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Rispondi alle domande sulle tue convinzioni

Che cosa credi dei ricchi?

Che cosa credi dell’abbondanza finanziaria?

Che cosa credi che pensino i tuoi genitori sul denaro, sui ricchi e
sull’abbondanza finanziaria?

Chi credi che sia il responsabile della tua attuale situazione


finanziaria?

Chi credi sarà il responsabile del tuo futuro finanziario?

Quanto credi di poter guadagnare in un anno?

Che cosa credi che penserebbero gli altri di te se diventassi ricco?

Come credi potrebbe cambiare il rapporto con gli altri?

Che cosa credi riguardo alle tue capacità di gestire il denaro?

In quanto tempo credi che sarai libero finanziariamente?

Quali domande ti fai sul denaro?

Hai un focus sul denaro? E, se sì, dove poni la tua attenzione?

Che immagini hai riguardo al denaro?

Che cosa pensi della tua capacità di produrlo?

Riesci a vederti ricco e felice?

Che cosa dici quando parli del denaro?

Che cosa dicevano i tuoi genitori riguardo al denaro?


Che metafore utilizzi per te stesso e per il denaro?

Che cosa ti dici prima di fare un investimento?

Come usi il tuo fisico quando parli di soldi? Esprimi sicurezza o


insicurezza?

Le convinzioni
6 maggio 1954: una data significativa nel mondo dell’atletica.
Fino ad allora, infatti, si credeva fisicamente impossibile per
chiunque correre 1 miglio in meno di 4 minuti: nessuno l’aveva
mai fatto. L’ultimo record, del 1945, era quello di 4’01”04”’ di
Gunter Hägg. Ma un certo Roger Bannister, venticinquenne
studente britannico di Harrow, lo credette possibile e arrivò al
traguardo con il tempo di 3’59”04”’. Solo 46 giorni dopo John
Landy corse ancora più veloce di Bannister di ben 1,5 secondi.
Un’eternità se si considera l’atletica leggera. E, nei successivi 3
anni, ben sedici corridori oltrepassarono la barriera dei 4 minuti.
Anche se non batterete nessun record, credere che qualcosa sia
possibile è importantissimo.
Se riteniamo che non sia possibile fare una cosa, non ci
proveremo nemmeno. Le convinzioni muovono il mondo. Oggi si
muore e si ammazza basandosi su di esse. Pensate che ogni
mattina quando vi svegliate è come se indossaste un paio di
occhiali attraverso i quali vedete il mondo. Abbiamo credenze
riguardo a ogni cosa: su noi stessi, sugli altri e su ciò che
vogliono, sul modo in cui dobbiamo rapportarci con loro.
Abbiamo convinzioni sul nostro lavoro, su come giocare, su
quello che ci diverte, sulla politica, sull’educazione, sui crimini,
sui sistemi giudiziari, sulla polizia, sulla guerra, sul pianeta, sulle
persone che vengono da altri Paesi: «I russi sono…, gli americani
sono…, le svedesi sono…», e questo lo diciamo e lo pensiamo
senza magari neanche averli visti o essendoci relazionati solo con
una singola persona. Abbiamo convinzioni anche riguardo al
tempo, alla storia, al futuro, al passato, al nostro destino. Le
credenze ci permettono di creare una mappa per muoverci nel
nostro mondo, in quello che chiamiamo il nostro territorio. Esse
dunque condizionano e governano le nostre vite, le emozioni, la
salute, le capacità e l’esperienza di tutti i giorni. Pervadono
l’intera nostra esperienza.
Le nostre convinzioni di solito nascono e vengono condivise dalla
cultura, dalla famiglia e dalla cerchia a cui apparteniamo. È per
questo che per noi sono assodate e, soprattutto, le consideriamo
vere. Solamente quando incontriamo qualcuno che ha un sistema
di credenze completamente diverso dal nostro diventiamo in
qualche modo consapevoli delle nostre convinzioni.

