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ESEMPI DI IMPIANTO
STATISTICHE AGGIORNATE
A cura di
Paola D’Agaro
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,QWURGX]LRQH
Le presenti dispense sono intese come un supporto allo studio del corso di Energetica Generali per allievi
ingegneri meccanici, e nascono per soddisfare due esigenze fondamentali: quella di fornire statistiche
aggiornate, per inquadrare il problema energetico nella realtà corrente, e quella di fornire una serie di
esempi quantitativi di impianti esistenti, per permettere allo studente di acquistare dimestichezza e familiarità
con gli ordini di grandezza e le caratteristiche più comuni degli impianti reali.
Queste dispense non sono quindi sostitutive del libro di testo consigliato (né rappresentano un aggravio di
studio rispetto a quanto in esso riportato o raccontato in aula), ma vogliono integrarlo con dati ed
aggiornamenti che in esso non possono trovare spazio. Operativamente, durante lo studio di un particolare
impianto o fonte energetica, lo studente dovrebbe poter usare queste dispense come una serie di esempi
con cui verificare le nozioni acquisite, ed una serie di risposte a curiosità che possano presentarsi. I dati,
numeri e nozioni riportate nelle dispense vanno quindi interpretate come i dati, numeri e nozioni che si
possono apprendere durante una visita tecnica ad un impianto: non saranno oggetto di domande specifiche
all’esame, ma saranno (sperabilmente) di aiuto per capire e chiarire quanto studiato.
Per ognuno degli impianti o tecnologie trattate a lezione si è cercato di riportare una valutazione statistica
della sua importanza (ad. es: dati sulla penetrazione sul mercato, potenze installate ad oggi etc.) ed un
esempio rappresentativo di impianto reale. Giunto ormai al terzo anno di Ingegneria, lo studente dovrebbe
essere in grado di leggere ed interpretare la maggior parte delle tabelle e caratteristiche tecniche di tali
impianti sulla base delle nozioni acquisite in questo e negli altri esami del suo corso di studi: in questo
senso, al di là dell’utilità specifica per il corso di Energetica Generale, la lettura di questo testo potrebbe
essere un interessante esercizio per mettere a frutto conoscenze interdisciplinari. Il docente, ovviamente,
dichiara qui per iscritto la sua disponibilità a chiarire eventuali dubbi e curiosità che potrebbero nascere da
tale amena lettura.
A questa filosofia fanno parziale eccezione le sezioni dedicate ad idrogeno/celle a combustibile ed
all’abbattimento degli NOx in fase di combustione, in cui è presentata anche una traccia di quanto raccontato
a lezione su tali argomenti in aggiunta a quanto riportato sul libro di testo, e pertanto formano parte
integrante del programma di esame. Faccio riferimento in particolare di quanto scritto a pg.48-50 e pg.10.
Infine, si ricorda che molti degli argomenti trattati nel corso di Energetica sono soggetti ad una rapida
evoluzione temporale: se voleste conservare a futura memoria le presenti dispense, ricordatevi di
conservare anche la copertina con la data di stesura di queste note: l’uso di dati storici quantitativi
decontestualizzati potrebbe altrimenti fuorviare e riservarvi amare sorprese…
Giulio Croce
3
,OVLVWHPDHQHUJHWLFRLWDOLDQRQHOFRQWHVWRLQWHUQD]LRQDOH
%LODQFLHQHUJHWLFL
In questa sezione si riportano semplicemente le versioni aggiornate correnti delle tabelle riportate nel libro
)DEELVRJQLLWDOLDQLG¶HQHUJLDULIHULWLDOOHIRQWLSULPDULHQHO
Fonte Mtep %
Combustibili solidi 14.2 7.6
Petrolio 90.9 48.7
Gas naturale 58.1 31.1
Equiv. term. derll’en. elettrica primaria
− idro-geo-rinnovabili 11.9 6.4
− nucleare - -
− importazioni nette 11.6 6.2
TOTALE 186.7 100.0
%LODQFLRHQHUJHWLFRLWDOLDQRQHOULIHULWRDOOHIRQWLSULPDULHLQ0WHS
&RQVXPLULVHUYHHULVRUVHPRQGLDOLSHUIRQWLHQHUJHWLFKHQRQULQQRYDELOLQHO
Come si può notare le riserve accertate, ed in parte le risorse (per quanto questi ultimi dati siano ovviamente
più aleatori) risultano più elevate rispetto a quelle valutate alcuni anni or sono, nonostante il notevole
consumo. Le necessità di variazione del mix di fonti naturali a breve e medio termine non dipende quindi
tanto dal pericolo effettivo di esaurimento in senso stretto di alcune di esse, quanto da vincoli economici ed
ambientali.
4
3URGX]LRQHGLHQHUJLDHOHWWULFD
3RWHQ]DHIILFLHQWHGHJOLLPSLDQWLHOHWWULFLGLJHQHUD]LRQHLQ,WDOLDDOGLFHPEUH
fonte: GRTN (Gestore Rete Trasmissione Nazionale)
La SRWHQ]DHIILFLHQWHdi un impianto di generazione è la massima potenza elettrica possibile per una durata
di funzionamento uguale o superiore a 4 ore per la produzione esclusiva di potenza attiva, supponendo tutte
le parti dell’impianto interamente in efficienza e nelle condizioni ottimali (di portata e di salto nel caso di
impianti idroelettrici, di disponibilità di combustibile e di acqua di raffreddamento nel caso di impianti
termoelettrici).
La potenza efficiente è ORUGD se viene misurata ai morsetti dei generatori elettrici dell’impianto o QHWWD se
misurata all’uscita dello stesso, dedotta cioè la potenza assorbita dai servizi ausiliari dell’impianto e delle
perdite nei trasformatori di centrale.
La SRWHQ]D PHGLD GLVSRQLELOH DOOD SXQWD è la potenza che è stata erogata in media dagli impianti di
generazione per far fronte alle punte giornaliere del periodo invernale. Poiché si dispone della misura diretta
della potenza erogata solo di una parte di impianti, tale dato è parzialmente stimato.
5
'LVSRQLELOLWjDOODSXQWDGLHQHUJLDSHUOHGLYHUVHWLSRORJLDG¶LPSLDQWR
fonte: GRTN
Da notare che la disponibilità di potenza alla punta è inferiore alla potenza nominale installata, come indicato
nelle note alla tabella. Si osserva che i 3400 MW di potenza censita ma non operativa comprendono anche
impianti il cui sfruttamento sarebbe tecnicamente possibile, ma non risulta economicamente conveniente.
Tale voce, pertanto, tende a crescere in regime di liberalizzazione dell’energia elettrica (e quindi produzione
e consumo regolati essenzialmente dalle leggi del mercato).
(QHUJLDHOHWWULFDGDIRQWLULQQRYDELOL
fonte: GRTN
Da notare come eolico, geotermia, biomasse e rifiuti rappresentino una frazione minoritaria, ma comunque
apprezzabile dell’energia elettrica prodotta, mentre il solare risulta sostanzialmente trascurabile. Inoltre, si
veda come nonostante la potenza eolica installata sia dello stesso ordine di grandezza della geotermica o da
biomasse/rifiuti, la produzione energetica è inferiore data la disponibilità intermittente della risorsa.
Si osserva come biomasse e rifiuti siano impiegati molto frequentemente in cogenerazione, piuttosto che in
sola produzione elettrica. Tipiche applicazioni, ad esempio, sono reti di teleriscaldamento cittadino. Infine, si
osserva la crescita negli ultimi anni degli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti.
6
3RWHQ]DHIILFLHQWHORUGDGHJOLLPSLDQWLGDIRQWLULQQRYDELOLLQ,WDOLDDO
fonte: GRTN
(QHUJLDSURGRWWDGDIRQWLULQQRYDELOLLQ,WDOO
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&RPEXVWLRQLHULVFKLDPELHQWDOL
Si riportano le variazioni temporali delle emissioni dei principali inquinanti in Europa ed in Italia. Si noti come
le emissioni di ogni inquinante siano calate nel tempo (nonostante il contemporaneo aumento di energia
prodotta) per effetto della accresciuta sensibilità ambientale, delle normative e dell’evoluzione tecnologica.
Unica rilevante (e preoccupante) eccezione è data dall’incremento della CO2, che purtroppo è
intrinsecamente legata al processo di combustione dei combustibili fossili. Tuttavia, anche in questo caso,
l’incremento è inferiore a quello della produzione energetica, grazie ad un aumento dell’efficienza
complessiva di conversione (meno combustibile a pari di effetto utile) e una variazione del mix di combustibili
(crescita del gas naturale e rinnovabili).
(PLVVLRQLGLLQTXLQDQWL
fonte: ENEA, Rapporto Energia e Ambiente 2003
Emissioni UE
,QTXLQDQWH
CO2 [Mil t/a] 3282 3222 3227 3263 3340 3280 3330 3309 3329 3384
SO2 [Migl t/a] 13692 12452 11300 10184 8880 7997 7603 6819 6177 5963
NOX [Migl t/a] 12985 12368 11995 11673 11566 11083 10774 10417 10129 9941
CO [Migl t/a] 46579 44189 41955 40446 39219 37417 35539 33536 30996 30118
Emissioni Italia
,QTXLQDQWH
CO2 [Mil t/a] 428 419 413 439 434 440 451 457 461 461
SO2 [Migl t/a] 1404 1305 1274 1217 1137 1035 1039 924 758 709
NOX [Migl t/a] 2027 1923 1792 1764 1763 1693 1600 1490 1372 1317
CO [Migl t/a] 7968 7769 7573 7796 7341 7211 6346 6072 5207 4965
Dalla ripartizione per settori si nota come il problema della CO sia sostanzialmente dovuta al traffico
veicolare, mentre la SO2 deriva dalle attività industriali. Per gli NOx si ha ancora una prevalenza della
produzione da traffico (alte temperature massime nei motori a combustione interna), mentre la CO2 è più
uniformemente distribuita, essendo legata alla natura del combustibile più che allo specifico processo di
combustione.
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,QTXLQDPHQWRGDWUDIILFR
Qui di seguito vengono riportati i limiti di emissione imposti dalle normative Euro. Si noti come il motore
Diesel potessero rispettare limiti per CO ed HC assai più stretti dei motori ad accensione comandata, grazie
all’eccesso di ossigeno.
Già con Direttiva 91/441 (Euro I) e Direttiva 94/12 (Euro II) veniva richiesto alle industrie dell’auto, dei
prodotti petroliferi e dei componenti di garantire i risultati e mantenere la corretta funzionalità per la durata di
80.000km, la Direttiva 98/69 (Euro III in vigore dal 2000, Euro IV in vigore dal 2005) ha stabilito non solo
limiti delle emissioni più restrittivi da garantirsi per durate di 80.000km e 100.000km rispettivamente per le
due tappe, ma anche diagnosi di bordo e specifiche sanzioni nel caso in cui i limiti non vengano soddisfatti.
Per soddisfare tali limiti non si ritiene sufficiente l’ottimizzazione delle tecnologie esistenti ma necessario il
ricorso alla progettazione di nuove tecnologie, in particolare per il Diesel.
6WDQGDUGHPLVVLYL1RUPH(852±9HLFROLSHVDQWL>JN:K@
,QYLJRUH
1RUPD 7LSR7HVW &2 7+& 10+& 12[ 3DUWLFRODWR
GDO
0,612 <85kW
EURO I 01.10.1993 13^ modo 4,5 1,1 - 8
0,360 >85kW
EURO II 01.10.1996 13^ modo 4,0 1,1 - 7 0,15 (a)
ESC (c) 2,1 0,66 - 5 0,1-0,13 (b)
EURO III 01.01.2000
ETC (d) 5,5 0,78 1,6 5 0,16-0,21 (b)
ESC (c) 1,5 0,46 - 3,5 0,02
EURO IV 01.10.2005
ETC (d) 4,0 0,55 1,1 3,5 0,03
ESC (c) 1,5 0,46 - 2 0,02
EURO V 01.10.2008
ETC (d) 4,0 0,55 1,1 2 0,03
1RWH (a) Fino al 30.11.1998 il limite del particolato per motori inferiori ai 700cc/cilindro e velocità di
regime del motore 3000 rpm era di o,25 g/kWh.
