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SIPRI

YEARBOOK
2019
Armaments,
Disarmament and
International
Security
Sintesi in italiano
STOCKHOLM INTERNATIONAL
PEACE RESEARCH INSTITUTE
Il SIPRI è un istituto internazionale indipendente impegnato in ricerche su conflitto, armi,
controllo delle armi e disarmo. Creato nel 1966, il SIPRI fornisce dati, analisi e raccomanda­
zioni basati su fonti aperte a politici, ricercatori, media e pubblico interessato.

IL SIPRI YEARBOOK
Il SIPRI Yearbook 2019 offre una serie di dati originali relativi a spesa militare mondiale,
produzione e trasferimenti internazionali di armi, forze nucleari, conflitti armati e
operazioni multilaterali di pace, nonché analisi aggiornate su aspetti importanti circa il
controllo delle armi, della pace e della sicurezza internazionale.
Questa pubblicazione sintetizza i contenuti del SIPRI Yearbook 2019 e propone estratti
delle sue appendici.

INDICE
1. Introduzione. Stabilità internazionale e sicurezza umana nel 2018 1

Parte I. Conflitti armati e gestione del conflitto, 2018

2. Conflitti armati e processi di pace 2


3. Operazioni di pace e gestione del conflitto 4

Parte II. Spesa militare e armamenti, 2018

4. Spesa militare 6
5. Trasferimenti internazionali e sviluppi nella produzione di armi 8
6. Forze nucleari nel mondo 10

Parte III. Non-proliferazione, controllo delle armi e disarmo, 2018

7. Disarmo nucleare, controllo delle armi e non-proliferazione 12


8. Minacce chimiche e biologiche alla sicurezza 14
9. Strumenti globali di controllo delle armi convenzionali 15
10. Tecnologie dual-use e controllo del commercio delle armi 16

Appendici 18

© SIPRI 2019
www.sipriyearbook.org Edizione italiana a cura di Lorraine Charbonnier e Francesco Merlo © T.WAI 2019
1. INTRODUZIONE. hanno sollevato ulteriori perplessità su
STABILITÀ INTERNAZIONALE E quanto i regimi di disarmo e controllo delle
SICUREZZA UMANA NEL 2018 armi siano applicabili e affidabili dato
l’attuale clima politico internazionale.
dan smith Nell’assenza di una potenza fortemente a
favore dello status quo, vi è meno certezza
Questa è la 50a edizione del SIPRI Year-
sul fatto che le leggi e le regole del sistema
book. Nel corso degli anni vi sono stati
internazionale saranno rispettate, per non
riportati i cambiamenti nella politica mon­
parlare delle sue norme e dei suoi presuppo­
diale e nella tecnologia militare, fornendo
sti impliciti. Cina, Russia e USA stanno
dati essenziali su armamenti, disarmo e
mettendo volontariamente alla prova sva­
sicurezza internazionale.
riate componenti del sistema globale, dalla
I trend degli ultimi anni sono stati gene­
geografia politica di regioni chiave all’equi­
ralmente negativi. Se nel 2018 ci sono stati
librio di potenza nella finanza internazio­
alcuni segnali positivi – quali la distensione
nale. La deriva verso l’instabilità globale è
nella penisola coreana, le attività diplomati­
stata testimoniata dalle continue tensioni
che tra USA e Corea del Nord (e una gene­
tra Occidente e Russia, dalla “guerra com­
rica strategia di denuclearizzazione), uno
merciale” tra USA e Cina e dalla contrappo­
sforzo comune per affrontare, limitare e
sizione tra Iran e Arabia Saudita, schierati
porre fine alla violenza in Yemen, l’accordo
su fronti opposti nei conflitti armati in Iraq,
di pace tra Eritrea ed Etiopia e i primi tenta­
Siria e Yemen.
tivi del Consiglio di Sicurezza ONU di
L’intersecarsi di cambiamento climatico
affrontare le conseguenze del cambiamento
e insicurezza può avere conseguenze pro­
climatico – quelli negativi sono apparsi
fonde e inevitabili sulla sicurezza umana e
significativi. Tra questi, si rilevano il ritiro
nazionale in molti paesi, così come sulla
degli USA dall’Accordo iraniano sul nucle­
stabilità internazionale. In assenza di
are e dal Trattato sulle forze nucleari a git­
un’azione correttiva per mitigare le emis­
tata intermedia e breve (INF Treaty) e le
sioni di carbonio e adattarsi alle conse­
continue tensioni geopolitiche in diverse
guenze del cambiamento climatico,
località. Più in generale, la spesa militare,
dovremo affrontare gravi criticità a metà
i trasferimenti di armi e l’incidenza dei con­
del secolo, o prima. Ci sono alcuni progressi
flitti armati nel mondo sono rimasti elevati.
per permettere a norme e istituzioni di far
Nel complesso, dunque, il bilancio del 2018
fronte a queste sfide, ma, come nel controllo
rimane negativo.
delle armi e nel disarmo, cooperazione e
Sia USA che Russia stanno attraversando
multilateralismo rimangono essenziali. Vi è
un percorso strategico di rinnovamento
l’urgente necessità di trovare una via
nucleare. Negli USA ciò presuppone armi
d’uscita dalle numerose lotte per il potere
nucleari potenziate e modernizzate, la pro­
posta di una nuova forza armata spaziale e
che caratterizzano la politica mondiale.  •
un più ampio programma di difesa dai mis­
sili balistici. In Russia, il piano strategico
non è meno espansivo. Inoltre, l’uso di armi
chimiche in Siria e un tentato omicidio
mediante agente nervino nel Regno Unito

introduzione 1
2. CONFLITTI ARMATI E In Nicaragua ci sono stati disordini politici
PROCESSI DI PACE e violenze, mentre in Venezuela la crescente
crisi umanitaria – che include un massiccio
La maggior parte dei conflitti armati con­ flusso di rifugiati in uscita – ha suscitato
temporanei coinvolge una combina­zione di preoccupazioni sulla possibile destabilizza­
eserciti regolari, milizie e combattenti zione regionale. Problemi economici, cri­
civili. Gli scontri avvengono raramente su minalità endemica e corruzione hanno
campi di battaglia ben definiti e sono spesso contribuito al deterioramento dei livelli di
intermittenti, con un’ampia gamma di fiducia nella democrazia.
intensità e brevi cessate il fuoco. All’inizio
del 2018 il numero di sfollati nel mondo era Asia e Oceania

di 68,5 milioni, compresi più di 25 milioni di Sette paesi dell’Asia e dell’Oceania sono
rifugiati. Continuano le crisi dei rifugiati in stati coinvolti in conflitti armati nel 2018:
Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Afghanistan, Filippine, India, Indonesia,
Repubblica Democratica del Congo, Myan­ Myanmar, Pakistan, e Thailandia. La
mar, Somalia, Sud Sudan, Siria e Yemen. guerra in Afghanistan risulta il conflitto
armato più letale al mondo con 43mila
Americhe
morti fra militari e civili. Nonostante alcuni
Nelle Americhe, l’attuazione del processo sviluppi promettenti nei vari processi di
di pace in Colombia ha incontrato diversi pace, alla fine dell’anno le parti coinvolte
problemi nel 2018. Sebbene la Colombia nel conflitto erano più divise che mai, la
fosse l’unico paese in America centrale e violenza era in aumento e le potenze regio­
meridionale con un conflitto armato attivo, nali e internazionali mantenevano posi­
insicurezza e instabilità restano diffuse zioni divergenti.
nella regione a causa della presenza di A livello regionale, due tendenze emer­
bande criminali e gruppi armati non statali. genti sono state la crescente violenza legata

c on f l i t t i a r m at i n e l 2 0 1 8

Principali conflitti armati con


oltre 10.000 vittime associate
al conflitto nel 2018.
Conflitti armati ad alta intensità
con 1.000–9.999 vittime
associate al conflitto nel 2018.
Conflitti armati a bassa
intensità con 25–999 vittime
associate al conflitto nel 2018.

