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Tempi e M etodi di Lavoro

Definizioni e Obbiett ivi


• Lo studio dei tempi e metodi di lavoro serve per assegnare il giusto carico di lavoro alle maest ranze. La misurazione
del lavoro cost it uisce quindi uno st rumento fondamentale per prevedere, calcolare, assegnare e cont rollare
l'impiego del tempo come fattore di costo nel processo produtt ivo. Lo st udio e la definizione dei tempi di lavoro
consentono di:
§ fornire not izie su cui basare st ime per capitolat i, prezzi di vendita e promesse di consegna;
§ stabilire i livelli di ut ilizzazione delle macchine e della manodopera;
§ organizzare in definit iva il lavoro di fabbrica e cont rollare i cost i di fabbricazione.
• L’obbiett ivo dello st udio è pervenire ad una st ima del tempo normale �� , cioè del tempo che, per lo svolgimento di
una data operazione con un dato metodo di lavoro, è richiesto da un operatore normalmente abile, che agisce in
condizioni ambientali normali con velocità normale.

• Questo tempo normale di lavorazione deve essere rispettato da t utte le different i maest ranze impiegate per portare
a termine quell’att ività. Questo tempo non può essere né t roppo breve (perché dobbiamo fare in modo che t utt i
finiscano) né t roppo lungo (perché la manodopera dovrebbe essere pagata anche per periodi di inoperosità).

Prof. Francesco Longo, f.longo@unical.it | Ing. Ant onio Padovano, ant onio.padovano@unical.it
Tempi e M etodi di Lavoro
Definizioni e Obbiett ivi
• Att raverso lo st udio dei metodi (in collaborazione con considerazioni ergonomiche), si individua la forma più corretta
e più reddit izia per una metodologia di lavoro.

• La misurazione del lavoro consiste nell'applicazione di tecniche indutt ive o dedutt ive per valutare il tempo
necessario a svolgere una data att ività in base ad un metodo di lavoro prestabilito.

• I metodi induttivi cercano di determinare il tempo necessario per effett uare un’operazione in funzione di paramet ri
fruibili att raverso la conoscenza di due metodi: il metodo dei micromoviment i ed il metodo M OST.

• I metodi deduttivi fanno riferimento ad una serie di informazioni desunte da un’att ività di misurazione, come il
cronomet raggio.

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M etodi Induttivi
Criterio dei tempi predeterminat i – M etodo M .T.M .
• Tra i metodi indutt ivi il più noto è il metodo M .T.M . (M ethods Time M easurement) elaborato ed int rodotto da
M aynard, Stegemeten e Schwab nel 1948. Lo standard M TM , dai suoi autori, viene definito come “ un procedimento
che analizza qualsiasi operazione manuale scomponendola nei moviment i elementari necessari per compierla, ed
assegna a ciascun movimento un tempo standard prefissato, determinato dalla nat ura del movimento e dalle
condizioni nelle quali esso viene eseguito”.

• Esistono una serie di variant i del metodo, t ra cui:

§ M TM -1 è ut ilizzato per st udiare lavorazioni di grande serie caratterizzate da cicli cort i e altamente ripet it ivi
§ M TM -UAS è ut ilizzato per st udiare lavorazioni a lott i in cui la ripet it ività delle operazioni non è elevata, ed in
ogni ciclo è presente una certa variabilità
§ M TM -M EK è ut ilizzato per st udiare lavorazioni in cui si verificano notevoli variazioni del ciclo produtt ivo
(produzione su commessa)
• Tale metodo può essere applicato soltanto ad operazioni di t ipo manuale sicché il tempo di esecuzione di un dato
movimento risulta esclusivamente legato al rit mo adottato dall'operatore.

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M etodi Induttivi
Criterio dei tempi predeterminat i – M etodo M .T.M .
• Le assunzioni base del metodo sono le seguent i:
§ Ogni operazione è cost it uita da un certo numero di moviment i elementari non ulteriormente scomponibili;
§ La gamma dei moviment i elementari è limitata;
§ I tempi necessari ai singoli moviment i possono essere st imat i è tabellat i;
§ Il tempo normale totale per un operatore è dato dalla somma dei tempi normali associat i ai singoli moviment i
che la compongono.

• L'unità di tempo adottata nel metodo M .T.M . è il centomillesimo di ora, �. � . �. ( ���� ����������� ����) =
10 −5 ℎ = 0.036 sec., ovvero 100,000 ��� = 1 ℎ.
• I valori di tempo corrispondent i ad alcuni t ipici moviment i elementari in funzione delle variabili atte ad influenzarli
(distanza, peso, angoli, etc.) sono tabellat i. Nel caso di più moviment i simultanei si adotta il tempo corrispondente al
movimento che isolatamente richiederebbe il tempo maggiore.

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M etodi Induttivi
Criterio dei tempi predeterminat i – M etodo M .T.M .
• L’M TM individua undici categorie di micro-movimenti, la cui combinazione consente di ricost ruire qualsiasi
operazione manuale compiuta dall’operatore all’interno della postazione di lavoro.

