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Verifiche di stabilità - 02
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M.E.L. – Pendio di altezza limitata
Gli altri metodi utilizzati per lo studio della stabilità dei pendii di altezza
limitata si differenziano per le diverse geometrie delle superfici di rottura.
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M.E.L. – Pendio di altezza limitata
In Tabella sono riportati autori, basi teoriche e limiti di validità dei differenti
grafici proposti per analisi in termini di tensioni efficaci.
Bishop e
Bishop modificato Valido per pendenze comprese tra 11° e 27°; tiene conto della pressione dell'acqua
Morgenstern (1960)
Morgenstern (1963) Bishop-Morgenstern Valido per pendii soggetti a condizioni di svaso rapido
Valido per pendenze max di 34°, con cerchio di rottura al piede; richiede iterazioni per
Spencer (1967) Spencer
la determinazione di F; è assunta una distribuzione omogenea di pressione neutrale
Cerchio d'attrito
Janbu (1967) Circonferenza di rottura al piede
Bishop modificato
Considera filtrazione stazionaria, di 5 situazioni idealizzate di posizione della falda
Hoek e Bray (1981) Cerchio d'attrito
all'interno del pendio e del formarsi di fessure sulla superficie a monte
Valido per rilevati, dighe omogenee e pendii in terra; le proprietà del terreno di
Huang (1983) Bishop modificato
fondazione sono le stesse di quelle del rilevato
Huang (1983) Metodo Svedese Valido per riempimenti triangolari o trapezoidali su pendii in roccia o di terra
Cousins (1978) Cerchio d'attrito Valido per cerchi di piede o di base e pendenze di 45°
Huang (1983) Metodo Svedese Valido per dighe non omogenee
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M.E.L. – Pendio di altezza limitata
Hc = Ns ⋅ c u / γ (9)
γ: peso di volume totale del terreno,
Ns = fattore di stabilità (ricavabile dal grafico)
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Taylor (48), Janbu (54) – posizione
centro del cerchio critico φ = 0°
5
Taylor (48), Janbu (54) - φ = 0°
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M.E.L. – Pendio di altezza limitata
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M.E.L. – Metodo dei conci
Gruppo I
Gruppo II
Gruppo III
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M.E.L. – Metodo dei conci
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M.E.L. – Metodo dei
conci
1 coefficiente di sicurezza F
n forze normali Pi
n forze di taglio Si
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M.E.L. – Metodo dei conci
Qualora le forze esterne siano nulle deve sussistere l'equilibrio fra il peso
del terreno (sopra abcd) e la risultante delle forze agenti su abcd.
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M.E.L. – Metodo dei conci
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M.E.L. – Metodo dei conci
[
τ m = c m' + (P / ∆l − u ) ⋅ tan ϕ m' ] (11)
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M.E.L. – Metodo dei conci
La forza di taglio Sm mobilizzata alla base del singolo concio è data da:
1
Sm = τm ⋅ ∆l = ⋅ [c '⋅l + (P − u ⋅ ∆l) ⋅ tan ϕ'] (13)
F
∆E = F ⋅ W ⋅ tan α − W ⋅ tan ϕ − c '⋅
∆ l
u ⋅ ∆ l ⋅
tan ϕ cos α
⋅ (
⋅ m α + ∆T ⋅ tan ϕ m − α
'
)
cos α cos α F
sec α cosϕ'm
mα = = (18)
( )
dove:
1 + tan α ⋅ (tan ϕ' ) / F cos ϕm' − α
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M.E.L. – Metodo dei conci
n
∑ ∆Ei = Ed − Ea (19)
i=1
m
[ (
E d − E a = ∑ (W ⋅ senα ⋅ m α ) − ∑ (W ⋅ cos α ⋅ tan ϕ'+c '⋅∆l − u ⋅ ∆l ⋅ tan ϕ') ⋅ α + ∑ ∆T ⋅ tan ϕm' − α
F
)]
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M.E.L. – Metodo dei conci
Dove: [
Iff = ∑ ∆T ⋅ tan ϕ − α ( '
m )] (22)
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M.E.L. – Metodo dei conci
la forza P (agente alla base del concio) passa per il centro del cerchio O,
l'equazione dell'equilibrio dei momenti rispetto ad O diviene:
∑ (W ⋅ R ⋅ senα ) = ∑ (S ⋅ R ) + Ma + Md (23)
Dove:
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M.E.L. – Metodo dei conci
1 (Ma + Md )
∑ (W ⋅ sen α ) = ∑ ⋅ [c '⋅∆x + (W − ∆T − u ⋅ ∆x ) ⋅ tan ϕ' ] ⋅ m α+
F R
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M.E.L. – Metodo dei conci
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M.E.L. – Metodo dei conci
T (x ) = λ1 ⋅ f1 ⋅ E(x ) (27)
λ1 è un parametro adimensionale da valutare in relazione al coefficiente F
f1(x) (valore assoluto non maggiore di 1.0) è una funzione (Bishop 55,
Morgenstern-Price 65, Spencer 67, Sarma 79, Chen-Morgenstern 83).
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M.E.L. – Metodo dei conci
Nel GRUPPO 2 si annoverano quei metodi per i quali la relazione fra T(x)
e E(x) è ottenuta considerando l'equilibrio dei momenti attorno al centro
della base di ciascun concio. Trascurando, per la loro modestia, i momenti
di P rispetto al baricentro del concio e di W, applicato nel suo centro di
gravità, rispetto al baricentro del lato di base, l'equazione di equilibrio dei
momenti delle forze di ciascun concio diventa:
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M.E.L. – Metodo dei conci
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M.E.L. – Metodo dei conci
I metodi del GRUPPO 3 sono basati sull'ipotesi che sia nota la forma delle
forze di taglio interno ma non la loro intensità:
T(x ) = λ 3 f3 (x ) (30)
f3(x): funzione tale che |f3(x)| sia non maggiore di 1.0;
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M.E.L. – Metodo dei conci
Equilibrio Equilibrio
Metodo λi fi(x) Ipotesi di base
momenti forze
Bishop sempl.(1954) 0 - x - Forze interconcio orizzontali (T(x)=0).
Risultante forze interconcioorizzontale, un
Janbu sempl. (1973) - - - x coefficiente fo empirico è impiegato per
tener conto delle forze di taglio fra i conci.
0.15 La posizione di E(x) è fissata da una linea di
Janbu (1954) 1 - x
0.50 pressione predefinita.
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Bishop semplificato
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Metodo di Janbu semplificato
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Metodo di Janbu c ≠ 0, ϕ ≠ 0 [
f 0 = 1 + 0 . 50 ⋅ d / L − 1 . 4 ⋅ (d / L )
2
]
semplificato c ≠ 0; ϕ = 0 f0 = 1 + 0 . 69 ⋅ [d / L − 1 . 4 ⋅ (d / L ) ]
2
= 1 + 0 . 31 ⋅ [d / L − 1 . 4 ⋅ (d / L ) ]
2
c = 0, ϕ ≠ 0 f0
Il coefficiente f0 dipende dal tipo di
terreno e dalla sua resistenza al taglio
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M.E.L. – Metodo dei conci
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M.E.L. – Metodo dei conci
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M.E.L. – Confronto tra metodo dei conci
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Confronto tra
metodi dei conci
F determinato dall'equilibrio
globale delle forze è fortemente
influenzato dai valori di tali forze.
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