccia responsi tali per cui diventa invalidante proseguire in equilibrio psico-fisico. Questa paura pu portare a vie di fuga come: il rifiuto della lotta, la paura di mettersi in gioco, lapatia, la non presenza, lautolesionismo, ecc. Lansia da prestazione pu presentarsi come sintomo delle paure sopra descritte oppure come malattia. Lansia si verifica perch temo qualcosa oppure perch le aspettative inconsce sono cos alte da sentirmi schiacciare. In questo caso molto utile formulare degli obiettivi performance e distaccarsi dal risultato; comprendere che il risultato la conseguenza di una buona prestazione e non il contrario. Spesso questa forma di ansia si verifica perch lidea che abbiamo di noi stessi non conforme alla realt (Sub-Personalit Isterica),

pensiamo che tutto dipenda da noi; oppure archetipicamente il nostro Innocente non accetta la caduta e quindi leventuale sconfitta. Bisogno di riconoscimento. E il bisogno pi forte che abbiamo per farci strada e per essere notati. Questo bisogno nasce fin dai primi anni di vita, ed qualcosa che si crea per andare a sanare una ferita profonda nella psiche. Per alcuni di noi i bisogni possono essere anche amore o sopravvivenza, resta comunque il fatto che questi bisogni urlano per essere soddisfatti. Quando siamo piccoli i genitori rappresentano degli Dei dai quali dipende la nostra sopravvivenza non solo fisica ma soprattutto psichica. Nel momento in cui viene a crearsi una ferita, noi passeremo gran parte della vita inconscia, a proiettare su tutte le figure di riferimento i genitori dai quali cerchiamo, da sempre, di ottenere il riconoscimento che ci serve per appagarci. Questo processo non porter la soluzione perch nessuno pu darci ci che cerchiamo! Il percorso di guarigione prevede che lAtleta cominci a prendere consapevolezza di questo bisogno ed inizi egli stesso a soddisfarlo andando sempre pi in profondit nei nuclei del S, al fine di darsi riconoscimento e amore. Questo viaggio difficilmente viene compiuto con successo da soli, in quanto abbisogna il corretto sostegno psichico ed una Guida. Aggressivit controllo. eccessiva / controllo / paura di perdere il

Quando pensiamo allaggressivit banalmente immaginiamo qualcuno aggressivo, invece le persone apparentemente pi calme sovente nascondono una forte aggressivit in ombra gestita da un massiccio controllo.

Letica, la morale, la societ, ci fanno arrivare come sarebbe bene comportarci tralasciando il fatto che lenergia della rabbia o dellaggressivit non distruttibile. Essa deve potersi sfogare ed ecco che pu trasformarsi in varie forme di autolesionismo come ad esempio perdere. E importante portare alla luce la propria aggressivit in modo da poterci lavorare e farle trovare un sano modo di scaricarsi. Riconoscere le sottili forme aggressive ci conduce ad utilizzare lenergia repressa, evolvendola nel gioco. Non presenza / disorientamento / confusione, sono sintomi delle paure sopra elencate. Rappresentano delle vie di fuga per non affrontare il problema. A volte la paura pu divenire cos invalidante da costringerci a staccare la spina per non sentire pi nulla. Scarsa fiducia / pessimismo / rassegnazione / autolesionismo / insicurezza / indecisione. Le paure e le ansie di cui diventiamo vittime ci conducono, a lungo andare, ad un atteggiamento di arrendevolezza o peggio di autolesionismo, e questultimi faranno breccia nello stato di fiducia. La mancanza di fiducia in se stessi ha una matrice profonda ed inconscia che ha bisogno di un percorso di guarigione ben strutturato per poter essere risolta. Intolleranza / impazienza / superficialit. Lintolleranza e limpazienza sono spesso polari alla superficialit. Anche qui ci troviamo di fronte a dei sintomi che ci governano rendendoci molto rigidi oppure un po menefreghisti. Siamo come una pentola a pressione che trova in questi sintomi le sue valvole di sfogo.

ESERCIZI

Nellarticolo La pratica della Meditazione, trovate qualche indicazione per iniziare a praticare: 5 al giorno, in un luogo tranquillo, seduti o sdraiati, comodi ma rispettosi, portate lattenzione al vostro respiro; cercate profondit e calma ed un respiro sempre pi lento; provate ad allontanare pensieri, emozioni, impulsi; provate a cercare il silenzio interiore, senza fretta, con fiducia; rimanete l, in equilibrio... I primi giorni potreste avere qualche difficolt, ma pian piano con la pratica, arriverete ad un luogo interiore di profonda centratura e consapevolezza. Dovete solo avere pazienza, perseveranza, e perch no, un pizzico di temperamento. Nellarticolo Le peculiarit del Tennis, si apprende la centratura sul cuore. Si portano le mani incrociate sul petto allaltezza del cuore, si chiudono gli occhi e per qualche minuto si conduce lattenzione alla respirazione, ascoltandone il ritmo ed il semplice fluire. Questo lavoro eseguito in momenti di stress pu infondere calma e chiarezza dintenti. Praticandolo per pochi minuti tutti i giorni aiuta a migliorare la concentrazione e ad abbassare lansia. Una volta che lo avremo integrato, questo esercizio potr essere svolto anche visualizzandolo ed utilizzandolo, ad esempio, ai cambi di campo.

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