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Il governo cinese si dichiara formalmente "laico" e in quanto tale non riconosce

alcuna religione "di Stato". L'articolo 36 della Costituzione cinese stabilisce la


libert� di credo religioso, bandendo e proibendo qualsiasi forma di intolleranza e
coercizione. L'idea cinese di "religione" non corrisponde pienamente a quanto con
questo termine si intende in Occidente; il termine cinese tradotto come "religione"
(zongji�o ??) � un'introduzione recente (dal giapponese nel XX secolo) e definisce
le "dottrine", dotate di un corpo istituzionale e scritturale ben definito. Gran
parte della tradizione spirituale cinese, tuttavia, si svolge al di fuori delle
forme dottrinali ed ecclesiastiche, costituendo quella che � definita "religione
tradizionale cinese".

Le religioni ufficialmente riconosciute, e in quanto tali gestite a livello


statale, sono cinque religioni di tipo dottrinale (zongji�o): il buddhismo, il
taoismo, il protestantesimo, il cattolicesimo e l'islam. Il taoismo si svilupp� in
Cina a partire dal I-II secolo. Il buddismo si diffuse nel Paese, introdotto
dall'India, con il VI secolo. Il cristianesimo e l'islam sono presenti in Cina come
religioni minoritarie, il secondo predominante tra alcune etnie non-han (i pi�
numerosi sono gli hui e gli uiguri). Il quadro religioso del Paese � tuttavia pi�
complesso, una volta che si guardi alla situazione al di fuori dei riconoscimenti
ufficiali.

Infatti in Cina non c'� una netta linea di demarcazione tra buddhismo, taoismo e
pratiche religiose locali. Sono in particolare queste ultime a costituire un
oggetto di difficile indagine. Ci� che talvolta si indica con il termine "religione
tradizionale cinese" � infatti un insieme variegato di atteggiamenti rituali che
possono comprendere l'omaggio a divinit� locali della natura, oppure agli antenati
della propria famiglia. Ci� significa che ogni lignaggio (ovvero tutte le famiglie
che condividono lo stesso cognome, per esempio i Wu o i Lin di una determinata
regione, pi� o meno estesa) spesso fa riferimento a specifici templi, titolati ai
capostipiti del lignaggio stesso; ogni famiglia in tal modo ricorda e onora le
proprie origini. Il taoismo in certe sue scuole funge da cornice rituale per alcune
espressioni della religione tradizionale o popolare. Esistono forme dottrinali
della religione tradizionale cinese che tuttavia non sono riconosciute a livello
nazionale oppure godono di riconoscimento solo a livello provinciale.

Il culto degli antenati � una delle espressioni pi� evidenti del confucianesimo
(??), il pensiero che pi� di ogni altro ha condizionato e condiziona tuttora la
morale e il comportamento dei cinesi. Sebbene non sia tra le dottrine riconosciute,
la sua influenza sulla morale cinese � tangibile (rispetto dei genitori, rapporti
tra uomo e donna, educazione dei figli e modelli di comportamento virtuoso). Negli
ultimi anni � in atto un processo di riscoperta e reinvenzione del confucianesimo
che prende forma in una grande variet� di iniziative e gruppi di studio, di culto e
di politica, di cui degna di nota � la costituzione nel 2015 della Santa Chiesa
Confuciana della Cina (????? Zhonghu� Kongsh�nghu�) che intende essere un corpo
nazionale per tutte queste correnti. In Cina ci sono anche diversi gruppi di
minoranze etniche che mantengono proprie tradizioni religiose autoctone.

Per quanto riguarda il buddismo tibetano e il cattolicesimo va ricordato che se da


un lato il riconoscimento ufficiale consente la pratica religiosa ai credenti di
queste religioni, dall'altro comporta l'obbligo di giurare fedelt� allo Stato da
parte delle gerarchie religiose. Esse sono gestite da istituzioni inquadrate a
livello statale, i cui membri sono tenuti a giurare fedelt� alla repubblica. Il XIV
Dalai Lama Tenzin Gyatso e il suo Panchen Lama (l'autorit� incaricata della scelta
del successore del Dalai Lama) non sono riconosciuti come autorit� religiosa dallo
Stato cinese, il quale ha scelto un proprio Panchen Lama. Per quanto riguarda il
cattolicesimo io Stato cinese non riconosce i vescovi nominati dalla Santa Sede,
che sono spesso di fatto soggetti a provvedimenti restrittivi, e reclama invece per
s� il diritto alla nomina di questi ultimi. I cattolici cinesi fedeli alla Chiesa
cattolica sono pertanto costretti celebrare i propri riti in clandestinit�.
In aggiunta alle religioni gi� menzionate sono presenti varie religioni delle
minoranze etniche che abitano alcune regioni della Cina e un numero non
quantificato di aderenti a una variet� di nuove religioni sorte principalmente
nell'alveo della religione tradizionale cinese.

Rilevamenti statistici

Religioni in Cina (2014)[45][46][47]


�� Religione tradizionale cinese/non religiosi (73,56%)

�� Buddhismo (15,87%)

�� Altri gruppi religiosi inclusi i movimenti popolari di salvazione e il clero


taoista[43] (7,6%)

�� Cristianesimo (2,53%)

�� Islam[44] (0,45%)

Secondo rilevamenti statistici del 2014 circa il 70% dei cinesi pratica la
religione tradizionale che comprende confucianesimo, taoismo e buddismo (buddismo
cinese). Gli aderenti al buddismo sono circa il 16%. I cristiani sono circa il
2,5%. I musulmani sono circa lo 0,5%.

I rilevamenti statistici parte del Chinese General Social Survey condotti dal 2008
al 2012 su ampi campioni della popolazione hanno restituito una media del 6,2% di
persone dichiarantesi buddisti, 2,3% cristiani, 2,2% membri di sette religiose di
matrice popolare, 1,7% musulmani e 0,2% seguaci di altre religioni. Del resto della
popolazione solo il 6,3% sono le persone dichiarantesi "atee", mentre la
maggioranza assoluta rimanente sono persone "non religiose" nel senso di non
appartenenti alle associazioni religiose di stato, ma impegnate in culti
tradizionali di d�i e antenati.[48]

Un sondaggio effettuato alla fine del 2014 ha rilevato che il 61% della popolazione
si considera "atea".[49]

Nel luglio del 2015 la Renmin University di Pechino ha pubblicato i risultati di un


nuovo rapporto sugli aspetti organizzativi delle cinque religioni ufficiali.[50]

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