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Viaggio a IXTLAN – le lezioni di Don Juan

Introduzione – indicazioni sull’educazione dei bambini


“Don Juan osservò che chiunque venga in contatto con un bambino è un maestro che gli
descrive incessantemente il mondo, fino al momento in cui il bambino è capace di
percepire il mondo come gli è stato descritto. Secondo don Juan, non abbiamo alcun
ricordo di quel portentoso momento, semplicemente perché nessuno di noi potrebbe
mai aver avuto un qualsiasi punto di riferimento per confrontarlo.

Da quel momento in avanti, tuttavia, il bambino è un menbro. Conosce la descrizione


del mondo; e la sua qualità di membro diventa completa, suppongo, quando è capace di
trarre tutte le appropriate interpretazioni percettuali che, conformandosi a quella
descrizione, la convalidano.

Per don Juan, quindi, la realtà della nostra vita quotidiana consiste in un interminabile
flusso di interpretazioni percettuali che noi, gli individui che condividono una specifica
appartenenza, abbiamo imparato in comune a trarre. “

Le interpretazioni concettuali, la descrizione cioè, basata sul prelievo sensoriale,


scorrono ininterrottamente e sono raramente, o mai, suscettibile di discussione.

A proposito dell’amico di Castaneda il cui figlio o bambino era uno spossato a scuola;
mancava di concentrazione e non si interessava a nulla; era facilmente incline alla
collera, manifestava comportamenti dissociati ed era più volte fuggito di casa don Juan
alla domanda che cosa può fare il mio amico, risponde:

“La cosa peggiore sarebbe costringere in bambino a esser d’accordo con lui”, … “voglio
dire che quel bambino non dovrebbe essere sculacciato o spaventato dal padre quando
non si comporta come il padre vorrebbe”. “ma come potrebbe insegnargli qualcosa se
non fosse severo con lui?” “Il tuo amico dovrebbe fare in modo che sia un altro a
sculacciare il figlio”. “il tuo amico non è un guerriero”, disse, “Se lo fosse, saprebbe che
affrontare gli esseri umani bruscamente è la peggior cosa da fare”. “Un guerriero si
comporta strategicamente”. “Voglio dire che se il tuo amico fosse un guerriero
aiuterebbe suo figlio a fermare il mondo”.

“Se fossi nel tuo amico inizierei a prezzolare qualcuno perché sculacciasse il bambino.
Andrei nei bassifondi e assumerei l’individuo più brutto che potessi trovare”. “Quel
bambino deve essere fermato, ed essere sculacciato da suo padre non servirebbe”. “Se
si vuole fermare i nostri simili, bisogna essere al di fuori del cerchio li comprime. In tal
modo si può sempre dirigere la pressione.”

“Quando l’uomo ha spaventato il bambino, il tuo amico lo deve aiutare a riacquistare la


sua fiducia, con qualsiasi mezzo. Se segue questo procedimento tre o quattro volte, ti
assicuro che il bambino cambierà il suo atteggiamento nei confronti di tutto. Cambierà
la sua idea del mondo”.

E se lo spavento gli fa male? “Uno spavento non fa mai male a nessuno. Quello che fa
male allo spirito è avere sempre qualcuno alle costole, che i picchia, che ti insegna
quello che devi e non devi fare”.
Fermare il mondo
Nota: Castaneda ad un certo punto dice: “Mi fu evidente che la mia originaria
supposizione circa il ruolo delle piante psicotrope era erronea. Le piante non erano
l’elemento essenziale della descrizione del mondo dello stregone, erano solo un aiuto
per , diciamo così, cementare parti della descrizione che altrimenti sarei stato incapace
di percepire. “

Per poter arrivare a ‘vedere’ bisogno fermare il mondo. Fermare il mondo è davvero una
traduzione appropriata di certi stati di colpevolezza in cui la realtà della vita quotidiana
è alterata perché il flusso di interpretazione, che d’ordinario scorre ininterrottamente, è
stato fermato da una serie di circostanze estranee a quel flusso. Imparare una nuova
descrizione da anteporre alla vecchia.

“Un uomo può ottenere condensi da tutto ciò che lo circonda.

Cancellazione della storia personale


“E’ meglio cancellare tutta la storia personale”, “perché ciò ci libererebbe dall’ostacolo
dei pensieri altrui”.

Tutti quelli che ci conoscono hanno un idea di noi, idea che continuiamo ad alimentare.
Dall’altra parte se non avessimo storia personale non ci sarebbe bisogno di spiegazioni;
nessuno sarebbe in collera o deluso per i nostri atti e soprattutto nessuno ci
inchioderebbe con i suoi pensieri (o giudizi).

