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Diego De Costanzo - Letizia Bergomi - Stefano Filippo Re
Il Caffè
Letterario
Racconto e Romanzo
Il progetto didattico generale dell’opera è stato studiato ed elaborato da tutti gli Autori, con il coordinamento di Diego
De Costanzo.
In particolare, il volume Racconto e Romanzo è stato curato da Diego De Costanzo e Letizia Bergomi.
Si ringraziano Gianna Borghini per la realizzazione delle pagine “In English” e Valeria Milesi per le prove Invalsi.
Font ad Alta Leggibilità biancoenero® di biancoenero edizioni srl, disegnata da Riccardo Lorusso e Umberto Mischi.
Disponibile gratuitamente per chi ne fa un uso non commerciale.
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Il presente volume è conforme alle nuove Linee Guida e alle nuove disposizioni
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Introduzione
L’esperienza della lettura al centro del progetto
Il Caffè Letterario è un progetto didattico che mette al centro l’esperienza della lettura, intesa come
momento formativo della persona, come approdo felice e ricco di significati intrinseci; un progetto che
si fonda sul presupposto che il piacere di leggere è la prima condizione per acquisire le competenze di
lettore autentico.
Il progetto si compone di:
volume Racconto e Romanzo con Antologia dei Promessi Sposi
volume Poesia e Teatro
volume Epica
Quaderno delle competenze
Le unità: Generi
L’antologia dei brani prevede due ampie sezioni dedicate ai generi della narrazione: B – LA NARRAZIO-
NE BREVE (Favola e Fiaba, Novella e Racconto) e C– LA NARRAZIONE LUNGA (Romanzo).
L’organizzazione interna delle unità si basa su una scelta antologica costruita attorno ai grandi autori
italiani e europei e su una precisa e ricorrente stratificazione del lavoro di analisi sui testi.
Letteratura e...
Il percorso è arricchito, oltre che da schede sugli
autori e sulle opere, da percorsi interdisciplinari
che suggeriscono collegamenti tra la letteratura
e gli altri linguaggi (arte, cinema, fumetto).
Le unità: Temi
La quarta sezione D - TEMI DI CITTADINANZA è
invece dedicata all’approfondimento di impor-
tanti tematiche del mondo attuale (Diritti, Co-
municazione, Ambiente, Lavoro), attraverso la
proposta di letture di testi narrativi e non nar-
rativi.
Le sezioni speciali
A conclusione dei due repertori antologici (Narrazione breve e Narrazione lunga) sono previste due
sezioni speciali: FELICITÀ e GRANDI ROMANZI.
Felicità
Una proposta di brani di ambito letterario e non,
si va dalla poesia ai testi giuridici, getta un faro
su questo tema da sempre al centro del pensiero
umano e stimola a riflettere su vari aspetti di sé,
degli altri e del vivere insieme.
Conclude il percorso di lettura una prova auten-
tica che coinvolge l’intera classe.
Grandi Romanzi
Questa sezione è dedicata all’approfondimen-
to di tre grandi romanzi e dei relativi autori, in
una dimensione che valorizza la libera esperien-
za della lettura. Oltre che con la proposta di un
ampio repertorio di brani per ciascuna opera, il
percorso si struttura con la presentazione del ro-
manzo esposta con le parole dello stesso autore,
e con un corredo di testi di critica letteraria e di
recensioni di lettura con cui confrontarsi e su cui
dibattere.
Preparazione all’INVALSI
In conclusione della sezione B – LA NARRAZIONE
BREVE e della sezione D – TEMI DI CITTADINAN-
ZA sono previste due prove per la preparazione
all’INVALSI, come ulteriore allenamento che in-
tegra quanto proposto nel Quaderno delle com-
petenze allegato al corso.
È anche in versione ad alta accessibilità: mette a disposizione degli utenti la versione liquida del volu-
me al fine di favorire la didattica inclusiva.
Tale versione consente infatti di modificare la dimensione e il carattere del testo a seconda delle esi-
genze personali e di ascoltare la sintesi vocale di tutti i brani.
Il libro digitale è:
multimediale, perché arricchito da audio, video, approfondimenti, gallerie di immagini e link;
interattivo, perché integra direttamente nel testo le verifiche;
coinvolgente, perché aiuta a comprendere e approfondire i contenuti, rendendo l’apprendimento
più attivo e divertente.
Per attivare la versione digitale del libro utilizza il Codice coupon riportato
sul frontespizio del volume nelle copie destinate alla vendita.
Potrai consultare l’ o direttamente online, tramite il webreader, oppure attraverso
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proprio lavoro per poterlo consultare e sincronizzare sui diversi dispositivi.
RL Racconti lunghi
Lettura espressiva di tutti i testi proposti nei volumi Racconto e Romanzo, Poesia e Teatro
e Epica.
Concetti chiave relativi alle pagine di teoria, descritti con l’ausilio di sintesi
e schemi.
Per leggere ancora: proposte di ulteriori testi relativi ai generi e ai temi presentati
nei volumi Racconto e Romanzo, Poesia e Teatro e Epica.
Video di presentazione di tre grandi romanzi (Il Signore degli Anelli, Il barone rampante,
Se questo è un uomo) e dei grandi poemi epici del mondo classico (Iliade, Odissea, Eneide).
2. I personaggi 49
Un elemento imprescindibile della narrazione 49
Il ruolo dei personaggi 49
La tipologia dei personaggi 51
La presentazione dei personaggi 52
La caratterizzazione dei personaggi 54
> Laboratorio 1 Personaggi piatti e a tutto tondo • Vitaliano Brancati,
AUDIO DI TUTTI
Storia di Mila 56 I BRANI
5. Lo stile 126
La sintassi: paratassi e ipotassi 126
Il lessico e la scelta degli aggettivi 128
Le figure retoriche 130
I registri 132
> Laboratorio 1 La sintassi • Il lessico e la scelta degli aggettivi •
AUDIO DI TUTTI
Francesco Piccolo, In Norvegia, una volta, ho noleggiato un’auto 133 I BRANI
GALLERY
Letteratura e arte • Visioni perturbanti nelle opere d’arte: dalle atmosfere
gotiche al Surrealismo 204
Guy De Maupassant, Sul fiume 206
RL Silvina Ocampo, La casa di zucchero 213
Neil Gaiman, Soli si resta facendo i lazzaroni 222
SCHEDA DI ANALISI
Letteratura e cinema • Il mito di Sherlock Holmes sul grande DEL FILM
e piccolo schermo 455
Agatha Christie, Entra in scena Miss Marple 456
Georges Simenon, Il capitano senza ricordi 463
Andrea Camilleri, Montalbano in azione 472
SCHEDA DI ANALISI
Letteratura e cinema: Dire addio all’infanzia 607 DEL FILM
SCHEDA DI ANALISI
Letteratura e cinema: Il delitto e la colpa 634 DEL FILM
Il romanzo 694
La voce del testo 695
Brano 1, L’arrivo nel lager 695
Brano 2, Tale sarà la nostra vita 698
Brano 3, Nel laboratorio di chimica 699
Brano 4, L’ultimo 702
Brano 5, I giorni prima della liberazione 704
I nuclei tematici del romanzo 707
La voce della critica 709
La voce del lettore 709
Walter Savelli, Storia di un pioniere con il senso di colpa 717 SCHEDA DI ANALISI
DEL FILM
Beppe Severgnini, L’educazione digitale che manca ai ragazzi per non ferire gli altri 724 AUDIO DI TUTTI
I BRANI
IN ENGLISH The Police, Message in a bottle 728
Primo Levi, Tre mestieri a confronto: l’operaio, il chimico e lo scrittore 757 SCHEDA DI ANALISI
DEL FILM
Ilvo Diamanti, Il futuro è un rebus 763 AUDIO DI TUTTI
I BRANI
IN ENGLISH Charles Dickens, Coketown 768
MICHAEL MORPURGO
Edward Thomas1 ha scritto che da ragazzo preferiva gli uccelli ai libri. Io pure,
anche se, essendo un po’ selvaggio, preferivo depredare i nidi invece che osservare
gli uccelli. Collezionavo uova e farfalle e figurine dei calciatori. Giocavo a rugby,
a cricket, a castagne, ad aliossi2 e a biglie. Leggevo, sì, ma solo quando dovevo, e
in quel caso erano soprattutto Eagle3 ed Enid Blyton4, probabilmente perché en-
trambi erano banditi5 da casa mia. A senso e a ragione, sarei dovuto diventare un
lettore avido. La nostra casa scricchiolava sotto il peso dei libri. Tappezzavano le
pareti di ogni stanza, anche del bagno. Avevo un nonno, Emile Cammaerts, un
famoso poeta bilingue, e un patrigno, Jack Morpurgo, che era editore e scrittore.
