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Proverbi e detti popolari veneti


Inviato da Francesco Bassi
venerdì 04 gennaio 2008

Raccolta di proverbi e detti popolari veneti

Venessiani gran signori, Padovani gran dotòri, Vicentini magnagàti, Veronesi tuti mati.

Veneziani gran signori, Padovani gran dottori, Vicentini mangia-gatti, Veronesi tutti matti.

Un galo senza cresta sè un capón, un omo senza barba sè un coión.

Un gallo senza cresta è un cappone, un uomo senza barba un coglione.

Mejo le braghe rote 'n't'el cu...o, che el cu...o roto n't'e le braghe.

Meglio avere rotto il retro dei pantaloni, piuttosto che il contrario.

Nè amor, nè pansa, nè rogna se pol tenir sconti.

Né l’amore, né la pancia, né la rogna si possono tenere nascosti.

Da putèi tuti bèi, da morti tuti santi.

Da bambini si è tutti belli, da morti si è tutti santi.

Xe mejo nà torta spartia in tanti che nà merda magnà da solo.

È meglio una torta divisa tra tanti che una cacca mangiata da solo.

Ocio de pesse esso, inamorà o fesso.

Chi ha l’occhio da pesce lesso o è innamorato o è fesso.

Rovigòti, baco e pipe.

Rovigotti, vino e fumo.

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Trevisani, pan e tripe.

Trevigiani, pane e trippe.

Ghe xe chi pol pissar in letto e dir che l’ha suà.

C’è chi può pisciare nel letto e dire che ha sudato.

Togno fa la roba, el sior Antonio la gode, e el conte Antonio la magna.

Tonio fa la roba, il signor Antonio la gode e il conte Antonio la mangia.

Fin che ghe xe pan in convento, frati no manca.

Fin che c’è pane in convento, i frati non mancano.

Se tutti i bechi portasse un lampion, che gran iluminazion.

Se tutti i cornuti portassero un lampione, che grande illuminazione.

I gà igà i gai.

Hanno legato i galli.

I cani mostra i coioni e i coioni mostra i schéi.

I cani mostrano i coglioni e i coglioni mostrano i soldi.

I putei sè sempre col beco a móia come le galine.

I bambini mangiano sempre come le galline.

Se le parole pagasse dazio, saria un afar serio.

Se le parole pagassero il dazio, sarebbe un affare serio!

Bone parole e cativi fati, ingana savi e mati.

Le buone parole e le cattive azioni ingannano savi e matti.

Le bone parole onze e le cative ponze.

Le buone parole ungono e le cattive pungono.

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Dele volte a parlar ben l'è come parlar mal.

A volte a parlare bene è come se si parlasse male.

A dir busie ocore bona memoria.

Per dire le bugie occorre buona memoria.

La parola non xe mal dita, co no la xe mal intesa.

Le parole non sono mal dette se non sono mal capite.

Chi desfa bosco e desfa prà, se fa dano e no lo sa.

Chi disfa il bosco e il prato, fa il suo danno senza saperlo.

Chi va per i spini i è quei descalzi.

Quelli che camminano fra le difficoltà sono i più deboli.

L'è più dì che luganeghe.

Ci sono più giorni che salsicce.

Pantalon paga per tutti.

Il povero paga per tutti.

Chi bastona el so cavalo bastona la so scarsela.

Chi bastona il suo cavallo, fa il proprio danno.

No se pol far cagar i aseni par forza

Non si possono far cacare i somari per forza.

Tanto toca a chi roba , come a chi tien el saco.

Tanta pena tocca a chi ruba quanta a chi tiene il sacco.

Senza spie no se ciapa i ladri.

Senza spie non si prendono i ladri.

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La giustizia de sto mondo xe fata a màgia.

La giustizia di questo mondo è fatta a maglia.

Ancuo val più i schei dela virtù.

Oggi valgono più i soldi della virtù.

Co çento pensieri no se paga un soldo de debito.

Con cento pensieri non si pagano i debiti.

Chi xe al coverto quando piove, l'è ben mato se el se move!

Chi è al riparo quando piove, è matto se si muove!

A cambiar moliner se cambia ladro.

A cambiare mugnaio si cambia ladro.

L'è meio un magro acordo, che 'na grassa sentenza.

E' meglio un magro accordo che una grassa sentenza.

La pazienza l'è la minestra dei bechi, e la speranza l'è l'altar dei coioni.

La pazienza è la minestra dei cornuti e la speranza l'altare dei coglioni.

Chi tropo se inchina, mostra el culo.

Chi si inchina troppo, mostra il sedere.

Per voler saver de tuto, se sa anche da mona.

A voler sapere di tutto, si finisce a fare la figura degli sciocchi.

Frua la bareta chi se la cava a tuti.

Consuma il berretto chi lo toglie davanti a tutti.

Ogni can mena la so coa e ogni mincion vol dir la soa.

Ogni cane mena la coda e ogni minchione vuol dir la sua.


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A la festa de la Candelora de l'inverno semo fora, ma se piove o tira vento 'nde l'inverno semo dentro.

Alla festa della (Madonna) Candelora dall'inferno siam fuori, ma se piove o tira vento nell'inverno siamo dentro.

Non vorìa èser nei tuoi pàni gnànca per cagàrghe dentro.

No vorrei essere nei tuoi panni manco per cagarci.