(b) Per motori con cilindrata < 750 cc/cilindro e con velocità di regime del motore 3000 rpm.
(c) Misurato secondo lo standard ESC (European Stationary Cycle)
(d) Misurato secondo lo standard ETC (European Transient Cycle)
6WDQGDUGHPLVVLYL1RUPH(852±9HLFROLSDVVHJJHUL>JNP@
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7HFQLFKHSHULOFRQWUROORGHJOL12 LQIDVHGLFRPEXVWLRQH
[
La produzione degli NOx cresce al crescere della temperatura di combustione, così come il rendimento dei
cicli termodnamici cresce al crescere della Tmax del ciclo. Apparentemente, quindi, il controllo delle emissioni
di NOx e l’ottimizzazione del ciclo termodinamico sembrano obiettivi contrastanti.
Tuttavia, considerando ad esempio il caso di una turbina a gas, gli ossidi di azoto vengono prodotti in
corrispondenza delle massime temperature realizzate in camera di combustione (quindi nella zona della
fiamma), mentre il rendimento del ciclo termodinamico dipende dalla temperatura media di ingresso turbina.
In generale, quest’ultima è sensibilmente inferiore alle massime temperature di combustione, poiché è
limitata dalla resistenza strutturale dei materiali della turbina. Un ingresso di aria secondaria, che diluisce i
fumi di combustione, permette il raffreddamento dei fumi fino alla temperatura consentita.
Risulta quindi concettualmente possibile limitare la produzione di NOx già in fase di combustione
mantenendo costante la temperatura media di ingresso turbina e riducendo solo la temperatura massima di
combustione, ad esempio agendo sulle portate di aria primaria e secondaria.
Sono possibili diverse tecnologie:
• ,QLH]LRQH G¶DFTXD R YDSRUH. Adatto anche al retrofitting di impianti esistenti. Acqua o vapore
vengono introdotti in camera di combustione, in modo da creare un ‘pozzo termico’ che assorbe
parte del calore generato dalla combustione limitandone le temperature.
Richiede acqua demineralizzata per evitare danni alla turbina. Se il rapporto acqua/fumi diventa
molto elevato può aumentare la produzione di CO ed HC. Portate alte d’acqua hanno effetti
negativi sul rendimento del ciclo. Al contrario, il rendimento può crescere se introduco vapore
prodotto a spese del calore recuperato dai fumi in uscita turbina.
• &RPEXVWLRQLDSLVWDGL: si ha una prima fase di combustione con miscela molto ricca, in cui la
scarsità di O2 inibisce la formazione di NOx, seguita da una fase a miscela molto povera, in cui il
forte eccesso d’aria limita le temperature e quindi la produzione di inquinanti.
• 5LFLUFROR JDV GL VFDULFR: permette di limitare i picchi di temperature massime, creando un
‘pozzo di calore’ come nel caso dell’iniezione d’acqua, ma con minore impatto sul rendimento. Se
molto spinto, porta alla combustione senza fiamma (flameless combustion) in cui si ha
combustione distribuita su un volume ampio, anziché concentrata sulla superficie della fiamma.
Combustioni senza fiamma si possono ottenere anche con processi catalitici.
(VHPSLRFRPEXVWRUHDILDPPDSUHPLVFHODWDSRYHUD'/1
,QJUHVVRDULDGLUHIULJHUD]LRQHOLQHU
,QJUHVVRDULDVHFRQGDULDGLGLOXL]LRQH
,QJUHVVRFRPEXVWLELOHILDPPDGLIIXVLRQH
&DQGHODGLDFFHQVLRQH
3DOHWWDWXUDSHULQGXUUHSUHQRWD]LRQHGHOOD
PLVFHODVZLUOYDQHV
,QLH]LRQHFRPEXVWLELOH
10
/H(QHUJLH1XFOHDUL
*HQHUD]LRQHHOHWWULFDGLRULJLQHQXFOHDUHHSURJHWWLDGLFHPEUH
Operativo = connesso in rete; In costruzione = già posta la prima pietra; Programmato = progetto
relativamente sicuro;MWe = Megawatt elettrici
NB: 64,956 tU=76,603 t U3O8 * Percentuali geografiche
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&HQWUDOLQXFOHDULDILVVLRQHWUDGL]LRQDOH,PSLDQWR%:5GL*RVJHQ6YL]]HUD
Entrato in servizio commerciale nel 1979, copre il 15% del fabbisogno energetico elvetico. Impiega 370
persone continuativamente, e fino a 500 di personale ausiliario nei periodi di manutenzione estivi. L’impianto
occupa un’area di 14 ettari ai piedi dei monti dello Jura, ed è stato realizzato dall’attuale KWU (Siemens
Power Generation Group).
L’impianto comprende un sistema di cogenerazione per una vicina cartiera.
La domanda di autorizzazione alla costruzione risale al 1970, con conclusione dell’iter autorizzativo nel
1973. La costruzione comincia con la preparazione del sito nell’estate dello stesso anno e la prima reazione
nucleare autosostenuta avviene nel gennaio 1979, con l’avvio della produzione commerciale di energia
elettrica alla fine dello stesso anno.
Come in tutte le centrali nucleari del mondo, si osserva dal diagramma di carico riportato qui sotto che la
potenza erogata è pressoché costante lungo l’intero anno, eccetto la pausa di manutenzione ordinaria
estiva.
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*RVJHQ3ODQW6SHFLILFDWLRQ
Power
Gross electrical output 1020 MW
Net electrical output 970 MW
Thermal reactor output 3002 MWt
Reactor building
Outside diameter 63.6 m
Height above base plate 56.8 m
Wall thickness in the cylindrical part 1.6 m
Wall thickness in the dome 1.2 m
Thickness of base plate 2.8 m
Steel containment structure
Inside diameter 52 m
Wall thickness 32 mm
Design overpressure/temperature 4.89 bar/135°C
Maximum leakage rate 0.25 vol.%/d
Reactor pressure vessel
Inside diameter 4360 mm
Cylindrical shell wall thickness of the (w/ut cladding) 221 mm
Material 22NiMoCr37
Cladding thickness 6 mm
Total height, cover included 10827 mm
Design overpressure/temperature 175 bar/350°C
Weight without internals 360 t
Weight of core internals 135 t
Reactor plant
Coolant and moderator
Fuel UO2 and MOX (UO2+ PuO2)
Number of fuel assemblies 177
Overall weight per assembly 666 kg
Fuel rods per fuel assembly 205 (MOX: 204)
Arrangement square lattice configuration
Overall length of fuel rods 3860 mm
Active length of fuel rods 3550 mm
Outside diameter of fuel rods 10.75 mm
Cladding tube material Zry-4/DX ELS 0.8
Cladding tube wall thickness 0.725 mm
Overall in-core uranium weight 76 t
Reload fuel enrichment 4.3 % U-235 4.8%fiss
Average discharge burnup 50000 MWd/t
Average heat flux density 67.3 W/cm
Average linear power 227.7 W/cm
Control assemblies 48
Absorber rods per control assembly 20
Absorber material Ag15In5Cd
Drive mechanism magnetic jack
Repositioning rate 60 step/min
Step length 10 mm
Number of coolant loops 3
Operating gauge pressure 153 bar
Coolant inlet temperature 291.5°C
Coolant outlet temperature 324.2°C
Coolant flow rate 15,984 kg/s
Steam generators
Number 3
Height 21200 mm
Diameter 3570/4860 mm
Shell material fine-grained steel
Tube plate material fine-grained steel
Tube material Incoloy 800
Tube dimensions
Design overpressure/temperature 175/87.3 bar/350°C
13
Overall weight 380 t
Reactor coolant pumps
Number 3
Type single-stage centrifugal pump
Discharge head 84.4 m
Design flow rate 5328 kg/s
Speed 1490 min
Motor power: design 9200 kW
Pressurizer
Height 13400 mm
Diameter 2400 mm
Volume 42 m
Operating pressure/temperature 153 bar /344°C
Heating power of the heating rods 1400 kW
Steam power plant
Main-steam flow rate 5890 t/h
Main-steam conditions at steam generator outlet 64.5 bar/280.3°C
Steam moisture at steam generator outlet max. 0.25 %
Exhaust wetness 10 %
Condenser pressure 80 mbar
Cooling-water temperature 22°C
Condenser circulating water flow rate 120500 m
Final feedwater heating temperature 218°C
Number of feed-heating stages 5
Breakdown of feed-heating stages 3 Iow-pressure, 1 deaerator,1 high-pressure
Main feedwater pumps
Type double-flow double-stage centrifugal pump
Number 3
Discharge head 722 m
Design flow rate 844 kg/s
Motor power 8600 kW
Cooling tower
Natural draught wet-type
Height 150 m
Basis diameter 117 m
Top diameter 74 m
Throat diameter 70 m
Bottom shell thickness 750 m
Minimum shell thickness 160 m
Water flow rate 31.6 m
Hot water temperature 36 °C
Cold water temperature 22 °C
Dry bulb temperature 7.8 °C
Wet bulb temperature 6.2 °C
Air-flow rate 25400 m
Evaporation 0.4 0.7 m
Circulating water pumps
Number 2
Type single-stage half-axial centrifugal pump
Discharge head 20.5 m
Nominal flow rate 15.8 m
Speed 258 m
Motor power 4100 kW
Turbine
Speed 3000 min
Overall length of turbine-generator unit 55 m
14
57
45 58
25 46 56
29 47
24 45
M
23 46 47
26
2 48 49
22 M 3 45
di alta e bassa pressione.
4
M 46 51 51 51 51 G Generator
47
2 2
Containment
sump
28 1 Demineralizing
Headwater 3 3 system
channel
31 27 M 65
M
30 M
35 64
5
69
32 66 63 50 50 50 70 71
14 14 6
73
33 7
62 59 59 59
12 72
34 52
13 67
16 74
53
61
17 19 15
9 8 61
18
20 68
54 60
10 36
21
55
11 37 39
38
44
42 40 Plant diagram
43
41
Reactor coolant system Coolant storage and treatment system Fuel pool cooling and Equipment drain system 50 Main steam bypass station Main feedwater system
1 Reactor 14 Coolant storage tanks purification system 36 Drain tank and drain pump 51 Turbine 62 Feedwater tank
2 Steam generators 15 Demineralized-water recirculation pump 24 Fuel pool Liquid waste processing system Moisture separator condensate system 63 Main feedwater pump
3 Reactor coolant pumps 16 Evaporator feed pump 25 Fuel pool purification pump 37 Liquid waste tank 52 Moisture separator condensate tank 64 High-pressure preheater
4 Pressurizer 17 Preheater 26 Mixed-bed filter 38 Evaporator feed pump 53 Moisture separator condensate pump 65 Reheater condensate cooler
Volume control system 18 Evaporator Emergency core cooling and 39 Evaporator Auxiliary steam system 66 Auxiliary/start-up feedwater pump
5 Regenerative heat exchanger 19 Condensate pump residual heat removal system 40 Monitoring tank 54 Auxiliary steam manifold Main cooling water system
6 High-pressure cooler 20 Degasifier 27 Residual heat removal pump 41 Discharge pump 55 Auxiliary boiler 67 Cooling tower
7 High-pressure reducing station 21 Degasifier extraction pump 28 Residual heat exchanger 42 Concentrate tank Process steam system 68 Circulating water pump
8 Volume control tank Nuclear component cooling system 29 Accumulator 43 Concentrate pump 56 Process steam generator Emergency feedwater systems
9 High-pressure charging pump 22 Component cooling pump 30 Borated-water storage tank 44 Condenser 57 Process steam superheater 69 Emergency feedwater pool
con uno spillamento di vapor vivo per evitare di dover inserire un banco di surriscaldamento nel reattore.
