Sei sulla pagina 1di 18

L NOSTRO CORPO (Di Vincenzo Riccio) Due lunghi bastoni di muscoli pieni, che portano a spasso due piccole

mani; che servono a stringere, a dare gli abbracci: ecco qui le mie uniche braccia. Ed ecco due mani simpatiche e belle che portano a spasso dieci dita sorelle, e servono molto, a fare di tutto: a stirare un prosciutto, a battere forte la testa del grano, a dare saluti con un piccolo ciao; a scrivere lettere alla vecchia Befana a fare carezze ad un orso australiano, a tirare i baffi ad un vecchio ranocchio, e ancora: a tagliare, infilare, grattare, spulciare e incollare due grandi frittate. E poi un rotondo che chiamano testa con sopra un vestito di pasta e minestra. Ma no, uno scherzo! si chiaman capelli ce lhanno pure le mucche e gli uccelli. Ed ecco il viso, diviso. Sopra due occhi che guardano tutto: lontano, vicino, davanti di lato. Sotto una bocca che dice che parla: perbacco! Una bolla che sembra una palla. Una bocca che solo per caso si mangia: un litro di biada, un etto di latte, un fiasco di crema, una barca di frappe. E al centro ciccione un naso speciale, che sente lodore di un grosso maiale. E poi in mezzo, nella parte davanti, al centro un pochino, tutti abbiamo lombellicolino.

LE GAMBE (Di Vincenzo Riccio)

Attenzione, gambe dritte, e contate insieme a me: uno, uno, due e tre. Ora attenti faccio il grillo e saltello come un merlo: gambe unite, salto avanti, pronti insieme tutti quanti. Uno, uno, due e tre Tutti quanti insieme a me. ( fare salti insieme ai bambini pi volte ripetendo la strofa pi volte) Ora faccio lelefante con le gigantesche zampe: gambe pronte assai allungate e facciamo passeggiate. Uno, uno, due e tre tutti quanti insieme a me. ( fare salti insieme ai bambini pi volte ripetendo la strofa pi volte) Con una gamba tirata su facciamo il salto della gru. Pronti, svelti, su saltate e laltra gamba non poggiate. Uno, uno, due e tre Tutti quanti insieme a me. ( fare salti insieme ai bambini pi volte ripetendo la strofa pi volte). Ora che son bravo davvero faccio il passo dorso nero. Su guardate come fare: le gambe bisogna un po allargare. Uno, uno, due e tre tutti quanti insieme a me. ( fare salti insieme ai bambini pi volte ripetendo la strofa pi volte). Ma lanimale che pi so imitare quello che al contrario sa camminare, e ora pronti andiamo allindietro e sembreremo un gambero vero. Uno, uno, due e tre tutti quanti insieme a me. ( fare salti insieme ai bambini pi volte ripetendo la strofa pi volte). Ed ecco a voi la scimmia equilibrista che cammina sul filo di pista. Un piede dopo laltro dovete portare con lequilibrio e senza cascare. Uno, uno, due e tre tutti quanti insieme a me. ( fare salti insieme ai bambini pi volte

ripetendo la strofa pi volte). STRISCIA, SALTA E POI GATTONA (Di Vincenzo Riccio) Ecco un gatto che gattona Un serpente che strisciona. Una lepre che ti scappa e una rana che lacchiappa. Un orsetto lavatore, un uccello cacciatore. Un pinguino damerino, una cicogna con un bambino. Un canguro calciatore, una farfalla pugilatore. Una gallina che vende polli e una giraffa che fa i contorni. Ma lanimale pi straordinario il grillo che fa il veterinario. E il cavallo, cosa, mai vista, un grande esperto di dentista. LE MANI (Di Vincenzo Riccio) Con le mani so salutare fare un pugno che fa tremare. So suonare le corde dellarpa, allacciare le stringhe a una scarpa. Con un dito una I so formare e con le mani congiunte pregare. So perfino mollare un ceffone se qualcuno mi dice fifone. Con la mano palleggio la palla e una carezza do a un cane che abbaia. Mi gratto dove sento prurito e mi cucio un vestito scucito. Toc toc se busso alla porta, strasc strasc se strappo la carta. Pum pum pum se batto il martello, drin drin drin con un campanello. So perfino sbucciare unarancia, riempir di spaghetti la pancia. Uno schiocco con le dita so fare e offrire una margherita a chi vuol profumare