Erano tutti e due intellettuali e uomini di libri nell’intimo.
Questo pedigree avrebbe dovuto aiutarmi, ma non lo fece. Probabilmente mi
bloccò, ma non fu colpa loro.
Forse non mi piacevano i libri, ma le storie sì. Adoravo le storie. E ora, tanti
anni dopo, so perché. Credo di sapere anche come mai più tardi il mio amore per
le storie divenne disamore per i libri, perfino paura di loro. Mia madre era un’at-
trice, e brava, anche: diplomata alla Royal Academy of Dramatic Art, Stratford-
Upon-Avon6 e tutto il resto. Quando ero molto piccolo veniva a sedersi sul mio
letto e mi leggeva una storia, o una o due poesie. Non ricordo illustrazioni in quei
libri. Le immagini nascevano nella mia mente dalle parole che lei pronunciava,
parole che mi suonavano come musica familiare. Avevo e ho cari quei preziosi
momenti trascorsi da solo con mia madre, l’unica occasione di restare veramente
soli in una casa indaffarata. E furono le storie a legarci, le storie e la musicalità
delle parole. Il libro era il legame vivo tra noi. Ogni sera all’ora di dormire temevo
l’arrivo della fine, la definitività dell’ultimo verso della poesia o dell’ultima frase
della storia.
→ Illustrazione
ottocentesca del
testo di Charles
Dickens, Racconto
di due città.
to m’identificavo nel suo eroe. Ero Jim Hawkins nell’Isola del Tesoro. Lì vissi con
lui, mi nascosi nel barile di mele a bordo dell’Hispaniola, origliai la terribile cospi-
razione, assistetti a omicidi e malefatte, combattei contro i cattivi al fianco dei
buoni, feci salpare una nave da solo. Stevenson aveva modellato Jim Hawkins su
di me, non c’era alcun dubbio. Dopo tutti questi anni, è ancora lo scrittore che
più ammiro e desidero essere. Ma allora, in classe, e anche a casa, i libri mi face-
vano soltanto sentire spaventato e inadeguato. Per trarmi fuori dai guai mentii
in entrambi i luoghi, lessi i Classics Illustrated (versioni a fumetti degli originali),
e giurai di aver letto Racconto di due città14, Guerra e Pace15 e Jane Eyre16. Avevano le
figure e contenevano storie straordinarie. I libri veri per me rimasero ancora a
lungo chiusi.
Dopo un breve periodo nell’esercito andai all’università e studiai inglese, fran-
cese e filosofia. Me la cavai, ancora oppresso da quel medesimo senso profondo di
inadeguatezza tutte le volte che aprivo un libro o cercavo di scrivere un saggio.
Ma poi, al terzo anno al King’s College di Londra, mi capitò di leggere Sir Gawain e
il Cavaliere verde17 e lo AMAI. Fui conquistato dal ritmo della storia, dalla ricchezza
del linguaggio, e per la prima volta dopo moltissimo tempo mi sentii coinvolto
in un’opera di poesia o di finzione. All’improvviso non ero più un estraneo. Ero
Gawain, proprio come ero stato Jim Hawkins. Risentii la musica nelle parole, fui
di nuovo un bambino, fui di nuovo un lettore.
Anni dopo scrissi una storia su quel bambino, che potremmo definire un let-
tore riluttante: un giorno, l’incontro con una persona che ama profondamente le
storie, che crede nel potere della narrazione e nutre una grande passione per i li-
bri, gli cambia profondamente la vita. La intitolai Io credo agli unicorni. Come molte
delle mie storie, è comparsa in varie forme. Mi piace la trasformazione in un film,
in un’opera, in uno spettacolo teatrale: ciascuna forma soffia una nuova vita, una
vita diversa, nella storia. In questa caso, il racconto fu sviluppato in un romanzo
breve, gli furono offerti uno spazio e una profondità più vasti in cui vivere. Ma
quello che avete appena letto è l’originale, l’essenza della storia, se volete.
14. Racconto di due città: romanzo storico di Charles Dickens, ambientato nel periodo della Rivoluzione
francese.
15. Guerra e pace: romanzo storico di Lev Tolstoj, ambientato in Russia nel periodo napoleonico.
16. Jane Eyre: capolavoro della scrittrice inglese Charlotte Brontë.
17. Sir Gawain e il Cavaliere verde: poema anonimo del XIV secolo, nel quale Sir Gawain, cavaliere della
Tavola Rotonda, accetta la sfida lanciata da un misterioso cavaliere completamente verde, nei capel-
li, nella pelle, negli abiti.
OLTRE IL TESTO
A partire dalla riflessione finale del brano di Michael Morpurgo che avete appena letto, secondo cui i lin-
guaggi e le forme della narrazione sono diverse e tutte “soffiano una nuova vita” nelle storie, vi proponia-
mo la visione del film Scoprendo Forrester diretto nel 2000 dal regista Gus Van Sant.
Prima di vedere il film
Protagonisti:
Jamal Wallace, un sedicenne di colore che colti-
va in segreto passione e talento per la scrittura
(intepretato da Robert Brown).
William Forrester, indimenticato autore di un
unico grande romanzo di successo ritiratosi dal-
la vita pubblica (intepretato da Sean Connery).
Ambientazione:
South Bronx e Manhattan.
Temi
2. Tra William e Jamal si stabilisce un rapporto “maestro - allievo”, basato sulla scrittura.
• Qual è il valore che la scrittura assume per Jamal nella storia?
• Quale il valore per William?
• In che modo la relazione tra i due cambia le loro vite?
3. Alla luce delle considerazioni emerse vi sembra che il messaggio del film sia attinente alle citazioni di
Morpurgo e Chambers, precedentemente riportate, sul fatto che leggere e narrare sono un’esperienza
esistenziale? Discutetene insieme.
2. I PERSONAGGI 49
5. LO STILE 126
I testi narrativi
L’esigenza umana di raccontare L’esigenza di raccontare e raccontarsi è dif-
fusa in ogni epoca e in ogni comunità sociale, al punto che alcuni studiosi la consi-
derano alla base della nostra natura di esseri umani. Diceva Jay Gould (1941-2002),
biologo ed esperto dell’evoluzione:
“Siamo creature che raccontano storie; la nostra specie avrebbero dovuto chiamar-
la Homo narrator […] anziché con il termine spesso inappropriato di Homo sapiens. La
modalità narrativa ci riesce naturale, come uno stile per organizzare pensieri e idee”.
