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della
nostra crisi
La decadenza
dell’Occidente
da Lutero ai No-global
seminario di formazione
di Fraternità Cattolica
marzo - giugno 2006
La rivoluzione francese
come tappa del processo rivoluzionario
Fraternità Cattolica
«Esso si trova dappertutto e in mezzo a tutti; sa essere violento e subdolo. In questi ultimi
secoli ha tentato di operare la disgregazione intellettuale, morale, sociale […]. Ha voluto la
natura senza la grazia; la ragione senza la fede; la libertà senza l’autorità; talvolta l’autorità
senza la libertà. […] Ed ecco il tentativo di edificare la struttura del mondo sopra fondamenti
che noi non esitiamo ad additare come i principali responsabili della minaccia che incombe
sull’umanità: un’economia senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio». (Pio XII,
discorso Nel contemplare, del 12.10.1952)
I testi raccolti nel fascicolo a disposizione dei nostri visitatori sono le sintesi delle relazioni
tenute nell’ambito del seminario di formazione Alle radici della nostra crisi. La decadenza
dell’Occidente da Lutero ai No-global, svolto dall’associazione civico-culturale Fraternità
Cattolica, tra marzo e giugno 2006.
Comprendere le radici della crisi contemporanea vuol dire, infatti, essere in condizione di
effettuare una “diagnosi” adeguata del disordine penetrato nella società, nella famiglia,
nell’uomo stesso, premessa indispensabile di ogni autentica terapia che deve essere anzitutto
di ordine intellettuale e spirituale.
Il liberalismo
Il comunismo
La mentalità comunista
La quarta Rivoluzione
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Fraternità Cattolica
Il film del regista polacco offre interessanti spunti per una lettura della Rivoluzione
francese all’interno del più ampio processo rivoluzionario che ha sconvolto la Cristianità e
l’Occidente a partire dalla Riforma Protestante, che è proseguito con il comunismo
(Rivoluzione bolscevica 1917) e che attualmente si è rivolto all’interiore dell’uomo (droga,
omosessualismo, diffusione della cultura della morte con aborto ed eutanasia)
L’ambientazione è nel novembre 1793. Danton, già deputato alla Convenzione della
Montagna, una delle tendenze rivoluzionarie più radicali, torna a Parigi dal suo paese di
origine. Dal mese di settembre è cominciato il Terrore e Danton si scontra con il Comitato di
Salute Pubblica guidato da Robespierre e dal ministro di polizia Saint-Just.
Ciascuna tappa della Rivoluzione (il termine è da intendersi come processo e non come
singolo episodio rivoluzionario) contiene in sé i germi di sviluppo delle fasi successive.
Ciò è stato illustrato con grande chiarezza dal prof. Plinio Correa de Oliveira nel suo
fondamentale saggio Rivoluzione e Contro-Rivoluzione (trad.it. 1977).
«Nelle prime negazioni del protestantesimo (…) erano già impliciti gli aneliti anarchici del
comunismo (…) tutti gli elementi imponderabili dell’esplosione luterana portavano in sé, in
modo autentico e pieno, sebbene implicito, lo spirito di Voltaire e di Robespierre, di Marx e di
Lenin» ( cap. VI, pag. 84).
Infatti tra i rivoluzionari francesi si diffondono le teorie di Babeuf, fautore del comunismo,
e durante il Terrore la proprietà privata viene attaccata con la tassa sulle ricchezze e con la
legge sullo scioglimento delle società anonime.
Nel film Wajda ci mostra la casa di Danton, che accoglie diversi ospiti. In una stanza ci si
prepara, sotto l’effetto dell’alcool, ad un’orgia. In un’altra si sta svolgendo una seduta spiritica.
Sono quadri di grande efficacia, che le mostrano tendenze ulteriori, ancora minoritarie ma
presenti, nella Rivoluzione francese e che lasciano intuire gli ulteriori sviluppi del processo.
L’affermazione del prof. de Oliveira trova riscontro nelle vicende della Rivoluzione
francese.
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Bibliografia minima
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