Chemical feed system 23 Component cooling heat exchanger 31 Safety injection pump Main steam system 58 Process steam to cardboard factory 70 Demineralized-water refilling pump
10 Boric acid tank Gaseous waste system 45 Main steam safety valve Main condensate system 71 Emergency feedwater pump
11 Boric acid pump 32 Recombiner 46 Main steam relief station 59 Condenser 72 Special emergency pool
15
Schema impianto di Gosgen: notare il separatore di condensa ed il successivo surriscaldamento ottenuto
Disposizione delle turbine: quattro turbine a condensazione monoalbero. Una ad alta pressione a doppio
flusso e 3 a bassa pressione a doppio flusso. Deumidificazione e risurriscaldamento del vapore fra le turbine
Coolant purification system 33 Waste gas compressor 47 Main steam isolation valve 60 Main condensate pump 73 Special emergency feedwater pump
12 Mixed-bed filter 34 Delay bed 48 Moisture separator 61 Low-pressure preheater 74 Well water pump
13 Coolant degassing system 35 Exhaust air stack 49 Superheater
&HQWUDOLFRQUHDWWRULDXWRIHUWLOL]]DQWL6XSHUSKHQL[)UDQFLD
Superphenix è un reattore veloce autofertilizzante raffreddato a metallo liquido da 1200 MWe. L’impianto si
trova a Creys-Malville (Isère) 50 km a est di Lione.
Prototipo nato da una joint-venture italo-franco-tedesca Nersa (Enel 33%, EDF 51%, SBK 16%), prima che
l’Italia si svincolasse, e Ansaldo Nucleare ha realizzato molte parti importanti.
Destinato alla produzione di energia elettrica e plutonio nonché per ricerca in molti campi di applicazione.
La costruzione è iniziata nel 1976, è stato connesso in rete nel 1986 ma ha subito molti fermi prolungati per
modifiche successive legate anche al suo carattere di prototipo. Nel 1998 il reattore è stato sospeso ed si è
dato inizio al piano di smantellamento.
16
Superphenix: schema del reattore
17
/DIXVLRQHQXFOHDUH
3URJHWWR,7(5)($7,QWHUQDWLRQDO7KHUPRQXFOHDU([SHULPHQW
)RQWHZZZLWHURUJ
Progetto di collaborazione internazionale (Cina,EU (Euratom), Giappone, Corea, Russia e US) che nasce
con lo scopo di dimostrare e testare la possibilità di realizzare un impianto a fusione nucleare.
La struttura del reattore è basata sul concetto TOKAMAK, configurazione magnetica toroidale dove vengono
create le condizioni, e quindi mantenute, per la realizzazione della fusione. Nel reattore, una bobina
magnetica superconduttrice avvolge il magnete e controlla il plasma, formato da nuclei positivi ed elettroni
liberi negativi, inducendo così una corrente elettrica. Raggiunte le condizioni ottimali del plasma, il processo
di fusione ha inizio.
La prima ingegnerizzazione del progetto risale al 1992, con definitiva chiusura ed approvazione nel luglio
2001 (comprendente anche di analisi economica e di analisi della sicurezza).
Caratteristica rilevante è il fatto che le scorie radioattive vengono catturate internamente alla struttura, nella
zona di contatto parete-plasma, permettendone lo sfruttamento continuo per circa 30 anni se il materiale
impiegato è l’acciaio austenitico previsto dal progetto. Sono infatti in sviluppo nuovi materiali compositi SiC,
capaci teoricamente di triplicare la durata dell’impianto.
criostato
magneti
superconduttori
plasma
moduli coprenti
schermanti
separatore
centro del
solenoide
18
Schema dell’impianto comprensivo delle unità ausiliarie
Vista dall’esterno impianto Tokamak di ASDEX Upgrade (D), a sin., e FTU di Frascati (I), a destra
Vista dall’interno impianto Tokamak di ASDEX Upgrade (D), a sin., e FTU di Frascati (I), a destra
19
(QHUJLD6RODUH
8WLOL]]D]LRQHDGDOWDWHPSHUDWXUDFHQWUDOLHOLRWHUPLFKH
,PSLDQWLDWRUUHFHQWUDOHGL$GUDQR6LFLOLD(1(/
IRQWH³,OVROHDJUDGL´
L’Italia fu il primo paese europeo ad ospitare ad Adrano, in provincia di Catania, la prima grande centrale
europea dimostrativa termoelettrosolare del tipo a torre centralizzata. La costruzione avviata nel 1979, a
seguito anche delle ricerche pionieristiche svolte, nei primi anni ’60, dal Prof. Giovanni Francia e alla
realizzazione degli impianti sperimentali di S. Ilario vicino Genova, da parte dello stesso Prof. Francia, negli
anni ’70. L'impianto, chiamato “Eurelios”, fu realizzato in collaborazione con i francesi e i tedeschi ed è stato
oggetto di sperimentazioni tra il 1981 fino al 1986.
Era costituito da una torre centrale alla sommità della quale era posta la caldaia riscaldata dalla radiazione
riflessa da un campo di specchi. La centrale aveva la potenza di 1 MW, la superficie occupata era di
2
35.000m , l’altezza della torre di 55m, il campo specchi comprendeva 182 eliostati disposti in modo da
seguire automaticamente il moto del sole nel cielo. Una caldaia a gasolio continuava a fornire l’energia
necessaria per mantenere in funzione l’impianto dopo il tramonto. La sperimentazione è cessata nell’86
perché il sistema non era competitivo con sistemi tradizionali.
,PSLDQWLDWRUUH6RODU,,&DOLIRUQLD
IRQWH86'HSDUWPHQWRI(QHUJ\DQG6RXWKHUQ&DOLIRUQLD(GLVRQ&RPSDQ\
Lo sviluppo delle centrali solari del tipo a torre ha trovato nuovo impulso negli U.S.A. dato il loro alto
potenziale di produrre energia elettrica a basso costo su larga scala. Un impianto sperimentale da 10 MW e è
stato commissionato e costruito nel 1996 dal Dipartimento dell’Energia statunitense in collaborazione con il
Consorzio Solar II guidato da Southern California Edison.
20
La centrale è connessa alla rete e soddisfa la domanda energetica di 10000 abitazioni. La caratteristica
principale della centrale consiste nel sistema di accumulo dell’energia termica che consente di disaccoppiare
la generazione di potenza elettrica dalla raccolta di energia solare, consentendo di soddisfare i picchi di
richiesta anche nei periodi nuvolosi o dopo il tramonto.
L’efficienza complessiva di conversione da energia solare ad elettrica è pari al 16% ma si stima che possa
salire al 23% in una centrale da 100 Mwe che utilizzi l’attuale tecnologia. In base ai dati di progetto la
2
centrale da 100MW e , un fattore di capacità del 40%, dovrebbe coprire una superficie di quasi 4km e
richiederebbe un investimento di capitale pari a $2000 per kW e , mentre in impianto a ciclo combinato con
turbina a gas costerebbe $1000 per kW e escluso il costo del combustibile.
&DUDWWHULVWLFKHGHOO¶LPSLDQWR6RODU,,GD0:
6LWR
Deserto Mojave – California
Altitudine 600 msm
2
Estensione 385 000m
2
Insolazione 7.5 kWh/m Media annuale per giorno
7RUUH
Altezza 85.3 m
2
6LVWHPDULIOHWWHQWH Eliostati 81.000 m totali
2
Solar I da 39.1 m Nr. 1818 Eff. Riflettente 91%
2
New Lug da 95,1 m Nr. 108 Eff. Riflettente 93%
5LFHYLWRUH 5RFNZHOO
Potenza termica 42.2 MW
2
Flusso medio 429 kW/m
2
Picco di flusso 800 kW/m
Pannelli Nr. 24 32 tubi/pannello
Dimensioni altezza 6.2, diametro 5.4 m
Tubazioni Acciaio inossidabile
6LVWHPDDFFXPXOR 3LWW'HV0RLQHV
3
Serbatoi nr. 2 capacità 875 m , diametro interno 11.5m
- serbatoio freddo altezza 7.84m, spessore 23cm
- serbatoio caldo altezza 8.36m, spessore 46cm
6DOL 60% NaNO3, 40% KNO3
Temp. Scioglimento 221°C
Temp. Decomposizione 594°C
7XUELQD *HQHUDO(OHFWULF&RPSDQ\
Potenza elettrica netta 10 MWe
Potenza elettrica lorda 12 MWe
&DUDWWHULVWLFKHRSHUDWLYH6RODU,,
&LFORWHUPRGLQDPLFR
Temp. accumulo soluzione calda 565 °C
Temp. accumulo soluzione fredda 288 °C
Temp. Vapore 538 °C
Pressione esercizio 100 bar
3
Portata soluzione 325 m /h
3
Portata vapore 270 m /h
3RWHQ]DHOHWWULFDGHOJHQHUDWRUH
Capacità 10 MWe
Fattore d’impianto:
I =
∫3HIIHWWLYD GW
20%
21
&RQIURQWR IUD L SDUDPHWUL GL SUHVWD]LRQH GHOO¶LPSLDQWR 6RODU ,, GD 0ZH H TXHOOH VWLPDWH SHU XQ
SURWRWLSRGLLPSLDQWRFRPPHUFLDOHGD0:H
Impianto commerciale a 100
3DUDPHWULGLSUHVWD]LRQH Solar II 10 MW [%]
MW [%]
Efficienza di riflessione 90 94
Efficienza di campo 73 73
Efficienza del ricevitore 87 87
Efficienza dell’accumulo 99 99
Efficienza di conversione del gen. elettrico 34 43
Efficienza ausiliari 90 93
Efficienza di conversione solare-elettrica 16 23
&HQWUDOLHOLRWHUPLFKHFRQFROOHWWRULGLVWULEXLWL,PSLDQWRGL&UHWD
IRQWH%UDNPDQQHDOWUL
Progetto dimostrativo nell’ambito del programma THERMIE per studi di fattibilità di impianti termoelettrosolari
in Spagna, Marocco e Grecia. L’impianto denominato "Theseus" è stato presentato da un consorzio formato
dalla Società Pilkington Solar International (Germania), da EUCOMSA (Spagna), Fichtner e OADYK (Crete).
Al Consorzio partecipano anche vari centri europei di ricerca fra i quali l'ENEL.
Il progetto prevede la costruzione di un impianto di 52 MWp sulla costa occidentale dell'isola di Creta,
caratterizzata da un'insolazione di 1900 kWh/m2. L'impianto utilizzerà concentratori parabolici lineari del tipo
adottati dalla Solar Electric Generating Systems in California, ma con vari miglioramenti tecnologici realizzati
negli ultimi anni. Sulla base di questi dati l'efficienza energetica globale del sistema è dell'ordine del 7%.
&DUDWWHULVWLFKHGHOO¶LPSLDQWR7KHVHXVGD0:H
Capacità netta dell’impianto 52MWe
Sito Frangokastello, Crete, Greece
Solare con integrazione a combustibile fossile,
Tipo di tecnologia
collettori parabolici, Ciclo Rankine a vapore
2
Estensione area sfruttata 300 000m
3
Acqua di mare 9 000m /h
Efficienza picco solare 23%
Efficienza annuale 16%
Ore di impiego a pieno carico 3 900hr/anno
Energia totale generata 203GWh/anno (netto)
di cui solare 112GWhr/anno (= 55%)
Costo investimento 135 milioni ECU
Costo dell’energia elettrica prodotta 0.085ECU/kWh
Collettore parabolico
22
8WLOL]]LDPHGLDWHPSHUDWXUDVWDJQLVRODUL
(O3DVR6RODU3RQG
El Paso Solar Project ebbe inizio nel 1983 quando l’Università del Texas a El Paso scoprì un bacino di 3.350
2
m profondo 3m, in prossimità di un’azienda conserviera (Bruce Foods Corporation) a nord-est di El Paso ed
ottenne i finanziamenti per trasformarlo in uno stagno solare.