Anche il pedagogista Jerome Bruner (1915-2016) sosteneva che raccontare storie
su di noi, sul nostro vissuto, o storie su fatti capitati ad altri è un modo a cui spon-
taneamente ricorriamo per dare un ordine alla nostra vita e conoscere, narrandolo,
il mondo:
“È consuetudine della maggior parte delle scuole trattare le arti narrative […] come
qualcosa più decorativo che necessario, qualcosa con cui ingentilire le ore di svago, a
volte come qualcosa di moralmente esemplare. Ciò non toglie che noi costruiamo in
forma narrativa l’analisi delle nostre origini culturali e delle credenze che ci sono più
care, e non è solo il contenuto di quei racconti ad affascinarci, ma anche l’abilità con
cui vengono narrati. Anche la nostra esperienza immediata, quello che ci è successo
ieri o l’altro ieri, la esprimiamo sotto forma di racconto. Cosa ancora più significativa,
rappresentiamo la nostra vita (a noi stessi e agli altri) in forma di narrazione. […] For-
se ricordate che quando Peter Pan chiede a Wendy di ritornare con lui nell’Isola che
non c’è, per convincerla le spiega che potrebbe insegnare come si raccontano storie ai
Ragazzi perduti che vi si trovano. Se essi imparassero come si organizza un racconto,
i Ragazzi perduti sarebbero forse in grado di crescere”.
Testi narrativi letterari I testi narrativi possono essere definiti letterari quan-
do la comunità dei lettori riconosce loro un certo valore che li porta ad essere letti
e riletti e apprezzati, non solo per la storia che raccontano, ma anche per come la
raccontano. Ci sono molti modi di classificare i testi letterari (il genere, l’epoca, il con-
tenuto ecc.) ma l’importate è che essi producano questo incontro magico con i lettori.
L’importanza del lettore L’azione del lettore che dà vita, leggendoli, ai testi
letterari è fondamentale. Come dice il filosofo Jean-Paul Sartre (1905-1980):
“L’oggetto letterario è una strana trottola che non esiste se non in movimento. Per farla
nascere occorre un atto concreto che si chiama let-
tura, ed essa dura quanto può durare questa lettura. Quando leggiamo un romanzo,
Fuori di lì non ci sono che dei segni neri sulla carta”. diventiamo mentalmente folli.
Il lettore di un racconto, di un romanzo si affida Crediamo nell’esistenza di persone
completamente alla storia raccontata. Anche che non ci sono, sentiamo le loro
quando si tratta di una storia inventata, leggendo- voci. La salute mentale torna (nella
la si comporta come se fosse vera, decide di consi- maggior parte dei casi) solo quando
derarla tale per tutta la durata della lettura. Mette il libro è chiuso.
in atto quella che la critica letteraria ha definito la
(URSULA K. LE GUIN)
sospensione dell’incredulità.
Uno strumento per leggere: la narratologia Ci sono diversi metodi per sco-
prire i “segreti” dei testi narrativi: uno dei più promettenti è la narratologia.
La narratologia è una disciplina teorica che spiega le tecniche con cui si scrivono ro-
manzi e racconti e fornisce una serie di strumenti che aiutano a smontare un te-
sto, mettendo in evidenza i suoi meccanismi di funzionamento: il concatenarsi degli
eventi, i ruoli dei personaggi, il punto di vista di chi racconta ecc.
Comprendere a fondo come è “costruito” un testo narrativo non significa perdere il
gusto di leggerlo: anzi, quando si comprende la forma di un testo, si apprezza ancora
di più la sapienza con cui è stato scritto, e si interpretano in profondità il suo signifi-
cato e il suo valore. Nelle prossime pagine impareremo a conoscere gli elementi che
compongono i testi narrativi letterari e, grazie alla narratologia, impareremo anche
ad analizzarli e interpretarli.
• Leggi gli esempi, tutti tratti dal romanzo La casa in collina di Cesare Pavese, per
comprendere le caratteristiche delle differenti tipologie di sequenza.
Sequenza narrativa
Di nuovo stasera salivo la collina… Belbo, accucciato sul sentiero,
Consiste nel racconto delle azioni
mi aspettava al posto solito e nel buio lo sentivo uggiolare. Tremava
compiute dai personaggi. Spesso è
e raspava. Poi mi corse addosso, saltando per toccarmi la faccia, e
introdotta da connettivi temporali
lo calmai, gli dissi parole, fin che ricadde e corse avanti, si fermò a
(un giorno, quella volta…). La se-
fiutare un tronco, felice. Quando si accorse che invece di entrare sul
quenza narrativa ricorre al passato
sentiero proseguivo verso il bosco, fece un salto di gioia e si cacciò remoto e al passato prossimo per le
fra le piante. azioni puntuali, all’imperfetto per le
azioni abituali, introdotte da di so-
lito, abitualmente ecc. La sequenza
narrativa può ricorrere anche al pre-
sente. È una sequenza dinamica.
Sequenza descrittiva
Così mi piaceva la grossa collina, serpeggiante di schiene e di co-
Consiste nella descrizione di luo-
ste, nel buio. In passato era uguale, ma tanti lumi la punteggiava-
ghi, persone, cose. Spesso il verbo
no, una vita tranquilla, uomini nelle case, riposo e allegria. Anche
è usato all’imperfetto; è al presen-
adesso qualche volta si sentivano voci scoppiare, ridere in lonta-
te se il racconto in cui si inserisce è
nanza, ma il gran buio pesava, copriva ogni cosa, e la terra era tor-
anch’esso al presente. La sequenza
nata selvatica, sola, come l’avevo conosciuta da ragazzo. descrittiva è di solito una sequenza
statica, ma può essere dinamica se
contribuisce a modificare gli eventi.
Sequenza dialogica
Discorrevamo a bassa voce, perché Dino non potesse sentirci. Ince-
Consiste in uno scambio di battute
spicava e già dormiva. Sbuffò come stesse sognando.
fra i personaggi e spesso è segnalata
“Chissà se Dino somiglia a suo padre” le dissi. “Gli piace girare nei
dal verbo dire, dai suoi sinonimi e dai
boschi, stare solo. Scommetto che quando lo baci si pulisce la faccia. nomi dei personaggi che parlano.
Qualche volta lo baci?” Si considerano statiche le sequen-
“È un muletto, una bestia testarda,” disse Cate. “Strappa tutto. A ze dialogiche che creano una pausa
scuola fa sempre la lotta con tutti. Non è mica cattivo.” nella narrazione e dinamiche quel-
“A scuola studia volentieri?” le che contengono notizie e dati
“Fin che posso l’aiuto,” disse Cate. “Son così contenta che un al- utili per il procedere della storia.
tr’anno cambieranno i programmi.”
“E finito un altr’anno, che scuola farà?”
“Voglio che studi fin che posso,” disse Cate “che diventi qualcuno.”
Sequenza riflessiva
Oggi ancora mi chiedo perché quei tedeschi non mi aspettarono
Dà spazio alle riflessioni del nar-
alla villa mandando qualcuno a cercarmi a Torino. Devo a questo
ratore, di un personaggio (cioè del
se sono ancora libero, se sono quassù. Perché la salvezza sia toc-
personaggio che racconta, come in
cata a me e non a Gallo, a Tonio, non a Cate, non so. Forse perché
questo caso), dell’autore.
devo soffrire dell’altro? Perché sono il più inutile e non merito nul-
Normalmente è una sequenza sta-
la, nemmeno un castigo? L’esperienza del pericolo rende vigliacchi tica perché le riflessioni interrom-
ogni giorno di più. Rende sciocchi, e sono al punto che esser vivo pono la narrazione; non mancano
per caso, quando tanti migliori di me sono morti, non mi soddisfa e però casi di riflessioni intrecciate
non mi basta. A volte dopo aver ascoltato l’inutile radio, guardando con la narrazione, con il dialogo, con
dal vetro le vigne deserte penso che vivere per caso non è vivere. E la descrizione che hanno un caratte-
mi chiedo se sono davvero scampato. re poco statico.
