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Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA SPETTACOLO

Insegnamento: LETTERATURA INGLESE


Lezione n°: 40
Titolo: SHAKESPEARE: GLI ANNI DELLA MATURITA’
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

Shakespeare. Vita e opere (II) 1

© 2007 Università degli studi e-Campus - Via Isimbardi 10 - 22060 Novedrate (CO) - C.F. 08549051004
Tel: 031/7942500-7942505 Fax: 031/7942501 - info@uniecampus.it
Corso di Laurea: LETTERATURA MUSICA SPETTACOLO
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 40
Titolo: SHAKESPEARE: GLI ANNI DELLA MATURITA’
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

Shakespeare. Vita e opere (II) 1

Si è voluto attribuire l’atteggiamento malinconico e poi decisamente pessimista che


Shakespeare manifesta a partire dai primi del Seicento a un qualche evento personale, o
a una malattia, o a ragioni politiche (su richiesta del conte di Essex, nel 1601, la
compagnia dei Chamberlain's Men aveva rappresentato il Riccardo II, per eccitare gli
animi in preparazione della ribellione che l’Essex stesso aveva organizzato, e che si
concluse con la sua esecuzione capitale). Ma è più logico pensare che Shakespeare non
facesse che raccogliere e riflettere il più generale turbamento di coscienza proprio di
quegli anni, allorché maturò la piena consapevolezza del crollo di tutti i valori tradizionali
tramandati dal Medioevo, della necessità di riscoprire l'uomo e la natura, non essendo più
sufficienti le rassicuranti spiegazioni fornite dalla religione o dai credi filosofici
dell'Umanesimo.
L'amarezza dell'ironia si riverbera nello specchio della tragedia: Otello, Macbeth, Re Lear
(scritti presumibilmente fra il 1604 e il 1606) non sono più tragedie del caso (come
Romeo e Giulietta), o di vendetta (come Tito Andronico e in certa misura Amleto): sono
piuttosto esplorazioni delle colpe originarie alla natura umana, e delle esperienze che tali
colpe possono riscattare.

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Lezione n°: 40
Titolo: SHAKESPEARE: GLI ANNI DELLA MATURITA’
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere
Shakespeare. Vita e opere (II) 1

Che un fondo di amarezza rimanesse nell'animo dell'autore è dimostrato dalla misantropia di


quel Timone d'Atene che Shakespeare lasciò incompiuto, forse proprio perché l'atteggiamento
che vi si rispecchiava era troppo, esclusivamente negativo. Le altre tragedie romane composte
in quegli anni (Antonio e Cleopatra e Coriolano) limitano l'ampiezza dei temi trattati: la prima è
un'indagine dell'amore, l'altra del concetto di nobiltà. Nel 1608 una nuova epidemia di peste
provocò ancora una volta la chiusura dei teatri, che si protrasse anche per parte dell'anno
successivo. Quando furono riaperti, la compagnia dei King's Men occupò, oltre al glorioso
“Globe”, anche il teatro privato, coperto, di “Blackfriars”, destinato a un pubblico più sofisticato
e aristocratico. E’ probabile che venisse chiesto a Shakespeare di adeguare il repertorio alle
esigenze del nuovo pubblico, tenendo conto che da allora in poi i drammi da lui scritti
dovevano servire per entrambi i teatri. E infatti le ultime opere di Shakespeare, composte
dopo il 1608 (Pericle, principe di Tiro, Cimbelino, II racconto d'inverno e La tempesta),
presentano caratteristiche assai diverse dalle precedenti: hanno incredibili trame avventurose
e romanzesche, impiegano modi espressivi più eleganti e sofisticati, non si curano di
nascondere l'artificio letterario, fanno più ampio uso di trucchi scenici (nei teatri all'aperto i
trucchi, in piena luce diurna, non potevano essere che rozzi ed elementari), e prevedono infine
più complessi accompagnamenti musicali.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 40/S1
Titolo: IL SUCCESSO COME DRAMMATURGO
Attività n°: 1

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Shakespeare. Vita e opere (II) 2

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Lezione n°: 40/S1
Titolo: IL SUCCESSO COME DRAMMATURGO
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere
Shakespeare. Vita e opere (II) 2

Ma vi sono in esse differenze anche più profonde e interne rispetto ai drammi


precedenti: vi ritorna un tema costante, quello del ritrovamento di una persona
amata (una figlia, una sposa) dopo anni di separazione dovuta in genere a colpa o
leggerezza da parte del protagonista; e come la perdita della persona amata
avviene in genere in scene di tempesta, così il ritrovamento è accompagnato da
musica, apparizioni, interventi divini, e sembra acquistare un valore rituale. Alla
colpa segue la redenzione, personificata nelle figure di fanciulle, giovani donne,
innocenti coppie di amanti, da cui nascerà una nuova vita. Si è parlato perciò
addirittura di una conversione religiosa di Shakespeare avvenuta in seguito a una
oscura grave crisi (forse la peste stessa) che lo avrebbe colto negli anni 1608-1609.
Ma sono ipotesi superflue: l'artista, raggiunta la pienezza dei suoi mezzi, ricerca e
trova in queste opere i valori positivi della vita umana.
Dopo il 1611 il nome di Shakespeare non compare più negli elenchi degli interpreti
di commedie recitate dai King's Men. Si pensa perciò che, pur conservando la
partecipazione finanziaria alla compagnia, egli si fosse ritirato a Stratford, non
mancando di compiere frequenti visite a Londra.