RAGGIUNGERE (R) 5 AFFERRARE (G) M UOVERE (M ) POSIZIONARE (P) RILASCIARE (RL) DISACCOPPIARE (D)
classi 11 classi 3 classi 3 classi 2 classi 3 classi

APPLICARE PRESSIONE M OVIM ENTO PIEDE,


RUOTARE (T) M UOVERE OCCHI (ET) FISSARE OCCHI (EF) GIRARE M ANOVELLA (C)
(AP) GAM BA, CORPO
3 classi 1 classe 1 classe 2 classi
2 classi 14 classe

M OVIM ENTI SIM ULTANEI

• Gli element i che influenzano il tempo di esecuzione sono:

§ M etodo di lavoro; § Resistenza opposta al movimento;


§ Condizione di esecuzione del movimento; § Event uale simultaneità nei moviment i;
§ Distanza da raggiungere; § Event uale interferenza fra i singoli moviment i.
§ Peso e dimensione dell’oggetto da movimentare;

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M etodi Induttivi
Criterio dei tempi predeterminat i – M etodo M .T.M .
• Alcuni esempi di tabelle dei TAB. I - RAGGIUNGERE - R -
Tempo M edio TM U
tempi ut ilizzate nell’ambito del Lunghezza
percorsa cm. A B Co D E
Tipo 2 CASO E DESCRIZIONE
A B
metodo M TM sono qui riportate. 1 1/ 2 o meno 2.0 2.0 2.0 2.0 1.6 1.6
2 2.1 2.1 2.4 2.1 1.7 1.7
Raggiungere un ogget t o che si t rova in posizione
4 3.4 3.4 5.2 3.2 3.0 2.4

• Nello specifico, si fa riferimento 6


8
4.5
5.4
4.5
5.5
6.5
7.6
4.4
5.6
3.2
4.6
3.1
3.7
A cost ant e o nell'alt ra mano o sul quale è
appoggiat a l'alt ra mano.

alle categorie relat ive al 10 6.1 6.1 8.4 6.8 4.9 4.3
12 6.4 7.4 9.1 7.3 5.2 4.8
micromovimento «raggiungere», 14 6.8 8.7 9.7 7.4 5.5 5.4
Raggiungere un ogget t o singolo in posizione
16 7.1 8.9 10.3 8.2 5.8 6.0 B
leggerment e variabile da ciclo a ciclo.
«ruotare» e «disaccoppiare». 18 7.5 8.5 10.9 8.7 6.2 6.5
20 7.8 10.0 11.4 9.2 6.5 7.1
22 8.2 10.6 12.0 9.7 6.8 7.7
24 8.5 11.2 12.5 10.2 7.1 8.2
Raggiungere un ogget t o mescolat o con alt ri in
TAB. III - RUOTARE - T - 26 8.9 11.7 13.1 10.7 7.4 8.8 C
gruppo, quando è necessaria ricerca e selezione.
Tempo M edio TM U per grado di rot azione 28 9.2 12.2 13.6 11.2 7.8 9.4
PESO
30° 45° 60° 75° 90° 105° 120° 135° 150° 165° 180° 30 9.6 12.6 14.1 11.6 8.1 9.9
Piccolo - 0 - 1 kg 2.8 3.5 4.1 4.8 5.4 6.1 6.8 7.4 8.1 8.7 9.4 35 10.4 14.3 15.1 12.8 8.8 11.3
M edio - 1,1 - 6 kg 4.4 5.5 6.5 7.5 8.5 9.6 10.6 11.6 12.7 13.7 14.8 40 11.3 15.6 16.8 14.1 9.6 12.8
Raggiungere un ogget t o molt o piccolo o che
Grande - 6,1 - 16 kg 8.4 10.5 12.3 14.4 16.2 18.3 20.4 22.2 24.3 26.1 28.2 45 12.1 17.0 18.2 15.3 11.4 14.2 D
richieda una presa accurat a.
50 13.0 18.4 19.6 16.5 11.2 15.6
DISACCOPPIARE - D - 55 13.9 19.9 20.9 17.7 12.0 17.0
Facile da Difficile da 60 14.8 21.3 22.3 18.9 12.8 18.5
CLASSE DI ACCOPPIAM ENTO
maneggiare maneggiare 65 15.0 22.7 23.7 20.2 13.6 19.9 Spost are la mano verso una posizione indefinit a
4.0 5.7 1 - Lasco - Sforzo leggero, nessun rinculo. 70 16.5 24.1 25.0 21.4 14.4 21.3 E per equilibrare il corpo o per iniziare il
7.5 11.8 2 - Preciso - Sforzo normale, leggero rinculo. 75 17.4 25.5 25.4 22.6 15.2 22.8 moviment o successivo o per t oglierla di mezzo.
22.9 34.7 3 - Serrat o - Sforzo considerevole, rinculo marcat o. 80 18.3 26.9 27.7 23.8 16.0 24.1

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M etodi Induttivi
Criterio dei tempi predeterminat i – M etodo M .T.M .
• Oggi non è necessario fare i calcoli manualmente, ma esistono tool specifici per l’ut ilizzo della metodologia M .T.M .

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M etodi Induttivi
Criterio dei tempi predeterminat i – M etodo M .T.M .
• I vantaggi principali sono i seguent i:
§ è un incent ivo ad analizzare il metodo del lavoro;
§ consente di verificare la convenienza dei singoli micromoviment i;
§ rende agevoli i cambiament i del metodo di lavoro;
§ permette st ime prevent ive di tempi olt remodo accurate.
• Il metodo t uttavia presenta i seguent i limiti sono:
§ ha impiego limitato a lavori manuali;
§ per la sua complessità ed onerosità se ne giust ifica l'applicazione soltanto per lavori di grande serie;
§ può essere int rodotto soltanto presso aziende ad elevato livello organizzat ivo, dotate di personale altamente
qualificato;
§ la sua int roduzione è part icolarmente onerosa: per analizzare un'operazione di durata pari ad un minuto
occorre talvolta un lavoro di 800 minut i di un esperto analista.

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• La tecnica M OST (M aynard Operation Sequence Technique) nasce verso gli inizi degli anni ’70 (USA) con l’obiett ivo
di fornire un metodo semplice per la determinazione del tempo di lavorazione. Il primo modello - General M ove - fu
creato nel 1967.