E poi e poi? Scopritelo voi

IL NASO (Di Vincenzo Riccio) Tutti, si sa, hanno un naso normale, che utilizzano per odorare; io che sono un po permaloso sono nato con un naso goloso. Vuole odorare tre ore al giorno: torte di mele fatte al forno; per due ore e trenta minuti vuole sniffare solo tartufi; per cinque ore virgola tre ama lodore delle pere e del the. Guai se sente odor di rifiuti, caccia fuori cento starnuti. Vuole essere mille volte soffiato se annusa il fumo dun drago spennato. E se prende il raffreddore piange forte per il dolore. LA BOCCA (Di Vincenzo Riccio) Con la bocca posso mangiare un panino, leccare un gelato al budino; succhiare una caramella al limone o bere uno sciroppo al lampone. Posso ancora cantare a squarciagola, parlare sussurrando, dire no! Bah! Bisbigliando. E cosa eccezionale, fare una smorfia speciale: di disgusto disgustoso, di ferocia inferocita, di paura impaurita e proprio quando sono scocciato, soffio come un vento arrabbiato. Ma riservo agli amici e alla famiglia la funzione pi speciale che la bocca possa fare. Sapete qual ? Quella di baciare, baciare, baciare, solo te.

GLI OCCHI (Di Vincenzo Riccio) Con gli occhi posso guardare: lontano, vicino di lato; posso leggere un libro,

vedere un cartone animato. Posso ancora: incantarmi a guardare le stelle, un fiore appena sbocciato o un bruco che corre nel prato. Quante cose posso fare, con il semplice guardare! Anche locchietto, uno sguardo furbetto. Fare gli occhiacci, a chi fa un dispetto, e, sotto le feste di Natale, strabuzzare gli occhi per un dono regale. E quando la mamma mi grida un po arrabbiata: non fare questo, zitto! e mangia linsalata! io chiudo gli occhi per non sentire poi comincio anche a starnutire. E proprio quando non ne posso pi, anche una lacrima mi viene gi. Che cosa possiede un bambino (da Infanzia vol.1) Due piedi lesti lesti per correre e saltare, due mani sempre in moto per prendere e per fare, la bocca chiacchierina per tutto domandare. Due orecchie sempre allerta intente ad ascoltare. Due occhioni spalancati per tutto investigare e un cuoricino buono per molto molto amare.

Lo specchio (M.Milano) Sono alto o sono basso? Sono magro oppure grasso? Sono bruno o sono biondo? Ogni specchio che c al mondo mi risponde l per l che io son cos cos.

Filastrocca salta salta (da Raccogli idee ed.Tresei scuola) Filastrocca salta salta salta su una gamba e metti gi laltra. Salta sul vento a cielo aperto salta il fosso e mangia losso.

Sono caduto (da Raccogli idee ed.Tresei scuola) Sono caduto sul pavimento lho spolverato col naso e col mento. Mi sono alzato con gli occhi piangenti, mentre la bocca balbetta lamenti. Toccai le ginocchia ad una ad una, non avevo nulla per fortuna!

Cammina cammina (Mario Lodi) Sui quadretti della lavagna gli pareva dessere in campagna, ma alla cornice non bad e la testa vi picchi.

Filastrocca di Teresina (da: Esperienze nella scuola materna Signorelli, Milano) Questa la storia di Teresina che usciva ogni mattina con la sua sportina. Comprava: due uova una scatola di fiammiferi una banana faceva il giro della piazza ed ecco la tua faccia.

Indovinello (T.Dorigo) Siamo due sorelline di qua e di l dal naso morbide morbidine non per caso che siamo come due melarance e siamo proprio le ( guance)

Indovinello (da Raccogli idee ed.Tresei scuola) C una fila di fratini tutti bianchi e piccolini stanno sempre a chiacchierare, a ridere e a mangiare. Cosa sono? (denti)

Indovinello (da Raccogli idee ed.Tresei scuola) Girotondo indovinello sopra il fiume va il battello, chiusa, aperta, a volte sciocca credo proprio sia la (bocca)

Indovinello (da Raccogli idee ed.Tresei scuola) Sopra il mento c un monumento dritto o storto, lungo o corto, quando sarrabbia fa proprio cos: EpcEpc (naso)

PULIZIA DENTI Presto a letto (Hilarius) Son gi le otto e venti, bambini a letto, lavatevi i denti, lavatevi i denti sul lavandino col dentifricio e lo spazzolino. Lo spazzolino va su e gi finch di sporco non ce n pi. Son gi le otto e ventisei: su, presto a nanna, bambini miei!