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Lezione n°: 40/S1
Titolo: IL SUCCESSO COME DRAMMATURGO
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere
Shakespeare. Vita e opere (II) 2

Dopo La tempesta, Shakespeare smise di scrivere drammi, limitandosi a collaborare a


opere altrui. Il 25 marzo 1616 fece testamento, lasciando le sue considerevoli proprietà
alle figlie e al genero, piccole somme agli amici attori Burbage, Heminge e Condell, e il
“secondo letto” (second best bed) alla moglie, la quale gli sopravvisse sette anni.
Shakespeare morì il 23 aprile 1616; è sepolto nella chiesa parrocchiale di Stratford.
Delle opere non drammatiche si è già parlato in precedenza. Per quanto riguarda le opere
drammatiche, il canone shakespeariano comprende, allo stato attuale della ricerca critica,
37 drammi, considerando come opere separate le due parti dell'Enrico IV e le tre parti
dell'Enrico VI. Tutti presentano gravi problemi testuali, e alcuni (ad esempio Pericle,
principe di Tiro, Re Enrico VIII, Tito Andronico) potrebbero essere frutto di collaborazione
molto estesa. E’ quasi certo che diverse opere di Shakespeare siano andate perdute; del
resto la sua mano appare evidente in alcuni drammi di altri autori. A parte Edoardo III,
pubblicato nel 1596, anonimo, la critica valuta soprattutto Two Noble Kinsmen, pubblicato
nel 1634 come opera di Shakespeare e J. Fletcher; e Sir Thomas More, frutto di una
collaborazione a più mani, rimasta in manoscritto fino al 1844, cui Shakespeare avrebbe
collaborato con parte di una scena aggiuntiva, che nel manoscritto sarebbe stesa di suo
pugno.

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Corso di Laurea: LETTERATURA, MUSICA E SPETTACOLO (D.M. 509/99)
Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 40/S2
Titolo: Shakespeare. Vita e opere (II)
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

Shakespeare. Vita e opere (II) 3


Dei 37 drammi che formano il canone, solo 16 erano stati pubblicati (e in alcuni casi
ristampati) separatamente prima della morte di Shakespeare. Tra parentesi tonde
sono riportate le date di pubblicazione; si tratta di: Tito Andronico (1594, 1600,
1611); Riccardo II (1597, 1598, 1608, 1615); Riccardo III (1597, 1598, 1602, 1605,
1612); Romeo e Giulietta (1597, 1599, 1609); Re Enrico IV, parte I (1598, 1599,
1604, 1608, 1613); Pene d'amor perdute (1598); Re Enrico V (1600); Re Enrico IV,
parte II (1600); Molto rumore per nulla (1600); Sogno di una notte di mezza estate
(1600); Il mercante di Venezia (1600); Le allegre comari di Windsor (1602); Amleto
(1603, 1604, 1605, 1611); Re Lear (1608); Troilo e Cressida (1609); Pericle,
principe di Tiro (1609, 1611). Ma, fra questi, le prime edizioni di Romeo e Giulietta,
Re Enrico V, Amleto e Le allegre comari di Windsor erano apparse senza
l'autorizzazione della compagnia (proprietaria esclusiva dei copioni teatrali), e
riproducono versioni ovviamente raffazzonate da estranei con la collaborazione di
attori infedeli che avevano fornito le loro “parti” e quel che ricordavano delle battute
degli altri. Otello poi fu pubblicato nel 1622. Della seconda e terza parte di Re
Enrico VI erano comparsi nel 1594 e 1595 testi profondamente diversi sotto altri
titoli, e così pure nel 1594 era stata pubblicata una Bisbetica domata ovviamente di
altra mano.