• Esistono diverse versioni della metodologia M OST:


§ Basic M OST, nel caso di cicli medi e lavoro sia ripet it ivo che non ripet it ivo;
§ M ini M OST, nel caso di cicli brevi e lavoro ripet it ivo;
§ M axi M OST, nel caso di cicli lunghi e lavoro non ripet it ivo;
§ Admin M OST, nel caso di cicli medi e sia lavoro ripet it ivo/ non ripet it ivo che amminist rat ivo.
• Oggi il M OST si configura come una tecnica di misurazione del lavoro est remamente efficiente, non solo per la sua
prat icità e velocità di applicazione, ma sopratt utto per la consistenza dei risultat i ottenibili.

• Il metodo M OST assume come elemento fondamentale per la misurazione del tempo di lavoro gli “ spostament i” che
gli oggett i devono compiere nell’ambito della fase lavorat iva.

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Tutte le azioni necessarie per muovere l’oggetto diventano attività che ne caratterizzano il movimento. Le att ività
sono rappresentate da parametri (st ringa di caratteri), organizzat i in sequenze fisse e predeterminate. (Es. ABG-ABP-
A). Ogni paramet ro cont iene un indice numerico scelto t ra un set di valori (es. 0, 1, 3, 10, 16,…).

• Gli element i caratterist ici della metodologia sono:


§ i method steps, che descrivono e formalizzano,
M ethod steps Sequence models
att raverso le singole att ività che la compongono, una
specifica azione lavorat iva;
§ i sequence models, che descrivono la sequenza di
moviment i necessari a compiere una singola att ività di
lavoro mediante una st ringa di lettere a ciascuna delle
quali è associato un indice numerico.

A B G A B P A
1 0 1 10 6 1 10

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Il Basic M OST viene ut ilizzato per t utte le fasi di lavorazione che prevedono cicli di media durata (max 10 min.) e
frequenza di ripet izione non superiori a 1500 (cicli/ sett imana).
§ General M ove: caratterizza i moviment i liberi nello spazio.
§ Cont rolled M ove: caratterizza i moviment i vincolat i.
§ Tool Use: caratterizza le operazioni che richiedono l’uso di utensili.

• Nel General M ove , i seguent i paramet ri vengono ut ilizzat i:

§ A (Act ion Distance) per descrivere le azioni necessarie all’operatore per raggiungere l’oggetto da muovere.
§ B (Body M ot ion) ut ilizzato per descrivere i moviment i vert icali del corpo (abbassarsi e/ o alzarsi) ovvero le azioni
necessarie per superare un ostacolo.
§ G (Gain Cont rol) per descrivere le azioni necessarie all’operatore per assumere il cont rollo dell’oggetto.
§ P (Placement ) ut ilizzato per descrivere le azioni necessarie all’operatore per allocare l’oggetto nella posizione
richiesta (temporanea o finale).

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Si consideri la seguente sequenza di lavoro descritta da un general move.

ABG ABP A
GET PUT RETURN

• Essa può essere rappresentata ed analizzata in t re element i fondamentali:


• Get (A B G)
Descrive le azioni necessarie per raggiungere l’oggetto da spostare con i moviment i delle mani, delle braccia e,
se necessario, con il corpo ed acquisirne il cont rollo.
• Put (A B P)
Descrive le azioni che bisogna compiere per t rasportare e collocare (rilasciare) l’oggetto nella posizione finale
• Return (A)
Descrive l’azione che l’operatore deve effett uare per riportarsi nella posizione di partenza

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Esempio. Consideriamo l’esempio di un operatore che deve t rasportare una scatola t ra due tavoli da lavoro.
Assumiamo che:
§ l’operatore si t rovi in posizione eretta davant i alla scatola da t rasportare;
§ la scatola sia leggera e maneggevole;
§ il secondo tavolo di lavoro dist i dal primo circa 10 passi;
§ è necessario chinarsi per adagiare la scatola sul secondo tavolo.
§ l’operatore, dopo aver rilasciato la scatola, ritorni nella posizione originaria.
La sequenza associata sarebbe

A B G A B P A
1 0 1 16 6 1 16

Per valutare il tempo allora: Fattore di conversione

� = 1 + 1 + 16 + 6 + 1 + 16 � 10 = 410 ��� � 0,036 = 14,76 ���

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Nel Controlled M ove , i seguent i paramet ri vengono ut ilizzat i:

§ M (M ove) ut ilizzato per descrivere le azioni necessarie a muovere un oggetto lungo un percorso cont rollato.
§ X (Tempo di Processo) ut ilizzato per valutare il tempo di lavoro impiegato da apparecchiat ure elett roniche o
meccaniche.
§ I (Alignment ) ut ilizzato per descrivere le azioni manuali necessarie ad orientare o allineare l’oggetto.
§ A e B presentano le stesse caratterist iche evidenziate nel general move.
• Si consideri la seguente sequenza di lavoro descritta da un cont rolled move.

A BG M XI A
GET M OVE RETURN
ACTUATE

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Essa, olt re alle fasi “ Get ” (A B G) e “ Ret urn” (A) che descrivono le stesse att ività viste nella sequenza General M ove,
può essere rappresentata ed analizzata in alt ri due element i fondamentali:
§ M ove (M I)
Si ut ilizza quando l’oggetto movimentato deve assumere una posizione ben definita rispetto agli alt ri.