Va a pionse.

Vai a quel paese.

El pezo el gà la gamba lunga.

Il peggio ha la gamba lunga.

Non vorìa eser nei tuoi pani manco per cagarghe dentro.

Non vorrei esser nei tuoi panni neanche per cacarci dentro.

Co te sì invità, bussa coi piè.

Quando sei invitato, bussa con i piedi.

Chi che no gà testa, gà gambe.

Chi non ha la testa, ha le gambe.

El gà na testa che n'a magna gnanca i porsei.

Ha una testa che non la mangiano nemmeno i maiali.

Xè mejo far voja che far pecà.

È meglio far voglia, che fare pena; o(meglio essere in carne, piuttosto che troppo magri).

Se me nono gavesse le rodele el sarìa un caretin.

Se mio nonno avesse le ruote, sarebbe un carretto.

L' è mei un ovo ancuò che la galina dman.

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È meglio un uovo oggi che la gallina domani.

Màe ch'a se vòe no xe mai massa.

Male che si vuole non è mai abbastanza

'Na bùsa e 'na mota fa un gualivo.

Alti e bassi si compensano.

A xe tanto cincinbón che no 'a toca gnanca tera coi píe quando che 'a cammina.

È talmente vanitosa che non tocca nemmeno il suolo quando cammina.

E femene xe come e sardee, butà via ea testa tuto el resto xe bon.

Le donne sono come le sarde, tolta la testa tutto il resto è buono.

Tuto passa forché 'l mánego de 'a trivéa.

Tutto passa tranne il manico della trivella.

Pelàr la gaza e no scortegarla.

Pelare la gazza e non farla

L'odio xe el marìo e la vendeta xe so mugier

L'odio è il marito e la vendetta è sua moglie.

Le bone parole onze e le cative ponze.

Le buone parole ungono e le cattive pungono.

Chi dise sposa dise spesa.

Chi dice sposa dice spesa.

A la candelora da l’inverno ghe ne semo fora e a sant’Agnese le usertole le va par le sese.

Alla candelora siamo fuori dall’inverno e a sant’Agnese le lucertole vanno nelle siepi.

Conségiate col vecio, ma fate aidàr dal zovane.


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Consigliati col vecchio ma fatti aiutar dal giovane.

Quel che no inciuca, ingrassa.

Quello che non soffoca, ingrassa.

Al temp el cul dei siori i fa sempre che che i ol lori.

Il tempo e il culo dei ricchi fanno sempre ciò che vogliono.

Le tose lo desidera,le maridae lo prova, le vedove lo recorda.

Le ragazze lo desiderano,le sposate lo provano, le vedove lo ricordano (Il marito).

Chi fida nel Loto, no magna né cruo né coto.

Chi spera nel Lotto, non mangia né crudo né cotto.

Chi ga un amigo ga qualchedun,hi ga parenti no ga nissun .

Chi ha un amico ha qualcuno, chi ha parenti non ha nessuno.

Dopo i confeti se vede i difeti .

Dopo i confetti si vedono i difetti.

Chi magna presto, magna poco.

Chi mangia in fretta mangia poco.

Ci gh´à schei, gh´à rasón.

Chi ha soldi, ha la ragione.

Fin che te mói´na gamba, él lóo él te màja chél´altra.

Fin che muovi una gamba, il lupo ti mangia quell´altra.

Chi parla poco e de raro, a tuti el xe caro.

Chi parla poco e di rado è apprezzato da tutti.

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Veciaja, debiti e morte no i bate mai e porte.

Vecchiaia, debiti e morte non bussano mai alla porta.

Fra’ ciò sta in convento, fra’ dò no ghe sta drento.

Frate “prendere” sta in convento, frate “dare” non sta dentro.

L’omo sè sempre belo.

L’uomo è sempre bello.

La neve dezembrina disiséte volte la se rafina.

La neve di dicembre si raffina diciassette volte.

I Veneziani nasse stanchi e vive par riposar.

I Veneziani nascono stanchi e vivono per riposare.

Le femene xe: sante in casa, anzoli in strada,iavoli in casa, al balcon civete e su la porta le xe gazete.

Le donne sono: sante in casa, angeli in strada, diavoli in casa, civette sul balcone e sulla porta di casa sono pettegole.

A robar poco se va in galera, a robar tanto se fa cariera.

Rubando poco si va in galera, rubando tanto si fa carriera.

Chi furbo se chiama, l’è un gran minchion.

Chi dice di essere furbo è un grande sciocco.

Do buxie fa ‘na verità.

Due bugie fanno una verità.

Sa più el papa e un contadin che el papa solo.

Sanno più il papa e un contadino che il papa da solo.

A star co i can, se inpara a xbayar.

Stando con i cani si impara ad abbaiare.

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Bixoña sentir senpre le do canpane.

Bisogna sentir sempre due campane.

Contént mí, contenti tuti.

Contento io, contenti tutti.

Do ochi i vet pi de un.

Due occhi vedono più di uno.

Dugo de man, dugo de vilán.

Gioco di mano, gioco di villano.

El caligo purga il tempo.

La nebbia purga il tempo.

Fortunadi inte l dugo, sfortunadi inte l amor.

Fortunati al gioco, sfortunati in amore.

Inpara prima a servir, se tu ol saver comandar.

Impara prima a servire se vuoi saper camandare.

