marxiste e liberali Dal punto di vista marxista: ● Antonio Gramsci “Tesi di Lione”, scritte in collaborazione con Togliatti per il III congresso del Pcd'I del 1926. ● Palmiro Togliatti “Lezioni sul fascismo”, scritte nel 1935 per la scuola leninista di Mosca. ● Angelo Tasca “Nascita e avvento del fascismo”, pubblicato nel 1938. A. Gramsci ● Non tratta il fascismo con un'analisi storiografica, lo analizza per comprendere il fenomeno e affrontarlo politicamente. ● Riprende da Salvatorelli il desiderio di andare oltre una banale lettura del fascismo come pura reazione di classe della borghesia (il fascismo, infatti, raccoglie consensi e dissensi in tutte le fasce della popolazione, non rimane circoscritto ad un'unica classe). A. Gramsci ● Fascismo: movimento di reazione armata che si propone di disgregare la classe lavoratrice. Esso è favorito da tutti i vecchi gruppi dirigenti, in particolare da quello agrario che sente più minacciosa la pressione popolare e trova la sua base nella piccola borghesia agraria. ● Il suo successo è dovuto a questo e alla sua identità ideologica e organizzativa basata sulle formazioni militari in cui rivive la tradizione della guerra. P. Togliatti Per Togliatti, la peculiarità principale del fascismo è il voler coinvolgere incessantemente le masse nella vita e nella struttura del regime, questo viene definito infatti “regime reazionario di massa”. A. Tasca ● L'evento cardine che ha dato vita al fenomeno del fascismo fu la Grande Guerra; ● Gli errori del Psi e del Pcd'I hanno finito per fare il gioco del fascismo; ● Anche Tasca descrive il facsismo come movimento piccolo-borghese ma afferma che un sostegno decisivo per il suo decollo è dovuto ai finanziamenti dei proprietari terrieri; ● Il fascismo, inoltre, viene descritto come movimento di massa totalitario di inclinazione repressiva: la sua più importante conseguenza fu l'eliminazione del popolo come partecipante in politica. Dal punto di vista liberale: ● Piero Gobetti “Rivoluzione liberale”, pubblicato nel 1924. ● Benedetto Croce P. Gobetti ● Non ebbe il tempo per sviluppare una propria proposta politica o per analizzare storicamente il fascismo, morì nel 1926 per i postumi di un'aggressione subita da una squadra fascista; ● Per Gobetti il fascismo fu un fenomeno coerente con lo sviluppo della storia che ha origine con il Risorgimento: l'esito reazionario viene visto come una rivoluzione fallita perchè incapace di laicizzare e modernizzare veramente le menti delle masse italiane, il fascismo infatti vuole impedire che le masse escano dal loro stato di minorità. B. Croce ● In contrapposizione all'idea di Gobetti, Croce afferma che il fascismo è stato uno smarrimento di coscienza della società italiana che ha interrotto un periodo di crescita compreso tra l'unità d'Italia e il 1915; ● Il fascismo non fu una lotta di classe: trovò sostenitori in tutti gli ordini economici e intellettuali (Salvatorelli).