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CULTURA   IN PRIMO PIANO   URBINO  

La presenza del Perugino nella Marca


approfondita all’Ateneo di Urbino
 2 giugno 2018  elpidio

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La presenza del Perugino nella
Marca approfondita all’Ateneo di
Urbino
La gemellarità delle opere di Fano e Senigallia,
realizzate tra il 1488 ed il 1497, esigeva una
ulteriore ri essione per comprendere le
dinamiche che portarono alla loro realizzazione e
le vicissitudini che ne hanno determinato la
destinazione nale

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URBINO – Il progetto di dedicare una giornata di studio ai risultati di ricerche sull’attività pittorica di
Pietro Vannucci nelle Marche è nato dall’esigenza di mettere in luce lo stringente vincolo che lega
l’attività dell’artista e della sua bottega con il territorio marchigiano. La gemellarità delle opere di
Fano e Senigallia, realizzate dal Perugino tra il 1488 ed il 1497, esigeva una ulteriore ri essione per
comprendere le dinamiche che portarono alla loro realizzazione e le vicissitudini che ne hanno
determinato la destinazione nale.

Altro aspetto è il forte impatto determinato sulla cultura artistica locale: la permanenza del Perugino
nella Marca ha prodotto una profonda in uenza non solo negli artisti ivi attivi ma anche sulle
generazioni successive. Tali considerazioni permettono di leggere sotto una nuova luce l’assodato
rapporto intercorso tra il Vannucci e Giovanni Santi, i due principali artisti che operarono nella
decorazione di Santa Maria Nuova di Fano, sul nire degli anni ottanta del Quattrocento.

Proprio in quegli anni, infatti, il maestro urbinate si trovava a dipingere l’episodio della Visitazione,
similare nelle dimensioni all’Annunciazione realizzata dal Perugino tra il 1488 ed il 1490. Si è reso
necessario porre in maggior rilievo l’in uenza reciproca scaturita dall’incontro dei due artisti negli
anni dell’esperienza fanese, testimoniata anche dalla citazione del Perugino nella Cronaca rimata di
Giovanni Santi.

Più complessa risulta la dinamica della committenza della Sacra Conversazione, oggi conservata
nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Senigallia, modello o replica della pala fanese, che va
svincolata da un’ipotizzata committenza roveresca poiché lo stemma che campeggia in maniera
inequivocabile sull’antipendio del trono è una viva testimonianza della committenza da parte della
nobile famiglia fanese dei Peruzzi.

La giornata di studi svoltasi nell’Ateneo urbinate si pre ggeva lo scopo di ri ettere sugli aspetti
indicati ed i risultati, come si ha modo di constatare dalla lettura dei saggi pubblicati negli atti
risultano stimolanti attraverso i quali si evidenzia l’importanza del soggiorno del Perugino nella
Marca, il modus operandi suo e della sua bottega per averne messo in luce il lascito profondo,
riscontrabile nella cultura gurativa della regione; a questo corrisponde una migliore restituzione
della personalità di Giovanni Santi e, in misura diversa, il ruolo dei due artisti nella formazione di
Ra aello alla quale non è stato estraneo un primo, e certamente non ultimo, contatto con Perugino
avvenuto nel cantiere fanese.

I saggi sono dovuti a Anna Maria Ambrosini Massari, Matteo Bacchiocca, Rodolfo Battistini, Anna
Cerboni Baiardi, Bonita Cleri, Cristina Galassi, Eros Gregorini, Rudolf von Gaertringen Hiller,
Francesco Federico Mancini, Fabio Marcelli, Dante Piermattei, Cecilia Prete

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Il Perugino nella Marca 1488-1497

Atti della giornata internazionale di studi (Urbino), a cura di Bonita Cleri e Matteo Procaccini
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