Inte l simitero tuti i é conpañi.

Dentro il cimitero tutti sono compagni.

La polenta la fá ñir le ganbe grose.

La polenta fa venire le gambe grosse.

La volp la perzh al pêl, ma al vizhio mai.

La volpe perde il pelo, ma mai il vizio.

Meyo caminar co n orbo que parlar co n sordo.

Meglio camminare con un cieco che parlare con un sordo.

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No canbiar le carte in tola.

Non cambiare le carte in tavola.

No se sa mai abastanzha.

Non si sa mai abbastanza.

No senpre pias la veritá.

Non sempre è piacevole la verità.

Pecá confesá, al é medo perdoná.

Peccato confessato, mezzo perdonato.

Qui varda in zhielo al resta orbo; qui varda in tera al cata an soldo.

Chi guarda in cielo resta orbo; chi guarda per terra raccoglie un soldo.

Sto mondo al é na cabia de mat.

Questo mondo è una gabbia di matti.

Tut al mondo al é paexe.

Tutto il mondo è paese.

Tuti i é paroni de pensarla al so modo.

Tutti son padroni di pensarla come vogliono.

Val depí an ora de alegría que zhento de malinconía.

Vale di più un’ora in allegria che cento di malinconia.

Val depí un a far que zhento a comandar.

Vale di più uno che fa che cento che comandano.

Mata la scrofa, mati i so porsei.

Matta la scrofa, matti i suoi porcellini.


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Amor de mare, amor de mato.

Amore di madre, amore pazzo.

Fumo e dona cativa fa scapar l’omo de casa.

Il fumo e la donna cattiva fanno scappare l’uomo di casa.

Vàrdite da le done co la barba.

Riguardati dalle donne con la barba.

Un pare mantien sete fiói, e sete fiói no se boni da mantegner un pare.

Un padre mantiene sette figli e sette figli non sono capaci di mantenere un padre.

Provando se fa, e fasendo se impara.

Provando si fa, e facendo si impara.

Ne amor ne Signoria i vol compagnia.

Né amore né potere vogliono compagnia.

La piova pian pian la fota el vilan.

La pioggia pian piano frega il villano.

L’avaro sè ‘l più pitoco.

L’avaro è il più povero.

Amor no fa bògere la pignata.

L’amore non fa bollire la pentola.

Baso de forza non vale na scorza.

Bacio per forza non vale niente.

Pan de un dì e vin de un ano.

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Pane fresco di un giorno e vino invecchiato un anno.

Dove ghe xe donne innamorae, xe inutile tegnir porte serae.

Dove ci sono donne innamorate è inutile tener porte serrate.

I siuri ga el paradiso de qua e quelo de là i se lo conpra.

I signori hanno il paradiso in terra e quello dell’aldilà se lo comprano.

Co’ se ga da pagare se cata tuti, co’ se ga da tirare no se cata nissuni.

Quando si deve pagare si trovano tutti, quando bisogna riscuotere denaro non si trova nessuno.

L’amigo del prete perde la relijon, l’amigo del dotore perde la salute, l’amigo del’avocato perde la causa.L’amico del prete
perde la religione, l’amico del dottore la salute e l’amico dell’avvocato la causa.

No se pole avere la bota piena e la mojère inbriaga.

Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Uno solo no sta ben gnanca in paradiso.

Da soli non si sta bene neanche in paradiso.

Robar a un poareto l’è come robar in ciesa.

Rubare a un povero è come rubare in chiesa.

no savèr pì che santi ciamàr

non sapere che santi chiamare

el gà le man sbùxe

ha le mani bucate

Chi tropo se tira indrio finisse col culo in rio

Chi si tira troppo indietro finisce col culo a mollo

In mancanza de cavai anca i aseni trota

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In mancanza di cavalli trottano anche gli asini

Ancuo val più i schei de la virtù

Oggi valgono più i soldi che la virtù

Quando el pare fa carneval, i fioi fa quaresema.

Quando il padre se la gode, i figli digiunano.

Chi no ga cuor par ‘e bestie, no lo ga gnanca par i cristiani.

Chi non ha cuore per gli animali, non ha cuore per le persone.

Chi se juta, Dio lo juta.

Chi si aiuta (si dà da fare), Dio lo aiuta.

Chi ga inventà el vin, se nol xe in Paradiso, el xe vissìn.

Chi ha inventato il vino, se non è in Paradiso, gli è vicino.

I òmini i ga i ani che i se sinti, le done quìi che le mostra.

Gli uomini hanno gli anni che si sentono, le donne quelli che dimostrano.

Chi ciama Dio no xe contenti.

Si invoca Dio quando non si è felici.

In una dona val più la sinpatìa, che la belessa.

In una donna vale di più la simpatia che la bellezza.

Vàrdete de l’omo che ‘l varda in basso e de la dona che la ga longo el passo.

Guardati dall’uomo che guarda in basso e dalla donna che ha il passo lungo.

A 10 ani bruscolosa, a 20 sposa.

A 10 anni foruncolosa, a 20 sposa.

La dona bela in natura, la xe larga de spale e streta de sintura.


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La donna bella in natura, è larga di spalle e ha la vita stretta.

Chi vol tegnìr la casa monda, no tegna nè polastri nè colomba.

Chi vuole tenere la casa pulita non tenga né polli né colombi.

Libri, done e cavai no se impresta mai.