In funzione da Maggio 1986 è la dimostrazione pratica di come calore di processo ed elettricità possano
essere prodotti in certe aree geografiche utilizzando la tecnologia degli stagni solari.
L’impianto, ciclo di Ranking a fluido organico, riesce a produrre fino a 70kW di potenza elettrica da mettere
in rete. La maggior parte della potenza viene ceduta alla Bruce Foods Corporation per rispondere ai picchi di
domanda.
2
Superficie 3350 m
Profondità 3m
3URGX]LRQHWHUPLFD
Potenza termica 300 kW
Temperatura di mandata 85°C
3URGX]LRQHHOHWWULFD
Fluido motore Fluido organico
Potenza massima 70 kW
8WLOL]]LDEDVVDWHPSHUDWXUDXVL7HUPLFL
(Fonte: ESIF 2000)
Si riportano dati sulla diffusione degli impianti a bassa temperatura (pannelli solari piani) in Italia e el mondo,
nonché alcune proiezioni per l’immediato futuro. Da notarsi la ridotta diffusione in Italia (inferiore a quella
tedesca, pur con migliori condizioni climatiche).
'LIIXVLRQHLQP DELWDQWL
Israele > 100
Cipro > 100
Grecia > 100
Giordania > 100
Austria 15
Germania 15
Italia 6
23
&ROOHWWRULSHULOULVFDOGDPHQWRGLIOXLGL±4XDQWLWjHGHQHUJLDWHUPLFDUHFXSHUDWDLQ,WDOLD
Collettori installati (m2) 152000 168000 171000 174000 177000 180000 240000 244000 271000 301000 348050
Energia termica recuperata 256 283 288 293 298 303 404 411 456 507 586
(TJ)
Energia termica recuperata
6.109 6.752 6.872 6.993 7.114 7.234 9.646 9.806 10.892 12.000 13.992
(ktep)
Fonte: Enea
(QHUJLD)RWRYROWDLFD
Il mercato fotovoltaico mondiale ha conosciuto negli ultimi anni un notevole sviluppo reso possibile grazie al
parallelo sviluppo di due tipologie di applicazioni: gli impianti isolati e quelli installati sugli edifici ed integrati
alla rete elettrica. In Italia, dopo una fase di grande fermento della prima metà degli anni '90 in cui l'ENEL ha
installato diverse centrali fotovoltaiche (la più grande delle quali la centrale di Serre nel salernitano di 3,3
MWp), il mercato ha vissuto un forte rallentamento soprattutto per l'assenza di adeguati meccanismi di
incentivazione. L’energia fotovoltaica ha infatti costi di produzione elevati che la pongono assolutamente
fuori mercato rispetto al kWh disponibile in rete nazionale. Il Programma Tetti Fotovoltaici è stato pensato
per dare a tutto il comparto fotovoltaico una forte accelerazione: si prevede la realizzazione di 50.000
impianti fotovoltaici entro il 2007 (peraltro tutti di taglia piccolissima, di qualche kW).
7DEHOODULDVVXQWLYDGHOOHSRWHQ]HJHQHUDWHSHUHIIHWWRIRWRYROWDLFRLQDOFXQL3DHVL
3RWHQ]DLQVWDOODWDWRWDOH 3RWHQ]DLQVWDOODWDWRWDOHD 7DVVRGLFUHVFLWD
3DHVH
DILQH>0:S@ ILQH>0:S@ >@
Germania 53,9 66,2 22,8
Italia 18,4 19,0 4,6
Francia 8,0 10,0 25,0
Olanda 6,5 9,5 47,0
Spagna 8,0 9,0 12,5
Austria 2,9 3,5 21,0
Altri UE 6,5 7,4 13,4
727$/(8(
Giappone 133,3 190,0 42,5
Stati Uniti 127,9 147,0 14,9
Australia 22,5 28,0 24,4
Messico 12,0 14,3 19,2
727$/(
24
3RWHQ]DLQVWDOODWDHSURGX]LRQHGLHQHUJLDHOHWWULFDSHUVHWWRUHGLDSSOLFD]LRQHHSHUFDWHJRULDG¶XVRLQ
,WDOLD
3RWHQ]DLQVWDOODWDN:S
(QHUJLDSURGRWWD0:K
(QHUJLDSULPDULD7-
$SSOLFD]LRQLGHLGLVSRVLWLYL)9FODVVLILFDWHVHFRQGRODSRWHQ]DHOHWWULFD
(fonte: ISES Italia)
25
7DEHOODULDVVXQWLYDGHOODSURGX]LRQHPRQGLDOHGLFHOOHIRWRYROWDLFKHSHUWLSRORJLDQHO
7LSRORJLDGLFHOOD 3URGX]LRQHPRQGLDOH>@
Silicio Amorfo 11,8
Silicio policristallino 34
Silicio monocristallino 49,6
Altri Materiali 4,6
3DUDPHWULFKHLQIOXHQ]DQRO¶HIILFLHQ]DGLXQDFHOODIRWRYROWDLFD
&DXVDGHOODSHUGLWD &DGXWDSHUFHQWXDOHVXOUHQGLPHQWR
Fotoni con energia inferiore a quella di gap 24 %
Fotoni con energia superiore a quella di gap 32 %
Impurità del materiale (Voltage factor) 17,6 %
Fill Factor 4,8 %
Effetti di ricombinazione 4,7 %
Perdite alla giunzione per correnti di saturazione 1,4 %
Resistenza elettrica del materiale 0,8 %
Effetto di riflessione 0,7 %
Rendimento netto globale della cella al Si 14,0 %
A titolo di esempio viene calcolata la quantità di energia elettrica mediamente prodotta dai sistemi fotovoltaici
in un anno di funzionamento nei tre siti di Roma, Milano e Trapani. Si ipotizza che i pannelli FV siano
inclinati di 30° sull’orizzontale ed orientati verso Sud. Per l'efficienza dei moduli si è preso un valore
conservativo di 12.5% (i moduli possono avere efficienze anche fino al 16 – 17%), mentre per quella del
BOS un valore dell'85% (include l'efficienza dell'inverter ed altri fattori di perdita, come ad esempio le perdite
nei cavi elettrici di collegamento).
&DOFRORGHOO¶HQHUJLDHOHWWULFDPHGLDPHQWHSURGRWWDLQFRUUHQWHDOWHUQDWDLQXQDQQRGDPðGLPRGXOL
;(IILFLHQ]D ;(IILFLHQ]D (OHWWULFLWjSURGRWWD
7DEHOOD ,QVROD]LRQHPHGLDDQQXD
PRGXOL GHO%26 PHGLDPHQWHLQXQDQQR
0,/$12 N:KPðDQQR N:KHOPðDQQR
520$ N:KPðDQQR N:KHOPðDQQR
75$3$1, N:KPðDQQR N:KHOPðDQQR
(VHPSLRGLLPSLDQWRIRWRYROWDLFRN:S
Il programma "Tetti Fotovoltaici", finanziato dal Ministero dell'Ambiente, ha come obbiettivo la promozione e
la realizzazione, da parte di soggetti sia pubblici che privati di impianti fotovoltaici. Le taglie ammesse a
contributo sono comprese tra 1 e 20 kWp. Gli impianti vengono collegati alla rete elettrica e integrati nelle
strutture edilizie , ad esempio su tetti, terrazze, facciate o elementi di arredo urbano.
L’energia prodotta è immessa nella rete elettrica, utilizzando la rete stessa come sistema di accumulo.
,PSLDQWRDWHWWLIRWRYROWDLFL
2
Superficie celle FV 121 m
Rendimento celle FV 12.5%
Potenza nominale 12 kW
Utenze 4 nuclei familiari
Fabbisogno elettrico annuale utenza 11300 kWh
Produzione elettrica annuale celle FV 15000 kWh
Costo di investimento iniziale 133 milioni Lit.
Quota recuperabile con contributi pubblici 100 milioni Lit.
(progetto tetti fotovoltaici)
26
(VHPSLRGLFHQWUDOHIRWRYROWDLFDFHQWUDOHGL6HUUH3HVDUR
La centrale di Serre è attualmente la più grande centrale fotovoltaica operante al mondo; si sviluppa su
un'estensione di territorio pari a circa 5 ettari e mezzo, con una superficie di pannelli installati di 26.500 mq.
Il campo fotovoltaico (il complesso di tutti i pannelli produttivi) è ulteriormente suddiviso in sezioni, o
sottocampi: 9 di questi sono fissi, cioè i pannelli non si muovono, mentre il decimo è definito come
"sottocampo ad inseguimento solare". In questo caso infatti i pannelli variano automaticamente la propria
inclinazione in modo da trovarsi sempre nella posizione ottimale per raccogliere il massimo di luce dal sole
nell'arco della giornata.
La potenza nominale ammonta a 3.3 MW e la produzione elettrica annuale a 3500 MWh.
27
(QHUJLD,GUDXOLFD
3RWHQ]DQRPLQDOHHGHIILFLHQWHHSURGXFLELOLWjORUGDPHGLDDQQXDGHJOLLPSLDQWL
LGURHOHWWULFLLQ,WDOLDDOGLFHPEUH
Gli LPSLDQWL LGURHOHWWULFL sono classificati, in base alla durata di invaso dei serbatoi, in tre categorie: a
serbatoio, a bacino, ad acqua fluente.
La GXUDWDGLLQYDVRdi un serbatoio è il tempo necessario per fornire al serbatoio stesso un volume d'acqua
pari alla sua capacità utile con la portata media annua del o dei corsi d’acqua che in esso si riversano,
escludendo gli eventuali apporti da pompaggio.
In base alle rispettive “durate di invaso” i serbatoi sono classificati in:
– VHUEDWRLGLUHJROD]LRQHstagionale: quelli con durata di invaso maggiore o uguale a 400 ore;
– EDFLQLGLPRGXOD]LRQHsettimanale o giornaliera: quelli con durata di invaso minore di 400 ore e maggiore
di 2 ore.
Le tre categorie di impianti sono pertanto così definite:
– impianti a serbatoio: quelli che hanno un serbatoio classificato come “serbatoio di regolazione” stagionale;
– impianti a bacino: quelli che hanno un serbatoio classificato come “bacino di modulazione”;
– impianti ad acqua fluente: quelli che non hanno serbatoio o hanno un serbatoio con durata di invaso
uguale o minore di due ore.
Quando due o più impianti, tra loro in serie e a breve distanza e senza apporti intermedi apprezzabili, sono
collegati a uno stesso serbatoio, essi sono classificati nella categoria definita dal tempo di riempimento di
questo serbatoio.
28
6LWXD]LRQHGHJOLLPSLDQWLLGURHOHWWULFLLQ,WDOLDQHO
&HQWUDOLGLSRPSDJJLR
Diagramma di carico della rete elettrica italiana il terzo mercoledì di Dicembre 2002; potenze espresse in
MW [fonte:GRTN]
29
,PSLDQWLGHOOD9DOOH*HVVR
(fonte: ENEL)
Il sistema di generazione e pompaggio della Valle Gesso (CN) è il più grande sistema del genere in Italia ed
uno dei maggiori d’Europa. Entrato in funzione nel 1982, la sua potenza complessiva è dello stesso ordine di
grandezza della punta massima di potenza assorbita dalla provincia di Torino. I laghi in quota sono due, di
cui uno artificiale ed uno naturale.
3
Il primo, il serbatoio del Chiotas, posto a 1.978 metri s.l.m., ha una capacità utile di 27.300.000 m di acqua.
La diga del Chiotas, del tipo ad arco-gravità, ha una altezza massima di 130 m con una lunghezza del
coronamento di 230 m e uno spessore, alla base, di 37 metri.
