Sei sulla pagina 1di 2

URL :http://www.repubblica.

it/
PAESE :Italia
TYPE :Web International

25 febbraio 2019 - 12:23 > Versione online

Università, la rivolta dei rettori contro il


ministero: "Giù le mani dall'Anvur"
La protesta contro il progetto Valditara unisce gli atenei da Ca'Foscari a Salerno: "La valutazione
è un cardine del sistema, deve restare indipendente"ROMA - Giù le mani dalla valutazione
universitaria, e anche dall'assetto organizzativo che oggi la gestisce. Oggi, quell'assetto, significa
Anvur, un'agenzia nazionale larga, ben finanziata, che si occupa dei processi e dei risultati dei
singoli atenei e che dice la sua su corsi di laurea e dottorati.
Alla lettera ai rettori del capo Dipartimento Giuseppe Valditara che rendeva noto agli atenei il
progetto del ministero dell'Università e della ricerca di ridimensionare l'Anvur, accorparlo
all'Invalsi (valutazione scolastica), togliergli poteri e responsabilità ("un ente inquisitorio che ha
imposto la dittatura dell'algoritmo", è la frase del testo diventata logo), molti rettori hanno
risposto. Valditara aveva assicurato che la sua lettera era stata ben accolta dai "magnifici
dell'università", ma al primo controllo si scopre che le cose non stanno così.
Il rettore di Venezia: "Valutazione cardine del sistema"
Gli atenei del Nord-Est, compatti, hanno difeso l'Anvur e contestato la proposta di riforma, in
alcuni casi con inaspettata durezza. All'inaugurazione dell'Anno accademico il rettore di
Ca'Foscari (Venezia), Michele Bugliesi, ha detto: "La valutazione negli ultimi dieci anni è stata
una dei cardini della conduzione del sistema universitario italiano e tale deve restare, così come è
in tutti i Paesi dove la ricerca e l'innovazione sono strumenti fondamentali di progresso. Per essere
efficace la valutazione deve rimanere riferita a soli parametri di qualità e non condizionata da
obiettivi politici di redistribuzione delle risorse. Deve rimanere terza rispetto al decisore politico
ed essere affidata a un'agenzia indipendente composta da pari, unici soggetti in grado di esprimere
pareri competenti e affidabili". È sorprendente, ha aggiunto Bugliesi, "che l'attenzione al mondo
universitario da parte del ministro si sia rivolta alla valutazione come primo oggetto di interesse
perché le priorità vere appaiono essere altre: semplificazione, programmazione stabile, risorse".
Bugliesi ha assicurato che ripeterà i concetti in sede Conferenza dei rettori, "sperando che
l'orientamento generale possa essere fermo nel sostenere la causa".
L'ateneo di Trieste: "Progetto confuso e superficiale"
Il rettore dell' Università di Trieste, Maurizio Fermeglia, premettendo che le sue considerazioni
saranno "severe", ha scritto in risposta: "Il documento risulta molto confuso e affronta il tema a
livelli diversi senza approfondirne alcuno. Lancia qua e là affermazioni, a volte anche sbagliate,
senza di fatto proporre alcuna soluzione percorribile a fronte delle problematiche, certamente
esistenti, relative al processo di valutazione". Il documento "confeziona in diversi punti
affermazioni generiche", altre che "si potrebbero facilmente ritrovare nel blog Roars", altre ancora
"ovvie per tutti quelli che hanno un minimo di confidenza con la letteratura internazionale sulla
valutazione". Il rettore Fermeglia entra nello specifico e chiede: "Quando si propone la
valutazione della ricerca dei dipartimenti fatta in modo automatico, come verrebbe realizzato tutto
questo in pratica? Già adesso esiste un indicatore che è stato pensato esattamente a questo scopo,
si tratta dell'Ispd, oggetto di innumerevoli critiche da parte della comunità accademica. E l'Ispd
viene utilizzato nel finanziamento dei dipartimenti e nel processo di selezione dei dipartimenti di
eccellenza". Riferendosi all'attuale attività dell'Anvur, Fermeglia chiede: "Chi potrà fare la
valutazione di un numero così elevato di prodotti? Ci si affiderà nuovamente ad algoritmi oppure
si chiederà alla comunità nazionale di valutare tutta la produzione scientifica? Oppure si chiederà
a valutatori internazionali?". Ancora il rettore di Trieste: "La parte finale del documento contiene
una lista di proposte di intervento di cui non si comprende facilmente la ratio. Il Consiglio di
amministrazione futuro come potrebbe creare una strategia se fosse composto di persone che non
conoscono il sistema da valutare? È difficile pensare a un sistema che eviti i passi attuali: raccolta
dati, elaborazione dati, azioni conseguenti". E poi: "L'equiparazione delle riviste tra loro per il
solo fatto di essere dotate di un comitato scientifico internazionale è sbagliata e pericolosa, vista
la sempre maggiore diffusione di giornali open access a carattere predatorio che hanno comitati

