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La storia si svolge negli ultimi mesi della Seconda guerra modiale, nel 1944, e al

culmine della guerra civile in Italia tra partigiani e fascisti. Il protagonista principale è un
ragazzo di nome Milton, un giovane partigiano che vicino a una cittadina piemontese di
Alba ha incontrato Fulvia, una bella ragazza torinese che occasionalmente abitava in una
villa vicino alla città. Milton era uno studente univesitario che ha conosciuto Fulvia
tramite suo amico Giorgio Clerici, e la loro amicizia ha cominciato perché Milton aveva
una buona conoscenza della lingua inglese, e Fulvia voleva che lui le traducesse i famosi
scrittori e canzoni in inglese. Così trascorrevano molti giorni, nella sua stanza in villa,
Milton le parlava a lungo e lei lo ascoltava, poi Milton si è innamorato di lei ma non si è
mai dichiarato esplicitamente.
La storia nel romanzo comincia circa un anno dopo i loro incontri, quando Milton con un
altro compagno partigiano si ritrova davanti la villa di Fulvia, e ci incontra l’anziana
governante della Fulvia. Milton chiede alla governante di entrare nella villa per rivedere
tutti i luoghi dei loro incontri, per rivivere un altra volta quei tempi e risentire le
emozioni. La govenante gli permette di entrare, e nel fratempo gli racconta che l’estate
scorsa Fulvia e il suo amico Giorgio si frequentavano a lungo, nella villa e anche fuori, e
che quelli erano probabilmente gli incontri amorosi.
Questa scoperta ha fatto Milton impazzire dalla gelosia, aveva la voglia di scoprire e tutta
la verità su loro due, e per farlo doveva trovare Giorgio, anche lui era un partigiano. Così
si è dato a cercare Giorgio e ha cominciato il suo viaggio per le colline con l’obiettivo di
trovare l’amico nella sua brigata, però quando è arrivato nella brigata ha scoperto che a
causa del brutto tempo, una grande nebbia, Giorgio è stato cacciato dai fascisti e
imprigionato. Quando l’ha sentito Milton era molto preoccupato, non tanto per cosa
succederebbe all’ amico quanto per il fatto che forse non avrebbe l’opportunita di scoprire
la verità. Lui sapeva che l’unica speranza è di trovare un altro prigioniero fascista per
scambiare con Giorgio. Però nella sua formazione, partigiani badogliani (azzuri,
fazzoletto azzuro) non avevano nessun prigioniero disponibile, e perciò Milton era
dovuto andare all’altra formazione dei partigiani, Stella Rossa, ma anche loro non
avevano un prigioniero fascista. Milton ha deciso di andare a cacciare uno da solo, per
farlo doveva avvicinarsi ai luoghi occupati dai fascisti, e così camminava per ore sulle
colline, nei boschi, faceva un brutto tempo con tanta pioggia, c’era un grande fango e lui
era tutto sporco, aveva fame ed era stanchissimo. Quando è arrivato a un paese dove
passavano dei fascisti ha incontrato una donna anziana che l’ha aiutato a trovare un
fascista, gli ha detto di un sergente faschista che ogni sera visita una donna che abita
vicino. Milton ha aspettato il momento giusto ed ha attacato il sergente e l’ha disarmato.
Gli ha detto che non ha nessun intenzione di fargli male, gli prometteva che lo tratterà
bene, pero lui non gli credeva, ha provato a scappare e Milton gli ha sparato e l’ha ucciso.
Così ha perso ogni speranza di salvare Giorgio e di scoprire la verità su sua relazione con
Fulvia. Ha deciso di tornare alla villa di Fulvia per parlare con la governante un altra
volta, sperando che non l’ha capito bene, ma è stato sorpreso dai fascisti e si mette in
fuga, e alla fine è riuscito a scappare, la sua fuga finisce in un bosco dove è crollato per
terra, non si sa se era ferito o no.

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