2 sipri yearbook 2019, sintesi


alla politica identitaria, basata sulla pola­ alto dal 2014. Mentre la guerra civile siriana
rizzazione etnica e/o religiosa, e l’aumento è tutt’altro che finita, nel 2018 vi è stata una
dell’attività di gruppi jihadisti transnazio­ distensione dovuta alla quasi totale scon­
nali, inclusa la presenza dello Stato islamico fitta dello Stato islamico e al consolida­
in Afghanistan, Cina, Filippine, India, mento del controllo territoriale da parte del
Indonesia, Malesia e Pakistan. Due impor­ governo siriano. Ciononostante, il conflitto
tanti aspetti positivi sono invece stati il siriano è rimasto uno dei più devastanti al
processo di pace nella penisola coreana e il mondo. In Yemen le condizi­oni umanitarie
ripristino della tregua tra India e Pakistan sono peggiorate nel 2018 come risultato del
sul Kashmir. conflitto intermittente per la città portuale
di Hodeida. L’Accordo di Stoccolma tra
Europa
Huti e governo yemenita raggiunto alla fine
Il conflitto armato in Ucraina è stato l’unico dell’anno è stato motivo di ottimismo,
attivo in Europa nel 2018. Oltre a una serie anche se persistono divergenze importanti
di cessate il fuoco temporanei, sono stati che dovranno essere colmate in negoziati
compiuti pochi progressi nel processo di futuri.
pace. Altrove le tensioni sono rimaste legate
Africa subsahariana
a conflitti irrisolti, specialmente quelli nello
spazio post-sovietico e in contesti militariz­ In Africa subsahariana, undici paesi sono
zati e controversi come nel caso della stati coinvolti in conflitti armati nel 2018:
regione del Mar Nero. La fine dell’anno ha Burkina Faso, Camerun, Etiopia, Mali,
invece visto la controversia tra Macedonia e Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana,
Grecia rispetto alla denominazione nazio­ Repubblica Democratica del Congo, Soma­
nale prossima alla risoluzione mentre il lia, Sudan e Sud Sudan. Molti di questi con­
gruppo separatista basco Euskadi Ta Aska­ flitti si sovrappongono tra stati e regioni, in
tasuna (ETA, Paese basco e libertà) si è for­ particolare nel bacino del Lago Ciad e nel
malmente sciolto. Sahel, a causa delle attività transnazionali
di gruppi islamisti violenti, altri gruppi
Medio Oriente e Nord Africa
armati e reti criminali. I conflitti sono
Nel 2018 i conflitti attivi in Medio Oriente e spesso anche associati a povertà estrema,
Nord Africa sono stati sette: Egitto, Iraq, malgoverno, fragilità economica e scarsa
Israele, Libia, Siria, Turchia e Yemen. Il resilienza. Anche nel 2018, tre questioni
panorama della sicurezza della regione è trasversali hanno caratterizzato la regione:
stato inoltre caratterizzato da tre questioni (a) la continua internazionalizzazione delle
trasversali: (a) le rivalità interstatali con attività di antiterrorismo; (b) la diversa por­
alleanze e interessi in continuo mutamento; tata e frequenza della violenza elettorale;
(b) la costante minaccia rappresentata dai (c) la scarsità d’acqua e il crescente impatto
gruppi jihadisti; (c) la maggiore competi­ del cambiamento climatico. A luglio,
zione per l’acqua e il crescente impatto del l’accordo di pace tra Etiopia ed Eritrea ha
cambiamento climatico. rappresen­tato una potenziale svolta per il
Il conflitto armato e i disordini civili tra Corno d’Africa.  •
Israele, Hamas e altre organizzazioni pale­
stinesi a Gaza hanno raggiunto il livello più

conflitti armati e gestione del conflitto 3


3. OPERAZIONI DI PACE E nel 2016–17 a 6,7 miliardi nel 2018–19, in
GESTIONE DEL CONFLITTO gran parte a causa della chiusura delle mis­
sioni per le quali era già previsto il ritiro
La missione NATO in Iraq (NMI) è stata piuttosto che per nuovi approcci o una mag­
l’unica nuova operazione multilaterale di giore efficienza. Se non verranno istituite
pace istituita nel 2018, mentre solo due sono nuove operazioni, è possibile prevedere
state chiuse: la missione ONU in Liberia e la un’ulteriore riduzione a seguito della chiu­
missione preventiva della Commissione per sura della missione ibrida ONU-Unione
lo sviluppo dell’Africa australe (SADC) nel Africana in Darfur (UNAMID) e della Mis­
Regno del Lesotho (SAPMIL). Nel 2018 solo sione ONU in Repubblica Democratica del
60 operazioni multilaterali di pace risulta­ Congo (MONUSCO). Inoltre, molti dei tagli
vano attive, il numero più basso dal 2013. richiesti dall’amministrazione Trump non
Per il terzo anno consecutivo il numero hanno ancora avuto luogo.
di personale impiegato in operazioni multi­ Rispetto al 2017 il numero di decessi
laterali di pace è diminuito raggiungendo i legati ad atti ostili è fortemente diminuito
144.791 individui alla fine del 2018. Di nelle operazioni di pace ONU. Le 27 vittime
questi, 95.488 erano impiegati in operazioni sono state meno della metà del 2017 e rap­
di pace ONU (una riduzione del 2,9%) e presentano il numero più basso dal 2012.
49.303 in operazioni multilaterali di pace Per altro, anche in ragione dell’ecceziona­
guidate da organizzazioni e alleanze regio­ lità del 2017, il numero del personale mobili­
nali o da coalizioni di stati ad hoc (una cre­ tato è diminuito. Nel 2018, il numero di
scita del 3,7% prevalentemente dovuta vittime per atti ostili (per 1.000 individui in
all’aumento del personale coinvolto uniforme) è tornato ai livelli del 2013–16. Se
nell’opera­zione NATO Resolute Support però le condizioni dell’operazione di pace
Mission, RSM). Il numero totale del perso­ ONU in Mali (MINUSMA) sono migliorate,
nale dispiegato in Africa è sceso per il terzo il livello dei decessi è rimasto relativamente
anno consecutivo, raggiungendo il livello alto nelle operazioni di pace ONU in
più basso degli ultimi cinque anni: 104.238 Repubblica Centrafricana (MINUSCA) e in
persone. Repubblica Democratica del Congo
(MINUSCO).
Tendenze delle operazioni di pace ONU

Circa il 66% del personale impiegato in ope­ Soluzioni militarizzate


razioni di pace è coinvolto in operazioni L’amministrazione Trump è responsabile
ONU e circa il 72% di essi si trova in Africa. solo in parte per l’attenzione rivolta alle
Si registra, tuttavia, un tendenziale allonta­ soluzioni militarizzate. Lo dimostrano
namento dall’ONU e dall’Africa. Ciò è anche le precedenti missioni di formazione
dovuto principalmente al clima ancora e accompagnamento dell’UE e della NATO
negativo intorno alle operazioni a guida (es. NMI e RSM, entrambe volte a suppor­
ONU, in particolare per quanto riguarda i tare le forze locali) così come le operazioni
bilanci e gli incidenti mortali, nonché per regionali basate su coalizioni e diverse da
una crescente fiducia nei confronti di solu­ quelle di pace (es. Joint Force of the Group of
zioni militarizzate. Five for the Sahel, JF G5S e Multi­national
Il budget per le operazioni di peacekeep­ Joint Task Force, MNJTF, contro Boko
ing ONU è sceso da 7,9 miliardi di dollari

4 sipri yearbook 2019, sintesi


no . di ope r a z ion i m u lt i l at e r a l i di pac e , 2 0 0 9 –1 8
70

60

50
No. di operazioni

40

30

20

10

0
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Operazioni guidate da: ONU Organizzazione o alleanza regionale Coalizione ad hoc

Haram). Mentre le operazioni di pace ONU (A4P), gli stati membri e altri partner e
hanno le loro criticità, resta da vedere se stake­holder hanno concordato una “Dichia­
l’alternativa fornita dalla formazione di razione di impegno condiviso” su temi quali
forze nazionali e dalla creazione di altri tipi protezione dei civili, sicurezza, perform­
di operazioni multilaterali per combattere ance e responsabilità. Mentre il Segreta­
insorti e ‘terroristi’ sarà più efficace. Nel riato sta introducendo delle riforme per
Sahel, ad esempio, si è assistito a un’ulte­ mantenere rilevanti le operazioni di pace, le
riore destabilizzazione e sia JF G5S che difficoltà delle missioni di formazione e
MNJTF sono state oggetto di continui accompagnamento di altre operazioni mul­
attacchi mentre le forze nazionali sono tilaterali rimangono significative. È ancora
state coinvolte in casi di grave violazione presto per sapere cosa ne sarà delle opera­
dei diritti umani. zioni di pace ONU e se altri tipi di opera­
zioni diventeranno più importanti per
Riforme ONU in materia di peacekeeping
rafforzare pace e sicurezza a livello inter­
L’ONU continua a portare avanti la sua nazionale.  •
riforma del peacekeeping. Il Segretariato
sta lavorando alla messa in atto delle racco­
mandazioni del Rapporto Cruz sulla ridu­
zione dei decessi causati da atti ostili e ha
avviato revisioni strategiche delle opera­
zioni concentrandosi su prevenzione e
risposta allo sfruttamento e agli abusi ses­
suali. Il 1° gennaio 2019 è entrata in vigore
la riforma dell’architettura di pace e sicu­
rezza. Nel 2018, nell’ambito dell’iniziativa
del Segretario generale Action for Peace