Occhio bello (Popolare) Questo locchio bello questo suo fratello. Questa la chiesina e questo il campanello. Din,don,din,don,din,don. La testina bionda, guancia rubiconda, bocca sorridente, fronte uniscente Din,don,din,don,din,don.

Indovinello

(da Raccogli idee ed.Tresei scuola) Girotondo indovinello quando piove apro lombrello. Neri, biondi, ricci e belli sulla testa ho i (capelli)

Naso Tommaso (P.L.Albertini) Filastrocca del naso Tommaso che non si sa se apposta o per caso, decise senza permesso o biglietto di andare a zonzo per il visetto. - Orecchio mi fai posto? Lorecchietto: Ci penser - Boccuccia mi fai posto? - Io posto non ne ho. Sarrampic, allora, sui capelli ma tutti insieme quelli gli fecero un solletico noioso. E quel naso Tommaso curioso che, senza permesso o biglietto, era andato a zonzo nel visetto, ritorn al suo posto contento di sembrare un bel monumento: e, se lo cerchi, sta l, da novecentonovantanove gioved.

Teste fiorite (G.Rodari) Se invece dei capelli sulla testa ci spuntassero i fiori, sai che festa? Si potrebbe capire a prima vista chi ha il cuore buono, chi ha la mente trista. Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose: non pu certo pensare a brutte cose. Quellaltro poveraccio, dumor nero: gli crescono le viole del pensiero. E quello con le ortiche spettinate? Deve avere le idee disordinate, e invano ogni mattina spreca un vasetto o due di brillantina.

Girotondo del corpo (Anonimo) Due piccole mani che battono battono, due piccoli piedi che pestano pestano, due piccole mani che schioccano schioccano, due piccoli piedi che saltano saltano. Un piccolo corpo che fa girotondo,

si guarda dattorno e poi cade gi.

Prendi le mani (P.L.Albertini) Prendi le mani intreccia le dita e fatti un anello e fatti un cestello cos se il cielo cade gi a raccoglierlo sei tu. Prendi le mani e falle volare saranno gabbiani saranno farfalle cos primavera arriver e aspettare non potr. Prendi le mani e battile un poco saranno i tamburi alla danza del fuoco saranno i tam tam della prateria per un giorno di allegria.

Le dita della mano (da Raccogli idee ed.Tresei scuola) Pollice il monello Indice il pi bello Medio lungo lungo Anulare fa da fungo e ripara Mignolino che di tutti il pi piccino.

Filastrocca mani e piedi (Albertini-Barbini) Un piedino calci la luna e laltro si fece laltalena; poi si incontrarono sul pavimento e fecero quattro salti nel vento. Filastrocca mani e piedi, quattro in tutto come vedi, per star zitti, per fare il gatto, sempre in cerca di un topo distratto.

Una strana malattia (Giovanni Sale Amico libro La scuola) Per scoprire se son malato la mamma dal medico mi ha portato: in camice bianco mi ha visitato e una strana malattia mi ha trovato.

Risata felice, mani e braccia in movimento, smania continua di divertimento: questi sono i segni di riconoscimento di una strana malattia, facile da curare, che si chiama voglia di giocare.

Quello che ho (di R.Pezzani) Ho una manina bella, ne ho unaltra, sua sorella; ho un paio di piedini, due occhi birichini. Ho poi due orecchiette attente e curiosette. Linguetta ne ho una sola, ma in bocca lesta vola. Mi sa assai ben servire, tutto ormai sa dire. Ho il cuore per amare, la testa per pensare. Tutto quello che ho Iddio me lo don .

Filastrocca della gnoma linfa per le cinque dita (da Filastrocche e canzoni della Melavisione di M.Cecchi e B.Tognolini RAI ERI) Questo Pollice chiamato, dito basso e un po sgraziato. Prende, stringe, forte, piano, il padrone della mano. Questo Indice vien detto, saccente ma perfetto. Segna, suona e d lezioni, fa disegni e operazioni. Questo Medio, strano dito, alto alto e un po stordito. Lui fra tutti il numero tre ma della mano si sente il re. Questo serio lAnulare, proprio un dito da sposare. Suona bene il pianoforte, e poi si lecca mangiando le torte. E il numero cinque lo sai chi ? E un dito piccolo, somiglia a te. Mignolo, coda di tutta la mano, ringrazia e saluta da lontano.

Questa la mia faccia (di R.Piumini da Le canzoni dellalbero azzurro, I girini Bompiani) E questa la mia faccia, speriamo che ti piaccia: la fronte una campagna, il naso una montagna, gli occhi son fontane, le orecchie son due tane, la bocca una gran grotta, la lingua una marmotta che un po sta sotto i fiori, poi mette il muso fuori! BLBLBLBLBL! E questa la mia piazza, speriamo che ti piaccia: la fronte un grande viale, il naso un campanile, gli occhi son lampioni, le orecchie due portoni, la bocca casa mia, la lingua una poesia che prima resta muta, poi salta fuori tutta! BLBLBLBLBL!

Queste sono le mie manine (da Le stagioni ed.Leonardo) Queste son le mie manine queste son le mie manine presto via non ci son pi, questo il nido degli uccelli che sparisce e non c pi, questo il lungo cannocchiale per guardare da lontano questo il soffice guanciale buona notte e fate piano. Non vero, non vero! Queste sono le mie manine cannocchiale, farfalline, questo il nido ed il guanciale presto via non ci son pi.

Filastrocca Birimb (da Le Stagioni ed.Leonardo) Filastrocca birimb il nasino toccher e gli occhietti muover. La boccuccia proprio qua

le orecchie dietro un po. Filastrocca birimb il mio collo eccolo qua i capelli toccher le manine muover le mie braccia allungher. La mia pancia proprio qua la mia schiena dietro un po. Filastrocca birimb. Le mie gambe muover con i piedi salter giro intorno ancora un po poi mi fermo e cosa fo? Patapunfete, birimb!

Giorgione Pacioccone (da Un mondo di scoperte Ardea) Giorgione Pacioccone, assomiglia ad un pallone, ha il viso rubicondo, che sembra il sole tondo, la pancetta rotondella, ma non di pasta frolla, e salta come una molla.

Le dita della mano (da lArca di No ed. Leonardo) Il piccolo mignolo cos per giocare, mont sulla groppa del buon anulare. E questi dal medio, pian piano, bel bello si fece portare con laltro fratello. Il medio ch forte ma un po fannullone del povero indice mont sul groppone. Ma il pollice furbo si mise a fuggire e lindice svelto lo volle inseguire. E ancora linsegue coi tre sulla groppa. Intanto la mano galoppa, galoppa.

Il serpente

(I.S.R) Se il serpente voglio imitare il corpo sul pavimento debbo allungare: schiaccio la pancia, distendo le braccia piego le gambe e mi muovo senza zampe. Corpo qua corpo l chiss dove arriver.

Il mio corpo (da Progetto Guida Flipper ed.Raffaello) Mi guardo allo specchio: son alto, son basso son magro, son grasso la faccia paffuta oppure minuta? Le gambe diritte le braccia tondette il tronco sta eretto le spalle allins? Se osservo il mio corpo ne so un po di pi.

Filastrocca (da Progetto Guida Flipper ed.Raffaello) Filastrocca della bocca, filastrocchio del mio occhio, filastrecchia dellorecchia, filastretto del mio petto, filastramba di una gamba, filastroppa, laltra zoppa!

Filastrocca allo specchio (da Progetto Guida Flipper ed.Raffaello) Mi accorgo desser perfetto: uno il naso che non un vaso, una la bocca che non sciocca, una la lingua che non si piglia uno lombelico come quello di Federico uno il cervellino che lavora come un motorino uno il tubicino che arriva fino al sederino, per far funzionare il mio apparecchio tutto a posto si vede allo specchio!

Il buchino (da Progetto infanziaed.Raffaello) Un giorno un dentino si vide un buchino

e ridendo allo specchio disse: - Ohib sono vecchio! - Sei sporco e malato - e un po sfortunato Disse il fratello pi bianco e pi bello: - Il gelato hai mangiato ma lo spazzolino non hai usato. Caramelle, cioccolatini e un biscottino han fatto il tuo buchino. Dal dentista devi andare per tutto rimediare!

I piedi (A.M.Parisi) Ne hanno due tutti quanti sia poveri che benestanti; senza ali n motore vanno da mattina a sera; sempre sono accompagnati da dieci piccoli soldati. Non puoi farne a meno, credi, perch sono i tuoi piedi.

La testa (da Noi e loro, Anna Maria Parisi, ed. Emmerre libri) Ogni bimbo sulla testa di capelli ha la sua cresta; sul davanti c la fronte e sugli occhi, come un monte, sporge il naso birichino da soffiare per benino. Del color dellalbicocca son le labbra della bocca che se sapre, mamma mia, sembra un forno e cos sia.