Libri, donne e cavalli non si prestano mai.

Cavalo in prestio no xe mai straaco e no ga mai fame.

Cavallo in prestito non è mai stanco e non ha mai fame.

Fin che on grosso se smagra, on magro crepa.

Prima che un grasso dimagrisca, un magro muore.

Quando l’aqua toca el culo, se impara a noare.

Quando l’acqua tocca il sedere si impara a nuotare.

La pianta vecia non se piega.

L’albero vecchio non si piega.

Col tempo la foja de moraro la deventa seda.

Col tempo la foglia di gelso diventa seta.

Fiola de gata se no la morde la sgrafa.

Figlia di gatta se non morde graffia.

Del ben e del male se parla par tri dì.

Del bene e del male si parla tre giorni.

Galinela che camina la torna col gosso pien.

Gallina che cammina torna con il gozzo pieno.

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Cò l’età avansa, l’omo fa el stomego, la dona pansa.

Col passare degli anni, all’uomo si gonfia lo stomaco, alla donna la pancia.

La dona la xe come l’onda, la te soleva o la te fonda.

La donna è come l’onda, ti solleva o ti manda a fondo.

La dona fa l’omo!

La donna fa l’uomo!

Cuor de mama, cuor che no ingana.

Cuore di mamma, cuore che non inganna.

Fior in testa, dona disonesta.

Fiore in testa, donna disonesta.

Done e guai, no manca mai.

Donne e guai non mancano mai.

Fioi picoli, pensieri picoli; fioi grandi, pensieri grandi.

Figli piccoli, pensieri piccoli; figli grandi, pensieri grandi.

L’avaro farìa de manco de cagare par no butare via gnanca quela.

L’avaro cercherà anche di evitare di defecare per non buttar via neanche “quella”.

Co la caveza se liga i cavai, co la parola i òmani.

Con la briglia si legano i cavalli, con la parola gli uomini.

La tosse xe ‘l tanburo dela morte.

La tosse è il tamburo della morte.

El male riva a cavalo e ‘l parte a piè.

La malattia arriva a cavallo e se ne va via a piedi.

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Oci e lengua xe le spie de tante malatie.

Occhi e lingua sono la spia di tante malattie.

Chi che no ga fame, o l’è malà o’l ga magnà.

Chi non ha fame, o è malato o ha già mangiato.

Mal de testa vole magnare, mal de panza vole cagare.

Mal di testa vuoi mangiare, mal di pancia vuoi defecare.

Testa d’asen no se pela mai.

La testa dell’asino non si pela mai.

Le ganbe le me fà jàcomo.

Mi tremano le gambe.

Rifarse el bèco.

Risciacquarsi la bocca, gustare una bevanda.

El gà le man sbùxe.

Ha le mani bucate.

No savèr pì che santi ciamàr.

Non sapere a che santi appellarsi.

Mai mostrar el cul par na siresa.

Mai esporsi se non vale la pena.

Lavarse la boca co i afari d’i altri.

Farsi gli affari degli altri.

Fortunà come on can che pissa in cesa.

Fortunato cone un cane che fa pipì in chiesa: sfortunato.

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El ga el gran de pévaro sol culo.

Ha il pepe al sedere: è impaziente.

Dirghe el so nome da festa.

Dire il fatto suo a qualcuno.

Avere i oci da pesse straco.

Avere l’espressione abbattuta.

El pesse ga da noare tre volte: prima ‘ntel’aqua, dopo ‘ntel’ojo e la terza ‘ntel vin.

Il pesce deve nuotare tre volte: la prima dentro l’acqua, poi nell’olio e la terza nel vino.

Chi no tien conto de on scheo, no vale on scheo.

Chi non tiene conto di un soldo, non vale un soldo.

Pan padovan, vini visentini, tripe trevisane e done veneziane.

Pane padovano, vini vicentini, trippe trevigiane e donne veneziane.

Pan e nose xe on magnare da spose.

Pane e noci, cibo da sposi.

De siuri ghe n’è de tre sorte: siorsì, siorno’ e sior mona.

Di signori ce ne sono di tre tipi: signorsì, signornò e signor stupido.

Chi che pissa contro vento se bagna la camisa.

Chi fa la pipì controvento si bagna la camicia.

No xe tuto oro quelo che sluse....ma anca quelo che no sluse pole valere oro!

Non è tutto oro quello che luccica... ma anche quello che non luccica può valere oro.

Pare che guadagna, fioi che magna.

Padre che guadagna, figli che mangiano.


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Rossa de pelo, mata par l’osèlo.

Rossa di pelo, matta per l’uccello.

Quando che l’omo xe pien de vin el te parla anca in latin.

Quando l’uomo è pieno di vino ti parla anche in latino.

Ocio seleste, ocio de dama; ocio moro, ocio de putana.

Occhio celeste, occhio di signora; occhio nero, occhio di puttana.

L’amore del vecio sa da scaldaleto.

L’amore del vecchio sa di scaldaletto.

Xe pì le done che varda i òmani che le stele che varda la tera.

Ci sono più donne che guardano gli uomini che stelle che guardano la terra.

Ogni drét à el so roverso.

Ogni diritto ha il suo rovescio.

A sete ani i è putei, a setanta i è ‘ncora quei.

A sette anni sono bambini, a settanta sono ancora così.

