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Capitolo 02 – parte 1

Notte di luna nella grande capitale.

H angzhou era sempre stata una città di studiosi e uomini dotti. Non importava che si trattasse
di persone mediocri o di talento, vecchi o giovani. Tutti cercavano un posto in cui risiedere sul
Lago Est. I ricchi costruivano case per le vacanze e i poveri dei cottage. Non erano edifici rozzi al
punto da offendere il loro titolo di "uomini colti," e allo stesso tempo, potevano prendere in
prestito l'atmosfera soprannaturale del Lago Est per realizzare i loro sogni di fama e fortuna.

Situato tra le grandi e piccole residenze anche se misere degli studenti confuciani, al capo del
ponte distrutto, c’era il cottage del maestro della scuola Baiwen, Bai Xu; un uomo di notevole
fama. La Baiwen era una società di poesia e grazie a quell'uomo, la più grande di tutta Jiangnam. Si
occupava anche dell'apprendimento della musica, degli scacchi, della calligrafia e della pittura, e la
sua fama per le incisioni era rinomata almeno quanto quella per la poesia e la letteratura.

In quella bella giornata, Bai Xu, come al solito, aveva concluso la sua lezione a mezzogiorno e stava
tornando alla propria abitazione sul Lago Est - la Casa di Bai.

Nel momento in cui oltrepassò la porta, il suo apprendista Bai Yuan si precipitò verso di lui.
"Maestro, ci sono degli ospiti per lei nella sala d'attesa."

Bai Xu intuì automaticamente che i suoi ospiti erano lì per chiedergli istruzioni sulla letteratura,
dunque li respinse con fare indifferente. "Dì loro di aspettare. Arriverò subito dopo essermi
cambiato."

Ma Bai Yuan non annuì e andò via. Tutt'altro. La paura comparve nei suoi occhi.

"Cos'hai? Perché non riporti loro le mie parole?" Chiese Bai Xu un po' perplesso.

Bai Yuan si chinò tranquillamente e sussurrò all'orecchio del suo maestro. "Maestro, per favore si
affretti ad accogliere gli ospiti. Hanno atteso per tutta la mattina e il loro temperamento è
abbastanza aggressivo..."

Notando che Bai Xu dalla sua espressione dimostrava ancora scarsa volontà, Bai Yuan aggiunse a
bassa voce. "Gli ospiti sono tutti armati..."

Il colore drenò istantaneamente dal volto di Bai Xu. Anche se si era guadagnato una certa fama,
era notevolmente inferiore allo standard dell'élite di Hangzhou, e non aveva nemici che nutrissero
una profonda vendetta nei suoi confronti. Non riusciva a immaginare per quale ragione quelle
persone armate si trovassero lì.

Poi, dopo aver nascosto abilmente lo shock, si rivolse a Bai Yuan. "Vieni con me nella sala
principale."
Dirigendosi di fretta verso la grande sala, Bai Xu notò da fuori le figure di tre uomini alti e ben
costruiti con delle sgradevoli espressioni, chi in piedi e chi seduto. Un giovane uomo che indossava
un abito di seta leggera di colore grigio e con una lunga spada legata alla cintola, era seduto al
posto disposto per gli ospiti. Alla sua sinistra c'era un uomo di mezza età, vestito come un
consulente strategico, e poi un servo di circa diciotto o diciannove anni, in piedi dietro il giovane
uomo che doveva essere il suo padrone.

Vedendo Bai Xu correre nella loro direzione, il giovane si alzò in piedi, e l'uomo vestito da
consulente seguì il suo esempio. Bai Xu costatò dalla sua presunzione - che quel giovane doveva
essere il suo principale ospite quel giorno.

Nel momento in cui raggiunse la sala principale, il giovane si avvicinò per salutarlo. "Maestro Bai,
la prego di non allarmarsi per la nostra presenza. Ci siamo semplicemente presi la libertà di farle
visita."

Dopo quell'incontro ravvicinato, Bai Xu si era reso conto della straordinaria bellezza di quel
giovane. Viso ovale e due lunghe sopracciglia che si avvicinavano alle tempie, un paio di occhi
grandi e vivaci che sembravano danzare come scintille luminose. La spada legata a quella forte e
slanciata figura indicava il suo valore fuori dal comune. Ah, quindi questo deve essere il così detto
"Eroe Wulin,*" pensò Bai Xu.