I cinque sensi (da Noi e loro, Anna Maria Parisi, ed. Emmerre libri) Con gli occhi tutto vedo; fiuto col naso odori. Lorecchio mi fa intendere i suoni e i rumori, col gusto posso i cibi assaporare e col tatto ogni cosa sentire oppure toccare.

Testa (da Percorsi ed.Raffaello) Ogni bambino sulla testa di capelli ha la sua cresta. Sul davanti c la fronte e fra gli occhi, come un monte, sporge il nasino birichino, da soffiare per benino. Del colore dellalbicocca son le labbra della bocca, che se sapre, mamma mia, sembra un forno e cos sia.

Il corpo in rivolta (R.P. Denunzio) In un corpo, una volta, si anim una rivolta. Tutti quanti volevano un nome ma non sapevano proprio come. Due gli occhi, due le manine, due le narici, due i piedini. Anche le orecchie son due si sa e a chiamarle come si fa? Se provi a dire: Alza la mano Tutte e due vanno lontano. Anche i piedini salgono su, se non dici: Salta tu! Il vecchio cuore disse allora: Bisogna trovare una soluzione! Pi il tempo passa e ad ogni ora diventa grande la confusione. Il grande saggio che il cervello disse: Non litigate coi vostri fratelli. Da oggi in poi tutto cambier se destra e sinistra si user.

Il macinino (R.P.Denunzio) Nella pancia di ogni bambino di un animale o di un pesciolino, c una sorta di macinino o di una pala di mulino, che con la forza di un frullatore trita e ritrita a tutte le ore. Carne, pasta ed insalata, pane, burro e marmellata. Ma pu fare tanto male se poi mischi pepe e sale,

o se fai una gran scorpacciata di gelati e cioccolata. E il tuo stomaco, ora lo sai e rispettarlo sempre dovrai.

Il super computer (R.P.Denunzio) Nella testa di ogni bambino si nasconde un computerino. Sempre acceso ogni d anche senza un nuovo cd. Nella memoria un gran campione, ricorda fatti, cose, persone. Ordina ai muscoli di funzionare alle orecchie di ascoltare. Senza il suo aiuto nulla puoi fare neanche imparare o ragionare. Non si stanca di lavorare, anche la notte fa sognare. Tutto pu essere facile e bello se utilizzi bene il cervello: stanne certo un vero tesoro pi di mille monete doro.

Il malatino (G.Rodari, Filastrocche in cielo e in terra,Einaudi) Filastrocca del bambino malato con il decotto, con il citrato con larancia sul comodino, tagliata a spicchi in un piattino. Per tutti i mali di testa e di pancia tra un cofanetto e un mentino per consolare il malatino. Viene il dottore:- Vediamo cosE ti fa dire:- Trentatr! Poi pi tardi viene la sera viene la mamma leggera leggera e succhiando la sua menta il malatino si addormenta.

LE MANI (Di Vincenzo Riccio)

Con le mani so salutare fare un pugno che fa tremare. So suonare le corde dellarpa,

allacciare le stringhe a una scarpa. Con un dito una I so formare e con le mani congiunte pregare. So perfino mollare un ceffone se qualcuno mi dice fifone. Con la mano palleggio la palla e una carezza do a un cane che abbaia. Mi gratto dove sento prurito e mi cucio un vestito scucito. Toc toc se busso alla porta, strasc strasc se strappo la carta. Pum pum pum se batto il martello, drin drin drin con un campanello. So perfino sbucciare unarancia, riempir di spaghetti la pancia. Uno schiocco con le dita so fare e offrire una margherita a chi vuol profumare

E poi e poi? Scopritelo voi

MANI Le dita della mano

Il piccolo mignolo cos per giocare mont sopra il dorso del buon anulare. E questi dal medio pian piano, bel bello si fece portare con l'altro fratello. Il medio ch' forte ma un p fannullone del povero indice balz sul groppone. Ma il pollice furbo si mise a fuggire

e l'indice svelto, lo volle inseguire. E ancora l'insegue coi tre sulla groppa. Intanto la mano galoppa, galoppa. F.Manisco

Le dita della mano (filastrocca popolare) Il pollice vuol fare una focaccia e lindice la farina staccia. Il medio fa la pasta e la lavora e lanulare la focaccia indora. Ma restano i fratelli a bocca asciutta che il mignolino se la mangia tutta.

Potrebbero piacerti anche