Co’ se copa ‘na mosca in genàro se gh’in copa un sentenàro.

Quando si ammazza una mosca in gennaio se ne uccide un centinaio.

I usei bisogna ciaparli co’ i passa.

Gli uccelli bisogna prenderli quando passano.

Co’ se barata, uno ride e chealtro se grata.

Quando si fa uno scambio, uno ride e l’altro…si arrangi!

Sento brespe no le para ‘n’ava dal buso.

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Cento vespe non scacciano un’ape dal suo buco.

Co le ciàcole no se ‘mpasta frìtole.

Con le chiacchiere non si impastano frittelle.

Par èssar giusta, 'na dona bisogna che la piasa, che la tasa e che la staga in casa.

Per esser giusta, una donna bisogna che piaccia, che taccia e che se ne stia in casa.

Carne zòvane e pesse vecio.

Carne giovane e pesce vecchio.

Fin che ‘na bela xe vardà, ‘na bruta xe sposà.

Mentre una bella viene guardata, una brutta viene sposata.

Botéga de cantón, fa schéi ogni cojón.

Bottega d’angolo, fa soldi ogni stupido.

El xe nda via co i sui.

È impazzito, è fuori di testa.

Restare co la boca da pumi.

Rimanere a bocca asciutta.

Spàndare aqua.

Orinare.

Vere on brazo curto e uno longo.

Avere poca voglia di lavorare.

Testa da piri.

Sciocco, stupido.

Testa da bìgoli.
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Sciocco, stupido.

Va farte ciavare.

Vai a quel paese.

Quando no se va via coi preti, se torna sempre.

Quando non si va via coi preti, si torna sempre.

I schéi guadagnà suando, no’ i se spende bevendo e magnando.

I soldi guadagnati con il sudore, non si spendono festeggiando.

Chi che dispreza conpra.

Chi disprezza compra.

Quelo che te ‘npari da putelo, no’ te lo desmenteghi pì.

Quello che impari da giovane, ti servirà da grande.

Bacalà a ‘la visentina, bon de sera e de matina.

Baccalà alla vicentina buono sia di sera che di matti

Möio al tacon ch’al bus.

Meglio il rattoppo che il buco.

Tira ple to strade.

Vai per la tua strada.

I bei perde i cavéi, e i bruti se li tien tuti.

I giovani belli perdono i capelli, e quelli brutti se li tengono tutti.

Basta esar mona par esar superbo.

Per essere superbo basta essere cretino.

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No darghe bado, el parla perchè el ga la boca.

Non badargli, lui parla perché ha la bocca.

Se ti vol vedar el Diluvio Universal, meti dodese preti a tola a desinar.

Se vuoi vedere il Diluvio Universale, metti dodici preti a tavola a mangiare.

In amor se se intende, pì che a parole, a palpi.

In amore ci si intende, più che a parole, palpando.

Inè da bat al fero cuön clé ciaudo.

Bisogna battere il ferro quando è caldo.

Dai zenòci in zò tuti i oci, dai zenòci in su solo che in du.

Dalle ginocchia in giù tutti gli occhi, dalle ginocchia in su soltanto due.

Mangia, tade e di’ ch’l’è cöta.

Mangia, taci e di’ che è cotta (accontèntati).

Bessi fa bessi e peoci fa peoci.

I soldi portano i soldi e i pidocchi portano pidocchi.

Pan fresco, vin bon e bea dona: consolassion del leto e dela vita.

Pane fresco, vino buono e bella donna: sono la consolazione del letto e della vita.

A la sera ciochi, a la matina bisi.

Alla sera ubriachi, alla mattina storditi.

Chi che ‘l gà el manego in man, lo dòpera.

Chi ha il manico in mano, lo adopera.

Rati e frati, i xe i ultimi a morir de fame.

Topi e frati, sono gli ultimi a morire di fame.

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I parenti i xe come ‘le scarpe: più i xe streti, e più i fa mal.

I parenti sono come le scarpe: più sono stretti, più fanno male.

Chi lavora magna, chi no lavora magna e beve.

Chi lavora mangia, chi non lavora mangia e beve.

Chi nasse mato no guarisse mai.

Chi nasce matto non guarisce mai.

Sanità e libertà, se xe richi e no le lo sa.

Salute e libertà, si è ricchi e non lo si sa.

Xe megio bèvar che portar piere.

È meglio bere (vino) che portare pietre.

Boca serada no ciapa musati.

Bocca chiusa non prende zanzare.

Chi pusa el culo su l’ortìga, el sente che formìga.

Chi appoggia il sedere sull’ortica, sente che gli pizzica.

Le disgrazie xe sempre pronte, come le tole dele osterie.

Le disgrazie sono sempre pronte, come i tavoli delle osterie.

Chi se adata xe mona, chi se cambia xe fintòn, chi se spara xe cogion.

Chi si adatta è uno stupido, chi si modifica è un fintone, chi si spara è un cretino.

Un bon avocato fa passar per can parfin un gato.

Un buon avvocato fa passare per un cane anche un gatto.

Infin che le bele vien vardàe, le brute vien sposàe.

Mentre le belle vengono guardate, le brutte vengono sposate.

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Tuti quei che xe ben vestii, no i xe signori.

Non tutti quelli che sono ben vestiti, sono dei signori.

Remo curto, barca piccola.

Remo corto, barca piccola.