3
Il lago naturale Rovina, a quota 1.528 metri s.l.m., ha una capacità di 1.200.000 m di acqua.
Il sistema di accumulo di valle costituito dal bacino artificiale della Piastra, posto a 956 metri s.l.m., con una
3
capacità di 12.000.000 m , di cui 9.000.000 utilizzabili per il pompaggio.
La potenza elettrica e di pompaggio è fornita da più macchine, includendo sia sistemi in parallelo di pompa e
turbina, sia macchine reversibili pompa/turbina. Tra queste ultime sono presenti 4 pompe turbina realizzate
alla Escher Wiss di Schio da 149 MW ciascuna, a 4 stadi, con una velocità di rotazione di 600 giri al minuto
ed un diametro massimo della girante di 2.33m, in grado di gestire un salto geodetico di 1046 metri.
3
La potenza complessiva utile di 1065MW e, a fronte di una portata complessiva nominale di 15 m /s.
30
,PSLDQWR7XPXW
[fonti:Snowy Water Inquiry documents, NSW e Victorian Governments et al.]
3RWHQ]DHIILFLHQWHHSURGX]LRQHGLHQHUJLDHOHWWULFD
Potenza efficiente lorda - - 12 19 34 97 164 232 363 664 780
(MW)
Energia elettrica prodotta lorda 2 4 6 10 33 118 232 403 563 1179 1404
(GWh)
Fattore di capacità medio - - 6 6 11 14 16 20 18 20 21
(%)
Potenza media per singola n.d.
n.d. n.d. n.d. 260 368 403 447 482 521 560
turbina - kW/turbina
Fonte:ENEA (1992-93), ENEL (1994-98), GRTN (1999-2002)
,PSLDQWLHROLFLLQVWDOODWLLQ,WDOLDQHO
'LDP $OWH]]D 3RWHQ]D
&RQQHVVL 1 3RWHQ]D
6LWR 2SHUDWRUH 7LSR URWRUH WRUUH LPSLDQWR
LQUHWH WXUELQH N:
P P 0:
Osiglia-Bormida (SV) Comune Gen 02 1 Nordex 800 50 46 0.80
Calice Ligure (SV) Comune Febb 02 1 Nordex 800 50 46 0.80
Monteferrante (CH) Edison Mar 02 11 Enercon E40 600 40 46 6.60
Castiglione M.M.(CH) Edison Mar 02 10 Enercon E40 600 40 46 6.00
Roccaspinalveti (CH) Edison Mar 02 2 Enercon E40 600 40 46 1.20
Viticuso (FR) Eolo Mar 02 2 Enercon E40 600 40 46 1.20
Specchia (LE) Comune Magg 02 1 Vestas V47 660 47 50 0.66
Fraine (CH) Edison Magg 02 15 Enercon E40 600 40 46 9.00
Montemurro (PZ) FRIEL Giu 02 8 Vestas V47 660 47 50 5.28
Ginestra d.Schiavoni (BN) Fin.so Energy Giu 02 21 Vestas V52 850 52 50 17.85
Forenza (PZ) IVPC 4 Lug 02 4 Vestas V47 660 47 50 2.64
Sassari (SS) Enel Ago 02 7 Vestas V66 1750 66 67 12.25
Avigliano (PZ) IVPC 4 Ago 02 20 Vestas V47 660 47 50 13.20
Aggius (SS) IVPC 4 Dic 02 11 Vestas V52 850 52 50 9.35
Viddalba (SS) IVPC 4 Dic 02 23 Vestas V52 850 52 50 19.55
727$/(327(1=$,167$//$7$1(/
727$/(327(1=$,167$//$7$),12$/
727$/(*(1(5$/(327(1=$,167$//$7$,1,7$/,$$/
(Fonte:ENEA – Luciano Pirazzi)
7XUELQHDGDVVHRUL]]RQWDOH
In tabella vengono riportati i dati tecnici di due turbine ad asse orizzontale prodotte da Vestas: la Vestas 52 -
850kWdi medie dimensioni e la Vestas V90 - 3MW di grandi dimensioni. (fonte: Vestas 2004)
32
(VHPSLR9HVWDVN:
Turbina molto diffusa negli impianti eolici instalati in Italia. Durante il 2003 ne seno state ordinate 195 per le
installazioni previste nel 2004.
La figura mostra la relazione tra velocità del vento, livello di rumore e la velocità di rotazione.
E’ chiaramente dimostrato che il livello di rumore è tanto più basso quanto minore è la velocità di rotazione
del rotore. Infatti ad una velocità del vento di 4 m/s corrisponde un livello di rumore pari a circa 7 dB(A)
inferiore rispetto a quello prodotto ad 8 m/s. Confrontata con altri livelli di rumore, la riduzione può
raggiungere i 10 dB(A). E’ importante notare che, in questo contesto, il decremento di 3 dB(A) corrisponde
ad un abbattimento del livello di rumore pari al 50%.
33
Il livello di rumore emesso può essere regolato variando la velocità di rotazione della turbina come illustrato
in figura. In pratica ciò vuol dire che il livello di rumore percepito ad una distanza di 300 m (altezza mozzo
49m) per esempio, può essere ridotto da 45 a 40.8 dB(A).
7XUELQHDGDVVHYHUWLFDOH
Fonte: NREL
Attualmente, la pressoché totalità degli aeromotori commercializzati è ad asse orizzontale.
A titolo d’esempio si riportano qui di seguito i dati tecnici della turbina Eole ad asse verticale, la più grande
realizzazione di questo genere, installata nel 1986 in Quebec.
34
Turbina Eole: particolari del rotore
(VHPSLLPSLDQWLHROLFLFHQWUDOHHROLFDGL$FTXDVSUX]]D(QHO
(Fonte: ENEL)
La centrale eolica di Acquaspruzza è nata nel 1984 inizialmente come stazione anemometrica per la
misurazione del vento nell'area. Vista la discreta quantità di vento fu deciso di impiantare un campo eolico
che entrò in esercizio nel 1994. Attualmente l'impianto è costituito da 8 torri eoliche di differenti modelli
disposti su due file. In effetti Acquaspruzza aveva proprio il compito di provare i differenti modelli (monopala,
bipala, tripala) e le varie ditte di fabbricazione (estere e italiane) di torri eoliche per valutarne i rendimenti.
Nei pressi della centrale si trova anche il Centro di Accoglienza visitatori.
La potenza installata in totale è 2740 kW .
(VHPSLLPSLDQWLHROLFLFHQWUDOHHROLFDRIIVKRUHGL+RUQV5HY'DQLPDUFD
Le centrali eoliche off-shore sono ritenute estremamente promettenti. Infatti la superficie piana del mare
comporta uno strato limite atmosferico assai più sottile rispetto alla terraferma, e quindi ottime ventosità.
Inoltre, la collocazione in alto mare riduce l’effetto di impatto sul paesaggio (occhio non vede, cuore non
duole), permettendo di progettare installazioni di potenza molto elevata e sfruttare le conseguenti economie
di scale. Naturalmente tali vantaggi sono pagati in termini di difficoltà logistiche e problemi costruttivi (si
notino dimensioni e pesi delle turbine sotto descritte).
35
La centrale eolica di Horns Rev nel Mare del Nord (da 14 a 20 km dalla costa) eretta nell’estate del 2002
dall’Elsam costituisce il più esteso campo eolico offshore al mondo. Costituito da 80 turbine per una potenza
installata complessiva di 160MW.
36
(QHUJLD*HRWHUPLFD
Come detto nel corso, tradizionalmente (almeno in Italia) la maggior parte di energia geotermica viene
convertita in energia elettrica. Tuttavia, frazioni interessanti (soprattutto con fluidi geotermici a temperature
inferiori) possono essere utilizzate come energia termica. Di seguito si riportano i potenziali geotermici
stimati a livello mondiale, alcuni esempi di applicazioni non elettriche in Italia ed all’estero, ed i dati di una
centrale geotermelettrica standard ERGA-ENEL.
3RWHQ]LDOHJHRWHUPLFRPRQGLDOH$SULOH
3RWHQ]LDOH &RQVXPRDWWXDOHGL SRWHQ]LDOH
$UHD *HRWHUPLFR (Q(OHWWULFD WHUPLFR
>PLOLDUGLGLN:K@ >PLOLDUGLGLN:K@
USA Canada Messico 200 4333 4,60
America centro-meridionale 224 623 36,00
Paesi Caraibici 354 669 52,90
Europa ed ex URSS 97 4155 2,30
Asia 337 3304 10,00
Africa 101 357 28,00
TOTALE 1089 13142 8.30%
(Fonte: Geothermal Energy Association)
$SSOLFD]LRQLLQGXVWULDOLHWHUPLFKH
(VHPSLGLLPSLDQWL
(Fonte: Tesi di Laurea, Cristian Fabbro, Udine 2000)
3DHVH 7LSRORJLDLPSLDQWR &DUDWWHULVWLFKHVDOLHQWL
Nuova Zelanda Processi lavorativi del legno 172 t/h producendo 125 MW
Islanda Impianto produzione farina fossile 50 t/h producendo 35 MW
Giappone Impianto produzione sale 150 t/h
Stati Uniti Essicatoi alimentari 11 kg/s a 67°C
Italia Impianto produzione chimica 30 t/h di vapore producendo 20 MW
$SSOLFD]LRQL$JULFROH6HUUHULVFDOGDWHFRQYDSRUHHRDFTXDFDOGD
3DHVH 7LSRORJLDLPSLDQWR &DUDWWHULVWLFKHVDOLHQWL
Islanda 120 Tcal/anno 16 MW
2
Ex URSS 56.000 m 5011 MW
2
Italia, Castelnuovo 3.000 m 0,6 MW
2
Ungheria 800.000 m 160 MW
2
Giappone 15.528 m 3 MW
2
Stati Uniti, Oregon 2340 m 0,5 MW
$SSOLFD]LRQLUHVLGHQ]LDOLHFRPPHUFLDOL
3DHVH 7LSRORJLDLPSLDQWR &DUDWWHULVWLFKHVDOLHQWL
3
Islanda, Selfoss Teleriscaldamento (230 mila m ) 80 kg/s a 80°C per 15 MW
Islanda, Reykjavik Teleriscaldamento annuo 5.000 325 MW (picco)
GWh
USA, Boise Teleriscaldamento 53 kg/s a 77°C per 9,2 MW
USA, Klamath Falls 49 GWh annui 5,6 MW
Georgia, Zgoudidi Teleriscaldamento per 50 Gcal/h 58 MW
Georgia, Mendji Teleriscaldamento per 2 Gcal/h 2,3 MW
Russia, Stavropol Teleriscaldamento per 22 Gcal/h 25,6 MW
Giappone, Okawa Teleriscaldamento 22 kg/s a 70°C per 3,2 MW
Francia, Melun Teleriscaldamento 28 kg/s a 70°C per 4,1 MW 37
8VLGLUHWWL(QHUJLDWHUPLFDUHFXSHUDWDLQHTXLYDOHQWHIRVVLOHVRVWLWXLWRLQ,WDOLD
Potenza di picco (MWt) 682 682 682 682 682 682 682 682 682 682 682
Energia termica recuperata
8916 8916 8916 8916 8916 8916 8916 8916 8916 8916 8916
(TJ)
Energia termica recuperata 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213 0.213
(Mtep)
Fonte:ENEL (1992-98), GRTN (1999-2002
8WLOL]]D]LRQHGHOO¶HQHUJLDJHRWHUPLFDSHUXVLQRQHOHWWULFLDOGLFHPEUH¶LQ7RVFDQD
5LVSDU
&
P 7LQ 7H[LW +LQ +H[LW &
P (QHUJLD )DWW PLR
/RFDOLWj 7LSR
NJV & & .-NJ .-NJ NJV 7-DQQR FDULFR SHWUROLR
WHS
Piancastagnaio G 17.52 97 50 2200 209 8.79 551.64 0.50 16.167
Larderello industria D 5.60 160 95 2780 398 1.89 142.00 0.34 4.156
Larderello villaggi D 1.95 160 95 2780 398 0.56 41.87 0.29 1.226
Larderello impianti S 0.50 200 80 2860 335 0.05 4.18 0.10 122
sportivi
Larderello SCL I 3.91 200 80 2860 335 2.37 188.52 0.60 5.518
INACASA Larderello D 0.29 180 70 2755 293 0.06 4.97 0.22 146
Montecerboli D 1.39 180 80 2800 293 0.28 22.44 0.20 657
Serrazzano D 0.79 180 80 2800 293 0.11 8.43 0.14 247
Lustignano D 0.28 180 80 2800 293 0.03 2.41 0.11 71
San Dalmazio D 0.28 180 80 2800 293 0.03 2.30 0.10
Castelnuovo V.C. D 2.74 105 70 2200 293 0.97 58.10 0.35 1.701
Sasso Pisano D 0.99 110 70 2640 293 0.24 17.66 0.24 517
Isolver D 0.07 117 70 2650 293 0.01 0.63 0.11 20
Az. Agr. Castelnuovo G 1.32 105 70 1000 293 0.66 14.65 0.50 637
Az. Agr. Castelnuovo G 2.80 70 30 - - 1.35 7.12 0.48
COSVIG F 0.31 105 70 2685 293 0.08 6.34 0.27 186
Az. Agr. Lago G 0.70 125 100 2730 419 0.17 12.56 0.24 368
Boracifera
Monterotondo M.mo D 0.95 170 70 2750 293 0.40 30.98 0.42 907
Ecomilk Carboli I 1.89 185 70 2755 293 0.27 20.93 0.14 613
Le Serre Radicondoli G 0.71 185 70 2755 293 0.17 13.19 0.24 386
7RWDOH
I= Industrie; F= Allevamento ittico e altro; B = Terme; C = Condizionamento aria; S = Impianti sportivi; G = Serre;
A = Essiccazione prodotti agricoli; D = Teleriscaldamento; O = Altro
3URGX]LRQHHQHUJLDHOHWWULFD
1XPHURGLLPSLDQWLSRWHQ]DHIILFLHQWHHSURGX]LRQHGLHQHUJLDHOHWWULFDLQ,WDOLD
Numero impianti 25 25 24 24 27 28 30 32 33 30 34
Potenza efficiente lorda (MW) 496 495 496 495 512 559 579 621 627 573 707
Energia elettrica prodotta 3459 3667 3417 3436 3762 3905 4214 4403 4705 4507 4662
lorda (GWh)
Fonte:ENEL (1992-98), GRTN (1999-2002)
38
&HQWUDOLJHRWHUPLFKHDYDSRUHGRPLQDQWHFHQWUDOH(1(/(5*$GL&DUEROL*5
(Fonte: Tesi di Laurea, Cristian Fabbro, Udine2000)
Nel 1999 Enel-Erga ha inaugurato a Carboli presso Monterotondo Marittimo due moderne centrali
geotermiche, denominate Carboli1 e Carboli2. Coprono un’area di circa 3 ettari e convergono nella rete di
vapordotti della Val di Cornia. Tali impianti fanno parte di una famiglia di impianti standard progettati per le
condizioni italiane.