Ricambiando il suo saluto con un cenno del capo, Bai Xu si sedette al posto dell'ospite, poi si
rivolse a Bai Yuan. "Perché non beviamo un po' di thè-"

Ma prima che potesse finire, fu interrotto dal giovane. "Maestro Bai, non ce n'è bisogno. Oggi
sono giunto qui perché ho qualcosa da chiederle."

Le sopracciglia di Bai Xu s'inarcarono con fare interrogativo. Questa persona è priva di buone
maniere anche se ha qualcosa da chiedermi!!

Il giovane non mancò di notare la piccola esitazione sul volto di Bai Xu, e un sussulto d'orgoglio
emerse tra le sue sopracciglia mentre pronunciava freddamente: "non cercherò di nasconderlo al
Maestro. Siamo giunti qui dal Monte Lu Cang, quindi non è conveniente restare troppo a lungo. La
prego di capire, Maestro!" Anche se aveva usato la parola 'capire', la sua espressione non
sembrava indicare ciò che stava dicendo. I suoi seguaci erano in piedi dietro di lui, con la mano
posta sull'elsa della spada.

Nel momento in cui Bai Xu aveva sentito "Monte Lu Cang," un brivido aveva involontariamente
percorso la sua schiena. Il Monte Lu Cang era abitato da banditi, si trovava subito fuori dalla città
di Hangzhou. Quei banditi derubavano spesso i ricchi e i benestanti, e non avevano mai fallito,
neanche una volta. Potevano essere considerati abbastanza famosi nella regione di Jiangnam, ma
Bai Xu non avrebbe mai immaginato che quel giorno sarebbero giunti in visita a casa sua.

Bai Xu era uno studioso puro in tutto e per tutto. Come poteva aspettarsi una simile situazione?
Mentre il panico avvolgeva il suo cuore, i suoi gesti diventavano sempre più moderati. "Mi scusi,
deve scusarmi, non lo sapevo... non potevo saperlo." Era rimasto senza parole.
Comprendendo il significato dietro quella balbuzie, il giovane gli rispose con tono spensierato.
"Non si allarmi, Maestro. Non siamo qui per il suo denaro. Sono giunto per chiederle aiuto,
davvero."

Bai Xu si calmò un po' dopo averlo sentito parlare in quel modo, ma ancora non riusciva a pensare
a una ragione che avesse potuto condurre una banda di banditi nella sua abitazione. Dunque parlò
con tono turbato. "Non sono certo di poterla aiutare."

Apparentemente, il ricercato modo di parlare di Bai Xu portò il giovane uomo a fare un gesto con
la mano. "Non si preoccupi troppo, Maestro... per caso ha una camera segreta qui?"

"Camera segreta?" Bai Xu aggrottò un po' la fronte. Era solo uno studioso vestito di bianco. Perché
avrebbe dovuto avere una camera segreta in casa sua?

Il giovane notò la sua esitazione e suggerì. "Va bene anche se non si tratta di una camera segreta.
Mi conduca nella sua camera da letto, Maestro."

Bai Xu era esterrefatto da quella richiesta. Perché questo bandito di montagna vuole entrare in
camera mia? Non dirmi che c'è un tesoro segreto!!

Bai Xu continuava a spostarsi avanti e indietro con incertezza, ma il giovane presto cominciò a
irritarsi. "Maestro, c'è per caso qualcosa di sconveniente nella sua camera?"

"Ah... ah, ah-" Bai Xu era finalmente stato riportato alla realtà, poi con espressione cupa aggiunse
in fretta. "Va bene, va bene. E' molto comoda e confortevole."

A quel punto, le sopracciglia del giovane si spiegarono un po', poi salutò i due dietro di se e disse:
"aspettatemi qui, Se non tornerò entro due ore..." Rivolse a Bai Xu uno sguardo minaccioso e
ammirò con soddisfazione l’espressione spaventata che assunse...

"Da questa parte, mio ospite." Sapendo che non poteva permettersi di offendere quel boss
mafioso, l'atteggiamento di Bai Xu divenne ancora più gentile e cortese.

I due si diressero verso il cortile sul retro poi attraversarono il corridoio, fu Bai Xu ad aprire la
strada. Aveva intravisto con la coda dell'occhio l'espressione tombale sul volto del giovane, doveva
esserci una grave emergenza nascosta dietro quel cipiglio.