conflitti armati e gestione del conflitto 5


4. SPESA MILITARE s pe s a m i l i ta r e mon di a l e , 2 0 1 8

Si stima che nel 2018 la spesa militare mon­ Spese Variazione


diale abbia raggiunto i 1.822 miliardi di Regione (mrd. USD) (%)

dollari, pari al 2,1% del PIL globale o a Africa (40,6) –8,4


239 dollari pro capite. La spesa complessiva Nord Africa (22,2) –5,5
Africa subsahariana 18,4 –11
è cresciuta per il secondo anno consecutivo
Americhe 735 4,4
e ha superato per la prima volta 1,8 trilioni America centrale 8,6 8,8
di dollari, con un aumento del 2,6% rispetto e Caraibi
al 2017 e del 5,4% rispetto al 2009. Nord America 670 4,4
La crescita della spesa complessiva è Sud America 55,6 3,1
stata ampiamente influenzata dall’anda­ Asia e Oceania 507 3,3
mento di quella nelle Americhe, in Asia e in Asia centrale e meridionale 85,9 4,2
Asia orientale 350 4,1
Oceania – e in particolare dagli aumenti di
Oceania 29,1 –2,9
USA e Cina. In Europa, la spesa è cresciuta
Sud-est asiatico 41,9 –0,8
dell’1,4%, soprattutto a causa dell’incre­ Europa 364 1,4
mento in Europa occidentale dove tutti i Europa centrale 28,3 12
paesi tranne tre hanno aumentato la loro Europa orientale 69,5 –1,7
spesa. La spesa militare in Africa è diminu­ Europa occidentale 266 1,4
ita dell’8,4%. Per il quarto anno consecutivo Medio Oriente . . . .
il SIPRI non è in grado di fornire una stima Totale mondiale 1.822 2,6
della spesa militare totale in Medio Oriente, ( ) = stime incerte; . . = dati non disponibili.
ma quella degli 11 paesi mediorientali per i Dati espressi in USD a prezzi correnti (2017).
quali sono disponibili dati è diminuita Variazioni espresse in termini reali (2017–18).

dell’1,9%.
Tra il 2017 e il 2018, l’onere militare – cioè tense ha rappresentato il 36% di quella
la spesa militare in percentuale del PIL – è mondiale ed è stata 2,6 volte superiore a
calata in tutte le regioni fatta eccezione per quella della Cina, il secondo paese in classi­
l’Europa, dove c’è stata una spinta da parte fica. L’aumento della spesa militare statuni­
degli stati membri della NATO per raggiun­ tense può essere attribuito a due fattori:
gere il livello di spesa di riferimento del 2% l’incremento del 2,4% degli stipendi del
del PIL entro il 2021. In media, i paesi delle personale militare e la messa in atto di
Americhe hanno avuto il più basso onere costosi programmi di acquisizione di armi
militare (1,4% del PIL) che sale a 1,6% in convenzionali e nucleari.
Europa, 1,7% in Africa, Asia e Oceania e a Nel 2018 la Cina ha stanziato circa
4,4% nei paesi del Medio Oriente per i quali 250 miliari di dollari per le forze armate,
sono disponibili i dati. con un aumento del 5% rispetto al 2017 e del
USA, Cina, Arabia Saudita, India e Fran­ 83% rispetto al 2009. La spesa militare
cia sono i paesi che hanno speso di più e, cinese è pressoché legata alla crescita eco­
insieme, rappresentano il 60% della spesa nomica del paese, che nel 2018 ha registrato
militare globale. Per la prima volta in sette il livello più basso degli ultimi 28 anni. Per i
anni gli USA hanno aumentato la spesa prossimi anni ci si può quindi attendere una
militare fino a raggiungere i 649 miliardi di crescita più lenta della spesa militare.
dollari. Nel 2018, la spesa militare statuni­

6 sipri yearbook 2019, sintesi


va r i a z ion e pe rc e n t ua l e n e l l a s pe s a m i l i ta r e , pe r s u b r e gion e

Mondo
Nord Africa
Africa subsahariana
America centrale e Caraibi
Nord America
Sud America
Asia centrale e meridionale
Asia orientale
Sud-est asiatico
Oceania
Europa centrale
Europa orientale
Europa occidentale

–30 –20 –10 0 10 20 30 40 50 60 70 80

% variazione 2017–18 % variazione 2009–18

Con l’8,8% del PIL in spesa militare, 2002, nel 2018 solo 36 dei 193 stati membri
l’Arabia Saudita è il paese con il maggiore hanno fatto rapporto sulle loro spese mili­
onere militare nonostante la spesa sia scesa tari. A livello nazionale, invece, il SIPRI
del 6,5% nel 2018 (67,8 miliardi di dollari). ha ottenuto dati sulla spesa militare di
L’India (66,5 miliardi di dollari) e la Francia 168 paesi, raccogliendo informazioni da
(63,8 miliardi di dollari) sono stati rispetti­ documenti ufficiali del governo di 150 di
vamente il quarto e il quinto paese in classi­ questi.
fica per spesa militare. La trasparenza nella spesa militare
Con 61,4 miliardi di dollari, nel 2018 la richiede non solo la disponibilità pubblica
spesa militare russa è stata ridotta del 22% dei dati, ma anche la loro completezza, la
rispetto al picco del 2016 e per la prima facilità di accesso e il dettaglio dei vari tipi
volta dal 2006 la Russia non figura nella di finanziamento delle attività militari.
classifica dei primi cinque paesi per spesa Disaggregare i dati dei budget in attività
militare. militari e non è un passaggio importante
In termini relativi, i tre principali per aumentare la trasparenza nella spesa
aumenti di spesa militare tra il 2017 e il 2018 militare. Secondo uno studio sul Brasile,
sono stati registrati in Burkina Faso (52%), un’accurata disaggregazione delle risorse
Giamaica (40%) e Armenia (33%), mentre le destinate alle forze armate per compiti di
tre principali diminuzioni sono state regi­ polizia permette una maggiore precisione
strate in Sud Sudan (50%), Sudan (49%) e dei dati sulla spesa militare.  •
Benin (28%).

Trasparenza nella spesa militare

Il calo di risposte al Rapporto ONU sulle


spese militari è proseguito nel 2018. Dopo
aver raggiunto il picco di 81 risposte nel

spesa militare e armamenti 7


5. TRASFERIMENTI maggior fornitore di armi in quel periodo.
INTERNAZIONALI E SVILUPPI Nel 2014–18, le esportazioni di armi statu­
NELLA PRODUZIONE DI ARMI nitensi sono state superiori del 75% rispetto
a quelle russe.
Il volume dei trasferimenti internazionali Quella di Asia e Oceania è stata la princi­
di sistemi d’arma è aumentato del 7,8% tra i
pale regione di importazione, rappresen­
quinquenni 2009–13 e 2014–18, raggiun­
tando il 40% del volume globale delle
gendo il livello più alto dalla fine della Guerra
importazioni di sistemi d’arma nel 2014–18.
fredda. Tale aumento conferma la tendenza
Il Medio Oriente ha rappresentato il 35%
ascendente iniziata nei primi anni 2000.
delle importazioni con un flusso in aumento
I cinque maggiori fornitori di armi nel
del 87% tra 2009–13 e 2014–18. Al contrario,
periodo 2014–18 – USA, Russia, Francia,
il flusso di armi verso tutte le altre regioni è
Germania e Cina – rappresentano il 75% del
diminuito tra i due periodi: del 36% verso le
volume totale delle esportazioni a livello
Americhe, del 13% verso l’Europa, del 6,7%
globale. A partire dal 1950, USA e Russia
(o URSS prima del 1992) sono sempre stati verso Asia e Oceania e del 6,5% verso l’A­
di gran lunga i maggiori fornitori di sistemi frica. I cinque maggiori importatori di armi
d’arma e, insieme a quelli dell’Europa occi­ sono stati Arabia Saudita, India, Egitto,
dentale, hanno storicamente dominato la Australia e Algeria che insieme rappresen­
classifica dei primi dieci fornitori. tano il 35% delle importazioni totali. Il
Nel periodo 2014–18, gli USA sono stati i gruppo dei principali importatori è più ete­
maggiori fornitori di sistemi d’arma, con rogeneo e ha visto più cambiamenti nel
esportazioni in almeno 98 stati. Il divario tempo rispetto a quello dei principali espor­
tra gli USA e tutti gli altri esportatori si è tatori. Dal 1950, il SIPRI ha identificato
ampliato. Nel 2009–13 le esportazioni sta­ 255 attori (202 stati, 48 gruppi armati non
tunitensi sono state superiori del 12% statali e 5 organizza­zioni internazionali)
rispetto a quelle della Russia, il secondo che hanno ricevuto sistemi d’arma in

t e n de n z e n e i t r a s f e r i m e n t i di a r m i , 19 5 0 –2 0 1 8

50
(valori indicatori di tendenze in miliardi)