&HQWUDOHGL&DUEROL
Anno inaugurazione 1999
Localizzazione Monterotondo Marittimo (GR)
Superficie impegnata 3 ettari
n. pozzi geotermici 5 x 2sezioni
Profondità pozzi da 2100 a 3300 m
&DUEROL &DUEROL
Pot. nominale 16 MW 16 MW
Energia elett. in rete 136 GWh 142 GWh
Pressione ingresso turbina 8 bar 13 bar
n. stadi 7 9
Portata incondensabili 1.3 t/h 2.6 t/h
'DWLWHFQLFLWXUELQHLPSLDQWL(1(/SURJHWWRXQLILFDWRILQRD0:
Pot. nominale da 6.6 a 20 MW
Portata nominale vapore da 55 a 110 t/h
Temperatura ingresso turbina 280 °C
Pressione ingresso turbina da 5 a 20 bar
Numero stadi da 7 a 10
Contenuto incondensabili da 1-12%
Pressione scarico turbina 0.008 bar
Potenza estrazione incond. 0.25-1.5 MW
39
&HQWUDOLJHRWHUPLFKHDYDSRUHGRPLQDQWH&HQWUDOHHGL*H\VHUV86$
(Fonte: Energy Efficiency and Renewable Energy Network, U.S. Department of Energy)
Attive dal 1971 le due centrali a vapore dominante 5 e 6 di Geysers in California hanno una potenza
nominale di 55 Mwe ciascuna.
Turbina geotermica Toshiba da 110 MW. Notare la struttura a doppio flusso dell’intera macchina (e non della
sola sezione di bassa) a causa della bassa pressione di ingresso
40
(QHUJLDGDLULILXWL
,PSLDQWLRSHUDWLYLGLLQFHQHULPHQWRGL58IUD]LRQLGHULYDWHHGDVVLPLODELOLLQ,WDOLD
41
5HFXSHURGLHQHUJLDGDULILXWLVROLGLXUEDQL
Energia termica prodotta (TJ) 800 1100 1540 400 400 557 600 1224 2497 4396 2676
Energia elettrica prodotta lorda 176 169 188 168 240 252 464 653 803 1258 1428
(GWh)
Energia primaria (TJ) 4243 4070 4524 4042 5765 6050 11141 15672 19248 30204 34270
Fonte:ENEL (1990-98), GRTN (1999-2002)
3URGX]LRQHHOHWWULFDGD568HELRPDVVHLQ,WDOLD
(fonte: GRTN 2003)
42
(QHUJLDGDOOHELRPDVVH
)RQWHELRPDVVH/HJQD5HFXSHURGLHQHUJLDGDOHJQDSHUWLSRGLDSSOLFD]LRQH
YDORULLQ7-
Legna da ardere 150062 150220 149448 150332 150244 150290 149938 151301 151437 150242 149935
Legna ed assimilati in
0 0 270 270 326 326 426 509 574 785 1062
impianti per teleriscaldamento
Legna ed assimilati
-utilizzato in aziende per la 39600 39600 39600 39600 39600 39600 39600 39600 39600 39600 39600
produzione di calore
-per la generazione di 2200 2580 2840 3850 3850 3515 4871 10559 9659 11599 18929
elettricità e calore
7RWDOHHQHUJLDUHFXSHUDWD
Fonte:ENEL
)RQWHELRJDV3URGX]LRQHGLHQHUJLDHOHWWULFDSHUDSSOLFD]LRQH
Biogas da rifiuti organici in 11300 9700 24386 88900 193800 360600 478800 566400 551300 664600 822000
discarica
Biogas da fanghi di
2000 2400 2443 3000 3200 2900 4800 6300 6100 4600 2800
depurazione
Biogas da deiezioni animali 500 400 6305 8100 7600 6900 5700 5900 4900 9800 16300
Biogas da residui industrue 0 0 2511 2600 2400 2400 4400 4100 3900 5300 101900
7RWDOHSURGX]LRQH0:K
(QHUJLDSULPDULD7-
Fonte:ENEL (1990-98), GRTN (1998-2002); *l’apporto energetico complessivo è calcolato considerando un rendimento medio degli impianti
del 30%
)RQWHELRFRPEXVWLELOL3URGX]LRQHORUGDGLHQHUJLDSHUDSSOLFD]LRQHYDORULLQ7-
43
&RJHQHUD]LRQH
3URGX]LRQHORUGDFDORUHWRWDOHLQWURGRWWRHFDORUHXWLOHSURGRWWRQHJOLLPSLDQWLGL
FRJHQHUD]LRQHLQ,WDOLDQHO
44
&LFOLFRPELQDWL
(VHPSLFLFOLFRPELQDWL$QVDOGR6LHPHQV
(fonte: Ansaldo)
(VHPSLWXUELQHDJDV$QVDOGR6LHPHQV
(Fonte: Ansaldo 2002)
(VHPSLRGLWXUELQDDJDVDHURGHULYDWD
(Fonte: GE Energy)
Qui di seguito sono riportati i dati tecnici della turbina aeroderivata LM6000 costruita da Nuovo Pignone su
licenza della General Eletric
0RGHOOR /0
Potenza (MW) 43
Rapporto di compressione 30
Portata fumi (kg/s) 131
Rendimento (%) 41.3
45
&RQILJXUD]LRQLWXUELQHDYDSRUHSHUFLFOLFRPELQDWL$QVDOGR
(Fonte: Ansaldo 2002)
Legenda: SC: albero singolo; TC: doppio albero; SF: singolo flusso; DF: doppio flusso; H: alta pressione;
I: media pressione; L: bassa pressione
Notare la possibilità di collocare il condensatore in asse con la turbina di bassa pressione per ridurre
l’altezza dell’impianto
46
7HOHULVFDOGDPHQWR
7HOHULVFDOGDPHQWRFRQFLFORFRPELQDWRSURJHWWR$(07RULQR
7XUELQDDJDV
Potenza 29 MW
Rapporto di compressione 22.3
T scarico 500 °C
Portata fumi 83 kg/s
*HQHUDWRUHGLYDSRUH
Livelli di pressione 2
Pressione caldaia 56 bar 5.6 bar
Portata vapore 33.48 t/h 9.45 t/h
7XUELQDDYDSRUH
Potenza max 11 MW
Spillamenti per teleriscaldamento 2
Pressione spillamento 5.6 bar 2.9 bar
)XQ]LRQDPHQWRLQVRODJHQHUD]LRQHHOHWWULFD
Potenza elettrica 39 MW
Rendimento I principio 0.53
)XQ]LRQDPHQWRLQFRJHQHUD]LRQH
Potenza elettrica 34 MW
Potenza termica 29 MW
Rendimento I principio 0.845
5HWHGLWHOHULVFDOGDPHQWR
3
Volume residenziale servito 2.45 milioni m
7HOHULVFDOGDPHQWRFRQWXUELQDDYDSRUHDVSLOODPHQWR0RQFDOLHUL
WHOHULVFDOGDPHQWR7RULQRVXG
*HQHUDWRUHGLYDSRUH
Pressione surriscaldato 135 bar
Temperatura surriscaldato 540 °C
Pressione risurriscaldato 30 bar
Temperatura risurriscaldato 540 °C
Temperatura ingresso caldaia 540 °C
Portata vapore 420 t/h
Potenza termica utile caldaia 310 MW
7XUELQD
Turbina 136 MW
Potenza max 14(AP)+14(MP)+5x3(3 corpi BP)
6SLOODPHQWRSHUWHOHULVFDOGDPHQWR
Pressione spillamento 2.535 bar
Temperatura spillamento 230 °C
Entalpia spillamento 2822 kJ/kg
Entalpia rientro condense 520 kJ/kg
Portata spillamento 250 t/h
Potenza termica 250 t/h
)XQ]LRQDPHQWRLQVRODJHQHUD]LRQHHOHWWULFD
Potenza elettrica 136 MW
Potenza termica 0 MW
Rendimento termodin. I princ. di ciclo 0.438
)XQ]LRQDPHQWRLQFRJHQHUD]LRQH
Potenza elettrica 100 MW
Potenza termica 160 MW
Rendimento termodin. I princ. di ciclo 0.84
5HWHGLWHOHULVFDOGDPHQWR
3
Volume residenziale servito 18 milioni m
47
,GURJHQRH&HOOHDFRPEXVWLELOH
/¶LGURJHQRFRPHYHWWRUHHQHUJHWLFR
L’utilizzo dell’idrogeno appare molto promettente sia in termini di impatto ambientale (la combustione di
idrogeno produce solo emissioni di vapore d’acqua), sia di efficienza energetica (le celle a combustibile ad
idrogeno non utilizzano energia in forma termica e quindi il loro rendimento non è limitato dal secondo
principio della termodinamica).