A chi che ghe piase, anca la spusa ghe sa da bon.

A chi gli piace, anche la puzza gli sembra buona.

Co i ladri se fa guera, vol dir che i xe d’acordo.

Quando i ladri si combattono, vuole dire che sono d’accordo.

Putèi e colombi smerda la casa.

Bambini e colombi sporcano la casa.

Piutosto che gnente, megio un marìo gobo.

Piuttosto che niente, è meglio un marito gobbo.

Chi no fa, no sbaglia.

Chi non fa, non sbaglia.

Aseno che no’l se vede caval el se crede.

L’asino che non si vede allo specchio si crede un cavallo.

Co manca el megio i osei se beca.

Quando manca il miglio gli uccelli si beccano.

Ocio no vede e boca tase, par chi vol viver in pase.

L’occhio non vede e bocca chiusa, per chi vuole vivere in pace.

Chi che ga schéi ga senpre rason.Chi ha soldi ha sempre ragione.

Duràr da Nadàl a San Stefano.Durare da Natale a Santo Stefano


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Nàre in xèrca de rògne.

Andare in cerca di grane.

Ghèto el buèlo drito?

Hai le budella dritte?

Drento da na rècia, fòra da ch’el altra.

Dentro da un orecchio, e fuori dall’altro

Co le bele cresce i corni.

Con le belle spuntano le corna.

Co vien zo la tempesta la toca ai pì povero del paese.

Quando cade la tempesta capita al più povero del paese.

I santi de casa no i fa miracoli.

I santi di casa non fanno miracoli.

Chi serca de farghe la busa ai altri, el se ‘la scava per lù.

Chi cerca di fare la buca per gli altri, se la scava per sé.

La giossa continua la xe quéa che bagna.

La goccia continua è quella che bagna.

A sò restà in braghe de tela.

Sono rimasto con i pantaloni leggeri

Chi ride de vènare, pianse de domènega.

Chi ride (si diverte) di venerdì (giorno della morte di Cristo), piangerà la domenica.

Mèjo on ovo oncuò che na galina doman.

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Meglio un uovo oggi che una gallina domani.

L’ombra de l’istà fa male a la panza d’inverno.

L’ombra dell’estate fa male alla pancia d’inverno.

El vilan sè largo de boca e streto de man.

Il contadino è largo di bocca ma stretto di mano.

La parola non xe mal dita, co no la xe mal intesa.

Le parole non sono mal dette se non sono mal capite.

Autuno divertoso per i siori, sè inverno peloso par i pitochi.

Autunno divertente per i signori è inverno peloso per i poveri.

Caca, cascada e cataro sè la morte dei veci.

Diarrea, caduta e catarro sono la morte dei vecchi.

Co’ mor el vecio la casa se desfa.

Quando muore il vecchio (il capofamiglia) la casa si disfa.

Co ‘l vin xe bon, tuti core.

Quando il vino è buono, tutti corrono.

La pazienza l’è la minestra dei bechi, e la speranza l’è l’altar dei coioni.

La pazienza è la minestra dei cornuti, e la speranza l’altare dei coglioni.

L’è meio un magro acordo, che ‘na grassa sentenza.

È meglio un magro accordo che una grassa sentenza.

I musi se stregia insieme.

Gli asini si sfregano insieme.

Chi xe al coverto quando piove, l’è ben mato se el se move.


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Chi è al riparo quando piove, è matto se si muove.

A San Tissian, bate i denti anca ‘l can.

A San Tiziano (16 gennaio) fa così freddo che batte i denti anche il cane.

La galina vecia vole un galéto zovane.

La gallina vecchia desidera un galletto giovane.

Se te ghe bisogno de qualchedun, cori da un poaréto.

Se hai bisogno di qualcuno, rivolgiti ad un povero.

A le volte 'na busia salva ‘na verità.

Talvolta una bugia salva una verità.

Senza spie no se ciapa i ladri.

Senza spie non si prendono i ladri.

Tanto toca a chi roba, come a chi tien el saco.

Tanta pena tocca a chi ruba quanta a chi tiene il sacco.

Amigo vecio e casa nova.

Amico vecchio e casa nuova.

Co çento pensieri no se paga un soldo de debito.

Con cento pensieri non si pagano i debiti.

Pantalon paga per tutti.

Il povero paga per tutti.

Chi va per i spini i è quei descalzi.

Quelli che camminano fra le difficoltà sono i più deboli.

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Chi desfa bosco e desfa prà, se fa dano e no lo sa.

Chi disfa il bosco e il prato, fa il suo danno senza saperlo.

L’è più dì che luganeghe.

Ci sono più giorni che salsicce.

La boca l’è picola, ma l’è bona de magnar campi e velada.

La bocca è piccola ma è capace di mangiare campi e vestito.

Ogni can mena la so coa e ogni mincion vol dir la soa.

Ogni cane mena la coda e ogni minchione vuol dir la sua.

Chi va drio ai altri, no passa mai avanti.

Chi segue gli altri, non passa mai avanti.

Anca la coscienza fa el calo.

Anche la coscienza fa il callo.

Amore, merda e zénere, le sè tre cose ténare.

Amore, cacca e cenere sono tre cose tenere.

Chi bastona el so cavalo bastona la so scarsela.

Chi bastona il suo cavallo, fa il proprio danno.

Per saver la verità, bisogna sentir do busiari.