§ Put (A B P)
Si ut ilizza nel caso di una macchina operat rice che impiega del tempo per effett uare la lavorazione

• Esempio. Un operatore impegnato su una macchina da cucire deve azionare il pedale di att ivazione ed effett uare
una lavorazione che richiede un tempo di 4,5 sec. La sequenza associata sarebbe:

A B G M X I A
1 0 1 1 10 0 0

Per valutare il tempo allora:

� = 1 + 1 + 1 + 10 � 10 = 130 ��� � 0,036 = 4,68 ���

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Nel Tool Use , i seguent i paramet ri vengono ut ilizzat i:

§ F (Fasten) per descrivere l’azione di unire (manualmente o meccanicamente) un oggetto ad un alt ro, usando le
dita, la mano o un utensile a mano.
§ L (Loosen) per descrivere l’azione di separare (manualmente o meccanicamente) un oggetto da un alt ro,
usando le dita, la mano o un utensile a mano.
§ C (Cut ) per descrivere l’azione effett uata per tagliare o affettare part i di un oggetto, usando un utensile
tagliente come pinze, coltelli o forbici.
§ S (Surface) per descrivere le att ività necessarie a rimuovere materiale o part icelle non desiderate dalla
superficie dell’oggetto.
§ M (M easure) per descrivere le azioni effett uate per determinare le caratterist iche fisiche che un oggetto deve
avere, usando un’apparecchiat ura di misurazione standard.
§ R (Record) è usato per descrivere le azioni necessarie ad annotare delle informazioni, usando una penna o un
alt ro st rumento di t racciat ura.
§ T (Think) per descrivere le azioni necessarie ad ottenere informazioni a ad ispezionare un oggetto usando gli
occhi o le facoltà mentali.

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Essa può essere rappresentata ed analizzata in cinque element i fondamentali:
§ Prendere l’utensile o l’oggetto (A B G) ;
§ Posizionare l’utensile o l’oggetto (A B P) ;
§ Azionare l’utensile (* ) ;
§ Riporre l’utensile o l’oggetto (A B P) ;
§ Ritornare nella posizione iniziale (A) .
• Esempio. Un operatore afferra un coltello all’interno della sua area di lavoro, effett ua due tagli sull’involucro di una
scatola e ripone il coltello in una posizione prestabilita. La sequenza associata sarebbe:

A B G A B P C A B P A
1 0 1 1 0 1 10 1 0 1 0

Per valutare il tempo allora:

� = 1 + 1 + 1 + 1 + 10 + 1 + 1 � 10 = 160 ��� � 0,036 = 5,76 ���

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Per quanto riguarda le variant i:
§ il M iniM OST è caratterizzato dai modelli di sequenza General M ove e Cont rolled M ove già vist i;
§ Il M axiM OST è caratterizzato dai seguent i modelli di sequenza:
Attività Parametro
o Part Handling (A B P) per il movimento di oggett i o A - Distanza dell’azione
component i; Part Handling B - M oviment o del corpo
P - Prendi e colloca le part i
o Tool Use (A B T) per l’uso di utensili a mano o di att rezzat ure; Tool Use T - Impiega e riponi l’ut ensile
o M achine Handling (A B M ) per analizzare il funzionamento M achine M - Agire sulla
delle macchine; Handling macchina/ att rezzat ura
T - Trasport o
o Powered Crane (A T K T P T A) per l’analisi del movimento di Powered Crane K - Aggancia/ sgancia
uno o più oggett i con l’aiuto di un carroponte; P - Posiziona l’oggett o
o Powered Truck (A S T L T L T A) per l’analisi del movimento di S - Inizio e fine
uno o più oggett i con l’aiuto di un carrello motorizzato a Powered Truck T - Trasport o
L - Carico o scarico
ruote.

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M etodi Induttivi
M etodo M OST
• Per quanto riguarda le variant i:
§ l’ AdminM OST è caratterizzato, olt re che dai modelli di sequenza General M ove, Cont rolled M ove e Tool Use già
vist i, da un modello addizionale:
o Equipment Use, dedicato all’ut ilizzo di att rezzat ure nelle att ività amminist rat ive.
Analogamente al Tool Use del BasicM OST, lo spazio vuoto (* ) serve ad inserire uno dei seguent i paramet ri.

o W (Tast iera/ M acchina da scrivere Elett rica) si riferisce all’uso delle dita e delle mani per datt ilografare
parole, lettere ecc.;

o K (Tast iera numerica) si riferisce ai moviment i coordinat i di occhi, mani e dita effett uat i per digitare dei
numeri.

o H (M aneggiamento di Fogli/ Lettere) si riferisce ad att ività manuali necessarie a preparare, cambiare a
dist ribuire fogli.

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M etodi Deduttivi
M etodo del Cronomet raggio
• Per la misura dedutt iva dei tempi occorrent i per determinate operazioni, da svolgersi nel rispetto di metodi
prestabilit i, ci si avvale di un’att ività di cronometraggio. Da una parte abbiamo l’operatore di linea che svolge le
operazioni, dall’alt ra abbiamo l’analista tempi e metodi che effett ua le misurazioni. L'analista dispone del
cronomet ro centesimale (l'unità di misura è il centesimo di minuto - CP) e dei moduli di rilievo.

• Il cronomet raggio può essere:


§ continuo, ovvero il cronomet ro parte all’inizio dell’att ività A e termina alla fine dell’att ività C
§ ripetuto, se il cronomet raggio viene ripet uto per ogni singola att ività
§ cumulativo, se l’analista dispone di due cronomet ri e quando si ferma uno, parte l’alt ro.
0 A 20
0 A 20 0 C 15
20 B 25 40 0 B 5 1
0 A C
0 B 5
20 5 15 0 C 15 2

Cronomet raggio Cont inuo Cronomet raggio Ripet uto Cronomet raggio Cumulat ivo

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M etodi Deduttivi
M etodo del Cronomet raggio
• L'obbiett ivo è come sempre quello di pervenire al tempo normale corrispondente ad una data operazione, e poiché́
il rilievo si effett ua su un qualsiasi operatore che in un dato istante compie il lavoro, occorre disporre di un criterio
per normalizzare i tempi rilevat i, ovvero le misurazioni cronomet riche �1 , �2 , …, �� .