Sequenza mista
Notti dopo, Torino andò in fiamme. Durò più di un’ora. Ci pareva di
Spesso le sequenze alternano nar-
avere sul capo i motori e gli scoppi. Caddero bombe anche in collina
razione, dialogo, descrizione, ri-
e nel Po. Un apparecchio mitragliò inferocito una batteria antiaerea
flessione: in questo caso si parla di
– si seppe l’indomani che diversi tedeschi erano morti. – Siamo in
sequenze miste.
mano ai tedeschi, – dicevano tutti, – ci difendono loro.
Accade soprattutto nella narrativa
La sera dopo, altra incursione, più tremenda. Si sentivano le case contemporanea, che è meno pro-
crollare, tremare la terra. La gente scappava, tornarono a dormire pensa di quella più tradizionale a
nei boschi. Le mie donne pregarono fino all’alba, inginocchiate su un separare i diversi “ingredienti” del
tappeto. testo narrativo.
(da C. Pavese, La casa in collina, Einaudi, Torino, 2008)
Ordine dei fatti e ordine della narrazione I fatti narrati da un testo narrati-
vo, disposti in ordine logico-cronologico, costituiscono la fabula o ordine dei fatti. Il
testo, però, non racconta sempre i fatti nell’ordine in cui si svolgono; al suo interno,
anzi, si crea spesso un ordine diverso, un ordine della narrazione, che possiamo chia-
mare intreccio. L’intreccio è creato appositamente dall’autore allo scopo di rendere
più dinamica e più interessante la narrazione. Un intreccio ben costruito, infatti, tie-
ne desta l’attenzione del lettore e crea una certa aspettativa, addirittura una certa
suspense, cioè un’attesa piacevolmente ansiosa di ciò che accadrà.
Nei generi letterari più semplici, più brevi, normalmente l’intreccio non cambia la fa-
bula: è questo il caso, per esempio, di molte fiabe e favole. Nei generi più complessi
è invece più frequente che l’intreccio movimenti la fabula, crei anticipazioni o ritardi
negli eventi che rendono la storia meno lineare e più avvincente.
Esistono molti modi per creare degli intrecci avvincenti. Vediamo i principali.
A B C D E
fabula
intreccio
D E B C A
L’intreccio crea un ordine diverso dalla fabula Si tratta del caso più tipico.
Leggendo ci accorgiamo che i fatti descritti si sono svolti in un ordine diverso da quel-
lo in cui sono narrati.
A volte troviamo un ordine a ritroso, cioè “all’indietro”: il narratore inizia a raccontare
dalla fase avanzata della storia, e poi torna indietro a raccontare i fatti che, dall’inizio,
hanno determinato quella situazione.
Altre volte gli espedienti dell’intreccio sono circoscritti a singoli momenti della nar-
razione in cui il racconto si spinge in avanti per poi tornare indietro a recuperare fatti
tralasciati; oppure il racconto si spinge in avanti a narrare ciò che accadrà nella storia
solo di lì a un po’di tempo. Osserva l’esempio.
Il viandante
È una giornata che per camminare non potrebbe essere più bella, una giornata azzurra
e non tanto calda.
Come batuffoli bianchi le nuvole pendono sulla valle, immobili, e sui prati friniscono i
grilli. È ancora estate: ma la luce che vibra sui campi ha già una dorata dolcezza…
Già da ore il viandante si concede a malapena una sosta: si è tolto la camicia e porta lo
zaino sulle spalle nude, abbronzate e lucide. Flashback
È tutto sempre come allora, come tredici anni prima: allora camminava con suo fratello
maggiore che a volte gli indicava e gli spiegava, per esempio, come si era formata una il viandante
si ricorda di
valle così, come gli antichi ghiacciai, lentamente, avessero limato un’ampia conca, pro-
un episodio
prio come una pialla, e come sulle pareti di roccia si potessero riconoscere le striature
di tredici anni
che lo testimoniavano. E solo poi, diceva suo fratello adulto, era arrivato il torrente che
prima.
si era scanalato le strette gole.
Il viandante solitario ricorda tutte queste cose solo quando rivede le pareti di roccia.
Al tempo era ancora un ragazzino, e aveva ancora la sensazione di possedere una vita
immensa, quasi infinita, e forse qui, per la prima volta si era sentito un effimero mo-
scerino.
Allora, tredici anni fa.
Anche della minuta fonte che trova un po’ più avanti, sul ciglio della strada, si ricorda
il viandante; il fiero gorgoglio non è invecchiato negli anni, e anche questa volta beve
Flashforward
l’acqua gelata… Rinfresca magnificamente la fronte che lui tiene sotto il tubo: anche le
braccia abbronzate le immerge nel trogolo di legno foderato dal muschio, e in breve le piccolo balzo
macchie scure sulle sue scarpe saranno di nuovo secche e scompariranno. in avanti che
spiega quanto
(da M. Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna,
accadrà fra
Del Vecchio Editore, Roma, 2013)
poco.
Sommario: Si ha un sommario quando dei fatti La signora Loisel conobbe l’orribile vita
il tempo del lunghi e articolati vengono riassunti dei bisognosi. Vi si adattò eroicamente.
racconto è in poche righe: il tempo impiegato nel Era necessario pagare quel tremendo
più breve del racconto è inferiore al tempo che i fatti debito. Lo avrebbero pagato.
tempo della impiegano ad accadere. Tutti i mesi dovevano pagare cambiali,
storia.
rinnovarne altre, guadagnare tempo.
La narrazione
è ad alta Questa vita durò dieci anni.
velocità. (G. de Maupassant)
Ellissi: il tempo Si ha un’ellissi quando il racconto non Maria si sposò. Tre anni dopo diede alla
del racconto è riferisce dei fatti che però, come il lettore luce un figlio.
nullo perché il intuisce, sono accaduti nella storia. E vissero felici e contenti.
racconto non Anche alcuni finali di racconto o di
procede. romanzo sono delle ellissi perché
consistono in frasi cariche di promesse,
che lasciano capire che accadrà qualcosa
che non viene raccontato.
> LABORATORIO 1
Le sequenze (→ pagg. 24-26)
1. Leggi il brano e continua tu a definire la tipologia e il contenuto delle sequenze.
MAURO CORONA
AUDIO Mauro Corona
L’allocco (1950), v. pag. 745
L’allocco1 era ed è l’intellettuale del bosco. Studente modello fin Sequenza descrittiva:
da piccolo, aveva accumulato nel tempo una cultura vastissima. Sa- sono descritte le
peva di economia, legge, letteratura, chimica, scienze naturali, bio- caratteristiche
logia, medicina, astrologia. Insomma era ferrato in tutto e, non da dell’allocco.
ultimo, se ne intendeva di lavori manuali, agricoltura e artigianato.
Va da sé che a uno così tutti rompessero le scatole. Chi gli chiede- Sequenza narrativa:
va consigli, chi una consulenza, chi dei favori, chi un intervento per si raccontano,
raccomandare il figlio o se stesso. Siccome non stava male nemmeno all’imperfetto, le
nel portafoglio, alcuni giungevano persino a domandargli soldi. Ave- abitudini .............................................
va uno sguardo talmente bello, intelligente, profondo e misterioso ............................................................................
Sequenza riflessiva:
Occorre sapere che i rapaci notturni leggono al buio. si esprime una
considerazione
generale sulla vita
dell’allocco.
Alla fine si stancò e chiese un rimedio al Signore. “Ti prego, Signore, Sequenza dialogica:
fammi diventare rimbambito”.
............................................................................
“Guarda la tivù e lo diventerai” rispose il Creatore.
“No, con la tivù ci vuole un po’ di tempo, io voglio diventarlo subito”.
Allora il Signore gli regalò la faccia più ottusa e rimbambita che esi- Sequenza ........................................ :
sta sulla Terra. Da quel giorno, nessuno disturbò più l’allocco perché ............................................................................
lo pensarono rimbecillito di colpo.