Come nascono le convinzioni


Le convinzioni non sono innate. Non nasciamo con convinzioni
già organizzate: le impariamo e le sviluppiamo per dare un senso
al nostro mondo, per orientarci. Ma da dove arrivano?

Imprinting
Significative esperienze durante il periodo cosiddetto
dell’imprinting. Da quando nasciamo fino a 7 anni, esperienze
significative della nostra vita impattano profondamente sulla
nascita delle nostre convinzioni, su noi stessi e sulle nostre
potenzialità, sugli altri, sulle nostre capacità di fare, non fare,
capire, non capire.

La cultura nella quale cresciamo


Il modello sociale in cui cresciamo gioca un ruolo fondamentale
nel plasmare il nostro pensiero. Per esempio, molti di noi sono
della stessa religione della famiglia di provenienza.

Modellazione inconscia
Mentre cresciamo copiamo naturalmente non solo i comportamenti delle
altre persone ma anche le loro credenze.

Feedback da parte delle persone a noi vicine


La famiglia solitamente impone ai figli quello che possono o non
possono fare. Al posto di lodare i successi spesso criticano
pesantemente i fallimenti. Come risultato molte persone
stabiliscono percezioni negative riguardo a se stesse.
Esperienze ripetitive
Più siamo esposti a un determinato messaggio, più credibile
diventa, e con il passare del tempo possiamo stabilire una
convinzione al riguardo. Supponete di avere vissuto in una
famiglia di immobiliaristi: sarebbe normale per voi comprare e
vendere immobili a scopo di lucro e avere una convinzione
positiva su questo tipo di affari.

Gruppo dei pari


Può succedere di cambiare le nostre convinzioni per adeguarci al
gruppo con cui veniamo in contatto. I pari sono le persone che
frequentiamo maggiormente. Ecco perché è importante chi si decide di
frequentare: in qualche modo ne acquisiamo le
convinzioni.

Esperienza significativa
A volte basta una sola esperienza nella vita per credere che
qualcosa sia possibile, nel bene o nel male. Prova a immaginare di
dover fare una presentazione di successo davanti a 200 persone: la
tua convinzione di poter parlare in pubblico influenzerà
positivamente il tuo risultato, dandoti una convinzione sulla tua
capacità futura di affrontare la stessa esperienza aprendoti magari
a nuove realtà lavorative. La stessa cosa succede purtroppo anche
al contrario: un approccio negativo influenzerà negativamente il
risultato.

Organizzazioni culturali
A volte assumiamo le credenze dell’azienda per la quale
lavoriamo: se tutti lavorano oltre l’orario stabilito, sarà normale
anche per noi adeguarci e credere che sia giusto farlo. Se siamo
nati in Italia sarà normale essere cattolici così come sarà normale
essere musulmani se nati in Egitto.

Media
Radio e televisioni ci inculcano credenze su chi siamo, su che
cosa dovremmo essere, su che cosa dovremmo pensare, su quanto
dovremmo pesare, su come dovremmo vestirci, quindi su come
spendere i nostri soldi.
Le credenze non sono statiche, ma spesso agiamo come se lo
fossero, dimenticandoci che rappresentano esclusivamente la
nostra percezione della realtà, che danno solo una sensazione di
certezza riguardo a qualcosa. Esse guidano i nostri pensieri, i
nostri comportamenti. Alcune convinzioni ce le portiamo dietro
da sempre, mentre altre cambiano naturalmente con il passare del
tempo. Quando avevamo 5 anni credevamo a Babbo Natale, poi,
ovviamente, la nostra convinzione è cambiata! Le credenze
possono essere una forza che ci guida, ma anche essere limitanti e
depotenzianti.
Come funzionano le convinzioni? Io sono sicuro di una cosa,
quello di cui sono certo mi fa compiere delle azioni congruenti
con la mia opinione.

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