In pochi istanti, giunsero nella camera da letto di Bai Xu, nascosta tra un piccolo boschetto di
bambù verde.

Dopo aver guidato il giovane all'interno, lo guardò mentre chiudeva la porta, bloccandola con
cautela. Non riusciva a non sentirsi nervoso non sapendo cosa stesse per accadere.

"In cosa vuole che l’aiuti esattamente-" Chiese cautamente, mentre si liberava distrattamente
della sua tunica esterna e la gettava sul letto. Ma, mentre si voltava, la scena che i suoi occhi
incontrò gli provocò uno spavento istantaneo.
Il giovane si era slacciato la spada e aveva gettato il suo abito sulla sedia di lato, mentre al
momento era concentrato sullo svincolamento della cintura che reggeva i suoi pantaloni...

"Ah! Mio ospite... cosa sta facendo..." Improvvisamente sconvolto, Bai Xu emise un grido
involontario.

Ma il giovane non rispose. Piuttosto, si tolse i pantaloni, poi slegò la sottoveste e la mise da parte.
Indicò la parte alta della sua coscia e disse: "Maestro, la prego di guardare questo per me..."

Bai Xu, tremando dal terrore, rivolse lo sguardo nella direzione che il dito del giovane stava
indicando... e immediatamente si sentì sul punto di svenire. Era un uomo che aveva letto
attentamente ogni tipo di poesia e lettura, e in effetti aveva letto anche di certi individui anomali
che godevano nell'esporsi dinanzi ad altri, e in particolare le loro parti intime... ma non si
aspettava che scegliessero delle vittime ben precise!!

Bai Xu distolse immediatamente gli occhi e la sua voce cominciò a tremare. "Mio ospite, lei... lei mi
sta prendendo in giro. Io- io non sono una giovane donna..."

"Quale giovane donna? Di cosa sta parlando? Perché dovrei desiderare che sia una giovane donna
a vederlo? Sono qui perché voglio che lei mi aiuti a guardarlo..." Si tendeva verso Bai Xu mentre
parlava.

Senza aspettare che finisse, Bai Xu cominciò a esclamare con difficoltà. "Mio ospite... lei ha
sbagliato persona! Non ho l'abitudine di tagliare la manica*... non mi piace questa pratica..." Con
un salto sorprendente, Bai Xu barcollò e si sedette sul bordo del letto, avvolgendosi come un riccio
e terrorizzato per la terribile disgrazia che avrebbe dovuto sopportare...

"Quale 'abitudine di tagliare la manica'... di cosa sta parlando?" Il giovane si fermò davanti a lui
con un atteggiamento perplesso. "Voglio solo che lei mi aiuti a identificare i caratteri di questo
sigillo."

"Eh?" Bai Xu fece lentamente scivolare le mani con cui si cingeva la testa, poi, convinto solo in
parte, guardò l'anfratto alla radice delle cosce del giovane, che continuava a tenere chiuse.
Abbastanza sicuro grazie alla luce del lume, Bai Xu notò un minuscolo marchio nascosto su quella
pelle color miele.

"Lei... mi sta chiedendo di leggere quell'incisione?" Bai Xu emise un lungo sospiro di sollievo, ma
era ancora un po' instabile.

"Bhè, cosa pensava volessi farle fare?" Il giovane aggrottò la fronte con fare irritato. Il portamento
delle sue sopracciglia era spaventoso.

"Oh..." Bai Xu risorse improvvisamente dalle sue paure e continuò. "Dunque è così..." Mentre
parlava, si allungò per toccare il piccolo marchio e distinguere le parole incise.

"Cosa sta facendo?!" Al suo tocco, il giovane balzò immediatamente indietro. Poi sembrò
accorgersi del suo tradimento d'emozioni e in fretta aggiunse. "Lo farò io stesso."
Il sangue fluì sulle sue guance, poi distese dolcemente la pelle intorno al marchio e gridò.
"Maestro, per favore guardi questo per me."