Ai giorni nostri, uno tonto o sempliciotto si usa chiamarlo allocco Sequenza ........................................ :
ma è sbagliato. Nonostante l’aspetto, l’allocco conserva intatto tutto ............................................................................
il suo sapere. ............................................................................
(da M. Corona, Storie del bosco antico, Mondadori, Milano, 2007)
> LABORATORIO 2
Lo schema del racconto (→ pag. 27)
1. Leggi il brano e individua ed evidenzia nel testo le parti che corrispondono allo
schema narrativo. Segui l’esempio.
> LABORATORIO 3
Fabula e intreccio (→ pagg. 28-31)
1. Leggi il brano, in cui l’intreccio non corrisponde alla fabula, e rispondi
alle domande che accompagnano il testo. Poi svolgi gli esercizi.
Era ritornato in ottobre dopo aver fatto un lungo giro per l’Euro-
35 pa orientale. L’avevano preso i fascisti durante un rastrellamento Un flashback ci porta
nel settembre del ‘44. Processato, l’avevano condannato a morte per indietro, al mese di
ottobre, quando il
“banditismo”, e la condanna era poi stata commutata nella depor-
protagonista fa ritorno
tazione a vita in Germania. a casa dopo la lunga
In qualche modo se l’era cavata, ma ritornato al suo paese troppe prigionia.
40 cose trovò cambiate nel giro di un anno; sua madre non c’era più, e • Che cosa fa una
non se la sentiva di vivere in quella casa. Ma intanto vivere doveva. volta tornato a casa
Decise allora di andare dal santolo9 Toni, che aveva bottega di ali- il protagonista?
mentari. Sottolinea e numera
“Santolo”, disse, “voi sapete come mi è andata; non ho che poche nel testo le azioni
che compie.
45 lire che mi hanno dato al distretto militare, ma ho tanta voglia di
lavorare. Se mi fate credito in primavera pagherò tutto.”
Ebbe lardo, farina da polenta, fagioli, formaggio tarato, orzo, pa-
sta e conserva di pomodoro. Un po’ di patate le ottenne in carità da
una famiglia della contrada; barattando due lepri prese con i lacci
50 riuscì ad avere tre chili di sale.
Prima delle nevicate caricò tutto il suo avere sul carro di un ami-
co che andava a sboscare10, per conto del Comune, l’ultimo legname
abbandonato dai tedeschi.
Nella vecchia osteria semidistrutta, sotto un tetto riparato alla
55 meno peggio con delle travi bruciacchiate, in quell’autunno del 1945
trovavano ricovero boscaioli, bracconieri, cavallari11, reduci allo
sbando. Ma dopo le prime nevicate se ne andarono tutti per non re-
stare bloccati un lungo inverno. Lui si ritrovò solo. Non gli dispia-
ceva: poteva parlare con le cose che gli stavano intorno, e lavorare
60 come gli pareva, e pensare e meditare su quanto gli era capitato in
quegli anni, da soldato in Albania, da partigiano sulle montagne, da
condannato a morte, da deportato, da vagabondo quando il Lager era
stato liberato dai soldati russi.
9. santolo: italiano regionale per padrino di battesimo.
10. sboscare: diboscare la montagna.
11. cavallari: italiano regionale per custodi e mercanti di cavalli.
← Giovanni Segantini,
Trittico della Natura,
1898.
2. Nel brano che hai letto, l’ordine cronologico degli eventi è alterato dal racconto di un episodio più
remoto; non vi è quindi corrispondenza tra fabula e intreccio.
a. Ripercorri il brano e assegna un titolo a ciascuna delle macrosequenze individuate nella lettura guidata.
Macrosequenze Titoli
Righe 1-33
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe 34-63
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe 64-102
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe 103-112
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
b. Adesso riordina le macrosequenze individuate secondo l’ordine cronologico degli eventi e utilizza lo
schema per raccontare a voce la trama del racconto secondo la fabula.
Macrosequenze Titoli
Righe -
.............. .............. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe -
.............. .............. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe -
.............. .............. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe -
.............. .............. ......................................................................................................................................................................................................................................................................................
Righe - ......................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............. ..............
> LABORATORIO 4
Il ritmo (→ pagg. 30-31)
1. Leggi il brano e analizza la velocità seguendo i suggerimenti a margine del testo.
Poi svolgi l’attività.
ENRICO BRIZZI
AUDIO Enrico Brizzi
Bici e zanzare (1974), scrittore
italiano. Il suo
Un viaggio in bicicletta sul Delta del Po, un gran divertimento, qualche primo romanzo è Jack
imprevisto e tutta la spensieratezza di due fratelli di quindici e diciannove Frusciante è uscito dal
gruppo (1984).
anni: questi gli ingredienti del brano, tratto da un’opera autobiografica
dedicata dall’autore alla passione per la bicicletta.
135 “Suoniamo a tutte le porte!” suggerì Richi con la forza della di-
sperazione.
“Tanto non ci aprono” spiegai senza rallentare. “Ci ridono in fac-
cia, e ci lasciano qui a morire.”
2. Completa la tabella inserendo un titolo per ogni macrosequenza individuata e la relativa forma di durata
(scena, sommario, ellissi, analisi, pausa). Motiva infine le tue scelte.
> LABORATORIO 5
La storia nella storia (→ pag. 31)
1. Leggi il brano e svolgi le attività proposte.
1. discosto: distante.
2. vestito della festa: vestito bene, con gli abiti della domenica.
3. affini: simili.
4. onere: peso, responsabilità.
5. un tanto… indennità: una somma giornaliera come compenso per l’invalidità.
6. imbarcadero: pontile da cui partono le barche.
NARRATOLOGIA
che analizza
vicenda lingua
personaggi stile
tempo narratore
spazio punto di vista
VERSO LE COMPETENZE
1. Leggi attentamente il brano; poi svolgi gli esercizi.
ITALO CALVINO
AUDIO Italo
Dov’è più azzurro il fiume Calvino
(1923-1985),
Marcovaldo è una persona semplice, che vive in una grande città e lavora come v. pag. 674
manovale in una ditta. Ha una famiglia numerosa e sente il dovere di procurarsi
del cibo naturale e sano per i suoi figli.
Era un tempo in cui i più semplici cibi racchiudevano minacce in- ....................................................................
sidie e frodi1. Non c’era giorno in cui qualche giornale non parlasse ....................................................................
di scoperte spaventose nella spesa del mercato: il formaggio era fatto ....................................................................
di materia plastica, il burro con le candele steariche2, nella frutta e ....................................................................
5 verdura l’arsenico3 degli insetticidi era concentrato in percentuali più ....................................................................
forti che non le vitamine, i polli per ingrassarli li imbottivano di certe ....................................................................
pillole sintetiche che potevano trasformare in pollo chi ne mangiava ....................................................................
un cosciotto. Il pesce fresco era stato pescato l’anno scorso in Islanda ....................................................................
e gli truccavano gli occhi perché sembrasse di ieri. Da certe bottiglie ....................................................................
10 di latte era saltato fuori un sorcio, non si sa se vivo o morto. Da quelle ....................................................................
d’olio non colava il dorato succo dell’oliva, ma grasso di vecchi muli, ....................................................................
opportunamente distillato4. ....................................................................
Marcovaldo al lavoro o al caffè ascoltava raccontare queste cose e ....................................................................
ogni volta sentiva come il calcio d’un mulo nello stomaco, o il correre ....................................................................
15 d’un topo per l’esofago5. A casa, quando sua moglie Domitilla tornava ....................................................................
dalla spesa, la vista della sporta6 che una volta gli dava tanta gioia, con ....................................................................
i sedani, le melanzane, la carta ruvida e porosa dei pacchetti del dro- ....................................................................
ghiere e del salumaio, ora gli ispirava timore come per l’infiltrarsi di ....................................................................
presenze nemiche tra le mura di casa. ....................................................................