Tutti i diritti riservati


URL :http://www.repubblica.it/
PAESE :Italia
TYPE :Web International

25 febbraio 2019 - 12:23 > Versione online

scientifici internazionali fasulli". Ancora: "L'iscrizione obbligatoria alla banca dati Reprise e il
sistema di pagamento dei valutatori costituirebbero una significativa e indesiderabile spinta alla
burocratizzazione della ricerca". Per concludere, "penso che il documento andrebbe
semplicemente riscritto specificando fin dall'inizio gli obiettivi da raggiungere ed elencando con
un grado di dettaglio molto maggiore i metodi con cui si vogliono perseguire tali obiettivi". Punto
cruciale, l'indipendenza della valutazione: "Andrebbe definito in modo chiaro il rapporto tra
ministero e Agenzia di valutazione (che a mio avviso deve restare terza rispetto al ministero)".
Il rettore di Trieste ritiene "molto pericoloso delegittimare una struttura, certamente imperfetta,
senza avere progettato un sistema di valutazione alternativo nei minimi dettagli: se così fosse, a
vincere questa partita sarebbero coloro che la valutazione non la vogliono e che si sono sempre
opposti ad essa con tutte le armi possibili".
I quattro rettori del Nord-Est - Ca' Foscari e Iuav di Venezia, Verona e Padova - hanno provato a
sintetizzare in una lettera comune il loro punto di vista spesso simile a un disappunto. "L'attuale
sistema di valutazione", si legge, "può essere migliorato senza necessità di radicali mutamenti e
attribuendo maggiore rilevanza alla valutazione dei risultati rispetto alla valutazione delle
procedure. Quest'ultima è certamente suscettibile di semplificazione, ma non può essere
abbandonata: la solidità delle procedure e degli iter decisionali costituiscono, infatti, presupposti
fondamentali per il raggiungimento dei risultati".
L'Università di Salerno: "Con la Vqr il Sud è cresciuto"
C'è anche una voce del Sud, nel dibattito sulla valutazione. È quella del rettore dell'Università di
Salerno, Aurelio Tommasetti, convinto che "l'esperienza della Valutazione della ricerca abbia
avuto un valore strategico per gli atenei meridionali". Scrive Tommasetti: "Ci ha offerto una base
e uno stimolo per rinnovare modelli operativi del corpo docente e strategie efficaci per la
direzione degli atenei". Ancora, in modo chiaro: "E' necessario conservare questo nucleo centrale
di valutazione nazionale, l'autonomia e l'eccellenza dell'Agenzia di valutazione, per potere
operare con efficacia e soprattutto avere dati e risultati certificati". L'applicazione metodica della
valutazione ha prodotto, sostiene il rettore, "una maggiore mentalità competitiva, più aperta e
meno autoreferenziale, e si è progressivamente compresa la necessità di una verifica affidabile,
priva di logiche di arbitrarietà locali. Questa dinamica è servita a confrontarsi con standard e
indicatori internazionali, classificazioni e agenzie comprese, producendo un visibile
miglioramento della qualità della ricerca scientifica e del reclutamento". Infine: "I dati della Vqr
sono stati centrali per creare azioni di maggiore trasparenza e funzionalità nel governo degli
atenei e hanno consentito, per la prima volta. di creare algoritmi generali attraverso dati esterni e
certificati per spingere le strutture ad utilizzare al meglio le risorse interne: punti organico, borse
di dottorato, premialità favorendo mentalità maggiormente disponibili al merito ed alla qualità.
Non bisogna mai dimenticare le complicate condizioni di partenza da cui ci siamo mossi".
La Conferenza dei rettori sta elaborando un documento unitario in risposta alla lettera del capo
Dipartimento Valditara e al progetto di riforma della valutazione.

Tutti i diritti riservati

Potrebbero piacerti anche