40
Volume di armi trasferite

30

20

10

0
0 5 5 6 0 65 70 975 980 985 990 995 000 005 010 18
5 19 19 19 19 20
19 1 1 1 1 1 2 2 2

8 sipri yearbook 2019, sintesi


pr i nci pa l i e s p or tat or i e i m p or ta z ion e di si s t e m i
i m p or tat or i di si s t e m i d ’a r m a , pe rc e n t ua l e de l l a
d ’a r m a , 2 0 14 –1 8 quo ta gl ob a l e , pe r r e gion e e
s u b r e gion e , 2 0 14 – 1 8
Quota Quota
Espor- sull’export Impor- sull’import Quota globale (%)
tatore globale (%) tatore globale (%) Regione 2014–18
1 USA 36 1 Arabia Saudita 12 Africa 7,8
2 Russia 21 2 India 9,5 Nord Africa 5,9
3 Francia 6,8 3 Egitto 5,1 Africa subsahariana 1,9
4 Germania 6,4 4 Australia 4,6 Americhe 6,2
5 Cina 5,2 5 Algeria 4,4 America centrale –
6 Regno Unito 4,2 6 Cina 4,2 e Caraibi
7 Spagna 3,2 7 EAU 3,7 Nord America –
8 Israele 3,1 8 Iraq 3,7 Sud America 2,4
9 Italia 2,3 9 Corea del Sud 3,1 Asia e Oceania 40
10 Paesi Bassi 2,1 10 Vietnam 2,9 Asia centro-meridionale 1,6
Asia orientale 10
Oceania 4,8
almeno un anno. Di questi, 26 hanno rice­
Asia meridionale 14
vuto armi in tutti gli anni tra il 1950 e il Sud-est asiatico 9,4
2018, mentre altri tre per ogni anno in cui Europa 11
sono esistiti. Europa centrale –
Europa orientale –
Trasparenza nei trasferimenti di armi Europa occidentale –
Il numero di stati che hanno comunicato le Medio Oriente 35
Altri 0,1
proprie importazioni ed esportazioni al
Registro ONU delle armi convenzionali – = nessuna consegna.
‘Altri’ si riferisce a organizzazioni inter­
(UNOCA) rimane molto basso e non si sono
nazionali (o attori non statali) che non hanno
verificati cambiamenti di rilievo per quanto sede in una singola regione, così come a
riguarda i vari meccanismi di notifica destinatari non identificati che non possono
nazionali e regionali. essere collegati a una regione specifica.
Con la ratifica del Trattato del 2013 sul
commercio di armi da parte di un maggior pubblicano tale informazione. Sulla base di
numero di stati, sono di più i paesi che questi dati, il SIPRI stima che il valore totale
adempiono all’obbligo di comunicare le del commercio mondiale di armi nel 2017 sia
esportazioni e le importazioni di armi. La stato pari ad almeno 95 miliardi di dollari.
proporzione di stati firmatari che ha fatto
rapporto è però diminuita. Produzione di armi e servizi militari

La classifica SIPRI dei 100 maggiori pro­


Il valore finanziario delle
duttori di armi e servizi militari indica
esportazioni di armi, 2017*
quali sono le grandi industrie di armamenti
Nonostante i dati del SIPRI sui trasferi­ (al di fuori della Cina). Il fatturato totale
menti di armi non rappresentino il loro di queste imprese nel 2017* è stato di
valore finanziario, molti paesi esportatori 398 miliardi di dollari (2,5% in più rispetto

* Ultimo anno per cui sono disponibili dati. •


al 2016). 

spesa militare e armamenti 9


6. FORZE NUCLEARI NEL MONDO tuire e modernizzare testate nucleari,
impianti di produzione, sistemi di lancio
All’inizio del 2019, nove stati – USA, Russia, aerei e missilistici. Nel 2018 il Dipartimento
Regno Unito, Francia, Cina, India, della Difesa statunitense ha elaborato piani
Pakistan, Israele e Repubblica Popolare per sviluppare nuove armi nucleari e modi­
Democratica di Corea (o Corea del Nord) –
ficarne altre per conferire loro funzioni e
disponevano di circa 13.865 armi nucleari,
missioni militari più ampie.
di cui 3.750 dispiegate e operative. Di
Gli arsenali degli altri stati dotati di armi
queste, quasi 2.000 sono tenute in stato di
nucleari sono nettamente più ridotti, ma
elevata prontezza.
tutti stanno sviluppando o installando nuovi
Arsenali nucleari sistemi d’arma oppure hanno annunciato
l’intenzione di farlo. La Cina sta gradual­
Complessivamente, il numero di testate
mente aumentando le dimensioni e diversi­
nucleari continua a diminuire, soprattutto
ficando la composizione del suo arsen­ale.
grazie alla riduzione degli arsenali di USA e
Russia – che insieme rappresentano oltre il L’India e il Pakistan stanno ampliando le
90% delle armi nucleari al mondo – come loro capacità di produzione di materiale fis­
previsto dal Trattato del 2010 sulle misure sile militare su una scala che nel prossimo
per l’ulteriore riduzione e limitazione delle decennio potrebbe portare a un aumento
armi strategiche offensive (New START) e significativo delle dimensioni dei loro inven­
in seguito a scelte unilaterali. Tuttavia, il tari di armi nucleari. La Corea del Nord con­
ritmo delle riduzioni è rallentato rispetto a tinua a dare priorità al programma nucleare
dieci anni fa e né la Russia né gli USA si sono militare come elemento centrale della sua
impegnati a negoziare altre riduzioni delle strategia di sicurezza nazionale anche se nel
rispettive forze nucleari. Contemporanea­ 2018 ha annunciato una sospensione dei test
mente, sia la Russia che gli USA hanno delle armi nucleari e dei sistemi di lancio di
avviato programmi ampi e costosi per sosti­ missili balistici a medio e lungo raggio.

s t o c k gl ob a l e di a r m i n uc l e a r i , 2 0 1 8

REGNO
UNITO
200
RUSSIA
6.500

FRANCIA
300

USA ISRAELE COREA


6.185 80–90 DEL NORD
20–30

PAKISTAN
150–160

CINA
290

INDIA
130–140

= 10 testate
USA e Russia
Cina, Francia e Regno Unito
India e Pakistan
Israele e Corea del Nord

10 sipri yearbook 2019, sintesi


s t o c k gl ob a l e di f or z e n uc l e a r i
m at e r i a l e f i s si l e , 2 0 1 8 n e l mon d o , 2 0 1 8
Il materiale fissile rappresenta la materia Testate Altre Inventario
prima delle armi nucleari. I più comuni Paese dispiegate testate totale
sono l’uranio altamente arricchito (Highly USA 1.750 4.435 6.185
Enriched Uranium, HEU) e il plutonio sepa­ Russia 1.600 4.900 6.500
rato. Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Regno Unito 120 80 200
USA hanno prodotto sia HEU che plutonio Francia 280 20 300
per le loro armi nucleari; India e Israele Cina – 290 290
hanno prodotto soprattutto plutonio, mentre India – 130–140 130–140
il Pakistan ha prodotto per lo più HEU, ma sta Pakistan – 150–160 150–160
migliorando la sua capacità di produzione di Israele – 80–90 80–90
plutonio. Le Corea del Nord ha prodotto plu­ Corea del Nord – (20–30) (20–30)
tonio, ma potrebbe aver prodotto anche HEU.
Total 3.750 10.115 13.865
Tutti gli stati dotati di un programma nucle­
are civile possono produrre materiale fissile. – = zero; ( ) = dati incerti non inclusi nel totale.
Il Panel internazionale sui materiali fissili ‘Altre testate’ include sia le testate operative
redige informazioni sullo stock globale di in giacenza sia quelle ritirate e in attesa di
materiale fissile. smaltimento. Le cifre relative a Russia e USA
non corrispondono necessariamente a quelle
Stock globale, 2018 contenute nelle dichiarazioni del Trattato
Uranio altamente sulle misure per l’ulteriore riduzione e limita­
arricchito ~1.340 tonnellate zione delle armi strategiche offensive (New
START) a causa delle norme di conteggio del
Plutonio separato Trattato stesso. Quando è indicato un inter­
Stock militare ~220 tonnellate vallo di valori, la cifra totale include la stima
Stock civile ~300 tonnellate più elevata. Tutte le stime sono approssima­
tive e fanno riferimento a gennaio 2018.

