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Agnus dei

L’Agnus Dei è un brano formato da due parti distinte. La prima consiste in una vera e propria aria
solistica del soprano, che ripete tre volte, variandola, la stessa linea melodica sul testo Agnus Dei (b.
9-16, 25-32, 44-53): si tratta di una linea melodica quasi malinconica dal carattere spiccatamente
teatrale.
La seconda parte dell’Agnus Dei (Dona nobis pacem b. 57) riprende due volte la musica della parte
centrale del Kyrie, all’intervento dei soli, sviluppandola in modo più ampio: la prima volta affidandola
ai solisti nel tempo Andante con moto, la seconda volta al coro, in un tempo più mosso e con tutta la
pienezzadella sonorità orchestrale.
Il brano è nella tonalità di fa maggiore nel tempo di 3⁄4; si apre con una lunga introduzione
orchestrale che vede l’impiego di Oboi, Corni in do, Violini I e II (con sordina), Violoncello,
Contrabbasso, Fagotti ed Organo. Come si può notare, scompaiono le trombe in do ed i Timpani che
ricompariranno a battuta 57. Ai violini I è affidato il tema principale, raddoppiati dall’oboe che
introducono l’aria cantata dal soprano. A battuta 8, gli oboi fanno una scala discendente per terze che
prepara l’intervento del soprano solo. Il Soprano solo interviene a battuta 9 sul testo Agnus Dei,
accompagnato, nel registro grave, dai violini I e dai violini II e anche dal continuo.
La parola Agnus Dei viene ripetuta per due volte, a distanza di terza. Alle battute 13 - 14 i corni con i
violini I tengono un pedale di dominante sulle parole qui tollis peccata, mentre sulle parole Miserere
Nobis, Mozart frammenta spesso il discorso musicale con pause. Questa invocazione è espressa
musicalmente con una tessitura più acuta del soprano (b.18) per poi ritornare ad un profilo melodico
meno acuto, come a voler chiedere perdono con umiltà. A battuta 23 gli oboi entrano per terze e
raddoppiano il soprano all’ottava. A battuta 38 gli oboi, per terze, sottolineano un momento
particolarmente intenso, evidenziato dalla tonalità minore (si). A battuta 40 il soprano intona un
A battuta 38 entrano gli oboi per terze a sottolineare questo momento particolarmente intenso,
evidenziato dalla tonalità minore. A battuta 41, sulla parola Nobis, i violini I e II si muovono per terze
con un disegno melodico che contrasta l’immobilità del soprano. La ripresa vede i violini che
accompagnano non più in sordina, bensì in pizzicato, e il soprano che esegue una sorta di
abbellimento sulla parola Agnus. Invece, sulle parole Tollis Peccata, il soprano si muove su crome
prima ascendenti e poi discendenti, a cui segue la risposta dei violini I e II che in ottava ripetono lo
stesso disegno melodico del soprano che intanto è in pausa. Segue un cambio di tempo, da 3/3 a 4/4.

La seconda parte dell’Agnus dei è di nuovo di Do maggiore, in tempo di Andante con moto. I violini I e
II sono senza sordina, ricompaiono le trombe in Do, i timpani, il trombone Alto, il trombone tenore e il
trombone basso, il coro e gli altri solisti. Accompagnato dai violini senza sordina, il soprano solo
riprende lo stesso tema del Kyrie iniziale della messa (b.7) sulle parole Dona nobis pacem. Al soprano
risponde l’oboe ripetendo lo stesso tema alla stessa altezza (sol do re mi). Anche le trombe eseguono
il disegno melodico di crome eseguito dal soprano e dall’oboe. Segue poi un secondo intervento del
soprano ripetuto dal tenore solo a b.61. Soprano e tenore sono accompagnati dai violini I e II che si
muovono per terze parallele nel registro grave. Qui il ruolo degli archi è puramente secondario.
A battuta 63, abbiamo un nuovo intervento del soprano, sempre sulle parole Dona nobis pacem, che
esegue la stessa successione armonica della b.13 del Kyrie. L’organo che nel Kyrie sosteneva il tenore,
adesso raddoppia il basso, mentre il contralto che era in pausa ora accompagna il soprano.
Osservando i disegni melodici delle voci notiamo che il basso ed il contralto eseguono lo stesso
disegno, come anche il tenore con il soprano. Anche in questo caso l’orchestra ha un ruolo
secondario. I corni tengono un pedale di dominante. Da battuta 66 in poi si può notare
un’intensificazione della scrittura orchestrale. Nel tempo di Allegro con spirito Coro e Orchestra sono
insieme. La scrittura si intensifica con gli oboi che raddoppiano il soprano e il contralto, i corni
raddoppiano i violini a battuta 70 il tutto accompagnato da un crescendo che sfocia nell’attacco del
Tutti del coro. A battuta 71 il coro entra sulle parole Dona nobis pacem con l’imitazione del soprano
da parte del tenore, ed il contralto a tenere un pedale di sol. Da battuta 73 l’orchestra inizia a
raddoppiare le voci. I violini I raddoppiano l’oboe e sono insieme al soprano mentre gli altri strumenti
hanno parti libere. Qui Mozart, attraverso i raddoppi, crea un gioco tra il coro e l’orchestra.
A battuta 81 gli oboi raddoppiano i corni, tenendo sempre il pedale di dominante, mentre i violini I
sono più presenti e danno movimento all’episodio. I violini II, invece, hanno una scrittura di
accompagnamento alla semicroma. Il coro procede in modo omoritmico.
In orchestra ritroviamo le trombe che raddoppiano il coro, assieme agli oboi che raddoppiano i
soprani e i tenori, mentre i violini si muovono all’unisono con il continuo. A battuta 94, il coro, con i
soprani raddoppiati dai violini I e dagli oboi, con le trombe e i corni che ripetono il do a croma, e le
altre voci raddoppiate dai tromboni, inizia un nuovo episodio sempre sulle parole dona nobis pacem.
L’orchestra in questo episodio ha una scrittura molto più concitata, e si ripresentano anche i timpani,
che danno un movimento ritmico a tutto l’ensamble, sottolineando le sillabe cantate dal coro. L’agnus
dei si chiude con il coro in omoritmia, l’orchestra che è spostata sui registri più sonori, con i violini I in
accordi di croma e i violini II che raddoppiano il continuo.

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