Anche se si trattava di qualcosa che lo stesso Bai Xu possedeva, ritrovarsi a osservare un posto
tanto intimo era abbastanza sorprendente. La cosa più insolita era che in quel luogo dove non
batteva il sole erano disperse varie contusioni, come se fosse stato crudelmente morso. Bai Xu con
la coda dell'occhio scorse lo sguardo disgustato del giovane, dunque non poteva far altro che agire
come se non avesse visto nulla, reprimendo la strana sensazione che era sorta nel suo petto.
Esaminando da vicino quel piccolo marchio, aveva scoperto che le parole erano scritte in Xiao
Zhuan* ed erano terribilmente complesse. Sarebbe stata una vera sfida per chi non conosceva
l'arte dell'incisione e della distinzione delle parole - finalmente poteva comprendere la ragione per
cui quel ladro di montagna era giunto da lui, un esperto nel campo dell'incisione; voleva che
distinguesse i caratteri di quel marchio.

Quando finalmente alzò la testa, il giovane chiese subito. "Maestro, ha compreso di che parole si
tratta?"

L'espressione di Bai Xu era un po' complicata. Gli rispose lentamente. "Da quello che ne so, il
marchio è composto da due parole, 'Jing Xi'. Mio ospite, ‘Xi’ è…"

Prima che finisse di parlare, il giovane sembrò essere stato colpito da qualcosa. Poi una debole
sete di sangue sorse tra le sue sopracciglia. "Quindi il nome di quel bastardo è Jing Xi!" Ringhiò
maliziosamente.

Guardando verso Bai Xu, il giovane notò che aveva qualcos'altro da dire, poi assunse
un’espressione terrificante. "Se pronuncerà anche una sola parola riguardo ciò che è accaduto
oggi, farò in modo che neanche un pollo o un cane potranno lasciare questa casa in vita!" Dopo
aver portato a termine la sua minaccia, non guardò più Bai Xu. Riusciva solo a pensare di dover
raggiungere la sedia e rivestirsi, poi con potente grazia abbandonò la camera da letto. Bai Xu
osservò la sua figura mentre si ritirava e scosse la testa. Era sul punto di dirgli che nel linguaggio
dei sigilli "Xi" era una parola specifica usata dai sigilli riservati all'uso della famiglia reale. Inoltre,
non si trattava dell'attuale imperatore...? "Jing" non era il suo nome proibito?*

Ma... non è che avesse la responsabilità morale di riferirglielo.

In fondo si senti un po' più contento dopo aver usato quell'indiretto trucco di vendetta verso quel
giovane tanto maleducato, quindi rise tra se e se.

Ma, naturalmente, il giovane non seppe nulla delle riflessioni segrete di Bai Xu. Con la gioia
trionfale di chi ha compreso un grande mistero celato nel suo cuore, era tornato nella grande sala,
e dopo aver richiamato i suoi seguaci aveva lasciato la residenza Bai.

Durante il viaggio di ritorno, fece un giuramento a se stesso. Oh, Jing, sei un atroce stupratore, e se
non porrò personalmente fine alla tua vita con la mia spada, io, Lu Cang, giuro che non metterò
mai più piede a Jiangnam per il resto della mia vita!
Il giovane in questione era lo sfortunato re bandito delle montagne, Lu Cang, che era stato preso
con la forza dall'imperatore Jing travestitosi da donna. Fin dal momento in cui era stato umiliato,
non era trascorso un solo momento in cui non avesse tramato la sua vendetta.

Voleva scoprire il nome del suo nemico dal marchio che gli aveva lasciato sulla coscia, così aveva
trascorso intere giornate tentando di leggere i caratteri del marchio tra le sue cosce con l'ausilio di
uno specchio. Ma comprendere quella contorta e elaborata calligrafia sarebbe stato impossibile
per un combattente come lui, che conosceva solo quanto necessario per leggere e scrivere.
All'apice della disperazione, poteva agire solo con un piano subdolo: chiedere l'aiuto di un famoso
maestro di incisioni di Hangzhou, Bai Xu. E alla fine aveva deciso di farlo.

Ma perché? Perché ho dovuto fare una cosa tanto umiliante come andare a casa di qualcuno che
non conosco e mostrare ad un estraneo la parte più segreta del mio corpo? Oh, che rabbia!! Più ci
pensava, tanto più cresceva la rabbia. Sentiva un impeto d'umidità fiorirgli agli angoli degli occhi.