• Il tempo normale di lavorazione nasce dall’analisi di quest i tempi e di un’alt ra informazione. Il tempo impiegato da
un operatore per svolgere un’att ività lavorat iva – avendo stabilito inizialmente il metodo di lavoro – dipende dalla
“ velocità” di esecuzione del compito. Fra i due paramet ri “ tempo” e “ velocità” esiste una proporzionalità inversa
analoga a quella che sussiste t ra tempo e velocità nelle equazioni del moto:

� � � = ����

• La velocità (i.e. rit mo o efficienza) normale �� è quella che un operatore non incent ivato, coscienzioso e
sufficientemente esperto, fruendo dei necessari riposi può mantenere per t utto un t urno di lavoro.

• Questo paramet ro di nat ura pseudo-fisica fa riferimento ad una serie di osservazioni che portano a formulare un
giudizio di velocità. Questo giudizio di velocità viene formulato da colui che ha osservato l’operatore portare a
termine l’att ività cioè l’analista tempi e metodi.

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M etodi Deduttivi
M etodo del Cronomet raggio
• Il giudizio di velocità t iene conto dei seguent i fattori:

§ Abilità, intesa come capacità di rendere semplici le att ività di lavoro che vengono eseguite e dimost rare
dimest ichezza;
§ Applicazione, intesa come impegno fisico e mentale e come dedizione posta nell’att ività;
§ Esattezza, intesa come conoscenza del metodo di lavoro e capacità di coordinamento dei moviment i;
§ Regolarità, intesa come mantenimento dei rit mi nel tempo e dosare il proprio impegno in un intervallo di
tempo ampio;
§ Sicurezza, intesa come congruenza con cui vengono eseguit i i compit i nel rispetto della correttezza del metodo.

• Si assume come giudizio di velocità normale il valore 100 e si definiscono i giudizi di merito o sovranormali le
velocità
100 ≤ �� ≤ 133
e i giudizi di demerito o sottonormali le velocità
80 ≤ �� ≤ 100

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M etodo del Cronomet raggio
• Essendo:

� � � = ����

otteniamo l’equazione di normalizzazione come:

�� � �� = �� � �� = ����

�� � �� = �� � ��

dove �� è il tempo rilevato e �� è il giudizio di velocità espresso per la persona osservata. Si ott iene quindi:

��
�� = �� �
��

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M etodi Deduttivi
M etodo del Cronomet raggio
• La quantità congrua di rilevazioni da effett uare dipende:
§ dal t ipo e dall’importanza del lavoro: quanto più è breve il ciclo in esame e quanto più grande è la serie di
produzione, maggiore è il numero di rilevazioni.
§ dall’esperienza dell’analista e dal t ipo di operatore;
§ dall’ora del giorno, il giorno della sett imana etc. in cui viene effett uata la rilevazione;
§ dalla durata media dell’operazione (tanto minore è la durata dell’operazione e tanto più grande è la serie di
produzione, maggiore sarà il numero di rilievi);
§ dal rapporto � = ������ ⁄������� emersi da un primo congruo numero di rilievi di sondaggio (al crescere del
rapporto, cresce il numero di rilievi).

TEM PO M EDIO DEL CICLO


d 10 20 30 40 50 60 100 150 200 250 300 400
1,05 45 35 27 23 18 15 11 9 8 7 6 6
1,06 - 1,10 72 56 47 40 33 29 17 12 10 8 8 8
1,11 - 1,15 93 78 66 59 50 45 26 14 12 10 10 10
1,16 - 1,20 117 103 90 79 70 63 41 21 15 12 12 12
1,21 - 1,25 145 129 115 104 92 83 53 30 18 18 15 15

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M etodo del Cronomet raggio
• Occorre t uttavia osservare che si effett uano più rilievi cronomet rici per uno stesso elemento, ottenendo misure di
tempo ed esprimendo in corrispondenza giudizi di velocità dissimili (anche a parità di tempo).

• Di fronte ad una serie di risultat i ( �� , �� ) dissimili e riferit i ad uno stesso elemento, occorre procedere alla scelta dei
valori più opport uni da ut ilizzare per il calcolo della �� .

• Si ut ilizzano generalmente due criteri: il criterio della t riangolazione e il criterio della media ponderale.

• Nel caso del criterio della triangolazione , si fa riferimento al tempo che si ripete con maggiore frequenza nella
tabella di rilievo (il tempo scelto è il tempo preponderante) e si associa a tale tempo il giudizio di velocità per esso
più ricorrente.

• Nel criterio della media ponderale , si fa riferimento al valore medio arit met ico dei tempi rilevat i (il tempo scelto
sarà il tempo medio) e a quello arit met ico dei giudizi di velocità espressi.

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M etodo del Cronomet raggio
• Esempio. Siano date le seguent i rilevazioni

Rilevazione Tempo Velocità Rilevazione Tempo Velocità

1 200 115 11 200 120

2 220 100 12 205 120

3 210 105 13 210 115

4 205 115 14 210 105

5 205 115 15 240 80

6 210 105 16 210 115

7 210 105 17 210 105

8 220 100 18 210 105

9 230 90 19 220 100

10 220 100 20 190 125

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M etodo del Cronomet raggio
• Esempio. Organizzando i dat i come nella seguente tabella, otteniamo un t riangolo con i valori cent rali che si
presentano più frequentemente.

