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COMITATO EDITORIALE
Coordinatore: Raffaella SETTE, dottore di ricerca in criminologia, professore
associato, Università di Bologna, Italia (redazione@vittimologia.it)
Elena BIANCHINI (Università di Bologna), Roberta BIOLCATI (Università di Bologna), Lorenzo Maria
CORVUCCI (Foro di Bologna), Emilia FERONE (Università “G. D’Annunzio”, Chieti-Pescara), Francesco
FERZETTI (Università “G. D’Annunzio”, Chieti-Pescara), Maria Pia GIUFFRIDA (Associazione Spondé),
Giorgia MACILOTTI (Università Tolosa 1 Capitole, Francia), Andrea PITASI (Università "G. D'Annunzio,
Chieti-Pescara), Sandra SICURELLA (Università di Bologna)
COMITATO SCIENTIFICO
Andrea BIXIO (Università Roma "La Sapienza"), Encarna BODELON (Università Autonoma di Barcellona,
Spagna), Stefano CANESTRARI (Università di Bologna), Laura CAVANA (Università di Bologna), Gyorgy
CSEPELI (Institute of Advanced Studies Koszeg, Ungheria), Janina CZAPSKA (Università Jagiellonian,
Cracovia, Polonia), Lucio D'ALESSANDRO (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), François
DIEU (Università Tolosa 1 Capitole, Francia), Maria Rosa DOMINICI (S.I.V.), John DUSSICH (California
State University, Fresno), Jacques FARSEDAKIS (Università Europea, Cipro), André FOLLONI (Pontifical
Catholic University of Paraná, Brasile), Ruth FREEMAN (University of Dundee, UK), Paul FRIDAY
(University of North Carolina, Charlotte), Shubha GHOSH (Syracuse University College of Law, USA), Xavier
LATOUR (Université Côte d'Azur), Jean-Marie LEMAIRE (Institut Liégeois de Thérapie Familiale, Belgio),
André LEMAÎTRE (Università di Liegi, Belgio), Silvio LUGNANO (Università degli Studi Suor Orsola
Benincasa, Napoli), Mario MAESTRI (Società Psicoanalitica Italiana, Bologna), Luis Rodriguez MANZANERA
(Università Nazionale Autonoma del Messico), Gemma MAROTTA (Sapienza Università di Roma), Vincenzo
MASTRONARDI (Unitelma-Sapienza, Roma), Maria Rosa MONDINI (Centro Italiano di Mediazione e
Formazione alla Mediazione, Bologna), Stephan PARMENTIER (Unviersità Cattolica, Lovanio, Belgio), Tony
PETERS† (Università Cattolica, Lovanio, Belgio), Monica RAITERI (Università di Macerata), Francesco
SIDOTI (Università de l’Aquila), Philip STENNING (Università di Griffith, Australia), Liborio STUPPIA
(Università "G. D'Annunzio, Chieti-Pescara), Emilio VIANO (American University, Washington, D.C.), Sachio
YAMAGUCHI (Università Nihon Fukushi, Giappone), Simona ZAAMI (Università Roma "La Sapienza"),
Christina ZARAFONITOU (Università Panteion, Atene), Vito ZINCANI (Procura della Repubblica, Modena),
Vladimir ZOLOTYKH (Udmurt State University, Russia)
In questo numero, Luca Guglielminetti1 intervista Fui gambizzato e processato al grido “Ecco quello
Antonio Iosa a proposito de Il libro dell’incontro. che merita il servo di Kossiga”, perché colpevole di
Vittime e responsabili della lotta armata a confronto, curato fare cultura col Circolo Perini in un quartiere di
da Guido Bertagna, Adolfo Ceretti e Claudia proletariato e sottoproletariato urbano.