Ogni singolo giorno degli ultimi dieci, si era sentito bruciare dall'odio che intasava il suo cuore.
Aveva vissuto giornate infernali. Il posto in cui era stato penetrato con forza era gravemente
lacerato e sanguinava copiosamente. A causa delle contusioni che costellavano il suo corpo,
poteva dirigersi solo al lago sulla montagna nel bel mezzo della notte per fare il bagno. La zona che
era stata marchiata era costantemente in fiamme e doleva in modo insopportabile. Ma
nonostante tutto, continuava a guardarla con l'aiuto di uno specchio per cercare di comprenderne
le parole.

Dopo che la sua virilità era stata toccata da quella bizzarra bellezza maschile, era diventata floscia
e impotente... E per dimostrare che era perfettamente sano e normale, aveva cercato una famosa
prostituta di Jiangnam, ma alla fine aveva richiamato alla mente i terribili ricordi di quel giorno e
non era riuscito a fare come nelle sue intenzioni, sarebbe solo stato deriso... e al solo pensiero,
aveva avuto l'impulso di piangere!

Tutte quelle cose fuse tra loro l'avevano reso una bestia spaventosa! Lu Cang, mordendosi la
lingua e con il petto carico d’orrore e disgusto, fu scosso dai brividi mentre immaginava la propria
vendetta... Ora, attenderò il quindici di questo mese per liberarmi di quest'odio che va oltre la
conoscenza umana!

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15 Giugno, notte di luna piena.

Come ogni altra dinastia imperiale che aveva confermato la sua prospera età dell'oro, anche la
dinastia Datong aveva situato la capitale a Chang'an*, ma aveva cambiato il nome alla città in
Tong'an. Il ponte Yue Long era situato al centro della città imperiale, e collegava la parte
meridionale all'anello esterno della città.

Era già mezzanotte. La strada era silenziosa. Non si scorgeva una sola sagoma umana lungo il
percorso. Il casto splendore della luna si versava gelido sul ponte Yue Long. Ma c'era una lunga
ombra, una figura sfocata, arroccata in posizione verticale sul ponte.
Inutile dire che si trattava dell'uomo che aveva viaggiato per miglia da Hangzhou a Tong'an per
ottenere l'antidoto, il vile sfortunato del Monte Lu Cang... no, no, no, lui era il re di quella gloriosa
montagna, quello che tutti a Jiangnam chiamavano "l'Aquila," Lu Cang.

Quel giorno Lu Cang era lì per l'antidoto... Aveva segretamente tirato fuori un pugnale affilato da
dentro la manica, immaginando di puntarlo contro quel collo dalla forma perfetta, e una risata
aveva attraversato tutto il suo petto.

La notte era fredda come l'acqua.

La soffocante aria calda del giorno sembrava essersi sciolta nel freddo della notte, che portava con
sé un profumo nascosto che galleggiava leggero e appena rilevabile.

Aspetta... una fragranza?

Lu Cang, risvegliatosi bruscamente, si voltò di scatto. E Naturalmente, al termine della parte nord
del ponte c'era la figura di un uomo vestito di bianco, in attesa.

Pur essendosi liberato dell'abbigliamento femminile, le vesti confuciane aggiungevano un pizzico


di aura superiore e ultraterrena alla sua magnifica bellezza. Perché le caratteristiche della bellezza
perfetta dei miei sogni sono sul volto di quest'uomo imperdonabile e malvagio che non esiterebbe
nel commettere il più inconcepibile dei crimini?! Completamente incapace di difendersi contro la
squisitezza di quel volto, Lu Cang poteva solo scegliere di distogliere lo sguardo, mentre il suo
cuore continuava a dolere.

"Cos'hai? Non sei contento di vedermi?" Jing sorrise leggermente mentre poneva la domanda, il
suono della sua voce era più puro di quella notte dai colori privi di suono ed era in +grado
d’innescare una certa eccitazione nei cuori di chi la udiva.

Lu Cang aveva ancora troppa paura per voltare la testa e fissare quel viso che era efficace al cento
per cento per sedurlo. Riuscì solo a guardare verso il basso mentre diceva: "dov'è l'antidoto?
Dammelo subito." La sua voce era bassa e pesante, con un sentore di sconforto.

Jing sorrise e gli si parò davanti. I due, le cui altezze erano quasi le stesse, fecero subito incontrare
i loro sguardi. Fissando quegli occhi dall'incomprensibile bellezza, il cuore di Lu Cang cominciò a
battere all'impazzata, e cercò in fretta di reprimere il suo battito cardiaco.

"Vuoi che te le lo dia qui?" C'era un pizzico di presa in giro nella voce di Jing. Avvicinatosi tanto da
premere l'uno contro l'altro, Jing gli avvolse un braccio intorno alla vita, mentre l'altra mano scese
ad agguantargli le natiche.

Ricordandosi improvvisamente della pillola che era entrata nel suo corpo, Lu Cang non riuscì a
controllarsi e il suo volto assunse una tonalità cremisi. Ma essendo legato alla sua reputazione,
ancora una volta si costrinse ad agire con impeto. "Dunque... hai un posto in cui possiamo
andare?"
Percependo il panico di Lu Cang, Jing sorrise, innescando nel bandito un senso di terrore.
Vedendo la furia e l'avversione accrescere dalle sue sopracciglia, Jing si ritrasse rapidamente con
una risata. "Seguimi," disse. E senza aspettare una risposta, si alzò rapidamente in volo verso
l'anello esterno a nord della città.

Lu Cang in fretta seguì il suo esempio, impegnandosi in un gioco di gambe per recuperare il
ritardo. La ragione per cui era chiamato "l'Aquila" era dovuta alle sue capacità nel volo. Ora che
aveva l'opportunità di mostrare le sue abilità, non poteva dimostrare alcuna debolezza. E così
procedette, "volando" come se ci fosse in gioco la sua stessa vita.

Ma ancora una volta la verità gli aveva dato una grande delusione. Lu Cang stava usando la sua
piena forza, ma Jing era ancora tre passi avanti, era costantemente in testa e non c'era un solo
accento che potesse fargli presagire di poterlo superare.

E' davvero migliore di me in tutto? Un'ondata di tragico dolore cominciò a salire dal profondo del
cuore di Lu Cang. Istintivamente afferrò il pugnale dentro la sua manica, ancora una volta, come se
ne stesse traendo forza.

Jing finalmente rallentò, fermandosi di fronte alla residenza di una piccola cittadina. Era una
normale abitazione di corte composta da quattro lati, ma il cortile era disposto con un'eccezionale
eleganza. Una luce filtrava da dietro la finestra di carta di seta a fantasia, rendendo la casa
marcatamente evidente anche nella notte vuota e profonda.

Seguendo Jing nella sua stanza, la prima e allarmante cosa che lo sguardo di Lu Cang incontrò fu il
letto... quel letto che era molto più ampio delle misure medie, con broccato, seta rossa e le
coperte di un tessuto di raso bianco; ricamate con centinaia di fiori. Tutto quel rosso e bianco era
particolarmente evidente e luminoso.

Fece un passo indietro a dispetto di se stesso. Si sentiva a disagio nel condividere lo stesso spazio
di quell'uomo quando c'era un letto davanti ai loro occhi.

"Puoi darmi l'antidoto ora?" Il tono di Lu Cang si era involontariamente ammorbidito, era privo di
forza.

E ancora una volta, Jing mostrò quel sorriso che era per Lu Cang un insulto, poi disse: "Togliti i
vestiti e vieni a letto. Ti darò l'antidoto."

Note:
-Wulin: comunità di chi pratica il Kung fu.
-Tagliare la manica, è un eufemismo accademico per definire l'omosessualità maschile. L'origine
della frase arriva dall'imperatore Han Aidi che aveva un amante maschio, Dong Xian. La storia
racconta che un giorno, quando Han Aidi si svegliò al mattino, Dong Xian dormiva ancora accanto a
lui e giaceva sulla manica dell'imperatore. Han Aidi per non svegliarlo, tagliò dunque la manica
delle sue vesti. Da qui nasce questo eufemismo di riferimento implicito alle relazioni omosessuali.
Tuttavia, è ben comprensibile solo alle persone colte e Lu Cang non sembra coglierne il senso.
-Nome proibito: si tratta del nome proprio dell'imperatore ed è considerato un reato
imperdonabile pronunciarlo. La sola persona che può chiamarlo per nome è sua madre.

Traduzione a cura del forum: the castle of eternal


anime
Link: http://eternal-anime.forumattivo.com/
Traduttore: eternal sailor moon

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