20 “Tutti i miei sforzi devono essere diretti”, si ripromise7, “a provve- ....................................................................
dere la famiglia di cibi che non siano passati per le mani infide di spe- ....................................................................
culatori8”. Al mattino, andando al lavoro, incontrava alle volte uomini ....................................................................
con la lenza e gli stivali di gomma, diretti al lungofiume. “È quella la ....................................................................
via”, si disse Marcovaldo. Ma il fiume lì in città, che raccoglieva spazza- ....................................................................
25 ture scoli e fogne, gli ispirava una profonda ripugnanza9. “Devo cercare ....................................................................
un posto,” si disse, “dove l’acqua sia davvero acqua, i pesci davvero pe- ....................................................................
sci. Lì getterò la mia lenza”. ....................................................................
Le giornate cominciavano ad allungarsi: col suo ciclomotore, dopo il ....................................................................
lavoro Marcovaldo si spingeva a esplorare il fiume nel suo corso a mon- ....................................................................
30 te della città, e i fiumicelli suoi affluenti. ....................................................................
Lo interessavano soprattutto i tratti in cui l’acqua scorreva più di- ....................................................................
scosta10 dalla strada asfaltata. Prendeva per i sentieri, tra le macchie di
salici, sul suo motociclo finché poteva, poi – lasciatolo in un cespuglio
1. insidie e frodi: pericoli e truffe.
2. candele steariche: candele a base di stearina, una sostanza prodotta dalla lavorazione di acidi grassi.
3. arsenico: qui indica genericamente il veleno.
4. distillato: reso liquido e fluido mediante la lavorazione.
5. esofago: tubo digerente.
6. sporta: borsa della spesa.
7. si ripromise: prese l’impegno con se stesso.
8. mani infide di speculatori: mani non degne di fiducia di persone che si arricchiscono alle spalle altrui.
9. ripugnanza: schifo, ribrezzo.
10. discosta: lontana.
– a piedi, finché arrivava al corso d’acqua. Una volta si smarrì: girava ....................................................................
35 per ripe cespugliose e scoscese11, e non trovava più alcun sentiero, né ....................................................................
sapeva più da che parte fosse il fiume: a un tratto, spostando certi rami, ....................................................................
vide, a poche braccia sotto di sé, l’acqua silenziosa – era uno slargo del ....................................................................
fiume, quasi un piccolo calmo bacino –, d’un colore azzurro che pareva ....................................................................
40 L’emozione non gli impedì di scrutare giù tra le sottili increspature ....................................................................
guizzo inconfondibile d’una pinna a filo della superficie, e poi un altro, ....................................................................
un altro ancora, una felicità da non credere ai suoi occhi: quello era il ....................................................................
luogo di raccolta dei pesci di tutto il fiume, il paradiso del pescatore, ....................................................................
45 forse ancora sconosciuto a tutti tranne a lui. Tornando (già imbruniva) ....................................................................
50 della ditta aveva già individuato una decina d’appassionati della pesca. ....................................................................
pena ne fosse stato ben sicuro, d’un posto pieno di tinche12 conosciuto ....................................................................
da lui solo, riuscì a farsi prestare un po’ dall’uno un po’ dall’altro un ....................................................................
55 A questo punto non gli mancava nulla: canna lenza ami esca retino ....................................................................
stivaloni sporta, una bella mattina, due ore di tempo – dalle sei alle otto ....................................................................
– prima d’andare a lavorare, il fiume con le tinche... Poteva non prender- ....................................................................
no prive di sospetto. Visto che con la lenza era così facile, provò con la ....................................................................
60 rete: erano tinche così ben disposte che correvano nella rete a capofitto. ....................................................................
Quando fu l’ora d’andarsene, la sua sporta era già piena. Cercò un ....................................................................
“Ehi, lei!” a un gomito dalla riva, tra i pioppi, c’era ritto14 un tipo col ....................................................................
65 “Me? Che c’è?” fece Marcovaldo avvertendo un’ignota minaccia con- ....................................................................
“Se li ha pescati là sotto, li butti via subito: non ha visto la fabbrica ....................................................................
70 qui a monte15?” e indicava difatti un edificio lungo e basso che ora, gira- ....................................................................
ta l’ansa16 del fiume, si scorgeva, di là dei salici, e che buttava nell’aria ....................................................................
fumo e nell’acqua una nube densa d’un incredibile colore tra turchese ....................................................................
e violetto. “Almeno l’acqua, di che colore è, l’avrà vista! Fabbrica di ver- ....................................................................
nici: il fiume è avvelenato per via di quel blu, e i pesci anche. Li butti ....................................................................
Marcovaldo ora avrebbe voluto buttarli lontano al più presto, toglier- ....................................................................
guardia, non voleva fare quella brutta figura. “E se li avessi pescati più su?” ....................................................................
80 A monte della fabbrica c’è una riserva di pesca. Lo vede il cartello?” ....................................................................
per darla da intendere agli amici, ma i pesci li ho comperati dal pesci- ....................................................................
“Niente da dire, allora. Resta solo il dazio17 da pagare, per portarli in ....................................................................
Qualcuna delle tinche doveva essere ancora viva, perché guizzò via tut- ....................................................................
ta contenta. ....................................................................
17. dazio: tassa che si pagava un tempo per far entrare o uscire le merci dalla città.
18. cinta: confine del territorio della città, entrando nel quale bisogna pagare il dazio.
> Macrosequenze
1. Trova e segnala a lato del racconto le seguenti macrosequenze:
• riflessioni sul fatto che i cibi sono avvelenati (righe .............-.............)
• decisione di Marcovaldo su come provvedere al sostentamento della famiglia (righe .............-.............)
• esplorazioni e scoperta di Marcovaldo (righe .............-.............)
• l’equipaggiamento (righe .............-.............)
• una pesca fortunata (righe .............-.............)
• la guardia rivela che il fiume è inquinato (righe .............-.............)
• la rinuncia finale (righe .............-.............)
2. Usa i nuclei narrativi individuati nell’esercizio precedente come partenza per stendere un riassunto di
dieci righe al massimo.
protagonista
↑ In alto: Gustav
Klimt, Ritratto personaggi
di signora, 1916. principali
→ Personaggi del
film Il ritorno personaggi
del re, tratto dal secondari
Signore degli
anelli di John
Ronald Reuel comparse
Tolkien.
mandante
oggetto
Una prima, sommaria distinzione fra i vari tipi di personaggi è quella fra personaggi
piatti (o monodimensionali) e personaggi a tutto tondo (o pluridimensionali). Tale
distinzione si basa su quella che c’è fra un disegno, che è piatto, e una scultura, che è
a tutto tondo e si può guardare da molte angolazioni.
Personaggi piatti I personaggi piatti sono caratterizzati da pochi e immutabili
tratti psicologici e morali (di solito collegati ad altrettante caratteristiche fisiche) che
ne determinano in modo piuttosto meccanico il comportamento: ad esempio la pi-
grizia, la cattiveria, il coraggio, la bontà, la paura, ecc.
Questi personaggi sono statici, cioè non cambiano nel corso della narrazione. I loro
comportamenti sono prevedibili: in qualsiasi situazione essi agiscano, noi possiamo
già sapere come si comporteranno. Tali personaggi si trovano solitamente nelle fiabe,
nelle leggende e nei poemi epici; compaiono anche nella narrativa di genere, come
i romanzi polizieschi o in quelli basati più sull’azione che sui caratteri; nei romanzi
d’avventura, ad esempio, gli eroi non invecchiano e non cambiano mai.