Mazzucato, pubblicato presso Il Saggiatore nel
2015. Dal saggio di Franco Bonisoli e Agnese Moro
(pubblicato da pag. 351 a pag. 371) si apprende
che avevi già incontrato gli ex terroristi ben
Quando hai incontrato il terrorismo?
prima dell’esperienza nel Gruppo descritta nel
Negli anni Settanta molti giovani dei gruppuscoli
libro, è così?
della sinistra parlamentare che fecero allora la scelta
Dal momento del mio ferimento, che ha
della lotta armata erano frequentatori del mio
traumatizzato per sempre la mia vita, ho
circolo culturale milanese, a Quarto Oggiaro, in via
sperimentato per cinque anni un percorso di
Val Trompia. Il Circolo, da me fondato 55 anni fa,
straordinaria umanità fatta di conoscenza, vicinanza
continua a essere un luogo e uno spazio sociale del
e comprensione per gli ex terroristi, con incontri,
dialogo interculturale e del confronto democratico.
testimonianze, confronti e scontri. Volevo lasciarmi
Il clima di quel decennio era incandescente di
alle spalle la mia vicenda dolorosa degli “anni di
scontri politici e ideologici; io ero un cattolico
piombo” e cercare di capire una tragedia nazionale,
democratico aderente alla sinistra Dc della corrente
per verificare se si potesse raggiungere una “verità
di Base e, in quanto tale, ero un simbolo, un
riconciliata”, ma anche se si potesse dare voce pure
“nemico di classe” da abbattere. Un primo assalto lo
alle vittime, allora silenti (e che avrebbero poi
subimmo il 21 giugno 1971 da parte di 80
vissuto per 30 anni nella solitudine e
picchiatori neofascisti contro la sede del nostro
nell’emarginazione).
circolo, con relativa devastazione dei locali e due
I primi tentativi di dialogo cominciarono a partire
feriti lievi. Non furono sufficienti i fascisti del
dal 1981 in poi, ma già nel 1971 avevo ospitato
gruppo “la Fenice”, fondato da Giancarlo Rognoni,
Renato Curcio col suo collettivo metropolitano
collegato a Ordine Nuovo: dieci anni dopo, il 1°
nella sede del Perini pensando ingenuamente che si
Aprile 1980, ho affrontato le Brigate Rosse della
trattasse di giovani bisognosi di uno spazio per
colonna Walter Alasia, assieme ad altri tre amici di
incontrarsi. Nel lontano 1988 fui fautore della
sezione (Emilio De Buono, Eros Robbiani e l’on.
nascita di un’esperienza di Circolo culturale, fondato
Nadir Tedeschi), nella rappresaglia terroristica alla
da Franco Bonisoli, nel carcere di San Vittore con il
sezione della DC di via Mottarone 5, a Milano.
sostegno della “Corsia dei Servi” di Padre David
1
Ricercatore indipendente, è membro del Maria Turoldo. Ricordo di essere andato, l’anno
Radicalisation Awareness Network (RAN) della dopo, a trovare l’animatore del centro culturale,
Commisione Europea.
Che impressione ricavasti dai quei primi Cosa doveva essere per te il “Gruppo”?
incontri? Un aiuto a crescere.
Alcuni rivendicavano il diritto all’oblio, ma la La venuta dei mediatori fu salutata, inizialmente,
maggioranza si giustificava e rivendicava con entusiasmo dai quattro fondatori del gruppo:
un’onorevole militanza nel voler costruire un’Italia Bonisoli, Ferrandi, Marano, Semeria e il sottoscritto.
migliore e comunista. Faticavano, e faticano, ad Tutti eravamo convinti che i mediatori dovessero
ammettere di essere stati assassini in un conteso fare da guide del nostro percorso, riconoscendo le
storico incandescente, che rese possibile la loro loro capacità professionali di organizzare e
scelta di morte. disciplinare gli incontri.
Mi sono quindi trovato di fronte ad ex terroristi Le riunioni del gruppo si svolgevano con la
pentiti che erano uomini completamente diversi, massima riservatezza, sotto la benevola protezione
che rinnegavano certamente il loro passato. Spesso del gesuita del Centro San Fedele, Padre Guido
però giustificavano il senso della loro militanza Bertagna, amico del Cardinale Carlo Maria Martini,
anche se oggi sono persone che predicano contro la che era informato della nostra iniziativa.
violenza.
Cos’è stato invece?
Com’è nato il “Gruppo” cui fa riferimento il Il gruppo originario fu praticamente esautorato
Libro dell’incontro? diventando sempre più ininfluente quando i tre
mediatori lo allargarono alla partecipazione di altri: