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di Amana Virani
La mente è uno dei nostri più potenti strumenti. Le strabilianti capacità della mente hanno
assicurato a molti della nostra specie un livello straordinariamente elevato di sfarzo e
sicurezza. Ultimamente
Ultimamente giungono, però, segnali sempre più forti che queste applicazioni del
pensiero hanno raggiunto un limite. L’abilità della nostra mente di preservarci dal pericolo,
tempo
sostenerci nella ricerca di cibo, riparo e calore ha perso significato. È passato molto te mpo
da quando solo alcune specie si trovavano in pericolo per le nostre strategie di
sopravvivenza vincenti. Ora, queste minacciano l’intero pianeta, e con esso la nostra stessa
esistenza.
Conoscenza = Razionalità?
Il rapido sviluppo delle nostre capacità cognitive ha drammaticamente mutato la nostra
percezione del mondo, della realtà. Diciamo che sapere è potere; la nostra conoscenza ci ha
in effetti resi progressivamente più potenti. Abbiamo sviluppato un sempre maggior potere
di vita e di morte e soggiogato la natura; questo è il genere di potere che la conoscenza ci ha
portato. Cosa intendiamo, quindi, quando parliamo di conoscenza? Ogni applicazione della
mente, ogni bit di conoscenza, conducono necessariamente a questo genere di potere?
Nella nostra cultura, conoscenza è quasi divenuto sinonimo di razionalità – fatti, argomenti
logici, prove e scoperte scientifiche. Più la nostra civiltà ha accumulato questa forma di
conoscenza e l’ha resa disponibile al vasto pubblico, più la conoscenza irrazionale è stata
repressa. Le forme di conoscenza irrazionale sono comprensioni che possono essere colte
solo nella loro esistenza nel momento presente; “è”, quindi “è vero”, potrebbe essere un
modo di esprimere il principio della conoscenza irrazionale. Le forme di conoscenza
irrazionale hanno causato in noi paura per lungo tempo, perché sono completamente
incontrollabili, indecifrabili e imprevedibili. Sono, per definizione, un mistero. Non ci danno
potere, mentre piuttosto dimostrano la nostra mancanza di potere.
Ciò nonostante, negli ultimi anni le forme di conoscenza irrazionale hanno ricevuto una
crescente attenzione, curiosamente anche dall’establishment scientifico. Molti esperimenti,
per ora etichettati come “esoterici” ricadono in questa categoria. L’intuizione appartiene a
questa categoria, proprio come la saggezza, che è una profonda espressione della
conoscenza irrazionale. Credo che stiamo progressivamente aprendo queste aree, sebbene
l’irrazionale crei paura, perché sentiamo nel profondo che ci occorre questa forma di
conoscenza per rimanere mentalmente sani. Limitarci ad interconnessioni meramente seriali,
logico-razionali, riduce determinate capacità.
Leggiamo, con stupore, notizie di aborigeni che, senza alcun aiuto tecnologico o
un’educazione scolastica per come la intendiamo noi, possono comunicare gli uni gli altri a
grandi distanze. Siamo egualmente stupiti quando, chiedendo a donne di culture primitive
come fanno a sapere quando i loro bambini devono andare di corpo e tenerli lontano dal
proprio, loro ci guardano con stupore, pensando che abbiamo perso i nostri sensi e dicono:
“Ma lo sanno tutti.”
Nelle cosiddette culture sviluppate, siamo piuttosto primitivi rispetto a questi aspetti. Molti
di noi hanno perso l’accesso al proprio intuito molto tempo fa. La saggezza è un bene
sviluppato di rado, nonostante un sistema educativo gigantesco.
Una conoscenza
conoscenza antica
Un’antica conoscenza del potere e del naturale potenziale della mente umana è stata
tramandata nella tradizione dei Maya, nell’attuale Messico. È possibile oggi trovare diverse
correnti della tradizione dei “curanderos” – i tradizionali guaritori messicani. Alcuni lavorano
con ausili materiali, come candele, uova o con la tecnica delle macchie. Questa è la forma più
conosciuta di curanderismo. Altri curanderos (guaritori tradizionali) lavorano con gli spiriti;
si connettono con le anime di persone che si sono spostate tra gli esseri non incarnati per
promuovere la guarigione o il cambiamento. Anche questa forma di curanderismo è ben
conosciuta.