“ a poco a poco devi creare intorno a te una nebbia; devi cancellare tutto ciò che ti
circonda finchè non si possa dare più nulla per scontato, finchè più nulla è certo o reale.
Ora il tuo problema è che sei troppo reale. I tuoi sforzi sono troppo reali; i tuoi umori
sono tropo reali. Non dai tanto per scontate le cose. Devi incominciare a cancellare te
stesso. “

“parti dalle cose semplici come il non rivelare quello che fai veramente. Poi devi
abbandonare tutti quelli che ti conoscono bene. Così creerai intorno a te una nebbia.”
“Perché la gente non dovrebbe conoscermi?” “C’è di male che una volta che ti
conoscono tu sei una cosa data per scontata e da quel momento in avanti non sarai più
capace di rompere i legami dei loro pensieri.” “Quando non si ha una storia personale”
“nulla di ciò ch si dice può essere preso per bugia. Il tuo problema è che devi spiegare
tutto a tutti, in modo coatto, e al tempo stesso vuoi conservare la tua freschezza e la
novità di ciò che fai.” “D’ora in avanti devi semplicemente mostrare alla gente solo ciò
che ti importa mostrare, ma senza mai dire esattamente come l’hai fatto”.

Sostenni che cancellare la storia personale avrebbe solo accresciuto il nostro senso di
insicurezza. “Quando nulla è certo rimaniamo sul chi vive, perennemente attivi” replicò.
“E’ più eccitante non sapere dietro a quale cespuglio si nasconde il coniglio piuttosto
che comportarci come se sapessimo tutto”.

PRATICA: Per rilassarsi salire su una collina e distenderci sulla pancia con la testa al
est.
Perdita della presunzione
Differenza tra consenso e presagio! – “Quello che hai visto non era un consenso del
mondo”, disse. “ I corvi che volano o gracchiano non sono mai un consenso. Quella rea
un presagio!”

!!! “Ti prendi troppo sul serio ti senti troppo maledettamente importante, ma dovrai
cambiare! Sei così maledettamente importante che ti senti in diritto di irritarti di tutto.
Sei così maledettamente importante che ti puoi permettere di andartene se le cose non
vanno a modo tuo. Immagino che penserai che sia prova di carattere. E’ assurdo! Tu sei
debole e presuntuoso!” !!!

Mi fece osservare che nel corso della mia vita non avevo mai finito nulla a causa di quel
senso di sproporzionata importanza che attribuivo a me stesso. La presunzione deve
essere abbandonata come la storia personale. Finchè penserai di essere la cosa più
importante del mondo non potrai apprezzare veramente il mondo intorno a te. Sei come
un cavallo coi paraocchi, tutto quello che vedi è te stesso distinto da tutto il resto”.

PRATICA: “quello che dici ad una pianta non importa, potresti benissimo inventarti le
parole; l’importante è sentire di amarla e trattarla come un uguale”. Spiegò che l’uomo
che raccoglie piante deve scusarsi ogni volta per averle colte e deve assicurarle che un
giorno il suo corpo servirà loro da nutrimento.

La morte p un consigliere
“come ci si può sentire tanto importanti quando sappiamo che la morte ci dà la caccia?”
“Quando sei impaziente, voltati a sinistra e chiedi consiglio alla tua morte”. “La morte è
il solo saggio consigliere che abbiamo. Ogni volta che senti, che tutto va male e che stai
per essere annientato, voltati verso la tua morte e chiedile se è vero. La tua morte ti
dirà che hai torto; che nulla conta veramente al di fuori del suo tocco. La tua morte ti
dirà: “non ti ho ancora toccato”.

E’ bene sbarazzarsi delle maledette meschinerie proprie degli uomini


che vivono come se la morte non dovesse mai toccarli.

Assumersi la responsabilità
“non ho una storia personale; e perché non mi sento più importante di nessuna altra
cosa, e perché la mia morte è seduta con me proprio qui”. “Disse che la sola cosa che
contava era l’azione, agire invece di parlare. “ “Quando un uomo decide di fare una
determinata cosa, deve andare fino in fondo” “ ma deve prendersi la responsabilità di
quello che fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa, e poi deve andare
avanti con le sue azioni senza dubbio o rimorsi”.

La COLLERA - “Quando ti arrabbi ti senti sempre virtuoso non è vero?” Aveva ragione.
Avevo la tendenza di sentirmi giustificato nella collera.