Tuttavia, l’idrogeno non è presente in natura in quantità rilevanti allo stato puro H2. Pertanto, l’idrogeno non è
una fonte primaria di energia, ma può essere considerato un vettore energetico o fonte secondaria,
analogamente ai derivati del petrolio o all’energia elettrica. Con riferimento agli usi finali di energia ‘pregiata’
(energia elettrica o meccanica) la catena energetica completa si presenta quindi come illustrato in fig.1, dove
l’uso dell’idrogeno si inserisce quale possibile alternativa ai derivati pregiati dei combustibili fossili (ad
esempio benzine e gasolio per autotrazione) o al trasporto di energia sotto forma di energia elettrica.
Combustibili fossili
Combustibili derivati
Biomasse Usi finali
Idrogeno
Idro/geo/eolico
Energia elettrica
Nucleare
Fig.1 Uso dell’idrogeno nel sistema energetico complessivo
La convenienza energetica ed ambientale dell’uso dell’idrogeno deve essere quindi valutata analizzando
l’intera catena energetica. Ad esempio, posso immaginare una catena energetica del tipo:
sarà inevitabilmente, qualunque sia il rendimento della cella a combustibile, meno efficiente della catena
tradizionale
Combustibili fossili: petrolio → (produzione comb. derivati in raffineria) → Combustibile derivato: olio
combustibile → (combustione in centrale termoelettrica) → Energia elettrica → Uso finale (motore elettrico)
Infatti l’introduzione dell’idrogeno comporta semplicemente l’aggiunta un passaggio (ed una perdita)
aggiuntiva rispetto alla catena tradizionale. Pertanto, non avremo vantaggi neppure in termini di emissioni. Al
contrario, la catena energetica:
Combustibili fossili: gas naturale → Idrogeno → (produzione di energia elettrica mediante cella a
combustibile) → Uso finale (motore elettrico)
potrà essere conveniente o meno (energeticamente ed ambientalmente), a seconda delle condizioni e dei
processi utilizzati, rispetto alla catena tradizionale corrispondente:
Combustibili fossili: metano → (combustione in centrale termoelettrica) → Energia elettrica → Uso finale
(motore elettrico)
Infine, l’idrogeno può essere interpretato come un accumulo energetico. L’energia eolica, ad esempio, viene
prodotta in maniera intermittente sulla base della ventosità, e quindi con una distribuzione nel tempo del tutto
indipendente dal profilo della domanda di energia. Se la penetrazione eolica nella rete elettrica diventa
significativa (10-15%) ciò comporta problemi di equilibrio nella rete stessa, e ciò limita la frazione di energia
eolica producibile al di sotto del valore consentito dalla disponibilità di vento.
Introducendo nella catena energetica la produzione di idrogeno posso superare tale vincolo, poiché posso
utilizzare il surplus di energia eolica per accumulare energia sotto forma di idrogeno.
48
3URSULHWjGHOO¶LGURJHQR
Alcune delle principali proprietà dell’idrogeno sono listate in tab.1 e poste a confronto con i valori del gas
naturale. Si può notare un elevato valore del potere calorifico per unità di massa, ma la bassa densità
comporta che il corrispondente valore su base volumica sia molto basso. L’idrogeno ha inoltre una
temperatura critica molto bassa, il che prefigura, data la bassa densità allo stato gassoso, problemi per lo
stoccaggio ed il trasporto. Inoltre si osserva che i limiti di infiammabilità (minima e massima concentrazione
volumica di combustibile per permettere l’innesco della fiamma) sono sensibilmente più ampi. Ciò può
essere interessante perché permette fiamme ‘povere’, con possibili riduzione di temperature massime e
quindi emissioni di Nox, ma crea anche problemi di sicurezza. Infatti l’elevato limite superiore comporta che
anche piccole infiltrazioni di aria nel sistema di stoccaggio possono condurre a miscele potenzialmente
infiammabili.
3URGX]LRQHGHOO¶LGURJHQR
6WHDPUHIRUPLQJFDWDOLWLFR
Reazioni ad alta temperatura (800°C) ed in presenza di catalizzatori di metano e vapore d’acqua.
Richiedono energia esterna. L’efficienza, definita come
P& + + +L
η= L
può essere intorno al 65%. Nella definizione di cui sopra, la portata di metano include quella utilizzata per
generare il calore necessario alle reazioni:
Reazione di reforming:
Reazione di VKLIW:
I processi d reforming sono attualmente la tecnologia più diffusa per la produzione di idrogeno su larga
scala.
(OHWWUROLVL
Reazione catodica
- -
2H2O + 2e ⇒ H2 + 2OH
Reazione di anodica:
- - -
2 OH + 2e ⇒ 1/2O2 +H2O + 2e
Si raggiungono efficienze intorno al 70%. Costi elevati ne riducono l’utilizzo su larga scala. Molto diffuso per
applicazioni in cui si richiede idrogeno ad elevata purezza.
49
$OWULVLVWHPL
Gassificazione di carbone e biomasse (molto comune, la frazione di H2 nei prodotti è relativamente bassa),
tecnologie fotobiologiche e tecnologie fotoelettriche (ridottissime portate, allo stadio di ricerca).
6WRFFDJJLRGHOO¶LGURJHQR
Come gas compresso: serbatoi in pressione fino a 70MPa. I valori più elevati di pressione comportano
serbatoi cilindrici o sferici di ridotte dimensioni. Pressioni più basse sono più interessanti su larga scala. Per
applicazioni per autotrazione occorre cercare un compromesso tra volume ridotto (e quindi alta pressione) e
peso ridotto (pareti sottili e quindi pressione inferiore)
Come liquido: la bassa temperatura critica comporta la necessità di refrigerazione spinta. Occorre
mantenere costantemente attivo il sistema di refrigerazione oppure rilasciare al’esterno la frazione di idroeno
che evapora per effetto delle infiltrazioni di calore. In entrambi i casi ho na continua perdita energetica
(potenza del compressore del ciclo frigorifero o energia chimica del vapore evaporante). Non adatto ad
applicazioni mobili su piccola scala (autotrazione)
Idruri metallici: l’idrogeno viene assorbito nella struttura cristallina di una lega metallica. Tipicamente, una
sottrazione di calore ed una alta pressione favoriscono l’assorbimento, na somministrazione di calore
comporta la restituzione dell’idrogeno. Molto sicuro, può comportare problemi di peso per le applicazioni
mobili. La velocità di rilascio dell’idrogeno dipende dalle condizioni operative
8WLOL]]RGHOO¶LGURJHQR
&RPEXVWLRQH
Può essere usato in sostituzione dei combustibili ordinari. In motori volumetrici: la bassa densità comporta
volumi elevati per avere parità di potenza. La combustione è ‘pulita’ in termini di CO, HC, CO2 e Sox
H2 + ½ O2 ⇒ H2O
Ma resta, se la combustione avviene in aria, il problema degli Nox. Problemi specifici: piccolo quenching gap
(può bruciare l’olio lubrificante del cilindro). Vantaggi specifici: alta velocità di avanzamento della fiamma
permette potenzialmente alte velocità di rotazione.
L’uso in combustione, poiché richiede modifiche relativamente ridotte nei sistemi motori, può essere molto
interessante soprattutto in fase transitoria per aumentare la penetrazione sul mercato dell’idrogeno.
&HOOHDFRPEXVWLELOH
Impianti a cella a combustibile: posso trarre vantaggio dalla combinazione locale del trattamento
combustibile e generazione elettrica (la cogenerazione può essere utilizzata nello steam reforming):
Trattamento
del
combustibile
50
Celle SOFC:
Possono funzionare direttamente con prodotti di gassificazione. Le elevate temperature consentono un buon
recupero cogenerativo.
Reazione anodica:
2- -
H2 + O ⇒ H2O + 2e
2- -
CO + O ⇒ CO2 + 2e
2- -
CH4 + 4O ⇒ 2H2O + CO2 + 8e
Reazione catodica:
- 2-
3O2 + 12e ⇒ 6O
Reazioni complessive:
H2 + 1/2 O2 ⇒ H2O
CO + 1/2 O2 ⇒ CO2
CH4 + 2O2 ⇒ 2H2O + CO2
7HPS
ηHO R[\ &2 &+
,RQL PHGLDGL
7IXPL& $SSOLFD]LRQH )XHO
WUDVIHULWL HVHUFL]LR
&
Cell tot
AFC Spaziale
(Alkalin Fuel OH- 60-100 60 55 <60 H2 O2 NO inerte
Cell) (mobile)
PEM
(Polymer Mobile <10
H+ 80-120 60 55 60-80 H2 Aria Inerte
Electrolyte (stazionaria) ppm
Membrane)
PAFC Stazionaria H2, gas
(Phosphoric Acid H+ 180-200 55 38-42 70-80 naturale, gas di Aria <5% Inerte
Fuel Cell) (mobile) carbone
MCFC
Stazionaria H2, gas
(Molten
CO3- - 630-670 55-65 48-60 600-700 naturale, gas di Aria Fuel Inerte
Carbonate (mobile) carbone
Fuel Cell)
SOFC Stazionaria H2, gas
(Solid Oxide O- - 800-1000 60-65 55-60 700-1000 naturale, gas di Aria Fuel fuel
Fuel Cell) (mobile) carbone
51
&HOOHDFRPEXVWLELOHDPHGLDWHPSHUDWXUDFHOOH3$)&
Le celle ad acido fosforico PAFC (Phosphoric Acid FC) usano come elettrolito una soluzione di acido
fosforico imbibito in una matrice di carburo di silicio posta fra due elettrodi di grafite opportunamente
trattata (temperatura media di esercizio: 180-200 °C).
Le celle ad acido fosforico PAFC rappresentano l'unica filiera di pile a combustibile a livello commerciale,
con impianti package di taglia 100 - 200 kW. Impianti di taglia maggiore (vari megawatt) sono stati installati
già da tempo negli Stati Uniti e in Giappone. In Europa, l'impianto maggiore è quello da 1,3 MW, realizzato
con celle IFC (International Fuel Cells) da Ansaldo Fuel Cells Spa, AEM ed ENEA e sperimentato con
successo da AEM presso il polo tecnologico della Bicocca a Milano.
La temperatura di funzionamento delle celle PAFC è sufficientemente alta per consentire l'utilizzazione del
calore prodotto sia per il preriscaldamento del processo di reforming del combustibile (gas naturale) sia per
utenze esterne di cogenerazione.
6LVWHPD3&+]
Tipo PAFC
Potenza elettrica 200kW
Tensione 400/230V, trifase
Frequenza 50Hz
Consumo combustibile
Rendimenti di I principio
Elettrico 37%
Termico 50%
Totale cogenerativo 87%
Emissioni
CO < 2ppm
SOx trascurabile
NOx < 1ppm
Impatto acustico 60dBA a 10m
Dimensioni
Modulo di potenza 5.5x3x3 m
Peso Mod. pot. 18.12 t
Modulo recupero termico 43x1.2x1.2 m
Peso Mod. rec. term. 0.77 t
6
Costo ca. 10 Euro
Fonte: UTC Fuel Cells (costruttore)
&HOOHDFRPEXVWLELOHDGDOWDWHPSHUDWXUDFHOOH62)&
(fonte: Siemens)
Per le celle a ossidi solidi SOFC sono state sviluppate due diverse configurazioni: una tubolare
maggiormente sviluppata e sperimentata (ma penalizzata da costi elevati) e una planare meno sviluppata,
ma con maggiori speranze di riduzione dei costi.
Sviluppatori della configurazione tubolare: Westinghouse, oggi rilevata da Siemens.
Sviluppatori della configurazione planare: industrie nordamericane, europee (Sultzer, Enitecnologie,
Siemens, che ha abbondonato), giapponesi, coreane e australiane.