T/ V 190 200 205 210 220 230 240


(1/ 20) (2/ 20) (3/ 20) (8/ 20) (4/ 20) (1/ 20) (1/ 20)
125 115 115 105 100 90 80
120 115 105 100
120 105 100
115 100
105
115
105
105

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M etodo del Cronomet raggio
• Esempio. Si avrà allora:

M etodo della Triangolazione M etodo della M edia Ponderale

190 + 200 � 2 + 205 � 3 + 210 � 8 + 220 � 4 + 230 + 240


����� ������, �� 210 = 211,75
20

80 + 90 + 100 � 4 + 105 � 7 + 115 � 5 + 120 � 2 + 125


�������� �� ��������, �� 105 = 112,25
20
�������� �������, �� 100 100
105 112,25
����� �������, �� 210 � = 220,5 211,75 � = ���, ��
100 100

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M etodi Deduttivi
Confronto t ra criteri

• Il criterio della t riangolazione richiede un maggior numero di


rilievi ma conduce a st ime più attendibili del tempo normale e
consente di pervenire a �� e �� in base ad una osservazione dei
dat i rilevat i e regist rat i in tabella.

• Il criterio della media ponderata ha il vantaggio di poter essere


applicato anche quando il numero dei rilievi non è elevato ma
ha il difetto di prendere in considerazione misure di tempo e
giudizi di velocità corrispondent i a sit uazioni singolari in cui è
venuto a t rovarsi l'operatore.

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Tempi e M etodi di Lavoro
Suddivisione del lavoro in element i
• Nel caso più generale, il lavoro richiede l’intervento coordinato dell’uomo e della macchina.

• Il ciclo di lavorazione cont iene l’indicazione delle operazioni che dovranno succedersi in prestabilita sequenza.
L’operazione è l'insieme delle fasi di lavoro, chiamate " elementi di operazione " , compiute dall'uomo, dalla macchina
o da ent rambi su una stessa postazione di lavoro.

• Per " preparazione " si intende quella parte di lavoro necessaria per consent ire alla macchina (il posto di lavoro in
generale) di poter iniziare la " lavorazione " e proseguirla con cont inuità.

• Il tempo di preparazione è un tempo propedeut ico impiegato dall’operatore per settare la macchina. Questo va a
beneficio di t utt i i prodott i che andremo a realizzare in quella postazione. Chiaramente, �� varierà nel momento in
cui chiedo un impegno maggiore alla macchina al fine di migliorare le prestazioni e dipende anche dal numero di
pezzi che compongono il lotto, cioè dal numero di prodott i che devono essere realizzat i da quella postazione di
lavoro con quelle impostazioni.

• Nota bene . Quando � è est remamente grande, bisogna impiegare un �� elevato per consent ire alla macchina di
lavorare in modo efficiente e nelle migliori condizioni.

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Tempi e M etodi di Lavoro
Suddivisione del lavoro in element i
• Al fine di verificare quanta tecnologia riusciamo ad assegnare ad un operatore, occorre analizzare l’interazione
uomo-macchina. L’att ività di lavoro può essere schemat izzata att raverso la suddivisione in preparazione e
lavorazione.

• Il tempo totale per realizzare un pezzo, �� , comprende le due fasi e sarà:


� � = �� + � �
dove:
§ �� è il tempo unitario di lavorazione
§ �� è il tempo di preparazione che è dato dal prodotto del tempo di preparazione unitario �� e il numero � di
prodott i che devono essere realizzat i e che compongono il lotto.

• Otteniamo così:
��
�� = + ��

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Suddivisione del lavoro in element i
• L’influenza del tempo di preparazione sul tempo totale per pezzo è quindi variabile col numero di pezzi che
compongono il lotto e, precisamente, diminuisce con l’aumentare di questo numero.

• La curva presenta un asintoto sull’asse delle ascisse: infatt i il valore del tempo di preparazione per pezzo tende a
zero col tendere all’infinto dei pezzi che compongono il lotto:
��
�� =

��

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Tempi e M etodi di Lavoro
Suddivisione del lavoro in element i
• Possiamo concludere che, per piccoli lott i, la " preparazione" deve essere breve, anche a scapito di un aumento del
tempo per la " lavorazione" , ment re per lott i di una certa ent ità, ed ancor più per le grandi serie, dovremo cercare di
ottenere un tempo per la " lavorazione" quanto più possibile basso, eseguendo quindi una accurata " preparazione" ,
che può richiedere bensì un tempo notevole, ma di scarso effetto sull'atto prat ico, in conseguenza appunto
dell'elevato numero di pezzi su cui questa si ripart isce.

• Per le lavorazioni di grande serie invece, la " preparazione" può essere molto accurata e richiedere un tempo
notevole, poiché l'ent ità della serie lo giust ifica. In quest 'ult imo caso, l'esecuzione della " preparazione" è affidata
generalmente ad operai ret ribuit i ad economia (operatori), e questa è senz'alt ro la migliore soluzione, poiché non
sempre è possibile conoscere, all'inizio del lotto, l'ent ità dello stesso e quindi non si pot rebbe eseguire la
ripart izione del tempo per la " preparazione" sul numero dei component i cost it uent i il lotto.

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Tempi e M etodi di Lavoro
Suddivisione del lavoro in element i
• Gli element i di preparazione, nei due casi di preparazione e lavorazione, si ripart iscono come sotto raffigurato.

• La suddivisione dell'operazione in element i di operazione ha due scopi principali:


§ consent ire una più accurata determinazione dei tempi di lavorazione;
§ consent ire una dettagliata analisi del lavoro con conseguente possibilità di miglioramento del metodo di
esecuzione.