“Ti sei lamentato tutta la vita perché non ti assumi la responsabilità delle tue decisioni.
Se ti fossi assunto la responsabilità dell’idea di tuo padre di andare a nuotare alle sei del
mattino, saresti andato a nuotare, da solo se, necessario, oppure gli avresti detto di
andare all’inferno la prima volta che apriva bocca dopo che avevi imparato a conoscere i
suoi espedienti. Ma non hai mai detto nulla. Perciò, eri debole come tuo padre.
Assumersi la responsabilità delle proprie decisioni significa essere pronti a morire per
esse”.
ATTENZIONE! - “in un mondo in cui la morte è il cacciatore non ci sono decisioni grandi o
piccole. Ci sono solo decisioni che prendiamo di fronte alla nostra morte invitabile”.

“Non sapeva cosa fosse il ‘potere’, perciò non poteva capire se l’aveva trovato o no. Nn
si era preso la responsabilità della propria decisione, perché era furente per la propria
stupidità. Se fosse stato consapevole della propria decisione, assumendosene la
responsabilità, avrebbe preso il cibo e ne sarebbe stato più che soddisfatto. E forse
avrebbe perfino potuto capire che quel cibo era anche potere”.

Diventare un cacciatore
Servono anni per forzare gradualmente gli occhi a vedere separatamente la stessa
immagine. Una volta che hai imparato devi concentrare l’attenzione nel punto tra le 2
immagini.

“Tu hai un inclinazione naturale. Penso che ai migliori cacciatori non piaccia cacciare, lo
fanno bene, tutto qui”. “non mi piace necessariamente parlare. Ho solo un talento per
parlare, e lo faccio bene. “

“Ero solito lagnarmi e lamentarmi molto. Avevo buoni motivi per sentirmi defraudato;
sono un indiano e gli indiani sono trattati come cani. Non potevo farci niente, perciò
rimanevo col mio dolore. Ma poi la mia buona sorte mi risparmiò e qualcuno mi insegnò
a cacciare. E capii che la vita che conducevo non meritava di essere vissuta … perciò la
cambiai”.

UN MONDO DI PRECISI ATTI, SENTIMENTI E DECISIONI – questo rende la vita efficace.

Essere inaccessibili
Perché il mondo dovrebbe essere solo come pensi che sia? Il mondo è un luogo
misterioso, specialmente al crepuscolo. Al crepuscolo c’è solo potere” --- il vento, etc.,
etc. al crepuscolo diventa potere. Devi imparare ad esporti e sottrarti deliberatamente”.

!!!!!!!!!! “sottrarsi non significa nascondersi o essere segregati, significa essere


inaccessibili”.

“Che ne è stato di quella tua amica bionda?” “Essere inaccessibili è lo scopo” “L’arte di
un cacciatore è essere inaccessibili” “Essere inaccessibili significa toccare il mondo
intorno a te moderatamente. Non mangiare 5 quaglie; mangiane una. Non danneggiare
le piante solo per costruire un forno da campo. Non esporti al potere del vento a meno
che non sia inevitabile.” “Un cacciatore sa di poter sempre attirare la selvaggina nelle
sue trappole, perciò non si preoccupa. Preoccuparsi vuol dire diventare accessibili,
accessibili, senza volerlo. E una volta che ti preoccupi ti afferri a tutto per disperazione;
e una volta che ti afferri sei destinato a esaurire tutti o tutto ciò cui ti afferri”.

“Un cacciatore usa il mondo moderatamente e con tenerezza, senza badare se il mondo
possa essere cose, o piante, o animali, o persone, o potere. Un cacciatore tratta
intimamente col proprio mondo eppure è inaccessibile a quello stesso mondo. Il
cacciatore è inaccessibile perchè non spreme il mondo fino a deformarlo. Lo tocca
lievemente, rimane quanto deve e quindi si allontana agilmente, lasciando appena un
segno. “
Infrangere le abitudini della vita
“Ti sarà facile capire che un buon cacciatore conosce soprattutto una cosa: conosce le
abitudini della sua preda. E’ questo che fa di lui un buon cacciatore. Un cacciatore che
vale il pane che mangia non prende la selvaggina perché mette trappole o perché
conosce le abitudini della sua preda, ma perché lui stesso non ha abitudini” “è libero,
fluido, imprevedibile”. “Ora la preoccupazione di un cacciatore, che sappia tutto ciò, è
smettere di essere lui stesso una preda.”

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