(VHPSLLPSLDQWR6LVWHPL62)&FRJHQDUDWLYL
La temperatura di funzionamento delle celle è sufficientemente alta per consentire l'utilizzazione del calore
prodotto sia per il preriscaldamento del processo di reforming del combustibile (gas naturale) sia per utenze
esterne di cogenerazione
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N:62)&&RJHQHUDWLRQ6\VWHPD(VVHQ*HUPDQLD
(VHPSLLPSLDQWR6LVWHPLLQWHJUDWL62)&7XUELQDDJDV
Una cella SOFC, se viene presurizzata, presenta un voltaggio maggiore e di conseguenza un miglioramento
nelle prestazioni. Per esempio operando a 3 atmosfere la potenza prodotta aumenta di quasi il 10%.
Il costo della presurizzazione viene compensato se si integra il modulo SOFC con una turbina a gas. Infatti il
modulo SOFC opera a una temperatura media di 1000°C, se viene presurizzato produce gas di scarico ad
alta temperatura e pressione che possono esser sfruttati in una turbina a gas. All’uscita dalla turbina il gas
ha ancora una temperatura sufficiente (∼200°C) da esser struttati in recuperatori.
N:62)&*DV7XUELQH+\EULG6\VWHPQHOFHQWURGLULFHUFDGL,UYLQH&DOLIRUQLD
Il primo sistema ibrido SOFC/turbina a gas costruito al mondo. Il sistema ibrido include un modulo SOFC
pressurizzato (Siemens) integrato con una microturbina/generatore (Ingersoll-Rand Energy Systems).
53
8QLPSLDQWRFRPSOHVVRWHOHULVFDOGDPHQWRULILXWL
JHRWHUPLDHFRJHQHUD]LRQHD)HUUDUD
(Fonte: AGEA-Ferrara, Tesi Zuccato, Udine 2001)
Nel 1956 nell’ambito delle ricerche AGIP di giacimenti petroliferi nella Valle Padana, venne scoperta nella
zona di Casaglia, presso Ferrara, a soli 1100 m di profondità l’esistenza di un giacimento carbonatico
mesozoico mineralizzato di acqua salata, avente una temperatura, a bocca di pozzo, di circa 100°C.
Lo sfruttamento del potenziale geotermico per la realizzazione di un impianto di riscaldamento urbano ebbe
inizio nel 1981 ad opera della società A.G.E.A. s.p.a. L’impianto è entrato in esercizio nel 1990 con soli 5
edifici allacciati.
La rete di teleriscaldamento è stata realizzata nell'ambito del “Progetto Geotermia”. Il sistema risponde ai
fabbisogni del riscaldamento ambientale e raffrescamento estivo (mediante gruppi frigo ad assorbimento)
degli edifici, della produzione di acqua calda sanitaria e degli impieghi agroindustriali del calore a bassa
temperatura (serre, itticoltura, essicazione,ecc.).
Il sistema integrato comprende l’utilizzo delle seguenti fonti energetiche:
− Geotermia con potenzialità nominale di 12 MW
− Recupero di calore da impianto di Termodistruzione di Rifiuti Urbani, appositamente realizzato
nell’ambito del “Progetto Geotermia”, con potenzialità nominale di 9 MW
− Caldaie alimentate a gas metano, con potenzialità nominale di 42 MW, con funzione di integrazione del
carico termico e di riserva in caso di messa fuori servizio delle altre fonti energetiche
Il sistema inoltre comprende un gruppo turboalternatore (3.3 MWe), alimentato con vapore dell’impianto di
Termodistruzione funzionante in cogenerazione con il teleriscaldamento.
Un sistema di serbatoi di accumulo consente di immagazzinare il calore migliorando lo sfruttamento della
fonte energetica geotermica.
Schema dell’impianto di teleriscaldamento di Ferrara. Notare gli accumuli (serbatoi Sc ed Sf) per garantire
anche il disaccoppiamento idraulico tra i vari circuiti
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'DWL
Sottostazioni di utenza n. 246
Alloggi equivalenti n. 8300
3
Volume lordo riscaldato m 2500000
Temperatura di mandata °C 90
PN rete di distribuzione bar 25
Lunghezza della rete (doppio tubo) km 26
Potenza di punta MWt 54
Energia annua prodotta MWht 111000
Pozzi geotermici di prelievo n. 2
Pozzi geotermici di reiniezione n. 2
3
Portata complessiva dei pozzi m /h 400
Petrolio equivalente risparmiato Tep 8000
,PSLDQWRGLWHUPRXWLOL]]D]LRQH568GL)HUUDUD)RQWH7HVLGL/DXUHD=RQWRQH
Impianto in grado di smaltire 40.000t/anno di RSU per produrre energia elettrica e calore per una rete di
teleriscaldamento alimentata anche da un pozzo geotermico e una serie di caldaie tradizionali.
Di seguito si riportano i dati principali della sezione di trattamento rifiuti.
CC - Camera di combustione
EVA - Evaporatore
ECO - Economizzatore
SUR - Surriscaldatore
D - Degasatore
T - Turbina
C - Condensatore
Qtrl - Calore al teleriscaldamento
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Schema del gruppo di cogenerazione del sistema di teleriscaldamento di Ferrara
3DUDPHWULGLIXQ]LRQDPHQWRPDVVLPDHVWUD]LRQH
Punto 1 P& = 15000NJK 71 = 380°& S1 = 403D
Estrazione & = 12100 NJK
P WUO
7 = 131°&
WUO
S = 01503D
WUO
56
,QGLFH
Introduzione ....................................................................................................................................................... 3
1. Il sistema energetico italiano nel contesto internazionale ............................................................................. 4
Bilanci energetici ............................................................................................................................................ 4
Fabbisogni italiani d’energia riferiti alle fonti primarie nel 2002.................................................................. 4
Bilancio energetico italiano nel 2002 riferito alle fonti primarie (in Mtep) ................................................... 4
Consumi, riserve e risorse mondiali per fonti energetiche non rinnovabili nel 2002 .................................. 4
Produzione di energia elettrica....................................................................................................................... 5
Potenza efficiente degli impianti elettrici di generazione in Italia al 31 dicembre 2002 ............................. 5
Disponibilità alla punta di energia per le diverse tipologia d’impianto ........................................................ 6
Energia elettrica da fonti rinnovabili............................................................................................................ 6
2. Combustioni e rischi ambientali ..................................................................................................................... 8
Emissioni di inquinanti 1999-2001 ................................................................................................................. 8
Inquinamento da traffico................................................................................................................................. 9
Tecniche per il controllo degli NOx in fase di combustione .......................................................................... 10
3. Le Energie Nucleari ..................................................................................................................................... 11
Generazione elettrica di origine nucleare e progetti a dicembre 2003 ........................................................ 11
Centrali nucleari a fissione tradizionale: Impianto BWR di Gosgen (Svizzera) ........................................... 12
Centrali con reattori autofertilizzanti: Superphenix (Francia) ....................................................................... 16
La fusione nucleare ...................................................................................................................................... 18
Progetto ITER FEAT (International Thermonuclear Experiment)............................................................. 18
4. Energia Solare ............................................................................................................................................. 20
Utilizzazione ad alta temperatura: centrali eliotermiche............................................................................... 20
Impianti a torre: centrale di Adrano (Sicilia, ENEL) .................................................................................. 20
Impianti a torre: Solar II, California ........................................................................................................... 20
Centrali eliotermiche con collettori distribuiti: Impianto di Creta............................................................... 22
Utilizzi a media temperatura: stagni solari ................................................................................................... 23
Utilizzi a bassa temperatura: usi Termici ..................................................................................................... 23
Energia Fotovoltaica..................................................................................................................................... 24
Esempio di impianto fotovoltaico <20kWp ............................................................................................... 26
Esempio di centrale fotovoltaica: centrale di Serre (Pesaro) ................................................................... 27
5. Energia Idraulica .......................................................................................................................................... 28
Potenza nominale ed efficiente e producibilità lorda media annua degli impianti idroelettrici in Italia al 31
dicembre 2002.............................................................................................................................................. 28
Situazione degli impianti idroelettrici in Italia nel 2002................................................................................. 29
Centrali di pompaggio .................................................................................................................................. 29
Impianti della Valle Gesso ........................................................................................................................ 30
Impianto Tumut-3...................................................................................................................................... 31
6. Energia Eolica.............................................................................................................................................. 32
Potenza efficiente e produzione di energia elettrica .................................................................................... 32
Impianti eolici installati in Italia nel 2002 ...................................................................................................... 32
Turbine ad asse orizzontale ......................................................................................................................... 32
Esempio: Vestas 52-850kW ..................................................................................................................... 33
Turbine ad asse verticale ............................................................................................................................. 34
Esempi impianti eolici: centrale eolica di Acquaspruzza (Enel) ................................................................... 35
Esempi impianti eolici: centrale eolica off shore di Horns Rev (Danimarca ) .............................................. 35
7. Energia Geotermica ..................................................................................................................................... 37
Potenziale geotermico mondiale (Aprile 1999) ............................................................................................ 37
Applicazioni industriali e termiche ................................................................................................................ 37
Esempi di impianti..................................................................................................................................... 37
Usi diretti - Energia termica recuperata in equivalente fossile sostituito in Italia ..................................... 38
Utilizzazione dell’energia geotermica per usi non elettrici al dicembre ’99 in Toscana ........................... 38
Produzione energia elettrica ........................................................................................................................ 38
Numero di impianti, potenza efficiente e produzione di energia elettrica in Italia .................................... 38
Centrali geotermiche a vapore dominante: centrale ENEL-ERGA di Carboli (GR) ................................. 39
Centrali geotermiche a vapore dominante:Centrale 5 e 6 di Geysers (USA)........................................... 40
8. Energia dai rifiuti .......................................................................................................................................... 41
Impianti operativi di incenerimento di RU, frazioni derivate ed assimilabili in Italia (2002) ......................... 41
Recupero di energia da rifiuti solidi urbani ................................................................................................... 42
Produzione elettrica da RSU e biomasse in Italia........................................................................................ 42
9. Energia dalle biomasse ............................................................................................................................... 43
10. Cogenerazione........................................................................................................................................... 44
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Produzione lorda, calore totale introdotto e calore utile prodotto negli impianti di cogenerazione in Italia nel
2002.............................................................................................................................................................. 44
11. Cicli combinati............................................................................................................................................ 45
Esempi cicli combinati: Ansaldo-Siemens.................................................................................................... 45
Esempi turbine a gas: Ansaldo-Siemens ..................................................................................................... 45
Esempio di turbina a gas aeroderivata......................................................................................................... 45
Configurazioni turbine a vapore per cicli combinati Ansaldo ....................................................................... 46
12. Teleriscaldamento...................................................................................................................................... 47
Teleriscaldamento con ciclo combinato: (progetto AEM Torino) ................................................................. 47
Teleriscaldamento con turbina a vapore a spillamento (Moncalieri, teleriscaldamento Torino sud) ........... 47
13. Idrogeno e Celle a combustibile ................................................................................................................ 48
L’idrogeno come vettore energetico............................................................................................................. 48
Proprietà dell’idrogeno ................................................................................................................................. 49
Produzione dell’idrogeno.............................................................................................................................. 49
Stoccaggio dell’idrogeno .............................................................................................................................. 50
Utilizzo dell’idrogeno .................................................................................................................................... 50
Celle a combustibile a media temperatura: celle PAFC............................................................................... 52
Sistema PC25 (50Hz) ............................................................................................................................... 52
Celle a combustibile ad alta temperatura: celle SOFC ................................................................................ 52
Esempi impianto: Sistemi SOFC cogenarativi.......................................................................................... 52
Esempi impianto: Sistemi integrati SOFC/Turbina a gas ......................................................................... 53
14. Un impianto complesso: teleriscaldamento, rifiuti, geotermia e cogenerazione a Ferrara........................ 54
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