Personaggi a tutto tondo I personaggi a tutto tondo sono più complessi e, di-
versamente da quelli piatti, sono più simili alle persone reali. Di solito la loro persona-
lità emerge a poco a poco, attraverso le loro azioni e le loro parole. La loro personalità
può contenere anche aspetti contraddittori: ciò significa che un personaggio corag-
gioso può anche rivelarsi codardo in una data situazione, o può essere affettuoso con
certe persone e crudele con altre.
I personaggi a tutto tondo, inoltre, sono quasi sempre personaggi dinamici, nel senso
che la loro personalità e il loro comportamento tendono a cambiare nel corso del-
la narrazione; ovviamente non si tratta semplicemente di una trasformazione fisica
(questo può succedere, ma è secondario), ma innanzitutto psicologica e morale.
Tali personaggi si trovano soprattutto nei romanzi dell’Ottocento e del Novecento,
specialmente nel ruolo di protagonisti.
TIPOLOGIA DEI
PERSONAGGI
In quel momento entrò nel salotto un nuovo personaggio. Questo nuovo per-
Presentazione diretta
sonaggio era il giovane principe Andréj Bolkonskij, marito della piccola prin-
del principe Andréj nel
cipessa. Il giovane Bolkonskij era un giovane di non alta statura, molto bello,
romanzo Guerra e pace
di tratti accentuati e asciutti. Tutto nella sua andatura, cominciando dallo
di Lev Tolstoj.
sguardo stanco e annoiato fino all’andatura tranquilla e misurata, presenta-
va il contrasto più forte con la sua piccola e vivace moglie.
(da L. Tolstoj, Guerra e pace, Garzanti, Milano, 2007)
Tra i tredici e i quattordici anni ero cresciuto di botto, come se mi avessero dato
Il personaggio di Lorenzo
il concime, ed ero diventato più alto dei miei coetanei. Mia madre diceva che
Cuni in Io e te di Niccolò
due cavalli da tiro mi avevano stirato. Passavo un sacco di tempo allo specchio
Ammaniti si presenta da
a osservarmi la pelle bianca, macchiata di lentiggini, i peli sulle gambe. […]
sé, come se fosse davanti
I lineamenti del viso erano stati rimodellati dalla pubertà e un naso impo-
allo specchio.
nente mi divideva gli occhi verdi.
(da N. Ammaniti, Io e te, Einaudi, Milano, 2010)
Ci incontravamo quasi tutti i giorni, sulle scale o per la strada. Ogni tanto
Parla il vicino di casa.
mi regalava un suo nuovo libro, che io purtroppo non potevo leggere a causa
della lingua. Era uno di quei tedeschi innamorati del paesaggio italiano… Un
po’ esteta, un po’ filosofo, un po’…
Diretta Indiretta
• il personaggio viene • il lettore ricostruisce le caratteristiche del
presentato attraverso personaggio man mano che procede nella
una descrizione fatta: lettura del racconto
in terza
persona in prima persona
Milton era un brutto: alto, scarno, curvo di spalle. Aveva la pelle spessa e
Caratterizzazione fisica del
pallidissima, ma capace di infoscarsi al minimo cambiamento di luce e di
personaggio di Milton in
umore. A ventidue anni, già aveva ai lati della bocca due forti pieghe amare,
Una questione privata di
e la fronte profondamente incisa per l’abitudine di stare di continuo aggrot-
Beppe Fenoglio.
tato. Aveva gambe lunghe e magre, cavalline, che gli consentivano un passo
esteso, rapido e composto.
(da B. Fenoglio, Una questione privata, Einaudi, Milano, 2014)
Caratterizzazione sociale di
Thomas Buddenbrook era un uomo d’affari intraprendente e spregiudicato o
Thomas Buddenbrook nel un moralista pieno di scrupoli? Sì, era questo il problema: da quando aveva
romanzo I Buddenbrook di incominciato a pensare, era sempre stato il suo problema. La vita era dura, e
Thomas Mann. il mondo degli affari alieno da riguardi e da sentimentalismi, era la copia del
mondo grande.
(da T. Mann, I Buddenbrook, Mondadori, Milano, 2008)
Primo (ed ultimo) di un casato che per secoli non aveva saputo fare neppure
Caratterizzazione culturale
l’addizione delle proprie spese e la sottrazione dei propri debiti, possedeva
del Principe Salina nel
forti e reali inclinazioni alle matematiche; aveva applicato queste alla astro-
romanzo Il Gattopardo
nomia e ne aveva tratto sufficienti riconoscimenti pubblici e gustosissime
di Giuseppe Tomasi
gioie private.
di Lampedusa.
(da G. Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo, Feltrinelli, Milano, 2013)
> LABORATORIO 1
Personaggi piatti e a tutto tondo (→ pag. 51)
1. Leggi il brano e rispondi alle domande che accompagnano il testo. Poi completa la tabella finale.
Dai quindici ai vent’anni, Mila non fece che diventare più bella
e più alta: ormai la sua testa, carica di capelli, scintillava sul fiume • Come diventa Mila dal
lento dei cappelli a cencio e a tegolo4, che ogni sera scendeva e saliva punto di vista fisico dai
quindici ai venti anni?
20 per il corso principale. Pallore, tremiti di labbra, storcimenti d’oc-
• Com’è dal punto di
chi, tutto quanto sconvolge l’aspetto di un uomo innamorato alla vista caratteriale?
vista della donna amata, si nascondeva e perdeva al di sotto di quei
cocuzzoli di feltro5 cinti da nastri neri, mentre il viso di lei attra-
versava rapidamente la calca6, incontrando molto di rado un altro
25 viso d’uomo e, tanto meno, di donna, che si librasse alla medesima
altezza7. Non che Mila fosse una pertica8: al contrario, era la donna
più armoniosa che si fosse veduta da queste parti, e la sua altezza
sarebbe stata normalissima per le vie di una città del nord. Ma qui le
cose andavano diversamente, e spesso, nei balli municipali, frotte9
30 di cavalieri, mangiati vivi dal desiderio di ballare con lei, non osa-
vano inchinarsi ad invitarla, e girando al largo le facevano attorno
una ruota lenta e lugubre, come i corvi intorno a qualcosa che li
attiri, ma su cui giace supino un altro corvo ucciso. La giudicavano
superba. Per scusare la loro infausta timidezza10 dicevano ch’ella
35 era dura, fredda, un pezzo di ghiaccio. La povera ragazza, invece,
era buonissima; avrebbe voluto entrare in confidenza con quegli
uomini neri e vivaci che, fra l’altro, le sembravano tanto graziosi,
specialmente nell’affossatura11 degli occhi; e se non le accadde d’in-
namorarsi fu sempre perché si credeva talmente sgraziata da non
40 poter venire ammessa nel giuoco degli affetti corrisposti12.
Questa donna perfetta si trovò spesso a invidiare una qualche
siciliana scura e di pelle lucida, e tornò a casa mormorando: “Quella • Che cosa prova Mila
sì, il Signore l’ha aiutata!”. Mila avrebbe dato molti anni della sua nei confronti delle
altre donne?
vita per avere quegli zigomi sporgenti, la statura bassa e il corpetto
45 pieno e tremolante di carne.
Impauriti dalla sua bellezza, credendo che, abbandonati a se
stessi, avrebbero facilmente passato i limiti del ridicolo, gli uomi-
ni si contennero sempre davanti a lei, si contennero a tal punto
da sembrare freddi e annoiati, o presero maniere sportive e came-
50 ratesche, che non si confacevano né alla loro indole13 né ai loro
sentimenti e umori di quel momento; e in montagna e al mare,
trattarono con manate sulle spalle, brutali spintoni e parole da set-
timanale umoristico, la bellissima ragazza, davanti la quale, se si
fossero avverate le condizioni ch’essi richiedevano per mostrarsi
55 sinceri, sarebbero caduti in ginocchio, balbettando confusamente
le cinque o sei canzonette che li avevano fatti trasalire nel corso
della vita.
4. cappelli a cencio e a tegolo: fogge, forme di cappelli maschili.