Scarsa trasparenza
dichiarazioni su alcuni loro test, ma non
La disponibilità di informazioni affidabili
forniscono informazioni sullo stato o sulle
sullo stato degli arsenali e delle capacità
dimensioni dei loro arsenali. La Corea del
degli stati dotati di armi nucleari varia
Nord ha ammesso di aver condotto test
notevolmente. USA e Regno Unito hanno
nucleari e missilistici, ma non fornisce
rivelato considerevoli informazioni sulle
informazioni sulle sue capacità nucleari.
loro scorte e capacità nucleari. Anche la
Israele ha una lunga tradizione di opacità
Francia ha rilasciato alcuni dati, mentre la
Russia si rifiuta di rivelare pubblicamente la
rispetto al proprio arsenale nucleare.  •
composizione delle sue forze, come previsto
invece dal New START, condividendo però
queste informazioni con gli USA. La Cina
espone pubblicamente le proprie forze
nucleari più spesso rispetto al passato ma
rilascia poche informazioni circa il loro
numero o sui piani di sviluppo futuro. I
governi di India e Pakistan rilasciano

spesa militare e armamenti 11


7. DISARMO NUCLEARE, Il Trattato INF
CONTROLLO DELLE ARMI E
Il futuro del controllo delle armi nucleari è
NON-PROLIFERAZIONE
stato messo in discussione dall’intensifi­
carsi della controversia tra USA e Russia in
Dialogo sul nucleare tra
merito a un trattato per il controllo esten­
Corea del Nord e USA
sivo delle armi della Guerra fredda, il Trat­
Il 2018 ha visto un rinnovato impegno tato del 1987 per l’eliminazione dei missili a
diplomatico tra la Repubblica Democratica gittata intermedia e breve (INF Treaty). Gli
Popolare di Corea (RPDC, Corea del Nord) USA sostengono che la Russia abbia dispie­
e gli USA, che da tempo chiedono – soste­ gato un dispositivo mobile di lancio da terra
nuti da svariate risoluzioni del Consiglio di di missili da crociera dotati di una gittata
Sicurezza ONU – che la Corea abbandoni in proibita dal Trattato – un’accusa che la
maniera verificabile i suoi programmi Russia ha respinto come infondata. A otto­
nucleari e missilistici. In occasione del bre, il presidente Trump ha annunciato che
primo incontro di vertice tra i leader nord­ gli USA si sarebbero ritirati dal Trattato se
coreano e statunitense, tenutosi a Singapore la Russia non avesse risposto alle preoccu­
a giugno, la Corea del Nord si è impegnata a pazioni statunitensi. L’anno si è concluso
lavorare per la ‘completa denuclearizza­ con pessimismo crescente sulla possibilità
zione’ della penisola coreana. A dimostra­ di adottare misure per preservare il Trat­
zione dell’allentamento delle tensioni tato.
politiche e militari, la Corea del Nord ha
annunciato di aver sospeso i test delle armi L’Iran e il Piano d’azione congiunto
nucleari e dei missili balistici e di aver Nel 2018, l’Iran ha continuato ad attuare il
distrutto il suo impianto di sperimenta­ Piano d’azione congiunto del 2015 (Joint
zione. Comprehensive Plan of Action, JCPOA), un
accordo tra otto parti volto a limitare le atti­
Controllo delle armi nucleari
vità iraniane in termini di proliferazione
tra USA e Russia
nucleare e a costruire un clima inter­
Nel 2018 Russia e USA hanno completato nazionale di fiducia rispetto alla natura
l’attuazione del Trattato del 2010 sulle esclusivamente pacifica del suo programma
misure per l’ulteriore riduzione e limita­ nucleare. Le tensioni politiche tra Iran e
zione delle armi strategiche offensive (New USA sono culminate nel maggio scorso,
START). A febbraio i due paesi hanno quando il presidente Trump ha annunciato
annunciato di aver raggiunto l’obiettivo di che gli USA avrebbero abbandonato il
riduzione previsto dal Trattato entro il ter­ JCPOA e adottato misure per imporre
mine specificato. Le prospettive sul seguito nuove sanzioni all’Iran dato che le prece­
di questo progresso sono però apparse denti erano state revocate o sospese in rela­
sempre più remote date le differenze politi­ zione all’attuazione dell’Accordo. Il governo
che e militari tra i due paesi. Il Trattato iraniano ha fatto appello agli altri firmatari,
scadrà nel 2021 a meno che entrambe le in particolare all’UE, per garantirsi almeno
parti non ne accettino la proroga, ma nel uno sgravio parziale dalle sanzioni – uno
2018 non ci sono state discussioni a dei principali vantaggi dell’Iran nel quadro
riguardo. del JCPOA – affinché l’Iran possa mante­

12 sipri yearbook 2019, sintesi


no . t o ta l e de l l e a r m i s t r at e gic h e of f e n si v e di ru s si a e u s a
s o t t o i l t r at tat o n e w s t a r t da l 5 f e b . 2 0 1 1 a l 1 s e t. 2 0 1 8
Russia USA
Categoria di dati Limiti del Trattatoa feb. 2011 set. 2018 feb. 2011 set. 2018
ICBM, SLBM e bombardieri 700 521 517 882 659
pesanti dispiegati
Testate sui ICBM, SLBM e 1.550 1.537 1.420 1.800 1.398
bombardieri pesanti dispiegatib
Sistemi di lancio di ICBM, 800 865 775 1.124 800
SLBM e bombardieri pesanti
dispiegati e non
ICBM = missili balistici intercontinentali; SLBM = missili balistici da lancio sottomarino.
a Da raggiungere entro il 5 feb. 2018.
b Per ciascun bombardiere pesante viene conteggiata solo una testata.

nere l’Accordo nonostante l’impatto extra­ Controllo multilaterale


territoriale delle sanzioni statunitense. delle armi e disarmo

Trattato sulla proibizione In merito ad altri sviluppi legati al controllo


delle armi nucleari delle armi nucleari ad aprile-maggio si è
tenuta la seconda sessione del Comitato pre­
Il Trattato sulla proibizione delle armi paratorio per la Conferenza di revisione del
nucleari (TPNW), negoziato e aperto alla Trattato di non-proliferazione (Non-Prolifer­
firma nel 2017, è rimasto al centro degli ation Treaty, NPT) mentre a maggio il
sforzi internazionali per favorire i progressi Segretario generale ONU, ha lanciato una
verso il raggiungimento dell’obiettivo nuova agenda per il disarmo. A giugno, il
a lungo termine del disarmo nucleare glo­ gruppo di esperti di alto livello per la prepa­
bale. Il TPNW è il primo accordo giuridica­ razione del Trattato di riduzione dei mate­
mente vincolante che vieta lo sviluppo, riali fissili (Fissile Material Cut-off Treaty,
il dispiegamento, il possesso, l’uso e la FMCT) ha concluso i suoi lavori con la ste­
minaccia di uso di armi nucleari. Nel corso sura di una relazione contenente raccoman­
dell’anno si sono svolti dibattiti in diversi dazioni per la futura negoziazione del
stati sull’opportunità di aderire al TPNW. FMCT. A dicembre, l’Assemblea generale
Le discussioni tendevano a concentrarsi ONU ha adottato una risoluzione in cui si
sull’impatto normativo della proibizione chiede al Segretario generale di organiz­
delle armi nucleari e sulle implicazioni per zare nel 2019 una conferenza sulla crea­
le strategie di sicurezza basate sulla deter­ zione di una zona libera da armi di
renza nucleare e sulle alleanze. Il Trattato
entrerà in vigore una volta firmato e ratifi­
distruzione di massa in Medio Oriente.  •
cato da 50 stati.