Per sapere la verità, bisogna sentire due bugiardi.

Chi va per el mondo tuto vede, e chi sta a casa no lo crede.

Chi va per il mondo tutto vede, e chi resta a casa non lo crede.

No tor mai consegi da zent andada in malora.

Non prender mai consigli da gente fallita.

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I popoli se mazza e i re se abraza.

I popoli si ammazzano e i re si abbracciano.

Dio te varda da un magnador che no beve.

Dio ti guardi da uno che mangia e non beve.

El cafè l’è bon con tre S: sentà scotando e scrocando.

Il caffè è buono con tre S: seduti, scottante e scroccato.

Corendo drio al piaçere, se si aviçina al dolore.

Correndo dietro al piacere ci si avvicina al dolore.

Tuto va e vien, e gnente se mantien.

Tutto va e viene, e niente rimane.

In casa strenzi, in viaggio spendi, in malattia spandi.

In casa risparmia, in viaggio spendi e nelle malattie spandi.

Bisogna aver i oci anca de drio.

Bisogna avere gli occhi anche dietro.

A pensar mal, no se fala mai.

A pensare male, non si sbaglia mai.

A dir la verità basta un coion, ma a dir busie ghe vol un bricon.

A dire la verità basta un coglione, ma a dire le bugie ci vuole un briccone.

Fate un nome e po’ despoia ciese.

Fatti un nome e poi spoglia pure le chiese.

El segreto de le femene no lo sa nessun, altro che mi è vu e tuto ‘l comun.

Il segreto delle donne non lo sa nessuno eccetto me, voi e tutto il comune.

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Tacai a un ciodo, ma vivi.

Appesi a un chiodo, ma vivi.

Vardete da quei che te loda: o chi i t’ha imbroià o che i sta per imbroiarte.

Guardati da quelli che ti lodano: o ti hanno imbrogliato o stanno per farlo.

Se l’invidia fusse freve, tutto el mondo scotaria.

Se l’invidia fosse una febbre, tutto il mondo scotterebbe.

Ancuo val più i schéi de la virtù.

Oggi valgono più i soldi che la virtù.

Bone parole e cativi fati, ingana savi e mati.

Le buone parole e le cattive azioni ingannano savi e matti.

Se le parole pagasse dazio, saria un afar serio.

Se le parole pagassero il dazio, sarebbe un affare serio.

Amor sensa barufa presto o tardi fa la mufa.

Amore senza litigi prima o poi finisce per ammuffire.

Tuti quanti semo mati, per quel buso che semo nati.

Tutti andiamo pazzi per il buco dal quale siamo nati.

Co’l cavel trà al bianchin, lassa la dona e tiente al vin.

Quando i capelli diventano bianchi, lascia le donne e passa al vino.

Amar e no vegnir amà, xe come forbirse ‘l cul senza aver cagà.

Amare senza essere riamati è come pulirsi il sedere senza aver cagato.

I schéi no i ga ganbe ma i core.

I soldi non possiedono gambe ma corrono.


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Mejo ceo e ben compio che grando insemenio.

Meglio basso ma sano che alto e stupido..

Femene cani e bacaà più che tei bati più che i vien boni.

Donne, cani e baccalà più legnate prendono più buoni diventano.

Che te vaghi in farmacia, o tore el pan e curve ciapee col fren a man.

Che tu vada in farmacia, o a prendere il pane, le curve bisogna prenderle con il freno a mano.

In mancanza de cavai anca i aseni trota.

In mancanza di cavalli trottano anche gli asini.

A dir busie ocore bona memoria.

Per dire le bugie occorre buona memoria.

Dele volte a parlar ben l’è come parlar mal.

A volte a parlare bene è come se si parlasse male.

La nonna diceva: 3 caivi fa na piova, 3 piove fa na brentana, 3 festini fa na puttana.

La nonna diceva: 3 nebbie fanno una pioggia, 3 piogge fanno una grande pioggia, 3 festini fanno una puttana.

I schei e l’amicizia i ciava la iustizia.

I soldi e le amicizie ingannano la giustizia.

Meio an mort in casa che an zoldan drio la porta.

Meglio un morto in casa che uno Zoldano (abitante della val Zoldana) dietro la porta.

Dopo al vent tre dì de bon temp.

Dopo il vento tre giorni di bel tempo.

Na dona buta la porta come on polo in pie.

Una donna distesa porta un peso come un palo dritto.

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Perché tre done vada d’acordo, ghe vol una viva, una morta, e una piturada su la porta.

Tre donne vanno d’accordo soltanto se una è viva, un’altra è morta, e una terza è dipinta sulla porta.

Te si furbo come un gato de prìa...

Sei furbo come un gatto di pietra...

Chi ga sempre ‘l zucaro in boca ga sconto el velen.

Chi ha sempre zucchero in bocca nasconde del veleno.

Chi ga un amigo ga qualchedun, chi ga parenti no ga nissun.

Chi ha un amico ha qualcuno, chi ha parenti non ha nessuno.

Co uno xe sfortunà, anca s’el se senta, ghe piove sul da drio.

Quando uno è perseguitato dalla sfortuna, anche se sta seduto gli piove sul deretano.

L’aqua smarsise i pai.

L'acqua marcisce i pali

Sensa denti no se fa on soriso e sensa Santi o se va in Paridiso.