Preparazione Lavorazione

���

��� ( �� ) ���

���

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Tempi e M etodi di Lavoro
Suddivisione del lavoro in element i
• Gli Elementi M acchina Ferma (EM F) sono att ività di lavoro svolte dall’operatore quando ancora la macchina non ha
iniziato la sua att ività di lavorazione.

• Gli Elementi M acchina Ferma durante la fase di preparazione (��� ( �� ) ) sono element i di preparazione eseguit i
manualmente dall’operaio (il tempo per l’esecuzione di quest i element i è influenzato dalla prestazione dell’operaio)
ad esempio:
§ prelievo utensili, att rezzi e calibri ad inizio lavorazione e
loro deposito a fine lavorazione;
§ st udio disegni e metodo di esecuzione; Preparazione Lavorazione

§ montaggio e smontaggio att rezzat ure; ���


§ prima affilat ura ed event uale sagomat ura degli utensili; ��� ( �� ) ���
§ t utt i gli element i di operazione che vengono eseguit i, in ���
più del necessario, sul primo o sui primi pezzi del lotto

da lavorare per la regolazione della macchina,
dell’att rezzat ura e degli utensili.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Gli Elementi M acchina Ferma durante la fase di lavorazione ( ��� ) sono element i di operazione eseguit i
manualmente dall'operaio, (il tempo per l'esecuzione di quest i element i è influenzato dalla prestazione dell'operaio
stesso) che differiscono da quelli considerat i per la preparazione, solo per il loro carattere cont inuat ivo o periodico
nei successivi cicli di operazione; ad esempio:
§ montaggio e smontaggio del pezzo;
§ avviamento e fermata della macchina;
§ avvicinamento ed allontanamento degli utensili;
§ calibrat ura pezzo (ogni pezzo, o periodicamente
Preparazione Lavorazione
ogni certo numero di pezzi);
§ riforniment i periodici del materiale; ���
§ affilat ure periodiche degli utensili; ��� ( �� ) ���
§ montaggi e smontaggi utensili per le affilat ure ���
periodiche; �
§ saldat ura;
§ t utt i gli element i delle operazioni di smontaggio.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Rient rano nella classe " macchina ferma" anche t utt i quegli element i di operazione che, per la loro esecuzione,
richiedono olt re all'intervento dell'operaio anche quello della macchina; quindi anche il tempo per l'esecuzione di
quest i element i di operazione è influenzato dalla prestazione dell'operaio; ad esempio: forat ura, sfacciat ura, etc.
eseguite con alimentazione a mano.

• Possiamo quindi concludere che intendiamo per element i di operazione " macchina ferma" t utt i quegli element i di
operazione il cui tempo di esecuzione è accelerabile da parte dell'operaio.

• Si può quindi osservare che ��� ( �� ) somiglia agli ��� in quanto ent rambi avvengono a macchina ferma. La
differenza sta nel fatto che �� viene svolta soltanto una volta ed i suoi benefici si ripercuotono su t utt i i prodott i,
ment re gli ��� sono att ività cicliche che vengono ripet ute per t utt i gli � prodott i che dobbiamo realizzare.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Gli Elementi Tempo M acchina ( ��� ) riguardano
esclusivamente l’att ività della componente tecnologica:
Preparazione Lavorazione
indica quanto impiega la macchina operat rice a completare
���
l’operazione che gli è stata assegnata. Sono element i di
��� ( �� ) ���
operazione eseguit i esclusivamente dalla macchina, che
lavora quindi automat icamente, ad esempio: tornit ura, ���

fresat ura, alesat ura, forat ura, etc. eseguite con �


alimentazione automat ica.

• Gli Elementi M acchina Lavora ( ���) riguardano t utt i quegli


intervent i eseguit i dall’operatore quando la macchina Preparazione Lavorazione

operat rice è in funzione al fine di condurre la lavorazione in ���


modo adeguato. Fondamentalmente, ci si riferisce agli ��� ( �� ) ���
element i di operazione " macchina ferma" che vengono ���
eseguit i ment re la macchina o le macchine affidate

all'operaio lavorano automat icamente.

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Suddivisione del lavoro in element i
• A part ire da ciò, diamo alcune definizioni relat ive al ciclo di lavorazione:

§ il tempo ciclo è il tempo necessario a completare la realizzazione di un pezzo.


�� = ��� + ���
§ il tempo attivo dell’operatore è il tempo in cui viene impiegata la componente umana.
����������� = ��� + ���
§ il tempo passivo è il completamento del tempo att ivo rispetto al tempo ciclo. Rappresenta la quant ità di tempo
in cui l’operatore non esplica alcuna att ività efficace.

�� = �� − �� = ��� − ���
§ il tempo attivo della macchina è il tempo durante il quale la macchina è impiegata att ivamente nella
produzione
���������� = ���

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Suddivisione del lavoro in element i
• Il grado di saturazione uomo varia t ra 0 e 1 ed è definito come:

����������� ��� + ���


�= =
�� ��� + ���
• Da S, ricaviamo quanto percent ualmente è impegnato un operatore nel ciclo di lavorazione:
§ � = 0 quando ��� + ��� = 0 quindi �� = ��� . È il caso di un’att ività di lavoro totalmente automat izzata.
§ � = 1 quando ��� = ��� quindi ����������� = �� . È il caso di un’att ività di lavoro totalmente manuale.
• Il grado di utilizzo della macchina varia t ra 0 e 1 ed è definito come:

���������� ���
�= =
�� ��� + ���
• In questo caso, si avrà :
§ � = 0 quando ��� = 0 ovvero l’att ività di lavoro è eseguita prettamente manualmente.
§ � = 1 quando ��� = 0 ovvero la macchina viene ut ilizzata per t utto il tempo ciclo.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Cosa succede in condizioni di incentivazione ? L'operatore senza subire danno fisico o neuro-psichico può svolgere
una data operazione in un tempo inferiore al 33% a quello in corrispondenza impiegato dall'operatore normale.