non-proliferazione, controllo delle armi e disarmo 13


8. MINACCE CHIMICHE E dine del giorno: il mantenimento del divieto
BIOLOGICHE ALLA SICUREZZA globale sulle armi chimiche. Tale sessione,
che si è tenuta per due giorni a giugno, ha
Accuse d’impiego di armi chimiche votato per conferire all’OPCW il potere
in Siria e Regno Unito di attribuire responsabilità per i casi
d’impiego di armi chimiche. Gli stati che
Nel 2018 i lavori dell’Organizzazione per
sostengono questa decisione considerano
l’interdizione delle armi chimiche (Organ­
credibili le numerose accuse d’impiego di
isation for the Prohibition of Chemical Wea-
armi chimiche in Siria e ritengono sia
pons, OPCW) sono stati dominati dalle
necessario istituire un meccanismo di attri­
accuse d’impiego di armi chimiche in Siria.
buzione delle responsabilità. Quelli che si
Fra le segnalazioni, vi è un attacco a Douma
oppongono sostengono invece che le accuse
il 7 aprile che ha spinto USA, Regno Unito, e
abbiano politicizzato l’OPCW. Questa
Francia a lanciare attacchi di ritorsione in
divergenza ha di fatto distrutto – almeno
tre località una settimana dopo. Fuori dal
nel breve periodo – la consuetudine del
contesto siriano, a marzo è stato utilizzato
consenso decisionale e ha creato tensioni
un agente nervino (Novichok) a Salisbury,
profonde tra gli stati firmatari che si sono
nel Regno Unito, che ha causato il ricovero
manifestate anche in occasione della 23a
di tre persone. Altre due persone sono state
Conferenza degli stati parte e della 4a Con­
esposte alla stessa sostanza a giugno e una
ferenza di revisione.
di loro è morta il mese seguente.
Controllo delle armi biologiche
Attribuzione di responsabilità per
l’impiego di armi chimiche Le attività principali nel 2018 in materia di
disarmo biologico e non-proliferazione
Questioni su impiego di armi chimiche e
sono state relative alla prima serie di riu­
relativa responsabilità hanno portato a una
nioni trasversali di esperti e alla Riunione
grave spaccatura tra gli stati firmatari della
degli stati parte della Convenzione sulle
Convenzione del 1993 sulle armi chimiche
armi biologiche e tossiche (Biological and
(Chemical Weapons Convention, CWC). La
Toxic Weapons Convention, BTWC).
scadenza del mandato del meccanismo
Quest’ultima ha approvato a dicembre una
investigativo congiunto OPCW-ONU ha
serie di misure per garantire sostenibilità
creato una lacuna nella capacità della
finanziaria alla Convenzione anche se ulte­
comunità internazionale di rispondere
riori discussioni a questo proposito si svol­
all’impiego di armi chimiche una volta
geranno nel 2019.
accertato. Nel tentativo di colmare tale
Inaspettatamente, la Riunione degli stati
lacuna, a gennaio la Francia ha creato il
parte non è riuscita a raggiungere un con­
Partenariato internazionale contro l’impu­
senso sulle conclusioni delle riunioni degli
nità per l’impiego di armi chimiche e
esperti. L’impasse è dovuta a quella che è
38 paesi insieme all’UE hanno aderito entro
stata definita ‘ostinazione’ di una sola dele­
la fine dell’anno.
gazione e ha messo in evidenza i metodi
A maggio, 11 rappresentanti permanenti
di lavoro obsoleti della Riunione. Tuttavia,
presso l’OPCW hanno richiesto una ses­
nel corso dell’anno si è svolto un numero
sione speciale della Conferenza degli stati
insolitamente alto di seminari relativi alla
parte con un unico punto sostanziale all’or­
Convenzione.  •
14 sipri yearbook 2019, sintesi
9. STRUMENTI GLOBALI DI l a n uova age n da pe r i l
CONTROLLO DELLE ARMI di s a r mo de l s e gr e ta r io
CONVENZIONALI ge n e r a l e on u
Il Segretario generale ONU, António Guter­
La Convenzione CCW e res, ha lanciato nel 2018 una nuova agenda per
i sistemi d’arma autonomi il disarmo, Securing Our Common Future, sta­
bilendo tre priorità: (a) disarmo per salvare
Nel 2018 sono proseguiti gli sforzi per rego­
l’umanità attraverso la riduzione e l’elimina­
lamentare i sistemi d’arma autonomi letali
zione di armi biologiche, chimiche e nucleari;
nel quadro della Convenzione del 1981 su (b) disarmo per salvare vite umane, riducendo
alcune armi convenzionali (CCW Conven- l’impatto delle armi convenzionali; (c) disarmo
tion). Per il secondo anno, le discussioni in per le generazioni future, occupandosi di
merito si sono svolte nell’ambito di un nuove tecnologie militari. L’agenda sottolinea
Gruppo di esperti governativi e si sono con­ anche gli effetti sproporzionati sui civili
dell’uso di armi esplosive in aree popolate.
centrate su: (a) la definizione dei sistemi
d’arma autonomi; (b) la componente umana
Cybersecurity
nell’uso della forza e l’interazione uomo-­
macchina; (c) le potenziali applicazioni Nel periodo 2005–18 sono stati registrati
militari di tecnologie correlate; e (d) le oltre 250 attacchi informatici d’iniziativa
opzioni per affrontare le questioni umani­ statale. Tuttavia, dopo due decenni di
tarie e di sicurezza internazionale poste discussioni sulla cybersecurity in seno
dalle nuove tecnologie. Non è stato rag­ all’ONU, non vi è molto accordo sulla
giunto alcun accordo sulla via da seguire, natura della minaccia e sulle misure neces­
ma il mandato del Gruppo è stato esteso sarie per affrontarla. Gli stati membri sono
fino al 2019. polarizzati: un primo gruppo di stati, pre­
valentemente occidentali considera la proli­
Il Programma di azione ONU sulle ferazione di tecnologie di informazione e
armi leggere e di piccolo calibro comunicazione (ICT) come una tendenza
A giugno si è svolta la Terza conferenza di positiva e considera l’attuale diritto inter­
revisione del Programma d’azione ONU del nazionale sufficiente a guidare il comporta­
2001 sulle armi leggere e di piccolo calibro. mento degli stati nel cyberspazio; un altro
Il documento finale, riguardante i collega­ gruppo di paesi, guidati da Cina e Russia,
menti tra Obiettivi di sviluppo sostenibile considera la digitalizzazione una minaccia
(Sustainable Development Goals, SDG) e e preferirebbe nuove norme sull’uso e lo
munizioni, si è basato su progressi prece­ sviluppo di queste tecnologie da parte degli
denti e include un linguaggio che amplia la stati. Nonostante l’assenza di consenso
portata e la rilevanza del Programma. Tut­ internazionale sulla via da seguire, diverse
tavia, la recrudescenza di vecchie diver­ organizzazioni regionali, come l’UE, la
genze ha impedito l’adozione di un nuovo NATO e l’Associazione delle nazioni
linguaggio in merito ai trasferimenti di del Sud-est asiatico (ASEAN) hanno com­
armi ad attori non statali. piuto notevoli passi avanti. Significative
sono state anche le iniziative nazionali e
aziendali. •

non-proliferazione, controllo delle armi e disarmo 15


10. TECNOLOGIE DUAL-USE e m b a rgh i m u lt i l at e r a l i
E CONTROLLO DEL s u l l e a r m i i n v ig or e , 2 0 1 8
COMMERCIO DELLE ARMI
ONU (14 embarghi)
Nel 2018 sono proseguite le iniziative glo­ • Repubblica Centrafricana (parziale)
• Repubblica Democratica del Congo
bali, multilaterali e regionali per rafforzare
(parziale) • Eritrea (revocato a nov. 2018)
il controllo del commercio di armi conven­ • Iran (parziale) • Iraq (FNG) • ISIL (Da’esh),
zionali e di prodotti dual-use legati alle al-Qaeda entità e individui associati • Corea
armi convenzionali, biologiche, chimiche e del Nord • Libano (FNG) • Libia (parziale)
nucleari. • Somalia (parziale) • Sud Sudan • Sudan
Vi sono stati crescenti segnali del fatto (Darfur) (parziale) • Talebani • Yemen (FNG)
che l’efficacia di tali strumenti è messa a Unione Europea (21 embarghi)
dura prova dalle limitate risorse nazionali. Attuazione di embarghi ONU (10):
Ciò è apparso evidente nelle difficoltà • Al-Qaeda, talebani, entità e individui
riscontrate sul rispetto degli obblighi di associati • Repubblica Centrafricana
rapporto del Trattato del 2013 sul commer­ (parziale) • Repubblica Democratica del
Congo (parziale) • Eritrea (revocato a dic.
cio di armi (Arms Trade Treaty, ATT), nelle
2018) • Iraq (FNG) • Libano (FNG) • Libia
molteplici segnalazioni di violazione degli
(parziale) • Corea del Nord • Somalia
embarghi ONU sulle armi e nella reticenza (parziale) • Yemen (FNG)
degli stati a presiedere alcuni dei regimi di Adattamenti di embarghi ONU (2):
controllo delle esportazioni. Più ampie ten­ • Iran • Sudan (Darfur)
sioni geopolitiche e il rapido avanzamento In vigore prima della controparte ONU (1):
tecnologico contribuiscono all’erosione del • Sud Sudan
Embarghi senza controparte ONU (8):
consenso internazionale rispetto allo scopo
• Bielorussia • Cina • Egitto • Myanmar
generale e all’efficacia dei controlli delle
• Russia • Siria • Venezuela • Zimbabwe
esportazioni.
Lega Araba (1 embargo)
Il Trattato sul commercio delle armi • Siria