Senza denti non si fà un sorriso e senza Santi no si và in Paradiso.

Do comare le fa marcà da soe.

Due donne chiacchierone fanno il mercato da sole.

L’odio xe el mario e la vendeta xe so muger.

L’odio è il marito e la vendetta è sua moglie.

El naso dei gati, el zenocio dei omeni, e ’l culo de le done xe sempre fredi.

Il naso dei gatti, il ginocchio degli uomini, il sedere delle donne sono sempre freddi.

Al lume de candea no se vede ne a tosa ne a tea.

Al lume di candela non si vede né la ragazza né la tela.


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El can de do paruni xe morto de fame.

Il cane con due padroni è morto di fame.

Roso de peo, mato de serveo.

Rosso di capelli, matto di cervello.

Lagrima de prete e sudore de stradin no ga mai bagnà gnanca on scalin.

Le lacrime del prete e il sudore dello spazzino non hanno mai bagnato neanche uno scalino.

Minestra rescaldà no xe mai bona.

Minestra riscaldata non è mai buona.

El brodo longo, no l’è bon gnanca par i malà.

Il brodo lungo, non è buono nemmeno per i malati.

I schéi no i ga ganbe ma i core.

I soldi non hanno gambe ma corrono.

Dio te salva da omo che varda in tera e da femena che varda in celo.

Dio ti salvi da uomo che tiene lo sguardo verso terra e da donna che guarda il cielo.

I cani mostra i coioni e i coioni mostra i schei

I cani mostrano i coglioni e i coglioni mostrano i soldi

I popoli se mazza e i re se abraza

I popoli si ammazzano e i re si abbracciano

No tor mai consegi da zent andada in malora

Non prender mai consigli da gente fallita

Chi va per el mondo tuto vede, e chi sta a casa no lo crede

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Chi va per il mondo tutto vede, e chi resta a casa non lo crede

Per saver la verità, bisogna sentir do busiari

Per sapere la verità, bisogna sentire due bugiardi

Boca sarà, no ciapa mosche.

Bocca chiusa, non prende mosche.

El naso dei gati,el zenocio dei omeni,e'l culo de le done xe sempre fredi.

Il naso dei gatti, il ginocchio degli uomini, il sedere delle donne sono sempre freddi.

Chi ga un amigo ga qualchedun,chi ga parenti no ga nissun.

Meglio un buon amico che cento parenti.

Chi tropo se tira indrio finisse col culo in rio

Chi si tira troppo indietro finisce col culo a mollo

In mancanza de cavai anca i aseni trota

In mancanza di cavalli trottano anche gli asini

No farte mai capir che ti sa tuto

Non far capire mai che sai tutto

Amar e no vegnir amà, xe come forbirse 'l cul senza aver cagà

Amare senza essere amati è come pulirsi il culo senza aver cacato

Tuto va e vien, e gnente se mantien

Tutto va e viene, e niente rimane

Corendo drio al piaçere, se si aviçina al dolore

Correndo dietro al piacere ci si avvicina al dolore

Fate un nome e po' despoia ciese


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Fatti un nome e poi spoglia pure le chiese

A dir la verità basta un coion, ma a dir busie ghe vol un bricon

A dire la verità basta un coglione, ma a dire le bugie ci vuole un briccone

A pensar mal, no se fala mai

A pensare male, non si sbaglia mai

mai mostrar el cul par na siresa

mai esporsi se non vale la pena

se i dise che la vaca l'è mora vol dir che i ghe n'a catà un pelo.

se si racconta che la vacca è nera vuol dire che ne è stato trovato un pelo

Vardete da quei che te loda: o chi i t'ha imbroià o che i sta per imbroiarte

Guardati da quelli che ti lodano: o ti hanno imbrogliato o stanno per farlo

Signor fè che no sia beco: se ghe son, fé che no lo sapia: se, 'l so, fé che no ghe bada

Signore fate che non sia cornuto: se lo sono, che non lo sappia: se lo so, che non ci badi

Tacai a un ciodo, ma vivi

Appesi a un chiodo, ma vivi

El cafè l'è bon con tre S: sentà scotando e scrocando

Il caffè è buono con tre S: seduti, scottante e scroccato

Dio te varda da un magnador che no beve

Dio ti guardi da uno che mangia e non beve

Anca la coscienza fa el calo

Anche la coscienza fa il callo

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Chi va drio ai altri, no passa mai avanti

Chi segue gli altri, non passa mai avanti

Chi tropo se tira indrio finisse col culo in rio

Chi si tira troppo indietro finisce col culo a mollo

In mancanza de cavai anca i aseni trota

In mancanza di cavalli trottano anche gli asini

Ancuo val più i schei de la virtù

Oggi valgono più i soldi che la virtù

ladro piccolo non rubare, perché ladro grande ti farà impiccare.

ladro picolo no robàr, che ladro grando te farà picàr.

Gnaca el can move ea coa par niente

Nemmeno il cane muove la coda senza motivo.

peggio il rimedio che il male

pèso tacon che el buso

Pesar come un'alega.

Pesare come un'alga.

I morti conza e i morti desconza.

I morti cambiano il tempo da bello a brutto e i morti cambiano da brutto a bello.

L´è cóme quél che çercàa la pipa e él ghe l´aéa én bóca.

É come quello che cercava la pipa e l´aveva in bocca

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