Una terza forma di guarigione tradizionale, meno conosciuta, è quella dei guaritori che
lavorano direttamente sul piano mentale. Essi creano il cambiamento solo attraverso il
potere dei loro pensieri. Questa tradizione è fuori del comune e gelosamente protetta, in
quanto le conoscenze che custodisce sono incomparabili ed immensamente potenti.
Ciò nonostante, una linea di questa tradizione ha deciso di rendere disponibile la
conoscenza custodita. I maestri di questa linea hanno visto le possibilità che ciò potrebbe
aprire ed hanno compreso l’immenso bisogno della nostra civiltà per questa conoscenza. Gli
insegnamenti trasmessi con questa conoscenza sono definiti gli insegnamenti Indaco.
Secondo gli insegnamenti Indaco, i sintomi riscontrati sono strettamente connessi con un
deficit di potere, che i curanderos chiamano potere Indaco. Per la precisione, non si tratta
esattamente di un deficit di potere ma piuttosto di un’incapacità di connettersi alle
frequenze indaco.
La frequenza Indaco
Secondo gli insegnamenti dei Maya, la frequenza indaco è il livello di vibrazione ove i
pensieri si formano, ove accadono le interazione tra essi, ove la loro essenza diviene realtà.
Per una comprensione seppur remota di cosa ciò significa, occorre comprendere
chiaramente che i pensieri che si formano alle frequenze Indaco hanno poco a che fare con i
pensieri per come li conosciamo. I pensieri Indaco si formano in modo non-verbale e non-
lineare. Essi sorgono dalla pura energia, dando origine a forme e vibrazioni che si
relazionano direttamente con ciò che è. Secondo gli insegnamenti Indaco, in accordo con gli
insegnamenti Veda dell’India, la frequenza Indaco è associata con il terzo occhio. Questo
centro energetico è descritto da molte tradizioni mistiche in tutto il mondo. Ad esso sono
associati poteri quasi magici.
Da un lato si ha accesso alla percezione cosciente dei fenomeni sottili, dall’altro l’abilità di
influenzare la realtà attraverso il potere del pensiero. Tutti i bambini pensano molto
intensamente alle cose, sperando così di trasformare in realtà il pensiero; raramente hanno
successo. Negli anni passati si è discusso e scritto molto riguardo al potere del pensiero;
pensiero positivo, messaggi subliminali o il potere della preghiera sono solo alcuni esempi
dei diversi modi con i quali abbiamo tentato di accedere al potere inutilizzato dei nostri
pensieri. Per quanto sentiamo la verità di questo potenziale, i risultati di questi metodi
spesso hanno deluso le nostre aspettative, né hanno raggiunto il potenziale che
intuitivamente sentiamo possibile. Siamo rimasti con la sensazione di non essere riusciti ad
afferrare il concetto o di non essere in possesso di tutti i pezzi del puzzle.
Secondo gli insegnamenti indaco, ciò dipende dal fatto che il nostro terzo occhio non é stato
attivato; anziché vibrare alle frequenze Indaco questo chakra vibra spesso alla frequenza di
ciò che associamo all’intelletto, la frequenza del giallo. Il risultato è una “mentalizzazione”,
un fenomeno assai diffuso nella nostra cultura che si manifesta in una varietà di sintomi. La
frequenza del giallo ha il potenziale di darci chiarezza, ma solo se attivo nel suo chakra
associato, il plesso solare, il centro dell’intuizione.
Nel terzo occhio, la frequenza del giallo induce una spirale senza fine di pensieri verbali-
seriali che possono combinarsi in un vero e proprio labirinto di pensieri. Nel caso peggiore,
diveniamo incapaci di prendere decisioni, anche se, o addirittura perché, abbiamo
accumulato tanta conoscenza. S’alternano catene senza fine di argomentazioni in entrambe
le direzioni, mentre l’originale capacità del piano mentale di vedere, differenziare e creare
con chiarezza è da tempo perduta.