La Quarta conferenza degli stati parte ISIL = Stato islamico dell’Iraq e del Levante;
FNG = forze non governative; Parziale =
dell’ATT si è svolta a Tokyo ad agosto 2018.
l’embargo consente il trasferimento di armi al
Se il tema di discussione principale è stato
governo dello stato di destinazione purché
quello della diversione, si è reso necessario siano soddisfatte determinate condizioni.
discutere a lungo anche dell’amministra­
zione del fondo fiduciario che supporta la
raggiungendo 100 stati alla fine del 2018.
partecipazione degli stati a basso reddito e
Tuttavia, le sottoscrizioni rimangono geo­
di altri aspetti dell’architettura dell’ATT.
graficamente sbilanciate a favore di Europa,
Inoltre, il rispetto degli obblighi di rapporto
Africa e Americhe. Per contro, Medio
e finanziamento previsti continua a essere
Oriente e Nord Africa contano alcuni dei
deficitario in molte aree, creando evidenti
più bassi tassi di coinvolgimento, nono­
difficoltà per la rilevanza e la sopravvivenza
stante siano regioni con un chiaro bisogno
stessa del Trattato. Negli ultimi anni, gli
di maggior controllo dei trasferimenti di
sforzi per raggiungere l’universalizzazione
armi.
dell’ATT hanno avuto qualche successo,

16 sipri yearbook 2019, sintesi


Embarghi multilaterali sulle armi necessità di aggiornarsi rispetto agli avan­
zamenti tecnologici e ai tentativi di acquisi­
Nel 2018 erano in vigore 36 embarghi multi­
zione illegale – aiutati in questo senso da
laterali: 14 imposti dall’ONU, 21 dall’UE e
una maggiore collaborazione inter-regime.
1 dalla Lega Araba. Dei 21 embarghi UE,
L’UE è l’unica organizzazione regionale
10 hanno attuato direttamente quelli ONU,
ad aver stabilito una cornice legale per il
1 è stato messo in atto prima che fosse
dual-use e, in forma più ridotta, per i con­
imposto un equivalente ONU, 2 erano simili
trolli delle esportazioni di armamenti. Nel
a quelli ONU, ma diversi per portata geo­
2018, le istituzioni europee hanno conti­
grafica o tipo di arma e 8 non avevano una
nuato a lavorare a una riformulazione del
controparte ONU. La maggior parte di
Regolamento comunitario sul dual-use e
questi embarghi riguarda solo le armi con­
hanno avviato una revisione della Posizione
venzionali. Tuttavia, gli embarghi ONU e
comune europea sulle esportazioni di armi.
UE nei confronti dell’Iran e della Corea del
In entrambi i casi, il Parlamento europeo e
Nord, così come gli embarghi UE nei con­
le organizzazioni non governative hanno
fronti di Russia e Siria riguardavano anche
tentato di espandere il loro campo d’azione,
le esportazioni di prodotti dual-use.
soprattutto attraverso il rafforzamento
Nel 2018 un nuovo embargo multilaterale
delle narrative incentrate sui diritti umani
è stato imposto dall’ONU nei confronti del
e sul diritto internazionale umanitario.
Sud Sudan.
Alcuni stati membri dell’UE si sono opposti
Gli embarghi ONU e UE nei confronti
a questi cambiamenti.
dell’Eritrea, imposti nel 2009, sono stati
revocati. Come negli anni precedenti, le Controlli sui trasferimenti di tecnologia
indagini dell’ONU hanno rivelato problemi
Nel 2018, USA, UE e alcuni stati membri
nell’attuazione degli embarghi e numerosi
dell’UE hanno aumentato l’uso dei controlli
casi di violazione. Tuttavia, la portata e
sugli investimenti diretti esteri (IDE) per
l’importanza di tali trasgressioni variano
regolamentare il trasferimento di tecnolo­
considerevolmente: alcune consistevano in
gie ‘sensibili’ o ‘strategiche’. Alcuni ostacoli
grandi spedizioni di armi in violazione
sono stati compensati dai rapidi progressi
dell’embargo, altre riguardavano la man­
delle tecnologie civili emergenti d’interesse
cata notifica a un comitato responsabile da
militare e dai crescenti livelli di investi­
parte di uno stato fornitore o destinatario.
mento estero tra le compagnie e gli istituti
Regimi di controllo delle esportazioni di ricerca coinvolti. Tuttavia, i tentativi di
ricorrere alla regolamentazione degli IDE
La partecipazione ai quattro regimi multi­
per imporre restrizioni al commercio di
laterali di controllo delle esportazioni –
tecnologie possono indicare una propen­
Australia Group (AG), Missile Technology
sione degli stati a utilizzare i controlli delle
Control Regime (MTCR), Nuclear Suppliers
esportazioni per promuovere i propri inte­
Group (NSG) e Wassenaar Arrangement
ressi economici. Ciò potrebbe minare il
(WA) – è rimasta stabile dopo le recenti
valore dei controlli delle esportazioni come
espansioni. Durante il 2018, i quattro
strumento multilaterale per prevenire tra­
regimi hanno aggiornato le proprie liste
sferimenti destabilizzanti di armi e pro­
commerciali e linee guida. Come negli anni
precedenti, i regimi sono accomunati dalla
dotti dual-use. •

non-proliferazione, controllo delle armi e disarmo 17


APPENDICI 1976 Trattato sulle esplosioni nucleari
sotterranee a fini pacifici (Peaceful
Accordi in vigore sul controllo delle Nuclear Explosions Treaty, PNET)
armi e disarmo, 1° gennaio 2019 1977 Convenzione sulla proibizione di uso
militare o altrimenti ostile di tecniche di
1925 Protocollo relativo al divieto d’impiego in
modifica ambientale (Enmod Convention)
guerra di gas asfissianti, tossici o similari
1980 Convenzione sulla protezione fisica delle
e di mezzi batteriologici di guerra
materie nucleari e degli impianti nucleari
(1925 Geneva Protocol)
1981 Convenzione sulla proibizione o la
1948 Convenzione sulla prevenzione e la
limitazione dell’uso di alcune armi
repressione del crimine di genocidio
convenzionali che potrebbero essere
(Genocide Convention)
ritenute troppo dannose o avere effetti
1949 Convenzione di Ginevra (IV) per la
indiscriminati (CCW Convention o
protezione delle persone civili in tempo di
‘Inhumane Weapons’ Convention)
guerra; e Protocolli aggiuntivi I e II del
1985 Trattato sulla zona denuclearizzata del
1977 sulla protezione delle vittime di
Pacifico meridionale (Treaty of Rarotonga)
conflitti armati internazionali e non
1987 Trattato sull’eliminazione di missili a
internazionali
gittata intermedia e breve (INF Treaty)
1959 Trattato antartico (Antarctic Treaty)
1990 Trattato sulle forze armate convenzionali
1963 Trattato sulla proibizione degli
in Europa (CFE Treaty)
esperimenti nucleari nell’atmosfera, nello
1992 Trattato sui cieli aperti
spazio e sott’acqua (Partial Test-Ban
Treaty, PTBT) 1993 Convenzione sulla proibizione dello
sviluppo, produzione, stoccaggio e uso
1967 Trattato sulle norme per l’esplorazione e
delle armi chimiche e sulla loro
l’utilizzo da parte degli stati dello spazio
distruzione (Chemical Weapons
extra-atmosferico, compresa la luna e gli
Convention, CWC)
altri corpi celesti (Outer Space Treaty)
1995 Trattato sulla zona denuclearizzata nel
1967 Trattato sul divieto delle armi nucleari in
Sud-est asiatico (Treaty of Bangkok)
America Latina e nei Caraibi (Treaty of
Tlatelolco) 1996 Trattato sulla zona denuclearizzata
africana (Treaty of Pelindaba)
1968 Trattato di non-proliferazione delle armi
nucleari (Non-Proliferation Treaty, NPT) 1996 Accordo sub-regionale sul controllo delle
armi (Florence Agreement)
1971 Trattato per il divieto di collocamento di
armi nucleari e di altre armi di 1997 Convenzione interamericana contro la
distruzione di massa sui fondi marini e manifattura illecita e il traffico di armi da
oceanici e nel loro sottosuolo (Seabed fuoco, munizioni, esplosivi e altri
Treaty) materiali correlati (CIFTA)
1972 Convenzione sulla proibizione dello 1997 Convenzione sul divieto di impiego,
sviluppo, produzione e stoccaggio delle stoccaggio, produzione e trasferimento
armi batteriologiche (biologiche) e delle mine antiuomo e sulla loro
tossiche e sulla loro distruzione distruzione (APM Convention)
(Biological and Toxin Weapons Convention, 1999 Convenzione interamericana sulla
BTWC) trasparenza nell’acquisto di armi
1974 Trattato di limitazione dei test nucleari convenzionali
sotterranei (Threshold Test-Ban Treaty, 2001 Protocollo sul controllo delle armi da
TTBT) fuoco, munizioni e altri materiali correlati
nella regione della Comunità per lo
sviluppo dell’Africa australe (SADC)