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Titolo: Shakespeare. Vita e opere (II)
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

Shakespeare. Vita e opere (II) 3


Tutte queste edizioni separate di singoli drammi vengono ora chiamate in-quarto,
dal formato tipografico dei volumi, e si distinguono in “buone” o “cattive”, secondo
che si tratti di edizioni autorizzate o meno. La distinzione è tuttavia aleatoria, dato
che tutte indistintamente queste edizioni sono assai poco curate, con evidenti
corruzioni del testo, e sono pubblicate da editori di pochi scrupoli a fine di lucro,
senza alcun rispetto per il valore letterario delle opere stesse.
Con criteri di assai maggiore serietà due attori della compagnia della quale aveva
fatto parte Shakespeare, John Heminge e Henry Condell, intrapresero nel 1623
l'edizione in un unico grande volume in-folio di tutti i drammi di Shakespeare a loro
noti. E’ questo volume che costituisce il fondamento primo del canone
shakespeariano. L'in-folio comprende 16 dei 17 drammi pubblicati negli in-quarto
(manca il Pericle, principe di Tiro) e altri 20 fino ad allora inediti: La tempesta, I
due gentiluomini di Verona, Misura per misura, La commedia degli errori, Come vi
piace, La bisbetica domata, Tutto è bene quel che finisce bene, La dodicesima
notte, Il racconto d'inverno, Re Giovanni, le tre parti di Re Enrico VI, Re Enrico
VIII, Coriolano, Timone d'Atene, Giulio Cesare, Macbeth, Antonio e Cleopatra,
Cimbelino.

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Attività n°: 1

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Shakespeare. Vita e opere (II) 4


Heminge e Condell sostengono di essersi basati per la loro edizione sui manoscritti
dell'autore; ma la loro affermazione è manifestamente falsa: in molti casi essi non
fanno che riprodurre i testi già pubblicati in-quarto, altrove si giovano di copioni di
scena. La stessa stampa dell'in-folio dovette subire varie interruzioni, e la revisione
ne fu assai poco curata: vi sono passi ovviamente corrotti, ripetizioni di frasi, refusi
tipografici, errate didascalie; taluni drammi sono suddivisi in scene e altri no, alcuni
hanno abbondanza di didascalie, mentre altri ne sono quasi del tutto privi, e la
stessa punteggiatura e le peculiarità ortografiche variano sensibilmente di dramma
in dramma.
Tuttavia è ben vero che, nell'assoluta mancanza di manoscritti, l'in-folio del 1623 è il
testo più autorevole che ci sia pervenuto delle opere di Shakespeare. In esso i
drammi non sono disposti cronologicamente, ma solo suddivisi in tre gruppi: storie
(inglesi), commedie e tragedie.
Ricapitoliamo di seguito, raggruppati secondo la classificazione dell’in-folio e ordinati
in base all’anno di prima messa in scena, i drammi scritti da Shakespeare, con
l’indicazione ulteriore, tra parentesi tonde, dell’anno di prima pubblicazione.

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 40/S2
Titolo: Shakespeare. Vita e opere (II)
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

Shakespeare. Vita e opere (II) 4


Drammi storici (history plays): King Henry VI parte 1, 2, 3 [1592-93 (1623)]; King
John [1596-97 (1623)]; King Henry IV parte 1 [1597-98 (1598)]; King Henry IV
parte 2 [1597-98 (1600)]; King Henry V [1598-99 (1600)]; Richard II [1600-01
(1597)]; Richard III [1601 (1597)]; King Henry VIII [1612-13 (1623)].
Commedie: Taming of the Shrew [1593-94 (1623)]; Comedy of Errors [1594
(1623)]; Two Gentlemen of Verona [1594-95 (1623)]; Love's Labour's Lost [1594-
95 (1598)]; Midsummer Night's Dream [1595-96 (1600)]; Merchant of Venice
[1596-1597 (1600)]; Much Ado About Nothing [1598-1599 (1600)]; As You Like It
[1599-1600 (1623)]; Merry Wives of Windsor [1600-01 (1602)]; Troilus and
Cressida [1602 (1609)]; Twelfth Night [1602 (1623)]; All's Well That Ends Well
[1602-03 (1623)]; Measure for Measure [1604 (1623)]; Pericles, Prince of Tyre
[1608-09 (1609)]; Tempest [1611 (1623)]; Cymbeline [1611-12 (1623)]; Winter's
Tale [1611-12 (1623)].
Tragedie: Titus Andronicus [1594 (1594)]; Romeo and Juliet [1594-95 (1597)];
Hamlet [1600-01 (1603)]; Julius Caesar [1600-01 (1623)]; Othello [1604-05
(1622)]; Antony and Cleopatra [1606-07 (1623)]; King Lear [1606 (1608)];
Coriolanus [1607-08 (1623)]; Timon of Athens [1607-08 (1623)]; Macbeth [1611-
1612 (1623)].

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Lezione n°: 40/S3
Titolo: Shakespeare. Vita e opere (II)
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

TEST
lezioni 33-40

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Insegnamento: LETTERATURA INGLESE
Lezione n°: 40/S3
Titolo: Shakespeare. Vita e opere (II)
Attività n°: 1

Facoltà di Lettere

Test lezioni 33-40

In questa sezione, come attività formativa a supporto dell’apprendimento, viene


proposto un test a risposta multipla.
Lo studente dovrà rispondere ai quesiti scegliendo un’unica risposta in un set di tre
alternative.
Per completare il test ha a disposizione 30 minuti e al termine potrà verificarne
immediatamente l’esito.
Le domande di questo test sono relative alle lezioni dalla 33 alla 40.

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