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INTRODUZIONE
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1/11/2019 INTRODUZIONE
In realtà quando si usa la parola «arte», nella maggioranza dei casi si intende
quella «visiva», anche se non viene specificato. Tuttavia questa è una
semplificazione che può generare qualche errore, facendo ritenere che è artistica
solo quell’attività che produce quadri o sculture, ma ciò, per quanto finora detto,
non è assolutamente vero. Quindi, per maggior precisione, è il caso di ricordare
che quella che noi studieremo non è «tutta» la storia dell’arte, ma solo la storia
delle arti visive.
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il soggetto
la forma
il contenuto.
Bisogna fare attenzione a come vengono adottati questi termini, in quanto non vi
è molta uniformità. In un suo recente libro (Capire l’arte, ed. Mondadori, 1999),
Stefano Zecchi usa i termini «forma» «contenuto» «espressione» indicando con il
primo termine ciò che anche io definisco «forma», con il secondo termine ciò che
io chiamo «soggetto» e con il terzo termine ciò che io indico come «contenuto».
Anche uno dei maggiori storici dell’arte del Novecento, Erwin Panofsky, in un
suo celebre saggio dal titolo «Iconografia e iconologia», definisce
l’interpretazione dell’opera d’arte su tre parametri fondamentali che egli
definisce: 1) soggetto primario (o preiconografico), 2) soggetto secondario (o
iconografico), 3) significato intrinseco (o contenuto). In pratica il soggetto
primario è ciò che io chiamo «forma», il soggetto secondario è ciò che io ho
definito «soggetto» e il significato intrinseco è quanto io indico con «contenuto».
Il soggetto è il pretesto dal quale nasce l’opera d’arte. Se in una chiesa dedicata a
Santa Lucia serve un’immagine che raffiguri questa santa, è ovvio che il soggetto
riguarderà un episodio della sua vita o del suo martirio. In pratica il soggetto è ciò
che si vuole rappresentare.
Per essere più precisi, il contenuto di un’opera d’arte non è mai unico, ma può a
sua volta essere diviso in tre contenuti fondamentali:
i contenuti diretti
i contenuti indiretti
i contenuti interpretativi
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I contenuti indiretti sono quelli che deduciamo dall’opera e che l’artista è riuscito
involontariamente a comunicarci circa il pensiero e la cultura del suo tempo.
Benché una recente tradizione critica, che ha avuto molta fortuna in Italia nel
Novecento, abbia privilegiato i contenuti diretti nella interpretazione e
valutazione di un’opera, bisogna tener presente che spesso sono proprio i
contenuti indiretti quelli che rendono interessante un’opera d’arte.
La storia umana non sempre ha avuto una consequenzialità diretta, per cui alcune
situazioni artistiche sono rimaste prive di rapporti e scambi con altre civiltà
artistiche. Tuttavia, considerando la nostra arte occidentale come un unico filo
che si è dipanato dalla preistoria ad oggi, la tradizione storiografica tende a
suddividere questa storia in quattro grandi blocchi:
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Questo schema ha un valore molto relativo per ciò che riguarda i nostri scopi, e
riflette solo una specializzazione di studi in ambito accademico. I primi due
periodi sono infatti oggetto di studio soprattutto da parte degli archeologi. Il terzo
periodo è invece studiato dai medievisti, mentre il quarto è il campo di lavoro
degli storici moderni e contemporanei.
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