18 sipri yearbook 2019, sintesi


2004 Protocollo di Nairobi su prevenzione,
c r onol o gi a 2 0 1 8 ,
controllo e riduzione delle armi leggere e e v e n t i pr i nci pa l i
di piccolo calibro nella regione dei Grandi
Laghi e nel Corno d’Africa 2 gen. Il presidente degli USA Donald J.
2006 Convenzione ECOWAS sulle armi leggere Trump e il leader nordcoreano Kim
e di piccolo calibro, relative munizioni e Jong Un si scambiano minacce nucle­
altri materiali correlati ari su Twitter.
2006 Trattato sulla zona denuclearizzata in 28 feb. La seconda riunione del processo di
Asia centrale (Treaty of Semipalatinsk) Kabul per la pace e la cooperazione in
2008 Convenzione sulle munizioni a grappolo materia di sicurezza si svolge in
Afghanistan.
2010 Trattato sulle misure per l’ulteriore
4 mar. Un ex officiale militare russo e sua
riduzione e limitazione delle armi
figlia vengono avvelenati a Salisbury,
strategiche offensive (New START)
Regno Unito, con un agente nervino
2010 Convenzione centrafricana per il
(Novichok).
controllo di armi leggere e di piccolo
13 apr. USA, Francia e Regno Unito condu­
calibro, relative munizioni e tutte le parti
cono attacchi aerei contro sospetti
e i componenti utilizzabili per la loro
depositi di armi chimiche e strutture
fabbricazione, riparazione e assemblaggio
di ricerca in Siria.
(Kinshasa Convention)
8 mag. Gli USA dichiarano il loro ritiro dal
2011 Documento di Vienna sulle misure
JCPOA.
miranti a rafforzare la fiducia e la
12 giu. In occasione del primo incontro di
sicurezza
vertice tra i leader nordcoreano e
2013 Trattato sul commercio di armi (Arms stat­unitense, la Corea del Nord riaf­
Trade Traty, ATT) ferma il proprio impegno per la ‘com­
pleta denuclearizzazione’ della
Accordi non ancora in vigore, penisola coreana.
1° gennaio 2019 8–9 lug. Eritrea e Etiopia firmano una dichia­
1996 Trattato sulla messa al bando totale degli razione congiunta per porre formal­
esperimenti nucleari (Comprehensive mente fine al loro conflitto.
Nuclear-Test-Ban Treaty, CTBT) 2 ago. Una bozza di codice di condotta per il
Mar Cinese meridionale è approvata
1999 Accordo sull’adeguamento del Trattato
dall’ASEAN e dalla Cina.
sulle forze convenzionali in Europa
12 set. Un accordo di pace volto a risolvere il
2017 Trattato sulla proibizione delle armi
conflitto in Sud Sudan è firmato dal
nucleari
presidente Salva Kiir e dal leader dei
ribelli Riek Machar.
Enti di cooperazione in
27 ott. Si svolgono a Istanbul i negoziati di
materia di sicurezza pace sulla Siria con i leader di Fran­
Nel 2018 l’India ha aderito all’Australia Group; cia, Germania, Russia e Turchia.
l’Ucraina ha messo fine alla sua partecipazione 29 nov. Una bozza di direttiva presidenziale
alle istituzioni della Comunità degli stati statunitense stabilisce i piani per la
indipendenti; e sei paesi (Argentina, Brasile, creazione di una forza armata spa­
Cile, Colombia, Paraguay e Perù) hanno sospeso ziale.
la loro affiliazione all’Unione delle nazioni 4 dic. Gli USA annunciano il ritiro dal
sudamericane (UNASUR).  • Trattato INF entro 60 giorni se la
Russia non torna ad ottemperare al
Trattato.

appendici 19
T.WAI – TORINO WORLD AFFAIRS INSTITUTE
Fondato nel 2009, il Torino World Affairs Institute (T.wai) è un istituto indipendente
dedicato alla ricerca, accademica e policy-oriented, nei campi di politica globale e degli studi
sulla sicurezza. Con sede a Torino (Italia), T.wai prende parte al dialogo nazionale e inter­
nazionale sulle sfide chiave del nostro tempo promuovendo un dibattito informato e la
diffusione di idee attraverso seminari, lezioni accademiche, web-tools e iniziative congiunte
con i media. Sui temi di sicurezza, oltre a curare l’edizione italiana del SIPRI Yearbook
Summary, T.wai pubblica una rivista dedicata alla dimensione socio-umana del conflitto,
Human Security. Inoltre, l’istituto produce alcune tra le pubblicazioni di maggior spicco e
rilevanza nel panorama italiano su politica, economia e relazioni internazionali della Cina e
del Sud-est asiatico: OrizzonteCina e RISE.
T.wai ha intessuto solide partnership con dipartimenti accademici, centri di ricerca e
ricercatori individuali di alto profilo, attivi in diverse parti del mondo, inclusi il SIPRI, il
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Australian National
University, il Chinese Institute for Contemporary International Relations (CICIR), il China
Center for Contemporary World Studies (CCCWS), la ESCP Europe Business School (campus
di Torino), LSE IDEAS, il Mario Einaudi Center presso la Cornell University e lo United
Nations System Staff College (UNSSC).

Edizione italiana a cura di T.wai.

T.wai, Torino World Affairs Institute


Via Ponza 4/E, 10121 Torino (IT)
Tel.: +39 011 195 67 788
Email: info@twai.it
Twitter: @Twai_Torino

20 sipri yearbook 2019, sintesi


I DATABASE DEL SIPRI
• SIPRI Military Expenditure Database
• SIPRI Arms Industry Database
• SIPRI Arms Transfers Database
• SIPRI Arms Embargoes Database
• SIPRI National Reports Database
• SIPRI Multilateral Peace Operations Database

Accesso ai database SIPRI: www.sipri.org/databases

COME ORDINARE IL SIPRI YEARBOOK 2019

SIPRI Yearbook 2019: Armaments, Disarmament and International Security

Pubblicato in formato tradizionale ed elettronico da Oxford University Press

ISBN 978-0-19-883999-6, copertina rigida


ISBN 978-0-19-187561-8, online

Maggiori informazioni disponibili su www.sipriyearbook.org

Signalistgatan 9
SE-169 72 Solna, Sweden
Telephone: +46 8 655 97 00
Email: sipri@sipri.org
Internet: www.sipri.org
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SIPRI YEARBOOK 2019


Armaments, Disarmament and International Security

Il SIPRI Yearbook è una fonte autorevole e indipendente di dati e analisi sui temi di
armamenti, disarmo e sicurezza internazionale. Fornisce una panoramica degli sviluppi
relativi a sicurezza internazionale, armi e tecnologia, spesa militare, commercio e
produzione di armi, conflitti armati e gestione del conflitto, nonché agli sforzi volti al
controllo delle armi convenzionali, nucleari, chimiche e biologiche.
Questa pubblicazione riassume la 50a edizione del SIPRI Yearbook, che contiene
informazioni su ciò che è avvenuto nel 2018 in merito a:
• Conflitti armati e gestione del conflitto, con una panoramica su conflitti attivi, processi
di pace e tendenze globali e regionali in merito alle operazioni di pace
• Spesa militare, trasferimenti internazionali di armi e sviluppi nella produzione di armi
• Forze nucleari nel mondo, con una panoramica su tutti e nove gli stati dotati di armi
nucleari e i loro programmi di modernizzazione
• Controllo delle armi nucleari, con un focus sulla diplomazia tra Corea del Nord e USA,
sugli sviluppi del Trattato INF, sul controllo delle armi e disarmo nucleare tra Russia e
USA e sull’attuazione dell’Accordo iraniano sul nucleare
• Minacce chimiche e biologiche alla sicurezza, comprese le indagini sul presunto uso di
armi chimiche in Medio Oriente e un tentato omicidio in Regno Unito
• Controllo delle armi convenzionali, con particolare attenzione agli strumenti globali,
compresi gli sforzi per regolamentare i sistemi d’arma autonomi letali e le armi
esplosive in aree popolate, nonché le discussioni internazionali in materia di
cybersecurity
• Tecnologie dual-use e controllo del commercio di armi, con approfondimenti in merito al
Trattato sul commercio di armi, agli embarghi multilaterali sulle armi e ai regimi di
controllo delle esportazioni, incluse le sfide legate al controllo dei trasferimenti di
tecnologia
nonché appendici sugli accordi di controllo delle armi e di disarmo, sugli enti
internazionali di cooperazione in materia di sicurezza e sugli eventi principali del 2018.

www.sipriyearbook.org

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