• Poiché la velocità di lavoro � è inversamente proporzionale al tempo �, se si att ribuisce il valore 100 alla velocità
normale, è possibile assegnare il valore 133 alla velocità massima che un operatore può mantenere per l'intero
t urno di lavoro senza nuocere alla sua salute (velocità ott ima normale). È evidente che per arrivare a quest i risultat i,
l’azienda deve avere i mezzi per poter convincere l’operatore a lavorare ad un rit mo maggiore. Quello che si fa è
incent ivare l’operatore a fornire più lavoro nella stessa unità di tempo e, in virt ù di ciò, verrà pagato di più. Tutto ciò
comporterà un incremento della velocità e dei paramet ri precedentemente individuat i, ottenendo così:

����� ����� ������ ������� = ������ = �, �� � ��� + ���


����� ������ ������ ������� = ������ = �, �� � ( ��� + ���)

• Si osservi che:
100
≅ 0,75
133

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Suddivisione del lavoro in element i
• Avendo modificato �� e ��, cambiano di conseguenza anche i paramet ri che ne dipendono, come:

�, �� � ( ��� + ���)
����� =
�, �� � ��� + ���
���
����� =
�, �� � ��� + ���

• Confrontando fra loro le grandezze prima e dopo l’incent ivazione, si osserva:

� > �����

• Questo ci porta a fare alcune considerazioni sulla decisione presa.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Supponiamo che, prima, � = 60% e l’operatore venisse pagato ad 1 €/ h, ment re ora, � = 50% e l’operatore viene
pagato ad 1,5 €/ h.

• Sembrerebbe che ciò non produca benefici perché paghiamo di più per far lavorare di meno. Andiamo però a
considerare il numero di macchine che dovrà gestire ciascun operatore (N) .

• Sicuramente a ciascun operatore possiamo assegnare una macchina per cui � = 1 .

• Ci sono però dei margini di tempo che ciascun operatore può dest inare ad alt re macchine operat rici, ovvero
����� �������⁄����� ������. Questo significa che il numero di macchine per operatore sarà:
�� ����������� + �� ��
�= 1+ = =
����������� ����������� �����������

• ovvero:

�=

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• Esempio. Sia:

§ � = 0,6 � = 1,66 Affiancherò all’operatore una sola macchina

§ � = 0,5 �= 2 Affianco all’operatore due macchine diverse

§ � = 0,2 �= 5 Affiancherò all’operatore cinque macchine, su ognuna delle quali


lavorerà per il 20% del suo tempo

• Consideriamo ora il caso in cui � = 0,55 e ����� = 0,45 . Se � = 0,55 , allora N = 1,81 per cui pot rò assegnargli
soltanto una macchina. Nel caso ����� = 0,45 , pot rò associare all’operatore due macchine, sat urandolo fino al
45% + 45% = 90% , ment re prima la sat urazione era solo 55%. Questo implica un doppio beneficio:
§ la produzione aumenta perché passo da una a due macchine e il tempo ciclo si riduce;
§ l’operatore viene pagato di più ma la sat urazione passa dal 55% al 90%.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Quanto detto finora ci porta a definire un t urno schemat izzato come di seguito:

EMF ( �� )

• Questo presuppone che l’operatore in modo cont inuat ivo, finisca un pezzo e ne cominci la lavorazione del
successivo, senza pausa. È evidente che questo non è fisicamente possibile né tantomeno soddisfa le normat ive sul
lavoro.

• Per mantenere il giusto grado di operat ività, è necessario inframezzare alle att ività di lavoro delle pause che servono
sostanzialmente a recuperare la necessaria condizione psicofisica.

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Suddivisione del lavoro in element i
• Una sit uazione che tenga conto di quest i fattori può essere schemat izzata come segue:

EMF ( �� )

M aggiorazioni

• Il tempo totale a cui si perviene è:

�� = �� + � ��� + � ��� + � �������������

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• Le pause vanno così a cost it uire delle maggiorazioni nel tempo ciclo in quanto l’operatore di dovrà fermare per poter
recuperare le condizioni operat ive che gli consent iranno di portare a termine il t urno senza avere ripercussioni sulla
salute. Il tempo assegnato (TAS) per lo svolgimento di un lavoro deve tenere conto di t utt i i fattori, connessi alle
esigenze degli operatori e alle cause est ranee alla volontà di quest 'ult imo.

• Le maggiorazioni che occorre considerare nell'assegnazione dei tempi sono dovute alle seguent i cause:

§ esigenze fisiologiche, computate att raverso un valore percent uale del tempo ciclo che può variare t ra 4% e 6%.
§ esigenze muscolari, che consistono in pause che devono consent ire all’operatore di smalt ire la fat ica che
investe sia l’apparato muscolare che quello schelet rico a causa della posizione che assume l’operatore per
l’att ività di lavoro. Queste maggiorazioni solitamente variano t ra il 2% e il 20% del tempo ciclo.
§ il riposo per lavoro monotono, necessario per evitare perdite di concent razione prolungate e va dal 2% al 6%
del tempo ciclo.
§ il riposo per disagio ambientale , che t iene conto di t utt i quei fattori che influiscono sull’ambiente di lavoro
dell’operatore (polveri, umidità, temperat ura) e può andare dall’1% al 20% del tempo ciclo.

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