5. cocuzzoli di feltro: i cappelli di feltro (lana pressata).
6. calca: ressa, folla.
7. si librasse…altezza: si elevasse alla stessa altezza; Mila era evidentemente più alta dei concittadini.
8. pertica: lungo palo e, metaforicamente, persona molto alta.
9. frotte: folle, gruppi numerosi.
10. infausta timidezza: timidezza che porta sfortuna, perché non giusta, esagerata e non opportuna.
11. affossatura: forma un po’ infossata delle orbite degli occhi.
12. si credeva…corrisposti: si credeva tanto brutta da non poter essere corteggiata e innamorarsi.
13. non si confacevano né alla loro indole: non erano adatti al loro carattere e al loro modo di comportarsi.
2. Completa la tabella inserendo il ruolo dei personaggi all’interno del racconto, ovvero:
protagonista • personaggi principali • personaggi secondari • comparse
Personaggi Ruoli
Mila .............................................................................................................................................................................................................................................................
Farmacista .............................................................................................................................................................................................................................................................
Notaio .............................................................................................................................................................................................................................................................
Avvocati .............................................................................................................................................................................................................................................................
3. Quello di Mila è un personaggio a tutto tondo e dinamico o piatto e statico? Completa la tabella degli
elementi utili ad analizzare il personaggio e motiva le tue scelte con riferimenti al testo.
Piatto A tutto Perché …
tondo
.........................................................................................................................................................................
Età [ [ .........................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................
e condizione [ [ .........................................................................................................................................................................
economica
.........................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................
.........................................................................................................................................................................
4. Quali elementi sono privilegiati nella presentazione del figlio del sindaco interessato a Mila (righe 58-90)?
[ fisico [ psicologico [ sociale [ culturale e ideologico
Perché secondo te?
...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Nella vicenda narrata, Mila subisce una trasformazione analoga a quella di un altro personaggio citato
nel racconto. Quale? Sottolinea nel brano il paragrafo che giustifica la tua risposta.
...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
> LABORATORIO 2
La presentazione dei personaggi (→ pagg. 52-53)
1. Leggi il brano e analizza la presentazione dei personaggi aiutandoti con
le domande a margine del testo. Svolgi l’analisi in fondo al brano.
2. Competa la tabella con la descrizione di Tom King inserendo i dati che puoi trarre dal testo.
Tom King
..........................................................................................................................................................................................................................
Volto
..........................................................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
Mani
..........................................................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
Corporatura
..........................................................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
Abbigliamento
..........................................................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
Carattere
..........................................................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................................................................................
Condizioni economiche
..........................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
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> LABORATORIO 3
La caratterizzazione dei personaggi (→ pagg. 54-55)
1. Leggi il brano e analizza la caratterizzazione dei personaggi seguendo
i suggerimenti riportati a margine del testo. Poi rispondi alle domande.
1. ora… fallite: evidentemente le sorelle Fiorillo avevano altre coltivazioni che non avevano dato
buoni frutti.
2. le facevano dolore: le procuravano dolore.
3. enfiate: gonfie.
4. accortezza: qui saggezza nell’amministrazione dei soldi.
5. mondavano: pulivano e sgusciavano le mandorle.
6. sottana: sottoveste.
7. sensali: intermediari fra i venditori e i compratori che stabiliscono il prezzo di un bene.
8. pareva… data la voce: sembrava che si fossero messi d’accordo.
9. derisorio: ridicolo.
E andarono a far visita alla signora del segretario per avere qual-
45 che lume10.
“Vendete!” consigliò il segretario. “Vendete e ringraziate chi
compra. Fosse frumento11!”
E siccome le Fiorillo lo guardavano tra sorprese e sdegnate12, an- • Dal complicato
nunciò solennemente che l’Italia stava per “muoversi”. Sgomitolò13 discorso del segretario,
50 quel poco che sapeva, quel molto che aveva leggiucchiato sui gior- che cosa capiscono
finalmente le sorelle?
nali, ripetendo ogni momento parole grosse, parole difficili: “com-
mercio paralizzato”, “coalizione”, “conflagrazione14”.
21. gli esami di patente: gli esami per l’abilitazione come maestra.
22. fosse per…: stesse per…
23. meschine: piccole e insignificanti.
24. mondo di cartapesta, mondo da burattini…: il piccolo mondo di paese con la sua falsità e la con-
vinzione che il lavoro non si addice alle donne perbene.
25. attigua: vicina.
26. arrochita: roca e tremante.
2. Completa la tabella con la descrizione di Marianna, Angela e Bettina, inserendo i dati che puoi trarre dal testo.
3. Quali aspetti della caratterizzazione dei personaggi non compaiono nel racconto?
Fisica Psicologica
Culturale Ideologica
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I PERSONAGGI I CONCETTI
CHIAVE
MAPPA
il loro essere e agire è alla
base di ogni narrazione
VERSO LE COMPETENZE
1. Leggi attentamente il brano; poi svolgi gli esercizi.
DANIEL PENNAC
AUDIO Daniel
Il professor Bal Pennac
(1944), è uno scrittore
Un professore di matematica fuori dal comune fa dimenticare a una classe di francese, autore di
ragazzi “difficili” l’odio ingiustificato per la sua materia. romanzi e saggi.
1. serbo: conservo.
2. Keating: il professore protagonista del film L’attimo fuggente di Peter Weir (1989), interpretato da Ro-
bin Williams. Si tratta di un docente fuori dagli schemi che cerca di rinnovare la didattica dell’austero
collegio in cui insegna.
3. ovale: pieno, in carne.
4. gazzarra: confusione, disordine.
5. uditorio: insieme di persone che ascoltano.
6. discarica di Gibuti: la Repubblica di Gibuti è un piccolissimo Stato tra l’Etiopia, l’Eritrea e la Somalia, che
ha un quartiere, il PK 12, che per anni è stato un’enorme discarica di rifiuti degli Stati industrializzati; la
definizione, applicata a dei ragazzi, significa che sono ragazzi che vivono una situazione di emargina-
zione, considerati metaforicamente i rifiuti della società.
7. mathematikos: matematico, in greco antico; nell’antica Grecia, la matematica è l’arte di apprendere
con metodo e logica e il matematico è colui che ha il desiderio di apprendere.
8. inestimabili pepite: cose di grandissimo valore come le pepite d’oro.
Aggiunse: ....................................................................
E ancora: ....................................................................
40 “Comunque, non ne parlerò più. Qui non ci occuperemo della ma- ....................................................................
Infatti non ci parlò mai più della maturità. Metro dopo metro, im- ....................................................................
piegò quell’anno a tirarci fuori dall’abisso della nostra ignoranza, di- ....................................................................
vertendosi a farlo passare per il pozzo stesso della scienza; si meravi- ....................................................................
45 gliava sempre di ciò che nonostante tutto sapevamo. ....................................................................
re questo?”. ....................................................................
Certo, quella maieutica10 non bastò a fare di noi dei geni della mate- ....................................................................
50 matica, ma per quanto profondo fosse il nostro pozzo, il professor Bal ....................................................................
ci portò tutti al livello dell’orlo: ammessi con il voto sei alla maturità! ....................................................................
9. Pennacchioni: nome di uno degli studenti, nella realtà è il vero cognome di Pennac.
10. maieutica: è il metodo di insegnamento del filosofo Socrate (469 a.C.-399 a.C.), che consiste nel ren-
dere consapevole l’allievo quanto sa già su ciò che dovrebbe imparare.
↑ Una scena del film L’attimo fuggente, diretto da Peter Weir nel 1989.
Protagonista ............................................................................................................................................................................................................................................................
Comparse ............................................................................................................................................................................................................................................................
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• La presentazione del professor Bal è prevalentemente diretta o indiretta? E quella degli studenti?
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